PathoDx Respiratory Virus Panel R62400 IT 1. Finalità d’USO Il kit Respiratory Virus Panel (RVP) PathoDxTM è un test diretto a immunofluorescenza per la determinazione qualitativa di 7 comuni virus respiratori (virus respiratorio sinciziale, influenza A, influenza B, virus di parainfluenza 1, 2 e 3 e adenovirus) in campioni paziente preparati a seguito di crescita in coltura cellulare. Categoria di complessità CLIA: elevata. 2. Riassunto e spiegazione del test Affezioni respiratorie virali in bambini e adulti causano una notevole morbilità e mortalità, in particolare in bambini piccoli e anziani. Circa il 75% delle malattie respiratorie acute è causato da virus. Con la disponibilità di terapie anti-virali per alcuni virus, è importante la determinazione di un’eziologia virale per le infezioni respiratorie.19 L’utilizzo precoce e adeguato dell’efficace terapia anti-virale può ridurre la morbilità e la mortalità associate a infezioni virali del tratto respiratorio inferiore. La diagnosi di laboratorio delle infezioni virali viene generalmente eseguita tramite sierologia e isolamento/conferma in coltura. L’aspetto negativo della diagnosi sierologica è il ritardo e l’inconveniente di ottenere sieri in fase acuta e convalescente. L’isolamento/conferma in coltura è il metodo standard per la maggior parte dei laboratori di virologia clinica. Anche se questo metodo non è rapido come il rilevamento eseguito da campioni diretti del paziente, l’isolamento/conferma in coltura è ancora il metodo più sensibile per il rilevamento di patogeni respiratori virali. I campioni respiratori (aspirati nasofaringei o tamponi) vengono sottoposti a test per la presenza di antigeni virali. Il test dell’antigene virale eseguito tramite coltura “shell vial” migliorata per centrifugazione e la coltura in provetta tradizionale forniscono una diagnosi accurata di comuni eziologie virali delle infezioni del tratto respiratorio. L’aerosol con rivabirina viene usato per trattare la bronchiolite e la polmonite causate dal virus RSV.8,9 Una diagnosi rapida e precoce di infezioni RSV è critica al fine di iniziare la terapia e di controllare le infezioni nosocomiali. È stato dimostrato che l’immunofluorescenza è sensibile e specifica per la determinazione degli antigeni RSV in secrezioni nasofaringee.10–13 Questi studi dimostrano che è possibile usare anticorpi altamente specifici per l’RSV per la determinazione di antigeni in un campione del paziente nonché in coltura cellulare. L’isolamento della coltura cellulare di RSV può essere ottenuto con numerose linee cellulari comprese le cellule HEp-2, HeLa, A549 e Vero. L’effetto citopatico RSV (CPE) può essere visibile appena 2 giorni dopo l’inoculo, tuttavia alcuni isolati possono impiegare fino a 10 giorni. Virus dell’influenza I virus dell’influenza sono virus RNA a filamenti negativi della famiglia delle Orthomyxoviridae. I virus dell’influenza A e dell’influenza B comprendono una singola categoria con il virus dell’influenza C in una categoria separata. L’influenza A e in misura minore l’influenza B, mostrano la variazione antigenica nell’emoagglutinina e nelle proteine neuraminidasi. I sottotipi dell’influenza A sono identificati dagli antigeni dell’emoagglutinina e della neuraminidasi, rispettivamente H1-H13 e N1-N9.15 Annualmente si verificano delle variazioni minori di questi antigeni, denominate deriva antigenica. Le variazioni maggiori dovute a una ridistribuzione dei segmenti del gene vengono denominate mutazione antigenica. Tali variazioni possono causare malattie pandemiche ogni 1030 anni. I ceppi H1N1, H3N2 sono stati associati alla malattie pandemiche negli esseri umani.15 Le infezioni dell’influenza sono associate a epidemie stagionali di affezioni respiratorie, quali faringite, laringotracheobronchite, bronchite e polmonite.17 Nell’emisfero settentrionale, la “stagione dell’influenza” va da novembre ad aprile e da maggio a ottobre nell’emisfero meridionale. Nei climi tropicali, l’influenza può essere endemica con le epidemie che compaiono più volte in un anno.15 In linea di massima, durante ciascun periodo epidemico prevale un tipo di influenza, il tipo A o il B.18 Virus respiratorio sinciziale (RSV) Il virus respiratorio sinciziale (RSV) è la principale causa di affezioni virali acute dell’apparato respiratorio in neonati e bambini. La malattia si presenta in circa il 10-40% dei bambini infettati per la prima volta.1 Tale virus è responsabile del 50% di tutti i casi di bronchiolite e del 25% di tutti i casi di polmonite durante i primi mesi di vita.2,3 L’infezione RSV in bambini più grandi e in adulti si manifesta in genere con i sintomi di un comune raffreddore, tuttavia può anche causare un’infezione importante del tratto respiratorio inferiore in adulti, in particolare negli anziani.1 L’isolamento e l’identificazione del virus è il metodo di laboratorio standard per la diagnosi.15-17 L’inoculo in coltura di tessuto, invece dell’inoculo nell’uovo è il metodo di isolamento più comune. Le fiale “shell vial” amplificate tramite rotazione usate insieme alla coltura di tessuto possono consentire una diagnosi all’incirca entro un giorno. Il virus dell’influenza A e B può essere isolato in colture in provetta o “shell vial” MRC-5, RD, A549, HL e MDCK con o senza la presenza di tripsina.15,17 L’influenza B produce in genere un valore CPE prima dell’influenza A, solitamente entro 5-10 giorni dalla post-infezione. L’emoagglutinazione o l’emoassorbimento possono essere eseguiti prima che il CPE sia evidente con l’identificazione virale definitiva confermata da anticorpi monoclonali coniugati con fluoresceina. Il virus RSV è distribuito a livello mondiale e causa ogni anno nel periodo invernale epidemie di malattie respiratorie, in particolare nei climi temperati.3 Il virus è molto contagioso e i bambini infetti diffondono il virus per 1-2 settimane dopo il ricovero in ospedale e complessivamente fino a 2-3 settimane.4 A causa dell’elevata infettività del virus RSV e della ricomparsa dell’infezione, nonostante la presenza degli anticorpi5,6 in circolazione, il virus RSV è diventato la causa più frequente di infezioni nosocomiali nei reparti pediatrici.7 Virus della parainfluenza I virus della parainfluenza (PIV) appartengono al genere Paramyxovirus che comprende anche il virus RSV. Analogamente ai virus dell’influenza, anche i virus della parainfluenza contengono emoagglutinina, neura-minidasi e attività di fusione cellulare. Negli esseri umani sono stati identificati quattro sierotipi del virus della parainfluenza (tipi 1, 2, 3 e 4). I tipi della parainfluenza 1, 2 e 3 vengono prontamente isolati tramite coltura cellulare mentre il tipo di parainfluenza 4 è più difficile da coltivare.20,21 I virus della parainfluenza e il virus RSV comprendono i patogeni virali respiratori più importanti nei neonati e bambini. Le affezioni cliniche causate da virus della parainfluenza comprendono rinorrea, tosse, laringotracheobronchite, bronchiolite e polmonite.22,23 I tipi 1 e 2 sono le cause principali della laringotracheobronchite. Anche se l’infezione di tipo 3 può produrre la laringotracheobronchite, il tipo 3 è secondo solo al virus RSV come causa di bronchiolite e polmonite in neonati di età inferiore a 6 mesi.21 In bambini più grandi e adulti, le infezioni del virus della parainfluenza possono essere asintomatiche o simulare il comune raffreddore. Il tipo 4 è stato associato solo a infezioni lievi del tratto respiratorio superiore in bambini e adulti.21 L’isolamento della coltura cellulare dei virus della parainfluenza viene generalmente eseguito con cellule del rene di scimmia rhesus primaria o con linee cellulari del rene umano. Le linee cellulari che sono state usate con successo per la diffusione dei virus della parainfluenza comprendono RMK, HEK, LLC-MK2, Vero, A549 e HEp-2.21 Il CPE della parainfluenza, se presente, può essere rilevato solitamente entro 5-10 giorni dall’inoculo. La presunta conferma dell’infezione del virus può essere ottenuta effettuando il test dell’emoassorbimento di eritrociti della cavia cobaya con identificazione finale del virus confermata da anticorpi monoclonali coniugati con fluoresceina.21,22,24 Adenovirus Gli adenovirus umani sono virus DNA a doppio filamento, senza envelope che appartengono alla famiglia delle Adenoviridae. Sono stati identificati 47 sierotipi umani con gran parte dei sierotipi associati a infezioni respiratorie o oculari.25 L’affezione del tratto respiratorio superiore è lieve. L’affezione del tratto respiratorio inferiore causata dai tipi 3, 4, 7 e 21 può produrre bronchite, laringotracheobronchite, bronchiolite e polmonite.26 Le infezioni da adenovirus negli adulti non sono significative, ad eccezione delle infezioni in ospiti immunocompromessi ed epidemie occasionali nel personale dell’esercito militare.27,28 3. PRINCIPIO del Metodo Il kit Respiratory Virus Panel PathoDx è costituito da un reagente di rilevamento contenente anticorpi monoclonali per ciascun virus respiratorio e sette reagenti con anticorpi monoclonali specifici del virus. Tutti i reagenti contengono anticorpi monoclonali coniugati con fluoresceina. Le cellule fissate con acetone provenienti da coltura di cellule positiva o da coltura “shell vial” vengono colorate con Reagente per il rilevamento dei virus respiratori (RVP) e Reagente di controllo negativo per virus respiratori (RVP). Il reagente di rilevamento contiene anticorpi monoclonali coniugati con fluoresceina per il virus RSV, influenza A, influenza B, i virus 1, 2 e 3 della parainfluenza e l’adenovirus. Essi reagiscono in modo specifico agli antigeni virali sopra indicati, se presenti nella cellula. Il Reagente di controllo negativo per virus respiratori (RVP) contiene anticorpi di topo coniugati con fluoresceina che non reagiscono con gli agenti virali. L’anticorpo non legato e il colorante di contrasto Evans blue vengono eliminati con soluzione fisiologica tamponata e il vetrino viene montato con glicerolo tamponato. Con la microscopia a fluorescenza, gli antigeni virali rilevati dagli anticorpi monoclonali presenti mostreranno una fluorescenza verde-mela. Le cellule non infette si controcoloreranno di rosso con Evans blue. Per identificare quale dei sette virus respiratori è reattivo con il reagente di rilevamento, le preparazioni fissate con acetone vengono colorate con ciascuno dei sette reagenti specifici del virus, viene rimosso l’anticorpo non legato, vengono montate con glicerolo tamponato e osservate sotto microscopia a fluorescenza. Il virus o i virus responsabili mostreranno una caratteristica fluorescenza verde-mela con cellule non infette che si controcolorano di rosso. 4. Reagenti COMPONENTI DEL KIT Respiratory Virus Panel 1. Reagente per il rilevamento dei virus respiratori (RVP) (R62416) 2. Reagente di controllo negativo per virus respiratori (RVP) (R62412) 3. Vetrini di controllo per virus respiratori (R62414) 4. Reagente per virus respiratorio sinciziale (RSV) (R62411) 5. Reagente per influenza A (R62405) 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 200 test (R62400) 1 boccetta contagocce (cappuccio bianco) 1 boccetta contagocce (cappuccio rosso) 1 confezione di vetrini 1 boccetta contagocce (cappuccio grigio) 1 boccetta contagocce (cappuccio blu) Reagente per influenza B (R62406) 1 boccetta contagocce (cappuccio viola) Reagente per parainfluenza 1 (R62408) 1 boccetta contagocce (cappuccio verde) Reagente per parainfluenza 2 (R62409) 1 boccetta contagocce (cappuccio arancione) Reagente per parainfluenza 3 (R62410) 1 boccetta contagocce (cappuccio bianco) Reagente per adenovirus (R62407) 1 boccetta contagocce (cappuccio giallo) Liquido di montaggio per virus 1 boccetta contagocce respiratori (RVP) (R62413) (cappuccio blu) Instruzioni per l’uso 1 5. DESCRIZIONE, PREPARAZIONE PER L’USO E RACCOMANDAZIONI PER LA CONSERVAZIONE Fare riferimento anche alla sezione Avvertenze e precauzioni di impiego. Questo prodotto è pronto per l’uso e non occorre ulteriore preparazione. Conservare a 2-8°C, al riparo dalla luce. Usare entro la data di scadenza riportata sull’etichetta. Il prodotto deve essere portato a temperatura ambiente (15-28°C) prima dell’uso. I componenti sono disponibili anche singolarmente. Reagente per virus respiratorio sinciziale (RSV) Una boccetta contagocce contiene 2,0 ml (circa 40 test) di anticorpi monoclonali di topo purificati coniugati con fluoresceina e colorante di contrasto Evans blue in una soluzione tamponata stabilizzata con proteina, contenente sodio azide allo 0,098% come conservante. Una boccetta contagocce contiene 2,0 ml (circa 40 test) di anticorpi monoclonali di topo purificati coniugati con fluoresceina e colorante di contrasto Evans blue in una soluzione tamponata stabilizzata con proteina, contenente sodio azide allo 0,098% come conservante. Reagente per influenza A Reagente per influenza B Una boccetta contagocce contiene 2,0 ml (circa 40 test) di anticorpi monoclonali di topo purificati coniugati con fluoresceina e colorante di contrasto Evans blue in una soluzione tamponata stabilizzata con proteina, contenente sodio azide allo 0,098% come conservante. Una boccetta contagocce contenente 15 ml di fluido di montaggio composto da glicerolo tamponato contenente sodio azide allo 0,098% come conservante. Reagente per parainfluenza 2 Reagente per parainfluenza 3 Una boccetta contagocce contiene 2,0 ml (circa 40 test) di anticorpi monoclonali di topo purificati coniugati con fluoresceina e colorante di contrasto Evans blue in una soluzione tamponata stabilizzata con proteina, contenente sodio azide allo 0,098% come conservante. Vetrini di controllo per virus respiratori Cinque vetrini confezionati singolarmente in confezioni metallizzate sigillate, con dessiccante. Ciascun vetrino di controllo ha otto pozzetti. Ciascun pozzetto è chiaramente marcato con il tipo di cellula infettata da virus che si trova sul vetrino. Uno dei pozzetti contiene cellule LLC-MK2 non infette. Il vetrino è stato fissato con acetone. Prima dell’uso, portare il vetrino a temperatura ambiente (15-28°C) nella confezione metallizzata. Estrarre il vetrino afferrandolo solo dai bordi. Le cellule infette da virus sono composte come segue: Una boccetta contagocce contiene 2,0 ml (circa 40 test) di anticorpi monoclonali di topo purificati coniugati con fluoresceina e colorante di contrasto Evans blue in una soluzione tamponata stabilizzata con proteina, contenente sodio azide allo 0,098% come conservante. Reagente per parainfluenza 1 Una boccetta contagocce contiene 2,0 ml (circa 40 test) di anticorpi monoclonali di topo purificati coniugati con fluoresceina e colorante di contrasto Evans blue in una soluzione tamponata stabilizzata con proteina, contenente sodio azide allo 0,098% come conservante. Liquido di montaggio per virus respiratori (RVP) RSV Influenza A­ Influenza B­ Parainfluenza 1­ Parainfluenza 2­ Parainfluenza 3­ Adenovirus 5­ Ceppo Long, ­ATCC® VR-26/HEp-2­ Ceppo A/Port Chalmers/1/73, ATCC® VR-810/MDCK­ Ceppo B/Maryland/1/59,­ATCC® VR-296/MDCK­ Ceppo C-35, ­ATCC® VR-94/LLC-MK2­ Ceppo Greer, ­ATCC® VR-92/LLC-MK2­ Ceppo C 243, ­ATCC® VR-93/LLC-MK2­ Ceppo adenoideo 75, ­ATCC® VR-5/A-549­ 6. AVVERTENZE E PRECAUZIONI DI IMPIEGO Reagente per adenovirus Esclusivamente per uso diagnostico in vitro. Una boccetta contagocce contiene 2,0 ml (circa 40 test) di anticorpi monoclonali di topo purificati coniugati con fluoresceina e colorante di contrasto Evans blue in una soluzione tamponata stabilizzata con proteina, contenente sodio azide allo 0,098% come conservante. Esclusivamente per uso professionale. Reagente per il rilevamento dei virus respiratori (RVP) 1. Per informazioni su componenti potenzialmente pericolosi, fare riferimento ai prospetti informativi sulla sicurezza forniti dal produttore e alle informazioni riportate sulle etichette dei prodotti. PRECAUZIONI DI SICUREZZA Una boccetta contagocce contenente 10,0 ml (circa 200 test) di anticorpi monoclonali di topo purificati coniugati con fluoresceina specifici per i virus RSV, influenza A, influenza B, i virus 1, 2 e 3 della parainfluenza e l’adenovirus nonché colorante di contrasto Evans blue in una soluzione tamponata stabilizzata con proteina, contenente sodio azide allo 0,098% come conservante. 2. Reagente di controllo negativo per virus respiratori (RVP) 3. Una boccetta contagocce contenente 10,0 ml di anticorpi IgG di topo purificati coniugati con fluoresceina non reattivi con alcun virus respiratorio e colorante di contrasto Evans blue in una soluzione tamponata stabilizzata con proteina, contenente sodio azide allo 0,098% come conservante. 4. 5. Ai reagenti, come agente antibatterico, è stata aggiunta la sodio azide a concentrazioni dello 0,098%. Per evitare la formazione di azidi di metallo esplosive a contatto con tubazioni in piombo o rame, i reagenti possono essere gettati nella rete fognaria solo se diluiti e irrigati con grandi volumi di acqua. Usare impianti di scarico privi di rame e piombo, laddove possibile. Campioni clinici: è necessario attenersi alle precauzioni di sicurezza durante la manipolazione e il trattamento di tutti i campioni clinici, poiché possono essere presenti organismi patogeni. È necessario seguire buone pratiche di laboratorio durante la manipolazione di colture sospette contenenti virus infettivi. Rifiuti: sterilizzare tutti i rifiuti prima dello smaltimento, in conformità con le procedure di laboratorio standard e le normative locali. Nel Reagente è presente il colorante blu di Evans. Sebbene la concentrazione presente sia inferiore alla percentuale necessaria affinché il prodotto sia classificato come cancerogeno, è necessario evitare il contatto con la pelle. L’acetone (non fornito) è un solvente organico infiammabile. Usare in una zona ben ventilata lontano da qualunque potenziale sorgente di accensione. PRECAUZIONI ANALITICHE Questo prodotto non deve essere usato se (1) è trascorsa la data di scadenza (2) o se sono presenti segni di deterioramento. 7. PRELIEVO, CONSERVAZIONE E TRASPORTO DEI CAMPIONI Tutti i campioni devono essere collocati nel terreno di trasporto virale al più presto possibile e trasportati al laboratorio in ghiaccio. Evitare di congelare i campioni. Se non è possibile inoculare il campione entro due giorni, occorre congelarlo a –70°C. Usare il terreno di trasporto virale (VTM), noto come non inibente la crescita dei virus respiratori o delle cellule in coltura. I terreni di trasporto virali consigliati sono M4®, M4RT® e M5®, Remel Inc. I laboratori devono stabilire le procedure per il prelievo e il trasporto dei campioni che meglio soddisfano le loro esigenze. Le linee guida e le raccomandazioni sono contenute in numerosi manuali da laboratorio.30-35 8. Procedura MATERIALE FORNITO Il kit Respiratory Virus Panel (R62400) contiene materiale sufficiente per 200 test (fare riferimento a Componenti del kit). MATERIALE NECESSARIO MA NON FORNITO 1. Vetrini per microscopio (a 2 pozzetti e a 8 pozzetti) con pozzetti di 5-8 mm di diametro con rivestimento idrofobo resistente all’acetone. I pozzetti devono essere sufficientemente distanziati per evitare scambi di campione o reagente. Usare vetrini puliti con acetone. 2. Acetone - di qualità reagente o migliore, conservato in un contenitore in vetro. 3. Provette di coltura da 16×125 mm o fiale in vetro da una dracma con 12 mm diametro, coprioggetto n. 1, contenente cellule idonee per l’isolamento dei virus respiratori. Le cellule del rene di scimmia primaria, MDCK, LLC-MK2, HEp-2 o altre cellule note per essere sensibili a diversi virus respiratori sono consigliate per l’isolamento. 4. Centrifuga con una capacità di almeno 600-700×g per il trattamento di campioni paziente. 5. Ceppi di virus respiratori conosciuti come controlli, ad esempio i seguenti ceppi American Type Culture Collection (ATCC®) o isolati di laboratorio precedentemente identificati: Virus RSV­ Influenza A­ Influenza B­ Parainfluenza 1­ Parainfluenza 2­ Parainfluenza 3­ Adenovirus 5­ 6. 7. 8. 9. 10. Linea cellulare Ceppo Long, ­ATCC® VR-26/HEp-2­ Ceppo A/Port Chalmers/1/73, ATCC® VR-810/MDCK­ Ceppo B/Maryland/1/59,­ATCC® VR-296/MDCK­ Ceppo C-35, ­ATCC® VR-94/LLC-MK2­ Ceppo Greer, A ­ TCC® VR-92/LLC-MK2­ Ceppo C 243, A ­ TCC® VR-93/LLC-MK2­ Ceppo adenoideo 75, ­ATCC® VR-5/A-549­ Terreno di mantenimento della coltura del tessuto [Eagle’s Minimum Essential Medium con il 2% di siero bovino fetale, 15 mM HEPES, 0,8 g/l di bicarbonato di sodio e antibiotici (100-250 U/ml di penicillina G e 100 µg/ml di streptomicina o da 5 a 10 µg/ml di gentamicina o equivalente)]. Terreno di mantenimento per coltura del tessuto privo di siero. Pipette sterili graduate: 10, 5 e 1 ml. Pipette sterili di Pasteur. Pinze con punta fine. 11. Soluzione fisiologica tamponata con fosfato (PBS: 0,01 M di fosfato di sodio, 0,15 M di cloruro di sodio, pH 7,2-7,4, privo di ioni di calcio e di magnesio). Come agente batteriostatico è possibile aggiungere 0,05 g/dl di timerosal o 0,01 g/dl di sodio azide. 12. Copri oggetto n. 1 da 22×50 mm. 13. Beaker, contenitore Coplin o flacone per lavaggio vetrini. 14. Carta assorbente per asciugare i vetrini. 15. Camera umida oscurata idonea per l’incubazione di vetrini. 16. Incubatore in grado di mantenere 30-36°C, dotato di tamburo rotante, se si utilizzano provette di coltura. 17. Microscopio a fluorescenza con filtri per fluoresceina (eccitazione massima - 490 nm; emissione massima - 520 nm) con obiettivi per ingrandimento pari a 160-250X e 400630X. 18. Centrifuga con supporto in grado di contenere fiale da 1 dracma (opzionale - solo per coltura “shell vial” migliorata tramite centrifugazione). PROCEDURA DEL TEST Inoculazione di colture di cellule Se è necessario usare le “shell vial” da una dracma, è vivamente consigliato l’inoculo di colture in provetta per aumentare la probabilità di isolare dei virus respiratori e per recuperare altri virus. Le colture di cellule sensibili devono essere inoculate in conformità con le procedure standard.2,10,11 Le colture di controllo positive e negative sono composte da ceppi noti o da isolati di virus respiratori e devono essere inoculate nelle “shell vial” e/o nella coltura di routine insieme a ciascun gruppo di campioni paziente per garantire che siano state osservate sia la procedura della coltura che quella del rilevamento. Attenzione: adottare una tecnica sterile per l’intera procedura di test. NOTA: è stato riportato l’uso di un saggio “shell vial” migliorato tramite centrifugazione [(600-700xg) per 1 ora a temperatura ambiente (15-28°C)] per intensificare l’isolamento di alcuni virus.14,16,22,26 Tamponi nasofaringei nel terreno di trasporto virale È necessario agitare su vortex il campione per tampone con numerosi granuli di vetro per 20-30 secondi, allo scopo di rimuovere qualunque virus o cellula. Rimuovere il tampone dal terreno e premerlo saldamente contro la parte interna della provetta per spremere tutte le cellule, il virus e il fluido raccolti. Secrezioni nasofaringee Agitare i campioni su vortex con numerosi granuli di vetro per ottenere il rilascio di qualunque virus associato alle cellule. 1.Preparazione dei campioni Fase a Centrifugare l’eluato del tampone o la secrezione nasofaringea trattata a 600×g per 5 minuti per ottenere un pellet cellulare. Fase b Rimuovere il sovranatante con una pipetta sterile e conservare questo sovranatante di campioni trattati per l’inoculo di “shell vial” e/o coltura in provetta. Sospendere di nuovo il pellet cellulare con 5 ml di soluzione fisiologica sterile tamponata di fosfato (PBS), pH 7,0-7,6. Fase c Fase d 2. Fase a Fase b Fase c Fase d Fase e 3. Fase a Fase b Fase c Fase d Fase e Fase f Centrifugare le cellule a 600×g per 5 minuti e ripetere ancora una volta il lavaggio PBS, se necessario, per rimuovere qualunque muco residuo che possa produrre una fluorescenza aspecifica. Dopo l’ultimo lavaggio, rimuovere solo 100-200 µl del sovranatante. Sospendere di nuovo il pellet cellulare nel fluido restante pipettando delicatamente in su e in giù per ottenere una sospensione uniforme. Procedura della coltura in provetta Rimuovere il terreno di coltura da una linea cellulare adeguata coltivata in provette di coltura di vetro (16×125 mm). Sciacquare il monostrato cellulare con terreno di mantenimento della coltura di tessuto privo di siero e aspirare. Inoculare 0,2-0,5 ml di campione trattato in ciascuna coltura in provetta. Si consiglia di eseguire un doppio inoculo di tutti i campioni clinici per aumentare la sensibilità. Incubare le provette per un’ora a 33-36°C. Rimuovere l’inoculo e aggiungere 2 ml di terreno di mantenimento della coltura di tessuto, nuovo, preriscaldato e privo di siero. Incubare le provette a 33-36°C con o senza rotazione ed esaminare regolarmente il monostrato della coltura per un effetto citopatico (CPE). Alcuni virus mostrano la caratteristica CPE che li porta all’identificazione. È possibile eseguire l’emoassorbimento con eritrociti della cavia cobaya freschi, ma è necessario lavare le cellule della cavia cobaya prima di procedere alla colorazione. Trattamento e colorazione della coltura in provetta Quando il monostrato della coltura mostra il CPE o dopo un periodo di incubazione adeguato, rimuovere il terreno di crescita dalla provetta e porlo in una provetta sterile per un ulteriore passaggio, se necessario. Sciacquare il monostrato con PBS sterile e aspirare. Aggiungere 0,5 ml di PBS sterile. Raschiare e rimuovere le cellule dalla superficie della provetta utilizzando una pipetta di Pasteur. Usare una pipetta nuova per ciascun isolato. Utilizzando la stessa pipetta, aspirare delicatamente la sospensione cellulare per ottenere una sospensione a una sola cellula. Deve essere presente una quantità sufficiente di cellule affinché la sospensione appaia visibilmente torbida. Porre 5-10 µl del campione trattato su ciascun pozzetto da 5-8 mm su un vetrino per microscopio da 2 pozzetti e su uno da 8 pozzetti. Ripetere questa procedura per ciascuna coltura cellulare da esaminare. Lasciare asciugare completamente il campione all’aria. Fissare i vetrini con acetone per 10 minuti a temperatura ambiente (15-28°C). Rimuovere l’acetone dai vetrini e asciugarli all’aria. Se non è possibile colorare i vetrini immediatamente, conservarli dessiccati a 2-8°C per una settimana al massimo prima della colorazione oppure a –20°C per un anno al massimo. Fase g Fase h Fase i Fase j Fase k Fase l Fase m Fase n Fase o Fase p Fase q Fase r Porre una goccia di Reagente per il rilevamento dei virus respiratori (RVP) su un pozzetto di un vetrino da 2 pozzetti contenente il campione, assicurandosi che il reagente copra l’intero pozzetto. Ripetere questa procedura per ciascun vetrino campione da 2 pozzetti. Porre una goccia di Reagente di controllo negativo per virus respiratori (RVP) sul pozzetto rimanente di un vetrino da 2 pozzetti contenente il campione. Ripetere questa procedura per ciascun vetrino da 2 pozzetti. Porre il vetrino in una camera umida a 35-37°C per 15-30 minuti. Porre il vetrino in un contenitore Coplin o in una ciotola contenente PBS. Lavare il vetrino agitandolo per 2-4 minuti compresa una sostituzione di PBS. Picchiettare o assorbire il PBS in eccesso dal vetrino e montare con Liquido di montaggio per virus respiratori (RVP) e un coprioggetto. Rimuovere eventuali bolle d’aria e il fluido di montaggio in eccesso con carta assorbente. Esaminare tramite microscopia a fluorescenza con un ingrandimento da 100 a 400. Prima di tutto, esaminare i controlli positivi e negativi per garantire l’efficacia del Reagente per il rilevamento dei virus respiratori (RVP). Le cellule infettate dal virus sono evidenziate dalla fluorescenza verde-mela. L’assenza di fluorescenza verde-mela indica cellule che non sono infettate da un virus. Vi è assenza di fluorescenza con i vetrini colorati con il Reagente di controllo negativo per virus respiratori (RVP). Se i campioni da 2 pozzetti non mostrano alcuna fluorescenza, i risultati vengono refertati come “nessun virus respiratorio rilevato”. Se i vetrini da 2 pozzetti mostrano tracce di fluorescenza con il Reagente per il rilevamento dei virus respiratori (RVP) e nessuna con il Reagente di controllo negativo per virus respiratori (RVP), passare alla fase successiva (o). I blocchi di cellule devono essere valutati con attenzione poiché è possibile la cattura del coniugato. Il Reagente di controllo negativo per virus respiratori (RVP) è in grado di indicare l’entità di tale cattura. Esaminare il vetrino da 8 pozzetti rimanente per tutti i campioni e i controlli che mostrano la fluorescenza sul vetrino da 2 pozzetti. Se i vetrini sono stati conservati a 2-8°C, lasciare che si stabilizzino a temperatura ambiente (15-28°C). Aggiungere una goccia di ciascun singolo reagente di identificazione dell’anticorpo monoclonale specifico del virus in modo da coprire un pozzetto separato del vetrino campione da 8 pozzetti. Ripetere questa procedura per ciascun vetrino campione. Porre il vetrino in una camera umida a 35-37°C per 15-30 minuti. Porre i vetrini in un contenitore Coplin o in una ciotola contenente PBS. Lavare il vetrino agitandolo per 2-4 minuti compresa una sostituzione di PBS. Fase s Picchiettare o assorbire il PBS in eccesso dal vetrino e montare con Liquido di montaggio per virus respiratori (RVP) e un coprioggetto. Rimuovere eventuali bolle d’aria e il fluido di montaggio in eccesso con carta assorbente. Fase t Esaminare tramite microscopia a fluorescenza con un ingrandimento da 100 a 400. Esaminare il vetrino di controllo per virus respiratori per osservare il pattern caratteristico di immuno-fluorescenza per ciascuna cellula infettata dal virus con il rispettivo reagente dell’anticorpo monoclonale specifico del virus. Non vi è alcuna fluorescenza con il controllo della cellula LLC-MK2 non infetta. 4.Procedura “shell vial” Il numero di “shell vial” e di linee cellulari deve essere determinato dall’operatore del laboratorio di virologia che esegue questo saggio. Si consiglia anche di indicare il numero e il tipo di provette di coltura cellulari adeguate per l’incubazione simultanea con le “shell vial”. Fase a Adottando una tecnica sterile per l’intera procedura, aspirare e gettare il terreno di manutenzione dalle fiale “shell vial” da inoculare. Non lasciare asciugare il monostrato cellulare. Fase b Inoculare ciascuna “shell vial” con 0,2 ml di materiale di campione e richiudere le fiale. Fase c Centrifugare le fiale a 600-700×g per 45 minuti a 18-35°C. Fase d Dopo la centrifuga, aspirare l’inoculo e lavare il monostrato con 2 ml di PBS sterile o terreno di mantenimento (preriscaldato a 35-37°C). Aspirare l’eventuale liquido rimanente. Prima dell’incubazione, aggiungere 2 ml di terreno di mantenimento della coltura di tessuto nuovo. Fase e Incubare le “shell vial” a 33-36°C per 2-4 giorni. 5. Trattamento e colorazione delle “shell vial” Fase a Aspirare il terreno di mantenimento in modo da non distruggere il monostrato cellulare sul coprioggetto all’interno della fiala. Fase b Sciacquare due volte il monostrato con 1 ml di PBS, aggiunto all’interno della fiala per evitare la distruzione del monostrato cellulare. Fase c Dopo aver aspirato il lavaggio finale, aggiungere immediatamente 1 ml di acetone. Fase d Aspirare l’acetone e aggiungere 1 ml di acetone nuovo. Lasciare fissare le fiale per 10 minuti a temperatura ambiente (15-28°C). Fase e Rimuovere l’acetone e lasciare asciugare il monostrato cellulare. Se il coprioggetto non deve essere colorato immedatamente, richiudere la fiala e conservarla a una temperatura di –20°C o inferiore. Quando il coprioggetto è pronto per essere colorato, lasciare che la fiala raggiunga la temperatura ambiente prima di togliere il tappo. Fase f Sciacquare la fiala con 1 ml di PBS per aumentare la coesione superficiale. Rimuovere il PBS prima di aggiungere il Reagente per il rilevamento dei virus respiratori (RVP). Fase g Fase h Fase i Fase j Fase k Aggiungere 2-3 gocce (circa 150 µl) di Reagente per il rilevamento dei virus respiratori (RVP) alla fiala, verificando che il reagente ricopra l’intero coprioggetto. Richiudere la fiala e incubare a 35-37°C per 15-30 minuti. Aspirare il Reagente per il rilevamento dei virus respiratori (RVP) e lavare due volte con 1 ml di PBS. Rimuovere il coprioggetto con una ago o pinze curve e picchiettare delicatamente o toccare il bordo del coprioggetto con carta assorbente per rimuovere la quantità di PBS in eccesso. Montare ciascun coprioggetto su un vetrino per microscopio in vetro posizionandolo con il lato con cellule rivolto verso il basso su una goccia di Liquido di montaggio per virus respiratori (RVP). Rimuovere dal coprioggetto eventuali bolle d’aria e il fluido di montaggio in eccesso con carta assorbente. Esaminare tramite microscopia a fluorescenza utilizzando un ingrandimento da 100 a 400. 9. CONTROLLO DI QUALITÀ I Vetrini di controllo per virus respiratori devono essere colorati sia con Reagente per il rilevamento dei virus respiratori (RVP) che con Reagente di controllo negativo per virus respiratori (RVP) con ciascun lotto di campioni. I controlli positivi per colture cellulari devono essere preparati con isolati di virus respiratori di laboratorio conosciuti (ad es., provenienti dall’American Type Culture Collection, Rockville, MD) o con isolati clinici identificati precedentemente. I controlli negativi per colture cellulari devono essere infettati in modo fittizio con un terreno di mantenimento, incubati e trattati allo stesso modo dei campioni clinici. I controlli delle colture cellulari dimostrano l’efficacia della procedura di coltura delle cellule e l’intensità nonché il tipo di fluorescenza dei reagenti per il rilevamento dei virus respiratori. I vetrini di controllo e i vetrini di isolati virali conosciuti devono essere letti prima di eseguire la lettura degli isolati paziente al fine di determinare l’intensità di colorazione della fluorescenza e il livello di colorazione aspecifica, se presente. 10. INTERPRETAZIONE DEL TEST Esaminare i controlli prima degli isolati paziente. Per ulteriori dettagli, fare riferimento alla sezione Controllo di qualità. NOTA: i risultati devono essere interpretati da un tecnico addestrato all’utilizzo di un microscopio a fluorescenza. Preparazioni tradizionali di coltura in provetta Risultato positivo: le aree di cellule provenienti da provette positive sospette che mostrano una o più cellule con un pattern caratteristico a fluorescenza verde-mela brillante su uno fondo rosso di cellule non infette contro-colorate vengono considerate positive per il virus respiratorio, a seconda del reagente usato. Risultato negativo: le aree di cellule che mostrano solo una colorazione di contrasto rosso scuro delle cellule e nessuna fluorescenza verde-mela devono essere considerate negative per i virus respiratori compresi quelli nel processo di colorazione. Vi dovrebbe essere una fluorescenza aspecifica minima. Preparazioni per coprioggetto “shell vial” colorati Risultato positivo: i coprioggetto che mostrano una o più cellule con un pattern granulare, citoplasmico a fluorescenza verde-mela brillante su un fondo rosso di cellule contro-colorate e non infette sono considerati positivi per uno dei 7 virus respiratori compresi in questo kit. Le cellule infette possono apparire come cellule singole o multinucleate, a seconda della durata e dello stadio dell’infezione. Risultato negativo: i coprioggetto in cui le cellule mostrano solo una colorazione di contrasto rosso scuro sono considerati negativi. I risultati negativi devono essere indicati come segue: “Presumibilmente negativo per il virus RSV, Influenza A o B, virus 1, 2 o 3 della parainfluenza e l’adenovirus tramite saggio “shell vial” cui devono seguire i risultati della coltura in provetta”. Vi dovrebbe essere una fluorescenza aspecifica minima. Tipo di colorazione fluorescente di cellule infette da virus Il tipo di immunofluorescenza dipende dal virus causativo e dalla relativa crescita e maturazione all’interno della cellula infetta. I tipi di colorazione comuni osservati con i virus respiratori sono descritti qui sotto. Virus respiratorio sinciziale: la fluorescenza è citoplasmatica, punteggiata con piccoli inclusioni. Influenza A e B: la fluorescenza è nucleare, citoplasmatica o entrambi. La colorazione nucleare è luminosa in modo uniforme e la colorazione citoplasmatica è spesso punteggiata con grandi inclusioni. Parainfluenza 1, 2, 3: la fluorescenza è citoplasmatica, punteggiata con inclusioni irregolari. Adenovirus: la fluorescenza è nucleare, citoplasmatica o entrambi. La colorazione nucleare è luminosa in modo uniforme e la colorazione citoplasmatica è spesso punteggiata. Cellule negative: le cellule non infette si coloreranno di rosso per via della colorazione di contrasto Evans blue in ciascun reagente di colorazione. 11. LIMITAZIONI 1. L’acetone assorbirà l’umidità se non viene conservato adeguatamente. Tale umidità causerà un intorbidamento aspecifico durante il processo di fissazione. In tal caso, usare una boccetta di acetone nuova e ripetere il saggio. 2. Non congelare i campioni prima dell’inoculazione nella coltura di cellule se non assolutamente necessario. Alcuni virus possono non resistere al congelamento. 3. Non lasciare asciugare sul vetrino i reagenti di colorazione degli anticorpi monoclonali coniugati con fluoresceina. L’eventuale asciugatura produrrà una colorazione aspecifica in prossimità dei pozzetti. Verificare che vi sia colorazione sufficiente per coprire il pozzetto. 4. La fluorescenza di fondo non associata alla colorazione superficiale può essere il risultato di un lavaggio insufficiente che provoca la rimozione incompleta del coniugato di fluoresceina. In tal caso, rimuovere il coprioggetto, lavarlo completamente con PBS e rimontarlo. 5. Una fluorescenza giallo-verde opaca può essere provocata dal coniugato catturato dalle cellule aggregate che rendevano difficoltosi la fissazione e il lavaggio. Evitare l’osservazione di questa area del pozzetto. 6. È necessario rimuovere la maggior quantità possibile di muco da un campione per eliminare l’occorrenza di reazioni falso-positive e falso-negative con gli anticorpi fluorescenti. Prestare la massima attenzione durante l’interpretazione di campioni di striscio diretti in presenza di muco. 7. I vetrini colorati devono essere lavati accuratamente per evitare che vi siano residui di reagente nei pozzetti adiacenti. Se si verifica o si sospetta una doppia infezione, si raccomanda di usare vetrini fissati, separati per ciascun reagente specifico del virus sospetto per confermare tale eventualità. 8. La determinazione dei virus respiratori in campioni coltivati dipende dal prelievo adeguato del campione, dal trasporto, dalla tecnica di coltura del tessuto e dalla preparazione del vetrino. 9. È possibile riscontrare una colorazione aspecifica dovuta al legame fra le regioni Fc dell’anticorpo e le proteine A e G presenti in alcuni ceppi dello Staphylococcus aureus. Il legame aspecifico potrebbe produrre risultati con un presunto valore positivo ridotto. 10. Un risultato di test negativo di Respiratory Virus Panel PathoDx non esclude la possibilità di un’infezione da virus respiratorio nel paziente. L’interpretazione dei risultati deve comprendere la valutazione clinica del paziente e altre procedure diagnostiche. Se si sospetta fortemente la presenza di un patogeno respiratorio virale è necessario presentare un altro campione. 11. Gli effetti della terapia antivirale sulla performance di questo kit sono sconosciuti. 12. Gli anticorpi monoclonali contenuti in questo kit per RSV e l’adenovirus sono specifici del gruppo e pertanto non possono essere usati per determinare la specificità del tipo. 13. Una prolungata esposizione alla luce del vetrino colorato ridurrà anche l’intensità della fluorescenza. 14. I reagenti (tutti i reagenti coniugati con fluoresceina) sono forniti pronti per l’uso e sono ottimizzati per rilevare i relativi antigeni virali. La diluizione o un’alterazione del reagente attivo può produrre perdita di sensibilità o diminuzione di fluorescenza. 15. L’intensità della fluorescenza osservata dipende dalle proprietà del microscopio per fluorescenza utilizzato. Il tipo di microscopio e l’obiettivo, l’età e il tipo di sorgente luminosa, il gruppo filtro e lo spessore, ecc., sono tutti fattori che possono influire sulle prestazioni del test. L’uso del controllo positivo aiuta a monitorare il corretto funzionamento del microscopio a fluorescenza. 16. Per usare il terreno di mantenimento per la coltura del tessuto privo di siero può essere necessario aggiungere o cambiare frequentemente il terreno per il mantenimento delle colture cellulari. 12. RISULTATI ATTESI I risultati varieranno in base alla posizione geografica, all’età della popolazione, alla condizione socio-economica, al periodo dell’anno, al tipo di laboratorio (ospedale, riferimento, ricerca, ecc.) e alla manipolazione dei campioni.36-40 13. Caratteristiche di Prestazione Per dimostrare la specificità del kit Respiratory Virus Panel PathoDx, sono stati effettuati degli studi per il rilevamento virale e batterico con ciascun reagente per anticorpo monoclonale specifico del virus. Qui di seguito sono indicati i risultati ottenuti quando i vetrini dell’antigene fissati sono stati colorati. Tutti gli organismi provengono dall’American Type Culture Collection (ATCC®), se non diversamente specificato. Tutti gli anticorpi monoclonali specifici del virus non hanno mostrato alcuna fluorescenza durante il test sulle seguenti linee cellulari: ORGANISMO ANALIZZATO­ Adenovirus Tipo 3 ATCC® VR 3­ Tipo 5 ATCC® VR 5 Tipo 7 ATCC® VR 7­ Tipo 10 ATCC® VR 11­ Tipo 14 ATCC® VR 15­ Influenza A A2 ATCC® VR-1OO­ A2 ATCC® VR-544­ A1 ATCC® VR-546 A ATCC® VR-810­ Influenza B ATCC® VR-103 ATCC® VR-295­ ATCC® VR-296­ ATCC® VR-523­ RSV Long ATCC® VR-26­ 9320 ATCC® VR-955­ Parainfluenza 1 C-35 ATCC® VR-94­ Parainfluenza 2 Greer ATCC® VR-92­ Parainfluenza 3 C 243 ATCC® VR-93­ Virus Coxsackie A9 ATCC® VR-186­ B4 ATCC® VR-184­ Citomegalovirus AD-169 ATCC® VR-538­ Echovirus Tipo 4 ATCC® VR-34­ Tipo 20 ATCC® VR-50­ Tipo 22 ATCC® VR-52­ Herpes Simplex Tipo 1 ATCC® VR-539­ Tipo 2 ATCC® VR-540­ Morbillo Isolato clinico Parotite Isolato clinico Rinovirus Tipo 39 ATCC® VR-340­ Varicella-zoster Isolato clinico Rene di scimmia verde africana Rene di scimmia cynomolgus primaria Rene di scimmia Rhesus primaria Rene di scimmia Rhesus HF (prepuzio umano) Rene canino Madin-Darby RSV­ –­ Anticorpi monoclonali specifici del virus Inf A Inf B PIV 1­ PIV 2­ PIV 3­ Adeno –­ –­ –­ –­ –­ +­ –­ +­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ +­ –­ –­ –­ –­ +­ –­ –­ –­ –­ –­ – –­ –­ –­ +­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ +­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ +­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ 14. Performance clinica Il Respiratory Virus Panel PathoDx è stato valutato in due centri clinici negli Stati Uniti medio-occidentali per determinare la performance clinica del “panel” e dei suoi singoli componenti per rilevare la presenza di sette virus respiratori. Il primo centro clinico ha condotto due studi. Il primo studio comprendeva 150 campioni nuovi e 50 campioni retrospettivi selezionati a caso. I campioni sono stati prelevati da pazienti di sesso maschile e femminile con un’età compresa fra 8 giorni e 91 anni. I campioni erano principalmente nasofaringei. I campioni nuovi e i campioni retrospettivi (totale n = 200) sono stati analizzati tramite procedura di coltura “shell vial” con l’utilizzo di saggi RVP PathoDx e Kit A, un saggio disponibile in commercio per il rilevamento degli stessi sette virus respiratori. Inoltre i campioni sono stati analizzati tramite la procedura definitiva della coltura cellulare e i test dei singoli virus tramite Kit A. I risultati per questi test sono contenuti nella tabella qui sotto. Il confronto fra il test della coltura “shell vial” Respiratory Virus Panel PathoDx e il test del singolo virus del Kit A ha dimostrato che il test della coltura “shell vial” PathoDx ha rilevato tutti i campioni risultati positivi tramite il test del singolo virus del Kit A, ad eccezione di un campione RSV. Risultato positivo: “Shell vial” PathoDx 17­ 42­ 12­ 12­ 11­ 10­ 12­ Tipo di campioni –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ –­ Tutti gli anticorpi monoclonali specifici del virus non hanno mostrato alcuna fluorescenza durante il test sui seguenti batteri: Bordetella pertussis­ Branhamella catarrhalis­ Chlamydia trachomatis­ Corynebacterium diphtheriae­ Haemophilus influenzae­ Klebsiella pneumoniae­ Legionella pneumophila­ Mycoplasma hominis­ Mycoplasma pneumoniae­ Mycoplasma salivarium­ Pseudomonas aeruginosa­ Staphylococcus aureus­ Staphylococcus aureus­ Streptococcus pneumoniae­ Streptococcus pyogenes­ ATCC® 10380­ ATCC® 8176­ ATCC® VR348B­ ATCC® 19409­ ATCC® 9006­ ATCC® 33495­ ATCC® 33152­ ATCC® 23114­ ATCC® 15531­ ATCC® 23064­ ATCC® 9027­ ATCC® 25178­ ATCC® 12598­ ATCC® 10813­ ATCC® 10389­ A-549­ Vero­ HEp-2­ LLC-MK2­ WI-38­ MRC-5­ RSV­ Grippe A­ Grippe B­ Parainfluenza 1­ Parainfluenza 2­ Parainfluenza 3­ Adenovirus “Shell vial” Kit A Positivo Negativo Pos. 129­ 1­ Neg. 0­ 70­ Risultato positivo: test singolo Kit A 18­ 42­ 12­ 12­ 11­ 10­ 12­ Concordanza 94%­ 100%­ 100%­ 100%­ 100%­ 100%­ 100%­ “Shell vial” PathoDx Sensibilità relativa Specificità relativa 100%­ 98,6%­ Concordanza: 99,5% Limiti di confidenza del 95% rispettivamente per la sensibilità relativa e la specificità: 97,2%-100% e 92,4%-100%. Il secondo studio in questo centro comprendeva 168 isolati retrospettivi di coltura cellulare congelati costituiti da 29 campioni negativi per tutti i sette virus e 139 campioni positivi per uno o più di sette virus. Tutti i campioni sono stati sottoposti a screening tramite procedure di coltura cellulare di entrambi i saggi per virus respiratori PathoDx e Kit A. Coltura cellulare Kit A Positivo Negativo Concordanza: 99,4% Coltura cellulare PathoDx Positivo Negativo 138­ 1­ 0­ 29­ I campioni positivi del secondo studio sono stati confermati tramite le procedure per virus in coltura cellulare di entrambi i saggi per virus respiratori PathoDx e Kit A. Tipo di campioni RSV­ Grippe A­ Grippe B­ Parainfluenza 1­ Parainfluenza 2­ Parainfluenza 3­ Adenovirus Risultato positivo: coltura cellulare PathoDx 30­ 30­ 21­ 7­ 13­ 7­ 30­ Risultato positivo: coltura cellulare Kit A 30­ 30­ 21­ 7­ 14­ 7­ 30­ Positivo Negativo Virus della parainfluenza: 21. Vainionpaa, R. and T. Hypia. 1994. Clin. Microbiol. Rev. 7:265-275. Concordanza 22. Wiedbrauk, D.L. and S.L.G. Johnston. 1993. Manual of Clinical Virology. Raven Press, New York, NY. 100%­ 100%­ 100%­ 100%­ 93%­ 100%­ 100%­ 23. Lenette, E.H., P. Halonen, and H.A. Murphy. 1988. Laboratory Diagnosis of Infectious Diseases, Principles and Practices. Vol. 2. Springer-Verlag, New York, NY. Il secondo centro clinico, anch’esso situato nella parte mediooccidentale degli Stati Uniti, ha interessato 185 pazienti di sesso maschile e femminile scelti a caso di età compresa fra 1 giorno e 91 anni. Sono stati forniti nuovi campioni, principalmente nasofaringei. Tutti i 185 campioni sono stati analizzati tramite procedura per coltura “shell vial” utilizzando entrambi i saggi PathoDx e Kit B Respiratory Viral Screen Indirect Immunofluorescence, con i seguenti risultati. “Shell vial” Kit B 20. Johnston, S.L.G. and C.S. Siegel. 1991. Diagn. Microbiol. Infect. Dis. 14:131-134. “Shell vial” PathoDx Positivo Negativo 43 2 4 136 15. BIBLIOGRAFIA RSV: Prelievo e trattamento dei campioni: 30. Wiedbrauk, D.L. and S.L.G. Johnston, 1993. Manual of Clinical Virology. Raven Press, New York, NY. 54-63. 3. White D.O., and F. Fenner, 1986. Medical Virology. 3 ed. Academic Press, New York, NY. 34. Lenette, E.H., P. Halonen, and H.A. Murphy. 1988. Laboratory Diagnosis of Infectious Diseases, Principles and Practices. Vol. 2. Springer-Verlag, New York, NY. 39-59. 4. Hall C.B., et al.1976. J. Pediatr. 89:1-15. 35. Spector, S. and G. Lancz.1986. Clinical Virology Manual. Elsevier, New York, NY. 15-29. 5. Parrott R.H., et al. 1974. Prev. Med. 3:473-480. Epidemiologia: 6. Welliver, R.C. 1988. Clin. Microbiol. Rev. 1:27-39. 7. Balows, A., W.J. Hausler Jr., K.L. Hermann, H.D. Isenberg, and H.J. Shadomy. 1991. Manual of Clinical Microbiology. 5th ed., ASM, Washington, D.C. 36. Gorbach, S.L., J. G. Bartlett, and N.R. Balcklow. 1992. Infectious Diseases, W. B. Saunders Co., Philadelphia, PA. 8. Hall C.B., et al. 1983. N. Engl. J. 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Wiedbrauk, D.L. and S.L.G. Johnston 1993. Manual of Clinical Virology. Raven Press, New York, NY. 54-63. Lenette, E.H., P. Halonen, and H.A. Murphy. 1988. Laboratory Diagnosis of Infectious Diseases, Principles and Practices. Vol. 2. Springer-Verlag, New York, NY. 247-260. 13. Minnich, L. and C.G. Ray. 1982. J. Clin. Microbiol. 12:391-394. Per uso in laboratorio Adenovirus: 1. 10. McQuillin J., and P.S. Gardner. 1968. Br. Med. J. 1:602-605. Dispositivo medico per la diagnostica in vitro 25. Balows, A., W.J. Hausler Jr., K.L. Hermann, H.D. Isenberg and H.J. Shadomy. 1991. Manual of Clinical Microbiology, 5th ed. ASM, Washington, D.C. 32. Spector, S. and G. Lancz. 1986. Clinical Virology Manual. Elsevier, New York, NY. 15-29. rd Numero catalogo 24. Wenzel, R.P., et al. 1972. J. Am. Med. Assoc. 221:294-295. 31. Lenette, E.H., P. Halonen, and H.A. Murphy. 1988. Laboratory Diagnosis of Infectious Diseases, Principles and Practices. Vol. 2. Springer-Verlag, New York, NY. 1-11. Concordanza: 96,8% 16. CONFEZIONE R62400.........................................................200 Test/Kit Legenda dei simboli PathoDx è un marchio di fabbrica registrato di Remel Inc. ATCC® è un marchio di fabbrica registrato di American Type Culture Collection. IFU X7791 Revised Novembre 2012 Remel Europe Ltd. Clipper Boulevard West, Crossways Dartford, Kent, DA2 6PT Regno Unito Per l’assistenza tecnica, rivolgersi al distributore di zona.