I dsa- strumenti compensativi misure dispensative parte III

III PARTE
a cura di
IULIANO Filomena
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GLI STRUMENTI COMPENSATIVI E LE MISURE DISPENSATIVE.
“Il problema è che il mondo cambia
continuamente sotto i nostri occhi, e non ci si può adattare a questo cambiamento
senza acquisire nuovi strumenti e capacità”.
Jeff Bezos
I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (DSA)
(Linee Guida sui DSA allegate al D.M. n.5669 12 Luglio 2011)
Interessano alcune specifiche abilità dell’apprendimento scolastico, in un
contesto di funzionamento intellettivo adeguato all’età anagrafica. Sono coinvolte in
tali disturbi: l’abilità di lettura, di scrittura, di fare calcoli. Sulla base dell’abilità
interessata dal disturbo, i DSA assumono una denominazione specifica: dislessia
(lettura), disgrafia e disortografia (scrittura), discalculia (calcolo). Secondo le
ricerche attualmente più accreditate, i DSA sono di origine neurobiologica; allo
stesso tempo hanno matrice evolutiva e si mostrano come un’atipia dello sviluppo,
modificabili attraverso interventi mirati. Posto nelle condizioni di attenuare e/o
compensare il disturbo, infatti, il discente può raggiungere gli obiettivi di
apprendimento previsti. E’ da notare, inoltre (e ciò non è affatto irrilevante per la
didattica), che gli alunni con DSA sviluppano stili di apprendimento specifici, volti a
compensare le difficoltà incontrate a seguito del disturbo.
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I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (DSA)
Sono dei deficit funzionali dovuti ad alterazioni di natura neurobiologica, non
dipendono quindi da problemi psicologici (emotivo-relazionali, familiari, etc.), da
pigrizia o poca motivazione. In altre parole, si tratta di una caratteristica personale
con cui si nasce, che si manifesta appena si viene esposti all’apprendimento della
letto-scrittura e si modifica nel tempo, senza tuttavia scomparire.
E’ indubbio che tali difficoltà provochino conseguenze sia sul piano degli
apprendimenti, nonostante l’intelligenza normale, sia sul piano psicologico,
nonostante l’origine neurobiologica.
E’ importante precisare che, poiché la dislessia non è “curabile”, occorre utilizzare
strategie compensative e dispensative che non espongano il bambino a frustrazioni
gratuite. Gli strumenti compensativi e le misure dispensative sembra che esistano
solo da quando è stata emanata la prima Circolare Ministeriale per studenti con DSA
nel 2004 (Nota MIUR prot. N. 4099/A4 del 5/10/2004). Qui vengono infatti nominati
per la prima volta e ne viene suggerita l’adozione per gli allievi con DSA, al fine di
garantire un miglior inserimento scolastico. Circolari e note sia degli Uffici Scolastici
Regionali che ministeriali hanno poi tentato di approfondire e ampliare tale elenco.
Gli strumenti compensativi e le misure dispensative trovano una loro legittimazione
nella (Legge 170/ 08/ Ottobre 2010), Art 5, e nelle recenti (Linee Guida per il diritto
allo
studio
degli
alunni
e
degli
studenti
con
disturbi
specifici
apprendimento,12/07/2011) in attuazione alla Legge.
CHE COSA SONO GLI STRUMENTI COMPENSATIVI?
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di
Strumenti finalizzati alla manifestazione del proprio potenziale. In altre parole,
tutto ciò che possiamo mettere in atto per raggiungere mete che altrimenti
sarebbero difficilmente raggiungibili, se non impossibili.
Sono gli strumenti che permettono di compensare la debolezza funzionale
derivante dal disturbo, facilitando l’esecuzione dei compiti automatici (non
intelligenti) compromessi dal disturbo specifico proprio come un paio di
occhiali permette al miope di leggere ciò che è scritto sulla lavagna.
Nelle Linee Guida (2011) sono definiti come “strumenti didattici e tecnologici
che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria”.
CHE COSA SONO LE MISURE DISPENSATIVE?
Sono le strategie didattiche didattiche messe in atto per favorire i processi di
inclusione e di raggiungimento degli obiettivi formativi.
Sono interventi che “consentono all’alunno di non svolgere alcune prestazioni
che, a causa del disturbo, risultano particolarmente dispendiose e non
migliorano l’apprendimento” (Linee Guida, 2011).
Riguardano la dispensa da alcune prestazioni.
Nelle Circolari Ministeriali, sono misure dispensative dare più tempo per le
verifiche, assegnare meno compiti a casa, esonerare dall’imparare a memoria
formule o altre nozioni, ecc., accorgimenti che potrebbero apparire come delle
“concessioni”, ma che in realtà sono strategie didattiche.
ATTENZIONE!
E’ importante sottolineare che gli strumenti compensativi non risolvono tutti i
problemi degli allievi con DSA. Non annullano le difficoltà, ma facilitano il successo
negli apprendimenti.
Non vale quindi l’equazione:
Soggetto con DSA+strumento compensativo=persona senza DSA.
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E’ necessario un adattamento sia da parte del bambino/ragazzo, sia da parte
dell’ambiente: il computer e gli strumenti compensativi sono “solo” dei mediatori,
dei mezzi per cui risulta essenziale un reciproco impegno, anche da parte degli
insegnanti, a non sottovalutare le difficoltà e soprattutto a valorizzare le abilità.
Non dimentichiamo: il primo mediatore didattico e’ l’insegnante.
I PRINCIPALI STRUMENTI COMPENSATIVI INCLUDONO:
L’utilizzo di libri in formato digitale ascoltati per mezzo di sintesi vocale e di
programmi che ne consentano la gestione.
L’utilizzo del computer con programmi di video-scrittura, dotati di correttore e
controllo ortografici e grammaticali e sintesi vocale).
L’utilizzo del registratore audio
L’utilizzo della tavola pitagorica e delle tavole delle addizioni e delle
sottrazioni.
L’utilizzo della calcolatrice (anche nella versione parlante).
L’utilizzo di tabelle delle regole ortografiche e grammaticali.
L’utilizzo della tabella delle misure e delle formule geometriche.
L’utilizzo di schemi (ad es. mappe concettuali) durante le interrogazioni.
L’utilizzo della tabella dei mesi, dell’alfabeto nei diversi caratteri.
Lettura di testi da parte dell’insegnante, di un adulto esperto, di un compagno
di classe.
LE PRINCIPALI MISURE DISPENSATIVE COMPRENDONO :
La dispensa dalla lettura ad alta voce (a meno che non espressamente
richiesta).
La dispensa dalla studio mnemonico delle tabelline.
La dispensa dalla scrittura veloce sotto dettatura.
La dispensa dall’uso del vocabolario cartaceo.
La dispensa, ove necessario, dallo studio della lingua straniera in forma scritta.
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Nelle verifiche scritte si dovrà o concedere più tempo per lo svolgimento della
prova oppure ridurre il numero di esercizi, senza modificare gli obiettivi;
eventualmente, si recupererà oralmente quanto non verificato per iscritto.
Ricorso a prove scritte nelle materie tradizionalmente orali (storia, geografia,
scienze).
Valutazione delle prove scritte con modalità che tengano conto principalmente
del contenuto piuttosto che della forma (ad es. errori ortografici e nell’utilizzo
della punteggiatura non dovrebbero essere penalizzati).
La valutazione nella lingua straniera dovrebbe privilegiare l’orale rispetto allo
scritto (da cui, tuttavia, il bambino non può essere dispensato); nello scritto si
privilegeranno esercizi di completamento e/o a risposta multipla.
L’organizzazione di interrogazioni programmate.
I COMPITI PER CASA
Non dovrebbero essere dettati o fatti copiare dalla lavagna, ma essere messi a
disposizione su fotocopia; quando ciò non sia possibile, l’insegnante dovrebbe
accertarsi che siano stati correttamente trascritti sul diario.
Dovrebbero venire assegnati in misura ridotta, soprattutto quando la riduzione
non pregiudica i contenuti dell’apprendimento; la riduzione dovrebbe essere
prevista soprattutto laddove il bambino è contemporaneamente impegnato in
un intervento specialistico che impegna parte delle sue ore pomeridiane.
Caratteristiche dei libri di testo: www.biblioaid.it
IN SINTESI…
COSA DEVE FARE L’INSEGNANTE CON UN RAGAZZO DSA.
Fornire più tempo per copiare alla lavagna.
Condurre ogni sforzo per costruire la fiducia in sé.
Lasciare lavorare il ragazzo con il testo aperto.
Fargli capire che comprendete le sue difficoltà senza compatirlo.
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Se non ha una diagnosi, e si ha un sospetto, mettersi in osservazione assieme ai
colleghi. Se le difficoltà continueranno a presentarsi, chiedere un incontro con i
genitori ed eventualmente con la ASL.
Fargli usare, dove necessario, gli strumenti compensativi (tabelle, mappe
concettuali, calcolatrice, registratore, personal computer con correttore
ortografico).
Ridurre lo studio delle lingue straniere in forma scritta.
Incoraggiare il ragazzo e lodarlo.
Preferire l’uso di matite o penne cancellabili.
IN SINTESI…
COSA DEVE FARE L’INSEGNANTE CON UN RAGAZZO DSA.
Trovare qualcosa in cui riesce bene.
Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove, anche durante gli
esami finali.
Assegnare meno compiti: ad es. fargli usare testi ridotti non per contenuto ma
per quantità di pagine. Compiti ridotti, adattati o scritti al computer.
Predisporre verifiche scalari.
Programmare e concordare con l’alunno le verifiche.
Valutare il contenuto del lavoro scritto, non l'ortografia, evitando di correggere
gli innumerevoli errori nella scrittura.
Valutare le risposte orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la
lingua straniera).
Far usare strumenti e mediatori didattici nelle prove sia scritte sia orali.
Utilizzare fotocopie pronte invece di copiatura dalla lavagna o di scrittura sotto
dettatura.
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IN SINTESI…
COSA NON DEVE FARE L’ INSEGNANTE CON UN RAGAZZO DSA.
Non farlo leggere ad alta voce (se vuole leggere non impedirglielo).
Non correggere "tutti" gli errori nei testi scritti.
Non dare liste di parole da imparare a memoria.
Non paragonarlo ad altri.
Non definirlo lento, pigro, svogliato o stupido.
Non farlo ricopiare il lavoro già svolto, perché scorretto o disordinato.
Non ridicolizzarlo.
Evitare l’utilizzo contemporaneo dei quattro caratteri (stampatello maiuscolo,
stampatello minuscolo, corsivo minuscolo, corsivo maiuscolo).
Evitare l’utilizzo contemporaneo dei quattro caratteri (stampatello maiuscolo,
stampatello minuscolo, corsivo minuscolo, corsivo maiuscolo).
Evitare di prendere appunti.
Evitare lo studio mnemonico delle tabelline.
Evitare lo studio della lingua straniera in forma scritta.
Evitare il rispetto della tempistica per la consegna dei compiti scritti.
Evitare la quantità dei compiti a casa.
Evitare di copiare dalla lavagna.
PROBLEMI PSICOLOGICI NEI DSA.
È frequente che le difficoltà specifiche di apprendimento non vengano individuate
precocemente e che il bambino sia costretto a vivere una serie di insuccessi a catena
senza che se ne riesca a comprendere il motivo. Quasi sempre, i risultati
insoddisfacenti in ambito scolastico vengono attribuiti allo scarso impegno, al
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disinteresse verso le varie attività, alla distrazione. Questi alunni, oltre a sostenere il
peso della propria incapacità, se ne sentono anche responsabili e colpevoli.
POSSIBILI ATTEGGIAMENTI DEL RAGAZZO DISLESSICO
Provando a mettersi nei panni di un bambino o di un ragazzo con disturbo di
apprendimento si possono immaginare le esperienze e gli stati d’animo:
Egli si trova a far parte di un contesto (la scuola) nel quale vengono proposte
attività per lui troppo complesse e astratte.
Osserva però che la maggior parte dei compagni si inserisce con serenità nelle
attività proposte ed ottiene buoni risultati.
Sente su di sé continue sollecitazioni da parte degli adulti (“stai più attento!”, ”
Impegnati di più!”, “hai bisogno di esercitarti molto”…).
Si percepisce come incapace e incompetente rispetto ai coetanei.
Ritiene che nessuno sia soddisfatto di lui, né gli insegnanti né i genitori.
Ritiene di non essere all’altezza dei compagni e che questi non lo considerino
membro del loro gruppo a meno che non vengano messi in atto comportamenti
particolari (ad esempio quello di fare il buffone di classe).
Per non percepire il proprio disagio, mette in atto meccanismi di difesa che non
fanno che aumentare il senso di colpa, come il forte disimpegno (“Non leggo
perché non ne ho voglia!”, “Non eseguo il compito perché non mi
interessa”…) o l’attacco (aggressività).
Talvolta il disagio è così elevato da annientare il soggetto ponendolo in una
condizione emotiva di forte inibizione e chiusura.
Il soggetto con disturbo specifico di apprendimento vive quindi il proprio problema a
tutto tondo e ne rimane imprigionato fino a che non viene elaborata una diagnosi
accurata che permette di fare chiarezza.
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SCUOLA PRIMARIA
Il bambino con DSA nella scuola Primaria si trova precocemente ad affrontare una
situazione di forte disagio: mentre i compagni di classe imparano rapidamente e con
facilità a leggere e a scrivere, continua ad avere difficoltà insormontabili, a rifare gli
stessi errori banali, è lento. L’insuccesso nell’apprendimento di alcune attività
elementari porta a vissuti di sfiducia, al calo dell’autostima, alla convinzione di
essere poco intelligenti oppure di essere incapaci, o pigri e svogliati. Gli stessi
bambini dislessici, in assenza di una diagnosi e di una corretta spiegazione, tendono
ad accettare queste interpretazioni, come riflesso dell’atteggiamento degli adulti. Le
manifestazioni psicologiche del disagio assumono aspetti talora opposti: da un lato il
bambino può presentare un comportamento ritirato, chiuso in se stesso, di evitamento
del confronto, cerca di nascondersi, parla poco; dall’altro lato può presentare
sentimenti di rabbia che portano a comportamenti disturbanti, talora opposizione e
aggressività, diventando un problema nella classe. Non è raro che lo stesso ragazzo
possa presentare i due diversi tipi di comportamento in momenti diversi.
SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO
Se il ragazzo arriva alla scuola secondaria senza avere una diagnosi, la situazione
psicologica tende a peggiorare: infatti, l’aumento delle richieste nel lavoro scolastico,
in cui si da per scontata l’acquisizione e l’automatizzazione degli strumenti di lavoro,
pone sempre più il ragazzo in una situazione di differenza e di difficoltà rispetto alla
classe, incrementando il vissuto di incapacità e inadeguatezza. Si può assistere
pertanto a manifestazioni più acute di disagio psicologico.
SCUOLA SECONDARIA DI 2° GRADO
Le stesse dinamiche tendono a cronicizzarsi alla scuola superiore e se il ragazzo non
ha trovato vie di compenso e sufficienti supporti, possono arrivare ad un punto di
rottura che può portare all’abbandono scolastico. La frequenza delle difficoltà di
lettura e di comprensione nella scuola superiore è, infatti, risultata molto elevata in
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recenti ricerche, anche se vi è scarsa consapevolezza di tale fenomeno. Negli
adolescenti il mancato adattamento alle proprie difficoltà e il tentativo di sfuggire alle
frustrazioni si può manifestare con atteggiamenti comportamentali complessi, per es.
la negazione: la disabilità viene negata, a volte anche in presenza di una diagnosi, e il
ragazzo rifiuta ogni aiuto per non apparire diverso dagli altri, nonostante questo
comporti evidenti svantaggi. Alcuni aspetti del modo di reagire dipendono anche
dalla diversa personalità: c’è chi patisce e chi tende ad esprimere in maniera evidente
il proprio disagio attribuendolo a cause esterne, incolpando la scuola, gli insegnanti,
la famiglia per le proprie difficoltà.
RUOLO DELLA SCUOLA
La scuola è la sede di tutti gli eventi più importanti, in positivo e in negativo, nel
determinare il percorso di un ragazzo dislessico. L’insegnante è in una posizione
privilegiata per l’osservazione, dato che trascorre molte ore con gli alunni e può
confrontare comportamenti e ritmi d’apprendimento direttamente, rilevando
facilmente gli scostamenti nel gruppo classe; è in questa fase che si deve avere la
capacità di non lasciarsi sviare da pregiudizi come le categorie della svogliatezza,
pigrizia etc.
RUOLO DELLA SCUOLA
Motivare la famiglia ad intraprendere degli accertamenti specialistici non è sempre
un’operazione facile, infatti, bisogna evitare conclusioni affrettate (la diagnosi del
disturbo è di competenza dello specialista) che possono far temere alla famiglia la
stigmatizzazione del problema, con lo spettro dell’handicap. La decisione deve essere
presa dalla famiglia, ma gli insegnanti devono essere ben consapevoli che, per il
benessere psicologico e per il futuro del ragazzo, ottenere una diagnosi il più precoce
possibile, è un fatto d’enorme importanza.
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LA NORMATIVA VIGENTE SUI DSA
• LEGGE n.170 8 Ottobre 2010
• Decreto Attuativo n. 5669 12 Luglio 2011
• LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E
DEGLI STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Allegate a D.M.12 Luglio 2011.
Cosa dice la LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 Nuove norme in materia di disturbi
specifici di apprendimento in ambito scolastico.
LEGGE N. 170 DELL’8 OTTOBRE 2010
La legge è stata ottenuta grazie a 10 anni di impegno di parlamentari di diversi
schieramenti.
Si inserisce coerentemente nel sistema scolastico italiano (Note, Decreti,
Circolari…).
Il 12 luglio 2011 è stato pubblicato il Decreto Attuativo (n. 5669) a cui sono allegate
le Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA.
Art. 1
E’ in vigore dal 2 Novembre 2010 la Legge n.170 che riconosce e definisce dislessia,
disgrafia, disortografia e discalculia quali Disturbi Specifici di Apprendimento
denominati (DSA), che si manifestano in bambini con capacità cognitive adeguate e
in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma che possono costituire
una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana.
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La nuova Legge stimola la scuola ad individuare precocemente i DSA e definisce i
luoghi del percorso diagnostico. Viene sancito il diritto degli alunni con diagnosi
di DSA ad usufruire di misure educative e didattiche idonee lungo tutto il percorso
scolastico.
AI FINI DELLA NUOVA LEGGE COSA SI INTENDE PER DISLESSIA?
DISLESSIA
ART.1 Legge 8 Ottobre 2010 n.170
DISLESSIA un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà
nell' imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero
nella correttezza e nella rapidità della lettura.
DISGRAFIA un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nella
realizzazione grafica.
DISORTOGRAFIA un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nei
processi linguistici di transcodifica.
DISCALCULIA un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà negli
automatismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri.
ART. 2 FINALITA’
a) garantire il diritto all'istruzione;
b) favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto,
garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità;
c) ridurre i disagi relazionali ed emozionali;
d) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli
studenti;
e) preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche
legate ai DSA;
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f) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi;
g) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi
sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione;
h) assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e
professionale
COSA IMPLICA PER LA SCUOLA E IL DS:
Curare la formazione delle classi per garantire allo studente con DSA
un’équipe adeguata.
Assicurare ai C. di C. risorse e informazioni adeguate.
Garantire iniziative di recupero, se necessarie.
COSA IMPLICA PER IL C. di C.:
Acquisire conoscenze precise sull’allievo con DSA.
Adottare una didattica inclusiva.
Adottare una didattica individualizzata e personalizzata.
Adottare misure compensative e dispensative idonee
Redigere e revisionare periodicamente il PDP.
Collaborare con la famiglia.
DOCUMENTAZIONE DEI PERCORSI DIDATTICI (PDP)
(Linee Guida sui DSA Allegate al D.M. n.5669 12 Luglio 2011).
Le attività di recupero individualizzato, le modalità didattiche personalizzate, nonché
gli strumenti compensativi e le misure dispensative dovranno essere dalle istituzioni
scolastiche esplicitate e formalizzate, al fine di assicurare uno strumento utile alla
continuità didattica e alla condivisione con la famiglia delle iniziative intraprese.
A questo riguardo, la scuola predispone, nelle forme ritenute idonee e in tempi che
non superino il primo trimestre scolastico, un documento che dovrà contenere
almeno le seguenti voci, articolato per le discipline coinvolte dal disturbo:
· dati anagrafici dell’alunno;
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· tipologia di disturbo;
· attività didattiche individualizzate;
· attività didattiche personalizzate;
· strumenti compensativi utilizzati;
· misure dispensative adottate;
· forme di verifica e valutazione personalizzate.
DOCUMENTAZIONE DEI PERCORSI DIDATTICI (PDP)
(Linee Guida sui DSA Allegate al D.M. n.5669 12 Luglio 2011).
Nella predisposizione della documentazione in questione è fondamentale il raccordo
con la famiglia, che può comunicare alla scuola eventuali osservazioni su esperienze
sviluppate dallo studente anche autonomamente o attraverso percorsi extrascolastici.
Sulla base di tale documentazione, nei limiti della normativa vigente, vengono
predisposte le modalità delle prove e delle verifiche in corso d’anno o a fine Ciclo.
Tale documentazione può acquisire la forma del Piano Didattico Personalizzato.
(PDP)
CHE COSA E’ UN PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP)
Un progetto di lavoro su e per l’allievo con DSA.
E’ frutto dell’osservazioni di tutti i docenti.
E’ concordato con la famiglia.
E’ concordato con l’allievo.
Implica cambiamenti nella didattica della classe.
Implica l’impegno di tutti i docenti e del DS.
Art. 3 DIAGNOSI
1. E’ effettuata nell'ambito dei trattamenti specialistici già assicurati dal Servizio
sanitario nazionale a legislazione vigente ed e' comunicata dalla famiglia alla scuola
di appartenenza dello studente. Le regioni nel cui territorio non sia possibile
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effettuare la diagnosi nell'ambito dei trattamenti specialistici erogati dal Servizio
sanitario nazionale possono prevedere [...] che la medesima diagnosi sia effettuata da
specialisti o strutture accreditate.
Art. 3
2. Per gli studenti che, nonostante adeguate attività di recupero didattico mirato,
presentano persistenti difficoltà, la scuola trasmette apposita comunicazione alla
famiglia.
3. E' compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia,
attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi
tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base dei
protocolli regionali di cui all'articolo 7, comma 1. L'esito di tali attività non
costituisce, comunque, una diagnosi di DSA.
DIAGRAMMA SCHEMATICO DEI PASSI PREVISTI DALLA LEGGE
170/2010 PER LA GESTIONE DEI DSA (Linee Guida sui DSA Allegate al D.M.
n.5669 12 Luglio 2011)
SCUOLA
Interventi di identificazione precoce casi sospetti.
Attività di recupero didattico mirato.
Persistenti difficoltà.
Comunicazione della scuola alla famiglia.
Provvedimenti compensativi e dispensativi – Didattica e valutazione personalizzata.
FAMIGLIA
Richiesta di valutazione.
Comunicazione della famiglia alla scuola.
SERVIZI
Iter diagnostico.
Diagnosi documento di certificazione diagnostica.
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In linea teorica l’età minima in cui è possibile effettuare una diagnosi certa dei
Disturbi Specifici di Apprendimento “coincide generalmente con il completamento
del secondo anno della scuola primaria. In questo periodo si completa il ciclo
dell’istruzione formale al codice scritto e si ha una riduzione significativa dell’elevata
variabilità interindividuale nei tempi di acquisizione della lettura e quindi una
significativa attendibilità della formulazione diagnostica.”
(Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento, Raccomandazioni per la pratica
clinica, 2009).
La diagnosi viene posta alla fine del 2° anno della scuola Primaria. Già alla fine del
1° anno della scuola Primaria, tuttavia, profili funzionali compromessi e presenza di
altri specifici indicatori diagnostici (ritardo del linguaggio e anamnesi familiare
positiva per DSA) possono anticipare i termini della formulazione diagnostica.
La diagnosi di dislessia, e in genere dei DSA, è posta da un medico o da uno
psicologo.
Nello specifico, le professionalità coinvolte nella valutazione di DSA sono il
neurologo (neuropsicologo), il neuropsichiatria infantile, lo psicologo, il
fisioterapista
(neuropsicomotricista), il
logopedista, lo psicopedagogista e
ovviamente il personale scolastico. In presenza del disturbo di dislessia quindi è
consigliata una terapia del linguaggio e/o una terapia neuropsicologica. Sarebbe
funzionale che le figure coinvolte interagiscano creando una rete attorno al bambino
per adottare un progetto omogeneo e comune.
COME SI AFFRONTA
Quando qualcuno (genitore o insegnante) sospetta di trovarsi di fronte ad un bambino
dislessico è importante che venga fatta, al più presto una valutazione diagnostica.
La diagnosi deve essere fatta da specialisti esperti, mediante specifici test.
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La diagnosi permette di capire finalmente che cosa sta succedendo ed evitare gli
errori più comuni come colpevolizzare il bambino ("non impara perché non si
impegna") e l'attribuire la causa a problemi psicologici, errori che determinano
sofferenze, frustrazioni.
Il professionista dovrebbe redigere un referto scritto indicando il motivo dell'invio, i
test utilizzati e la diagnosi conclusiva.
Ottenuta la diagnosi si possono mettere in atto aiuti specifici, tecniche di
riabilitazione e di compenso, nonché alcuni semplici provvedimenti della modifica
della didattica a favore dei ragazzi dislessici e contenute nelle direttive Ministeriali
(Prot. n. 4099/A/4 del 5/10/2004).
COSA FARE DOPO LA DIAGNOSI
Dopo la diagnosi il percorso è differenziato a seconda dell'età del soggetto dislessico,
della specificità del disturbo (correttezza, rapidità, comprensione del testo), e dal
grado di gravità.
Alcuni elementi importanti dopo aver ottenuto la diagnosi sono:
il professionista deve comunicare la diagnosi in maniera chiara e precisa
specificando anche gli aspetti psicologici secondari (demotivazione, bassa
autostima, ) e redigere un referto scritto;
indicare la possibilità dell'utilizzo di strumenti compensativi e dispensativi;
comunicare con la scuola per creare una rete di condivisione di obiettivi e
contattare il referente scolastico per la dislessia;
programmare dei controlli a breve scadenza (minimo 6 mesi, massimo 1 anno);
la famiglia deve prendere coscienza del problema ricordando che la strada per
il recupero del dislessico è difficile in quanto il carico dei compiti scolastici
resta il problema più gravoso per la famiglia stessa. Per alleggerire questa
situazione si può affidare il lavoro scolastico a casa ad una persona estranea
alla famiglia, in questo modo si ottengono diversi risultati: migliorare il clima
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familiare, riappropriarsi del ruolo di madre e non di insegnante, al fine di
ridurre l'ansia della prestazione nel bambino e aumentare l'autostima e la
motivazione;
se il bambino è nel primo ciclo della scuola primaria si consiglia una terapia
logopedica o una terapia neuropsicologica;
nelle fasi successive è consigliato un intervento metacognitivo che chiarisca gli
scopi della lettura a seconda del materiale da studiare al fine di incrementare la
consapevolezza dei processi che intervengono nella lettura;
l'ambiente, soprattutto quello familiare, deve appoggiare il bambino,
aiutandolo nelle strategie di compenso e nella costruzione di un'immagine
positiva di sé.
INSEGNANTI DI SOSTEGNO: SI O NO?
I ragazzi con DSA normalmente non hanno diritto all’insegnante di sostegno a meno
che non vi siano altre particolari condizioni che rientrano nei parametri della legge
104/92.
ART. 4 FORMAZIONE NELLA SCUOLA
Art. 4 Nell'ambito dei programmi di formazione del personale docente e dirigenziale
delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, è assicurata
un'adeguata preparazione riguardo alle problematiche relative ai DSA, finalizzata ad
acquisire la competenza per individuarne precocemente i segnali e la conseguente
capacità di applicare strategie didattiche, metodologiche e valutative adeguate.
Puntoedu Dislessia
Formazione per docenti referenti di ogni ordine e grado.
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I referenti sono stati e continueranno a essere adeguatamente preparati ai suddetti
compiti attraverso la formazione in presenza e on-line organizzata dal MIUR in
collaborazione con l'AID.
La formazione per i Referenti Dislessia è estesa a tutto il territorio nazionale.
Supporto informativo alla formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici.
A tal fine, il Ministero attiva una specifica sezione del proprio sito Internet
(all’interno
della
pagina
web
più
volte
richiamata:
http://www.istruzione.it/web/istruzione/dsa ) per la divulgazione di contributi
scientifici, didattici, organizzativi, metodologici predisposti sia dal mondo scientifico
sia dagli Uffici Scolastici Regionali in relazione all’impegno di ricerca e di
elaborazione dei docenti e delle scuole. I materiali pubblicati possono supportare
l’evoluzione culturale generale in tema di DSA e sono liberamente fruibili.
(Linee Guida sui DSA Allegate al D.M. n.5669 12 Luglio 2011).
COSA FARE?
L’esigenza di una formazione per gli interventi nei confronti dei DSA
PERCHE’?
Uso di una didattica Individualizzata e Personalizzata (PEP/PDP)
Gli strumenti Dispensativi e Compensativi
Adeguate forme di Verifica e Valutazione
LA FORMAZIONE
Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici
di apprendimento. Allegate a D.M. n. 5669 12 luglio 2011
La formazione degli insegnanti e dei dirigenti scolastici è un elemento fondamentale
per la corretta applicazione della Legge 170/2010 e per il raggiungimento delle sue
finalità. Al riguardo, si pone in primo piano il tema della formazione in servizio. Un
principio generale è che la competenza sui DSA dovrà permeare il corpo docente di
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ogni classe, in modo che la gestione e la programmazione di passi significativi (per
es. il PDP) non sia delegata a qualcuno dei docenti, ma scaturisca da una
partecipazione integrale del consiglio di classe.
I CONTENUTI DELLA FORMAZIONE
Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici
di apprendimento. Allegate a D.M. n. 5669 12 luglio 2011
1. Legge170/2010 e caratteristiche delle diverse tipologie di DSA.
2. Principali strumenti che la scuola può utilizzare per l’individuazione precoce
del rischio di DSA.
3. Strategie educativo-didattiche di potenziamento e di aiuto compensativo.
4. Gestione della classe con alunni con DSA.
5. Forme adeguate di verifica e di valutazione.
6. Indicazioni ed esercitazioni concernenti le misure educative e didattiche di cui
all’art. 4.
7. Forme di orientamento e di accompagnamento per il prosieguo degli studi.
8. Esperienze di studi di caso di alunni con DSA, per implementare buone
pratiche didattiche.
ART. 5 MISURE EDUCATIVE E DIDATTICHE DI SUPPORTO
ART. 5
2. Agli studenti con DSA le istituzioni scolastiche, …garantiscono:
a) l'uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e
flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari dei
soggetti, quali il bilinguismo, adottando una metodologia e una strategia educativa
adeguate;
ART. 5
21
2. Agli studenti con DSA le istituzioni scolastiche, …garantiscono:
b) l'introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento
alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune
prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere;
LA NORMATIVA VIGENTE:
- Legge 170/10
- Nota MIUR 4099/A4 del 5.10.04 (Iniziative relative alla dislessia)
Tra gli STRUMENTI COMPENSATIVI essenziali vengono indicati:
•
La sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto.
•
La calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo.
•
Il registratore, che consente... di non scrivere gli appunti della lezione.
•
I programmi di video-scrittura con correttore ortografico e sintesi vocale.
•
Altri strumenti tecnologicamente meno evoluti, quali tabelle, formulari, mappe
concettuali,etc.
•
Tabella dei mesi, tabella dell’alfabeto, e dei vari caratteri.
•
Tavola pitagorica.
•
Tabella delle misure, tabella delle formule geometriche.
LA NORMATIVA VIGENTE:
- Legge 170/10
- Nota MIUR 4099/A4 del 5.10.04 (Iniziative relative alla dislessia)
Per le MISURE DISPENSATIVE, valutando l’entità e il profilo della difficoltà, in
ogni singolo caso, si ritiene essenziale tener conto dei seguenti punti:
• Dispensa dalla lettura ad alta voce,
• Dispensa dalla scrittura veloce sotto dettatura.
• Uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline.
• Programmazione di tempi più lunghi per le prove scritte (30%).
• Organizzazione di interrogazioni programmate.
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• Valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenuto
e non della forma.
ART. 5
2. Agli studenti con DSA le istituzioni scolastiche, …garantiscono:
c) per l'insegnamento delle lingue straniere, l'uso di strumenti compensativi che
favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di
apprendimento, prevedendo anche, ove risulti utile, la possibilità dell'esonero
(Circolare 5 ottobre 2004 - Prot. 40099/4).
ART. 5
2. Agli studenti con DSA sono garantite, durante il percorso di istruzione e di
formazione scolastica e universitaria, adeguate forme di verifica e di valutazione,
anche per quanto concerne gli esami di Stato e di ammissione all’università nonché
gli esami universitari.
ART. 6 MISURE PER I FAMILIARI
1. I familiari fino al primo grado di studenti del primo ciclo dell'istruzione con DSA
impegnati nell'assistenza alle attività scolastiche a casa hanno diritto di usufruire di
orari di lavoro
flessibili.
2. Le modalità di esercizio del diritto di cui al comma 1 sono determinate dai contratti
collettivi nazionali di lavoro dei comparti interessati e non devono comportare nuovi
o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
COSA DEVE FARE LA FAMIGLIA
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La famiglia che si avvede per prima delle difficoltà del proprio figlio o della propria
figlia, ne informa la scuola, sollecitandola ad un periodo di osservazione. Essa è
altrimenti, in ogni caso, informata dalla scuola delle persistenti difficoltà del proprio
figlio o figlia.
6.5 LA FAMIGLIA (Linee Guida sui DSA Allegate a D.M. n. 5669 12 luglio
2011) :
provvede, di propria iniziativa o su segnalazione del pediatra - di libera scelta o
della scuola - a far valutare l’alunno o lo studente secondo le modalità previste
dall’Art. 3 della Legge 170/2010;
consegna alla scuola la diagnosi di cui all’art. 3 della Legge 170/2010;
condivide le linee elaborate nella documentazione dei percorsi didattici
individualizzati e personalizzati ed è chiamata a formalizzare con la scuola un
patto educativo/formativo che preveda l’autorizzazione a tutti i docenti del
Consiglio di Classe nel rispetto della privacy e della riservatezza del caso - ad
applicare ogni strumento compensativo e le strategie dispensative ritenute
idonee, previste dalla normativa vigente, tenuto conto delle risorse disponibili;
sostiene la motivazione e l’impegno dell’alunno o studente nel lavoro
scolastico e domestico;
verifica regolarmente lo svolgimento dei compiti assegnati;
verifica che vengano portati a scuola i materiali richiesti;
incoraggia l’acquisizione di un sempre maggiore grado di autonomia nella
gestione dei tempi di studio, dell’impegno scolastico e delle relazioni con i
docenti;
considera non soltanto il significato valutativo, ma anche formativo delle
singole discipline.
Le istituzioni scolastiche cureranno di predisporre incontri con le famiglie coinvolte a
cadenza mensile o bimestrale, a seconda delle opportunità e delle singole situazioni in
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esame, affinché l'operato dei docenti risulti conosciuto, condiviso e, ove necessario,
coordinato con l'azione educativa della famiglia stessa.
6.2 IL DIRIGENTE SCOLASTICO
(Linee Guida sui DSA Allegate a D.M. n. 5669 12 luglio 2011)
6.2 [...] In particolare, il Dirigente:
•
garantisce il raccordo di tutti i soggetti che operano nella scuola con le realtà
territoriali;
•
stimola e promuove ogni utile iniziativa finalizzata a rendere operative le
indicazioni condivise con Organi collegiali e famiglie, e precisamente:
- attiva interventi preventivi;
- trasmette alla famiglia apposita comunicazione;
- riceve la diagnosi consegnata dalla famiglia, la acquisisce al protocollo e la
condivide con il gruppo docente;
•
promuove attività di formazione/aggiornamento per il conseguimento di
competenze specifiche diffuse;
•
promuove e valorizza progetti mirati, individuando e rimuovendo ostacoli,
nonché assicurando il coordinamento delle azioni (tempi, modalità,
finanziamenti);
• definisce, su proposta del Collegio dei Docenti, le idonee modalità di
documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati di alunni
e studenti con DSA e ne coordina l’elaborazione e le modalità di revisione,
anche – se necessario – facendo riferimento ai già richiamati
modelli esemplificativi pubblicati sul sito del MIUR
(http://www.istruzione.it/web/istruzione/dsa);
•
gestisce le risorse umane e strumentali;
•
promuove l’intensificazione dei rapporti tra i docenti e le famiglie di alunni e
studenti con DSA, favorendone le condizioni e prevedendo idonee modalità di
25
riconoscimento dell’impegno dei docenti, come specificato al successivo
paragrafo 6.5;
•
attiva il monitoraggio relativo a tutte le azioni messe in atto, al fine di favorire
la riproduzione di buone pratiche e procedure od apportare eventuali
modifiche.
6.2 [...] Per la realizzazione degli obiettivi previsti e programmati, il Dirigente
scolastico potrà avvalersi della collaborazione di un docente (referente o funzione
strumentale) con compiti di informazione, consulenza e coordinamento.
6.3 IL REFERENTE D’ISTITUTO
(Linee Guida sui DSA Allegate a D.M. n. 5669 12 luglio 2011)
[...] Il referente, che avrà acquisito una formazione adeguata e specifica sulle
tematiche, a seguito di corsi formalizzati o in base a percorsi di formazione personali
e/o alla propria pratica esperienziale/didattica, diventa punto di riferimento all’interno
della scuola ed, in particolare, assume [...] le seguenti funzioni:
•
fornisce informazioni circa le disposizioni normative vigenti;
•
fornisce indicazioni di base su strumenti compensativi e misure dispensative al
fine di realizzare un intervento didattico il più possibile adeguato e
personalizzato;
• collabora, ove richiesto, alla elaborazione di strategie volte al superamento dei
problemi nella classe con alunni con DSA;
•
offre supporto ai colleghi riguardo a specifici materiali didattici e di
valutazione;
•
cura la dotazione bibliografica e di sussidi all’interno dell’Istituto;
•
diffonde e pubblicizza le iniziative di formazione specifica o di
aggiornamento;
•
fornisce informazioni riguardo alle Associazioni/Enti/Istituzioni/Università ai
quali poter fare riferimento per le tematiche in oggetto;
26
•
fornisce informazioni riguardo a siti o piattaforme on line per la condivisione
di buone pratiche in tema di DSA;
•
funge da mediatore tra colleghi, famiglie, studenti (se maggiorenni), operatori
dei SS, EE.LL. ed agenzie formative accreditate nel territorio;
•
informa eventuali supplenti in servizio nelle classi con alunni con DSA.
6.4 I DOCENTI
(Linee Guida sui DSA Allegate a D.M. n. 5669 12 luglio 2011)
6.4 [...] In particolare, ogni docente, per sé e collegialmente:
•
durante le prime fasi degli apprendimenti scolastici cura con attenzione
l’acquisizione dei prerequisiti fondamentali e la stabilizzazione delle prime
abilità relative alla scrittura, alla lettura e al calcolo, ponendo contestualmente
attenzione ai segnali di rischio in un’ottica di prevenzione ed ai fini di una
segnalazione;
•
mette in atto strategie di recupero;
•
segnala alla famiglia la persistenza delle difficoltà nonostante gli interventi di
recupero posti in essere;
•
prende visione della certificazione diagnostica rilasciata dagli organismi
preposti;
6.4 [...] In particolare, ogni docente, per sé e collegialmente:
•
procede, in collaborazione dei colleghi della classe, alla documentazione dei
percorsi didattici individualizzati e personalizzati previsti;
•
attua strategie educativo-didattiche di potenziamento e di aiuto compensativo;
•
adotta misure dispensative;
•
attua modalità di verifica e valutazione adeguate e coerenti;
•
realizza incontri di continuità con i colleghi del precedente e successivo ordine
o grado di scuola al fine di condividere i percorsi educativi e didattici effettuati
27
dagli alunni, in particolare quelli con DSA, e per non disperdere il lavoro
svolto.
SOFTWARE COMPENSATIVI DSA
L'uso di SOFTWARE specifici permette al dislessico di affrontare più serenamente le
richieste scolastiche e di riabilitare, divertendosi, le competenze deficitarie. Sul
mercato si possono trovare svariati programmi atti ad automatizzare il processo di
lettura per quanto riguarda le abilità strumentali (correttezza e rapidità) oppure
programmi che permettono di migliorare gli aspetti metacognitivi per una miglior
comprensione del testo scritto.
Esistono poi software che fungono da strumenti compensativi: l'editor di testi, una
tipologia di software che consente di scrivere dei testi e può essere usato in
abbinamento o in sostituzione al tradizionale quaderno; la sintesi vocale è la voce del
computer che trasforma in audio il testo digitale, importato o scritto; il traduttore
automatico, programma in grado di tradurre testi in diverse lingue; i libri digitali, che
sono libri scolastici forniti dalle case editrici direttamente in formato digitale;
l’audiolibro e il libro parlato, che sono formati audio di testi.
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SOFTWARE COMPENSATIVI, ANALISI DELLE FUNZIONI PRINCIPALI
ODUTTORE
NOME
ANASTASIS
SUPER-
ERICKSON
CARLO PERSONAL
OFTWARE QUADERNO MOBILE READER
Descrizione
Editor di
7-12 anni
CLIP
LEGGIXME BALABOL
READER CLAXSON
Lettore Lettore USB
testi
à consigliata
ALFA
PROGRAMMI FREE
Lettore
Lettore
Editor
Editor
7-12 anni
11-13 ann
USB
Dai 12
Dai 12 anni Dai 12 anni 11-13 anni
anni
ntesi Vocali
Comprese
Compatibili
Loquendo Loquendo Loquendo
Nuance
Nuance
Nuance
Nuance
Espeak
Espeak
Espeak
Espeak
NO
Nuance
Nuance
Nuance
Espeak
Espeak
Espeak
Si, integrato
NO
SI
SI
NO
NO
SI
NO
NO
NO
NO
SI
Calcolatrice
Si, integrata
SI
SI
SI
NO
SI
NO
parlante
nel quaderno
Immagini
Si (nel
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
SI
SI
NO
NO
NO
NO
SI
SI
SI
NO
SI
SI
Ambiente di
dio per libri con le altre
pdf
funzioni del
programma
ditor di testi
SI (limitat
ociate a testo quaderno e
Risiede su
nel libro pdf)
iavetta USB
rasforma il
sto in audio
mp3 o wav)
29
Traduttore
No (ha i
Si, in 5
automatico
quaderni in 5
lingue
NO
NO
NO
Sì, se
collegato a
lingue)
internet
I SOFTWARE si riferiscono a una serie di prodotti adatti per la scuola Primaria e
Secondaria, con specificità differenti.
Per indicazioni consigliamo di visionare i siti dei produttori.
• Cooperativa Anastasis: www.anastasis.it;
• Centro Studi Erickson: www.erickson.it;
• Programmi free: Clip Claxson, https://sites.google.com/site/clipclaxon/;
• LeggiXme, https://sites.google.com/site/leggixme/;
• Balabolka, http://www.cross-plus-a.com/it/balabolka.htm.
PER CONOSCERE E SCEGLIERE I SOFTWARE
SITOGRAFIA
www.dislessia.it o www.aiditalia.org
www.dislessia.org (sito dell’’AID di Roma)
www.dislessia.org/forum/
http://iad-bo.iav.it
www.doe.mass.edu/lawregs/603 cmr.html
www.erickson.it
www.libroparlato.org
www.anastasis.it
www.carlomobile.it
www.dislessia.it
www.neuropsy.it/deficit/dislessia
30
NO
www.logopedista.it
www.ezboard.com (forum di discussione)
www.aiditalia.org
www.talk-to-me.net
www.stepware.com/acereader.html
www.dislessia.com
www.mediaxitalia.com
www.anastasis.it
Sul
sito
internet
del
MIUR,
http://www.istruzione.it/web/istruzione/dsa,
è
presso
possibile
l’indirizzo
visionare
schede
web
di
approfondimento, costantemente aggiornate, relative alla dislessia, alla disortografia e
disgrafia, alla discalculia, alla documentazione degli interventi didattici attivati dalla
scuola (come per esempio il Piano Didattico Personalizzato) e alle varie questioni
inerenti i DSA che si porranno con l’evolvere della ricerca scientifica.
SOFTWARE PER BAMBINI DISLESSICI
Tra i vari software segnaliamo alcuni programmi da
utilizzare con i bambini con DSA:
1) SPEDY TEST: test di lettura tachistoscopica per diagnosi di disturbi di lettura;
2) LETTURA PROPORZIONALE: sistema di facilitazione ed allineamento alla
lettura per soggetti dislessici;
3) READING READINESS: sistema computerizzato per la riabilitazione dei disturbi
di lettura e di scrittura;
4) TEST DI KULHMANN: test per l’analisi delle capacità discriminative per
bambini di età 4-7 anni.
Sul sito www.anastasis.it è possibile visionare tanti altri software didattici.
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LETTURA SUBLESSICALE
Fondiamo
le
letterine
di
Moresco
(www.impararefacile.it):
training
per
l’apprendimento della fusione fonemica.
Trattamento sublessicale di Cazzanica e coll., 2005 (www.erickson.it) : training per
l’automatizzazione del riconoscimento della sillaba.
Win ABC 5.0 di Tressoldi (www.impararegiocando.it): obiettivo è stimolare
l’automatizzazione del riconoscimento di parti di parola per arrivare a leggere la
parola intera.
LETTURA LESSICALE
Tachistoscopio (www.anastasis.it , CNR – Genova). Training ideato per il
potenziamento della via visiva di lettura attraverso la presentazione al cento di uno
schermo di parole, con tempi di esposizione via via più bassi. Si stimola il
riconoscimento globale della parola.
Tiro al bersaglio (Anastasis): obiettivo è velocizzare i tempi di lettura e il bambino
deve riconoscere una parola tra altre uguale al target proposto.
Battaglia navale (Anastasis). Software con obiettivo di automatizzare e rendere più
veloce la lettura per ragazzi di scuola media. Aiuta a sviluppare un lessico mentale.
E’ sotto forma di gioco.
Altri software di anastasis: corse a ostacoli, gioco della papera.
DIFFICOLTA’ ORTOGRAFICHE
Recupero in ortografia di Ferraboschi e Meini (1996, 2006), www.erickson.it .
Destinato a ragazzi di scuola primaria e secondaria. Prevede attività per potenziare
abilità ortografiche e lessicali, aiutando a diventare consapevoli degli errori.
Divertirsi con l’ortografia di Ragnoli (2000), www.erickson.it . Come sopra.
Bachi spaziali, www.anastasis.it . Destinato a ragazzi di scuola media. Le attività
sono presentate attraverso giochi.
32
Gioco della rana (anastasis): programma per ragazzi da 7 a 12 anni con difficoltà
ortografiche e di decisione lessicale. Si deve riconoscere una parola all’interno di non
parole.
DIFFICOLTA’ MATEMATICHE
Intelligenza numerica, www.erickson.it .
Volume primo: dai 3 ai 6 anni.
Volume secondo: dai 6 ai 8 anni.
Volume terzo: dai 8 a 11 anni.
Sono contenuti consigli didattici per potenziare i processi cognitivi alla base della
conoscenza numerica e del calcolo.
Una didattica per la discalculia, libri liberi (AID, N. Galvan, A. Biancardi).
Suggerisce strategie per memorizzare e eseguire in maniera rapida procedure di
calcolo.
DIFFICOLTA’ MATEMATICHE
Intelligenza numerica, www.erickson.it .
Volume primo: dai 3 ai 6 anni.
Volume secondo: dai 6 ai 8 anni.
Volume terzo: dai 8 a 11 anni.
Sono contenuti consigli didattici per potenziare i processi cognitivi alla base della
conoscenza numerica e del calcolo.
Una didattica per la discalculia, libri liberi (AID, N. Galvan, A. Biancardi).
Suggerisce strategie per memorizzare e eseguire in maniera rapida procedure di
calcolo.
Memocalcolo, www.erickson.it . Destinato a ragazzi di scuola elementare e media.
Le attività riguardano l’apprendimento dei fatti numerici e sono presentate attraverso
giochi.
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Discalculia Evolutiva, Ed. Franco Angeli –Biancardi e coll. Training riabilitativo
con attività specifiche per intervenire sulle difficoltà connesse al sistema numerico
(conteggio, transcodifica) e al sistema del calcolo (fatti aritmetici, calcolo mentale e
scritto).
TEST DIAGNOSTICI
Tra i test più utilizzati, segnaliamo:
• Lettura nelle componenti di correttezza e rapidità di un brano “Nuove prove di
lettura” – Cornoldi.
• Batteria per la valutazione della scrittura e della competenza ortografica – Cornoldi
• “la dislessia in bambini di età scolare – test di valutazione”- B. Bucciarelli – Omega
Ed. – 1990.
SCHEDE OPERATIVE PER L’INSEGNANTE E PER L’ALUNNO
SCHEDA INSEGNANTE
Struttura sonora della parola
• Obiettivo:
promuovere
l’educazione
all’ascolto
e
la
consapevolezza
fonologica; aumentare i tempi di attenzione al racconto, discriminare suoni,
rumori, versi.
• Abilità necessaria: mantenere un tempo di attenzione all’ascolto pari al tempo
di lettura del brano scelto.
Come svolgere l’attività
Utilizziamo la storia Anna va in campagna (Materiale per l’insegnante).
Consegniamo, in tempi diversi, ai bambini la SCHEDA 1 e la SCHEDA 2;
chiediamo di guardare bene le immagini e di ritagliarle. Prima di leggere la storia
diciamo: (per la SCHEDA 1) “Quando senti la parola mostra l’immagine
corrispondente”; (per la SCHEDA 2) “Quando senti un suono mostra l’immagine
34
corrispondente”. Iniziamo a leggere la storia, fermandoci sulle parole o suoni che
vogliamo vengano riconosciuti dai bambini.
L’attività può essere svolta anche con libro cartaceo, libro digitale, audiolibro.
Strumenti compensativi: computer, software compensativi specifici per la
lettura e scrittura, sintesi vocale e registratore.
Modalità
Con
Senza
computer
computer
Con un
Possiamo usare il software
Possiamo svolgere l’attività
adulto
compensativo
- leggendo la storia e dando anche la
scelto per sfruttare il canale possibilità al bambino di anticipare la parte
visivo e
finale delle parole;
uditivo, con la storia
- proponendo un gioco per indovinare i
digitalizzata.
suoni, i rumori e i versi degli animali.
Aiutiamo il bambino nello
svolgere il
compito e nell’uso dello
strumento.
Da solo
Il bambino può svolgere in
Prepariamo precedentemente la
autonomia
registrazione
l’attività secondo le
del testo, rispettando le intonazioni e le
consegne fornite, in
pause
un percorso graduale di
per evidenziare le parole, in modo che il
apprendimento.
bambino possa svolgere l’attività da solo
Mentre “legge con le
ricercando le immagini corrispondenti a
orecchie”, tramite la
quanto “letto con le orecchie”, come se
sintesi vocale, cerca le
fosse
immagini
un gioco.
35
corrispondenti.
Con un altro Valorizziamo il bambino
bambino
Attribuiamo a un compagno il ruolo di
con difficoltà che
tutor,
può aiutare il compagno
chiediamogli di leggere ad alta voce il
nell’utilizzo del
brano al
software per svolgere le
bambino con DSA, che dovrà mostrare le
consegne date
figure corrispondenti a parole e suoni letti.
dall’insegnante.
In gruppo
Utilizziamo la sintesi
Proponiamo giochi di drammatizzazione
vocale che consente
per
la lettura al gruppo classe
mimare che cosa produce suoni, rumori,
(utili casse e
versi,
proiettore).
ecc.
COME COSTRUIRE ALTRE SCHEDE
Possiamo creare nuove schede usando testi differenti, come filastrocche, conte,
canzoni, scioglilingua, storie in rima, ecc. La difficoltà dell’attività dipende dalla
lunghezza del brano: più è lungo più è difficile mantenere l’attenzione all’ascolto.
Scelto il testo, prepariamo le immagini corrispondenti (personaggi, luoghi, rumori e
suoni, azioni) e decidiamo in quale sequenza darle agli allievi. L’abbinamento tra
immagini e parole lette potrà essere reso gradualmente più complesso, partendo dai
disegni dei personaggi per arrivare a proporre in seguito una pluralità di immagini,
con caratterizzazioni differenti.
Anna va in campagna
36
C’era una volta una bambina di nome Anna che aveva una nonna che abitava in
campagna. Durante le vacanze Anna partiva con il suo cane Fufi e andava a trovarla.
Fufi era molto felice di partire e salutava tutti con un bel “bau bau”. Un giorno Anna
e Fufi salirono in macchina e chiusero la portiera: “bum”; il traffico era intenso e gli
automobilisti suonavano il clacson “pii pii”, frenavano “gniii” spesso, imprecavano
“bla bla bla”. Fufi a modo suo diceva “State zitti, che baccano, come? facendo “bau,
bau”.Una moto che faceva “vroom vroom superò l’auto della mamma spaventandola,
ma per fortuna la strada diventò più libera e si sentivano il profumo e i rumori della
campagna. Nel campo vicino alla casa della nonna un trattore trasportava il fieno e
premeva sul clacson “piiiii piiiii”. Nell’aia la mucca
Berta muggiva
“muuuu muuuu”, le pecore brucavano l’erba e facevano “beeee beeee”. La nonna era
felice dell’arrivo di Anna e aveva preparato una grande torta margherita da mangiare.
Fufi salutò con un sonoro “bau bau” la mamma di Anna e andò nel pollaio a
spaventare le galline che scappavano da ogni parte; “co co co” vai via” sembravano
dire. Si aggiunse il gallo padrone del pollaio: “chicchirichì chicchirichì. Quella sera
Anna si addormentò sentendo gracchiare le rane “cra cra cra”, dicevano “buonanotte
bambina”.
.
37
SCHEDA ALLIEVO 1
NOME...................................................................................................................
CLASSE .................................................................... DATA ...............................
Quale immagine scelgo?
✤ Ritaglia le immagini e ascolta la storia. Quando senti la parola corrispondente
mostra l’immagine giusta.
ITALIANO-ASCOLTO
38
SCHEDA ALLIEVO 2
NOME...................................................................................................................
CLASSE.................................................................... DATA
.....................................................
Immagini di suoni e rumori
✤ Ritaglia le immagini e ascolta la storia. Quando senti un rumore, suono o verso,
mostra l’immagine corrispondente.
ITALIANO-ASCOLTO
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SCHEDA INSEGNANTE Comprensione del testo: ri-racconta
• Obiettivo: comprendere e raccontare i contenuti di un testo (narrativo,
descrittivo).
• Abilità necessaria: capacità di lettura attraverso diversi canali sensoriali
Come svolgere l’attività
Consegniamo ai bambini la SCHEDA 5 e leggiamo il testo diviso in brevi paragrafi.
Focalizziamo l’attenzione sulle parole evidenziate in giallo, che facilitano la
comprensione. Chiediamo di disegnare un’immagine per ogni parola evidenziata e
quindi invitiamo i bambini a usarle per raccontare la storia rispettando l’ordine delle
informazioni.
Proponiamo un’attività simile con la SCHEDA 6. Riflettiamo insieme sulle parole o
frasi più significative, che evidenzieremo. Chiediamo di ritagliare e posizionare le
immagini proposte a fianco del capoverso corrispondente o di trovarne altre più
evocative. Anche in questo caso le immagini servono da traccia per raccontare il
testo.
L’attività può essere svolta anche con libro cartaceo, evidenziatore, libro digitale,
audiolibro.
Strumenti compensativi: computer, sintesi vocale e software specifici per la lettura e
scrittura, registratore.
40
Modalità
Con
Senza
computer
computer
Con un
Forniamo la scheda in
Leggiamo al bambino il
adulto
formato digitale e
testo fermandoci a ogni capoverso.
usiamo la sintesi vocale
Invitiamolo
selezionando un
a disegnare l’immagine o a sceglierne una
capoverso alla volta.
da
Possiamo anche
ritagliare e incollare tra alcune che gli
guidare i bambini a
proponiamo.
ricercare in internet
immagini diverse, anziché
disegnarle o
usare quelle proposte.
Da solo
Il bambino potrà leggere in Consegniamo una delle schede, insieme
autonomia
alla
con la sintesi vocale,
registrazione del brano (precedentemente
evidenziare le parti
preparata spezzettandolo in tanti file quanti
significative alle quali
sono i capoversi). Il bambino ascolta un
associare le
capoverso alla volta, esegue
immagini e ripetere il
autonomamente
racconto
l’attività e racconta il testo seguendo le
registrandosi e
immagini che ha inserito o che ha
41
riascoltandosi.
disegnato.
Con un altro
Invitiamo i bambini a
Il compagno legge ad alta voce al bambino
bambino
svolgere l’esercizio
con DSA il brano, fermandosi a ogni
individualmente
capoverso; poi ognuno svolge l’esercizio.
utilizzando la sintesi
Al
termine, si “riaccontano” la storia.
vocale e a socializzare il
racconto ascoltandosi
reciprocamente.
In gruppo
Con il proiettore e/o con la
Assegniamo al gruppo questo compito:
LIM
leggere a turno il testo, evidenziare frasi e
condividiamo la lettura del parole significative, individuare le figure in
brano
modo cooperativo, con l’obiettivo comune
utilizzando anche la sintesi
di
vocale. In
“riraccontare”. Possiamo avviare un
questo modo possiamo
racconto
usare la modalità
a più voci, dove ogni bambino a turno
“karaoke” per sostenere
racconta un pezzo della storia.
l’attenzione del
gruppo. Socializziamo la
ricerca delle
parole chiave, delle
immagini, ecc.
COME COSTRUIRE ALTRE SCHEDE
Creiamo nuove schede con testi narrativi, descrittivi o informativi. Segmentiamo il
testo in brevi capoversi, lasciando uno spazio per inserire le immagini; evidenziamo
le parole significative, funzionali a far individuare i punti salienti; prepariamo le
42
immagini o i disegni su un foglio a parte (scegliamole secondo un criterio di coerenza
visiva con la struttura del racconto); prepariamo una registrazione del brano o
facciamo usare la sintesi vocale.
SCHEDA ALLIEVO 5
ITALIANO • LETTURA E COMPRENSIONE
NOME...................................................................................................................
CLASSE .................................................................... DATA ...............................
Il pinguino
✤ Leggi e racconta il testo seguendo questi passaggi.
1. Leggi il testo, un pezzetto per volta.
2. Evidenzia le parole significative.
3. Disegna un’immagine per ogni parola evidenziata in rosso.
4. Guardando le immagini in sequenza prova a riraccontare il
testo.
Il pinguino ha caratteristiche un po’ strane se
confrontate con quelle degli altri uccelli.
Il corpo è tozzo, più sottile nella parte
anteriore;
la testa è piccola; le ali piccole e robuste sono
simili a pinne. Per la loro forma vengono dette
palette natatorie; sono adatte al nuoto e
inadatte al volo.
Le zampe corte terminano con quattro
dita, tre delle quali sono collegate da una
membrana. Il pinguino dorme in piedi, con il
becco sotto una paletta natatoria e tiene i piedi
sollevati in modo da toccare il suolo con i
43
calcagni. È quindi un uccello plantigrado.
Il becco è sottile, con margine tagliente, ed è
lungo quanto la testa.
Gli occhi sono adatti alla visione
subacquea.
Il colore delle penne è in
genere grigio-nero sul dorso e sulle
ali e bianco sul petto e sul ventre.
Sotto la pelle il corpo del pinguino è
rivestito da uno strato di grasso, che
serve a proteggerlo dal freddo delle
regioni artiche in cui vive.
Vive prevalentemente in mare. Vive
a terra solo nel periodo della
riproduzione, per costruire il nido,
deporre le uova e allevare i piccoli.
(Tratto da: Castelli in aria 4-5, Giunti Scuola)
SCHEDA ALLIEVO 6
NOME...................................................................................................................
CLASSE .................................................................... DATA
.....................................................
44
La giraffa vanitosa
✤ Leggi e racconta il testo seguendo questi passaggi.
1. Leggi il testo, un pezzetto per volta.
2. Associa a ogni singolo pezzetto una delle immagini che vedi sotto. Ritagliala e
incollala accanto al testo.
3. Guardando le immagini in sequenza prova a riraccontare il testo.
Ai limiti di una grande foresta viveva tra gli
altri
animali una giraffa bellissima, agile e snella,
più alta di qualunque altra.
Sapendo di essere molto ammirata da tutti gli
animali, era diventata superba e non aveva
più rispetto per nessuno, né dava aiuto a chi
Glielo chiedeva. Anzi, se ne andava in giro
tutto il santo giorno per mostrare la
sua bellezza agli uni e agli altri dicendo:
«Guardatemi, io sono la più bella».
Gli altri animali, stufi di udire le sue vanterie,
la
prendevano in giro, ma la giraffa vanitosa era
troppo occupata a rimirarsi per dar loro retta.
Un giorno la scimmia decise di darle una
lezione.
Si mise ad adularla con parole che
accarezzavano le orecchie della giraffa: «Ma
come sei bella! Ma come sei alta! La tua testa
45
arriva dove nessun altro animale può
giungere...». E così dicendo, la condusse
verso la palma della foresta.
Quando furono giunti là, la scimmia chiese
alla giraffa di prendere i datteri che stavano in
alto e che erano i più dolci. Il suo collo era
lunghissimo, ma per quanto si sforzasse di
allungarlo ancor di più, non riusciva a
raggiungere il frutto.
Allora la scimmia, con un balzo, saltò sul
dorso della giraffa, poi sul collo e finalmente
si issò sulla sua testa riuscendo ad afferrare il
frutto desiderato.Una volta tornata per terra,
la scimmia disse alla giraffa: «Vedi cara mia,
sei la più alta, la più bella, però non puoi
vivere senza gli altri, non puoi fare a meno
degli altri animali». La giraffa imparò la
lezione e da quel giorno cominciò a
(Tratto da: G. Favaro, M. Giusti, Un
collaborare con gli altri e a rispettarli.
libro lungo un mondo, Giunti)
46
SCHEDA INSEGNANTE
Riassunto
PRIMARIA + SECONDARIA I GRADO
Obiettivo: selezionare le informazioni più importanti di un testo e organizzarle in un
discorso coerente per elaborare riassunti.
Abilità necessaria: comprensione del testo.
Come svolgere l’attività
Consegniamo la SCHEDA 15, leggiamo a voce alta e chiediamo di evidenziare i
passaggi più importanti, di ritagliarli e di incollarli sul quaderno. Invitiamo i bambini
a scrivere le connessioni tra i vari passaggi, per produrre un riassunto coerente. Per la
SCHEDA 16, leggiamo il brano una prima volta per familiarizzare con il testo, una
seconda volta lentamente fermandoci a ogni capoverso. Chiediamo di seguire la
consegna costruendo il riassunto e inserendo le connessioni tra le parti. In questa
scheda il testo è più difficile, in quanto privo di immagini, con carattere più piccolo e
con spaziatura ridotta.
L’attività può essere svolta anche con libro cartaceo e digitale; evidenziatore; carta e
penna, forbici e colla.
Strumenti compensativi: computer, software con sintesi vocali ed
47
editor di testi.
Modalità
Con
Senza
computer
computer
Con un
Forniamo la scheda in
Leggiamo a voce alta il testo, in modo
adulto
formato digitale e con
che sia
software dotati di sintesi
accessibile al bambino. Possiamo
vocale. Aiutiamo nella
trascrivere noi
segmentazione dei
quanto proposto e individuato dal
capoversi, che devono
bambino, per la
essere selezionati uno alla
realizzazione del riassunto.
volta, e
nell’individuazione delle
parti fondamentali, da
copiare nell’editor.
Facciamo rileggere quanto
copiato con la sintesi
vocale e chiediamo di
scrivere le connessioni.
48
Da solo
Il bambino può svolgere da Il bambino può ritagliare le parti di testo
solo l’attività
più importanti,
richiesta sulle schede in
con un “copia-incolla” manuale, e
formato digitale, se
inserire quindi i
equipaggiato di strumenti
connettivi logici.
informatici dotati di
sintesi vocale e adatti ai
propri bisogni.
Con un altro
In un contesto
Il bambino che collabora con il
bambino
collaborativo, i bambini
compagno con
svolgono
difficoltà assume un ruolo di aiuto: legge
le consegne insieme,
e trascrive
dividendosi i compiti. Gli
quanto proposto, nell’ottica di costruire
strumenti tecnologici
insieme il
consentono di focalizzare
riassunto.
l’attenzione sulle strategie
da usare e sul
processo di realizzazione.
In gruppo
Dividiamo il gruppo classe in sottogruppi, diamo la possibilità di
usare strumenti diversi, come computer,
forbici e colla, carta e penna. Nella fase finale confrontiamo i
riassunti prodotti e avviamo una discussione
sulle strategie e sugli strumenti adottati nello svolgimento
dell’attività. Riportiamo il risultato della
discussione su un cartellone o sfruttiamo le potenzialità multimediali
di computer e LIM.
49
COME COSTRUIRE ALTRE SCHEDE
Possiamo creare nuove schede usando brani tratti da opere di narrativa o da libri di
testo. I brani devono essere scelti in base al livello di lettura e di comprensione degli
allievi. In una prospettiva di intervento graduale, possiamo iniziare con testi in
formato digitale modificati da un punto di vista formale: trasformare il testo in
stampato maiuscolo se necessario, inserire immagini corrispondenti alle parole, usare
una spaziatura doppia tra le righe.
ITALIANO • SCRITTURA
SCHEDA ALLIEVO 15
NOME...................................................................................................................
CLASSE
....................................................................
DATA
.....................................................
Costruisci il riassunto
1. Evidenzia i passaggi più importanti.
2. Ritagliali.
3. Costruisci il riassunto: incolla le parti che hai tagliato sul quaderno.
La volpe sceglie con cura la tana fra le grosse radici degli alberi o in buche
abbandonate da altri animali per nascondersi e dormire durante il giorno. Prima di
partorire, prepara per i suoi piccoli una cuccia accogliente, foderandola con il pelo
che perde dal petto. I cuccioli quando nascono hanno gli occhi chiusi e la madre
li allatta, li pulisce, li difende. Se avverte un pericolo, li prende in bocca
e li porta in un luogo più sicuro.
(Tratto da: Castelli in aria 4-5, Giunti Scuola)
50
SCHEDA ALLIEVO 16
NOME.............................................................................................................................
CLASSE ...................................DATA..........................................................................
Trova le parti più importanti
1. Evidenzia le sequenze più importanti.
2. Ritagliale.
3. Costruisci il riassunto: incolla le parti che hai tagliato sul quaderno.
Il riassunto di un riassunto.
LA GIRAFFA VANITOSA
Ai limiti di una grande foresta viveva tra gli altri animali una giraffa bellissima, agile
e snella, pIù alta di qualunque altra. Sapendo di essere molto ammirata non solo dalle
sue compagne ma da tutti gli animali, era diventata superba e non aveva più rispetto
per nessuno, né dava aiuto a chi glielo chiedeva. Anzi, se ne andava in giro tutto il
santo giorno per mostrare la sua bellezza agli uni e agli altri dicendo:- Guardatemi, io
sono la più bella. Gli altri animali, stufi di udire le sue vanterie, la prendevano in giro,
ma la giraffa vanitosa era troppo occupata a rimirarsi per dar loro retta. Un giorno la
scimmia decise di darle una lezione. Si mise ad adularla con parole che
accarezzavano le orecchie della giraffa: - Ma come sei bella! Ma come sei alta! La
tua testa arriva dove nessun altro animale può giungere...E così dicendo, la condusse
verso la palma della foresta. Quando furono giunti là, la scimmia chiese alla giraffa di
prendere i datteri che stavano in alto e che erano i più dolci. Il suo collo era
lunghissimo, ma per quanto si sforzasse di allungarlo ancor di più, non riusciva a
aggiungere il frutto. Allora la scimmia, con un balzo, saltò sul dorso della giraffa, poi
sul collo e finalmente si issò sulla sua testa riuscendo ad afferrare il frutto desiderato.
Una volta tornata per terra, la scimmia disse alla giraffa: - Vedi cara mia, sei la più
alta, la più bella, però non puoi vivere senza gli altri, non puoi fare a meno degli altri
animali. La giraffa imparò la lezione e da quel giorno cominciò a collaborare con gli
altri e a rispettarli.
G. Favaro, M. Giusti, Un libro lungo un mondo. Giunti
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SCHEDA INSEGNANTE
Problemi
PRIMARIA + SECONDARIA I GRADO
Obiettivo: acquisire strategie utili a facilitare la risoluzione di problemi.
Abilità necessaria: comprensione di testi brevi, conoscenza delle quattro operazioni.
Come svolgere l’attività
La finalità dell’attività consiste nel fornire un metodo per affrontare la risoluzione dei
problemi. Consegniamo una delle SCHEDE (27 o 28 per i problemi di aritmetica; 29
o 30 per i problemi di geometria), secondo il livello di programmazione raggiunto
nella classe. Leggiamo ad alta voce il problema e invitiamo gli allievi a seguire i
passaggi, indicati nelle schede, che guidano nello svolgimento. L’attività può essere
svolta anche con libro cartaceo e/o digitale, carta, penna ed evidenziatore.
Strumenti compensativi: computer, software con sintesi vocale, mappe e tabelle con
procedure, calcolatrice parlante.
Modalità
Con
Senza
computer
computer
Leggiamo a voce alta il testo, trascriviamo
Con un
adulto
Facilitiamo l’uso degli
quanto proposto e individuato dal bambino, in
strumenti compensativi
modo da farlo concentrare sulla risoluzione
necessari allo svolgimento
del
delle attività in
problema.
digitale. Suggeriamo di
aiutarsi con le immagini,
dove presenti, e usiamo le
tabelle
compensative, per esempio
per il
riconoscimento delle figure
52
geometriche e il
recupero delle formule.
Svolgiamo i calcoli con
l’aiuto della calcolatrice
parlante
Da solo
L’allievo può utilizzare da Come proposto nelle procedure delle schede,
solo gli strumenti
il
compensativi e scegliere le
bambino può risolvere i problemi da solo
strategie per portare
affrontando
a termine.
un passaggio alla volta. In caso di dislessia,
consegniamo la registrazione del testo dei
problemi,
se il bambino è abituato allo strumento.
Con un altro
bambino
Gli allievi usano insieme
Gli allievi risolvono insieme i problemi; il
gli strumenti
bambino che
compensativi per risolvere collabora con il compagno con difficoltà legge
i problemi.
il testo
e trascrive i passaggi e la soluzione individuati
insieme.
In gruppo
Usiamo le potenzialità
I bambini in piccoli gruppi riflettono sul testo,
multimediali del computer
seguono
(o della LIM) per aiutare i
i passaggi, ragionano sulle strategie e gli
bambini a focalizzare
strumenti e
l’attenzione sulle strategie
trovano i risultati.
da adottare. In questo
modo creiamo un esempio
53
condiviso da tutta la
classe sulle modalità per
risolvere problemi.
COME COSTRUIRE ALTRE SCHEDE
Possiamo partire dai problemi riportati nel libro di testo. Per ogni problema
esplicitiamo la procedura di svolgimento, prendendo come modello le schede.
Possiamo intervenire a livello formale sul testo inserendo per esempio interlinea
doppia e immagini per favorirne la comprensione.
SCHEDA ALLIEVO 27
NOME...................................................................................................................
CLASSE .................................................................... DATA ...............................
Quante zampe?
✤ Risolvi il problema seguendo le indicazioni.
In uno zoo ci sono: 24 lupi, 6 leoni, 15 fenicotteri, 8 serpenti, 2 gorilla e 3 elefanti.
Quante zampe ci sono in tutto?
Per risolvere un problema devo:
Leggere il testo
Evidenziare i dati
Sottolineare la domanda
Disegnare/rappresentare il problema
Individuare i dati utili e scrivere i dati
54
Fare i calcoli
Scrivere la risposta
SCHEDA ALLIEVO 28
NOME.................................................................................................................
CLASSE .................................................................... DATA .............................
Mucche e latte
Risolvi il problema seguendo le indicazioni.
In un allevamento ogni mucca produce 9,5 litri di latte al giorno. Quanto latte
produce ogni mucca in 30 giorni? E quanto latte producono complessivamente 100
mucche di quell’allevamento?
Per risolvere un problema devo:
Leggere il testo
Evidenziare i dati
Sottolineare la domanda
Disegnare/rappresentare il problema
Individuare i dati utili e scrivere i dati
Fare i calcoli
Scrivere la risposta
55
SCHEDA ALLIEVO 29
NOME..................................................................................................................
CLASSE .................................................................... DATA .............................
Ho un problema…
Risolvi il problema seguendo le indicazioni.
Calcola il perimetro di un rettangolo che ha la base e l’altezza rispettivamente di 4 cm
e 5,3 cm. Calcola anche l’area.
Per risolvere un problema devo:
Leggere il testo
Evidenziare i dati
Cerchiare la parola che indica la figura
Sottolineare la domanda
Disegnare la figura
Scrivere i dati
Fare i calcoli
Scrivere la risposta
56
SCHEDA ALLIEVO 30
NOME..................................................................................................................
CLASSE .................................................................... DATA .............................
Ho un altro problema!
Risolvi il problema seguendo le indicazioni.
Un rettangolo ha la base di 15 cm e l’altezza è i 2/5 della base.
Calcola perimetro e area.
Per risolvere un problema devo:
Leggere il testo
Evidenziare i dati
Cerchiare la parola che indica la figura
Sottolineare la domanda
Disegnare la figura
Scrivere i dati
Fare i calcoli
57
Scrivere la risposta
FINE
A cura di
Iuliano Filomena
a. s. 2012-2013
58