SSD ORL/ODT/MXF
Otorinolaringoiatria - Odontostomatologia - Maxillofacciale
Responsabile Dott. Stefano Righi
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LA PARALISI
DEL
NERVO
FACCIALE
IL NERVO FACCIALE
Il nervo facciale (VII nervo cranico) è un nervo misto in quanto
provvisto di funzione motoria e sensitiva. Esso è principalmente
il nervo motorio dei muscoli mimici del viso e dei muscoli del
collo: (Fig 1-2)
• Regola la motilità del territorio facciale superiore (muscolo
occipito-frontale, parte superiore dell’orbicularis oculi e corrugatore del sopracciglio) e del territorio facciale inferiore
(altri - muscoli pellicciai della faccia e del collo, muscolo stilo
ioideo, ventre posteriore del digastrico).
• Controlla la sensibilità della metà posteriore del condotto
uditivo esterno e del padiglione auricolare e della membrana
del timpano.
• Innerva il muscolo della staffa che è l’effettore del riflesso
stapediale (valutabile mediante l’esame Impedenzometrico)
• Regola la capacità gustativa (i disturbi del gusto sono molto
precoci e possono precedere la paralisi del nervo facciale).
Topograficamente possiamo suddividere il nervo facciale in 3 porzioni:
• porzione endocranica (tronco encefalo)
• porzione intrapetrosa (meato acustico interno)
• porzione extracranica (loggia parotidea)
Fig 1
Fig 2
La disfunzione del nervo facciale consiste nella perdita della
funzione motoria dei muscoli facciali. In alcuni casi, possono
verificarsi alterazioni secondarie, derivanti dal danno alle altre
funzioni del nervo facciale come: la lacrimazione, il gusto, la
salivazione e la funzione stapediale.
Il sintomo più caratteristico
di un danno a carico del nervo facciale è costituito da un
deficit della funzione motoria.
Quest’ultimo può essere completo (immobilità completa
della metà della faccia) e prendere il nome di paralisi, oppure soltanto parziale, ed in tal
caso è detto paresi. (Fig. 3)
Le patologie che possono causare una paralisi del nervo facciale
possono essere:
• Congenite, che sono molto rare
• Infiammatorie:
- la più frequente è la Paralisi a Frigore o Idiopatica (Paralisi
di Bell) di cui non si conosce il fattore scatenante di solito
insorge acutamente dopo un breve raffreddamento del volto
e si risolve entro 8-12 settimane
- da genesi virale Herpes Zoster Oticus
• Iatrogene (causate da interventi chirurgici a carico dell’orecchio medio e/o interno, della base cranica e della parotide)
• Traumatiche (lesioni a livello dell’emifaccia o fratture dell’osso temporale)
• Tumori Intrinseci o Estrincesi (da compressione o infiltrazione); tra i tumori benigni i più frequenti sono il neurinoma e
l’emangioma.
• Le paralisi del VII nervo cranico possono essere classificate in:
- paralisi centrali o sopranucleari
- paralisi periferiche, dovute alle lesioni del nucleo e del
nervo facciale
LA PARALISI CENTRALE
La paralisi centrale, conseguente a lesioni delle vie sovra nucleari e delle aree corticali si associa a lesioni a carico del sistema
nervoso centrale. Il deficit muscolare è apprezzabile soltanto a
livello della porzione inferiore dell’emifaccia controlaterale alla
sede della lesione. Quindi si distingue facilmente dalla paralisi
periferica, in quanto la motricità volontaria e automatica della
regione superiore della faccia è conservata.
LA PARALISI PERIFERICA
La paralisi periferica, conseguente ad una lesione a valle del
secondo motoneurone, coinvolge tutta la muscolatura motoria
dell’emivolto omolaterale con:
• Perdita di motricità volontaria o involontaria dell’emifaccia
colpita, con difficoltà più o meno accentuata a corrugare la
fronte, chiudere l’occhio e la bocca
• Perdita del tono muscolare con emifaccia pendente ed “inespressiva”
• Diminuzione della secrezione lacrimale, alterazione del gusto, ipersensibilità ai suoni, dolore ed intorpidimento a livello
del padiglione auricolare
A livello esteriore il viso appare asimmetrico, con difficoltà o
impossibilità a chiudere l’occhio dell’emifaccia colpita, la muscolatura dello zigomo appare abbassata e il soggetto sorride solo
da una parte, i solchi naso-genieni appaiono appiattiti da un lato.
Si può avere inoltre difficoltà nella deglutizione e nel linguaggio.
La rieducazione può essere vantaggiosa per alcuni individui affetti da paralisi periferica del nervo facciale, in quanto contribuisce a mantenere il tono muscolare dei muscoli facciali colpiti
e a stimolare il nervo facciale. È importante che gli esercizi di
rieducazione muscolare, che agiscono sui muscoli mimici paralizzati e sui tessuti molli, siano attuati precocemente in modo da
aiutare a prevenire eventuali contratture (sincinesie) permanenti dei medesimi.
La rieducazione iniziata durante la degenza ospedaliera con
l’assistenza della logopedista, dovrà continuare per un lungo
periodo presso il proprio domicilio, per poter ottenere una buona ripresa funzionale del nervo interessato dalla paralisi.
ESERCIZI DA ESEGUIRE A DOMICILIO
IN CASO DI PARALISI DEL NERVO FACCIALE
Sollevare le sopracciglia
Abbassare e avvicinare
le sopracciglia
Chiudere delicatamente gli occhi
Chiudere con forza gli occhi
Dilatare le narici
Arricciare il naso
ESERCIZI DA ESEGUIRE A DOMICILIO
IN CASO DI PARALISI DEL NERVO FACCIALE
Sorriso
Sorriso da un lato
Protrusione labbra (bacio)
Soffiare
ESERCIZI DA ESEGUIRE A DOMICILIO
IN CASO DI PARALISI DEL NERVO FACCIALE
Gonfiare le guance
Spostare l’aria da una guancia all’altra
a cura
della SSD ORL/MXF/ODT
dell’ospedale di Aosta
Grafica e stampa
Paola Bocco
SC Comunicazione
Ufficio Stampa
Azienda USL Valle d’Aosta
Ristampa
giugno 2015