capitolo 1 Amore umano e amore di Dio Se l'amore perfetto caccia via la paura - 1 Giov 4:18 allora perché soffriamo? Per rispondere a questo quesito dobbiamo prima chiarire cosa sia l'amore perfetto. In greco troviamo tre accezioni diverse alla parola amore: eros, fileo, agapeo e questa tripartizione del concetto di amore potrebbe in effetti corrispondere alla triplice natura dell'uomo: corpo, anima e spirito. Per cominciare analizziamo l'eros. Si tratta del tipo di amore oggi più conosciuto ed esaltato, e comunemente viene considerato l'amore più intenso e travolgente da sperimentare. L'eros, l'energia sessuale (libido), è in realtà una delle spinte più forti dell'uomo naturale, una delle spinte più capaci di motivarlo. E questo non soltanto in relazione al rapporto sessuale, ma in tutte le altre modalità in cui questa tendenza istintuale si esprime: conquista, predominio, esibizione, competizione e persino morte. Dio certamente nel crearci come esseri sessuati ha fatto qualcosa di meraviglioso, ma sovente è l'approccio che abbiamo sviluppato nei confronti della sessualità a risultare distorto. Il sesso pur essendo stato concepito da Dio come istinto buono, creativo, costruttivo, e di notevole interazione nell'ambito della coppia, se investito di esagerate aspettative, rischia di deluderci. Quando chiediamo troppo all'eros, finiremo per subirne grandi frustrazioni. Dio vuole condurci a vivere una sessualità matura, capace di esprimersi e di autogestirsi; ma non raggiungeremo certamente questa maturità in maniera direttamente proporzionale al numero di esperienze sessuali da noi collezionate. E questo perché l'eros, in quanto spinta prevalentemente istintuale, manca di una sua specificità. Potremmo provare cioè un'attrazione e forse avere perfino un'armonia sessuale con cento persone diverse, ma questa «esperienza» non ci aiuterà di certo ad identificare il compagno, la compagna della nostra vita. Come a dire che l'enfasi iniziale data all'aspetto erotico del rapporto (scambiato come amore o prova d'amore) può divenire preludio di grossi dubbi e perplessità allorché una volta sposati ci dovesse accadere di provare un'attrazione sessuale maggiore per una persona diversa dal nostro patner. Situazioni analoghe, come purtroppo ben sapete, oggi rappresentano una minaccia crescente all'integrità della famiglia. Ma ritornando al nostro studio, la seconda accezione della parola amore è fileo. Questo termine connota in particolare l'amicizia, un tipo d'amore che coinvolge cioè i sentimenti, le emozioni. Ci troviamo di fronte al tipo di rapporto che generalmente tendiamo ad instaurare col nostro prossimo. Il fileo ci permette di entrare in un contatto più profondo con la persona, stabilendo una relazione più intima e confidenziale fino ad una condivisione di interessi, obiettivi, valori. A differenza dell'eros, il fileo rappresenta già un amore più particolare e più specifico. Questo tipo di amore però è molto difficile da realizzare perché i veri amici sono rari e spesso durano il tempo di una stagione. La nostra vita, infatti, è spesso costellata da delusioni: finquando ci si trova in luoghi comuni dove parlare la stessa lingua, o dove vivere un'apparente relazione, va tutto bene; ma, nel momento del bisogno, là dove vorremmo realmente incontrarci con «l'altro» ci si accorge che non esisteva forse una vera amicizia e si rimane maledettamente soli. Questa amara scoperta conduce infatti i più a chiudersi in se stessi e ad intrattenere rapporti sempre più superficiali col prossimo, rassegnandosi ad una comunicazione formale. Può darsi che quando cerchiamo un amico stiamo in realtà cercando qualcuno che soddisfi le nostre tendenze egoistiche del momento, e quando gli diamo amore è soltanto per riceverne una quantità maggiorata dagli interessi. È impossibile d'altronde umanamente amare di un amore «veramente» disinteressato e che ricerca solamente il bene altrui. Ebbene sì, è triste da ammettere, ma anche il fileo è un amore interessato. Ma occupiamoci adesso di ciò che ci interessa più da vicino analizzando l'agapeo, ossia l'amore di Dio. Dio ci ama di un amore particolare, ed il Suo, è l'amore più importante, più grande. «Noi abbiamo conosciuto l'amore che Dio ha per noi, e vi abbiamo creduto. Dio è amore; e chi dimora nell'amore dimora in Dio, e Dio dimora in lui». Noi abbiamo conosciuto l'amore che Dio ha per noi. Ma cosa significa conoscere? In un senso puramente materiale, fisico l'«eros» esprime il divenire una stessa cosa: Adamo conobbe Eva, ebbe cioè un rapporto sessuale con lei. Nella sfera emozionale il «fileo», esprime comunicazione, condivisione di gusti, progetti, esperienze, delusioni, aspirazioni, valori, e tutto questo in un contatto più esclusivo. Ma come conoscere l'«agapeo» ossia l'amore di Dio? Umanamente parlando non avremmo mai potuto né immaginarlo né capirlo, se Dio non lo avesse espresso mandandoci Gesù. La manifestazione più grande dell'amore di Dio si è concretizzata infatti nel sacrificio, nella morte di Gesù per ognuno di noi. Dio ha tanto amato il mondo che è morto per esso. Se l'uomo volesse esprimere il suo amore per il mondo, difficilmente riuscirebbe a modificarne radicalmente qualcosa. Molta gente presume di poter cambiare la condizione umana con la politica, con le idee rivoluzionarie, ma il mondo inesorabilmente segue il suo corso. L'amore umano pur nella sua bellezza, accusa i suoi limiti. Quanto nasce dall'uomo non potrà mai eguagliare la potenza dell'amore di Dio. Dio sceglie di sua iniziativa di amare l'uomo, di non permettere un altro diluvio universale, anche se il degrado umano forse lo avrebbe reso opportuno. L'amore di Dio non si aspetta nulla in cambio e dà tutto se stesso per ognuno di noi. Non esiste tra gli uomini un amore così potente; perfino quello espresso dai genitori nei confronti dei figli aspetta prima o poi un contraccambio. Il nostro amore tende infatti ad impegnare l'altro, cerca cioè un contropartita (do ut des). E così per la nostra mente abituata agli amori umani risulta estremamente difficile comprendere l'agapeo, amore che dà senza aspettarsi di ricevere, che si esprime indipendentemente dal fatto di essere corrisposto. Eppure è grande la necessità umana di una certezza d'amore, di un sentimento che non fallisce: abbiamo tutti un disperato bisogno dell'amore di Dio. È allora indispensabile divenire una cosa sola con l'amore di Dio accogliendo Gesù. Finquando cioè non riceviamo il dono meraviglioso e gratuito della salvezza, finché Gesù non viene nella nostra vita, resteremo estranei all'amore di Dio. Potremo forse fantasticarvi sopra, ma non lo potremo né comprendere né tanto meno sperimentare. Dio ha colmato l'incolmabile, attraverso il suo figliolo Gesù. Oggi siamo in grado di ricevere il Suo amore grazie alla nuova natura che ci ha dato in quanto Suoi figli. Ritornando adesso al passo della Bibbia: «Abbiamo conosciuto l'amore che Dio ha per noi e vi abbiamo creduto». L'unico modo per conoscere cioè l'amore di Dio è quello di credervi: la fede è in questo modo l'unica via attraverso la quale ricevere i benefici, la potenza, la grandezza dell'amore di Dio. Dio è amore, e questo amore è venuto ad abitare dentro di noi attraverso Cristo. Siamo stati rigenerati interiormente, ma abbiamo bisogno di crederlo. Dio è la stessa essenza dell'agapeo e chi dimora nell'amore dimora in Dio. Questo tipo di amore rappresenta dunque il fulcro del Cristianesimo. «Noi amiamo perché Egli ci ha amato per prima». Se non scopriamo il tipo di amore che Dio ha avuto, ha, ed avrà eternamente nei nostri confronti, noi non potremo riamarlo a nostra volta, né tanto meno potremo amare il nostro prossimo. Generalmente infatti trasmettiamo agli altri lo stesso tipo di amore del quale ci sentiamo amati. Dio ci ama, e cerca di comunicarcelo nonostante la nostra indifferenza, la nostra paura. Quando riusciamo a percepire la potenza del Suo amore, diventa facile ricambiarlo. Soltanto allora possiamo ricevere l'esortazione di Dio ad amarci l'un l'altro con lo stesso tipo di amore che Lui ha per noi. «Amatevi l'un l'altro come Io vi ho amati». L'amore è la motivazione del nuovo patto, e Dio ha fatto sì che, scoprendo l'amore che è stato sparso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, potessimo a nostra volta esprimerlo verso di Lui e verso il nostro prossimo. E tutto questo come un circolo «benedetto» ci porterà ad un amore e ad una gratitudine crescenti.