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Carenze minerali
N
P
K
Mg
S
Mn
B
Zn
Guida tascabile illustrata
alle carenze nutrizionali
delle maggiori colture arative
La competenza in Potassio e Magnesio
2
Indice
Sezione 1 Introduzione
3
Sezione 2 Come utilizzare questa
guida 7
Sezione 3 Gli elementi nutritivi
8
Sezione 4 Riconoscimento delle
carenze nutrizionali 19
Cereali20
Mais
34
Colza
48
Barbabietola
da zucchero
62
Sezione 5 Asportazioni e consigli
di concimazione 76
3
Introduzione
Nutrizione delle colture
Gli elementi nutritivi minerali essenziali
per la crescita delle piante sono ben
tredici. Sono definiti essenziali perché
in assenza anche solo di uno di questi,
la pianta arresta la propria crescita.
Insieme a carbonio, idrogeno e ossigeno
rappresentano la base per supportare la
capacità produttiva di tutte le piante, pilastro su cui poggia la strategia mondiale
di autosufficienza alimentare.
La realizzazione di programmi di selezione e di miglioramento genetico nelle
piante coltivate ha comportato grandi
vantaggi in termini di rese unitarie e
qualità dei prodotti agricoli; è necessario
tuttavia sottolineare come sia importante
rispondere in modo adeguato ai fabbisogni nutrizionali delle colture affinché il
loro potenziale produttivo sia valorizzato.
Il vecchio adagio che recita “sei ciò che
mangi” trova applicazione sia nelle piante
che negli animali.
4
Carenza nutrizionale nelle colture
Quando un nutritivo scarseggia, diviene
il fattore limitante per il successo della
coltura, così che nessun ulteriore apporto
di altri nutritivi migliorerà la resa fino a
quando non verrà corretta quella specifica carenza. Questa semplice “legge dei
fattori limitanti” è nota come la “legge del
minimo di Liebig”.
E’ quindi fondamentale imparare a riconoscere tempestivamente i sintomi intraspecifici delle diverse carenze nutrizionali
nelle colture, individuare le azioni correttive che possono
essere compiute
per mitigare
gli effetti e
soprattutto,
quale strategia
dovrà essere
seguita in futuro per prevenire
una situazione
simile.
5
L’importanza di un
“approccio bilanciato”
Ogni programma di nutrizione dovrebbe
seguire un approccio bilanciato. L’azoto
è l’elemento chiave della resa per la
maggior parte delle colture. Tuttavia,
gli elementi di supporto, potassio in
particolare, zolfo e magnesio sono
ugualmente importanti per garantire
un adeguato livello di fertilità nel suolo,
massimizzando la risposta all’azoto e
riducendone le perdite nell’ambiente.
I nutritivi secondari sono così chiamati
solo per il fatto di essere richiesti in
quantità minori rispetto a N, P o K, ma
non sono certo secondari in termini di
importanza per la coltura. Similarmente,
i micronutrienti o elementi traccia sono
richiesti solo in quantità minime ma
gli effetti della loro carenza possono
rivelarsi devastanti per il buon esito della
coltura. Un approccio bilanciato prende
in considerazione l’apporto di elementi
nutritivi supplementari che altrimenti
potrebbero limitare la risposta dei
concimi NPK applicati.
6
Il segreto è prevenire
Questa guida fornisce alcuni suggerimenti su come identificare la sintomatologia, diagnosticare una carenza nutrizionale e risolverla tempestivamente.
E’ bene premettere che una migliore
gestione della coltura eviterebbe il
manifestarsi di carenze nutrizionali. Dal
momento in cui compaiono i sintomi
da carenza, la coltura soffre un alto
grado di stress e in tali condizioni la
produttività viene compromessa. Informare l’agricoltore circa i fattori di rischio
e le condizioni che concorrono a generare la carenza, aiuta a mettere in atto
un piano di azioni preventive.
7
Sezione 2
Come utilizzare questa guida
1 Individuare nell’indice la coltura d’interesse
2 Identificare la potenziale carenza nutrizionale: Sezione 4
3 Informazioni relative all’elemento nutritivo, consigli sui fattori di rischio e prevenzione: Sezione 3
4 Raccomandazioni d’uso, dosi ed epoche d’impiego dei concimi con-
sigliati: Sezione 5
Il presente volume fornisce una guida visiva
dei sintomi da carenza nutrizionale delle colture
che, tuttavia, possono variare significativamente.
Si raccomanda perciò di verificare sempre l’eventuale carenza nutritiva attraverso le analisi fogliari.
8
Sezione 3 – Gli elementi nutritivi
Azoto (N)
L’apporto di azoto è probabilmente il
più importante fattore che concorre alla
determinazione della resa produttiva di una
coltura. Attraverso le analisi chimiche del
terreno è possibile determinare i livelli di
azoto disponibili nel terreno e confrontarli
con i valori ottimali in considerazione del
tipo del suolo, delle precipitazioni invernali, della coltura precedente nel piano di
rotazione…
Situazioni “difficili”:
Suoli leggeri, basso contenuto di sostanza organica, intense precipitazioni
invernali.
Prevenzione:
Accurata valutazione delle unità di azoto
da distribuire, realizzazione di un piano
di concimazione puntuale che preceda
l’inizio del ciclo di sviluppo. Seguire un
approccio bilanciato e distribuire quantitativi adeguati di tutti i nutritivi, con
particolare riferimento a S, K e Mg.
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Sintomatologia da carenza:
Lento accrescimento dei germogli,
sviluppo stentato della pianta, clorosi
fogliare che compare inizialmente sulle
foglie più vecchie (al contrario della
carenza di zolfo che ha origine nelle
più giovani).
Trattamento:
In caso di carenza grave applicare concimi azotati liquidi (urea, urea ammonio
nitrato).
Fosforo (P)
Particolarmente importante nei primi
stadi di sviluppo per assicurare una buona partenza ed un’adeguata radicazione.
Nella pianta il fosforo è cruciale per il
metabolismo energetico e delle sostanze
di riserva.
Situazioni “difficili”:
Suoli pesanti, acidi, pH elevati, primi
stadi di crescita con apparati radicali
poco sviluppati.
10
Prevenzione:
A causa della sua scarsa mobilità nel
terreno e dell’insolubilizzazione cui va
facilmente soggetto nei terreni non neutri
si rende necessario mantenere un buon
livello di fosforo nel terreno; il contenuto
di fosforo assimilabile dovrebbe essere
monitorato ogni 3-4 anni mediante le
analisi del suolo.
Sintomatologia da carenza:
Crescita lenta o nanismo, minore espansione delle radici, tessuti scarsamente
lignificati, culmi esili, foglie piccole e con
colorazione bronzea.
Trattamento:
Sebbene vi siano alcuni concimi fogliari
che possono aiutare (fosfito di potassio),
la cura della carenza di fosforo è difficile.
Risulta quindi di fondamentale importanza la prevenzione mediante l’apporto di
adeguate frazioni di fosforo al suolo.
11
Potassio (K)
Generalmente rappresenta l’elemento
minerale richiesto in maggiori quantità
dalle colture rispetto a azoto e fosforo.
Il potassio gioca un ruolo diretto nella gestione dell’acqua, nella resistenza a stress
e nel sostegno meccanico della pianta;
adeguati apporti di potassio sono cruciali
anche per un efficiente uso dell’azoto.
Attraverso le analisi chimiche del terreno
è possibile determinare il contenuto di potassio disponibile, sebbene si debba fare
attenzione agli eventuali eccessi di calcio,
magnesio e sodio che possono mascherare la reale disponibilità dell’elemento.
Situazioni “difficili”:
Suoli sabbiosi o organici, elevati livelli
di magnesio o calcio, suoli argillosi (con
elevata capacità di fissare il potassio e
renderlo indisponibile per le piante).
Prevenzione:
Mantenere una buona dotazione dell’elemento nel terreno, monitoraggio ogni 3-4
anni mediante le analisi del suolo.
12
Sintomatologia da carenza:
Sulle foglie in forma di tipiche necrosi
dei margini e delle punte che compaiono
inizialmente su quelle più vecchie. Maggiore suscettibilità a siccità, allettamento
e ad attacchi patogeni.
Trattamento:
Applicazioni fogliari con potassio
(SOLUMOP o soluSOP 52) risultano
un’efficace risposta a picchi di fabbisogno e/o carenze temporanee, senza tuttavia sostituire la concimazione potassica
al suolo indispensabile per lo sviluppo
della coltura.
Magnesio (Mg)
Presente nella clorofilla, la chiave per la
fotosintesi, è responsabile dell’attivazione
di numerosi enzimi coinvolti nel metabolismo della pianta più di ogni altro elemento. La valutazione attraverso le analisi del
suolo è generalmente un metodo efficace
sebbene si debbano valutare anche gli
eventuali eccessi di potassio, calcio o
sodio che possono mascherare la reale
disponibilità di magnesio.
13
Situazioni “difficili”:
pH alti o bassi, elevato contenuto di potassio o calcio nel suolo, suoli sabbiosi, minore
sviluppo delle radici assorbenti.
Prevenzione:
Mantenimento di un adeguato contenuto
di magnesio nel suolo restituendo ciò che
le colture asportano ed evitando eccessive calcitazioni del terreno. Utilizzo esclusivo di fonti di magnesio solubile in acqua
come ESTA® Kieserit.
Sintomatologia da carenza:
Tipiche clorosi internervali che nelle latifoglie conferiscono alle foglie un aspetto
“marmorizzato” e a strisce nei cereali.
Tali sintomi appaiono sempre prima sulle
foglie più vecchie e poi, eventualmente,
anche su quelle più giovani che nei casi
più gravi evolvono in necrosi e cadono.
Trattamento:
Applicazioni fogliari con EPSO Top, EPSO
Microtop e EPSO Combitop risultano efficaci nel fornire magnesio durante i periodi
di massimo fabbisogno e alleviare temporaneamente situazioni di carenza. Le
applicazioni fogliari restano tuttavia degli
14
interventi di emergenza e non possono
andare a sostituire la distribuzione di
adeguati apporti di magnesio al suolo.
Zolfo (S)
Lo zolfo è un componente centrale di
alcune proteine essenziali ed è perciò
particolarmente importante per le colture proteiche (soia, erba medica, fava da
granella, pisello proteico, lenticchia, cece,
fagiolo, pisello da granella), frumento tenero e colza. La valutazione del contenuto
di zolfo può avvenire tramite le analisi del
suolo e fogliari.
Situazioni “difficili”:
Suoli sabbiosi, con basso contenuto di
sostanza organica, intense precipitazioni
invernali.
Prevenzione:
Assicurarsi che il fabbisogno dell’elemento sia soddisfatto da puntuali applicazioni
di zolfo solubile in acqua mediante l’impiego di concimi e/o letame.
15
Sintomatologia da carenza:
Di solito si manifesta con un ingiallimento
diffuso dapprima sulle foglie giovani (la
carenza di N compare prima su quelle
più vecchie).
Trattamento:
Applicazioni fogliari con i concimi EPSO
risultano efficaci nel fornire zolfo prontamente utilizzabile dalle piante e ad
alleviare situazioni temporanee di fabbisogno / carenza.
Manganese (Mn)
L’elemento è coinvolto nei processi di
attivazione enzimatica, nell’uso dell’azoto,
favorisce la sintesi della clorofilla e la
fotosintesi clorofilliana. La carenza / indisponibilità di manganese è sempre più
diffusa nei terreni Italiani.
Le analisi fogliari rappresentano la via più
affidabile per valutare lo stato nutrizionale
delle piante.
Situazioni “difficili”:
Letto di semina sciolto, suoli organici,
con pH elevato, che presentano un
elevato contenuto di carbonati liberi.
16
Prevenzione:
Rullatura del letto di semina, regolari
applicazioni fogliari con manganese in
situazioni difficili, si sconsigliano eccessive calcitazioni del terreno.
Sintomatologia da carenza:
Clorosi internervale su foglie giovani e
vecchie; queste evolvono poi in macchie
necrotiche che confluendo danno alla
foglia un aspetto reticolato.
Trattamento:
Applicazioni fogliari con EPSO Combitop
o EPSO Microtop prevengono e curano
rapidamente le carenze di manganese.
Boro (B)
Tracce dell’elemento sono vitali per
processi come fioritura, fruttificazione e
germinazione. Ha un importante ruolo
nella sintesi, nel trasporto e nell’accumulo di zuccheri, specie nel loro passaggio
attraverso le membrane cellulari. Oleaginose e barbabietola presentano elevati
fabbisogni in boro. Generalmente, le
analisi del suolo rappresentano un metodo di valutazione efficace.
17
Situazioni “difficili”:
Suoli sabbiosi, pH minore di 5 e maggiore di 7, eccessive concimazioni azotate,
recenti calcitazioni, siccità.
Prevenzione:
Regolari interventi con sali di boro al
terreno e preventive applicazioni fogliari
con EPSO Microtop.
Sintomatologia da carenza:
Morte dei punti di crescita, necrosi e
deformazioni di foglie e radici (marciume
del cuore nella barbabietola).
Trattamento:
Applicazioni fogliari con EPSO Microtop.
Zinco (Zn)
Elemento nutritivo sempre più considerato, è coinvolto nella produzione dei semi,
nello sviluppo dell’apparato radicale e
nella resistenza a malattie.
Situazioni “difficili”:
Terreni alcalini, sabbiosi, elevati livelli
di magnesio, potassio o calcio, basse
temperature e eventi piovosi intensi.
18
Prevenzione:
Trattamenti preventivi con
EPSO Combitop.
Sintomatologia da carenza:
Aspetto rachitico delle piante e clorosi
che compare inizialmente sulle foglie
vecchie (la carenza di S compare prima
su quelle più giovani).
Trattamento:
Applicazioni fogliari con EPSO Combitop.
19
Sezione 4
Riconoscimento
delle carenze nutrizionali
20
Cereali
21
Trattamento:
In autunno il fabbisogno in azoto dei
cereali può essere coperto dalle risorse
del terreno; solo in presenza di terreni
sciolti è consigliata la distribuzione di una
prima frazione di azoto. Dopo il risveglio
vegetativo, in corrispondenza dell’accestimento, si applica una seconda frazione
in base alla densità di semina e al
contenuto di azoto minerale del suolo.
Applicazioni fogliari con concimi azotati
liquidi (es: Urea Ammonio Nitrato)
Cereali
Caratterizzata da una diffusa colorazione
giallo pallido della lamina fogliare che
ha inizio dall’apice delle foglie più vecchie
che imbruniscono e poi muoiono. Crescita
lenta e stentato sviluppo vegetativo, culmi
corti e fragili, nanismo. Può produrre gravi
effetti sulla resa. Nei casi di carenza
severa si ha un ridotto sviluppo delle
radici e formazione di spighe piccole.
Carenza di azoto
Carenza di azoto (N)
22
Cereali
23
Trattamento:
Correggere un terreno carente di fosforo
e mettere a disposizione delle radici
l’elemento in forma utilizzabile è un
processo che richiede tempo. E’ necessario quindi monitorare la reale disponibilità del nutritivo nel terreno e prevenire
situazioni di carenza. Applicazioni fogliari
con fosfito di potassio risultano efficaci
nel rispondere a momenti di massimo
fabbisogno nutritivo e/o alleviare situazioni di carenza ma non sostituiscono in
alcun modo la concimazione al suolo.
Cereali
Si osserva il rallentamento della crescita,
steli sottili, foglie più strette e affusolate
accompagnate dalla presenza di macchie necrotiche di colore bronzeo alla
base dei cereali. I sintomi tendono a
manifestarsi prima e con maggiore
severità su piante con apparato radicale
meno sviluppato. Fallanze al germogliamento.
Carenza di fosforo
Carenza di fosforo (P)
24
Cereali
25
Trattamento:
Correggere un terreno carente di potassio e
mettere a disposizione delle radici l’elemento in forma scambiabile è un processo
che richiede tempo. E’ necessario quindi
monitorare la reale disponibilità del nutritivo
nel terreno e prevenire situazioni di carenza.
Applicazioni fogliari sono utili a soddisfare
temporanei picchi di domanda e/o la carenza
ma non sostituiscono in alcun modo la concimazione al suolo.
Cereali
Si manifesta con la clorosi dei margini e
degli apici fogliari a cui segue la necrosi. Le
foglie più giovani sono più strette con una
colorazione che va dal verde scuro/bluastro
al bronzo/rossastro. Con il tempo la foglia
apicale ingiallisce, le piante disseccano
e risultano marcatamente più suscettibili
all’allettamento, agli stress ambientali e alle
malattie. Nel corso della fase di “riempimento” della cariosside si ha la formazione
di granelli più piccoli, specie al culmine
della spiga.
Carenza di potassio
Carenza di potassio (K)
26
Cereali
27
Trattamento:
Applicazioni fogliari con EPSO Top o
EPSO Combitop – per dettagli consultare
la sezione 5.
Cereali
A partire dalle foglie più vecchie, si
manifesta una clorosi maculata internervale che ricorda un filo di perle mentre
le nervature rimangono verdi, evolve poi
in necrosi. Successivamente la clorosi si
diffonde sulla lamina e anche i margini
si ingialliscono. I sintomi di solito sono
visibili quando le piante sono soggette
a stress da freddo, siccità o quando
l’apparato radicale è poco sviluppato.
Carenza di magnesio
Carenza di magnesio (Mg)
28
Cereali
29
Carenza di zolfo (S)
I trattamenti fogliari correggono le carenze
che si verificano durante la stagione, ma
per prevenire i sintomi da carenza di zolfo
e ripristinarne un adeguato livello nel
terreno in modo duraturo si rende necessario l’apporto al suolo di zolfo solubile
in acqua con ESTA® Kieserit.
Cereali
Trattamento:
Applicazioni fogliari con EPSO Combitop –
per dettagli consultare la sezione 5.
Carenza di zolfo
Diffuso ingiallimento sulle foglie più giovani (la carenza di N compare prima su
quelle più vecchie).
30
Cereali
31
Trattamento:
Applicazioni fogliari con EPSO Combitop –
per dettagli consultare la sezione 5.
Cereali
Si manifesta spesso in primavera quando
le temperature sono basse e non piove.
Clorosi internervale a strisce intermittenti
(non su tutta la lamina fogliare). La pianta
appare pallida, esile e assume un portamento floscio. I punti di passaggio degli
pneumatici del trattore, in cui il terreno
è più costipato, rimangono generalmente
verdi. Nell’avena la sintomatologia è
simile ma con striature grigie che poi
necrotizzano.
Carenza di manganese
Carenza di manganese (Mn)
32
Cereali
33
Trattamento:
Applicazioni fogliari con EPSO Combitop –
per dettagli consultare la sezione 5.
Cereali
I sintomi compaiono dapprima sulle
foglie più giovani. Le piante appaiono
ridotte nello sviluppo. Le foglie sono
piccole e strette con delle striature
clorotiche e necrotiche longitudinali,
che corrono su entrambe le pagine ai
lati della nervatura centrale mentre i
margini restano spesso verdi. Le foglie
possono ripiegarsi verso l’alto.
La carenza di zinco si riscontra generalmente a macchie di leopardo nel campo.
Carenza di zinco
Carenza di zinco (Zn)
34
Mais
Concimazione
bilanciata
Carenza di
N
35
Trattamento:
L’approvvigionamento di azoto varia
secondo la densità di semina ed il
contenuto di azoto minerale del terreno.
Per minimizzare il dilavamento azotato è
consigliabile frazionare la concimazione
soprattutto nei terreni leggeri/sabbiosi.
Mais
Il colore delle foglie diventa verde pallido.
Le foglie più vecchie ingialliscono a partire
dagli apici lungo le nervature per poi
disseccare. La crescita degli steli e delle
radici rallenta dando origine a fenomeni
di nanismo nelle piante, che crescono
smilze e sottili.
Carenza di azoto
Carenza di azoto (N)
36
Mais
37
Trattamento:
Qualora la diagnosi sia tempestiva, possono essere impiegati con successo concimi
fosfatici solubili in acqua in fase di postemergenza.
Mais
A partire dagli stadi iniziali si hanno foglie
esili, scure con sfumature rosso porpora,
la base dello stelo che tende al viola. Tali
sintomi possono essere indotti anche da
stress da freddo. Qualora la condizione di
carenza perduri, le foglie più vecchie iniziano a disseccarsi. La carenza di fosforo
nella fase di riempimento della cariosside
può causare una maturazione ritardata e
la disposizione irregolare dei ranghi sulla
spiga.
Carenza di fosforo
Carenza di fosforo (P)
38
Mais
39
Trattamento:
Sebbene il principale obiettivo sia
raggiungere e mantenere un adeguato
livello di potassio nel terreno, applicazioni fogliari di soluSOP risultano efficaci
nel rispondere a picchi di domanda e/o
situazioni di carenza di potassio.
Mais
Foglie allungate, flaccide, clorosi a strisce
a partire dagli apici lungo i margini. In
seguito gli ingiallimenti si estendono
con conseguente necrosi che dagli apici
e dai margini si diffonde verso l’interno
con distorsione delle lamine. Le foglie
più vecchie sono interessate per prime.
Internodi più corti, steli più sottili. Le
cariossidi all’apice della spiga sono
solo abbozzate. Allettamento degli steli.
Carenza di potassio
Carenza di potassio (K)
40
Mais
41
Trattamento:
Applicazioni fogliari con EPSO Top,
EPSO Microtop o EPSO Combitop nel
corso della stagione – per dettagli consultare la sezione 5.
La concimazione localizzata sulla fila
alla semina con ESTA® Kieserit granulare permette di risolvere la carenza di
magnesio in modo definitivo.
Mais
La carenza di magnesio ha inizio sulle
foglie più vecchie e si manifesta con
clorosi internervale (la carenza di zinco si
manifesta con venature più definite) che
ricorda un filo di perle, mentre le nervature
rimangono verdi. Nel tempo la clorosi si
diffonde sulla lamina e anche i margini si
ingialliscono. Segue poi l’arricciamento
della foglia, la severa clorosi/necrosi a
partire dai margini e l’eventuale morte
della foglia.
Carenza di magnesio
Carenza di magnesio (Mg)
42
Mais
43
Trattamento:
Applicazioni fogliari EPSO Microtop –
per dettagli consultare la sezione 5.
Mais
Sintomi raramente visibili nel mais.
Crescita stentata, macchie necrotiche
striate bianco-trasparenti. In caso di
carenza acuta si ha disseccamento delle
foglie più giovani, ripiegamento degli
apici fogliari. Spiga più piccola, peggiore
riempimento della cariosside, disposizione
irregolare dei ranghi.
Carenza di boro
Carenza di boro (B)
44
Mais
45
Trattamento:
Applicazioni fogliari con EPSO Microtop –
per dettagli consultare la sezione 5
Mais
Necrosi a strisce sia su foglie giovani che
più vecchie. Spiga: irregolare fruttificazione che si traduce nella riduzione del
numero di cariossidi per spiga; curvatura
della pannocchia.
Carenza di manganese
Carenza di manganese (Mn)
46
Mais
47
Trattamento:
Applicazioni fogliari con EPSO Combitop –
per dettagli consultare la sezione 5.
Mais
La sintomatologia nel mais è caratterizzata da un ingiallimento a bande longitudinali della foglia. Le aree vicine al
picciolo possono sviluppare una colorazione bianco/gialla. In caso di grave
carenza, le piante mostrano uno sviluppo
stentato dovuto all’accorciamento degli
internodi, accompagnato da venature
gialle o rossastre che compaiono sulle
foglie basali.
Carenza di zinco
Carenza di zinco (Zn)
Foto: Dr. W. Zorn
48
Colza
49
Si manifesta con una crescita ridotta,
steli corti, sottili, radici molto lunghe ma
con limitato sviluppo di quelle avventizie. Foglie più piccole, con sfumatura
gialla/arancio dell’intera lamina a partire
dall’inizio della primavera. In alcuni casi
le foglie più vecchie, che di norma sono
gialle, assumono un colore rossastro/
violaceo simile alla carenza di P, Mg e
S. L’intera pianta prende una colorazione verde pallida. Ridotto numero di
foglie prodotte e piante che mostrano un
accrescimento stentato. La carenza di
azoto limita lo sviluppo delle silique.
Carenza di azoto
Carenza di azoto (N)
Colza
Trattamento:
Applicare azoto in forma liquida in caso
di carenza grave (Urea Ammonio Nitrato).
50
Colza
51
Trattamento:
Qualora la diagnosi sia tempestiva,
possono essere impiegati con successo
concimi fosfatici solubili in acqua in fase
di post-emergenza; il principale obiettivo
deve rimanere il mantenimento di un
adeguato livello di fosforo nel terreno.
Colza
I sintomi caratteristici sono in forma di
clorosi verde pallido delle foglie, margini arrossati e sfumature rosse/rosa alla
base delle piante unite ad un accrescimento stentato della coltura. Tale sintomatologia tende a manifestarsi molto
presto su piante che non hanno un apparato radicale ben sviluppato, risultato
dell’uso di tecniche di minima lavorazione o in terreni compatti, i più colpiti dalla
carenza di fosforo. Ogni tanto le foglie
più vecchie prendono un colore rosso
fiammeggiante fino all’arancio e cadono
prematuramente.
Carenza di fosforo
Carenza di fosforo (P)
52
Colza
53
Trattamento:
Correggere un terreno carente di potassio e mettere a disposizione delle radici
l’elemento in forma scambiabile è un
processo che richiede tempo. Il principale
obiettivo è perciò raggiungere e mantenere un adeguato livello di potassio nel terreno. Sebbene le asportazioni di potassio (attraverso i semi) siano abbastanza
contenute, 40-50 kg K2O/ha, è da notare
come giunta al riposo invernale la coltura
abbia già assorbito circa 100 kg K2O/ha,
mentre a fine ciclo le unità totali assorbite
ammonteranno a circa 400 kg K2O/ha.
Ecco spiegato il perchè sia importante
apportare il potassio già in autunno.
Colza
Si manifesta con una clorosi violacea e
successive necrosi dei margini fogliari
che poi si estendono a tutta la superficie
fogliare. Segue il ripiegamento dei margini verso l’alto. Le piante risultano più
suscettibili all’allettamento e tendono
ad andare incontro ad una senescenza
anticipata.
Carenza di potassio
Carenza di potassio (K)
54
Colza
55
Clorosi internervale con effetto marmorizzato (nervature rimangono verdi) sulle
foglie più vecchie e più basse. Segue il
completo imbiancamento della lamina e
la caduta anticipata. Le moderne cultivar ad elevata produttività mostrano un
crescente fabbisogno in magnesio.
Trattamento:
Applicazioni fogliari con EPSO Top o
EPSO Microtop – per dettagli consultare
la sezione 5.
Carenza di magnesio
Carenza di magnesio (Mg)
Colza
I trattamenti fogliari correggono le carenze
che si verificano durante la stagione, ma
per prevenire i sintomi da carenza di magnesio e ripristinarne un adeguato livello
nel terreno in modo duraturo si rende necessario l’apporto al suolo di magnesio
solubile in acqua con ESTA® Kieserit.
Foto: AfL Augsburg
56
Colza
57
Le foglie più giovani appaiono marmorizzate, ingiallite agli apici e ai margini mentre le nervature rimangono verdi; successivamente assumono un colore rossastro,
si ripiegano verso l’alto “a cucchiaio” e
diventano fragili. Minor densità di fioritura,
con fiori di colore pallido e che originano
silique vuote.
Trattamento:
Applicazioni fogliari con EPSO Top o
EPSO Microtop – per dettagli consultare
la sezione 5.
Carenza di zolfo
Carenza di zolfo (S)
Colza
I trattamenti fogliari correggono le carenze
che si verificano durante la stagione,
ma per prevenire i sintomi da carenza di
zolfo e ripristinarne un adeguato livello
nel terreno in modo duraturo si rende
necessario l’apporto al suolo di zolfo
solubile in acqua con ESTA® Kieserit.
58
Colza
59
Trattamento:
10 kg/ha di EPSO Microtop con applicazioni fogliari preventive in autunno sono
sufficienti a soddisfare il fabbisogno in
boro (100 gr. B/ha) – per dettagli consultare la sezione 5.
Colza
La pianta rimane “seduta”, deperimento
dei punti di crescita e delle ascelle fogliari con formazione di una rosetta appena
sopra il terreno. Le foglie si deformano
e soprattutto gli steli più bassi appaiono
cavi e imbruniti. Fioritura non soddisfacente, scarsa allegagione con silique di
colore bianco pallido, limitate nel numero
per pianta e con meno semi all’interno.
Carenza di boro
Carenza di boro (B)
60
Colza
61
Trattamento:
Applicazioni fogliari con EPSO Microtop –
per dettagli consultare la sezione 5.
Colza
Clorosi a partire dalle foglie più vecchie.
Crescita ritardata, le piante rimangono
„nane“. Tali sintomi compaiono spesso
tra i punti di passaggio degli pneumatici
del trattore, in cui il terreno è più costipato. La disponibilità nel terreno dipende
dal pH del terreno.
Carenza di manganese
Carenza di manganese (Mn)
62
Barbabietola da zucchero
63
Trattamento:
L’epoca di distribuzione dei concimi
dipende dall’entità degli apporti previsti;
è possibile frazionare il 30- 60% delle
unità totali in pre-semina e la restante
parte in copertura. L’ultimo apporto di
azoto deve avvenire entro lo stadio
fenologico delle 6-8 foglie vere, per non
causare scadimenti qualitativi.
Barbabietola
da zucchero
Si manifesta con diffusi ingiallimenti delle
foglie che poi appassiscono e disseccano. Le foglie nuove ed i piccioli appaiono
allungati, conferendo a tutto l’apparato
fogliare un portamento eretto. Radici di
dimensioni ridotte. Accorciamento del
ciclo vegetativo.
Carenza di azoto
Carenza di azoto (N)
64
Foto: Brooms barn, UK
Barbabietola da zucchero
65
Trattamento:
Qualora la diagnosi sia tempestiva,
possono essere impiegati con successo
concimi fosfatici solubili in acqua in fase
di post-emergenza; è fondamentale raggiungere e mantenere un buon livello di
fosforo nel terreno.
Barbabietola
da zucchero
Crescita stentata delle piante nei primi
stadi di sviluppo, le foglie assumono
una colorazione verde scuro che vira poi
verso il rosso/viola.
Carenza di fosforo
Carenza di fosforo (P)
66
Barbabietola da zucchero
67
Trattamento:
Per massimizzare la resa è necessario
raggiungere e mantenere un adeguato
livello di potassio nel terreno.
Barbabietola
da zucchero
I sintomi compaiono prima sulle foglie
più esterne, più vecchie; si osservano
bollosità sulla lamina fogliare e clorosi
dei margini che evolvono poi in necrosi
internervali. Le foglie giovani, più interne
restano piccole e sui piccioli compaiono
necrosi longitudinali.
Carenza di potassio
Carenza di potassio (K)
68
Barbabietola da zucchero
69
Trattamento:
Applicazioni fogliari con EPSO Top o
EPSO Microtop – per dettagli consultare
la sezione 5.
I trattamenti fogliari correggono le carenze
che si verificano durante la stagione, ma
per prevenire i sintomi da carenza di magnesio e ripristinarne un adeguato livello
nel terreno in modo duraturo si rende
necessario l’apporto al suolo di magnesio solubile in acqua con ESTA® Kieserit.
Barbabietola
da zucchero
A partire dalle foglie più vecchie si ha una
clorosi internervale che si estende a tutta
la lamina. Segue la necrosi dei margini
che finisce per interessare l’intera foglia.
Carenza di magnesio
Carenza di magnesio (Mg)
70
Barbabietola da zucchero
71
Carenza di zolfo (S)
Barbabietola
da zucchero
Trattamento:
Applicazioni fogliari con EPSO Microtop,
EPSO Top – per dettagli consultare la
sezione 5.
I trattamenti fogliari correggono le carenze che si verificano durante la stagione,
ma per prevenire i sintomi da carenza di
zolfo e ripristinarne un adeguato livello
nel terreno in modo duraturo si rende
necessario l’apporto al suolo, autunnale
o primaverile, di zolfo solubile in acqua
con ESTA® Kieserit.
Carenza di zolfo
Ingiallimento delle giovani foglie che
restano piccole, strette e possono
assumere un aspetto „a cucchiaio“.
72
Barbabietola da zucchero
73
Trattamento:
Applicazioni fogliari con EPSO Microtop –
per dettagli consultare la sezione 5.
Barbabietola
da zucchero
Necrosi della rosetta fogliare centrale
nota come “marciume del cuore”, le
foglie esterne ingialliscono e muoiono.
Il colletto annerisce, si screpola ed è
soggetto ad un marciume secco che
demolisce i tessuti della radice.
Carenza di boro
Carenza di boro (B)
74
Barbabietola da zucchero
75
Trattamento:
Applicazioni fogliari con EPSO Combitop
o EPSO Microtop – per dettagli consultare
la sezione 5.
Barbabietola
da zucchero
I sintomi appaiono in primavera, con piccole macchie gialle nelle aree internervali
che finiscono per interessare l’intera
lamina; le nervature rimangono di colore
verde pallido. La pianta mostra una crescita stentata, un portamento eretto, con
piccioli fogliari allungati e lamine ripiegate
verso l’interno. Carenza di manganese
Carenza di manganese (Mn)
76
Sezione 5
Asportazioni e consigli
di concimazione
Al terreno
Coltura
Fabbisogni Asportazioni**
totali*
(kg/ha)
(kg/ha)
K2O / MgO/ SO3K2O/ MgO/ SO3
Cereali 138 / 29 / 4550 / 16 / 38
(8t/ha)
Orzo
125 / 21 / 2842 / 14 / 23
(7t/ha)
Mais
da granella
230 / 61 / 4050 / 31 / 25
(9t/ha)
Colza 205 / 40 / 4540 / 20 / 33
(4t/ha)
Barbabietola
da zucchero355 / 75 / 38
125 / 40 / 15
(50t/ha)
* frazioni assorbite dalla pianta
** frazioni rimosse dal suolo tramite il prodotto raccolto
77
Dosi per coprire i fabbisogni totali
Dosi per coprire
le asportazioni
Potassio Magnesio
345 kg
115 kg Potassio Magnesio
125 kg
65 kg
310 kg
85 kg 105 kg
55 kg
575 kg
245 kg 125 kg
125 kg
510 kg
160 kg 100 kg
80 kg
310 kg
160 kg
880 kg
300 kg 78
Coltura
Prodotto
Dose
(conc. 5%)
Cereali
15 – 25 kg/ha
10 – 15 kg/ha
Mais
20 – 25 kg/ha
20 – 25 kg/ha
Colza
25 – 40 kg/ha
25 – 40 kg/ha
Barbabietola
25 – 50 kg/ha
da zucchero
79
Consiglio
Epoca d’intervento
Eventualmente in più
interventi per coprire il fabbisogno in Mg, S
A partire dalla levata
In caso di fabbisogno microelementi
Dopo levata e dopo spigatura
Eventualmente in
più interventi
Dallo stadio 4–6 foglie
fino a 10 foglie
Eventualmente in
più interventi
Fino allo stadio 10
foglie, eventualmente abbinato a trattamento
anti-diabotrica
Eventualmente in più interventi per coprire il fabbisogno in Mg, S
Dallo stadio di rosetta
fino a fioritura
Due interventi fino a tardo stadio fioritura
Dallo stadio di rosetta
fino a fioritura
Due-tre interventi
secondo il fabbisogno
Dalla chiusura delle
file o all’inizio di agosto abbinato a trattamenti fungicidi
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