Caratteri costruttivi dell`edilizia storica - 2

Caratteri costruttivi
dell’edilizia storica - 2
LE MALTE
malte

composti semifluidi costituiti da uno o più tipi di legante,
legante
uno o più tipi di aggregato e (spesso) acqua, che tendono
a indurire cioè a ‘far presa’ solidificando

in base alla loro funzione si possono classificare come malte
da:



allettamento
rivestimento
decorazione
intonaci

rivestimenti murari costituiti da uno o più strati di malta
che, tra loro, possono avere composizione differente

sono realizzati per



rendere omogenea una superficie irregolare
proteggere la muratura dagli agenti atmosferici
avere una base adatta a ricevere coloriture e decorazioni
coloriture

composti fluidi costituiti da uno o più leganti,
leganti uno o più
tipi di pigmento e (talvolta) acqua, che tendono a
solidificare formando dei films, più o meno coprenti, con
caratteristiche diverse a seconda del tipo di legante

in base alla tecnica di stesura si possono classificare come
coloriture stese:


a fresco
a secco
malta

legante




argilla
aereo (gesso o calce
aerea)
idraulico (calce
idraulica o cemento)
aggregato


sabbia (naturale)
pietrisco
(artificiale)
eventuale acqua
 eventuali additivi

leganti
sono materiali, per lo più prodotti artificialmente
dall’uomo, in grado di passare da uno stato semifluido a
uno stato solido ‘legando’ insieme altri materiali
argilla, calce, gesso, cemento
leganti aerei (gesso, calce aerea)
‘fanno presa’ e induriscono lentamente solo in presenza di
aria reagendo con la CO2 atmosferica
 leganti idraulici (calce idraulica, cemento)
‘fanno presa’ e induriscono non solo in presenza di aria
(CO2) ma anche in presenza di acqua

perché?

calci aeree sono composte da:
Ca(OH)2

→ indurisce all’aria
calci idrauliche sono composte da:
Ca(OH)2
+
C2S*
→ indurisce all’aria
→ indurisce in acqua
* Silicato bicalcico, formula rappresentativa di un gruppo di composti
come si ottengono?

calci aeree
dalla cottura di una rocce carbonatiche pure (calcari, calcari
dolomitici, dolomie)

calci idrauliche naturali
dalla cottura di rocce carbonatiche con un contenuto di
argilla (dal 5 al 20%)
EN 459-1: 2010
12
CL (Calcic Lime)
calci aeree di tipo calcico: classificate in base al loro contenuto di ossido di calcio [CaO]
DL (Dolomitic Lime)
calci aeree di tipo dolomitico: classificate in base al loro contenuto di ossido di calcio [CaO]
e di ossido di magnesio [MgO]
NHL (Natural Hydraulic Lime)
calci prodotte dalla cottura di calcari più o meno argillosi o silicei, con la successiva
riduzione in polvere mediante spegnimento con o senza macinazione
HL (Hydraulic Lime)
calci costituite prevalentemente da idrossido di calcio silicati di calcio e alluminati di calcio
prodotti mediante miscelazione di materiali appropriati
calce aerea
carbonati
idrossidi
carbonati
ossidi
calci aeree

la calce calcica è “costituita prevalentemente da ossido o
idrossido di calcio senza alcuna aggiunta di materiali
idraulici e pozzolanici”

la calce dolomitica è “costituita prevalentemente da ossido
di calcio e di magnesio o idrossido di calcio e di magnesio
senza alcuna aggiunta di materiali idraulici e pozzolanici”
UNI EN 459-1:2010
16 di
12
come si ottengono

dalla cottura (calcinazione) a temperature comprese tra 800
e 1000°C di rocce carbonatiche pure (calcari, calcari
dolomitici, dolomie)
CaCO3
CaMg(CO3)2
epoca pre-industriale
cantiere
produzione
1
cavatura della roccia
(raccolta)
fino a metà ‘800: scavi alla base di grossi massi che diroccavano
 se possibile, si raccoglievano ciottoli già di pezzatura adatta
 rocce carbonatiche pure, con argilla <5%

in relazione alla qualità, rocce carbonatiche pure, con argilla <5%
 per dimensione (pietra cavata fino a 10-25 Kg, ciottoli fino a 6-8 Kg)
omogeneità di volume nel materiale crudo

2
selezione della pietra
3
cottura della pietra
4
trasporto e vendita
delle zolle
5
spegnimento delle
zolle
combustibile: fascine di legna temperature comprese tra 890 e 940 °C
 si formano composti ossidi (CaO, MgO)

via terra a dorso di mulo (soma da calce circa 127 kg) o con carri (panieri)
 via mare (con leudi, feluche e battelli)

operazione che avveniva in cantiere
 le zolle frantumate erano innaffiate con abbondante acqua
 serve a idratare gli ossidi

malte d’allettamento
 malte da rivestimento
 malte da decorazione

6
utilizzo
decomposizione del carbonato (cottura)
CaCO3 → CO2 + CaO
CALCE VIVA
in peso molare
100,09 → 44,01 + 56,08
reazione endotermica (- 42,6 Kcal)
+ MgO +polverulenta
CaO
CaMg(CO3)2 → 2CO• 2 superficie
in p. mol. 184,41 → 88,02 + 40,30 + 56,08
• colore più chiaro
perdita teorica nel caso di materia prima pura e decomposizione totale, in realtà sono
sempre presenti piccole quantità di•impurità
varie
(silice, alluminio...)
minore
peso
• maggiore
porosità
circa il 52% di volume
di pori
il volume dei pori è direttamente influenzato da:
• reattivit
alle fasi
liquide
composizione della materia prima, temperatura e durata
della cottura,àpressione
parziale
nel forno
calcare a
temperatura ambiente
dilatazione prima
della decomposizione
inizio della
decomposizione superf
il vol totale varia poco e
il vol dei pori aumenta
a decomposizione ultimata
il vol totale è invariato
e il vol dei pori
raggiunge il max
se continua la cottura i
cristalliti sinterizzano
il vol dei pori diminuisce
così come il vol totale
epoca pre-industriale
produzione
1
cavatura della roccia
(raccolta)
fino a metà ‘800: scavi alla base di grossi massi che diroccavano
 se possibile, si raccoglievano ciottoli già di pezzatura adatta
 rocce carbonatiche pure, con argilla <5%

in relazione alla qualità, rocce carbonatiche pure, con argilla <5%
 per dimensione (pietra cavata fino a 10-25 Kg, ciottoli fino a 6-8 Kg)
omogeneità di volume nel materiale crudo

2
selezione della pietra
3
cottura della pietra
4
trasporto e vendita
delle zolle
combustibile: fascine di legna temperature comprese tra 890 e 940 °C
 si formano composti ossidi (CaO, MgO)

via terra a dorso di mulo (soma da calce circa 127 kg) o con carri (panieri)
 via mare (con leudi, feluche e battelli)

operazione che avveniva in cantiere
 le zolle frantumate erano innaffiate con abbondante acqua e mescolate con
marre
 serve a idratare gli ossidi
cantiere

5
spegnimento delle
zolle
malte d’allettamento
 malte da rivestimento
 malte da decorazione

6
utilizzo
Rusconi 1590
idratazione degli ossidi (spegnimento)
CaO + 2H2O → H2O + Ca(OH)2 CALCE IDRATA (portlandite)
56,08 + 36,04 → 18, 02 + 74,10
in peso molare
reazione esotermica (+ 15,3 Kcal)
CALCE
IDRATA
MgO + CaO
+ 2H2O → Mg(OH)2 + Ca(OH)2 (brucite + p.)
40,30 + 56,08 + 36,04 → 58,32 + 74,10
in peso molare
CALCE SEMI-IDRATA
MgO + CaO + 2H2O → H2O + MgO + Ca(OH)2
40,30 + 56,08 + 36,04 → 18, 02 + 40,30 + 74,10 in p. molare
reazione teorica, in realtà sono sempre presenti piccole quantità di
carbonati non decomposti, silicati, …
grassello calcico e magnesiaco
B
1 μm
A
1 μm
calce grassa, assorbe molta acqua e cresce di volume
durante lo spegnimento
 calce magra, assorbe poca acqua e cresce poco di volume
durante lo spegnimento

grassello calcico e magnesiaco
idratazione degli ossidi (spegnimento)

la reazione sviluppa forte calore e aumento di volume della
massa di circa il 10-20% per assorbimento dell’acqua

l'elevata temperatura (70-150°C) favorisce la
trasformazione di molta acqua in vapore generando
all’interno della massa una porosità tanto più elevata
quanto più rapidamente avviene lo spegnimento

l'acqua deve essere aggiunta un po’ alla volta e occorre
rimescolare con cura la massa (acqua:ossidi 3:2 o 3:1)

da 2 m3 di calcare si producono 3 m3 di grassello
difetti di idratazione
reattività alla fase liquida

dipende dalla microstruttura dell’ossido:


materia prima (CaCO3 puro è molto reattivo)
atmosfera presente nel forno durante la cottura (CO2 nell’atmosfera
di cottura rende particolarmente reattivo CaO così come H2O rende reattivo MgO)


temperatura di cottura (non superiore a 1000°C)
tempi di cottura
carbonatazione (presa e indurimento)
CO2 + H2O → H2CO3
la solubilità della CO2 nell’acqua decresce con l’aumentare
dalla temperatura (protezione ponteggi …)
Ca(OH)2 + H2CO3 → 2H2O + CaCO3
CALCITE
Mg(OH)2 + H2CO3 → 2H2O + MgCO3
MAGNESITE
carbonatazione (presa e indurimento)

identica composizione chimica della roccia originaria ma
con cristalli molto più piccoli

la velocità di reazione dipende da:




concentrazione di CO2 (in aria 0,03-0,04% in volume)
temperatura e umidità
spessore e compattezza dello strato
la perdita d’acqua per evaporazione causa una contrazione
di volume
carbonatazione
a temperatura costante di 20°C e umidità del 65% la
carbonatazione procede alla velocità di 3-5 mm al mese
saggio con fenolftaleina, reagente che evidenzia le zone non carbonatate
la produzione in città
la produzione in campagna
cavatura e cernita della pietra
aggregato
classi granulometriche rocce incoerenti (mm)
 ciottoli
 ghiaia
 sabbia
 silt
 argilla
da 200 a 63
da 63 a 2
da 2 a 0,063
da 0,063 a 0,002
< 0,002
 pietrisco (elementi di forma angolosa)



graniglia
pietrischetto
pietrisco
< mm 10
< mm 25
< mm 70
sabbia
grossa
 media

< mm 7
< mm 2


fine
< mm 1
finissima < mm 0,5
sabbia




alluvionale
torrentizia
fluviale
marina
è costituite da frammenti di rocce o grani di minerali
duri, meccanicamente resistenti e poco alterabili fra i
quali il maggior componente è il quarzo
 in relazione alla posizione geografica e alla situazione
geologica si possono avere composizioni molto differenti:
se il materiale proviene da siti vicini agli affioramenti
primari possono essere presenti anche minerali con
caratteristiche meccaniche non ottimali (carbonati,
calcescisti, arenarie, …)

Scala di durezza dei minerali – Mohs
TENERI (si scalfiscono con l'unghia)
1.Talco
2.Gesso
SEMI DURI (si rigano con una punta d'acciaio)
3.Calcite
4.Fluorite
5.Apatite
DURI (non si rigano con la punta di acciaio)
6.Ortoclasio
7.Quarzo
8.Topazio
9.Corindone
10.Diamante (Carborundum)
composizione mineralogica

al diminuire della granulometria si concentrano i
minerali più duri e tenaci a scapito di quelli meno
resistenti che scompaiono gradualmente



il quarzo aumenta la sua concentrazione nelle classi
dimensionalmente inferiori ma è presente anche nelle classi
superiori
la mica si concentra nelle classi inferiori ma non si trova
nelle classi superiori se non all’interno di grani misti
i carbonati si riducono rapidamente dalle classi superiori e
possono anche non essere presenti nelle classi inferiori
POSSIBILITA’ DI DATAZIONE DELLE MALTE A GENOVA
1: Voltri
f XV-i XX sec
serpentiniti +, calcescisti +, quarzo,
anfiboliti, gabbri
Calcari
Ofioliti
Monte Antola
Gruppo di
Voltri
2: Sestri
f XV-i XX sec
serpentiniti +, calcescisti +, quarzo +,
basalto, anfiboliti -, gabbri -, calcari
dolomitici -
3: Sampierdarena m XV-m XIX sec
ofioliti (serpentiniti, basalti) ++, calcari
marnosi +, quarzo grosso latteo +
4: Chiapella
XIV-XV secolo
5: Ripa
XI-XIV sec
6: Marina
VIII-XII sec
calcari marnosi ++, ofioliti (serpentiniti,
basalti), quarzo grosso latteo
quarzo fine trasparente ++, calcari marnosi
+, ofioliti calcari marnosi +++, quarzo latteo e
trasparente +
Zone di litorale caratterizzate da diverse
associazioni petrografico - mineralogiche
7: Bisagno - Sturla XIX-XX sec
calcari marnosi +++, quarzo latteo,
argilloscisti
8: Quarto -Nervi
-----
calcari marnosi +++, quarzo latteo
arenile di Sampierdarena - Ge
sabbia marina
 rocce:
serpentini, basalti,
calcari marnosi,
argilloscisti
 minerali prevalenti:
quarzo (incolore),
serpentinite (verde),
mica (nera)
 colore d’insieme grigio

morfometria dei grani
Raccomandazioni NORMAL 12/83 - Diagramma per l’apprezzamento visivo della forma dei clasti (da W. C. Krumbein, L. L. Sloss – 1979)
additivi idraulicizzanti
 Cocciopesto (laterizi frantumati)
 Pozzolana rossa o nera (deposito
incoerente di lapilli e cenere di
origine vulcanica)
 Caolino cotto / attivato (argilla
derivata dalla caolinizzazione di
rocce contenti feldspati e prive di
ferro)
 Argilloscisto cotto / attivato
(metamorfismo delle argille)
 Scorie di lavorazione del ferro
lavorazioni per gli additivi idraulicizzanti
LAVORAZIONE
DESCRIZIONE
1
Raccolta o
estrazione
Raccolta della materia prima (per il cocciopesto e le scorie
d’altoforno) o estrazione del minerale argilloso presso le cave di
approvvigionamento (per la pozzolana e il caolino)
2
Cottura
Trattamento termico della materia prima in un intervallo di
temperature comprese tra i 500 e gli 900°C (solo per il caolino)
3
Macinatura
Lavorazione che permette di ottenere una polvere di grande
finezza (maggiore è la finezza, migliore è la reattività)
additivi idraulicizzanti
Cocciopesto e pozzolana, per
essere utilizzati con scopo
idraulicizzante, devono essere
macinati molto finemente
poiché la formazione dei
composti silicatici è limitata
alla zona immediatamente
vicina alla superficie del grano
(interfaccia)
 Caolino cotto forma un
reticolo omogeneo di composti
silicatici all’interno della malta

POSSIBILITA’ DI DATAZIONE DELLE MALTE A GENOVA
T.Mannoni, Analisi di intonaci e malte genovesi. Formule, materiali e cause di degrado, in AA.VV., "Facciate dipinte.
Conservazione e restauro", Genova, 1984, pp. 141-149, 195-196.
R.Ricci, Composizione e datazione delle malte e degli intonaci in Liguria. Nota 1, in "Archeologia Medievale", XVI (1989), pp.
663-673.
R.Ricci, Composizione e datazione delle malte e degli intonaci in Liguria. Nota 2, in "Archeologia dell’Architettura", III (1998),
pp. 45-51.
LA CARATTERIZZAZIONE DEL LEGANTE E DEGLI ADDITIVI
IDRAULICIZZANTI
LEGANTI
Calce aerea
usata ininterrottamente
Calce idraulica
usata nel XIX e XX secolo
Calce selvatica
usata in ogni periodo nelle zone isolate dell’entroterra
Gesso
usato diffusamente solo dopo la costruzione della ferrovia
Cemento
usato non prima del XX secolo
ADDITIVI IDRAULICIZZANTI
Cocciopesto
usato sempre
Pozzolana
usata dalla fine del XVI secolo
Caolino
usato dal Medioevo (opere portuali)
calce idraulica
principali composti
1) Idrossidi (Ca(OH)2, …)

L’idrossido principale è quello di calcio - Ca(OH)2, ma in alcuni
casi può essere presente anche l’idrossido di magnesio - Mg(OH)2
 Sono presenti in quantità variabile in funzione (inversa) della
quantità di composti idraulici presenti
 Reagiscono con la CO2 dell’aria
 Formando CaCO3 da luogo alla presa e all’indurimento tipico delle
calci aeree

principali composti

2) Composti idraulici (C2S, …)






Il principale componente è il silicato bicalcico (C2S), ma sono presenti
– in quantità nettamente inferiori - anche il silicato tricalcico (C3S), il
ferroalluminato tetracalcico (C4AF) e l’alluminato tricalcico (C3A)
Sono presenti in quantità variabile, in funzione (inversa) della quantità
di idrossidi presenti
Il grado di idraulicità di una calce è direttamente legato alla quantità di
composti idraulici presenti in questa e, dunque, alla quantità di Si e Al
presenti nella roccia di partenza
Si e Al devono trovare in uno stato che permetta loro di reagire con gli
idrossidi (stato amorfo)
Reagiscono con l’H2O usata nell’impasto delle malte
Formando il C-S-H e il C-A-H permettono processi di presa e di
indurimento tipici delle calci idrauliche
presa e indurimento
C2S + H2O → C-S-H + CH
Ca(OH)2 + CO2 → CaCO3 + H2O
formazione dei silicati idrati di calcio
1.
2.
3.
4.
Dissoluzione della silice in H3SiO4- o H2SiO4-Reazione della silice dissolta con lo ione Ca++
Precipitazione dei primi germi di silicato idrato di calcio
Crescita dei cristalli attorno a questi germi
 La reazione di idratazione delle particelle di silicato bicalcico con
l’acqua è favorita se le dimensioni delle particelle sono piccole
La reattività in acqua delle calci
•La reattività in acqua delle calci idrauliche e
idraulicizzate è data dalla presenza dei composti del Si
e dell’Al
•Più sono presenti tali composti, maggiore è il grado di
idraulicità della calce (e minore è il contenuto di
Ca(OH)2 libero)
L’indice di idraulicità
Il grado di idraulicità di una calce può essere espresso
con un apposito indice chiamato: indice di idraulicità
(I), che corrisponde al rapporto tra i principali
componenti dell’argilla e i principali componenti del
calcare:
I = (SiO2 + Al2O3 + Fe2O3) / (CaO + MgO)
Possibili variazioni
La quantità di composti del Si e dell’Al varia da
prodotto a prodotto a seconda di diversi fattori:
•dal tipo di roccia utilizzata (nelle calci naturalmente
idrauliche);
•dalla composizione della miscela artificiale di carbonati
e argille realizzata dal produttore (per le calci idrauliche
artificiali);
•dalla composizione della miscela di calce aerea idrata
e idraulicizzanti realizzata dal produttore (per le calci
idraulicizzate).
Possibili variazioni
La qualità dei composti del Si e dell’Al variano da
prodotto a prodotto a seconda di diversi fattori:
•dal tipo di calce prodotta (se idraulica o
idraulicizzata);
•dalla temperatura di cottura della calce (per le calci
idrauliche);
•del tipo di additivo utilizzato (per le calci
idraulicizzate; es.: cemento)
Gli effetti delle variazioni
La variazione della natura e del quantità dei composti
del Si e dell’Al determina:
• diverse proprietà chimico-fisiche della calce (e,
dunque, della malta);
• diversa reattività della calce;
•diverse proprietà meccaniche della malta;
•diversa colorazione del della calce (e, dunque,
della malta).
Proprietà chimico-fisiche
CALCI
COMPOSTI
CEMENTI
AEREE
IDRAULICHE
IDRAULICIZZATE
Ca(OH)2
+++
+ / ++
+ / ++
+
C2S
-
++ / +
-
+ / ++
C3S
-
-/+
-
+++
C3A
-
- / + (?)
-
++
C4AF
-
- / + (+)
-
++
C
-
-
++/+
-
A
-
-
++/+
-
NOTE - I segni “+” servono a fornire un’
un’indicazione di massima della quantità
quantità di composto indicato per tipo
di legante (+ = scarso; ++ = medio; +++ = abbondante)
Proprietà meccaniche
St. Astier - Compressive strength (B:A = 1:3)
2
Compressive strength (N/mm)
9,0
8,0
7,0
6,0
5,0
4,0
3,0
2,0
1,0
0,0
0
100
200
300
400
500
600
Days
St. Astier - NHL 2 (feebly hydraulic)
St. Astier - NHL 3,5 (moderately hydraulic)
St. Astier - NHL 5 (eminently hydraulic)
700
800
La scelta delle calci
•Negli interventi di restauro in cui è richiesto l’uso
di calce idraulica compatibile con i materiali
tradizionali è bene scegliere una calce idraulica
realizzata cuocendo – a bassa temperatura - calcari
impuri di argilla, o una calce idraulicizzata di cui è
noto l’additivo;
•Il corretto grado di idraulicità di una calce deve
essere determinato in base alle caratteristiche dei
materiali sui quali si deve intervenire.
È bene sapere che
•Anche una calce naturalmente idraulica può
essere additivata con materiali pozzolanici o a
comportamento pozzolanico (che possono essere
pozzolana, cocciopesto, ecc., ma anche cemento);
•le calci idrauliche sono estremamente sensibili
all’umidità atmosferica, per cui è necessario
controllare la data di confezionamento o di
scadenza del prodotto;
•tutte le calci idrauliche hanno una colorazione di
fondo (variabile dal giallo chiaro, al marrone chiaro, al
grigio chiaro) che può essere più o meno intensa in
funzione – anche – del grado di idraulicità.
A Genova
 Nel corso del XV secolo si è
generalizzato l’uso dell’intonaco
esterno anche se durante
tuttomil Medioevo devono
essere esistite case intonacate
(1270 domus dealbalta de
malta)
 → probabile il legame con la
sempre maggiore frequenza di
interventi di trasformazione di
edifici esistenti
stratificazione tecnica, o
primaria, degli intonaci
singola o duplice stesura nel Quattrocento e nel primo Cinquecento
Introduzione della triplice stesura nel 1540





influenza la possibilità di
scambio di acqua tra gli
strati
I
intonachino
materiali
granulometria
microstruttura
spessore
…
rinzaffo
Il mutuo contatto tra
strati con diverse
caratteristiche
arriccio
come funziona un intonaco storico
E
L’importanza degli strati tecnici

La differenziazione degli strati corrisponde alla necessità di
variare le proprietà dell’intonaco e garantisce la protezione
del corpo dell’intonaco dalla presenza di acqua, attraverso
un rinzaffo e uno strato di intonachino capaci di modulare i
flussi di umidità dal supporto o dall’ambiente

Lo spessore del singolo strato influisce sulla capacità di
accumulo dell’acqua
Intonaci storici realizzati in condizioni
normali
La progressiva diminuzione di porosità dei tre strati, dal supporto
murario all’esterno, permette un rapido innesco di flusso umido
dall’interno verso l’esterno
 Il primo strato (rinzaffo) ha spessore maggiore e una capacità di
assorbimento maggiore rispetto a quella degli altri strati
 Il secondo strato (arriccio) ha una minore capacità di assorbimento
rispetto al primo e minore capacità di accumulo → la differenza nel
contenuto di acqua tra primo e secondo strato permette l’innesco del
flusso
 Il terzo strato (intonachino) ha una capacità di assorbimento ancora
minore ma ancora una discreta capacità di accumulo → favorisce flussi
dall’interno verso l’esterno
Intonaci storici realizzati in presenza di
umidità
 Il primo strato (rinzaffo) ha spessore maggiore e una capacità di
assorbimento maggiore rispetto a quella degli altri strati → occorrono
significative differenze nei contenuti d’acqua tra primo e secondo
strato perché si inneschino flussi verso l’esterno
 Il secondo strato (arriccio) ha una capacità di assorbimento
decisamente minore rispetto al primo
 Il terzo strato (intonachino) ha una capacità di assorbimento maggiore
rispetto al secondo → favorisce i flussi dall’interno verso l’esterno e
non viceversa, a meno di grandi differenze di contenuto d’acqua
Il rinzaffo

In entrambi i casi è
importante che il primo
strato di rinzaffo abbia
una buona capacità di
accumulo

Per aumentare tale
capacità veniva inserito
nell’impasto cocciopesto,
anche in pezzi grossi
Microstrutture differenti

Negli intonaci storici la granulometria riusulta
tendenzialmente spostata verso l’uso di particelle più fini

La maggiore presenza di vuoti che consegue a una tale
distribuzione porta a strutture più porose che consentono


maggiore circolazione di soluzioni nel corso del processo di
presa dell’intonaco → migliore carbonatazione anche su
alti spessori
maggiori scambi tra supporto e ambiente → migliore
traspirabilità
La fragilità del sistema

I sali portati in soluzione dall’acqua nel corpo
dell’intonaco possono, in seguito all’evaporazione
dell’acqua e alla cristallizzazione, determinare la
disgregazione dell’intonaco

L’acqua che circola all’interno dell’intonaco, in condizioni
di bassi valori termici, diventa ghiaccio aumentando di
volume, determinando la disgregazione dell’intonaco
Efflorescenze
Calce e cemento
Infrascatura
Intonaco alessiano
1549