IL MARKETING 21/05/2015 Dr Chiara Civera 1 IL MARKETING: Programma incontri • Introduzione al marketing • • • • • definizione e sviluppo del concetto interazione con le altre funzioni d'impresa gli elementi del marketing mix il marketing e le strategie d'impresa matrice SWOT come strumento statico d'analisi • La pianificazione strategica • • • • i livelli di strategic management strategia corporate e strategia di marketing strategie di sviluppo e strategie competitive il piano di marketing: cenni • L’analisi del macro e micro ambiente 21/05/2015 Dr Chiara Civera 2 IL MARKETING: Programma incontri • Il mercato e i consumatori • • • • • il comportamento del consumatore all'acquisto fattori che agiscono sulla decisione d'acquisto Customer Relationship Management il comportamento d'acquisto nel B2B relationship marketing e nuove opportunità • Segmentazione e posizionamento • • • • • • variabili di segmentazione marketing di massa segmentazione multipla concentrazione in un solo segmento criteri per una segmentazione efficace posizionamento e riposizionamento strategico 21/05/2015 Dr Chiara Civera 3 IL MARKETING: Programma incontri • L’analisi del portafoglio prodotti • • • • • Boston Consulting Group la matrice General Electric PIMS criticità e limiti delle matrici di portafoglio matrice SWOT come strumento dinamico d'analisi • Prodotto • • • • • • 21/05/2015 ciclo di vita del prodotto la marca il branding il packaging posizionamento di prodotto lo sviluppo di nuovi prodotti Dr Chiara Civera 4 IL MARKETING: Programma incontri • Promozione • • • • • principali forme di promozione Pubblicità obiettivi della promozione e mix piano di comunicazione: cenni nuove leve di promozione: la responsabilità sociale • Prezzo • definizione del concetto di prezzo ed obiettivi • come stabilire i prezzi? • Break even point e curva di elasticità • Distribuzione • scelta del canale distributivo • supply chain: cenni • intensità della distribuzione e strategie distributive 21/05/2015 Dr Chiara Civera 5 PIANO DI MARKETING GESTIONE DEL MARKETING 21/05/2015 Dr Chiara Civera 6 STRATEGIE DI MARKETING MIX: IL PREZZO 21/05/2015 Dr Chiara Civera 7 DEFINIZIONE DEL CONCETTO DI PREZZO • PREZZO: espressione monetaria del valore • Per il cliente: misura dell’intensità del bisogno • Per il venditore: input (costi necessari ad acquisire, trasformare e produrre) + profitto (markup) 21/05/2015 Dr Chiara Civera 8 DEFINIZIONE DEL CONCETTO DI PREZZO (2) • PREZZO: - È una variabile che può essere controllata dall’impresa e cambiata rapidamente - Il compratore (anche quando non in grado di verificare differenze e caratteristiche tecniche di un prodotto) è sempre sensibile al prezzo ed alle sue variazioni 21/05/2015 Dr Chiara Civera 9 DEFINIZIONE DEL CONCETTO DI PREZZO (3) • NECESSARIO UN POSIZIONAMENTO PRIMA DELLA DEFINIZIONE DEL PREZZO • PREZZO: NON RIFLETTE INTERAMENTE I COSTI A CARICO DEL CONSUMATORE DAL PUNTO DI VISTA DEL CLIENTE: PREZZO COMPRENDE TUTTI I VANTAGGI E TUTTI I SACRIFICI 21/05/2015 Dr Chiara Civera 10 DEFINIZIONE DEL CONCETTO DI PREZZO (4) PREZZO DEFINITO NELL’OTTICA DEI CLIENTI: Prezzo = costo totale (monetario e non) a carico del cliente Vantaggi totali (tangibili e non) forniti dal prodotto 21/05/2015 Dr Chiara Civera 11 DEFINIZIONE DEL CONCETTO DI PREZZO (5) Costo totale carico del cliente: costi monetari, switching costs, reperimento informazioni, etc.. Vantaggi totali a carico del cliente: uso del prodotto, termini di consegna, dilazioni di pagamento, assistenza post vendita, possibilità di restituzione del prodotto dopo una prova 21/05/2015 Dr Chiara Civera 12 DEFINIZIONE DEL CONCETTO DI PREZZO (6) • Benefici per equilibrare le carenze di Internet • Prezzo competitivo • Possibilità di restituire gratuitamente il prodotto, con sigillo • Efficiente customer service • Efficiente gestione degli ordini • Catalogo prodotti aggiornato • Tempi di consegna in 3-4 giorni • Informazione costante • Consumatori price-sensitive • Efficienti metodi di cambio/restituzione 21/05/2015 Dr Chiara Civera 13 OBIETTIVO DELLA POLITICA DI PREZZO: CREAZIONE DI PROFITTO • RISULTATI DI LUNGO TERMINE: rendere massima la differenza tra ricavi totali e costi totali • RISULTATI DI BREVE – MEDIO TERMINE: adeguamento alle condizioni di mercato (calo di domanda o concorrenza) e creare liquidità e aumentare il rendimento atteso degli investimenti • QUOTA DI MERCATO: obiettivo che ha perso priorità dopo gli anni ’70. Si afferma sempre di più il concetto degli utili; non esiste una relazione diretta tra quota di mercato e redditività • LEADERSHIP: prezzi fissati dai leaders • STABILITA’ DELLA DOMAND: es. settore del petrolio; si fissano i prezzi per mantenere la domanda più stabile • IMMAGINE DI QUALITA’ DEL PRODOTTO: prezzo è comunicazione 21/05/2015 Dr Chiara Civera 14 L’IMPORTANZA DI UNA POLITICA DI PREZZI • DETERMINA IL LIVELLO DI ATTIVITA’ = INFLUENZA SULLO SVILUPPO DEL PRODOTTO • INFLUENZA DIRETTAMENTE IL LIVELLO DELLA DOMANDA • DETERMINA DIRETTAMENTE LE REDDITIVITA’ DI UN’IMPRESA • INFLUENZA LA PERCEZIONE GLOBALE DEL PRODOTTO • SI PRESTA FACILMENTE AL CONFRONTO (CONFRONTO TRA MARCHE RIVALI) • STRATEGIA DI PREZZO= COERENTE CON LE ALTRE STRATEGIE DI MARKETING OPERATIVO 21/05/2015 Dr Chiara Civera 15 COME STABILIRE I PREZZI? NON ESISTE UN SOLO UNICO CRITERIO TRE PUNTI DI RIFERIMENTO COSTO PRODOTTO Obiettivi dell’impresa DOMANDA POLITICA DEI PREZZI Caratteristiche dei compratori Situazione economica CONCORRENZA 21/05/2015 Dr Chiara Civera 16 GLI ELEMENTI DEL PREZZO Prezzo di vendita 7. profitto MARGINE LORDO Costi fissi Costo del valore aggiunto Costo complessivo Valore aggiunto Prezzo di vendita 6. Spese generali 5. Costi di marketing indiretti 4. Salari indiretti 3. Costi di marketing diretti Costi diretti fissi COSTO DIRETTO 2. Salari diretti 1. Costo delle MP 21/05/2015 Dr Chiara Civera 17 COME STABILIRE I PREZZI? NON ESISTE UN SOLO UNICO CRITERIO 1. POLITICHE BASATE SUI COSTI: -partono da dati in possesso dell’impresa -logica di base ma molto solida che tende all’ottenimento del profitto A. COSTI MEDI B. MARKUP C. COSTI VARIABILI C1. BREAK-EVEN POINT C2. RENDIMENTO DEGLI INVESTIMENTI 21/05/2015 Dr Chiara Civera 18 COME STABILIRE I PREZZI? NON ESISTE UN SOLO UNICO CRITERIO 1. POLITICHE BASATE SUI COSTI A. COSTI MEDI PREVISIONE COSTI TOTALI PREZZI FISSATI IN BASE AD UN DATO VOLUME DI VENDITE (tali da coprire i costi e conseguire profitto) 21/05/2015 Dr Chiara Civera 19 COME STABILIRE I PREZZI? NON ESISTE UN SOLO UNICO CRITERIO 1. POLITICHE BASATE SUI COSTI A. COSTI MEDI Punti deboli: -è necessario esser in grado di prevedere con esattezza i livelli di vendita e produzione; -quando l’impresa vende una gamma di prodotti è difficile imputare i costi con precisione (CF+ CV): è difficile assegnare ed imputare con esattezza i costi fissi 21/05/2015 Dr Chiara Civera 20 COME STABILIRE I PREZZI? NON ESISTE UN SOLO UNICO CRITERIO 1. POLITICHE BASATE SUI COSTI B. MARKUP Grossisti e dettaglianti che partono dai costi per categorie di prodotti e assegnano una % fissa MARGINE DI UTILE MARKUP (% fissa) COSTI DI VENDITA COSTO DEL VENDUTO 21/05/2015 Dr Chiara Civera PREZZO DI VENDITA 21 COME STABILIRE I PREZZI? NON ESISTE UN SOLO UNICO CRITERIO 1. POLITICHE BASATE SUI COSTI B. MARKUP Punti deboli: -Non tiene conto della domanda del prodotto; applicare un markup fisso può portare ad un caricamento eccessivo del prezzo o deprezzamento per chi disposto a pagare di più; -I costi fissi possono variare da una linea di prodotto ad un’altra e possono essere in proporzione diversa rispetto ai costi variabili di vendita; -Un markup alto può determinare una rotazione lenta delle scorte e quindi ridurre il profitto 21/05/2015 Dr Chiara Civera 22 COME STABILIRE I PREZZI? NON ESISTE UN SOLO UNICO CRITERIO 1. POLITICHE BASATE SUI COSTI C. COSTI VARIABILI: -materie prime, costi del lavoro che sono legati alla produzione, costi dell’energia, etc..; -politica che si può utilizzare nel breve periodo; -PREZZO DI VENDITA – COSTI VARIABILI = MARGINE DI CONTRIBUZIONE 21/05/2015 Dr Chiara Civera 23 COME STABILIRE I PREZZI? NON ESISTE UN SOLO UNICO CRITERIO 1. POLITICHE BASATE SUI COSTI C. COSTI VARIABILI: Tecnica utilizzata quando: -un prodotto è nuovo e nella fase di introduzione i costi fissi sono elevati; -è necessario attirare i consumatori nel punto vendita e fidelizzarsi ad altri prodotti dell’impresa RISCHIO!!! -Guerra dei prezzi con la concorrenza 21/05/2015 Dr Chiara Civera 24 COME STABILIRE I PREZZI? NON ESISTE UN SOLO UNICO CRITERIO 1. POLITICHE BASATE SUI COSTI C1. ANALISI DEL PUNTO DI PAREGGIO (BEP)= RICAVI TOTALI = COSTI TOTALI COSTI FISSI TOTALI (PREZZO UNITARIO DI VENDITA – COSTO VARIABILE UNITARIO) Prezzo di vendita: 120 Costo variabile unitario: 45 Costi fissi totali: 15.000 BEP: 200 unità vendute 21/05/2015 Dr Chiara Civera 25 COME STABILIRE I PREZZI? NON ESISTE UN SOLO UNICO CRITERIO 1. POLITICHE BASATE SUI COSTI C1. ANALISI DEL PUNTO DI PAREGGIO 1.Quali volumi di produzione per un certo profitto? 2.Quali effetti hanno variazioni di prezzo sui profitti? 21/05/2015 Dr Chiara Civera 26 COME STABILIRE I PREZZI? NON ESISTE UN SOLO UNICO CRITERIO 1. POLITICHE BASATE SUI COSTI C1. BEP Punti deboli: -Parte dal presupposto che i costi fissi restino costanti a qualsiasi livello di produzione e che i variabili siano proporzionalmente gli stessi al variare del volume di produzione; -Raramente i prezzi restano costanti quando aumentano le vendite; ad un certo punto tendono a diminuire (dimensione strategica legata alle economie di scala e alla percezione del mercato che si modifica quando la domanda inizia a saturarsi) 21/05/2015 Dr Chiara Civera 27 COME STABILIRE I PREZZI? NON ESISTE UN SOLO UNICO CRITERIO 1. POLITICHE BASATE SUI COSTI C2. RENDIMENTO DEGLI INVESTIMENTI OBIETTIVO: l’impresa vuole arrivare ad ottenere un determinato tasso di rendimento sugli investimenti E’ necessario: -stimare il capitale necessario; -definire il tasso di rendimento atteso dal K investito; -calcolare l’utile atteso e aggiungerlo al BEP 21/05/2015 Dr Chiara Civera 28 COME STABILIRE I PREZZI? NON ESISTE UN SOLO UNICO CRITERIO 1. POLITICHE BASATE SUI COSTI C2. RENDIMENTO DEGLI INVESTIMENTI COSTI FISSI TOTALI + RENDIMENTO ATTESO (PREZZO UNITARIO DI VENDITA – COSTO VARIABILE UNITARIO) 21/05/2015 Dr Chiara Civera 29 LE POLITICHE BASATE SUI COSTI NON SONO L’UNICA SOLUZIONE MA FORNISCONO UTILI INFORMAZIONI - COME FARE PER COPRIRE INTERAMENTE I COSTI? - QUALE RAPPORTO ESISTE TRA BEP DELL’AZIENDA ED I PREZZI DEI CONCORRENTI? - A CHE QUOTA DI MERCATO CORRISPONDE IL VOLUME DI AFFARI RELATIVO ALLA SOGLIA DI REDDITIVITA’? - QUALE E’ IL TASSO DI RENDIMENTO SUL CAPITALE INVESTITO PER DIVERSI LIVELLI DI PREZZO? - QUALE E’ LA DIMINUZIONE DI VOLUME TOLLERABILE PER COMPENSARE UN AUMENTO DEI PREZZI? 21/05/2015 Dr Chiara Civera 30 COME STABILIRE I PREZZI? NON ESISTE UN SOLO UNICO CRITERIO 2. DOMANDA -come la domanda reagisce a variazioni di prezzo -prevedere l’andamento della domanda e quindi delle curve di domanda à movimenti lungo la curva, movimenti della curva, elasticità della domanda -ad ogni prezzo corrisponde una determinata domanda PREZZI A) DOMANDA BASSA QUANTITA’ B) DOMANDA ALTA 21/05/2015 Dr Chiara Civera 31 MOVIMENTI LUNGO LA CURVA PREZZI Quando il prezzo diminuisce, la domanda aumenta QUANTITA’ 21/05/2015 Dr Chiara Civera 32 SPOSTAMENTO DELLA CURVA PREZZI La curva si muove verso l’alto o verso il basso in base a modifiche di fattori della domanda: gusti dei consumatori, dimensioni del mercato, livello dei redditi, maggior propensione alla spesa, aumento o riduzione del numero di imprese nel mercato QUANTITA’ 21/05/2015 Dr Chiara Civera 33 ELASTICITA’ DELLA DOMANDA: come variano i ricavi totali in rapporto ad una variazione di prezzo ε= % DI VARIAZIONE DELLE QUANTITA’ VENDUTE % DI VARIAZIONE DEL PREZZO Cosa influisce? Effetto “valore unico” Effetto del costo condiviso Notorietà dei sostituti Investimento passato Difficoltà di confronto Rapporto qualità prezzo Effetto della spesa totale Effetto scorta Effetto del vantaggio finale 21/05/2015 Dr Chiara Civera 34 ELASTICITA’ DELLA DOMANDA 2. DOMANDA Elasticità = 1 Variazione nei P non determina variazione nei RT, I R variano in modo proporzionale PREZZI PREZZI Domanda elastica QUANTITA’ PREZZI Ric. Persi quando il p è ridotto QUANTITA’ Domanda inelastica: si riduce il P, si riducono I RT QUANTITA’ 21/05/2015 Dr Chiara Civera 35 COME SI MISURA L’ELASTICITA’? RICERCHE: Si ricorre ad un test market su un campione di consumatori e si analizzano le loro reazioni ad una variazione di prezzo ESPERIENZE PASSATE: Raccoglimento dati passati dell’impresa o di imprese concorrenti circa le reazioni che il mercato ha avuto di fronte a variazioni di prezzo. Utile anche capire come si sono modificate le quote di mercato dei concorrenti in seguito ad aumenti o riduzioni di prezzo 21/05/2015 Dr Chiara Civera 36 IL CALCOLO DEL PREZZO OTTIMALE BASATO SU ELASTICITA’ DELLA DOMANDA LA TEORIA ECONOMICA SOSTIENE CHE: P ottimale = Cx ε ε+1 ε = ε+1 21/05/2015 Coefficiente ottimale di maggiorazione del costo Dr Chiara Civera 37 COME STABILIRE I PREZZI? NON ESISTE UN SOLO UNICO CRITERIO 3. PREZZO FISSATO IN RELAZIONE ALLA CONCORRENZA (prezzi, prodotti, politiche future di azione sui prezzi) DIFFERENTI PRODOTTI PER UNO STESSO PROBLEMA CON SOLUZIONE DIFFERENTE DIFFERENTI PRODOTTI PER UNO STESSO PROBLEMA CON SOLUZIONE SIMILE CONCORRENTI DIRETTI 21/05/2015 Dr Chiara Civera 38 COME STABILIRE I PREZZI? NON ESISTE UN SOLO UNICO CRITERIO 3. PREZZO FISSATO IN RELAZIONE ALLA CONCORRENZA A) L’IMPRESA E’ LEADER Prezzi più bassi B) L’IMPRESA NON E’ LEADER Prezzi fissati secondo quanto fanno le altre aziende 21/05/2015 Dr Chiara Civera 39 PREZZO FISSATO IN RELAZIONE ALLA CONCORENZA (SEGUE) LE DECISIONI DI PREZZO IN BASE AL CONTESTO COMPETITIVO Valore percepito del Intensità della concorrenza prodotto Bassa Elevata Elevato Monopolio o oligopolio differenziato Concorrenza monopolistica Basso Oligopolio indifferenziato Concorrenza pura o perfetta 21/05/2015 Dr Chiara Civera 40 COME STABILIRE I PREZZI? NON ESISTE UN SOLO UNICO CRITERIO 3. PREZZO FISSATO IN RELAZIONE ALLA CONCORRENZA CONC. PERFETTA MONOPOLIO PREZZI PREZZI DIFFERENTI TIPI DI MERCATO QUANTITA’ (D inelastica) QUANTITA’ OLIGOPOLIO MONOPOLISTICA (tendenza alla guerra dei prezzi) (capacità di differenziare) QUANTITA’ 21/05/2015 PREZZI PREZZI CONC. QUANTITA’ Dr Chiara Civera 41 COME STABILIRE IL PREZZO: CONFRONTO TRA LE TRE POLITICHE 1. COSTI DAI COSTI VERSO IL P DI VENDITA 2. DOMANDA DAL P AI COSTI Sopra i livelli del mercato 3. CONCORRENZA CONFRONTO DEI P CON QUELLI DEI CONCORRENTI Al livello del mercato Al di sotto dei livelli del mercato 21/05/2015 Dr Chiara Civera 42 IL PROBLEMA DEL PREZZO SI PRESENTA IN MODO DIVERSO A SECONDA DELLA TIPOLOGIA DI PRODOTTO OFFERTO AL MERCATO 1. BENI STRUMENTALI 2. BENI DI CONSUMO 3. AZIENDA DI POCHI PRODOTTI 4. AZIENDA DI MOLTI PRODOTTI 21/05/2015 Dr Chiara Civera 43 LE STRATEGIE DI RIDUZIONE DEI PREZZI E QUANDO NON SI DECIDE PER UNA DIMINUZIONE QUANDO I CONCORRENTI DIMINUISCONO? • Promozione • Differenziazione • Immagine di marca • Servizi 21/05/2015 Dr Chiara Civera 44 STRATEGIE DI MARKETING MIX: COMUNICAZIONE E PROMOZIONE 21/05/2015 Dr Chiara Civera 45 La Promozione • INFORMARE • PERSUADERE • RIVENDERE • RACCOMANDARE • UTILIZZARE PRODOTTO/ SERVIZIO 21/05/2015 • CONSUMER MA NON SOLO • MESSAGGI DIVERSI A DESTINATARI DIVERSI • ORGANIZZAZIONI NO PROFIT/ONLUS Dr Chiara Civera 46 La Promozione • PRODOTTI • ALIMENTARI • AUTO • ABBIGLIAMENTO • SERVIZI • CARTE DI CREDITO • DISTRIBUZIONE • VACANZE • TRASPORTI/BIGLIETTI AREREI • IDEE 21/05/2015 • SOCIALI • RELIGIOSE • POLITICHE Dr Chiara Civera 47 La Promozione I valori https://www.youtube.com/watch?v=ibgvkXm9Qkc 21/05/2015 Dr Chiara Civera https://www.youtube.com/watch? v=unEgs3-A4gE 48 La Promozione 2006 https://www.youtube.com/watch? v=cAysAN0NlSM https://www.youtube.com/watch? v=NteCfJLlFuE 2008 2011 21/05/2015 Dr Chiara Civera 49 La Promozione https://www.youtube.com/watch?v=NteCfJLlFuE 21/05/2015 Dr Chiara Civera 50 LE PRINCIPALI FORME DI PROMOZIONE • VENDITA MEDIANTE PERSONALE (forza vendita) • PUBBLICITA’: stampa (giornali, riviste, direct mail), radio e televisione, 2.0 (newsletter, siti internet, banner, applicazioni), media esterni (trasporti, murales, affissioni) sponsorship • VENDITA PROMOZIONALE: packaging, layout, sconti, buoni coupons, campioni, mostre e fiere • PROPAGANDA E PR (comunicati stampa, discorsi, conferenze) 21/05/2015 Dr Chiara Civera 51 LE PRINCIPALI FORME DI PROMOZIONE 21/05/2015 Dr Chiara Civera 52 LE PRINCIPALI FORME DI PROMOZIONE 21/05/2015 Dr Chiara Civera 53 Pubblicità: fasi caratterizzanti Consumatore, prodotto, mercato, concorrenza Obiettivi, target, risorse, messaggio, media Budget, programmazione media, scadenze Immagine, headline, copy, comunicazione Aggiustamenti: RICERCA E STRATEGIA 21/05/2015 Dr Chiara Civera 54 PER FARE PROMOZIONE OCCORRE CONOSCERE IL PROCESSO DI COMUNICAZIONE MESSAGGIO FONTE IN CODICE MEDIA DI MESSAGGIO TRASMISISONE DECODIFICATO RICEVENTE • FONTE • MESSAGGIO • CODIFICA • CANALE/TRASMISSIONE (SLIDE PRECEDENTE) • RICEVENTE • DECODIFICA • FEEDBACK 21/05/2015 Dr Chiara Civera 55 GLI OBIETTIVI DELLA PROMOZIONE 1) STIMOLARE LA DOMANDA - primaria à diffondere la conoscenza delle caratteristiche di una categoria di prodotti (prodotti di nuova introduzione sul mercato) - specifica à riguarda un particolare prodotto: la somma delle domande specifiche è la domanda primaria. Più venditori possono avere interesse nel comunicare congiuntamente per aumentare la domanda primaria ma poi competono per la comunicazione rivolta alla domanda specifica OBIETTIVO à 21/05/2015 • Dilatare la D primaria • Strappare clienti ai concorrenti • Aumentare D clienti attuali Dr Chiara Civera 56 GLI OBIETTIVI DELLA PROMOZIONE 2) INFORMARE/COINVOLGERE/RICORDARE - è indispensabile quando si introducono prodotti nuovi sul mercato o si apportano modifiche sostanziali agli esistenti, migliorando la qualità dei prodotti precedenti 21/05/2015 Dr Chiara Civera 57 GLI OBIETTIVI DELLA PROMOZIONE 3) IMMAGINE DI MARCA/IMPRESA - l’obiettivo è costruire una specifica personalità ed identità del prodotto, con il quale il consumatore si identifica in determinati valori 21/05/2015 Dr Chiara Civera 58 LE RICERCHE CHE PRECEDONO LA CAMPAGNA PUBBLICITARIA CONSUMATORE OBIETTIVI: CONOSCERE LE ESIGENZE, I DESIDERI, LE ASPIRAZIONI. INDIVIDUARE I SEGMENTI CON IL MAGGIOR POTENZIALE, SEGMENTARE PRODOTTO OBIETTIVI: QUALI FUNZIONI DEL PRODOTTO?STATUS? ATTESE DEL COMPRATORE? RISPETTO AI CONCORRENTI? MERCATO DOVE COMPRA? CHI COMPRA? QUALE REDDITO? CONCORENZA IL COMPRATORE FA SEMPRE CONFRONTI CON I PRODOTTI DELLA CONCORRENZA 21/05/2015 Dr Chiara Civera 59 COME SCEGLIERE IL MIX DELLA PROMOZIONE • NATURA DEL PRODOTTO: per prodotti semplici la pubblicità è adatta; per prodotti complessi si uniscono pubblicità e forza vendita • NATURA DEL MERCATO: se i compratori sono localizzati in una zona geografica ristretta funzionano forza vendita e affissioni locali • CICLO DI VITA DEL PRODOTTO: pubblicità e PR in fase di lancio, pubblicità e promozione in fase di sviluppo (ricordare al consumatore i benefici), nella fase di maturità aumenta il budget per la pubblicità, nella fase di declino le vendite mediante personale e il budget pubblicitario si riducono o aumentano solo se si sceglie di rilanciare il prodotto • STRATEGIA PUSH/PULL 21/05/2015 Dr Chiara Civera 60 Ciclo di vita e promozione 21/05/2015 Dr Chiara Civera 61 PROMOZIONE E PUBBLICITA’: Interventi nelle fasi del ciclo vitale di prodotto LANCIO SVILUPPO TURBOLENZA MATURITA' DECLINO Stimolo della domanda primaria. La pubblicità e le vendite mediante personale sono importanti Stimolo della domanda selettiva. Forti spese. Domanda selettiva. Forti spese in promozione di massa sia sui potenziali compratori che sugli intermediari. Riduzione delle spese di promozione. Nessuna promozione verso i rivenditori e gli intermediari. 21/05/2015 Dr Chiara Civera Domanda selettiva. Forti spese di promozione verso i clienti e verso e gli intermediari. 62 STRATEGIA PUSH à forza vendita, vendite promozionali orientate a grossisti e dettaglianti PRODUTTORE INTERMEDIARI DEL CANALE DI DITRIBUZIONE COMPRATORE STRATEGIA PULL à pubblicità e vendite promozionali orientate al consumatore PRODUTTORE 21/05/2015 INTERMEDIARI DEL CANALE DI DITRIBUZIONE Dr Chiara Civera COMPRATORE 63 COME SCEGLIERE IL MIX DELLA PROMOZIONE • BUDGET, PREZZI, ELEMENTI MKTG MIX: - è necessario monitorare le risorse a disposizione della promozione, sia umane che finanziarie, il prezzo del prodotto e i margini di utile che l’impresa vuole ottenere dalle vendite. La scelta del canale distributivo determina il tipo di promozione. • SEGMENTO MERCATO/CONCORRENZA: - occorre tenere presente lo status e i valori trasmessi mediante la vendita del prodotto e in cui il consumatore si riconosce quando acquista Frederique Constant ed il focus sulle specificità del prodotto, per intenditori à http://www.youtube.com/watch?v=lsZKJkBbEHM 21/05/2015 Dr Chiara Civera 64 Guerriglia Marketing • Forma di pubblicità orientata a offrire emozioni senza una particolare immediata spiegazione logica legata al prodotto - Budget non troppo alti, campagne virali, blog, web 21/05/2015 Dr Chiara Civera 65