IL CERVELLO AUTISTICO
Prof.ssa Catia Giaconi
COSA VEDREMO…
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AUTISMO…NEL TEMPO
LA TRIADE AUTISTICA
IL PENSIERO AUTISTICO
CHIAVE DI LETTURA DEL TESTO
DOVE SONO STATI FINO AD
OGGI?
TRADIZIONE POPOLARE..
Bambini fata
Bambini addormentati
Fortezze vuote
…ANGLOSASSONE, IRLANDESE
Rapiti, sostituiti da bambini privi di slancio
vitale
1943 - Leo Kanner
AUTISMO INFANTILE PRECOCE
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USO NON COMUNICATIVO DEL LINGUAGGIO
RITARDO LINGUISTICO
ECOLALIA RITARDATA
INVERSIONI PRONOMINALI
GIOCHI RIPETITIVI – STEREOTIPATI
AVVERSIONE AI CAMBIAMENTI
SCARSA – ASSENTE IMMAGINAZIONE
RIPETIZIONE RITUALE CONDOTTE
TENDENZA ALL’ISOLAMENTO
ASSENZA SEGNI SOMATICI E NEUROLOGICI
1943 - Leo Kanner
AUTISMO INFANTILE PRECOCE
DISTURBO CONGENITO
CONTATTO AFFETTIVO
1. 
2. 
3. 
4. 
deficit sviluppo relazionale
distinzione da schizofrenia
genitori molto intelligenti
genitori freddi
1944 – H. ASPERGER
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PSICOPATIA AUTISTICA
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LIMITATO REPERTORIO INTERESSI
DESIDERIO DI ABITUDINARIETA’
ASSENZA CONTATTO OCULARE
INESPRESSIVITA’ FACCIALE – GESTUALE
ISOLE DI ABILITA’
ABILITA’ DA IDIOT SAVANT
MEMORIA MECCANICA
INTERESSE PER PARTI DI OGGETTI
NON RITARDO LINGUISTICO
Autismo: la parabola teorica
Oligofrenie:
dal greco oligo, poco, e phren, mente
Demenza precoce:
classe psicosi endogene funzionali
Psicosi:
dal greco psychè, anima, e -osis, malattia mentale o follia
SINDROME NEURO-BIOLOGICA DIFFUSA
AUTISMI..
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Presenti in
CELEBROLESIONI/DISTURBI PSICHICI
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FORMA SPECIFICA
Autismo:
condotte somatiche generali
da zero a tre anni
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TRIADE AUTISTICA
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Comunicazione
Interazione
Immaginazione
Autismo: natura plurale
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da M.Zappella
EZIOLOGIA PLURALE
DECORSI DIFFERENTI
DIVERSE DISABILITA’
•  DISTURBI DI TIPO AUTISTICO
anche riconducibili a…
disturbi dell’umore a esordio precoce
disturbi dismisurativi con tic complessi
forme di regressione di tipo autistico
•  AMPIA ZONA BORDER-LINE
Autismo:ipotesi
eziopatologiche
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ERRORE ELABORAZIONE GENETICA
SQUILIBRIO EMOTIVO COSTITUZIONALE
INTOLLERANZA ALIMENTARE
DANNI A TRASMISSIONE SENSORIALE
DIST. INTEGRAZIONE INFORMAZ. AI LOBI
DANNI ORGANICI CENTRALI
DANNI A SOSTANZA RETICOLARE CORTICALE
DISFUNZIONI CEREBRALI
DISFUNZIONI COGNITIVE
SINTOMI DELLO STATO AUTISTICO
1. 
2. 
3. 
DISTURBI DELLA MOTRICITA’
DISFUNZIONI PERCETTIVE
DISTURBI PSICOLOGICI
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4. 
5. 
6. 
7. 
8. 
DISTURBI DELL’EMOTIVITA’
DISTURBI DELL’AFFETTIVITA’
ALTERAZIONI PSICHICHE
DISTURBI INTELLETTIVI
DISTURBI DELLA SOCIALITA’
DISTURBO/DISORDINE DELLA COMUNICAZIONE
PATOLOGIE DEL LINGUAGGIO VERBALE
DISTURBO DEL GIOCO
STEREOTIPIE
CONDOTTE INADEGUATE
Sintomi: Disturbi della
Motricità
Movimenti stereotipati
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Mani
intero corpo
postura
Sintomi: disfunzioni percettive
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Ipersensibilità/attrazione suoni,luci,ecc.
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Alta soglia del dolore
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Risposte bizzarre a stimoli sensoriali
Sintomi: Disturbi psicologici
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DIST. EMOTIVITA’ ( riso inappropr.,assenti o scarse emoz.,
assenza paura ai pericoli reali,ansia e collera immotivata)
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DIST. AFFETTIVITA’ ( ristretti interessi, ripetititivi)
ALTERAZIONI PSICHICHE (fissità, rigidità polarizzazione del
pensiero, stati di assenza)
DIST. INTELLETTIVI (generalizzazione, ritardo mentale, scarsa
comprensione della parola, mancata comprensione delle regole)
DIST. SOCIALITA’ (centratura su sé, scarse relazioni, non risposte
alle chiamate)
Sintomi:
Disturbo/disordine della comunicazione
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Inespressività del viso e del corpo
Scarso contatto oculare,evitamento
Scarsa partecipazione alla situazione
Interazioni discontinue o assenti o
apparenti
Sintomi:
Patologie del linguaggio verbale
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Ritardo linguistico (scorretta pronuncia o costruzione
dell’enunciato)
Totale mancanza (AFASIA)
Compromessa capacità di iniziare o sostenere una
conversazione
Ecolalia
Uso del pronome o del nome
Monotonia ritmo e tono
Uso della forma interrogativaa
Forte metaforicità
Eccentricità
Sintomi:patologie del gioco
Mancanza o compromissione di giochi:
n  Spontanei
n  Simulazione
n  Imitazione
n  Immaginazione
Gioco decontestualizzato
Sintomi:condotte inadeguate
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Iperattività
Scarsa tenuta dell’attenzione
Impulsività
Aggressività,eccessi di collera,autolesionismo
Stereotipie
Attaccamento a oggetti inanimati
Interesse per parti di oggetti o che ruotano
Ecolalia
Comport. uguale e ripetitivo
Resistenza e malessere ai cambiamenti
AUTISMO: UNA LETTURA SPECIALE
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RIFERITA ALLE PROPRIE
CARATTERISTICHE E DIVERSITA’
DISTURBO QUALITATIVO E SPECIFICO,
“SPECIALMENTE SPECIALE”
IL SIGNIFICATO DELL’AUTISMO E’
L’AUTISMO STESSO ( T.PEETERS)
LA TEORIA
DELL’ICERBERG(T.PEETERS)
SOTTO L’ICEBERG DELL’AUTISMO
I SINTOMI DELLA SINDROME AUTISTICA
COME
LA PUNTA DI UN ICEBERG,
NASCONDONO
LE VERE MOTIVAZIONI,
LO STATO REALE DI ALTERAZIONE CHE DETERMINA:
n  CRISI,
n  FUGHE,
n  AGGRESSIONI,
n  CONDOTTE INADEGUATE, ECC.
SOTTO L’ICEBERG
DELL’AUTISMO
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INTERPRETARE LA SITUAZIONE
CERCARE DIETRO I SINTOMI
APPARISCENTI (LE CONDOTTE),
ESPLORARE I MOTIVI CHE GENERANO
LE REAZIONI ABNORMI (PEETERS)
IL PENSIERO AUTISTICO:
INDICATORI
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PENSIERO IN CAOS
PENSIERO IN DETTAGLI
PENSIERO REALISTICO (ASSENZA DI IMMAGINAZIONE)
PENSIERO VISUALE
ECOLALIA
COMPORTAMENTO ECO
PENSIERO AGGRESSIVO
PENSIERO BIZZARRO
CECITÀ MENTALE/SOCIALE
IL PENSIERO AUTISTICO:
INDICATORI E DESCRITTORI
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PENSIERO IN CAOS
CAOTICA, SCOORDINATA E CONFUSA
PERCEZIONE E COMPRENSIONE:
DEI CONTESTI,
DEI MESSAGGI VERBALI,
DEI VISI E DELLE LORO ESPRESSIONI,
DELLE DINAMICHE RELAZIONALI,
DELLE REGOLE,
DELLE IMPROVVISE MUTAZIONI.
SOTTO L’ICEBERG
DELL’AUTISMO
MANCATO COORDINAMENTO, O FILTRO DEGLI
STIMOLI AMBIENTALI (PENSIERO IN CAOS).
DIFFICOLTÀ A:
n  RICEVERE UNA PLURALITÀ DI STIMOLI
CONTEMPORANEI;
n  INTUIRE O PERCEPIRE COSA STA PER
ACCADERE;
ESEGUIRE
AZIONI DI ORGANIZZAZIONE DELLA PERCEZIONE
E DEL PENSIERO,
OVVERO PROCESSI COGNITIVI.
SOTTO L’ICEBERG
DELL’AUTISMO
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COMPIERE TALI AZIONI PERCETTIVE E MENTALI È,
PER LE PERSONE AUTISTICHE,
DIFFICILE
DÀ LUOGO A FASTIDIO,
INSOFFERENZA E PERFINO SOFFERENZA,
PERCIÒ LE REAZIONI ABNORMI O CRISI.
SOTTO L’ICEBERG
DELL’AUTISMO
NON PONGONO IN ORDINE LE INFORMAZIONI,
NON LE DISCRIMINANO BENE,
TILT
(PENSIERO IN CAOS)
PERTANTO:
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RESTRINGONO L’ENTRATA DEGLI STIMOLI
(CHIUDONO OCCHI ED ORECCHIE, SI ISOLANO);
CERCANO DI RIORGANIZZARE LA SITUAZIONE DA
UNA POSIZIONE DI QUIETE, CHIUSURA.
PENSIERO IN CAOS
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Situazioni di sovraccarico cognitivo
MANDANO IN DIFFICOLTÀ UN
CERVELLO DISORGANIZZATO,
FAVORISCONO LA PERCEZIONE IN
CAOS, IL PENSIERO IN CAOS,
MANCATO COORDINAMENTO E FILTRO
DELLE INFORMAZIONI,
DETERMINANDO DECOGNIZIONE.
IL PENSIERO AUTISTICO:
INDICATORI E DESCRITTORI
PENSIERO IN DETTAGLI
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TENDENZA A POLARIZZARE
L’ATTENZIONE SUL DETTAGLIO;
“IPERSELETTIVITÀ” PER LE PARTI
RISPETTO AL CONTESTO O AL
GENERALE.
PENSIERO - PERCEZIONE IN CAOS
PENSIERO IN DETTAGLI
IL PENSIERO AUTISTICO:
INDICATORI E DESCRITTORI
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PENSIERO REALISTICO
TENDENZA A RIGIDITÀ
SUI SIGNIFICATI POSSEDUTI,
SULLE IDEE GIÀ COSTRUITE,
SUL NOME DI OGGETTI E FIGURE,
SUL SIGNIFICATO LETTERALE DELLE
PAROLE
ASSENZA DI IMMAGINAZIONE E
GENERALIZZAZIONE
IL PENSIERO AUTISTICO:
INDICATORI E DESCRITTORI
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PENSIERO VISUALE
PREFERENZA PER UNA MODALITÀ DI
LAVORO MENTALE “VISIVA”, ICONICA,
PER IMMAGINI.
MAGGIOR EFFICACIA DEL PENSIERO E
DELLA COMUNICAZIONE ATTRAVERSO
LE IMMAGINI E /O FORME SINTETICHE;
IL PENSIERO AUTISTICO:
INDICATORI E DESCRITTORI
ECOLALIA
RIPETIZIONE LETTERALE
DI PAROLE E FRASI
IL PENSIERO AUTISTICO:
INDICATORI E DESCRITTORI
COMPORTAMENTO ECO
CONDOTTE
REITERATE, RITUALI, INSISTENTI
DI FRONTE A
SITUAZIONI NON CHIARE, OFFUSCATE O
INCERTE
IL PENSIERO AUTISTICO:
INDICATORI E DESCRITTORI
COMPORTAMENTO ECO
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FARE COSE PER PIACERE
EVITARE INSUCCESSO E DOLORE
IMPARARE IN MODO PROPRIO
LIBERTA’ AL PENSIERO
MANTENERE L’AMBIENTE PREDETTO
COMUNICARE COL COMPORTAMENTO
SCAPPARE DA SITUAZIONI
IL PENSIERO AUTISTICO:
INDICATORI E DESCRITTORI
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ECOLALIA COME STRATEGIA
DI SOPRAVVIVENZA
DAL DISTURBO COGNITIVO
LINGUAGGIO FRAMMENTATO,
CAOTICO, NON ELABORATO
MANCATA ANALISI
MANCATA INTERPRETAZIONE
PERDITA DEL SENSO
ECOLALIA DIFFERITA
IL PENSIERO AUTISTICO:
INDICATORI E DESCRITTORI
PENSIERO AGGRESSIVO/BIIZZARRO
TENDENZA A RICORRERE A CRISI
AGGRESSIVE/BIZZARRE
per mostrare
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LA PROPRIA CONTRARIETÀ AL
CONTESTO,
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I DESIDERI NON APPAGATI,
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LE ASPETTATIVE NON CORRISPOSTE,
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I BISOGNI NON SODDISFATTI.
IL PENSIERO AUTISTICO:
INDICATORI E DESCRITTORI
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CECITÀ MENTALE/SOCIALE
SCARSA COMPRENSIONE DEL MONDO,
SOGGETTIVO E OGGETTIVO;
INCAPACITÀ DI DECIFRARE GLI OCCHI
E LE ESPRESSIONI FACCIALI DEGLI
ALTRI, QUINDI LO STATO EMOZIONALE
E RELAZIONALE.
MANCATO SVILUPPO DELLA
TEORIA DELLA MENTE
AUTISMO E
DISTURBO DI COERENZA CENTRALE
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“COERENZA” PRECARIA O ASSENTE
“DIFFICOLTÀ NEL PERCEPIRE
SIMULTANEAMENTE PIÙ STIMOLI,
RUMORI, PAROLE”
DIFFICOLTÀ NEL FILTRARE E NEL
COORDINARE IN SEQUENZA, NELLO
SPAZIO E NEL TEMPO
“COMPORTAMENTI-ECO”
DISPERCEZIONI - DISCOMPRENSIONI
DISADATTAMENTO
ASPETTATIVA TRADITA
CRISI
AUTISMO:
SOFFERENZA DEL TEMPO
SOFFRONO L’ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO
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IL DOVERNE PERCEPIRE LO SCORRERE,
IL RAPPRESENTARE IN ORDINE IL PASSATO,
IL PREVEDERE IL FUTURO PROSSIMO.
AUTISMO:
SOFFERENZA DEL TEMPO
DISTURBO DI IMMAGINAZIONE:
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DIFFICOLTÀ A PENSARE COSE, IMMAGINI O
EVENTI CHE NON SIANO IMMEDIATAMENTE
PRESENTI
DISAGIO IN ASSENZA DI STABILI
INDICATORI TEMPORALI
AUTISMO:
SOFFERENZA DEL TEMPO
da M.Haddon,Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte,2003,Einaudi,Torino 2003, P.165 p.
180
“DURANTE IL FINE SETTIMANA SONO IO CHE MI COSTRUISCO
IL MIO ORARIO, LO SCRIVO SU UN CARTONCINO UN PO’
SPESSO E LO APPENDO AL MURO.
CI SONO SCRITTE COSE COME DARE DA MANGIARE A TOBY, O
FARE MATEMATICA, O ANDARE AL NEGOZIO A COMPRARE LE
CARAMELLE. ED È QUESTO UN ALTRO MOTIVO PER CUI NON
MI PIACE LA FRANCIA, PERCHÉ QUANDO SI È IN VACANZA
NON SI HA UN ORARIO DA SEGUIRE E TUTTE LE MATTINE
DOVEVO OBBLIGARE MIO PADRE E MIA MADRE A DIRMI
ESATTAMENTE COSA AVREMMO FATTO QUEL GIORNO
PER FARMI STARE MEGLIO”.
AUTISMO:
SOFFERENZA DEL TEMPO
LA RAPPRESENTAZIONE/ORGANIZZAZIONE
DEL TEMPO
È PIÙ DIFFICILE
DI QUELLA DELLO SPAZIO.
AUTISMO:
SOFFERENZA DEL TEMPO
“Poiché il tempo non è come lo spazio.
E quando si appoggia qualcosa da qualche
parte, ad esempio un goniometro o un
biscotto, nella propria testa si può disegnare
una cartina del punto dove si trova, ma anche
se non si ha una cartina non importa perché
l’oggetto continuerà ad essere lì.
Una cartina è la rappresentazione di qualcosa
che esiste realmente, e quindi sarà possibile
ritrovare il goniometro o il biscotto”.
AUTISMO:
SOFFERENZA DEL TEMPO
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SPAZIO SI PRESTA A
ESSERE “RAPPRESENTATO”,
TRADURSI IN IMMAGINI (DISEGNI, GRAFICI,
FOTOGRAFIE)
FAVORISCE
STIMOLAZIONE RINFORZATA (ICONICA +
VERBALE),
COLORE CHE PRIVILEGIANO FORME DI
“PENSIERO VISUALE”
AUTISMO:SOFFERENZA DEL TEMPO
IL TEMPO NON È FACILMENTE
RAPPRESENTABILE….
È PIÙ DIFFICILE DA COMPRENDERE…
“UN ORARIO È UNA CARTINA DEL TEMPO, SOLO
CHE SE NON SI HA UN ORARIO IL TEMPO NON
RIMANE LÌ DOV’È COME IL PIANEROTTOLO E
IL GIARDINO E LA STRADA PER ANDARE A
SCUOLA….
QUESTO SIGNIFICA CHE IL TEMPO È UN MISTERO
E NON È’ TANGIBILE…
SMARRIRSI NEL TEMPO È COME ESSERE
PERDUTI IN UN DESERTO, SOLO CHE IL
DESERTO NON SI PUÒ VEDERE PERCHÉ NON È
UN OGGETTO.
ED ECCO PERCHÉ MI PIACCIONO GLI ORARI,
PERCHÉ FANNO IN MODO CHE TU NON TI
SMARRISCA NEL TEMPO”.
AUTISMO: SOFFERENZA DEL TEMPO
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TEMPO PUÒ ESSERE
“MARCATO”,
INDICATO NEL SUO SCORRERE,
SECONDO LE NOZIONI/PERCEZIONI DI
PRIMA-DOPO, PRIMA DI-DOPO DI,
INTERVALLO O DURATA,
CONCEPITO NELLA SUA SUCCESSIONE.
AUTISMO: SOFFERENZA DEL TEMPO
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UTILIZZARE:
MARCATORI ICONICI DEL TEMPO;
CONTINUE CONFERME DEL TEMPO (A
CHE PUNTO SIAMO, CHE ORA È.., È
PRIMA DI …, È DOPO DI….);
SCHEMI DELLA GIORNATA (IN VARIA
FORMA E DIMENSIONE).
CHIAVE DI LETTURA DEL
TESTO
1. I significati dell'autismo (da p. 17): interessante la parte della ricostruzione della
storia dell'autismo. Soprattutto Kanner, fondatore dell'autismo, che riconosce i primi
tratti autistici (p.19 non rispondeva se chiamato per nome, faceva ruotare gli
oggetti) e che nel 1943 ipotizza le prime spiegazioni biologiche (p.20). L'aspetto
importante è che supera l'ipotesi che l'autismo dipendesse da "genitori
emotivamente distanti" (p.22). Interessante notare l'evoluzione del disturbo nei
diversi manuali diagnostici (DSM) che nell'ultima edizione (DSM-IV) mette in
evidenza il concetto di spettro autistico (p. 30). Questa parte andrebbe collegata
con la sezione 5 OLTRE LE ETICHETTE (p.121), che cerca di andare oltre le
definizioni declaratorie (etichette) dei manuali per spiegare l'autismo. La strada è
quella di capire come pensa una persona autistica: il suo pensiero specialmente
speciale.
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2. Vedere il cervello autistico: viene spiegata la correlazione tra comportamenti
dei soggetti autistici e funzioni cerebrali (p.49), quindi si spiega come l'origine
sia neurologica (p.49). Si noti ad esempio la zona più marcata nel cervello
autistico della corteccia visiva primaria che spiega la grande memoria visiva dei
soggetti con autismo (p.46). Così come la mancata riduzione dell'attività
corticale per i volti, che spiegherebbe la preferenza per gli oggetti invece che
per i volti (p.49). Di questa sezione interessante vedere le alterazioni
nell'emotività (p.49); iper-ipoconnettività (p.52) e l'eterogeneità dei
comportamenti (p.53); evitamento del contatto oculare (p.51).
3. IL cervello autistico e il DNA:spiega il fatto che alcuni studi giungono a
ipotizzare ipotesi genetiche (non occorre andare in dettaglio).
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4 Sensibilità: questa è una parte molto importante. Spiega i disturbi
sensoriali: iperattività e iperattività (p.93). Nella varietà dello spettro
autistico possiamo avere persone con estrema sensibilità gusto/odorato
o scarsa sensibilità (p.94). A p.102 vengono descritte alcune condotte
autistiche per cercare di reagire all'iperstimolazione (perdere il senso di
ciò che accade, sedersi e allontanarsi, con attivazione di stereotipie
sempre uguali a se stesse, ecc.). L'importante è vedere iperattività e
iperattività come due facce della stessa medaglia (p. 104). Da pagina
109 a 117 si può avere un quadro sindromico per descrivere le
condotte delle persone autistiche.
6. PUNTI DI FORZA e PENSARE PER IMMAGINI: Con queste due sezioni siamo nel cuore del
testo. Interessante:
- un pensiero dal basso (p.141), ancorato al reale;
- pensiero associativo (p.147), che si ancora sempre a delle immagini (oggetti, foto, disegni,
ecc.) per la comprensione della realtà e dei contesti; per la classificazione degli oggetti e per la
generalizzazione;
- 
pensiero per immagini, pensiero visivo che permette di cogliere le regolarità visive per
percepire, elaborare, ricordare la realtà (p.178). In questa sezioni ci sono diversi esempi di
come si attiva questo pensiero. L'autrice mette in evidenza due tipi di pensatori: per
immagini e per rapporti spaziali (180, 182). L'autrice presenta diversi test (di cui non
occorre ricordare il nome), ma utili per comprendere le differenze.
7. FUORI DALLA MARGINALITA'(194): interessante estrapolare le indicazioni per la scuola e per
il lavoro. Ad esempio a p.203 suggerisce gli accessori didattici preferiti (video, strumenti per il
disegno tridimensionale); le attività manuali (p.209), lego giochi di costruzione (p.210). A p. 217
alcuni consigli dell'autrice per predare un giovane co spettro autistico al lavoro.