Invertitore di tensione trifase Invertitori trifase a tensione impressa Principi di funzionamento Carico elettrico in impieghi di azionamenti • Carico resistivo/induttivo con f.e.m. Connessione a stella Connessione a triangolo • Invertitore trifase: insieme di tre invertitori monofase che sfruttano la stessa tensione di alimentazione (c.c.) • Capacità di generazione di tre tensioni indipendenti a due livelli (+E e –E) • 8 possibili configurazioni degli switch Carico elettrico in impieghi di azionamenti • Carico svincolato dal riferimento di tensione di alimentazione • In particolare nella connessione a triangolo non esiste fisicamente il centro stella • Le tensioni concatenate (fase-fase) sono le uniche a cui il carico è sensibile • Equivalenza dei carichi dal punto di vista elettrico M. Zordan, 12/2/2004 • Tensioni desiderate ottenute come differenza delle tensioni generate. 1 Generazione delle tensioni di fase • Configurazione utilizzata negli azionamenti elettrici (la generazione del sistema trifase di tensioni è finalizzato all’alimentazione di motori) Generazione delle tensioni concatenate V12 = V1 – V2, V23 = V2 – V3, V31 = V3 – V1 • Non occorre avere l’alimentazione c.c. “duale” Modulazione ad onda quadra Modulazione ad onda quadra • Scopo: ottenere una semplice generazione di tensioni di fase sfasate di 120° • Tensioni di fase dell’inverter: andamento rettangolare a DUE livelli con durata di 180° • Le tensioni generate hanno forma d’onda quadra: si suppone che il carico sfrutti la fondamentale • Tensioni concatenate: andamento rettangolare a TRE livelli con durata di 120° • Le armoniche a frequenza multipla (molte!) sono considerate disturbi (capacità filtranti del carico) • Vengono utilizzate le 6 configurazioni degli switch “non nulle” (Six Step) M. Zordan, 12/2/2004 2 Modulazione ad onda quadra • Tensioni concatenate prive delle componenti armoniche di ordine multiplo di tre (richiesta al carico una minore capacità filtrante) • Bassa frequenza di commutazione: sollecitazioni limitate degli switch Modulazione ad onda quadra • Ampiezza della forma d’onda quadra: -2E, 2E • Ampiezza delle componenti fondamentali delle tensioni di fase (4E/ ) che non può essere variata dalla modulazione (soltanto variando la tensione di alimentazione c.c.) • Bassa frequenza di commutazione, pari alla frequenza della tensione generata (non esiste una portante per cui si hanno commutazioni a tale frequenza) • Sollecitazioni limitate degli switch Modulazione ad onda quadra • Tensione V0 (media delle tensioni di fase): rettangolare con frequenza tripla • Tensioni di fase del carico a quattro livelli Tecniche di modulazione PWM • Ciascuna fase può essere generata in modo indipendente • Regolazione della tensione tramite modulazione PWM analogamente all’inverter monofase: si sfrutta la stessa frequenza di modulazione e spesso la stessa portante triangolare • Utilizzo dell’inverter per produrre una TERNA trifase di tensioni: si sfruttano le relazioni (di fase e di ampiezza) tra le tre componenti M. Zordan, 12/2/2004 3 Generazione delle tensioni tramite PWM • Modulazione PWM per le tre tensioni di fase Generazione delle tensioni tramite PWM • Concetto fondamentale delle tecniche di modulazione trifasi: modulazione della tensione di centro stella V0 = (V1 + V2 + V3)/3 • In un sistema trifase sinusoidale V0 = 0 • Per la generazione di tensioni in un sistema di azionamento (motore trifase) è vantaggioso (p.e. per estendere l’ampiezza delle tensioni generabili) imporre V0 non nulla e variabile, in modo continuo o discontinuo Generazione delle tensioni tramite PWM • Sommando una stessa tensione (costante o variabile) ai riferimenti V* delle tre tensioni di fase (V1, V2, V3): • Varia la media delle tre tensioni di fase (V0: tensione di centro stella delle fasi) Modulazione di terza armonica • La massima ampiezza della forma d’onda da generare è limitata al valore E della tensione di alimentazione • Modulazione della V0 di centro stella con una frequenza tripla della fondamentale • Non variano le tensioni concatenate medie • Variano i duty-cycle e le tensioni istantanee delle fasi M. Zordan, 12/2/2004 4 Modulazione di terza armonica Modulazione “Flat Top” • A pari valore massimo, sommando una tensione V0 sinusoidale di terza armonica si può aumentare la componente fondamentale della tensione di fase del 15% • Sommando una tensione V0 di forma d’onda opportuna si ottiene che le tensioni di fase siano pari a +E per 60°, e pari a –E per altri 60° Modulazione “Flat Top” • Negli intervalli in cui la tensione di fase è uguale a +E o –E gli switch della fase non commutano • Le tensioni concatenate rimangono sinusoidali M. Zordan, 12/2/2004 • Vengono ridotte le perdite di commutazione negli switch di potenza Modulazione PWM “Seno-Triangolo” • Portante triangolare identica per le tre fasi • La portante triangolare e gli impulsi di modulazione delle tre fasi hanno i massimi e i minimi approssimativamente centrati 5 Modulazione PWM “Seno-Triangolo” • Tensioni concatenate con andamento istantaneo a tre livelli di ampiezza pari a 2E • Tensioni concatenate prive di armoniche di ordine multiplo di 3 Modulazione PWM vettoriale (SVPWM: Space Vector Pulse Width Modulation) • Sfrutta la rappresentazione vettoriale del sistema trifase nei sistemi di riferimento (a,b,c) e (alfa,beta) • Per esempio utilizzando la trasformazione che preserva le ampiezze delle tensioni di fase: • Per ogni periodo di modulazione normalmente si impiegano tre stati di cui uno nullo • La modulazione consiste nell’applicare in successione nel periodo di modulazione stati diversi dell’inverter M. Zordan, 12/2/2004 • Le durate di applicazione dei tre stati devono essere tali per cui valga la relazione tra i corrispondenti duty-cycle: 1 + 2 + 3 = 1 • Ad ogni stato dell’inverter corrisponde una terna di tensioni di uscita che può essere rappresentata da un vettore di stato Modulazione PWM vettoriale Modulazione PWM vettoriale • Volendo generare V* si applicano in successione i due vettori di stato adiacenti ed un vettore nullo 6 Modulazione PWM vettoriale • Si scompone V* secondo i due vettori di stato adiacenti ottenendo i rispettivi duty-cycle • Il duty-cycle dello stato nullo si ottiene per differenza considerando la: 1 + 2 + 3 = 1 Modulazione PWM vettoriale • Tramite la SVPWM si riescono a generare tutti i vettori di tensione contenuti entro l’esagono che racchiude gli estremi dei vettori di stato • Se V* è esterno all’esagono insorgono fenomeni di saturazione • La SVPWM, si addice a controlli di tipo digitale (generalmente su uC, uP o DSP) Modulazione PWM vettoriale • Scelta dei vettori di stato e del loro ordine di applicazione. Esistono diversi criteri: Modulazione PWM vettoriale • Esempi di applicazione dei vettori di stato • • • • Minimizzazione del numero di commutazioni Riduzione del ripple di corrente Riduzione dello spettro generato (EMC, …) Agevolazione delle acquisizioni dei segnali (tensioni, correnti, …) per il controllo • Facilità e velocità di calcolo • Esempio: un criterio molto usato corrisponde ad avere una commutazione in una sola fase per ogni variazione di stato (vincola lo stato “nullo”) M. Zordan, 12/2/2004 7