ETCHEBARNE ET AL., LA COCCINIGLIA FARINOSA DELLA VITE (PLANOCOCCUS FICUS) , PAG. 1 LA COCCINIGLIA FARINOSA DELLA VITE (Planococcus ficus) ETCHEBARNE E. Flor, STRAFILE Dora, BECERRA Violeta Centro de Estudios de Fitofarmacia Estación Experimental Agropecuaria (EEA) Mendoza, Instituto Nacional de Tecnología Agropecuaria (INTA) - Argentina La "cocciniglia farinosa" della vite, come è comunemente conosciuto, è un insetto fitofago che appartiene all’ordine Homoptera, famiglia Pseudococcidae, è polifago ed ha una importanza economica nelle zone di produzione di uva da tavola (Granara de W., 1990). Nei paesi del sud e centro America viene chiamato "chanchito blanco", "piojo harinoso o blanco", in nord-America “vine mealybug”, in Francia “cotonet”, in Spagna “melazo” o “chinche algodonoso”, a causa dell’aspetto farinoso del suo corpo e della cera polverulenta che ricopre in misura maggiore o minore il suo corpo. Si caratterizza per il corpo di consistenza molle, di forma ovale, distintamente segmentato, senza distinzione marcata tra testa, torace ed addome. La dimensione è di 3-4 cm di lunghezza. Lungo il margine laterale del corpo si trovano ubicati dei filamenti, che si proiettano longitudinalmente e che si fanno progressivamente più corti verso la testa. Queste protuberanze, insieme alla lunghezza del corpo, sono caratteri distintivi della specie (mipcitricos Chile., 2003). Sebbene l’importanza principale di questo tipo di insetti è da riferirsi all’influenza sull’aspetto estetico della frutta, esiste un certo numero di specie che possono essere vettori di malattie virali nel vigneto, come nel caso della cocciniglia farinosa della vite (Battany, M. 2003). In bibliografia si trovano citati diversi generi e specie di cocciniglie che attaccano la vite nei vari paesi dove è sviluppata questa coltivazione. In Argentina è stata documentata la presenza di Planococcus ficus (Signoret) nella provincia di San Juan e Mendoza (Bustos, J., 2002; De Borbón, C., 2002). Nella provincia argentina della Rioja è citata la presenza di Planococcus ficus (Signoret) e Ferrisia virgata (Cockerell) (Trjapitzin S.V. e Trjapitzin V.A., 1997). La cocciniglia farinosa della vite è una infestazione di interesse economico nelle regioni del merditerraneo europeo, nel nord e sud Africa, Pakistan, America del Sud (Argentina ed Uruguay) e nel sud-est degli Stati Uniti. In California fu identificata in Valle Caochella nel 1994 e su uva da tavola nella San Joaquin Valley nel 1998 dove queste infestazioni sono frequenti su numerosi ettari di vigneto. Nel 2002 è stata ritrovata in California anche su vigneti di uva da vino (Bettiga, L. 2002). La specie Planococcus ficus (Signoret) ha una ampia distribuzione climatica, che ha origine nella regione del Mediterraneo e che include ad oggi il deserto irrigato e le regioni tropicali. Le piante ospiti sono il fico (Ficus carica), il mango (Mangifera sp.), il melograno (Punica granatum) e l’uva (Vitis sp.). In California fino ad ora è stata riportata solo la vite come pianta ospite. La disseminazione in zone distanti tra loro distanze di 60-70 miglia conferma la possibilità per questo insetto di essere trasportato attraverso mezzi di trasporto, attrezzature agricole, materiale vegetale, imballaggi di frutta da tavola ecc. Quando la cocciniglia si stabilisce in vigneti per uva da vino, può essere facilmente disseminata attraverso le vendemmiatrici meccaniche e le altre attrezzature usate dai contoterzisti (Luvisi Don., 1999). In Argentina non si trovano fino ad ora non sono stati effettuati studi sulla biologia e la dinamica di popolazione della cocciniglia farinosa della vite. Da qui l’importanza di disporre di sufficienti informazioni e conoscenze per potere arrivare ad una strategia adeguata di gestione e controllo della cocciniglia farinosa. Con tale obiettivo è stata impostata la presente ricerca di identificazione, allevamento in laboratorio e studio in campo. I primi dati ottenuti nel periodo compreso tra settembre 2002 ed agosto 2003 dimostrano che il problema causato dalla cocciniglia farinosa è di notevole importanza, dal momento che l’insetto può attaccare l’intera parte aerea della pianta, potendo arrivare a pregiudicare seriamente la produzione IDENTIFICAZIONE Questa parte dell studio è stato realizzato dall’ Instituto Superior de Entomología e Instituto Miguel Lillo della Universidad Nacional de Tucumán, e nel Centro de Investigaciones sobre Regulación de Poblaciones de Organismos Nocivos-CIRPON, della provincia di Tucumán, Argentina, sotto la VINIDEA.NET – RIVISTA INTERNET TECNICA DEL VINO, 2004, N.1 ETCHEBARNE ET AL., LA COCCINIGLIA FARINOSA DELLA VITE (PLANOCOCCUS FICUS) , PAG. 2 direzione della Dra. María Cristina Granara de Willlink (biologa specialista in cocciniglie in Argentina). Questa fase di studio ha confermato la presenza di Planococcus ficus (Signoret) sia su uva da tavola che in vigneti per uva da vino, nelle due provincie oggetto dell’indagine: San Juan e Mendoza. BIOLOGIA Studio in laboratorio Planococcus ficus è un insetto oviparo e la femmina deve essere necessariamente fecondata dal maschio. Essa presenta tre stadi ninfali e passa poi allo stato adulto, mentre il maschio ha due stadi di ninfa, passa poi a pre-pupa e pupa ed infine subisce una metamorfosi per arrivare ad essere adulto. Quando le ninfe nascono restano circa due giorni nell’ovisacco e quando lo lasciano sono molto mobili. Allo stadi ninfale queste caratteristiche sono molto simili per maschio e femmina. Le dimensioni della femmina adulta varia tra 2.5 e 3.5 mm di larghezza, coperta da uno strato di cera polverulenta bianca che le dona l’aspetto farinoso, la cui possibile funzione potrebbe essere di mantenere lontano dal suo corpo la melata da lei stessa prodotta. Il maschio adulto è diverso dalla femmina, dal momento che è alato, presenta testa, torace ed addome ben differenziati, il corpo è di colore grigiastro e coperto da poca cera. E’ più piccolo della femmina, raggiunge al massimo 1.0 mm di larghezza. Durante la crescita in laboratorio (Centro de Estudios de Fitofarmacia EEA Mendoza, INTA, Argentina), in condizioni di temperatura e pressioni normali, si è osservato che questa cocciniglia farinosa completa il proprio ciclo biologico in circa 30 giorni e che ogni femmina depone circa 400 uova. Studi in campo Attraverso le valutazione effettuate in campo in vigneti di uva da tavola cv. Superior ubicati in aziende rispettivamente nel dipartimento di Albardón ed in località Carpintería (provincia di San Juan), si sono potute differenziare e quantificare 6 generazioni durante il citato periodo di studio. Si è osservato che la cocciniglia ricomincia il proprio ciclo di attività in primavera, iniziando ad alimentarsi nuovamente. Tra settembre e gli inizi di ottobre nasce la prima generazione, i cui individui iniziano a migrare lungo il tronco della pianta mantenendosi protetti sotto la corteccia. Tra ottobre e l’inizio di novembre, le cocciniglie si ritrovano soprattutto nel terzo superiore del tronco e sulle branche della pianta. All’inizio di novembre le femmine adulte iniziano la deposizione delle uova. La nascita della seconda generazione avviene nella prima quindicina di novembre e le ninfe si ritrovano sui germogli e le foglie. In dicembre si registra la colonizzazione dei germogli, delle foglie e dei grappoli e di produce la terza generazione che rimane a svilupparsi nelle stesse parti della pianta fino a gennaio, quando si è osservato l’inizio della quarta generazione. Dopo la vendemmia (realizzata in dicembre) gli stessi individui colonizzano i grappoli che restano sulla pianta e sulle foglie. Alla fine di gennaio si inizia ad osservare la discesa degli insetti sul tronco. A febbraio e marzo si trovano sul tronco, sui tralci (sotto la corteccia) e solo su poche foglie. Alla fine di febbraio ci sono femmine che depongono le uova della quinta generazione. A metà aprile si è osservata la nascita di una sesta generazione ma in forma molto lenta. A maggio si ritrovano solo lungo il tronco, soprattutto nella parte superiore. A partire dalla prima quindicina di giugno fino ad agosto si iniziano ad osservare ovodeposizioni, anche se in maggior parte dentro ad ovisacchi cotonosi e con poche ninfe. Queste ultime si ritrovano protette sotto la corteccia, nella parte inferiore del tronco, fino alla base ma non sulle radici. Si suppone che questa sia la forma di svernamento di Planococcus ficus, nella zona viticola studiata. VINIDEA.NET – RIVISTA INTERNET TECNICA DEL VINO, 2004, N.1 ETCHEBARNE ET AL., LA COCCINIGLIA FARINOSA DELLA VITE (PLANOCOCCUS FICUS) , PAG. 3 Fig. 1.- Femmina adulta e uova in ovisacchi di Planococcus ficus (foto al microscopio 35x) Fig. 2.- Ninfe e femmine adulte di Planococcus ficus, che stanno causando un danno sotto la corteccia del tronco STRATEGIA DI CONTROLLO E GESTIONE Fino a pochi anni fa la presenza di cocciniglia farinosa della vite non richiedeva sistemi specifici di difesa, ma l’incremento di attacchi sta portando a pianificare diversi meccanismi di controllo. Per poter arrivare ad ottenere una strategia di controllo adeguata è indispensabile identificare correttamente la specie che sta causando il danno, dal momento che gli aspetti biologici, come il numero di generazioni annue, le abitudini di vita, il tipo di alimentazione, le piante ospiti ecc. sono VINIDEA.NET – RIVISTA INTERNET TECNICA DEL VINO, 2004, N.1 ETCHEBARNE ET AL., LA COCCINIGLIA FARINOSA DELLA VITE (PLANOCOCCUS FICUS) , PAG. 4 diversi da una specie all’altra. La conoscenza di questi elementi è la chiave fondamentale per trovare un mezzo di controllo. Ugualmente importante è lo studio dei differenti stadi, per vedere se esiste una tappa di maggiore sensibilità. Il monitoraggio della cocciniglia farinosa nel vigneto, durante tutta la stagione e in forma periodica è un altro punto chiave per potere arrivare ad ottenere il controllo dell’insetto. Si deve osservare con attenzione la presenza di femmine adulte, ninfe, masse di uova, macchie di melata che possono trovarsi sotto la corteccia del tronco, sui rami principali e, quando la pianta inizia a germogliare, alla base delle gemme, dei germogli, così come sulla pagina inferiore delle foglie e sui grappoli. A causa delle abitudini di vita della cocciniglia farinosa (che resta sempre protetta nelle pieghe della corteccia o nelle pagine inferiori delle foglie), l’identificazione precoce non è sempre agevole, soprattutto quando le popolazioni sono basse, e l’infestazione può rendersi evidente solo vicino alla vendemmia con grappoli infestati, macchiati di melata e molto spesso con presenza di fumaggine. Quando le popolazioni sono basse e si riconoscono precocemente nel vigneto, si consiglia di fare rapidamente un trattamento chimico localizzato, per evitare la disseminazione. Se non si tratta in questa fase o si riconosce l’infezione troppo tarvidavamente, le popolazioni aumentano in modo molto rapido e diventa difficile controllarle. Nella decisione sull’opportunità del trattamento, bisogna tener conto dell’eventuale presenza di nemici naturali. La presenza di formicai nel vigneto o di formiche sulla pianta può essere un segnale indicatore della presenza di focolai di infestazione di cocciniglia farinosa. Se la presenza viene documentata durante la vendemmia, le piante devono essere contrassegnate per poter effettuare un trattamento post-vendemmia o successivo, in forma localizzata se l’infestazione è bassa, oppure generalizzato in caso contrario. Allo stesso modo le piante contrassegnate possono servire come sito di monitoraggio preferenziale nelle stagioni successive. Durante il periodo di studio 2002-2003 si è potuto stabilire che il monitoraggio è fondamentale per stabilire il momento opportuno di intervento con trattamenti chimici, dal momento che l’efficacia dello stesso è molto maggiore quanto l’insetto ne è investito allo stadio di ninfa. A complemento della ricerca effettuata, nella stagione 2003-2004 si è pianificata una vinificazione pilota, utilizzando uve con diverso grado di infestazione, con l’obiettivo di poter realizzare uno studio fisico, chimico ed organolettico completo e mettere in evidenza eventuali effetti della presenza dell’insetto sulla qualità finale del vino ottenuto. BIBLIOGRAFIA 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. BATTANY, Mark. 2003. Vine Mealybug Identification Posters. University of California. USA. http://ucanr.org/delivers/impactview.cfm?impactnum=187&mainunit… BETTIGA, Larry. 2002. The Vine Mealybug Spreads to Coastal Production Areas. Viticulture Farm Advisor. 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