La visione dell`altro nel buddhismo antico

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Sezione monografica
C 3 n.s. (2012) 311-326
La visione dell’altro nel buddhismo antico
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S – 1. Il buddhismo e la visione dell’altro. 2. L’altro nella società. 3. L’altro come
individuo: l’esperienza comune della sofferenza. 4. Le “dimore divine” (brahmavihāra). 5. La
gentilezza amorevole (mettā) nel Canone in pāli. 6. La gentilezza amorevole nei commenti: il
Vimuttimagga. 7. Il Visuddhimagga. 8. Alcuni interpreti contemporanei. 9. Il livello ultimo:
la vacuità.
In primo luogo va detto che la nozione di “altro” può essere riferita
a persone, ad animali o a cose. Se riferita a persone, presuppone il senso
di identità o di appartenenza a un gruppo e, di conseguenza, anche una
divisione fra sé e gli altri. Nell’antica civiltà indiana il senso di identità
era dato dalla nascita in un certo clan e in una certa casta, ma potevano
esserci altre forme di appartenenza, per esempio a una scuola di pensiero,
che non implicavano automaticamente l’esclusione di chi non la pensava
allo stesso modo o l’impossibilità di passare da un gruppo all’altro; né era
sempre presente una divisione netta fra sé e gli altri. La separazione poteva
essere piuttosto vaga o sfumata, forse perché spesso non si ragionava in
base a una logica aristotelica, ma in base a una mentalità polivalente1,
oppure perché, secondo quanto è attestato dalle Upanis. ad in poi (VI sec.
a. C.), per molti il valore supremo era quello di un Assoluto indefinibile,
il Brahman, di cui tutto il mondo molteplice era considerato un’illusoria
manifestazione2. In questo senso l’Altro poteva essere la dimensione di
assoluta coscienza, essere e beatitudine cui si accedeva con lo yoga. Pertanto il sottrarre valore ai singoli aspetti del molteplice poteva fare apparire
come ignoranza la visione di chi si soffermava sul particolare.
1
Cf. A.S. C, A e non A. Il pensiero fuzzy e la ricerca nelle discipline orientali, in A. M (a cura di), Eastern Perspectives: from Qumran to Bollywood, Edizioni dell’Orso, Alessandria
2009, 63-83.
2
Cf. P. F-R, Introduzione, in Upanis.ad antiche e medie, a cura di P. Filippani-Ronconi, Prefazione di M. Piantelli, Bollati-Boringhieri, Torino 2007, 3-15; S. P,
Sanātana dharma. Un incontro con l’induismo, San Paolo, Milano 1996, 59-61.
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