IL “MITO” DONIZETTI Già dai contemporanei Gaetano Donizetti è riconosciuto fra i massimi operisti della sua epoca. Nei primi anni Quaranta, all’apogeo della carriera, dopo la prematura morte di Vincenzo Bellini e il “silenzio operistico” di Gioachino Rossini, si può affermare che in Europa non vi fosse nessun compositore di melodrammi a poter competere con Donizetti. Dopo la sua morte, però, le vicende politiche, il mutamento del gusto, l’ascesa del nuovo astro Giuseppe Verdi, portano a un inevitabile offuscamento della sua opera e della sua figura. La prima commemorazione ufficiale di Donizetti ha luogo a Bergamo nel settembre 1875, più di un quarto di secolo dopo la sua morte: l’occasione è data dalla traslazione delle sue spoglie, insieme a quelle di Mayr, da un anonimo cimitero di periferia dove era stato sepolto, alla Basilica di S. Maria Maggiore. Già nel 1855 lo scultore torinese Vincenzo Vela aveva qui eretto un monumento funebre in onore di Donizetti, su commissione del fratello maggiore del compositore, Giuseppe, a lui sopravvissuto. A lato, il monumento a Simone Mayr, spentosi nel 1845 all’età di 82 anni: opera dello scultore bergamasco Innocente Fraccaroli, fu commissionato nel 1852 dalla città di Bergamo quale doveroso tributo all’insigne musicista. Per la commemorazione del 1875, densa di manifestazioni concertistiche con musica dei due compositori, Amilcare Ponchielli (maestro di cappella nella basilica di Bergamo dal 1861 al 1886) scrive espressamente la cantata Omaggio a Donizetti, su libretto di Antonio Ghislanzoni, eseguita al Teatro Riccardi la sera del 13 settembre 1875. Se già Filippo Cicconetti nel 1864 aveva fatto pubblicare un volumetto interamente dedicato alla vita e all’opera di Donizetti, corredato da un catalogo delle composizioni e da una serie di lettere in facsimile, nel 1875 è data alle stampe la prima di una lunga serie di monografie dedicate al compositore bergamasco: il volume Donizetti e Mayr di Federico Alborghetti e Michelangelo Galli. FONDAZIONE BERGAMO NELLA STORIA ONLUS MUSEO DONIZETTIANO Via Arena, 9 tel. 035 399269 www.bergamoestoria.org Sede legale: Piazza Mercato del fieno, 6/A - 24129 Bergamo Tel. 035 247116 Fax 035 219128 E-mail: [email protected] Sede Amministrativa: Via Legler, 14 - 24030 Brembate di Sopra Tel. 035 466257 Fax 035 48631194 E-mail: [email protected]. Una commemorazione in grande stile avviene in occasione della celebrazione del centenario della nascita del compositore: per oltre un mese si protraggono manifestazioni di ogni tipo. Tra il 21 agosto e il 26 settembre 1897 sono rappresentate nel nuovo Teatro Donizetti, nato dal rinnovamento del vetusto Teatro Riccardi, La Favorita (direttore Arturo Toscanini), Elisir d’amore e Lucia di Lammermoor; nel palazzo Trepassi di via Torquato Tasso è inoltre allestita una grande mostra donizettiana; contemporaneamente è inaugurato il monumento dello scultore calabrese Francesco Jerace, collocato sul lato sinistro del teatro. Concertisti di fama mondiale si alternano sul palcoscenico del Teatro Donizetti: i violinisti Joseph Joachim e Teresina Tua, il violoncellista Alfredo Piatti, i pianisti Giuseppe Buonamici e Fanny Davies. Completano le manifestazioni l’esecuzione della Messa da Requiem scritta da Donizetti nel 1835 in memoria di Vincenzo Bellini, concerti bandistici, conferenze. La terza commemorazione donizettiana a essere organizzata è legata al centenario della morte, nel 1948. Nel campo editoriale, la pubblicazione dei volumi Gaetano Donizetti Vita, Musiche, Epistolario a cura di Guido Zavadini, opera di capitale importanza per ogni studioso donizettiano, e L’opera di Donizetti nell’età romantica di Guglielmo Barblan, primo studio critico di vasta portata, dà una spinta notevole nel campo della ricerca musicologica, non solo donizettiana. Naturalmente, anche in questa occasione si hanno varie manifestazioni concertistiche, tra le quali spiccano le rappresentazioni di Betly, Il Campanello e Poliuto al Teatro Donizetti, con i maestri Gianandrea Gavazzeni e Franco Capuana in alternanza sul podio. E proprio grazie all’instancabile attività direttoriale di Gavazzeni si dà il via alla riscoperta dei capolavori donizettiani dimenticati, che prende il nome di Donizetti Renaissance. A partire dagli anni Settanta sino ai recenti festeggiamenti del biennio 1997/’98 - di risonanza mondiale - i convegni, le mostre, le pubblicazioni, le rappresentazioni in edizione critica di opere dimenticate, non si contano più: indice del rinnovato e sempre crescente interesse per la vita e per l’opera del compositore bergamasco. Interno del museo FONDAZIONE BERGAMO NELLA STORIA - ONLUS MUSEO DONIZETTIANO