ASL Varese
Direzione Sanitaria
Dipartimento di Prevenzione Medico
Servizio Medicina Preventiva nelle Comunità
VADEMECUM INFORMATIVO
PER CONOSCERE E CONDIVIDERE
LE VACCINAZIONI
ASL VARESE
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO
Tel. 0332.277240
Servizio Medicina Preventiva nelle Comunità
Via O. Rossi, 9 - Varese
Tel. 0332.277256/571
DISTRETTI SOCIO-SANITARI
Centro Vaccinazioni di:
Arcisate Azzate Busto Arsizio Cassano Magnago Castellanza Cittiglio Gallarate Luino Saronno Sesto Calende Somma Lombardo Tradate Varese Tel.
Tel.
Tel.
Tel.
Tel.
Tel.
Tel.
Tel.
Tel.
Tel.
Tel.
Tel.
Tel.
U.R.P. (Ufficio Relazioni con il Pubblico)
Via O. Rossi, 9 - Varese Tel. 0332.277500
0332.476219
0332.277822
0331.388031
0331.282031
0331.506418
0332.625317
0331.709951
0332.542820
02.9606553
0331.914328
0331.258131
0331.815126
0332.277392
Coloro che hanno difficoltà linguistiche nella lettura del presente vademecum
possono consultare i siti www.sanita.regione.lombardia.it e www.asl.varese.it
in cui è disponibile il testo informativo di presentazione del percorso vaccinale
in età pediatrica in otto diverse lingue straniere: inglese, francese, spagnolo,
romeno, arabo, urdu, cinese, singalese.
PRESENTAZIONE
Lo scopo del presente “Vademecum Informativo” sulle vaccinazioni in età infantile è quello di fornire ai genitori le principali
informazioni che è necessario conoscano, prima di sottoporre i
propri figli alle vaccinazioni, così che vi sia una loro libera, consapevole e convinta adesione.
Il testo contiene indicazioni sul calendario vaccinale in uso nel
nostro Paese, sulle principali caratteristiche delle vaccinazioni
obbligatorie e raccomandate, sulle controindicazioni e sui possibili
effetti indesiderati derivanti dalla somministrazione dei vaccini.
Tali informazioni vengono periodicamente rivedute alla luce delle
nuove conoscenze scientifiche, degli aggiornamenti normativi ed in
relazione all’acquisizione dei nuovi preparati vaccinali disponibili.
L’opuscolo non è certo esaustivo di tutti i quesiti inerenti le vaccinazioni, soprattutto per le diverse situazioni individuali, per
le quali si ritiene utile consigliare i genitori di richiedere informazioni più approfondite agli operatori dei Centri Vaccinali dei
Distretti Socio-Sanitari, ovvero ai propri medici di fiducia oltre
che agli operatori del Servizio Medicina Preventiva nelle Comunità del Dipartimento di Prevenzione Medico dell’ASL, estensori
del presente vademecum.
L’ASL di Varese intende in questo modo ottemperare anche a
quanto indicato dall’art. 7 della legge 210/92, relativo alle corrette informazioni sull’uso dei vaccini da assicurare ai genitori
e alla comunità.
Il Direttore Sanitario
Dr. Stefano Taborelli
Il Direttore Generale
Dr. Giovanni Daverio
1
VACCINAZIONI PERCHÈ?
Le vaccinazioni costituiscono uno dei più efficaci interventi di prevenzione nei
confronti di alcune malattie infettive.
Ad esempio grazie alle vaccinazioni è stato debellato in tutto il mondo il vaiolo
e nel nostro Paese esse hanno consentito di prevenire molte altre malattie
come la poliomielite, la difterite, il tetano e l’epatite virale di tipo B, contribuendo quindi a migliorare le nostre condizioni di vita.
L’efficacia dei vaccini per la profilassi delle malattie infettive è dovuta alla
capacità, una volta somministrati, di stimolare l’organismo umano, attraverso il sistema immunitario, a produrre anticorpi e/o specifiche cellule che
agiscono contro i microrganismi responsabili delle infezioni.
Pertanto la vaccinazione è in grado di proteggere il soggetto dallo sviluppo della
corrispondente malattia infettiva, ma anche di ridurre la circolazione degli
agenti infettanti e quindi di proteggere la collettività (“immunità di gregge”),
assumendo quindi un importante valore sociale (Comitato Nazionale per la
Bioetica).
Le vaccinazioni di massa infatti agiscono come strumento per la protezione
oltre che dei singoli anche di coloro che per ragioni mediche o per altri motivi
non ricevono le vaccinazioni.
In particolare quando il 95% o più dei soggetti suscettibili (cioè non protetti
e quindi in grado di ammalarsi) è vaccinato il germe non trova più ospiti
disponibili a riceverlo, perché tutti sono immuni e quindi non riesce più a
sopravvivere o riprodursi: si va quindi incontro alla scomparsa della malattia
infettiva.
I vaccini possono peraltro comportare l’insorgenza di alcuni problemi, che è
necessario conoscere prima del loro utilizzo.
Infatti, così come avviene per altri prodotti farmaceutici, i vaccini possono
essere controindicati o indurre l’insorgenza di effetti collaterali. Queste due
problematiche saranno affrontati in apposite parti del presente vademecum,
oltre che essere trattati nella descrizione di ciascun vaccino.
Saranno prese in considerazione sia le vaccinazioni obbligatorie (antipoliomielitica, antitetanica, antidifterica, antiepatite B), che quelle raccomandate
(antipertosse, antiemofilo, antimorbillo, antirosolia, antiparotite, antipneumococco, antimeningococco, antipapilloma virus), così come indicato dall’OMS,
dal Ministero della Salute, dalla Regione Lombardia e quindi dall’ASL di Varese.
Informazioni più approfondite sono contenute nel Piano Aziendale
Vaccini e nel Piano di Organizzazione locale delle vaccinazioni dell’età
infantile e dell’adulto nell’ASL Varese, disponibili nei Centri Vaccinazioni.
2
IL CALENDARIO
DELLE VACCINAZIONI
3
IL CALENDARIO DELLE VACCINAZIONI
Le vaccinazioni dell’infanzia in relazione a quanto stabilito dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2012-2014 e dalla Deliberazione Regionale
N° IX/4475 del 05/12/2012, hanno inizio nel corso del terzo mese di vita e
comunque dopo il compimento dei primi due mesi.
Il bambino, seguendo il calendario vaccinale, potrà costruire le sue difese
contro le malattie per le quali è stato vaccinato.
Le dosi di richiamo, quando previste, sono importanti affinché l’immunità
acquisita si consolidi nel tempo.
Nella tabella seguente è riportato il Calendario Vaccinale della Regione Lombardia:
Calendario delle vaccinazioni offerte attivamente
e gratuitamente in Regione Lombardia
Vaccinazione
3°
5°
11° 12-15 5-6 11 15-16Ogni
mesemesemesemesianniannianni
10 anni
Tetano,
Difterite,
Pertosse (1)
DTPa
DTPa
DTPaDTPadTpa*
dT
Polio
IPVIPV IPV IPV
Epatite B (2)
HBV
HBV
HBV
Haemophilus b Hib Hib Hib
Morbillo
Parotite MPRMPR
Rosolia
Papilloma
HPV
virus (solo per
(3 dosi)
le femmine)
Pneumococco PCV
PCV
PCV
Meningococco (3)
Men C
* dT per i nati fino all’anno 1997.
(1) Il dosaggio delle componenti contro difterite e pertosse varia secondo l’età.
(2) Per i nati da madre HBsAg+ sono previste n. 4 dosi, con la prima somministrazione alla
nascita.
(3) I genitori hanno la facoltà di chiedere la somministrazione del vaccino nel primo anno di vita
a partire dal 3° mese.
Interpretazione delle indicazioni di offerta del calendario.
3° mese: si intende dal 61° giorno di vita;
13° mese: si intende da 1 anno e 1 giorno di vita;
5-6 anni (di età): si intende dal 5° compleanno (5 anni e 1 giorno) a 6 anni e 364 giorni;
11 anni: si intende dall’11° compleanno (11 anni e 1 giorno);
15-16 anni: si intende da 15 anni e 1 giorno (15° compleanno) fino a 16 anni e 364 giorni.
4
I VACCINI
5
VACCINO ESAVALENTE
IL VACCINO
Questa vaccinazione fa parte del ciclo di base di 3 dosi, di cui la prima al 3°
mese; è utilizzato un vaccino combinato (contro poliomielite, difterite, tetano,
pertosse, epatite B, Haemophilus influenzae tipo b) che garantisce un’elevata
efficacia protettiva, la somministrazione è per via intramuscolare nella faccia
antero-laterale della coscia o nel muscolo deltoide (parte alta del braccio) a
seconda dell’età.
Le componenti antipertosse e antihaemophilus del vaccino esavalente non
sono obbligatorie ma ciò non deve intaccare la consapevolezza della loro utilità
ed efficacia come evidenziato sopra.
In caso di rifiuto a eseguire la vaccinazione è richiesta la compilazione del
modulo di dissenso.
LE MALATTIE
La poliomielite è una grave malattia infettiva e contagiosa, causata da virus
che colpiscono il sistema nervoso. L’infezione solitamente non dà sintomi
specifici, in alcuni casi, però può provocare una paralisi irreversibile degli arti
e a volte anche la morte. Il virus si trasmette con le feci che possono contaminare gli alimenti, l’acqua potabile o le mani. La malattia è ancora presente
in alcune zone del mondo con scarse condizioni d’igiene e disponibilità di
acqua: la vaccinazione sta contribuendo alla sua eradicazione.
La difterite è una grave malattia infettiva causata da una tossina prodotta
da un batterio (Corynebacterium diphtheriae). La malattia produce la formazione di membrane nel naso e nella gola che talvolta possono impedire la
respirazione.
In alcuni casi la malattia può provocare gravi danni agli organi interni come
cuore, reni e sistema nervoso, paralisi e morte per soffocamento.
La difterite si trasmette per contatto con un malato o portatore o per contatto
indiretto con oggetti contaminati (giocattoli, stoviglie, ecc.).
Il tetano è una malattia infettiva non contagiosa dovuta alla tossina prodotta
da un batterio molto diffuso nell’ambiente che penetra attraverso ferite, anche piccole, della cute o delle mucose contaminate da terriccio o da oggetti
sporchi. Le tossine danneggiano il sistema nervoso causando contrazioni
muscolari dolorose e persistenti, l’evoluzione è sempre molto grave e spesso
può portare a morte.
La pertosse è una malattia infettiva causata da un batterio. È caratterizzata
da tosse violenta. Nel primo anno di vita è più grave: a questa età, infatti,
durante gli accessi di tosse possono presentarsi crisi di apnea (il bambino
non respira) molto prolungate e pericolose; può inoltre essere ostacolata la
normale alimentazione del bambino. La malattia si associa spesso a complicanze respiratorie (broncopolmoniti, ecc.) e del sistema nervoso centrale
(convulsioni, encefaliti, ecc.).
6
È molto contagiosa e si trasmette dalle persone infette attraverso i colpi di
tosse.
L’epatite B è una malattia infettiva contagiosa che colpisce il fegato ed è
causata da un virus. L’infezione può decorrere senza disturbi o manifestarsi
in forma acuta con debolezza, nausea, vomito e ittero (colorazione giallastra
della pelle e degli occhi).
Raramente la forma acuta porta a morte, nella maggior parte dei casi guarisce
spontaneamente e il virus è eliminato. In alcuni casi l’infezione persiste, il soggetto diventa così un portatore cronico del virus, anche senza avere disturbi.
In altri casi invece la malattia può evolvere in epatite cronica e complicarsi
con cirrosi epatica e cancro del fegato.
Il virus dell’epatite B è trasmesso dalle persone ammalate o dai portatori
cronici attraverso il sangue, anche mediante punture (es. uso di droghe per
iniezione) o tagli con oggetti contaminati, oppure attraverso i rapporti sessuali. Il virus può essere anche trasmesso dalla madre al figlio al momento
del parto. È accertato che le persone che vivono con un ammalato sono a
rischio di contagio.
L’Haemophilus influenzae tipo b è un batterio molto diffuso che si trova
nel naso e nella gola e si trasmette per via respiratoria da persona a persona
attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni delle vie respiratorie. È responsabile di malattie di varia gravità nei bambini di età inferiore a cinque
anni. Tra le forme più gravi ci sono la polmonite, l’infiammazione della gola
con difficoltà a respirare, la meningite, la sepsi (infezione diffusa di tutto
l’organismo). Prima dell’introduzione della vaccinazione l’Haemophilus era
la più frequente causa di meningite batterica nei bambini piccoli.
EFFETTI COLLATERALI
Entro 24 - 48 ore possono verificarsi effetti collaterali nella sede dell’iniezione:
dolore, gonfiore, eritema, indurimento, ingrossamento delle linfoghiandole.
Possono verificarsi inoltre febbre anche di grado elevato, vomito, diarrea,
esantemi, irritabilità, pianto continuo o anomalo (di solito entro 48 - 72 ore).
Nella maggioranza dei casi questi effetti collaterali sono di lieve entità e durata.
Molto raramente possono verificarsi reazioni più gravi a carico del sistema
nervoso, dell’apparato gastro-intestinale, della cute e del tessuto sottocutaneo. La frequenza di effetti collaterali gravi è comunque sempre di gran lunga
inferiore alle complicanze delle malattie da cui i vaccini proteggono.
Solo in casi eccezionali si possono manifestare eventi avversi molto gravi che
costituiscono pericolo di vita per il bambino (reazione allergica grave).
CONTROINDICAZIONI
• Reazione allergica grave (anafilassi) a una precedente dose di vaccino o a
un suo componente;
• Malattie neurologiche gravi progressive.
È opportuno rimandare la vaccinazione in presenza di malattie acute febbrili
o disturbi generali giudicati importanti dal medico.
7
VACCINO ANTIPNEUMOCOCCO
IL VACCINO
Il vaccino Antipneumococcico 13 valente coniugato, contiene polisaccaridi purificati di 13 sierotipi (1, 3, 4, 5, 6A,6B,7F,9V,14, 18C,19A,19F,23F)
che coprono una buona parte dei ceppi batterici circolanti ed è dimostrata
efficacia principalmente sulla malattia invasiva e sulla meningite, mentre la
protezione nei confronti delle otiti è meno efficace.
Si somministra dal 3° mese per via intramuscolare nella coscia o nel muscolo deltoide (parte alta del braccio) secondo l’età, in co-somministrazione col
vaccino esavalente.
La vaccinazione non è obbligatoria ma raccomandata a tutti i bambini e in
particolare a quelli affetti da patologie o condizioni (es. frequenza all’asilo
nido) che li espongono a maggior rischio d’infezione.
LA MALATTIA
Lo pneumococco (Streptococcus pneumoniae) è un batterio di cui si conoscono oltre 90 tipi ed è responsabile di infezioni di varia gravità che colpiscono
soprattutto i bambini nei primi anni di vita e gli anziani. Alcune patologie
espongono a maggior rischio di infezione: difetti del sistema immunitario,
malattie croniche a carico dei reni, del fegato, del cuore, dei polmoni, del
sangue, diabete, ecc..
Le infezioni causate dallo pneumococco colpiscono frequentemente l’orecchio e le prime vie respiratorie causando otite e sinusite (soprattutto in età
infantile). Forme di infezione più gravi sono la polmonite, la meningite e la
sepsi (infezione diffusa a tutto il corpo) che possono portare anche alla morte.
EFFETTI COLLATERALI
La vaccinazione è di solito ben tollerata. Le reazioni nella sede dell’iniezione
compaiono entro 24 - 48 ore e possono essere: dolore, gonfiore, rossore, indurimento (nodulo).
Sono possibili anche reazioni generali: febbre, irritabilità, dolori muscolari,
debolezza, rash (eruzioni) cutanei.
Come per tutti i vaccini, non è possibile escludere l’eventualità di reazioni
allergiche anche gravi come lo shock anafilattico.
CONTROINDICAZIONI
• Reazione allergica grave (anafilassi) dopo la somministrazione a una precedente dose di vaccino o a un suo componente.
È opportuno rimandare la vaccinazione in presenza di malattie acute febbrili
o disturbi generali giudicati importanti dal medico.
8
VACCINO ANTIMENINGOCOCCO C
IL VACCINO
Il vaccino Antimeningococco C-coniugato, protegge contro il sierotipo C e
determina una protezione di lunga durata.
Si somministra per via intramuscolare nella faccia antero-laterale della coscia
o nel muscolo deltoide (parte alta del braccio) secondo l’età, in co-somministrazione col vaccino MPR nel 13° mese di vita. Può essere usato dal 3° mese
di vita, su richiesta dei genitori.
La vaccinazione non è obbligatoria ma raccomandata a tutti i bambini e in
particolare ai soggetti affetti da patologie - malattie della milza e quelle che
determinano difetti del sistema immunitario - o condizioni (es. frequenza
all’asilo nido) che li espongono a maggior rischio d’infezione.
LA MALATTIA
Il meningococco è un batterio di cui si conoscono diversi tipi. La maggior
parte delle malattie meningococciche nell’uomo è dovuta ai tipi A, B, C, W135
e Y: in Italia e in Europa i più diffusi sono attualmente il B e il C, mentre in
Africa è prevalente il tipo A.
Il meningococco può essere responsabile di infezioni di varia gravità e colpire
soggetti di tutte le età. Di solito le infezioni non danno sintomi o provocano
solo una leggera infiammazione delle alte vie respiratorie. In alcuni casi il
meningococco si diffonde al sistema nervoso o in tutto il corpo causando
così meningite o sepsi (infezione diffusa a tutto il corpo), malattie gravi che
possono determinare lesioni permanenti o portare alla morte.
La trasmissione della malattia avviene tramite le goccioline di saliva.
EFFETTI COLLATERALI
La vaccinazione è di solito ben tollerata. Le reazioni nella sede dell’iniezione
compaiono entro 24 - 48 ore e possono essere: rossore, gonfiore, dolore. Può
comparire la febbre.
Come per tutti i vaccini, non è possibile
escludere l’eventualità di reazioni allergiche anche gravi come lo shock anafilattico.
CONTROINDICAZIONI
• Reazione allergica grave (anafilassi) dopo
la somministrazione a una precedente
dose di vaccino o a un suo componente.
È opportuno rimandare la vaccinazione
in presenza di malattie acute febbrili o
disturbi generali giudicati importanti dal
medico.
9
VACCINO ANTIMORBILLO-PAROTITE-ROSOLIA
Il Ministero della Salute, in accordo con le Regioni, ha predisposto il Piano
Nazionale per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita con l’obiettivo, entro l’anno 2015, di eliminare la rosolia e il morbillo, malattia infettiva
altamente contagiosa che continua a essere un’importante causa di complicanze anche invalidanti e di mortalità, e ridurre l’incidenza della rosolia
congenita. L’Italia è ancora uno dei Paesi occidentali a maggior rischio per
questa malattia infettiva, a causa di livelli non ottimali di copertura vaccinale.
IL VACCINO
La vaccinazione, per queste patologie, rappresenta l’unico strumento efficace
di protezione sia nei confronti del singolo individuo sia nei confronti dell’intera
comunità, poiché ostacola la circolazione dei virus che sono causa di malattie
infettive, proteggendo anche chi non può essere vaccinato.
La vaccinazione è effettuata somministrando in associazione i tre vaccini, a
virus vivo attenuato. Conferisce elevata protezione per il morbillo e la rosolia in
più del 90% dei soggetti vaccinati; la protezione raggiunta nei confronti della
parotite è più bassa. Per una protezione ottimale sono necessarie due dosi.
La somministrazione del vaccino è per via sottocutanea nella parte alta del
braccio, nel 13° mese di vita, in co-somministrazione col vaccino antimeningococcico C.
10
Una seconda dose di vaccino MPR è prevista a 5-6 anni di età.
Il vaccino non è obbligatorio ma fortemente raccomandato dalle Autorità
sanitarie nazionali e regionali.
LE MALATTIE
Il morbillo è una malattia infettiva molto contagiosa causata da un virus. La
malattia provoca febbre alta seguita da tosse, naso che cola, congiuntivite
e comparsa di caratteristiche macchioline rossastre diffuse in tutto il corpo
(esantema).
Le complicanze più frequenti sono le infezioni dell’orecchio medio (otite), la
polmonite e la laringite. La complicanza più temibile è l’encefalite, un’infezione del cervello che può determinare danni cerebrali permanenti e nei casi
più gravi la morte. La malattia si trasmette da persona a persona tramite le
goccioline di saliva.
La parotite è una malattia infettiva contagiosa causata da un virus, che
provoca infiammazione e rigonfiamento doloroso delle ghiandole che producono la saliva e soprattutto delle parotidi con febbre modesta. Talvolta può
non dare disturbi.
Le complicanze possono essere: meningite asettica, pancreatite, sordità,
infiammazione dei testicoli (orchite) nei maschi dopo la pubertà e raramente
delle ovaie nelle femmine con conseguente possibile sterilità.
La malattia si propaga da persona a persona tramite le goccioline di saliva e
oggetti contaminati con la saliva.
La rosolia è una malattia infettiva contagiosa causata da un virus. Nell’età
infantile ha di solito un andamento benigno e un decorso rapido.
Le complicanze possono essere: dolori articolari, trombocitopenia (riduzione
delle piastrine nel sangue) ed encefalite (infezione del cervello). Si può inoltre
avere artrite temporanea, particolarmente negli adolescenti e negli adulti.
La malattia si trasmette da persona a persona con le goccioline di saliva
oppure da madre a figlio durante la gravidanza.
La rosolia, se contratta da una donna nei primi 3/4 mesi di gravidanza, è molto
pericolosa per il nascituro: il virus, tramite il sangue, passa la barriera placentare e raggiunge il feto provocando malformazioni cardiache, sordità,
cecità, lesioni a carico del sistema nervoso centrale e, nei casi più gravi,
morte endouterina.
EFFETTI COLLATERALI
Gli effetti collaterali sono rari; entro 24-48 ore possono comparire dolore, rossore e gonfiore nel punto dell’iniezione. Da 5 a 12 giorni dopo la vaccinazione
possono verificarsi esantema modesto, febbre, ingrossamento dei linfonodi,
gonfiore e dolore delle articolazioni.
Questi effetti generali possono durare per qualche giorno e in caso di febbre
alta si possono avere convulsioni.
In casi rari si può avere una riduzione delle piastrine nel sangue (trombocitopenia) che può causare temporanee piccole emorragie.
11
Negli adulti gli effetti collaterali possono essere più evidenti e persistenti, in
particolare per quanto riguarda i dolori articolari.
Come per tutti i vaccini, non è possibile escludere l’eventualità di reazioni
allergiche anche gravi come lo shock anafilattico.
Ulteriori informazioni generali sono contenute nel capitolo specifico.
CONTROINDICAZIONI
• Reazione allergica grave (anafilassi) a una precedente dose di vaccino o a
un suo componente;
• Grave compromissione del sistema immunitario, come immunodepressione
da farmaci, immunodeficienza congenita o acquisita, recente trapianto di
organi;
• Somministrazione recente di prodotti derivati dal sangue;
• Storia di trombocitopenia o porpora trombocitopenia.
È opportuno rimandare la vaccinazione in presenza di malattie acute febbrili
o disturbi generali giudicati importanti dal medico.
La vaccinazione non deve essere somministrata in gravidanza e la stessa
deve essere evitata nei 3 mesi successivi.
12
VACCINO TETRAVALENTE
IL VACCINO
Il vaccino, utilizzato come richiamo dopo il completamento del ciclo di base
di 3 dosi, non è obbligatorio ma fortemente raccomandato per mantenere
adeguati livelli di protezione contro le seguenti malattie: poliomielite, difterite,
tetano, pertosse.
La somministrazione è per via intramuscolare nel muscolo deltoide (parte
alta del braccio), a 5-6 anni di età in co-somministrazione col vaccino MPR.
EFFETTI COLLATERALI
Entro 24 - 48 ore possono verificarsi effetti collaterali nella sede dell’iniezione:
dolore, gonfiore, eritema, indurimento, ingrossamento delle linfoghiandole.
Possono verificarsi inoltre febbre anche di grado elevato, vomito, diarrea,
esantemi, irritabilità, pianto continuo o anomalo (di solito entro 48 - 72
ore). Nella maggioranza dei casi questi effetti collaterali sono di lieve entità
e durata. Molto raramente possono verificarsi reazioni più gravi a carico del
sistema nervoso, dell’apparato gastro-intestinale, della cute e del tessuto
sottocutaneo. Tuttavia la frequenza di effetti collaterali gravi è sempre di gran
lunga inferiore alle complicanze delle malattie da cui i vaccini proteggono.
Solo in casi eccezionali si possono manifestare eventi avversi molto gravi che
costituiscono pericolo di vita per il bambino (reazione allergica grave).
CONTROINDICAZIONI
• Reazione allergica grave (anafilassi) a una precedente dose di vaccino o a
un suo componente;
• Malattie neurologiche gravi progressive.
È opportuno rimandare la vaccinazione in presenza di malattie acute febbrili
o disturbi generali giudicati importanti dal medico.
13
VACCINAZIONE ANTIPAPILLOMA VIRUS
Dal 20 novembre 2008 è offerta attivamente e gratuitamente la vaccinazione contro il Papilloma Virus Umano (HPV) alle ragazze nel dodicesimo
anno (abbiamo iniziato vaccinando la coorte delle nate nel 1997).
VACCINO
Gli studi effettuati hanno evidenziato che, per sfruttare la massima efficacia
preventiva, il vaccino va somministrato prima che la persona si infetti con
il virus cioè quando la donna non ha ancora avuto rapporti sessuali: è per
questo che in Italia è offerto gratuitamente alle dodicenni (dalle ragazze nate
nel 1997).
Il vaccino è somministrato per via intramuscolare, nel muscolo deltoide (parte
alta del braccio). Le dosi necessarie sono 3: la seconda dose a distanza di uno/
due mesi dalla prima e la terza dopo quattro/cinque mesi dalla seconda. Non
si conosce ancora la durata della protezione: per ora si sa che supera i 5 anni.
Tuttavia le persone vaccinate devono eseguire comunque il Pap Test, per
individuare possibili lesioni provocate da altri tipi di virus HPV.
La vaccinazione anti HPV non è obbligatoria. È somministrata gratuitamente
alle ragazze dodicenni in base ai calendari nazionale e regionale.
LA MALATTIA
I papilloma virus umani (HPV) sono virus la cui infezione causa la quasi
totalità dei casi di tumore del collo dell’utero (o cervice uterina). Esistono
oltre 120 diversi tipi di 13 HPV, ma solo alcuni sono legati allo sviluppo del
tumore. Fra questi, i virus HPV -16 e HPV-18 sono responsabili di circa il
70% dei tumori. Altri, come HPV-6 e HPV-11, causano invece i condilomi,
lesioni benigne simili a piccole verruche.
L’infezione solitamente guarisce spontaneamente ma in una minoranza dei
casi può causare lesioni che possono precedere il tumore e, anche dopo decenni di latenza, possono evolvere in carcinoma. Il virus HPV si trasmette
con i rapporti sessuali.
Tutte le donne, dai 25 anni d’età, devono fare regolarmente il Pap Test che
è l’esame fondamentale per la prevenzione del tumore del collo dell’utero.
EFFETTI COLLATERALI
Sono possibili reazioni nella sede dell’iniezione: arrossamento, dolore, gonfiore e generali: mal di testa, dolore muscolare, senso di stanchezza, eventualmente febbre.
Nella maggioranza dei casi questi effetti collaterali sono di lieve entità e durata.
Tuttavia, come per tutti i vaccini, non è possibile escludere l’eventualità di
reazioni allergiche anche gravi come lo shock anafilattico.
CONTROINDICAZIONI
• Reazione allergica grave (anafilassi) a una precedente dose di vaccino o a
un suo componente.
È opportuno rimandare la vaccinazione in presenza di malattie acute febbrili
o disturbi generali giudicati importanti dal medico.
14
VACCINO ANTIDIFTERITE-TETANO-PERTOSSE PER ADOLESCENTI
IL VACCINO
È un vaccino combinato che conferisce un’elevata efficacia protettiva contro
la difterite, il tetano e la pertosse.
La somministrazione è per via intramuscolare nel muscolo deltoide (parte
alta del braccio).
La vaccinazione non è obbligatoria ma è fortemente raccomandata come
richiamo a 15-16 anni.
EFFETTI COLLATERALI
Entro 24 - 48 ore sono possibili reazioni locali nella sede dell’iniezione: arrossamento, dolorabilità, gonfiore che regrediscono in pochi giorni. Raramente
può comparire febbre.
Eccezionalmente nell’adulto è possibile la comparsa della sindrome di GuillainBarrè, una malattia neurologica caratterizzata da paralisi degli arti.
Come per tutti i vaccini non è possibile escludere l’eventualità di reazioni
allergiche anche gravi come lo shock anafilattico.
CONTROINDICAZIONI
• Reazione allergica grave (anafilassi) a una precedente dose di vaccino o a
un suo componente.
È opportuno rimandare la vaccinazione in presenza di malattie acute febbrili
o disturbi generali giudicati importanti dal medico.
VACCINO ANTIDIFTERITE-TETANO PER ADOLESCENTI E ADULTI
IL VACCINO
È un vaccino combinato che conferisce un’elevata efficacia protettiva contro
la difterite e il tetano.
La somministrazione è per via intramuscolare nel muscolo deltoide (parte
alta del braccio).
La vaccinazione non è obbligatoria ma è fortemente raccomandata come
richiamo a 15-16 anni (nei casi in cui sia controindicata la componente
antipertossica del vaccino dTpa). Il vaccino è inoltre utilizzato per i periodici
richiami previsti ogni 10 anni.
EFFETTI COLLATERALI
Entro 24 - 48 ore sono possibili reazioni locali nella sede dell’iniezione: arrossamento, dolorabilità, gonfiore che regrediscono in pochi giorni. Raramente
può comparire febbre.
Eccezionalmente nell’adulto è possibile la comparsa della sindrome di GuillainBarrè, una malattia neurologica caratterizzata da paralisi degli arti.
Come per tutti i vaccini non è possibile escludere l’eventualità di reazioni
allergiche anche gravi come lo shock anafilattico.
CONTROINDICAZIONI
• Reazione allergica grave (anafilassi) a una precedente dose di vaccino o a
un suo componente
È opportuno rimandare la vaccinazione in presenza di malattie acute febbrili
o disturbi generali giudicati importanti dal medico.
15
LE CONTROINDICAZIONI ALLE VACCINAZIONI
Prima di effettuare qualsiasi vaccinazione è importante riferire all’operatore
sanitario dei Centri Vaccinali la storia sanitaria del bambino e della famiglia,
riferendosi in particolare a ogni malattia o terapia in corso o passata, nonché
alle situazioni che possano impedirne o rinviarne la somministrazione.
Pertanto, visto quanto riportato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e
dal Ministero della Sanità, andrà prestata particolare attenzione nei confronti
delle seguenti controindicazioni:
Malattie acute:
ogni vaccinazione deve essere rinviata (in genere per
7-10 giorni), quando è in corso una malattia acuta con
febbre (temperatura > 38°C) o disturbi generali giudicati
importanti.
Malattie
quando si è in presenza di malattie neurologiche o crisi
neurologiche o
convulsive in corso di accertamento o non controllate dalla
crisi convulsive: terapia farmacologica.
Ipersensibilità:
ai costituenti dei vaccini in soggetti con allergia all’uovo,
gelatina, lievito o particolari antibiotici.
Inoltre ogni altra allergia dovrà comunque essere segnalata
prima della vaccinazione.
Reazioni
avverse:
importante reazione allergica (es. anafilassi) in seguito a
precedente somministrazione di vaccino.
È attentamente esaminato il tipo di reazione alla componente incriminata (se conosciuta) e viene valutata caso
per caso la possibilità di sconsigliare la vaccinazione, di
eseguire accertamenti allergologici, di eseguire la vaccinazione in ambiente protetto, di utilizzare altri vaccini che non
contengano la sostanza per la quale il soggetto è allergico.
Disordini
immunitari:
il grado di immunocompromissione è valutato dal medico
nei confronti della sicurezza ed efficacia dei vaccini preparati con microrganismi vivi attenuati esempio: antimorbillo,
antiparotite, antirosolia.
Sono da considerarsi principali disordini immunitari i seguenti:
• Malattie da immunodeficienza congenita quali malattie
che comportano la diminuzione o l’assenza degli anticorpi
prodotti naturalmente (immunodeficienza combinata,
agammaglobulinemia, ipogammaglobulinemia);
• Malattie da immunodeficienza secondaria quali malattie neoplastiche, alte dosi di farmaci contenenti cortisonici, terapie antitumorali, sieropositività per il virus
HIV o sindrome da immunodeficienza acquisita (A.I.D.S.).
16
REAZIONI INDESIDERATE A VACCINI
I vaccini attualmente utilizzati offrono ampie garanzie di efficacia, sicurezza
e innocuità: ricevere il vaccino è molto più sicuro che ammalarsi delle
malattie contro le quali protegge. La maggior parte delle persone che riceve il vaccino non ha problemi; tuttavia, come per qualsiasi altro prodotto
farmacologico, la somministrazione di vaccini non può essere considerata
del tutto esente da rischi.
Come tutti i farmaci, anche i vaccini possono causare effetti collaterali ma
questi sono, nella maggior parte dei casi, di lieve entità, transitori e scompaiono spontaneamente. Eventi avversi più seri si manifestano solo molto
raramente, con frequenze dell’ordine di un caso ogni migliaia o milioni di
dosi somministrate.
Ogni reazione, sia locale che generale, va prontamente segnalata agli operatori
sanitari addetti alla struttura ove si è praticata la vaccinazione e al proprio
pediatra di famiglia o medico di fiducia, precisando l’ora d’inizio dei sintomi
e quando è avvenuta la vaccinazione.
Dopo la somministrazione di qualsiasi vaccino, si consiglia di rimanere
seduti in sala d’attesa per circa 30 minuti, al fine di controllare eventuali
reazioni indesiderate.
17
LA LEGGE N. 210 - 25 FEBBRAIO 1992
Fermo restando che le vaccinazioni costituiscono, come già ricordato, uno
dei più efficaci interventi di prevenzione nei confronti di talune malattie infettive a tutela quindi della salute del singolo e della collettività, qualora si
verificassero gravi effetti indesiderati la Legge n. 210 del 25 febbraio 1992 e
successive modifiche, prevede un indennizzo, da parte dello Stato a favore
dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie e raccomandate previa domanda.
Chi sono i beneficiari che hanno diritto all’indennizzo?
Hanno diritto all’indennizzo:
• Soggetti che, a causa di vaccinazioni obbligatorie per legge, abbiano riportato
lesioni o infermità dalle quali sia derivata una menomazione permanente;
• Soggetti non vaccinati che abbiano riportato, a seguito e in conseguenza di
contatto con persona vaccinata, lesioni o infermità dalle quali sia derivata
una menomazione permanente.
A chi inviare la domanda d’indennizzo?
I soggetti interessati e residenti nella provincia di Varese, devono presentare
una domanda, secondo la prevista modulistica, entro tre anni dalla conoscenza del danno, al seguente indirizzo:
A.S.L. Varese
Ufficio Istruttoria Legge 210/92
Via O. Rossi, 9
21100 Varese
Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all’Ufficio Istruttoria Legge
210/92 dell’ASL Varese Tel. 0332.277517 dal lunedì al venerdì dalle ore 9
alle ore 12.
18
IL CONSENSO INFORMATO
Il consenso informato è il documento cartaceo che stabilisce, attraverso la
firma dell’operatore sanitario e dei genitori/tutore/delegato, la corretta attuazione delle attività di comunicazione, informazione e councelling avvenute nel
colloquio prevaccinale. Il consenso informato sancisce l’avvenuto “processopercorso” nella relazione tra operatore sanitario e genitore e riporta sinteticamente il raggiungimento degli obiettivi del colloquio prevaccinale, che sono:
• Comunicazione/informazione relativa a tutte le vaccinazioni previste dal
calendario proposto;
• Approfondimenti/chiarimenti richiesti dai genitori, per i quali vengono
fornite informazioni aggiuntive;
• Verifica da parte dell’operatore dell’avvenuta comprensione mediante riassunto dei principali argomenti trattati, affinché la scelta dei genitori sia
pienamente autonoma e consapevole.
I punti principali sui cui i genitori devono essere correttamente informati
sono: le caratteristiche dei vaccini impiegati, le caratteristiche delle possibili/
probabili complicanze e conseguenze della malattia che si vuole prevenire, i
benefici attesi dalla vaccinazione, i rischi della mancata vaccinazione, i rischi
connessi con la vaccinazione, sia di carattere generale che specifici per la
persona in esame, le controindicazioni.
19
RISPOSTA ALLE DOMANDE PIÙ FREQUENTI
Cosa sono i vaccini?
Il vaccino è un preparato contenente una piccola parte di materiale di microrganismi, opportunamente trattato in modo da perdere le proprietà infettive
ma non quelle antigeniche, per essere utilizzato nel conferimento di immunità
attiva al soggetto cui viene somministrato. L’immunità deriva dalla stimolazione, nel soggetto ricevente, alla produzione di anticorpi o all’attivazione di
cellule specifiche.
Se vostro/a figlio/a verrà a contatto con il microrganismo, gli anticorpi lo
riconosceranno e saranno pronti a proteggerlo/a.
I vaccini sono sicuri?
I vaccini che si utilizzano sono estremamente sicuri; prima della autorizzazione
la loro sicurezza ed efficacia sono ampiamente testate e successivamente sono
continuamente monitorate. Tutti i farmaci possono causare effetti collaterali,
ma i vaccini sono tra i più sicuri.
Cosa sono gli adiuvanti?
Gli adiuvanti sono sostanze che vengono aggiunte, nella preparazione dei
vaccini, agli antigeni per migliorare la risposta immunitaria.
Qual è la sede ideale dove somministrare i vaccini?
La sede dipende sia dalla via di somministrazione (intramuscolare, sottocutanea, ecc.) sia dall’età del soggetto da vaccinare.
Per esempio per il bambino di età inferiore ai 2 anni la sede tradizionale era
il gluteo, tuttavia la scelta di tale sede anatomica ha posto il problema della
presenza di tessuto adiposo che, oltre a rendere più difficoltosa la penetrazione
nella massa muscolare, è maggiormente suscettibile di risposta infiammatoria.
Pertanto nei bambini con tale limite di età la vaccinazione è praticata nella
coscia, in soggetti di età superiore ai 2 anni la sede anatomica preferita è il
muscolo deltoide (parte alta del braccio).
I vaccini possono sovraccaricare il sistema immunitario
dei neonati e dei bambini?
No. I bambini sono esposti quotidianamente a una miriade di germi che si
trovano nell’aria che respirano e nel cibo che mangiano. Le vaccinazioni non
sovraccaricano il sistema immunitario di un bambino ma contribuiscono al
suo sviluppo.
Gli scienziati ritengono che il sistema immunitario può riconoscere e combattere efficacemente centinaia di migliaia se non milioni di microrganismi
20
diversi. I vaccini raccomandati per l’infanzia occupano soltanto una piccola
parte della memoria del sistema immunitario.
I vaccini possono indebolire il sistema immunitario?
I vaccini non indeboliscono il sistema immunitario, anzi lo rafforzano. Questo
vale anche per i neonati. Un’infezione naturale, invece, può indebolire il sistema
immunitario di un bambino, rendendo più difficile la lotta contro un’infezione
concomitante. Per esempio un bambino che si ammala di morbillo sviluppa più
facilmente infezioni dell’orecchio medio o la polmonite.
È meglio contrarre la malattia o essere vaccinati?
Le malattie causano sofferenza e in molti casi complicanze con esiti permanenti
o morte. I vaccini proteggono dalla malattia senza i rischi delle complicanze
gravi. È sicuramente preferibile immunizzarsi attraverso la vaccinazione
che non contraendo la malattia. L’immunità acquisita tramite vaccinazione
conferisce protezione nei confronti della malattia in modo simile all’immunità
acquisita dopo infezione naturale.
Quanto dura la protezione?
La maggior parte delle vaccinazioni proteggono per tutta la vita per cui non
sono previsti richiami oltre al ciclo di base. Per altre invece la protezione decade con il tempo e per continuare ad essere protetti è necessario eseguire
dosi di richiamo.
Tutte le persone sono protette con la vaccinazione?
No, non tutte. Anche se tutti i vaccini determinano livelli di protezione molto
elevati, l’efficacia della vaccinazione non è mai pari al 100 %.
Le malattie hanno cominciato a scomparire grazie alle migliorate
condizioni igieniche e sanitarie?
È vero che le migliorate condizioni igieniche e sanitarie (es. acqua potabile)
hanno contribuito ad un miglior controllo delle malattie infettive, ma è solo
dopo l’utilizzo su larga scala dei vaccini che l’incidenza (frequenza di nuovi
casi in un periodo di tempo definito) di malattie infettive prevenibili con vaccino ha cominciato a calare drasticamente.
Un bambino può essere vaccinato con la febbre?
Le vaccinazioni devono essere rimandate nel caso di malattia acuta con
febbre (es. otite, tonsillite, bronchite ecc.), mentre nelle malattie lievi (es.
21
raffreddore, diarrea lieve, tosse, dolore alle orecchie, ecc.) le vaccinazioni
possono essere eseguite previa valutazione da parte degli operatori sanitari.
Un bambino può essere vaccinato se assume gli antibiotici?
Le vaccinazioni non sono controindicate, ma ogni terapia va riferita e valutata
da parte degli operatori sanitari.
Come starà il bambino dopo la vaccinazione?
Dopo la vaccinazione il bambino può apparire irrequieto, può sentire dolore
nella sede di iniezione o avere febbre. Può essere indicato somministrare
paracetamolo pediatrico.
Le reazioni vanno riferite prontamente agli operatori sanitari dei Centri vaccinali, nonché al proprio Pediatra o Medico di fiducia, ma in genere non è
controindicato il proseguimento della vaccinazione.
In presenza di allergie possono essere eseguite le vaccinazioni?
In genere sì, valutando caso per caso e mettendo in atto gli accorgimenti e le
precauzioni necessarie.
Si può vaccinare il bambino se ha già avuto la malattia
(es. morbillo, parotite, rosolia)?
Le vaccinazioni non sono controindicate, anzi si consiglia di vaccinare il
bambino per rinforzare l’immunità presente naturalmente.
Quando la mamma è gravida si può vaccinare il bambino?
Tutte le vaccinazioni previste dal calendario possono essere somministrate.
Somministrare più vaccini contemporaneamente può aumentare
il rischio di effetti collaterali?
No, gli studi scientifici hanno dimostrato che i vaccini sono ugualmente sicuri
ed efficaci quando somministrati insieme e non vi è un aumento di effetti
collaterali dopo la loro somministrazione.
Cosa succede se intercorre più tempo tra una dose di vaccino
e quella successiva?
Non è di solito necessario ricominciare il ciclo; è però importante rispettare
il calendario vaccinale in quanto gli intervalli di tempo che intercorrono tra
22
una dose e l’altra sono stati stabiliti per ottimizzare la risposta immunitaria
dell’organismo ed assicurare il più precocemente possibile la protezione dalle
malattie evitate con la vaccinazione.
Dovendo vaccinare un bambino di cui non sono noti i precedenti
vaccinali (es. immigrato, adottato, ecc.) come ci si comporta?
Quando non sia possibile reperire alcuna documentazione, si possono eseguire alcuni esami del sangue per valutare la presenza o meno di immunità
contro tetano, difterite, epatite B e quindi effettuare le vaccinazioni mancanti.
E se decido di non vaccinare mio figlio?
Il colloquio prevaccinale permette al genitore di affrontare più consapevolmente l’intero complesso dell’offerta vaccinale, senza focalizzarsi sul solo
obbligo di legge e sulle conseguenze formali che ne derivano, affrontando
invece la proposta in termini sanitari e sociali. Il genitore che intenda rifiutare
la vaccinazione, viene reso consapevole non solo dei rischi individuali a cui
è esposto il minore, ma anche dei mancati benefici che potrebbero derivare
alla collettività.
Secondo le linee guida regionali e l’accordo siglato il 22 maggio 2008 dalla
UO Prevenzione, tutela sanitaria e veterinaria della Direzione Generale Sanità
Regione Lombardia con i Tribunali dei minori di Milano e Brescia e relative
Procure della Repubblica, in caso di mancata somministrazione si applica
la seguente procedura ai soggetti inadempienti le vaccinazioni obbligatorie
antidifterica, antitetanica, antipoliomielite ed antiepatite B.
Più in dettaglio, se il genitore, a conclusione del counselling pre-vaccinale,
ritenga di non procedere ad una o più delle vaccinazioni proposte, gli operatori del Centro Vaccinale:
1. Comunicheranno al genitore il rischio di malattia cui si espone il bambino
per ogni singola vaccinazione non effettuata, consegnando anche materiale
informativo scritto;
2.Informeranno sui benefici derivanti alla comunità dal raggiungimento
delle coperture soglia per ottenere l’eliminazione delle malattie oggetto
delle vaccinazioni;
3. Verificheranno la non sussistenza di evidenti condizioni di trascuratezza
nei confronti del minore o di situazioni patologiche che potrebbero comportare un maggior rischio in caso di contagio da malattie contro le quali
il genitore non aderisce alla vaccinazione;
4. Informeranno il genitore dei successivi provvedimenti dell’ASL:
a) comunicazione al medico curante dell’inadempienza alle vaccinazioni
per evitare possibili ritardi diagnostici;
b) riproposta, in caso di condizioni epidemiologiche di rischio, delle vaccinazioni necessarie e, in caso di rifiuto, attivazione della procedura di
segnalazione al Comune di residenza e al Tribunale dei Minori;
23
c) riproposta delle vaccinazioni al compimento dei 18 anni;
d) comunicazione al Responsabile della scuola frequentata della condizione
di suscettibilità (a fronte del periodico monitoraggio delle autocertificazioni).
Verrà inoltre redatto un verbale nel quale saranno esplicitate le motivazioni
del rifiuto alle vaccinazioni proposte, sottoscritto dall’operatore e dal genitore.
Nel caso si possa ipotizzare trascuratezza nei confronti del minore
verrà predisposta una relazione con circostanziate le condizioni rilevate, da inviare ai competenti Servizi Sociali del Comune di residenza,
al Tribunale dei Minori, informando nel contempo il medico Curante
TUTTI GLI OPERATORI SANITARI PRESENTI NELLE SEDI
VACCINALI DELL’ASL DI VARESE SONO A DISPOSIZIONE
PER CHIARIRE ULTERIORI DUBBI E FORNIRE
INFORMAZIONI SULLE VACCINAZIONI
24
CONSIGLI PER DOPO LA VACCINAZIONE
Dopo la vaccinazione i genitori possono avere dei dubbi su cosa fare se il
bambino ha dei disturbi. Le domande più frequenti sono:
Il mio bambino è irrequieto. Che cosa devo fare?
Dopo la vaccinazione i bambini possono essere particolarmente irrequieti
o piangere poiché possono sentire dolore nella sede dell’iniezione o avere la
febbre.
• Si può somministrare un farmaco, il “paracetamolo” che aiuta a ridurre il
dolore e la febbre.
• Se lo stato di irrequietezza persiste per più di 24 ore consultate il pediatra
di base.
La sede d’iniezione è calda, gonfia e arrossata. Che cosa devo fare?
• Rossore o gonfiore nel sito dell’iniezione di norma scompaiono lentamente
e spontaneamente; si può applicare un panno pulito e fresco sulla zona
dolorosa ed infiammata;
• Se ritenete che il bambino abbia molto dolore poiché reagisce alla minima
pressione, potete somministrare il paracetamolo, secondo il peso del bambino.
Penso che il bambino abbia la febbre. Che cosa devo fare?
•
•
Prima di tutto verificate se è vero e misurate la temperatura del bambino.
Se il bambino ha la febbre:
➜ dategli da bere in abbondanza bevande fresche;
➜ vestitelo in modo leggero senza coprirlo eccessivamente;
➜ somministrate il farmaco” paracetamolo”. Leggete attentamente le istruzioni del prodotto e date la dose corretta secondo il peso del bambino.
• Se il bambino continua ad avere la febbre o se la febbre aumenta oltre 39°
C o il bambino presenta sintomi insoliti, consultate il pediatra o il pronto
soccorso.
25
GLOSSARIO
Acellulare: vaccino che non utilizza cellule batteriche intere, ma impiega
frazioni o estratti purificati delle cellule. I vaccini acellulari hanno il vantaggio di provocare meno reazioni locali e generali rispetto ai vaccini contenenti
batteri interi.
Adiuvante: sostanza che viene aggiunta al vaccino per aumentarne l’efficacia.
Anticorpo: sostanza che produce l’organismo in risposta ad una sostanza
estranea (antigene). Gli anticorpi sono prodotti da cellule del sistema immunitario. La somministrazione dei vaccini stimola tali cellule e quindi la
produzione di anticorpi che proteggono dalle malattie.
Antigene: sostanza estranea all’organismo che determina una risposta immunitaria. I vaccini contengono gli antigeni che evocano la risposta immunitaria
specifica attraverso la produzione di anticorpi.
Attenuato: indebolito. Per vaccino attenuato si intende un vaccino nel quale
il virus vivo viene indebolito mediante processi chimici o di altro genere al
fine di renderlo i grado di stimolare un’adeguata risposta immunitaria, ma
incapace di provocare danni.
Batteri: sono microrganismi formati da singola cellula di dimensioni assai
piccole, presenti nell’ambiente (aria, acqua, suolo) con la capacità di causare
malattie.
Controindicazioni: circostanze o condizioni individuali che sconsigliano la
somministrazione di particolari vaccini o farmaci.
Coorte di nascita: tutti coloro che sono nati nello stesso anno.
Co-somministrazione: somministrazione simultanea (nella stessa seduta
vaccinale) di due vaccini in siti diversi. Quando proposta non aumenta significativamente la frequenza o severità degli effetti collaterali e non compromette
l’immunogenicità dei singoli vaccini.
Encefalite: infiammazione del cervello e del sistema nervoso centrale.
Epiglottite: infiammazione dell’epiglottide, cartilagine laringea che chiude
lo spazio compreso tra le corde vocali.
Evento avverso: effetto indesiderato di gravità variabile che un farmaco o
un vaccino può provocare.
False controindicazioni: pregiudizi relativi a circostanze o caratteristiche
individuali che erroneamente inducono a non somministrare o ritardare la
somministrazione di particolari vaccini.
26
Immunità: protezione contro una malattia come risultato della risposta del
sistema immunitario, a seguito di infezione naturale oppure inoculazione di
vaccino o trasferimento di anticorpi protettivi.
Immunità di gregge: protezione della comunità contro certe malattie grazie
all’alta percentuale di persone immuni tra la sua popolazione. Anche se alcuni membri della comunità non sono immunizzati, l’intera comunità risulta
protetta perché la malattia, trovando pochi soggetti non immuni, ha poche
probabilità di circolare.
Tale immunità vale per le malattie trasmissibili da persona a persona come
ad esempio polio, difterite, pertosse, emofilo, epatite B, morbillo, parotite,
rosolia. Il livello di immunità in una comunità non ha alcun impatto invece
sul rischio per il singolo di contrarre il tetano, trasmesso da spore presenti
nel terreno che contaminano direttamente la persona.
Infezione: è l’ingresso e lo sviluppo di un microrganismo nell’uomo. L’infezione non è sinonimo di malattia, quest’ultima subentra quando si ha un
fallimento della risposta immunitaria con moltiplicazione del microrganismo.
Microrganismi: organismi viventi di piccole dimensioni come batteri e virus.
Paracetamolo: principio attivo contenuto in farmaci di comune impiego
contro la febbre e il dolore.
Polisaccaride: molecola complessa formata da più molecole di zuccheri
semplici.
Rash cutaneo: eruzione cutanea transitoria generalmente estesa che può
comparire in concomitanza di malattie infettive o a seguito di alcune vaccinazioni, assunzione di farmaci o altre sostanze.
Richiamo: vaccinazione che ha lo scopo di rafforzare uno stato immunitario
già acquisito, generalmente mediante una o più dosi del medesimo vaccino
precedentemente eseguite.
Shock anafilattico: insieme di manifestazioni, come grave difficoltà respiratoria, grave caduta della pressione arteriosa e perdita di coscienza, che
iniziano improvvisamente dopo l’esposizione ad una sostanza in un organismo sensibilizzato. Lo shock anafilattico può essere mortale se non trattato
tempestivamente. Le cause comuni di anafilassi includono le punture di api
o vespe (nelle persone che sono allergiche a questi insetti), l’ingestione di
alcuni alimenti (nelle persone che sono allergiche a determinati alimenti) e
le reazioni a farmaci e vaccini.
Sistema immunitario: difende il nostro organismo nei confronti di microrganismi responsabili di una particolare malattia infettiva, attraverso la produzione di anticorpi specifici o attivando particolari cellule.
27
Suscettibile: soggetto privo di difese immunitarie specifiche nei confronti
di un agente patogeno.
Tossina: sostanza proteica di origine batterica che risulta tossica per l’uomo
(ad es. la tossina del tetano, della difterite).
Vaccino: preparazione di laboratorio contenenti microrganismi o parti di esso
in grado di provocare una risposta immunitaria.
Vaccino combinato: due o più vaccini contenuti nello stesso preparato da
somministrare allo stesso momento (attualmente fino a sei). È equivalente
per sicurezza ed efficacia ai vaccini in formulazione singola.
Vaccino polisaccaridico coniugato: vaccino composto da un antigene polisaccaridico legato chimicamente ad una proteina “carrier” (trasportatice).
Virus: microrganismo che si riproduce unicamente nelle cellule. La più efficace difesa contro i virus è l’immunità ottenuta con la vaccinazione o con
la malattia.
28
INDICE
Presentazione
Pag.1
Vaccinazioni perché?
pag.
2
Il calendario delle vaccinazioni
pag.
3
Vaccino esavalente
pag.
6
Vaccino antipneumococco
pag.
8
Vaccino antimeningococco C pag.
9
Vaccino antimorbillo-parotite-rosolia pag. 10
Vaccino tetravalente pag. 13
Vaccino antipapilloma virus
pag. 14
Vaccino antidifterico-tetanico-pertossico adolescenti
pag. 15
Vaccino antidifterico-tetanico adolescenti e adulti
pag. 15
Le controindicazioni alle vaccinazioni
pag. 16
Reazioni indesiderate a vaccini
pag. 17
La Legge n. 210/1992
pag. 18
Il consenso informato
pag. 19
Risposta alle domande più frequenti pag. 20
Consigli per dopo la vaccinazione
pag. 25
Glossario
pag.26
29
A cura del:
SERVIZIO MEDICINA PREVENTIVA NELLE COMUNITÀ
U.O MALATTIE INFETTIVE E VACCINAZIONI
ASL VARESE
Revisione febbraio 2013
Stampa Real Arti Lego - Il Guado - Corbetta (MI)