III PARTE a cura di IULIANO Filomena 1 GLI STRUMENTI COMPENSATIVI E LE MISURE DISPENSATIVE. “Il problema è che il mondo cambia continuamente sotto i nostri occhi, e non ci si può adattare a questo cambiamento senza acquisire nuovi strumenti e capacità”. Jeff Bezos I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (DSA) (Linee Guida sui DSA allegate al D.M. n.5669 12 Luglio 2011) Interessano alcune specifiche abilità dell’apprendimento scolastico, in un contesto di funzionamento intellettivo adeguato all’età anagrafica. Sono coinvolte in tali disturbi: l’abilità di lettura, di scrittura, di fare calcoli. Sulla base dell’abilità interessata dal disturbo, i DSA assumono una denominazione specifica: dislessia (lettura), disgrafia e disortografia (scrittura), discalculia (calcolo). Secondo le ricerche attualmente più accreditate, i DSA sono di origine neurobiologica; allo stesso tempo hanno matrice evolutiva e si mostrano come un’atipia dello sviluppo, modificabili attraverso interventi mirati. Posto nelle condizioni di attenuare e/o compensare il disturbo, infatti, il discente può raggiungere gli obiettivi di apprendimento previsti. E’ da notare, inoltre (e ciò non è affatto irrilevante per la didattica), che gli alunni con DSA sviluppano stili di apprendimento specifici, volti a compensare le difficoltà incontrate a seguito del disturbo. 2 I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (DSA) Sono dei deficit funzionali dovuti ad alterazioni di natura neurobiologica, non dipendono quindi da problemi psicologici (emotivo-relazionali, familiari, etc.), da pigrizia o poca motivazione. In altre parole, si tratta di una caratteristica personale con cui si nasce, che si manifesta appena si viene esposti all’apprendimento della letto-scrittura e si modifica nel tempo, senza tuttavia scomparire. E’ indubbio che tali difficoltà provochino conseguenze sia sul piano degli apprendimenti, nonostante l’intelligenza normale, sia sul piano psicologico, nonostante l’origine neurobiologica. E’ importante precisare che, poiché la dislessia non è “curabile”, occorre utilizzare strategie compensative e dispensative che non espongano il bambino a frustrazioni gratuite. Gli strumenti compensativi e le misure dispensative sembra che esistano solo da quando è stata emanata la prima Circolare Ministeriale per studenti con DSA nel 2004 (Nota MIUR prot. N. 4099/A4 del 5/10/2004). Qui vengono infatti nominati per la prima volta e ne viene suggerita l’adozione per gli allievi con DSA, al fine di garantire un miglior inserimento scolastico. Circolari e note sia degli Uffici Scolastici Regionali che ministeriali hanno poi tentato di approfondire e ampliare tale elenco. Gli strumenti compensativi e le misure dispensative trovano una loro legittimazione nella (Legge 170/ 08/ Ottobre 2010), Art 5, e nelle recenti (Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici apprendimento,12/07/2011) in attuazione alla Legge. CHE COSA SONO GLI STRUMENTI COMPENSATIVI? 3 di Strumenti finalizzati alla manifestazione del proprio potenziale. In altre parole, tutto ciò che possiamo mettere in atto per raggiungere mete che altrimenti sarebbero difficilmente raggiungibili, se non impossibili. Sono gli strumenti che permettono di compensare la debolezza funzionale derivante dal disturbo, facilitando l’esecuzione dei compiti automatici (non intelligenti) compromessi dal disturbo specifico proprio come un paio di occhiali permette al miope di leggere ciò che è scritto sulla lavagna. Nelle Linee Guida (2011) sono definiti come “strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria”. CHE COSA SONO LE MISURE DISPENSATIVE? Sono le strategie didattiche didattiche messe in atto per favorire i processi di inclusione e di raggiungimento degli obiettivi formativi. Sono interventi che “consentono all’alunno di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente dispendiose e non migliorano l’apprendimento” (Linee Guida, 2011). Riguardano la dispensa da alcune prestazioni. Nelle Circolari Ministeriali, sono misure dispensative dare più tempo per le verifiche, assegnare meno compiti a casa, esonerare dall’imparare a memoria formule o altre nozioni, ecc., accorgimenti che potrebbero apparire come delle “concessioni”, ma che in realtà sono strategie didattiche. ATTENZIONE! E’ importante sottolineare che gli strumenti compensativi non risolvono tutti i problemi degli allievi con DSA. Non annullano le difficoltà, ma facilitano il successo negli apprendimenti. Non vale quindi l’equazione: Soggetto con DSA+strumento compensativo=persona senza DSA. 4 E’ necessario un adattamento sia da parte del bambino/ragazzo, sia da parte dell’ambiente: il computer e gli strumenti compensativi sono “solo” dei mediatori, dei mezzi per cui risulta essenziale un reciproco impegno, anche da parte degli insegnanti, a non sottovalutare le difficoltà e soprattutto a valorizzare le abilità. Non dimentichiamo: il primo mediatore didattico e’ l’insegnante. I PRINCIPALI STRUMENTI COMPENSATIVI INCLUDONO: L’utilizzo di libri in formato digitale ascoltati per mezzo di sintesi vocale e di programmi che ne consentano la gestione. L’utilizzo del computer con programmi di video-scrittura, dotati di correttore e controllo ortografici e grammaticali e sintesi vocale). L’utilizzo del registratore audio L’utilizzo della tavola pitagorica e delle tavole delle addizioni e delle sottrazioni. L’utilizzo della calcolatrice (anche nella versione parlante). L’utilizzo di tabelle delle regole ortografiche e grammaticali. L’utilizzo della tabella delle misure e delle formule geometriche. L’utilizzo di schemi (ad es. mappe concettuali) durante le interrogazioni. L’utilizzo della tabella dei mesi, dell’alfabeto nei diversi caratteri. Lettura di testi da parte dell’insegnante, di un adulto esperto, di un compagno di classe. LE PRINCIPALI MISURE DISPENSATIVE COMPRENDONO : La dispensa dalla lettura ad alta voce (a meno che non espressamente richiesta). La dispensa dalla studio mnemonico delle tabelline. La dispensa dalla scrittura veloce sotto dettatura. La dispensa dall’uso del vocabolario cartaceo. La dispensa, ove necessario, dallo studio della lingua straniera in forma scritta. 5 Nelle verifiche scritte si dovrà o concedere più tempo per lo svolgimento della prova oppure ridurre il numero di esercizi, senza modificare gli obiettivi; eventualmente, si recupererà oralmente quanto non verificato per iscritto. Ricorso a prove scritte nelle materie tradizionalmente orali (storia, geografia, scienze). Valutazione delle prove scritte con modalità che tengano conto principalmente del contenuto piuttosto che della forma (ad es. errori ortografici e nell’utilizzo della punteggiatura non dovrebbero essere penalizzati). La valutazione nella lingua straniera dovrebbe privilegiare l’orale rispetto allo scritto (da cui, tuttavia, il bambino non può essere dispensato); nello scritto si privilegeranno esercizi di completamento e/o a risposta multipla. L’organizzazione di interrogazioni programmate. I COMPITI PER CASA Non dovrebbero essere dettati o fatti copiare dalla lavagna, ma essere messi a disposizione su fotocopia; quando ciò non sia possibile, l’insegnante dovrebbe accertarsi che siano stati correttamente trascritti sul diario. Dovrebbero venire assegnati in misura ridotta, soprattutto quando la riduzione non pregiudica i contenuti dell’apprendimento; la riduzione dovrebbe essere prevista soprattutto laddove il bambino è contemporaneamente impegnato in un intervento specialistico che impegna parte delle sue ore pomeridiane. Caratteristiche dei libri di testo: www.biblioaid.it IN SINTESI… COSA DEVE FARE L’INSEGNANTE CON UN RAGAZZO DSA. Fornire più tempo per copiare alla lavagna. Condurre ogni sforzo per costruire la fiducia in sé. Lasciare lavorare il ragazzo con il testo aperto. Fargli capire che comprendete le sue difficoltà senza compatirlo. 6 Se non ha una diagnosi, e si ha un sospetto, mettersi in osservazione assieme ai colleghi. Se le difficoltà continueranno a presentarsi, chiedere un incontro con i genitori ed eventualmente con la ASL. Fargli usare, dove necessario, gli strumenti compensativi (tabelle, mappe concettuali, calcolatrice, registratore, personal computer con correttore ortografico). Ridurre lo studio delle lingue straniere in forma scritta. Incoraggiare il ragazzo e lodarlo. Preferire l’uso di matite o penne cancellabili. IN SINTESI… COSA DEVE FARE L’INSEGNANTE CON UN RAGAZZO DSA. Trovare qualcosa in cui riesce bene. Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove, anche durante gli esami finali. Assegnare meno compiti: ad es. fargli usare testi ridotti non per contenuto ma per quantità di pagine. Compiti ridotti, adattati o scritti al computer. Predisporre verifiche scalari. Programmare e concordare con l’alunno le verifiche. Valutare il contenuto del lavoro scritto, non l'ortografia, evitando di correggere gli innumerevoli errori nella scrittura. Valutare le risposte orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la lingua straniera). Far usare strumenti e mediatori didattici nelle prove sia scritte sia orali. Utilizzare fotocopie pronte invece di copiatura dalla lavagna o di scrittura sotto dettatura. 7 IN SINTESI… COSA NON DEVE FARE L’ INSEGNANTE CON UN RAGAZZO DSA. Non farlo leggere ad alta voce (se vuole leggere non impedirglielo). Non correggere "tutti" gli errori nei testi scritti. Non dare liste di parole da imparare a memoria. Non paragonarlo ad altri. Non definirlo lento, pigro, svogliato o stupido. Non farlo ricopiare il lavoro già svolto, perché scorretto o disordinato. Non ridicolizzarlo. Evitare l’utilizzo contemporaneo dei quattro caratteri (stampatello maiuscolo, stampatello minuscolo, corsivo minuscolo, corsivo maiuscolo). Evitare l’utilizzo contemporaneo dei quattro caratteri (stampatello maiuscolo, stampatello minuscolo, corsivo minuscolo, corsivo maiuscolo). Evitare di prendere appunti. Evitare lo studio mnemonico delle tabelline. Evitare lo studio della lingua straniera in forma scritta. Evitare il rispetto della tempistica per la consegna dei compiti scritti. Evitare la quantità dei compiti a casa. Evitare di copiare dalla lavagna. PROBLEMI PSICOLOGICI NEI DSA. È frequente che le difficoltà specifiche di apprendimento non vengano individuate precocemente e che il bambino sia costretto a vivere una serie di insuccessi a catena senza che se ne riesca a comprendere il motivo. Quasi sempre, i risultati insoddisfacenti in ambito scolastico vengono attribuiti allo scarso impegno, al 8 disinteresse verso le varie attività, alla distrazione. Questi alunni, oltre a sostenere il peso della propria incapacità, se ne sentono anche responsabili e colpevoli. POSSIBILI ATTEGGIAMENTI DEL RAGAZZO DISLESSICO Provando a mettersi nei panni di un bambino o di un ragazzo con disturbo di apprendimento si possono immaginare le esperienze e gli stati d’animo: Egli si trova a far parte di un contesto (la scuola) nel quale vengono proposte attività per lui troppo complesse e astratte. Osserva però che la maggior parte dei compagni si inserisce con serenità nelle attività proposte ed ottiene buoni risultati. Sente su di sé continue sollecitazioni da parte degli adulti (“stai più attento!”, ” Impegnati di più!”, “hai bisogno di esercitarti molto”…). Si percepisce come incapace e incompetente rispetto ai coetanei. Ritiene che nessuno sia soddisfatto di lui, né gli insegnanti né i genitori. Ritiene di non essere all’altezza dei compagni e che questi non lo considerino membro del loro gruppo a meno che non vengano messi in atto comportamenti particolari (ad esempio quello di fare il buffone di classe). Per non percepire il proprio disagio, mette in atto meccanismi di difesa che non fanno che aumentare il senso di colpa, come il forte disimpegno (“Non leggo perché non ne ho voglia!”, “Non eseguo il compito perché non mi interessa”…) o l’attacco (aggressività). Talvolta il disagio è così elevato da annientare il soggetto ponendolo in una condizione emotiva di forte inibizione e chiusura. Il soggetto con disturbo specifico di apprendimento vive quindi il proprio problema a tutto tondo e ne rimane imprigionato fino a che non viene elaborata una diagnosi accurata che permette di fare chiarezza. 9 SCUOLA PRIMARIA Il bambino con DSA nella scuola Primaria si trova precocemente ad affrontare una situazione di forte disagio: mentre i compagni di classe imparano rapidamente e con facilità a leggere e a scrivere, continua ad avere difficoltà insormontabili, a rifare gli stessi errori banali, è lento. L’insuccesso nell’apprendimento di alcune attività elementari porta a vissuti di sfiducia, al calo dell’autostima, alla convinzione di essere poco intelligenti oppure di essere incapaci, o pigri e svogliati. Gli stessi bambini dislessici, in assenza di una diagnosi e di una corretta spiegazione, tendono ad accettare queste interpretazioni, come riflesso dell’atteggiamento degli adulti. Le manifestazioni psicologiche del disagio assumono aspetti talora opposti: da un lato il bambino può presentare un comportamento ritirato, chiuso in se stesso, di evitamento del confronto, cerca di nascondersi, parla poco; dall’altro lato può presentare sentimenti di rabbia che portano a comportamenti disturbanti, talora opposizione e aggressività, diventando un problema nella classe. Non è raro che lo stesso ragazzo possa presentare i due diversi tipi di comportamento in momenti diversi. SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO Se il ragazzo arriva alla scuola secondaria senza avere una diagnosi, la situazione psicologica tende a peggiorare: infatti, l’aumento delle richieste nel lavoro scolastico, in cui si da per scontata l’acquisizione e l’automatizzazione degli strumenti di lavoro, pone sempre più il ragazzo in una situazione di differenza e di difficoltà rispetto alla classe, incrementando il vissuto di incapacità e inadeguatezza. Si può assistere pertanto a manifestazioni più acute di disagio psicologico. SCUOLA SECONDARIA DI 2° GRADO Le stesse dinamiche tendono a cronicizzarsi alla scuola superiore e se il ragazzo non ha trovato vie di compenso e sufficienti supporti, possono arrivare ad un punto di rottura che può portare all’abbandono scolastico. La frequenza delle difficoltà di lettura e di comprensione nella scuola superiore è, infatti, risultata molto elevata in 10 recenti ricerche, anche se vi è scarsa consapevolezza di tale fenomeno. Negli adolescenti il mancato adattamento alle proprie difficoltà e il tentativo di sfuggire alle frustrazioni si può manifestare con atteggiamenti comportamentali complessi, per es. la negazione: la disabilità viene negata, a volte anche in presenza di una diagnosi, e il ragazzo rifiuta ogni aiuto per non apparire diverso dagli altri, nonostante questo comporti evidenti svantaggi. Alcuni aspetti del modo di reagire dipendono anche dalla diversa personalità: c’è chi patisce e chi tende ad esprimere in maniera evidente il proprio disagio attribuendolo a cause esterne, incolpando la scuola, gli insegnanti, la famiglia per le proprie difficoltà. RUOLO DELLA SCUOLA La scuola è la sede di tutti gli eventi più importanti, in positivo e in negativo, nel determinare il percorso di un ragazzo dislessico. L’insegnante è in una posizione privilegiata per l’osservazione, dato che trascorre molte ore con gli alunni e può confrontare comportamenti e ritmi d’apprendimento direttamente, rilevando facilmente gli scostamenti nel gruppo classe; è in questa fase che si deve avere la capacità di non lasciarsi sviare da pregiudizi come le categorie della svogliatezza, pigrizia etc. RUOLO DELLA SCUOLA Motivare la famiglia ad intraprendere degli accertamenti specialistici non è sempre un’operazione facile, infatti, bisogna evitare conclusioni affrettate (la diagnosi del disturbo è di competenza dello specialista) che possono far temere alla famiglia la stigmatizzazione del problema, con lo spettro dell’handicap. La decisione deve essere presa dalla famiglia, ma gli insegnanti devono essere ben consapevoli che, per il benessere psicologico e per il futuro del ragazzo, ottenere una diagnosi il più precoce possibile, è un fatto d’enorme importanza. 11 LA NORMATIVA VIGENTE SUI DSA • LEGGE n.170 8 Ottobre 2010 • Decreto Attuativo n. 5669 12 Luglio 2011 • LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Allegate a D.M.12 Luglio 2011. Cosa dice la LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico. LEGGE N. 170 DELL’8 OTTOBRE 2010 La legge è stata ottenuta grazie a 10 anni di impegno di parlamentari di diversi schieramenti. Si inserisce coerentemente nel sistema scolastico italiano (Note, Decreti, Circolari…). Il 12 luglio 2011 è stato pubblicato il Decreto Attuativo (n. 5669) a cui sono allegate le Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA. Art. 1 E’ in vigore dal 2 Novembre 2010 la Legge n.170 che riconosce e definisce dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia quali Disturbi Specifici di Apprendimento denominati (DSA), che si manifestano in bambini con capacità cognitive adeguate e in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma che possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana. 12 La nuova Legge stimola la scuola ad individuare precocemente i DSA e definisce i luoghi del percorso diagnostico. Viene sancito il diritto degli alunni con diagnosi di DSA ad usufruire di misure educative e didattiche idonee lungo tutto il percorso scolastico. AI FINI DELLA NUOVA LEGGE COSA SI INTENDE PER DISLESSIA? DISLESSIA ART.1 Legge 8 Ottobre 2010 n.170 DISLESSIA un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà nell' imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura. DISGRAFIA un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nella realizzazione grafica. DISORTOGRAFIA un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica. DISCALCULIA un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri. ART. 2 FINALITA’ a) garantire il diritto all'istruzione; b) favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità; c) ridurre i disagi relazionali ed emozionali; d) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti; e) preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA; 13 f) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi; g) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione; h) assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale COSA IMPLICA PER LA SCUOLA E IL DS: Curare la formazione delle classi per garantire allo studente con DSA un’équipe adeguata. Assicurare ai C. di C. risorse e informazioni adeguate. Garantire iniziative di recupero, se necessarie. COSA IMPLICA PER IL C. di C.: Acquisire conoscenze precise sull’allievo con DSA. Adottare una didattica inclusiva. Adottare una didattica individualizzata e personalizzata. Adottare misure compensative e dispensative idonee Redigere e revisionare periodicamente il PDP. Collaborare con la famiglia. DOCUMENTAZIONE DEI PERCORSI DIDATTICI (PDP) (Linee Guida sui DSA Allegate al D.M. n.5669 12 Luglio 2011). Le attività di recupero individualizzato, le modalità didattiche personalizzate, nonché gli strumenti compensativi e le misure dispensative dovranno essere dalle istituzioni scolastiche esplicitate e formalizzate, al fine di assicurare uno strumento utile alla continuità didattica e alla condivisione con la famiglia delle iniziative intraprese. A questo riguardo, la scuola predispone, nelle forme ritenute idonee e in tempi che non superino il primo trimestre scolastico, un documento che dovrà contenere almeno le seguenti voci, articolato per le discipline coinvolte dal disturbo: · dati anagrafici dell’alunno; 14 · tipologia di disturbo; · attività didattiche individualizzate; · attività didattiche personalizzate; · strumenti compensativi utilizzati; · misure dispensative adottate; · forme di verifica e valutazione personalizzate. DOCUMENTAZIONE DEI PERCORSI DIDATTICI (PDP) (Linee Guida sui DSA Allegate al D.M. n.5669 12 Luglio 2011). Nella predisposizione della documentazione in questione è fondamentale il raccordo con la famiglia, che può comunicare alla scuola eventuali osservazioni su esperienze sviluppate dallo studente anche autonomamente o attraverso percorsi extrascolastici. Sulla base di tale documentazione, nei limiti della normativa vigente, vengono predisposte le modalità delle prove e delle verifiche in corso d’anno o a fine Ciclo. Tale documentazione può acquisire la forma del Piano Didattico Personalizzato. (PDP) CHE COSA E’ UN PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP) Un progetto di lavoro su e per l’allievo con DSA. E’ frutto dell’osservazioni di tutti i docenti. E’ concordato con la famiglia. E’ concordato con l’allievo. Implica cambiamenti nella didattica della classe. Implica l’impegno di tutti i docenti e del DS. Art. 3 DIAGNOSI 1. E’ effettuata nell'ambito dei trattamenti specialistici già assicurati dal Servizio sanitario nazionale a legislazione vigente ed e' comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente. Le regioni nel cui territorio non sia possibile 15 effettuare la diagnosi nell'ambito dei trattamenti specialistici erogati dal Servizio sanitario nazionale possono prevedere [...] che la medesima diagnosi sia effettuata da specialisti o strutture accreditate. Art. 3 2. Per gli studenti che, nonostante adeguate attività di recupero didattico mirato, presentano persistenti difficoltà, la scuola trasmette apposita comunicazione alla famiglia. 3. E' compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui all'articolo 7, comma 1. L'esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA. DIAGRAMMA SCHEMATICO DEI PASSI PREVISTI DALLA LEGGE 170/2010 PER LA GESTIONE DEI DSA (Linee Guida sui DSA Allegate al D.M. n.5669 12 Luglio 2011) SCUOLA Interventi di identificazione precoce casi sospetti. Attività di recupero didattico mirato. Persistenti difficoltà. Comunicazione della scuola alla famiglia. Provvedimenti compensativi e dispensativi – Didattica e valutazione personalizzata. FAMIGLIA Richiesta di valutazione. Comunicazione della famiglia alla scuola. SERVIZI Iter diagnostico. Diagnosi documento di certificazione diagnostica. 16 In linea teorica l’età minima in cui è possibile effettuare una diagnosi certa dei Disturbi Specifici di Apprendimento “coincide generalmente con il completamento del secondo anno della scuola primaria. In questo periodo si completa il ciclo dell’istruzione formale al codice scritto e si ha una riduzione significativa dell’elevata variabilità interindividuale nei tempi di acquisizione della lettura e quindi una significativa attendibilità della formulazione diagnostica.” (Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento, Raccomandazioni per la pratica clinica, 2009). La diagnosi viene posta alla fine del 2° anno della scuola Primaria. Già alla fine del 1° anno della scuola Primaria, tuttavia, profili funzionali compromessi e presenza di altri specifici indicatori diagnostici (ritardo del linguaggio e anamnesi familiare positiva per DSA) possono anticipare i termini della formulazione diagnostica. La diagnosi di dislessia, e in genere dei DSA, è posta da un medico o da uno psicologo. Nello specifico, le professionalità coinvolte nella valutazione di DSA sono il neurologo (neuropsicologo), il neuropsichiatria infantile, lo psicologo, il fisioterapista (neuropsicomotricista), il logopedista, lo psicopedagogista e ovviamente il personale scolastico. In presenza del disturbo di dislessia quindi è consigliata una terapia del linguaggio e/o una terapia neuropsicologica. Sarebbe funzionale che le figure coinvolte interagiscano creando una rete attorno al bambino per adottare un progetto omogeneo e comune. COME SI AFFRONTA Quando qualcuno (genitore o insegnante) sospetta di trovarsi di fronte ad un bambino dislessico è importante che venga fatta, al più presto una valutazione diagnostica. La diagnosi deve essere fatta da specialisti esperti, mediante specifici test. 17 La diagnosi permette di capire finalmente che cosa sta succedendo ed evitare gli errori più comuni come colpevolizzare il bambino ("non impara perché non si impegna") e l'attribuire la causa a problemi psicologici, errori che determinano sofferenze, frustrazioni. Il professionista dovrebbe redigere un referto scritto indicando il motivo dell'invio, i test utilizzati e la diagnosi conclusiva. Ottenuta la diagnosi si possono mettere in atto aiuti specifici, tecniche di riabilitazione e di compenso, nonché alcuni semplici provvedimenti della modifica della didattica a favore dei ragazzi dislessici e contenute nelle direttive Ministeriali (Prot. n. 4099/A/4 del 5/10/2004). COSA FARE DOPO LA DIAGNOSI Dopo la diagnosi il percorso è differenziato a seconda dell'età del soggetto dislessico, della specificità del disturbo (correttezza, rapidità, comprensione del testo), e dal grado di gravità. Alcuni elementi importanti dopo aver ottenuto la diagnosi sono: il professionista deve comunicare la diagnosi in maniera chiara e precisa specificando anche gli aspetti psicologici secondari (demotivazione, bassa autostima, ) e redigere un referto scritto; indicare la possibilità dell'utilizzo di strumenti compensativi e dispensativi; comunicare con la scuola per creare una rete di condivisione di obiettivi e contattare il referente scolastico per la dislessia; programmare dei controlli a breve scadenza (minimo 6 mesi, massimo 1 anno); la famiglia deve prendere coscienza del problema ricordando che la strada per il recupero del dislessico è difficile in quanto il carico dei compiti scolastici resta il problema più gravoso per la famiglia stessa. Per alleggerire questa situazione si può affidare il lavoro scolastico a casa ad una persona estranea alla famiglia, in questo modo si ottengono diversi risultati: migliorare il clima 18 familiare, riappropriarsi del ruolo di madre e non di insegnante, al fine di ridurre l'ansia della prestazione nel bambino e aumentare l'autostima e la motivazione; se il bambino è nel primo ciclo della scuola primaria si consiglia una terapia logopedica o una terapia neuropsicologica; nelle fasi successive è consigliato un intervento metacognitivo che chiarisca gli scopi della lettura a seconda del materiale da studiare al fine di incrementare la consapevolezza dei processi che intervengono nella lettura; l'ambiente, soprattutto quello familiare, deve appoggiare il bambino, aiutandolo nelle strategie di compenso e nella costruzione di un'immagine positiva di sé. INSEGNANTI DI SOSTEGNO: SI O NO? I ragazzi con DSA normalmente non hanno diritto all’insegnante di sostegno a meno che non vi siano altre particolari condizioni che rientrano nei parametri della legge 104/92. ART. 4 FORMAZIONE NELLA SCUOLA Art. 4 Nell'ambito dei programmi di formazione del personale docente e dirigenziale delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, è assicurata un'adeguata preparazione riguardo alle problematiche relative ai DSA, finalizzata ad acquisire la competenza per individuarne precocemente i segnali e la conseguente capacità di applicare strategie didattiche, metodologiche e valutative adeguate. Puntoedu Dislessia Formazione per docenti referenti di ogni ordine e grado. 19 I referenti sono stati e continueranno a essere adeguatamente preparati ai suddetti compiti attraverso la formazione in presenza e on-line organizzata dal MIUR in collaborazione con l'AID. La formazione per i Referenti Dislessia è estesa a tutto il territorio nazionale. Supporto informativo alla formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici. A tal fine, il Ministero attiva una specifica sezione del proprio sito Internet (all’interno della pagina web più volte richiamata: http://www.istruzione.it/web/istruzione/dsa ) per la divulgazione di contributi scientifici, didattici, organizzativi, metodologici predisposti sia dal mondo scientifico sia dagli Uffici Scolastici Regionali in relazione all’impegno di ricerca e di elaborazione dei docenti e delle scuole. I materiali pubblicati possono supportare l’evoluzione culturale generale in tema di DSA e sono liberamente fruibili. (Linee Guida sui DSA Allegate al D.M. n.5669 12 Luglio 2011). COSA FARE? L’esigenza di una formazione per gli interventi nei confronti dei DSA PERCHE’? Uso di una didattica Individualizzata e Personalizzata (PEP/PDP) Gli strumenti Dispensativi e Compensativi Adeguate forme di Verifica e Valutazione LA FORMAZIONE Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento. Allegate a D.M. n. 5669 12 luglio 2011 La formazione degli insegnanti e dei dirigenti scolastici è un elemento fondamentale per la corretta applicazione della Legge 170/2010 e per il raggiungimento delle sue finalità. Al riguardo, si pone in primo piano il tema della formazione in servizio. Un principio generale è che la competenza sui DSA dovrà permeare il corpo docente di 20 ogni classe, in modo che la gestione e la programmazione di passi significativi (per es. il PDP) non sia delegata a qualcuno dei docenti, ma scaturisca da una partecipazione integrale del consiglio di classe. I CONTENUTI DELLA FORMAZIONE Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento. Allegate a D.M. n. 5669 12 luglio 2011 1. Legge170/2010 e caratteristiche delle diverse tipologie di DSA. 2. Principali strumenti che la scuola può utilizzare per l’individuazione precoce del rischio di DSA. 3. Strategie educativo-didattiche di potenziamento e di aiuto compensativo. 4. Gestione della classe con alunni con DSA. 5. Forme adeguate di verifica e di valutazione. 6. Indicazioni ed esercitazioni concernenti le misure educative e didattiche di cui all’art. 4. 7. Forme di orientamento e di accompagnamento per il prosieguo degli studi. 8. Esperienze di studi di caso di alunni con DSA, per implementare buone pratiche didattiche. ART. 5 MISURE EDUCATIVE E DIDATTICHE DI SUPPORTO ART. 5 2. Agli studenti con DSA le istituzioni scolastiche, …garantiscono: a) l'uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari dei soggetti, quali il bilinguismo, adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate; ART. 5 21 2. Agli studenti con DSA le istituzioni scolastiche, …garantiscono: b) l'introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere; LA NORMATIVA VIGENTE: - Legge 170/10 - Nota MIUR 4099/A4 del 5.10.04 (Iniziative relative alla dislessia) Tra gli STRUMENTI COMPENSATIVI essenziali vengono indicati: • La sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto. • La calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo. • Il registratore, che consente... di non scrivere gli appunti della lezione. • I programmi di video-scrittura con correttore ortografico e sintesi vocale. • Altri strumenti tecnologicamente meno evoluti, quali tabelle, formulari, mappe concettuali,etc. • Tabella dei mesi, tabella dell’alfabeto, e dei vari caratteri. • Tavola pitagorica. • Tabella delle misure, tabella delle formule geometriche. LA NORMATIVA VIGENTE: - Legge 170/10 - Nota MIUR 4099/A4 del 5.10.04 (Iniziative relative alla dislessia) Per le MISURE DISPENSATIVE, valutando l’entità e il profilo della difficoltà, in ogni singolo caso, si ritiene essenziale tener conto dei seguenti punti: • Dispensa dalla lettura ad alta voce, • Dispensa dalla scrittura veloce sotto dettatura. • Uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline. • Programmazione di tempi più lunghi per le prove scritte (30%). • Organizzazione di interrogazioni programmate. 22 • Valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenuto e non della forma. ART. 5 2. Agli studenti con DSA le istituzioni scolastiche, …garantiscono: c) per l'insegnamento delle lingue straniere, l'uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo anche, ove risulti utile, la possibilità dell'esonero (Circolare 5 ottobre 2004 - Prot. 40099/4). ART. 5 2. Agli studenti con DSA sono garantite, durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica e universitaria, adeguate forme di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli esami di Stato e di ammissione all’università nonché gli esami universitari. ART. 6 MISURE PER I FAMILIARI 1. I familiari fino al primo grado di studenti del primo ciclo dell'istruzione con DSA impegnati nell'assistenza alle attività scolastiche a casa hanno diritto di usufruire di orari di lavoro flessibili. 2. Le modalità di esercizio del diritto di cui al comma 1 sono determinate dai contratti collettivi nazionali di lavoro dei comparti interessati e non devono comportare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. COSA DEVE FARE LA FAMIGLIA 23 La famiglia che si avvede per prima delle difficoltà del proprio figlio o della propria figlia, ne informa la scuola, sollecitandola ad un periodo di osservazione. Essa è altrimenti, in ogni caso, informata dalla scuola delle persistenti difficoltà del proprio figlio o figlia. 6.5 LA FAMIGLIA (Linee Guida sui DSA Allegate a D.M. n. 5669 12 luglio 2011) : provvede, di propria iniziativa o su segnalazione del pediatra - di libera scelta o della scuola - a far valutare l’alunno o lo studente secondo le modalità previste dall’Art. 3 della Legge 170/2010; consegna alla scuola la diagnosi di cui all’art. 3 della Legge 170/2010; condivide le linee elaborate nella documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati ed è chiamata a formalizzare con la scuola un patto educativo/formativo che preveda l’autorizzazione a tutti i docenti del Consiglio di Classe nel rispetto della privacy e della riservatezza del caso - ad applicare ogni strumento compensativo e le strategie dispensative ritenute idonee, previste dalla normativa vigente, tenuto conto delle risorse disponibili; sostiene la motivazione e l’impegno dell’alunno o studente nel lavoro scolastico e domestico; verifica regolarmente lo svolgimento dei compiti assegnati; verifica che vengano portati a scuola i materiali richiesti; incoraggia l’acquisizione di un sempre maggiore grado di autonomia nella gestione dei tempi di studio, dell’impegno scolastico e delle relazioni con i docenti; considera non soltanto il significato valutativo, ma anche formativo delle singole discipline. Le istituzioni scolastiche cureranno di predisporre incontri con le famiglie coinvolte a cadenza mensile o bimestrale, a seconda delle opportunità e delle singole situazioni in 24 esame, affinché l'operato dei docenti risulti conosciuto, condiviso e, ove necessario, coordinato con l'azione educativa della famiglia stessa. 6.2 IL DIRIGENTE SCOLASTICO (Linee Guida sui DSA Allegate a D.M. n. 5669 12 luglio 2011) 6.2 [...] In particolare, il Dirigente: • garantisce il raccordo di tutti i soggetti che operano nella scuola con le realtà territoriali; • stimola e promuove ogni utile iniziativa finalizzata a rendere operative le indicazioni condivise con Organi collegiali e famiglie, e precisamente: - attiva interventi preventivi; - trasmette alla famiglia apposita comunicazione; - riceve la diagnosi consegnata dalla famiglia, la acquisisce al protocollo e la condivide con il gruppo docente; • promuove attività di formazione/aggiornamento per il conseguimento di competenze specifiche diffuse; • promuove e valorizza progetti mirati, individuando e rimuovendo ostacoli, nonché assicurando il coordinamento delle azioni (tempi, modalità, finanziamenti); • definisce, su proposta del Collegio dei Docenti, le idonee modalità di documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati di alunni e studenti con DSA e ne coordina l’elaborazione e le modalità di revisione, anche – se necessario – facendo riferimento ai già richiamati modelli esemplificativi pubblicati sul sito del MIUR (http://www.istruzione.it/web/istruzione/dsa); • gestisce le risorse umane e strumentali; • promuove l’intensificazione dei rapporti tra i docenti e le famiglie di alunni e studenti con DSA, favorendone le condizioni e prevedendo idonee modalità di 25 riconoscimento dell’impegno dei docenti, come specificato al successivo paragrafo 6.5; • attiva il monitoraggio relativo a tutte le azioni messe in atto, al fine di favorire la riproduzione di buone pratiche e procedure od apportare eventuali modifiche. 6.2 [...] Per la realizzazione degli obiettivi previsti e programmati, il Dirigente scolastico potrà avvalersi della collaborazione di un docente (referente o funzione strumentale) con compiti di informazione, consulenza e coordinamento. 6.3 IL REFERENTE D’ISTITUTO (Linee Guida sui DSA Allegate a D.M. n. 5669 12 luglio 2011) [...] Il referente, che avrà acquisito una formazione adeguata e specifica sulle tematiche, a seguito di corsi formalizzati o in base a percorsi di formazione personali e/o alla propria pratica esperienziale/didattica, diventa punto di riferimento all’interno della scuola ed, in particolare, assume [...] le seguenti funzioni: • fornisce informazioni circa le disposizioni normative vigenti; • fornisce indicazioni di base su strumenti compensativi e misure dispensative al fine di realizzare un intervento didattico il più possibile adeguato e personalizzato; • collabora, ove richiesto, alla elaborazione di strategie volte al superamento dei problemi nella classe con alunni con DSA; • offre supporto ai colleghi riguardo a specifici materiali didattici e di valutazione; • cura la dotazione bibliografica e di sussidi all’interno dell’Istituto; • diffonde e pubblicizza le iniziative di formazione specifica o di aggiornamento; • fornisce informazioni riguardo alle Associazioni/Enti/Istituzioni/Università ai quali poter fare riferimento per le tematiche in oggetto; 26 • fornisce informazioni riguardo a siti o piattaforme on line per la condivisione di buone pratiche in tema di DSA; • funge da mediatore tra colleghi, famiglie, studenti (se maggiorenni), operatori dei SS, EE.LL. ed agenzie formative accreditate nel territorio; • informa eventuali supplenti in servizio nelle classi con alunni con DSA. 6.4 I DOCENTI (Linee Guida sui DSA Allegate a D.M. n. 5669 12 luglio 2011) 6.4 [...] In particolare, ogni docente, per sé e collegialmente: • durante le prime fasi degli apprendimenti scolastici cura con attenzione l’acquisizione dei prerequisiti fondamentali e la stabilizzazione delle prime abilità relative alla scrittura, alla lettura e al calcolo, ponendo contestualmente attenzione ai segnali di rischio in un’ottica di prevenzione ed ai fini di una segnalazione; • mette in atto strategie di recupero; • segnala alla famiglia la persistenza delle difficoltà nonostante gli interventi di recupero posti in essere; • prende visione della certificazione diagnostica rilasciata dagli organismi preposti; 6.4 [...] In particolare, ogni docente, per sé e collegialmente: • procede, in collaborazione dei colleghi della classe, alla documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati previsti; • attua strategie educativo-didattiche di potenziamento e di aiuto compensativo; • adotta misure dispensative; • attua modalità di verifica e valutazione adeguate e coerenti; • realizza incontri di continuità con i colleghi del precedente e successivo ordine o grado di scuola al fine di condividere i percorsi educativi e didattici effettuati 27 dagli alunni, in particolare quelli con DSA, e per non disperdere il lavoro svolto. SOFTWARE COMPENSATIVI DSA L'uso di SOFTWARE specifici permette al dislessico di affrontare più serenamente le richieste scolastiche e di riabilitare, divertendosi, le competenze deficitarie. Sul mercato si possono trovare svariati programmi atti ad automatizzare il processo di lettura per quanto riguarda le abilità strumentali (correttezza e rapidità) oppure programmi che permettono di migliorare gli aspetti metacognitivi per una miglior comprensione del testo scritto. Esistono poi software che fungono da strumenti compensativi: l'editor di testi, una tipologia di software che consente di scrivere dei testi e può essere usato in abbinamento o in sostituzione al tradizionale quaderno; la sintesi vocale è la voce del computer che trasforma in audio il testo digitale, importato o scritto; il traduttore automatico, programma in grado di tradurre testi in diverse lingue; i libri digitali, che sono libri scolastici forniti dalle case editrici direttamente in formato digitale; l’audiolibro e il libro parlato, che sono formati audio di testi. 28 SOFTWARE COMPENSATIVI, ANALISI DELLE FUNZIONI PRINCIPALI ODUTTORE NOME ANASTASIS SUPER- ERICKSON CARLO PERSONAL OFTWARE QUADERNO MOBILE READER Descrizione Editor di 7-12 anni CLIP LEGGIXME BALABOL READER CLAXSON Lettore Lettore USB testi à consigliata ALFA PROGRAMMI FREE Lettore Lettore Editor Editor 7-12 anni 11-13 ann USB Dai 12 Dai 12 anni Dai 12 anni 11-13 anni anni ntesi Vocali Comprese Compatibili Loquendo Loquendo Loquendo Nuance Nuance Nuance Nuance Espeak Espeak Espeak Espeak NO Nuance Nuance Nuance Espeak Espeak Espeak Si, integrato NO SI SI NO NO SI NO NO NO NO SI Calcolatrice Si, integrata SI SI SI NO SI NO parlante nel quaderno Immagini Si (nel NO NO NO NO NO NO NO NO SI SI NO NO NO NO SI SI SI NO SI SI Ambiente di dio per libri con le altre pdf funzioni del programma ditor di testi SI (limitat ociate a testo quaderno e Risiede su nel libro pdf) iavetta USB rasforma il sto in audio mp3 o wav) 29 Traduttore No (ha i Si, in 5 automatico quaderni in 5 lingue NO NO NO Sì, se collegato a lingue) internet I SOFTWARE si riferiscono a una serie di prodotti adatti per la scuola Primaria e Secondaria, con specificità differenti. Per indicazioni consigliamo di visionare i siti dei produttori. • Cooperativa Anastasis: www.anastasis.it; • Centro Studi Erickson: www.erickson.it; • Programmi free: Clip Claxson, https://sites.google.com/site/clipclaxon/; • LeggiXme, https://sites.google.com/site/leggixme/; • Balabolka, http://www.cross-plus-a.com/it/balabolka.htm. PER CONOSCERE E SCEGLIERE I SOFTWARE SITOGRAFIA www.dislessia.it o www.aiditalia.org www.dislessia.org (sito dell’’AID di Roma) www.dislessia.org/forum/ http://iad-bo.iav.it www.doe.mass.edu/lawregs/603 cmr.html www.erickson.it www.libroparlato.org www.anastasis.it www.carlomobile.it www.dislessia.it www.neuropsy.it/deficit/dislessia 30 NO www.logopedista.it www.ezboard.com (forum di discussione) www.aiditalia.org www.talk-to-me.net www.stepware.com/acereader.html www.dislessia.com www.mediaxitalia.com www.anastasis.it Sul sito internet del MIUR, http://www.istruzione.it/web/istruzione/dsa, è presso possibile l’indirizzo visionare schede web di approfondimento, costantemente aggiornate, relative alla dislessia, alla disortografia e disgrafia, alla discalculia, alla documentazione degli interventi didattici attivati dalla scuola (come per esempio il Piano Didattico Personalizzato) e alle varie questioni inerenti i DSA che si porranno con l’evolvere della ricerca scientifica. SOFTWARE PER BAMBINI DISLESSICI Tra i vari software segnaliamo alcuni programmi da utilizzare con i bambini con DSA: 1) SPEDY TEST: test di lettura tachistoscopica per diagnosi di disturbi di lettura; 2) LETTURA PROPORZIONALE: sistema di facilitazione ed allineamento alla lettura per soggetti dislessici; 3) READING READINESS: sistema computerizzato per la riabilitazione dei disturbi di lettura e di scrittura; 4) TEST DI KULHMANN: test per l’analisi delle capacità discriminative per bambini di età 4-7 anni. Sul sito www.anastasis.it è possibile visionare tanti altri software didattici. 31 LETTURA SUBLESSICALE Fondiamo le letterine di Moresco (www.impararefacile.it): training per l’apprendimento della fusione fonemica. Trattamento sublessicale di Cazzanica e coll., 2005 (www.erickson.it) : training per l’automatizzazione del riconoscimento della sillaba. Win ABC 5.0 di Tressoldi (www.impararegiocando.it): obiettivo è stimolare l’automatizzazione del riconoscimento di parti di parola per arrivare a leggere la parola intera. LETTURA LESSICALE Tachistoscopio (www.anastasis.it , CNR – Genova). Training ideato per il potenziamento della via visiva di lettura attraverso la presentazione al cento di uno schermo di parole, con tempi di esposizione via via più bassi. Si stimola il riconoscimento globale della parola. Tiro al bersaglio (Anastasis): obiettivo è velocizzare i tempi di lettura e il bambino deve riconoscere una parola tra altre uguale al target proposto. Battaglia navale (Anastasis). Software con obiettivo di automatizzare e rendere più veloce la lettura per ragazzi di scuola media. Aiuta a sviluppare un lessico mentale. E’ sotto forma di gioco. Altri software di anastasis: corse a ostacoli, gioco della papera. DIFFICOLTA’ ORTOGRAFICHE Recupero in ortografia di Ferraboschi e Meini (1996, 2006), www.erickson.it . Destinato a ragazzi di scuola primaria e secondaria. Prevede attività per potenziare abilità ortografiche e lessicali, aiutando a diventare consapevoli degli errori. Divertirsi con l’ortografia di Ragnoli (2000), www.erickson.it . Come sopra. Bachi spaziali, www.anastasis.it . Destinato a ragazzi di scuola media. Le attività sono presentate attraverso giochi. 32 Gioco della rana (anastasis): programma per ragazzi da 7 a 12 anni con difficoltà ortografiche e di decisione lessicale. Si deve riconoscere una parola all’interno di non parole. DIFFICOLTA’ MATEMATICHE Intelligenza numerica, www.erickson.it . Volume primo: dai 3 ai 6 anni. Volume secondo: dai 6 ai 8 anni. Volume terzo: dai 8 a 11 anni. Sono contenuti consigli didattici per potenziare i processi cognitivi alla base della conoscenza numerica e del calcolo. Una didattica per la discalculia, libri liberi (AID, N. Galvan, A. Biancardi). Suggerisce strategie per memorizzare e eseguire in maniera rapida procedure di calcolo. DIFFICOLTA’ MATEMATICHE Intelligenza numerica, www.erickson.it . Volume primo: dai 3 ai 6 anni. Volume secondo: dai 6 ai 8 anni. Volume terzo: dai 8 a 11 anni. Sono contenuti consigli didattici per potenziare i processi cognitivi alla base della conoscenza numerica e del calcolo. Una didattica per la discalculia, libri liberi (AID, N. Galvan, A. Biancardi). Suggerisce strategie per memorizzare e eseguire in maniera rapida procedure di calcolo. Memocalcolo, www.erickson.it . Destinato a ragazzi di scuola elementare e media. Le attività riguardano l’apprendimento dei fatti numerici e sono presentate attraverso giochi. 33 Discalculia Evolutiva, Ed. Franco Angeli –Biancardi e coll. Training riabilitativo con attività specifiche per intervenire sulle difficoltà connesse al sistema numerico (conteggio, transcodifica) e al sistema del calcolo (fatti aritmetici, calcolo mentale e scritto). TEST DIAGNOSTICI Tra i test più utilizzati, segnaliamo: • Lettura nelle componenti di correttezza e rapidità di un brano “Nuove prove di lettura” – Cornoldi. • Batteria per la valutazione della scrittura e della competenza ortografica – Cornoldi • “la dislessia in bambini di età scolare – test di valutazione”- B. Bucciarelli – Omega Ed. – 1990. SCHEDE OPERATIVE PER L’INSEGNANTE E PER L’ALUNNO SCHEDA INSEGNANTE Struttura sonora della parola • Obiettivo: promuovere l’educazione all’ascolto e la consapevolezza fonologica; aumentare i tempi di attenzione al racconto, discriminare suoni, rumori, versi. • Abilità necessaria: mantenere un tempo di attenzione all’ascolto pari al tempo di lettura del brano scelto. Come svolgere l’attività Utilizziamo la storia Anna va in campagna (Materiale per l’insegnante). Consegniamo, in tempi diversi, ai bambini la SCHEDA 1 e la SCHEDA 2; chiediamo di guardare bene le immagini e di ritagliarle. Prima di leggere la storia diciamo: (per la SCHEDA 1) “Quando senti la parola mostra l’immagine corrispondente”; (per la SCHEDA 2) “Quando senti un suono mostra l’immagine 34 corrispondente”. Iniziamo a leggere la storia, fermandoci sulle parole o suoni che vogliamo vengano riconosciuti dai bambini. L’attività può essere svolta anche con libro cartaceo, libro digitale, audiolibro. Strumenti compensativi: computer, software compensativi specifici per la lettura e scrittura, sintesi vocale e registratore. Modalità Con Senza computer computer Con un Possiamo usare il software Possiamo svolgere l’attività adulto compensativo - leggendo la storia e dando anche la scelto per sfruttare il canale possibilità al bambino di anticipare la parte visivo e finale delle parole; uditivo, con la storia - proponendo un gioco per indovinare i digitalizzata. suoni, i rumori e i versi degli animali. Aiutiamo il bambino nello svolgere il compito e nell’uso dello strumento. Da solo Il bambino può svolgere in Prepariamo precedentemente la autonomia registrazione l’attività secondo le del testo, rispettando le intonazioni e le consegne fornite, in pause un percorso graduale di per evidenziare le parole, in modo che il apprendimento. bambino possa svolgere l’attività da solo Mentre “legge con le ricercando le immagini corrispondenti a orecchie”, tramite la quanto “letto con le orecchie”, come se sintesi vocale, cerca le fosse immagini un gioco. 35 corrispondenti. Con un altro Valorizziamo il bambino bambino Attribuiamo a un compagno il ruolo di con difficoltà che tutor, può aiutare il compagno chiediamogli di leggere ad alta voce il nell’utilizzo del brano al software per svolgere le bambino con DSA, che dovrà mostrare le consegne date figure corrispondenti a parole e suoni letti. dall’insegnante. In gruppo Utilizziamo la sintesi Proponiamo giochi di drammatizzazione vocale che consente per la lettura al gruppo classe mimare che cosa produce suoni, rumori, (utili casse e versi, proiettore). ecc. COME COSTRUIRE ALTRE SCHEDE Possiamo creare nuove schede usando testi differenti, come filastrocche, conte, canzoni, scioglilingua, storie in rima, ecc. La difficoltà dell’attività dipende dalla lunghezza del brano: più è lungo più è difficile mantenere l’attenzione all’ascolto. Scelto il testo, prepariamo le immagini corrispondenti (personaggi, luoghi, rumori e suoni, azioni) e decidiamo in quale sequenza darle agli allievi. L’abbinamento tra immagini e parole lette potrà essere reso gradualmente più complesso, partendo dai disegni dei personaggi per arrivare a proporre in seguito una pluralità di immagini, con caratterizzazioni differenti. Anna va in campagna 36 C’era una volta una bambina di nome Anna che aveva una nonna che abitava in campagna. Durante le vacanze Anna partiva con il suo cane Fufi e andava a trovarla. Fufi era molto felice di partire e salutava tutti con un bel “bau bau”. Un giorno Anna e Fufi salirono in macchina e chiusero la portiera: “bum”; il traffico era intenso e gli automobilisti suonavano il clacson “pii pii”, frenavano “gniii” spesso, imprecavano “bla bla bla”. Fufi a modo suo diceva “State zitti, che baccano, come? facendo “bau, bau”.Una moto che faceva “vroom vroom superò l’auto della mamma spaventandola, ma per fortuna la strada diventò più libera e si sentivano il profumo e i rumori della campagna. Nel campo vicino alla casa della nonna un trattore trasportava il fieno e premeva sul clacson “piiiii piiiii”. Nell’aia la mucca Berta muggiva “muuuu muuuu”, le pecore brucavano l’erba e facevano “beeee beeee”. La nonna era felice dell’arrivo di Anna e aveva preparato una grande torta margherita da mangiare. Fufi salutò con un sonoro “bau bau” la mamma di Anna e andò nel pollaio a spaventare le galline che scappavano da ogni parte; “co co co” vai via” sembravano dire. Si aggiunse il gallo padrone del pollaio: “chicchirichì chicchirichì. Quella sera Anna si addormentò sentendo gracchiare le rane “cra cra cra”, dicevano “buonanotte bambina”. . 37 SCHEDA ALLIEVO 1 NOME................................................................................................................... CLASSE .................................................................... DATA ............................... Quale immagine scelgo? ✤ Ritaglia le immagini e ascolta la storia. Quando senti la parola corrispondente mostra l’immagine giusta. ITALIANO-ASCOLTO 38 SCHEDA ALLIEVO 2 NOME................................................................................................................... CLASSE.................................................................... DATA ..................................................... Immagini di suoni e rumori ✤ Ritaglia le immagini e ascolta la storia. Quando senti un rumore, suono o verso, mostra l’immagine corrispondente. ITALIANO-ASCOLTO 39 SCHEDA INSEGNANTE Comprensione del testo: ri-racconta • Obiettivo: comprendere e raccontare i contenuti di un testo (narrativo, descrittivo). • Abilità necessaria: capacità di lettura attraverso diversi canali sensoriali Come svolgere l’attività Consegniamo ai bambini la SCHEDA 5 e leggiamo il testo diviso in brevi paragrafi. Focalizziamo l’attenzione sulle parole evidenziate in giallo, che facilitano la comprensione. Chiediamo di disegnare un’immagine per ogni parola evidenziata e quindi invitiamo i bambini a usarle per raccontare la storia rispettando l’ordine delle informazioni. Proponiamo un’attività simile con la SCHEDA 6. Riflettiamo insieme sulle parole o frasi più significative, che evidenzieremo. Chiediamo di ritagliare e posizionare le immagini proposte a fianco del capoverso corrispondente o di trovarne altre più evocative. Anche in questo caso le immagini servono da traccia per raccontare il testo. L’attività può essere svolta anche con libro cartaceo, evidenziatore, libro digitale, audiolibro. Strumenti compensativi: computer, sintesi vocale e software specifici per la lettura e scrittura, registratore. 40 Modalità Con Senza computer computer Con un Forniamo la scheda in Leggiamo al bambino il adulto formato digitale e testo fermandoci a ogni capoverso. usiamo la sintesi vocale Invitiamolo selezionando un a disegnare l’immagine o a sceglierne una capoverso alla volta. da Possiamo anche ritagliare e incollare tra alcune che gli guidare i bambini a proponiamo. ricercare in internet immagini diverse, anziché disegnarle o usare quelle proposte. Da solo Il bambino potrà leggere in Consegniamo una delle schede, insieme autonomia alla con la sintesi vocale, registrazione del brano (precedentemente evidenziare le parti preparata spezzettandolo in tanti file quanti significative alle quali sono i capoversi). Il bambino ascolta un associare le capoverso alla volta, esegue immagini e ripetere il autonomamente racconto l’attività e racconta il testo seguendo le registrandosi e immagini che ha inserito o che ha 41 riascoltandosi. disegnato. Con un altro Invitiamo i bambini a Il compagno legge ad alta voce al bambino bambino svolgere l’esercizio con DSA il brano, fermandosi a ogni individualmente capoverso; poi ognuno svolge l’esercizio. utilizzando la sintesi Al termine, si “riaccontano” la storia. vocale e a socializzare il racconto ascoltandosi reciprocamente. In gruppo Con il proiettore e/o con la Assegniamo al gruppo questo compito: LIM leggere a turno il testo, evidenziare frasi e condividiamo la lettura del parole significative, individuare le figure in brano modo cooperativo, con l’obiettivo comune utilizzando anche la sintesi di vocale. In “riraccontare”. Possiamo avviare un questo modo possiamo racconto usare la modalità a più voci, dove ogni bambino a turno “karaoke” per sostenere racconta un pezzo della storia. l’attenzione del gruppo. Socializziamo la ricerca delle parole chiave, delle immagini, ecc. COME COSTRUIRE ALTRE SCHEDE Creiamo nuove schede con testi narrativi, descrittivi o informativi. Segmentiamo il testo in brevi capoversi, lasciando uno spazio per inserire le immagini; evidenziamo le parole significative, funzionali a far individuare i punti salienti; prepariamo le 42 immagini o i disegni su un foglio a parte (scegliamole secondo un criterio di coerenza visiva con la struttura del racconto); prepariamo una registrazione del brano o facciamo usare la sintesi vocale. SCHEDA ALLIEVO 5 ITALIANO • LETTURA E COMPRENSIONE NOME................................................................................................................... CLASSE .................................................................... DATA ............................... Il pinguino ✤ Leggi e racconta il testo seguendo questi passaggi. 1. Leggi il testo, un pezzetto per volta. 2. Evidenzia le parole significative. 3. Disegna un’immagine per ogni parola evidenziata in rosso. 4. Guardando le immagini in sequenza prova a riraccontare il testo. Il pinguino ha caratteristiche un po’ strane se confrontate con quelle degli altri uccelli. Il corpo è tozzo, più sottile nella parte anteriore; la testa è piccola; le ali piccole e robuste sono simili a pinne. Per la loro forma vengono dette palette natatorie; sono adatte al nuoto e inadatte al volo. Le zampe corte terminano con quattro dita, tre delle quali sono collegate da una membrana. Il pinguino dorme in piedi, con il becco sotto una paletta natatoria e tiene i piedi sollevati in modo da toccare il suolo con i 43 calcagni. È quindi un uccello plantigrado. Il becco è sottile, con margine tagliente, ed è lungo quanto la testa. Gli occhi sono adatti alla visione subacquea. Il colore delle penne è in genere grigio-nero sul dorso e sulle ali e bianco sul petto e sul ventre. Sotto la pelle il corpo del pinguino è rivestito da uno strato di grasso, che serve a proteggerlo dal freddo delle regioni artiche in cui vive. Vive prevalentemente in mare. Vive a terra solo nel periodo della riproduzione, per costruire il nido, deporre le uova e allevare i piccoli. (Tratto da: Castelli in aria 4-5, Giunti Scuola) SCHEDA ALLIEVO 6 NOME................................................................................................................... CLASSE .................................................................... DATA ..................................................... 44 La giraffa vanitosa ✤ Leggi e racconta il testo seguendo questi passaggi. 1. Leggi il testo, un pezzetto per volta. 2. Associa a ogni singolo pezzetto una delle immagini che vedi sotto. Ritagliala e incollala accanto al testo. 3. Guardando le immagini in sequenza prova a riraccontare il testo. Ai limiti di una grande foresta viveva tra gli altri animali una giraffa bellissima, agile e snella, più alta di qualunque altra. Sapendo di essere molto ammirata da tutti gli animali, era diventata superba e non aveva più rispetto per nessuno, né dava aiuto a chi Glielo chiedeva. Anzi, se ne andava in giro tutto il santo giorno per mostrare la sua bellezza agli uni e agli altri dicendo: «Guardatemi, io sono la più bella». Gli altri animali, stufi di udire le sue vanterie, la prendevano in giro, ma la giraffa vanitosa era troppo occupata a rimirarsi per dar loro retta. Un giorno la scimmia decise di darle una lezione. Si mise ad adularla con parole che accarezzavano le orecchie della giraffa: «Ma come sei bella! Ma come sei alta! La tua testa 45 arriva dove nessun altro animale può giungere...». E così dicendo, la condusse verso la palma della foresta. Quando furono giunti là, la scimmia chiese alla giraffa di prendere i datteri che stavano in alto e che erano i più dolci. Il suo collo era lunghissimo, ma per quanto si sforzasse di allungarlo ancor di più, non riusciva a raggiungere il frutto. Allora la scimmia, con un balzo, saltò sul dorso della giraffa, poi sul collo e finalmente si issò sulla sua testa riuscendo ad afferrare il frutto desiderato.Una volta tornata per terra, la scimmia disse alla giraffa: «Vedi cara mia, sei la più alta, la più bella, però non puoi vivere senza gli altri, non puoi fare a meno degli altri animali». La giraffa imparò la lezione e da quel giorno cominciò a (Tratto da: G. Favaro, M. Giusti, Un collaborare con gli altri e a rispettarli. libro lungo un mondo, Giunti) 46 SCHEDA INSEGNANTE Riassunto PRIMARIA + SECONDARIA I GRADO Obiettivo: selezionare le informazioni più importanti di un testo e organizzarle in un discorso coerente per elaborare riassunti. Abilità necessaria: comprensione del testo. Come svolgere l’attività Consegniamo la SCHEDA 15, leggiamo a voce alta e chiediamo di evidenziare i passaggi più importanti, di ritagliarli e di incollarli sul quaderno. Invitiamo i bambini a scrivere le connessioni tra i vari passaggi, per produrre un riassunto coerente. Per la SCHEDA 16, leggiamo il brano una prima volta per familiarizzare con il testo, una seconda volta lentamente fermandoci a ogni capoverso. Chiediamo di seguire la consegna costruendo il riassunto e inserendo le connessioni tra le parti. In questa scheda il testo è più difficile, in quanto privo di immagini, con carattere più piccolo e con spaziatura ridotta. L’attività può essere svolta anche con libro cartaceo e digitale; evidenziatore; carta e penna, forbici e colla. Strumenti compensativi: computer, software con sintesi vocali ed 47 editor di testi. Modalità Con Senza computer computer Con un Forniamo la scheda in Leggiamo a voce alta il testo, in modo adulto formato digitale e con che sia software dotati di sintesi accessibile al bambino. Possiamo vocale. Aiutiamo nella trascrivere noi segmentazione dei quanto proposto e individuato dal capoversi, che devono bambino, per la essere selezionati uno alla realizzazione del riassunto. volta, e nell’individuazione delle parti fondamentali, da copiare nell’editor. Facciamo rileggere quanto copiato con la sintesi vocale e chiediamo di scrivere le connessioni. 48 Da solo Il bambino può svolgere da Il bambino può ritagliare le parti di testo solo l’attività più importanti, richiesta sulle schede in con un “copia-incolla” manuale, e formato digitale, se inserire quindi i equipaggiato di strumenti connettivi logici. informatici dotati di sintesi vocale e adatti ai propri bisogni. Con un altro In un contesto Il bambino che collabora con il bambino collaborativo, i bambini compagno con svolgono difficoltà assume un ruolo di aiuto: legge le consegne insieme, e trascrive dividendosi i compiti. Gli quanto proposto, nell’ottica di costruire strumenti tecnologici insieme il consentono di focalizzare riassunto. l’attenzione sulle strategie da usare e sul processo di realizzazione. In gruppo Dividiamo il gruppo classe in sottogruppi, diamo la possibilità di usare strumenti diversi, come computer, forbici e colla, carta e penna. Nella fase finale confrontiamo i riassunti prodotti e avviamo una discussione sulle strategie e sugli strumenti adottati nello svolgimento dell’attività. Riportiamo il risultato della discussione su un cartellone o sfruttiamo le potenzialità multimediali di computer e LIM. 49 COME COSTRUIRE ALTRE SCHEDE Possiamo creare nuove schede usando brani tratti da opere di narrativa o da libri di testo. I brani devono essere scelti in base al livello di lettura e di comprensione degli allievi. In una prospettiva di intervento graduale, possiamo iniziare con testi in formato digitale modificati da un punto di vista formale: trasformare il testo in stampato maiuscolo se necessario, inserire immagini corrispondenti alle parole, usare una spaziatura doppia tra le righe. ITALIANO • SCRITTURA SCHEDA ALLIEVO 15 NOME................................................................................................................... CLASSE .................................................................... DATA ..................................................... Costruisci il riassunto 1. Evidenzia i passaggi più importanti. 2. Ritagliali. 3. Costruisci il riassunto: incolla le parti che hai tagliato sul quaderno. La volpe sceglie con cura la tana fra le grosse radici degli alberi o in buche abbandonate da altri animali per nascondersi e dormire durante il giorno. Prima di partorire, prepara per i suoi piccoli una cuccia accogliente, foderandola con il pelo che perde dal petto. I cuccioli quando nascono hanno gli occhi chiusi e la madre li allatta, li pulisce, li difende. Se avverte un pericolo, li prende in bocca e li porta in un luogo più sicuro. (Tratto da: Castelli in aria 4-5, Giunti Scuola) 50 SCHEDA ALLIEVO 16 NOME............................................................................................................................. CLASSE ...................................DATA.......................................................................... Trova le parti più importanti 1. Evidenzia le sequenze più importanti. 2. Ritagliale. 3. Costruisci il riassunto: incolla le parti che hai tagliato sul quaderno. Il riassunto di un riassunto. LA GIRAFFA VANITOSA Ai limiti di una grande foresta viveva tra gli altri animali una giraffa bellissima, agile e snella, pIù alta di qualunque altra. Sapendo di essere molto ammirata non solo dalle sue compagne ma da tutti gli animali, era diventata superba e non aveva più rispetto per nessuno, né dava aiuto a chi glielo chiedeva. Anzi, se ne andava in giro tutto il santo giorno per mostrare la sua bellezza agli uni e agli altri dicendo:- Guardatemi, io sono la più bella. Gli altri animali, stufi di udire le sue vanterie, la prendevano in giro, ma la giraffa vanitosa era troppo occupata a rimirarsi per dar loro retta. Un giorno la scimmia decise di darle una lezione. Si mise ad adularla con parole che accarezzavano le orecchie della giraffa: - Ma come sei bella! Ma come sei alta! La tua testa arriva dove nessun altro animale può giungere...E così dicendo, la condusse verso la palma della foresta. Quando furono giunti là, la scimmia chiese alla giraffa di prendere i datteri che stavano in alto e che erano i più dolci. Il suo collo era lunghissimo, ma per quanto si sforzasse di allungarlo ancor di più, non riusciva a aggiungere il frutto. Allora la scimmia, con un balzo, saltò sul dorso della giraffa, poi sul collo e finalmente si issò sulla sua testa riuscendo ad afferrare il frutto desiderato. Una volta tornata per terra, la scimmia disse alla giraffa: - Vedi cara mia, sei la più alta, la più bella, però non puoi vivere senza gli altri, non puoi fare a meno degli altri animali. La giraffa imparò la lezione e da quel giorno cominciò a collaborare con gli altri e a rispettarli. G. Favaro, M. Giusti, Un libro lungo un mondo. Giunti 51 SCHEDA INSEGNANTE Problemi PRIMARIA + SECONDARIA I GRADO Obiettivo: acquisire strategie utili a facilitare la risoluzione di problemi. Abilità necessaria: comprensione di testi brevi, conoscenza delle quattro operazioni. Come svolgere l’attività La finalità dell’attività consiste nel fornire un metodo per affrontare la risoluzione dei problemi. Consegniamo una delle SCHEDE (27 o 28 per i problemi di aritmetica; 29 o 30 per i problemi di geometria), secondo il livello di programmazione raggiunto nella classe. Leggiamo ad alta voce il problema e invitiamo gli allievi a seguire i passaggi, indicati nelle schede, che guidano nello svolgimento. L’attività può essere svolta anche con libro cartaceo e/o digitale, carta, penna ed evidenziatore. Strumenti compensativi: computer, software con sintesi vocale, mappe e tabelle con procedure, calcolatrice parlante. Modalità Con Senza computer computer Leggiamo a voce alta il testo, trascriviamo Con un adulto Facilitiamo l’uso degli quanto proposto e individuato dal bambino, in strumenti compensativi modo da farlo concentrare sulla risoluzione necessari allo svolgimento del delle attività in problema. digitale. Suggeriamo di aiutarsi con le immagini, dove presenti, e usiamo le tabelle compensative, per esempio per il riconoscimento delle figure 52 geometriche e il recupero delle formule. Svolgiamo i calcoli con l’aiuto della calcolatrice parlante Da solo L’allievo può utilizzare da Come proposto nelle procedure delle schede, solo gli strumenti il compensativi e scegliere le bambino può risolvere i problemi da solo strategie per portare affrontando a termine. un passaggio alla volta. In caso di dislessia, consegniamo la registrazione del testo dei problemi, se il bambino è abituato allo strumento. Con un altro bambino Gli allievi usano insieme Gli allievi risolvono insieme i problemi; il gli strumenti bambino che compensativi per risolvere collabora con il compagno con difficoltà legge i problemi. il testo e trascrive i passaggi e la soluzione individuati insieme. In gruppo Usiamo le potenzialità I bambini in piccoli gruppi riflettono sul testo, multimediali del computer seguono (o della LIM) per aiutare i i passaggi, ragionano sulle strategie e gli bambini a focalizzare strumenti e l’attenzione sulle strategie trovano i risultati. da adottare. In questo modo creiamo un esempio 53 condiviso da tutta la classe sulle modalità per risolvere problemi. COME COSTRUIRE ALTRE SCHEDE Possiamo partire dai problemi riportati nel libro di testo. Per ogni problema esplicitiamo la procedura di svolgimento, prendendo come modello le schede. Possiamo intervenire a livello formale sul testo inserendo per esempio interlinea doppia e immagini per favorirne la comprensione. SCHEDA ALLIEVO 27 NOME................................................................................................................... CLASSE .................................................................... DATA ............................... Quante zampe? ✤ Risolvi il problema seguendo le indicazioni. In uno zoo ci sono: 24 lupi, 6 leoni, 15 fenicotteri, 8 serpenti, 2 gorilla e 3 elefanti. Quante zampe ci sono in tutto? Per risolvere un problema devo: Leggere il testo Evidenziare i dati Sottolineare la domanda Disegnare/rappresentare il problema Individuare i dati utili e scrivere i dati 54 Fare i calcoli Scrivere la risposta SCHEDA ALLIEVO 28 NOME................................................................................................................. CLASSE .................................................................... DATA ............................. Mucche e latte Risolvi il problema seguendo le indicazioni. In un allevamento ogni mucca produce 9,5 litri di latte al giorno. Quanto latte produce ogni mucca in 30 giorni? E quanto latte producono complessivamente 100 mucche di quell’allevamento? Per risolvere un problema devo: Leggere il testo Evidenziare i dati Sottolineare la domanda Disegnare/rappresentare il problema Individuare i dati utili e scrivere i dati Fare i calcoli Scrivere la risposta 55 SCHEDA ALLIEVO 29 NOME.................................................................................................................. CLASSE .................................................................... DATA ............................. Ho un problema… Risolvi il problema seguendo le indicazioni. Calcola il perimetro di un rettangolo che ha la base e l’altezza rispettivamente di 4 cm e 5,3 cm. Calcola anche l’area. Per risolvere un problema devo: Leggere il testo Evidenziare i dati Cerchiare la parola che indica la figura Sottolineare la domanda Disegnare la figura Scrivere i dati Fare i calcoli Scrivere la risposta 56 SCHEDA ALLIEVO 30 NOME.................................................................................................................. CLASSE .................................................................... DATA ............................. Ho un altro problema! Risolvi il problema seguendo le indicazioni. Un rettangolo ha la base di 15 cm e l’altezza è i 2/5 della base. Calcola perimetro e area. Per risolvere un problema devo: Leggere il testo Evidenziare i dati Cerchiare la parola che indica la figura Sottolineare la domanda Disegnare la figura Scrivere i dati Fare i calcoli 57 Scrivere la risposta FINE A cura di Iuliano Filomena a. s. 2012-2013 58