Bollettino 339 del 21-05-2014

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OSSERVATORIO ASTRONOMICO GALILEO
GALILEI
28019 SUNO (NO) - Tel. 032285210 – 335 275538
apansuno @ tiscalinet.it
www.apan.it
BOLLETTINO N. 339
Mercoledì 21 maggio 2014, dopo le ore 21, in osservatorio, per i tradizionali incontri del terzo
mercoledì di ogni mese si parlerà di avventure del passato: verso l’eclisse di Sole a cura di Silvano
Minuto. Al termine, se il cielo sarà sereno, si potranno fare delle osservazioni al telescopio.
La Luna sarà all’ultimo quarto per cui sorgerà dopo la mezzanotte. Data la sua assenza si potranno
vedere nebulose e galassie e tutti gli oggetti del cielo profondo.
Giove sarà visibile nella prima serata nei Gemelli. Marte sarà visibile ad est molto luminoso nella
Vergine. Saturno sarà visibile ad est nella la Bilancia. Venere sorgerà prima del Sole molto luminoso
sopra l’orizzonte est. e Mercurio tramonterà poco dopo il Sole del Sole nel Toro.
RECENSIONI
AMEDEO BALBI
CERCATORI DI MERAVILIA
Storie di grandi scienziati curiosi del mondo
Rizzoli 2014 - Pagg. 256 – Euro 18.00
La Terra si muove o sta ferma? Perché le cose cadono verso il
basso? Cos’è l’elettricità? Cos’è il calore? A che velocità viaggia
la luce? Di cosa è fatta la materia? Sono domande,
apparentemente semplici, che si sono posti nei secoli tanti
protagonisti della scienza, le cui risposte vengono racchiuse in
questo libro, "Cercatori di meraviglia - Storie di grandi scienziati
curiosi del mondo", di Amedeo Balbi.
Balbi è un giovane astrofisico romano con la passione per la
divulgazione scientifica che possa essere compresa da tutti. Ne
fa tanta con il suo blog, Keplero, e oggi, in questo libro
racconta le storie che rendono la scienza una disciplina
affascinante, come quelle di Faraday, il libraio che inventò la
dinamo, o di Becquerel, scopritore della radioattività, o di
Cavendish che “pesò la Terra”. L'obiettivo è dimostrare - scientificamente, appunto - che la scienza
non è una materia fredda e asettica, ma un percorso appassionante fatto di storie e di persone curiose
e innamorate della loro materia.
Ed è la curiosità a rendere questi uomini dei "cercatori di meraviglia", una meraviglia nei confronti del
mondo che li spinge a capirne il funzionamento. Da lì, le numerose domande, talvolta semplici,
addirittura banali, che però sono state alla base alla base di grandi punti di svolta nella nostra
comprensione delle cose.
Cercatori di meraviglia è l'ultimo di una serie di libri scritti da Amedeo Balbi: tra gli altri, ricordiamo "La
musica del Big Bang" (2007), "Seconda stella a destra" (2010), "Il buio oltre le stelle" (2011) e il
fumetto "Cosmicomic", realizzato nel 2013 in collaborazione con Rossano Piccioni.
A cura di Silvano Minuto
MERIDIANE E QUADRANTI SOLARI
BERNA (Svizzera) - La Torre dell’Orologio
Fotografia n. 1 : Berna, parco degli orsi - un
Fotografia n. 2: Berna, parco degli orsi orso maschio.
femmina di orso con cucciolo.
Tra le curiosità della città di Berna vi sono, in primo luogo, gli orsi (fotografie n. 1 e n. 2), che sono stati
spostati dalla vecchia fossa in un parco lungo il fiume Aare e la “Zeitglockenturm” (in dialetto svizzero
si dice sovente zeit o zit per designare l’orologio) o Torre dell’Orologio.
La torre, sotto la quale pas-sa la strada (fotografia n. 3), fu costruita nel 1191 da Berthold V, duca di
Zähringen, governatore della Borgogna, e fondatore della città di Berna. Nel XV secolo fu dotata di un
orologio che, nel 1519, fu riparato, una prima vol-ta, da un orologiaio di Dissenho-fen e più tardi da un
orologiaio di Stein; questi due artigiani sono, senza alcun dubbio, da identifica-re con Joachim
Habrecht, nato a Dissenhofen, sposatosi a Stein e che, più tardi, abitò a Sciaffusa.
Nel 1526 fu affidata la manutenzione di
questo primo orologio a Kaspar Brunner,
nominato “Zitgloggen-Richter” (governatore
dell’orologio). Brunner riconobbe ben presto
la mediocrità del vecchio orologio e, essendo
state accettate le sue proposte per la fornitura
di un nuovo orologio, portò a termine la nuova
installazione nel 1530.
Fotografia n. 3: Berna, la Torre
dell’Orologio.
Le parti esterne dell’orologio eseguito da
Brunner consistono in due grandi quadranti
dipinti sui muri (foto-grafie n. 4 e n. 5); a
mezza altezza un quadrante astronomico
(fotografie n. 6 e n. 7), con un motivo a
sbalzo, e con gli automi (fotografie n. 8, n. 9,
n. 10 e n. 11); nella lanterna della guglia, una
figura umana che batte le ore (fotografia n.
12).
(continua)
A cura di Salvatore Trani
CONSIGLI PER L’OSSERVAZIONE
BOOTE
Culmina al meridiano intorno alle 22 del 2 giugno. Copre 907 gradi quadrati e contiene 90 stelle più
brillanti della sesta magnitudine. A volte viene indicata come la costellazione del “Bifolco”. E’ una
costellazione molto antica, le vengono attribuiti vari significati, il più probabile è quello di guardiano
dell’Orsa, infatti la sua stella principale “Arturo” in greco significa appunto “guardiano dell’Orso”. Viene
anche rappresentata nell’iconografia antica con in mano un guinzaglio a cui sono legati due levrieri. La
visione di questa costellazione preannuncia l’arrivo, nel nostro emisfero, della stagione calda.
Facilissima da rintracciare, Arturo l’oggetto più brillante dell’emisfero Boreale, si trova sul
prolungamento della coda dell’Orsa Maggiore. La costellazione ricorda un po’ la forma di un aquilone.
In questa costellazione non ci sono degli oggetti del profondo cielo alla portata dei piccoli strumenti.
Alfa - Arturo
Mag. 0.04 - Sp K0
E’ la quarta stella più luminosa di tutto il cielo. Dal colore giallo intenso e alla temperatura superficiale
di 4200° K. La sua distanza è di 37 anni luce e le sue dimensioni superano notevolmente quelle del
Sole, raggiungendo i 30 milioni di km. Si tratta di una stella gigante avviata verso le fasi conclusive
della sua evoluzione. Ha un moto proprio molto elevato e si sposta in cielo, rispetto alle altre stelle, di
ben 1° ogni 1600 anni circa.
Beta - Nekkar
A.R. 15h 02m – D. + 40° 23’
Di colore giallo; si trova a 220 anni luce dalla Terra e brilla come 150 Soli.
Delta
A.R. 15h 15m – D. + 33° 19’ Mag. 3,5 e 8.7 – Sep. 104.7” – AP° 79
I colori delle componenti sono giallo e blu.
Epsilon, Izar
AR 14h 45m – d + 27° 04’
Stella doppia – Separazione componenti 2.8” –
Mag. 2.5 – 4.9 AP° 339
Bellissimo sistema doppio. La primaria è di colore
giallo oro e la compagna blu. Il contrasto cromatico
è notevolissimo tanto che la stella è stata
soprannominata la Pulcherrima “la più bella in
latino”. Per poterle separare occorre utilizzare uno
strumento di 8/10 cm di diametro con utilizzo di forti
in gradimenti. Anche la visione sfuocata con i dischi
di diffrazione a contatto merita
attenzione.
Zeta
AR 14h 41m – D. + 13° 44’ Sep. 0.8” – m. 4.5 – 4.6 – AP° 300
Sistema binario molto stretto con componenti bianche di pari luminosità. La separazione è di soli 0.8”
e le due stelle che si trovano a 180 anni luce di distanza, orbitano una intorno all’altra in 125 anni.
Sono difficilissime da osservare; con piccoli strumenti si può notare soltanto un allungamento della
stella.
R Bootis
AR 14h 37m – D. + 26° 44’ – tipo
Mira
m. 6.2 – 13.1 – periodo 223 gg
Posizionata 1.7° ad ovest di
Epsilon Boo è una variabile a
lungo periodo, di colore rosso, con
escursione della luminosità tra le
magnitudini 6.2 e 13.1
Mu
AR 15h 24m – D. + 37° 23’
Sep. 108,3”-2.3”
mag. 4.3 – 6.7 – 7.0 – 7.6 – AP° 171-8
Stella tripla. Con piccoli strumenti si
osservano due stelle di mag. 4.3 e 6.7
di colore giallastro, distanti 108.3”. La
stella meno luminoso è a sua volta
una doppia con componenti di mag.
7.0 e 7.6 (colori giallo e arancio)
separate da 2.3”
W Bootis
AR 14h 43m – D + 26° 32’ – tipo irregolare - m. 4.7 – 5.4 – periodo 450 gg
Variabile irregolare che si trova a soli 39’ a SSO della stella Beta Boo. Può essere seguita anche con
un binocolo.
NGC 5248
AR 13h 37m – D. + 08° 53’
Dimensioni: 6.5’
Mag. 10.2 – Tipo: Galassia
barrata
E’ una galassia spirale barrata scoperta da William
Herschel nel 1784. Si individua circa 9° a ESE della
stella Vindemiatrix, una gigante gialla appartenente
alla costellazione della Vergine; la regione di cielo
in cui si trova è in realtà povera di stelle
appariscenti. Può essere scorta anche con un
telescopio amatoriale da 114 mm, se il cielo è in
ottime condizioni atmosferiche.
La galassia si trova a circa 9° dall'equatore celeste;
ciò comporta che sia facilmente osservabile da
entrambi gli emisferi celesti, senza rilevanti
differenze. Gli osservatori dell'emisfero nord sono
leggermente più avvantaggiati.
Il periodo più adatto per la sua osservazione nel cielo serale va da marzo ad agosto. NGC 5248
presenta un nucleo brillante attraversato da una barra molto appariscente, da cui partono due bracci
di spirale principali piuttosto deboli, più altri bracci secondari; si stima che il suo diametro sia di
123.000 anni luce, con una massa di 140 miliardi di Soli. Tende ad allontanarsi dalla Via Lattea con
una velocità pari a 1156 km/s.
NGC 5466
A.R. 14h 05m – D + 28° 32’
Dimensioni 11’ – m. 9.0 – tipo Globulare
Ammasso globulare posizionato sul bordo della costellazione dei Cani da Caccia, in una regione priva
di stelle brillanti. Non è facile da rintracciare in quanto risulta anche poco concentrato.
Per distinguere qualche particolare oltre ad una debole luminosità, occorre utilizzare un buon
strumento ad alti ingrandimenti ed approfittare di una serata buia e trasparente.
Il suo diametro è di 11’ e la luminosità totale di magnitudine 9.0. La distanza dalla Terra è di 47.000
anni luce.
SCIAMI METEORICI
In questa costellazione è possibile osservare nei giorni 3-4 gennaio uno degli sciami meteorici più
ricchi del cielo (anche 100 meteore all’ora, meno brillanti però di altri sciami) Viene chiamato delle
Quadrantidi perché la zona interessata era una volta occupata dalla costellazione del Quadrante
Murale, ora scomparso.
ECLISSE DI LUNA DEL 15 MAGGIO 2014
Astronomy Picture of The Day (APOD) è un archivio redatto a partire dal 1995 da Robert Nemiroff e
Jerry Bonnell. L’archivio APOD contiene la più grande raccolta di immagini astronomiche ed ognuna
di esse è corredata da una breve descrizione fatta da esperti. Per visionare l’archivio basta digitare in
internet la sigla “APOD” e di seguito l’indice
Immagine pubblicata il 17 aprile 2014
Eclisse totale di Luna del 15 aprile 2014 ripresa a Waterton Lakes Nationale Park in Alberta, Canada
SUPERNOVA SCOPERTA IL 9 MAGGIO 2014
SUPERNOVA PSN J13324911+4152151, scoperta il 9.5.2014 DA F. Ciabattari, E. Mazzoni and M.
Rossi (Italian Supernovae Search Project - ISSP), nella Galassia NGC 5214 R.A. = 13h32m49s.11,
Decl. = +41°52'15".1 - $” est e 4” a sud del centro. Mag. 16.5
Immagine di repertorio
Per la scoperta è stato utilizzato il telescopio dell’Osservatorio di Monte Agliate – Lucca.
Telescopio di 50 cm di diametro
Edificio del telescopio dotato di tetto scorrevole
INVERNO DI 65 MILIONI DI ANNI FA
La prova dell'inverno "da impatto" di 65 milioni di anni fa
Scoperta in una formazione rocciosa del Texas la conferma del breve ma drastico raffreddamento del
clima innescato 65 milioni di anni fa dall'impatto di un asteroide con la Terra. L'evento, che avrebbe
portato alla scomparsa dei dinosauri, causò anche immensi tsunami.
Per la prima volta sono state trovate prove dirette che la caduta di
un massiccio asteroide sulla Terra avvenuta alla fine del Cretaceo,
fra 65 e 66 milioni di anni fa, fu seguita da un “inverno da impatto”,
causato dalla diffusione nella stratosfera di polveri e aerosol che
ridussero drammaticamente e per decenni la quantità di
radiazione solare in grado di raggiungere la superficie del pianeta.
Il nesso causale diretto fra quell'evento - la cui traccia più vistosa
è il cratere di Chicxulub, nella penisola dello Yucatan - e la
successiva estinzione dei dinosauri non era ancora dimostrato.
Le testimonianze geologiche del cambiamento climatico che contraddistingue il passaggio dal
Cretaceo al successivo Paleogene non avevano una risoluzione temporale sufficiente per distinguere
la catena di eventi che portò a quell'estinzione. Il picco di freddo che provocò l'inizio della catastrofe,
infatti, potrebbe essere durato appena qualche decennio, un lasso di tempo che nella documentazione
stratigrafica corrisponde a uno strato di roccia sottilissimo e difficilmente identificabile.
Sulla carta geologia
sono indicate le
posizioni del cratere
da
impatto
di
Chicxulub e della
formazione
del
Brazos River
Nella ricerca ora pubblicata sui “Proceedings of the National Accademy of Sciences”, Johan
Vellekoop, dell'Università di Utrecht, e colleghi sono riusciti a condurre una serie di analisi di
paleotermometria su alcuni strati di rocce sedimentarie del Brazos River, in Texas.
Nella formazione dell'area di Brazos, caratterizzata da una antica sedimentazione quasi continua, si
possono infatti distinguere in modo singolarmente chiaro sequenze di sottili strati in cui sono presenti
differenti tipi di detriti e resti di animali marini, prevalentemente conchiglie e foraminiferi.
Dalle analisi risulta in particolare che immediatamente dopo l'impatto ci sarebbe stata una fase “palla
di fuoco”, dovuta all'intenso calore provocato dall'impatto, fase caratterizzata anche da terremoti e da
immense onde di tsunami. A queste ultime i ricercatori imputano lo strato di conchiglie
grossolanamente frantumate di Brazos River, la cui matrice rocciosa circostante presenta un picco di
concentrazione di iridio. L'iridio, un elemento molto raro nel suolo terrestre, ma abbondante negli
asteroidi, è il più importante marcatore dell'impatto
Secondo i modelli, le polveri sollevate dall'impatto e dagli incendi su scala globale avrebbero quindi
prodotto una diminuzione del 20 per cento circa della luce solare in grado di raggiungere la superficie
terrestre, con un abbassamento delle temperature durato alcuni decenni. Anche questo evento trova
riscontro nella formazione di Brazos River.
Le tracce dei lipidi prodotti da un particolare gruppo di archea (i Thaumarchaeota) rinvenute
immediatamente al di sopra dello strato di conchiglie sono infatti coerenti con un repentino crollo della
temperatura media di almeno 7 °C.
Dallo studio di questi organismi - che attualmente si possono trovare all'interno di grotte - sappiamo
infatti che la composizione della parte lipidica dei biofilm che producono varia in funzione della
temperatura dell'ambiente in cui si trovano.
La formazione di Brazos River porta anche le tracce di uno tsunami scatenato dall'impatto dell'asteroide
L'abbassamento delle temperature, osservano i ricercatori, potrebbe essere stato persino più
marcato, dato che è risultato difficile isolare perfettamente gli strati di biofilm di quel breve periodo da
quelli immediatamente superiori (successivi) in cui si è assistito a un progressivo ritorno a un clima
più mite, un miglioramento climatico anch'esso previsto dai modelli.
Fonte: Le Scienze news
PROTUBERNZA SOLARE
Protuberanza solare ripresa da Giuseppe Bianchi il 15/05/2014
NICCOLÒ CACCIATORE
Niccolò Cacciatore (Casteltermini, 26 gennaio 1770 –
Palermo, 28 gennaio 1841)
Destinato dai genitori alla carriera ecclesiastica, Cacciatore
studiò matematica e fisica a Palermo, dove Giuseppe Piazzi,
a capo Osservatorio Astronomico di Palermo, lo incoraggiò a
frequentare la Specola, dove cominciò a lavorare come
assistente nel 1800.
La carriera di Cacciatore culminò nel 1817, quando
successe a Piazzi (che nel frattempo era stato nominato
direttore generale degli Osservatori di Napoli e Palermo)
come direttore dell'Osservatorio di Palermo, ma la sua
gestione non fu all'altezza di quella del predecessore, cosa
che danneggiò non poco l'immagine di eccellenza
internazionale della Specola Palermitana.
Come astronomo, Cacciatore è ricordato per aver
collaborato con Piazzi alla compilazione dei due cataloghi
stellari pubblicati dall'Osservatorio di Palermo nel 1803 e nel
1814; dopo la pubblicazione dell'opera del 1814, il reverendo
inglese Thomas Webb scoprì che i nomi di due stelle del
Delfino stelle elencate per la prima volta con un nome proprio
nel catalogo del 1814, Sualocin e Rotanev, non erano altro che, a lettere invertite, il nome latinizzato
di Niccolò Cacciatore, Nicolaus Venator. Fu membro della Royal Society.
Il 19 marzo 1826, Cacciatore scoprì l'ammasso globulare NGC 6541, che venne più tardi scoperto
indipendentemente dall'astronomo scozzese James Dunlop, che conduceva le sue osservazioni in Australia.
Alla morte di Niccolò Cacciatore nel 1841, il suo secondogenito Gaetano, fu nominato direttore
dell'Osservatorio.
IL SOLE IN H ALFA
Il Sole in H alfa ripreso da Giuseppe Bianchi il 15/05/2014
IL CALENDARIO REPUBBLICANO DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE
Tutti sanno, o dovrebbero sapere, che il sistema metrico decimale è una innovazione della
Rivoluzione Francese, ma anche un Nuovo Calendario è stato pure introdotto, solo in Francia, in
vigore dal 26 novembre 1793 sino al 1806, quando Napoleone Bonaparte (1769-1821) lo abolì.
Il Calendario Repubblicano, della Rivoluzione Francese tentò di fare una riforma radicale del
Calendario.
Segue una breve e sicuramente incompleta spiegazione di quello che è, ormai, solo un fatto storico
che ha creato una inutile confusione negli anni di passaggio dal secolo XVIII al secolo XIX.
Il Capodanno era previsto coincidere con l'Equinozio di Autunno, che poteva cadere tra il 22 ed il 24
settembre, quindi Capodanno variabile.
Gli anni erano composti di 365 o 366 (bisestile) suddivisi in 12 mesidi 30 giorni ciascuno più 5 o 6
(bisestile) giorni aggiuntivi; i nomi molto fantasiosi richiamavano le condizioni climatiche francesi;
nella commissione appositamente formata c’era il noto poeta André Chénier (1762-1794) eppure
venne ugualmente ghigliottinato (!) , ed i nomi stessi erano: 1 Vendémiaire, 2 Brumaire, 3 Frimaire, 4
Nivose, 5 Pluviose, 6 Ventose 7 Germinal, 8 Floréal, 9 Prairial , 10 Messidor, 11 Thermidor, 12
Fructidor.
Quindi contraddiceva il proclamato principio di universalità perché tale nomenclatura era adeguata al
solo clima temperato della Francia.
Con questo Calendario, di fatto rivoluzionario (!), non erano previste le settimane; ogni mese era
diviso in tre Decadi di 10 giorni ciascuna, di cui l'ultimo era di riposo (festa).
Ma non è finita cambiava anche il giorno che si divideva in 10 ore, ciascuna ora contava 100 minuti
ed ogni minuto 100 secondi.
Occorre dire che al termine dell'ultimo mese il Fructidor, facevano seguito i 5 giorni aggiuntivi (6 nei
bisestili), che si chiamavano, in ordine, Giorno della Virtù, Giorno del Genio, Giorno del Lavoro,
Giorno della Opinione, Giorno delle Ricompense ed da ultimo, nell'anno bisestile, chiamato Anno
Olimpico o Sestile, il sesto giorno aggiuntivo si chiama, e non poteva essere altrimenti, Giorno della
Rivoluzione.
Fu osteggiato da molti e, per fortuna, il 1 gennaio 1806 la Francia ritornò al Calendario Gregoriano,
l'ultima data del Calendario Rivoluzionario fu quindi (dopo un ovvio e laborioso conteggio) il 10
Nevoso (Nivose) dell'anno XIV della Rivoluzione.
Uranio
CINQUE PER MILLE
Sottoscrivete il cinque per mille a favore dell’Osservatorio: ci permette di ammodernare ed ampliare la
struttura e di migliore le prestazioni in particolar modo nel campo della divulgazione e della ricerca.
Sono stati iniziati i lavori per la sostituzione del telescopio principale con uno più grande e più potente
per la cui realizzazione servono dei fondi.
APAN
Associazione Provinciale Astrofili Novaresi - Onlus
Sottoscrivi il tuo cinque per mille per l’Osservatorio
Astronomico di Suno a Te non costa nulla ma per Noi è
una grande opportunità
Casella sostegno del volontariato
C.F. osservatorio 00437210032
TRIPLETTO DEL LEONE M65, M66, NGC3628
Il tripletto del Leone ripreso in osservatorio il 4 maggio 2014 da Alessandro Segantin.
Somma di:
- 20 pose da 4 minuti
- 5 dark da 4 minuti
- 5 bias
- 5 flat
Riprese con la seguente strumentazione:
- Celestron C8N 200 - 1000 su montatura N-Eq6 Pro e camera di ripresa Canon Eos 350D modificata
- Telescopio di guida Tecnosky 80/600 con camera di guida Magzero Mz-5
Elaborazione finale: Deep Sky Stacker e Photoschop CS4
FLY ME TO THE MOON
Il cratere Macrobius
Al bordo nord-occidentale del Mare Crisium possiamo osservare il cratere "Macrobius", una
formazione circolare di 66Km che costituisce una interessante coppia con Tisserand. Sui versanti
scoscesi su si trovano Macrobius O a sud-est e Tisserand ad Est.
Le pareti sono molto alte e terrazzate, su di esse si trova il piccolo cratere Macrobius C a sud-ovest. Il
fondo è piatto con una montagna centrale e collinette.
La sua formazione risale al periodo Imbriano Inferiore (da -3.85 miliardi di anni a -3.8 miliardi di anni).
Il periodo migliore per la sua osservazione è 4 giorni dopo la Luna nuova oppure 3 giorni dopo la Luna
piena.
Longitudine: 45.970° East
Latitudine: 21.256° North
Faccia: Nearside
Quadrante: Nord-Est
Area: Bordo Nord-Occidentale del Mare Crisium
Origine del nome:
Dettagli: Ambrosius Macrobius Theodosius (o Macrobio)
Scrittore romano del 5° secolo d.C. nato in Roma
Morto nel 490
Fatti notevoli: Opere di grammatica latina. Autore di una raccolta di poesie. intitolata i 'Saturnali'.
Autore del nome: Riccioli (1651)
Nome dato da Langrenus: Tucheri
Nome dato da Hevelius: Mons Cimmerius
Nome dato da Riccioli: Macrobius
Nelle foto una ripresa amatoriale del cratere "Macrobius" e un disegno dell'epoca di Ambrosius
Macrobius Theodosius. Lo strumento minimo per poter osservare questo cratere è un rifrattore da
60mm.
Davide Crespi
IL SOLE IN H ALFA
il Sole in H alfa ripreso da Giuseppe Bianchi il 15 maggio 2014
CINQUE PER MILLE
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struttura e di migliore le prestazioni in particolar modo nel campo della divulgazione e della ricerca.
Sono stati iniziati i lavori per la sostituzione del telescopio principale con uno più grande e più potente
per la cui realizzazione servono dei fondi.
APAN
Associazione Provinciale Astrofili Novaresi - Onlus
Sottoscrivi il tuo cinque per mille per l’Osservatorio
Astronomico di Suno a Te non costa nulla ma per Noi è
una grande opportunità
Casella sostegno del volontariato
C.F. osservatorio 00437210032
OSSERVATORIO DI SUNO
Le coordinate dell’osservatorio sono:
45° 36’ 16” Nord
08° 34’ 25” Est
Hanno collaborato:
Silvano Minuto
Salvatore Trani
Davide Crespi
Sandro Baroni
Giuseppe Bianchi
Alessandro Segantin
Vittorio Sacco
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