Dall`elettrostimolazione muscolare alla fisioterapia

Dall’elettrostimolazione muscolare alla fisioterapia funzionale
La storia dell’elettrostimolazione è stata costellata di momenti di popolarità e impopolarità,
ma, nonostante ciò, si è sviluppata una graduale accettazione mano a mano che la
raccolta sistematica dei dati e l’analisi scientifica hanno contribuito a chiarirne gli aspetti
positivi.
I progressi nella tecnologia elettronica e l’aumento della comprensione della fisiologia
neuromuscolare, nel corso di molti decenni, hanno insieme contribuito al miglioramento
dell’uso dell’elettrostimolazione a scopi funzionali e terapeutici.
Oggi vi è una notevole mole di dati sperimentali che evidenziano le sue proprietà uniche
nel modificare certi aspetti biologici e chimici dei tessuti in vivo e nell’aumentare le
proprietà di contrazione muscolare e ha trovato un’importante collocazione nell’ambito del
lavoro muscolare finalizzato al recupero funzionale.
Da tempo la visione segmentaria dei muscoli è stata superata da un concetto più globale
che li colloca all’interno di una struttura più complessa.
L’azione motoria è il risultato dell’intervento di più muscoli legati tra loro da una
sequenzialità di intervento: alcuni si contraggono (agonisti) ed altri si decontraggono
(antagonisti), tutti integrati in un sistema di “coordinazione intermuscolare”. Uno squilibrio
muscolare porta ad una serie di adattamenti che possono alterare questo meccanismo
perfetto, fino all’insorgenza di un evento patologico.
DISPOSIZIONE MUSCOLARE “PER OPPOSTI”
o coordinazione intermuscolare
Il dolore, a sua volta, altera le connessioni neuro-mio-fasciali tra i muscoli motori sinergici
e i loro antagonisti accentuando le limitazioni funzionali del soggetto.
Ogni terapia crea uno squilibrio nel patologico equilibrio del paziente, e più il lavoro è
segmentario e meno veloce sarà l’adattamento al lavoro stesso. Il lavoro eseguito
seguendo il concetto di sequenzialità della “Catena cinetica” permette una visione più
globale del sistema e una miglior risoluzione del problema.
Scopo della fisioterapia moderna è il ripristino della funzione agendo sia sul dolore che sul
riequilibrio muscolare ma, sino ad oggi, il lavoro mirava prima alla risoluzione della
sintomatologia dolorosa, l’effetto del trauma, e, successivamente, alla tonificazione
muscolare.
Per raggiungere l’obiettivo nel minor tempo possibile bisogna integrare, con programmi
mirati, la terapia antalgica alla neurostimolazione.
Questi programmi aprono un circuito virtuale con una riattivazione muscolare dei muscoli
sinergici prossimale e distale rispetto al punto doloroso, detendendo il muscolo inserito
nella fascia retratta e, allo stesso tempo, dando la possibilità al terapista di intervenire sul
punto doloroso con una terapia antalgica integrata.
Paolo Checchetto, Fisiolab Verona
Laureato in Scienze motorie, massofisioterapista