zingonia - casacomunecampanile.it

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Moschea a Zingonia ?
Parla la Minoranza di
Insieme per Ciserano
Consiglio del 10.02.15
Intervista a:
DAVIDE Assanelli,
al Sindaco e all’ex
vice Cattaneo su
Zingonia e Paese
Breve Storia di
MAOMETTO
Varie e Utili ■ ■ ■
www.casacomunecampanile.it - via g.galilei, 14 24040 Ciserano Bg . It e mail [email protected] - 328 44 88 504
DIFENDERE LA NOSTRA LIBERTA’
E’ IL NOSTRO IMPEGNO CONTRO
L’ESTREMISMO ISLAMICO
L’OPINIONE SUL FATTO
In Comune c’è chi lotta e tenta di fare chiarezza e
chi invece vivacchia o se ne frega !
Da 2 mesi si parla di una Moschea a Zingonia, ma il
Sindaco e il Vice Sindaco Leghista, tacciono !
Sono due mesi ormai che la voce corre. Corre e
preoccupa ovviamente !
Ma le autorità comunali, Il Sindaco Bagini Enea
in testa e l’inutile vice sindaco della Lega Nord il
sig. Burini, tacciono.
Ma sorprendentemente, tace anche tutta la Lega
Nord di Ciserano.
Dove sono finiti, la tanto chiacchierona Carla Raimondi della Lega Nord, Franco Pansera della Lega Nord, Mora il venditore di scodelle della Lega
Nord, e tutti gli altri Zombi Politici della Lega
Nord che su ordine dei loro capo, fecero una processione ridicola da Ciserano a Zingonia per dimostrare contro i Condomini che avrebbero dovuti essere abbattuti. Che dimostrarono di fatto
solo contro gli extracomunitari.
DOVE SONO FINITI ?
Non vendono più panettoni con la stagnola verde, ne gli ombrelli. Ne raccolgono più firme contro qualcuno.
E’ evidente che siccome non gli arrivano ordini
dall’alto, questi Zombi Politici, non hanno alcuna
iniziativa o pensieri autonomi delle loro menti.
PAZIENZA !
Ma nel frattempo (noi denunciammo
l’operazione Moschea con un nostro Notiziario)
in Comune si sono mossi solo i tre consiglieri fuoriusciti dalla maggioranza; Giovanni Vitali, Zucchinali Gregorio e Massimo Tagliabue, facendo al
sindaco una interrogazione per poter avere più
LA MOSCHEA ? DOVE ? A ZINGONIA ?
IO SO NIENTE IO CHE SONO IL RESPONSABILE DEL CIRCOLO DEL PARTITO DEMOCRATICO, LO STESSO PARTITO DEL SINDACO
DELL’ASSESSORE GIUDICI E DELLA DSSA
KATIA VITALI. NOI SAPPIAMO NIENTE NOI
notizie in merito e poter così almeno rispondere alle
numerose domande che la Gente - preoccupata - va
facendo in sordina.
Una Legge specifica Regionale approvata a metà gennaio di quest’anno, da la facoltà ai comuni di procedere ad un REFERENDUM al fine di conoscere il parere
della cittadinanza in merito ad insediamenti che preludano ad una Moschea. Non che la gente possa dire
un si o un no vincolante per Legge, ma almeno che
possa avere la facoltà di esprimere con la propria opinione, le proprie legittime preoccupazioni !
MA DAL COMUNE TUTTO TACE !
E NEMMENO IL GELSO VIVER CISERANO SE NE E’ INTERESSATO , ALLA DATA IN CUI STIAMO ANDANDO IN
STAMPA CON QUESTO NUMERO. Peccato . . . . . . . . . .
OGGETTO: interrogazione a risposta scritta ai sensi dell’art.60, comma 3°)
del Regolamento di funzionamento Consiglio Comunale
Il sottoscritto Giovanni Vitali nella sua qualità di Capo Gruppo del “Gruppo Misto Consiliare” comprendenti anche i consiglieri Massimo Antonio Tagliabue e Gregorio Antonio Zucchinali, con la presente:
RICHIAMATI :
i diversi articoli apparsi sui quotidiani locali, e le dichiarazioni di partiti politici sulla questione della moschea e/o centro culturale islamico, che sembrerebbe dover sorgere in località Zingonia
APPURATO :
che sulle facciate dei capannoni di proprietà islamica, siti in Zingonia, nei giorni scorsi sono apparsi gli
elaborati di progettazione riguardanti la ristrutturazione degli stessi per la formazione di moschea e/o
“centro culturale islamico”
PRESO ATTO:
delle dichiarazioni, rilasciate alla stampa, da parte del Sig.Sindaco Bagini Enea, nelle quali esplicita che
per quanto riguarda la Moschea, non essendo prevista nel PGT non può essere autorizzata, ma che per
quanto riguarda un “centro culturale islamico”, il Comune ha l’obbligo di autorizzarla, e se così fosse, ci
sarebbe da parte del Comune un controllo accurato che la stessa non venga, poi, utilizzata come moschea.
REPUTANDO:
- Impossibile acquisire, da parte degli islamici, circa 1600 mq di capannoni allo scopo di riqualificarli per
la formazione di moschea e/o “centro culturale”, senza avere la certezza di poterli realizzare.
- Impossibile, poi, procedere, da parte dei tecnici, ad una progettazione come quella esposta sui capannoni, come sopra evidenziato, senza raccogliere tutte quelle notizie tecnico/urbanistiche necessarie che
solamente l’Amministrazione comunale può fornire.
Presenta interrogazione a risposta scritta
Con le seguenti domande:
1. Se il Sindaco, gli Assessori e/o dipendenti comunali abbiano avuto contatti
con i proprietari islamici dei capannoni in Zingonia, con Associazioni islamiche
e/o con professionisti per la formazione di moschea o di “centro culturale”.
2. Se così fosse si chiede quale figura istituzionale abbia incontrato chi e quando.
3. Si chiede, inoltre, se esistano depositati, anche solamente in forma ufficiosa,
proposte e/o progetti che possano riguardare la formazione di “centri culturali
islamici” e/o moschee.
Ciserano li.11.02.2015
“Gruppo Misto Consiliare”
Capo Gruppo
Giovanni Vitali
Approvato in via definitiva nel
Consiglio Comunale del 10
febbario 2015, il Master Plan
che prevede l'acquisizione
(anche mediante l'esproprio) ,
e l'abbattimento dei Palazzi
Anna e Athena
VOTAZIONE A SOSPRESA PER IL PUBBLICO
PRESENTE
Ciserano: A grande sorpresa del pubblico presente, il MasterPlan di Zingonia è stato approvato, dopo un cronistoria del sindaco che ha
anche spiegato dettagliatamente le ragioni
tecniche che gli hanno reso impossibile rispettare alcune scadenze fissate da altri livelli istituzionali.
Da parte del Gelso, la Dssa Angela Perletti, ha
evidenziato confutando e contestando la relazione che già da decenni accompagna la situazione di zingonia come quartiere, soprattutto laddove già 20 anni orsono veniva evidenziato la mancanza di un minimo tessuto
sociale che giustificasse interventi e investimenti di ristrutturazione.
La disgregazione sociale e la distruzione dello
stesso tessuto sociale, è avvenuta infatti con
l'abbandono di ogni progetto di intervento nel
quartiere stesso, ed esso è coinciso con l'arrivo e l'occupazione da parte degli extra comunitari.
E con essi, è quindi crollato sia il livello di si-
curezza che di igienicità !
L'unico consigliere ad entrare in merito alle problematiche di zingonia è poi stato Carla
Rossi (che ha lasciato recentemente il Gruppo del Gelso per passare alla maggioranza).
L'intervento della Rossi, documentato e puntualmente esplicativo, ha elencato le ragioni e
le possibili soluzioni alternative all'abbattimento dei Palazzi, indicandone le concrete possibilità di una ristrutturazione graduale mirata alla realizzazione di appartamenti a carattere economico popolare e al reinsediamento contestuale di attività produttivo-artigianali e
commerciali, mirate anch'esse alla ricostruzione del necessario tessuto sociale pre esistente al degrado !
Essa ha quindi dichiarato il proprio no alla approvazione del MasterPlan.
Il Gruppo Insieme per Ciserano (composto dai tre fuori usciti dalla maggioranza) dopo una
generica dichiarazione di voto, hanno dato la loro approvazione !
MA COSA SUCCEDE ? E' stata la domanda corsa sulla bocca di tutti presenti in sala.
Ma come, dopo 5 mesi dalla loro elezione in Maggioranza i 3 consiglieri di Insieme per Ciserano, sono fuori usciti da Solidarietà e Progresso senza una concreta motivazione:
Ed oggi, senza alcuna altra motivazione (poichè in presenza degli stessi dati che avevano
allora), approvano pienamente, lasciando il pubblico senza una minima spiegazione di
tutto ciò.
Oltretutto ( e qui entra in campo la inesperienza delle minoranze) nessuno è intervenuto
per evidenziare il Problema Politic che è sorto al sindaco, con la Rossi che, appena passata alla maggioranza, alla prima occasione vota contro !
Tre quindi gli astenuti del Gelso, tre a favore da parte di Insieme per Ciserano e uno contro
Ciserano: Urbanisticamente parlando, non esiste solo il problema Zingonia ma anche lo stato generale del Paese. Ne parliamo
quindi con Davide Assanelli, un professionista che da anni opera a Ciserano
Con il Sindaco che per la prima volta accetta di essere intervistato dalla ns. Rivista e con l’ex Vice Sindaco Cattaneo che da
anni segue l’evoluzione del caso Zingonia con passione ■
Buongiorno Davide, presentati: buongiorno a Lei Mario ed a tutti i lettori della rivista. Sono
Davide Assanelli, abito in Ciserano, frequento il nostro territorio quotidianamente ed esercito la libera professione di geometra.
olevo chiederti un tuo personale parere
in merito alla questione “Masterplan su
Zingonia” cioè l’Accordo di Programma
approvato il 12 febbario dal consiglio
Risposta:Come tutti noi ben sappiano il quartiere
denominato Zingonia oggi si presenta in avanzato
stato di degrado sia sotto un profilo ediliziourbanistico sia, soprattutto, sotto un profilo sociale. Preso atto della situazione, a mio parere l’unico
modo per poterla risolvere è affrontarla così come
definito nel Masterplan ed approvato nell’ultimo
consiglio comunale anche dalla nostra amministrazione, a mio avviso con alcuni accorgimenti ai fini viabilistici.
Umanamente dispiacerebbe a tutti rimanere senza la propria abitazione ma, data la situazione, non vedo altra alternativa se non quella di rimuovere da quell’area incontrollata le
unità abitative sviluppando sempre in quel luogo
altre tipologie di attività: artigianali, commerciali
o terziarie. La località di Zingonia è attraversata
da un’arteria stradale di notevole rilevanza in
quanto permette un rapido collegamento con altre due importanti strade, la S.P. n.122 e
l’autostrada A4. Corso Europa è totalmente
sprovvista di protezioni per pedoni e velocipedi,
eppure su questo tratto di strada si affacciano gli
accessi carrali e pedonali di molteplici attività
produttive, commerciali, terziarie, parcheggi pubblici e privati. A Zingonia sono inoltre presenti alcune intersezioni stradali pericolose per la loro
attuale conformazione (nello specifico mi riferisco ai due incroci in prossimità del “Centro Sportivo Bortolotti”), marciapiedi totalmente dissestati ed impraticabili, parcheggi scarsi, segnaletica stradale carente. Zingonia è nota a molti
per lo spaccio di sostanze stupefacenti, per la diffusa microcriminalità, per gli atti di van-
V
dalismo e la prostituzione. Non basterà attendere la demolizione delle torri Anna ed Athena
per risolvere il “problema Zingonia”: a mio parere intensificare i controlli da parte delle Forze dell’ordine sul territorio è fondamentale.Voglio ricordare che a Zingonia sono presenti molte ditte che, affrontando l’attuale crisi economica, hanno progetti per il futuro e
vorrebbero vedere iniziare e completare i lavori di riqualificazione del territorio in cui sono
insediate da tempo e di cui sono parte attiva,
soprattutto perché negli ultimi decenni non
sono stati realizzati interventi di riqualificazione in tale ambito urbanistico. Auspico che tutto questo possa concretizzarsi con la realizzazione di quanto contenuto nel Masterplan.
L’iter inizialmente previsto così come esposto
alla cittadinanza non trova riscontro nella sua
tempistica di attuazione: non è facile collocare le attuali famiglie occupanti gli appartamenti presenti nelle sei torri in altri alloggi,
anche fuori dal nostro territorio, inoltre i tempi
di acquisizione di tutte le unità immobiliari da
parte degli Enti preposti non sono ad oggi ancora ben definiti. Il Masterplan prevede la formazione di un nuovo assetto viabilistico e la
ridistribuzione del volume delle attuali sei torri su un’area molto più vasta, che include anche parte dell’area comunale sulla quale insiste un tratto del Corso Europa ed alcune aiuole. Manterrei la fontana missile, l’unico
“simbolo” identificativo della località Zingonia: seppur priva di pregio architettonico, con-
siderati anche i costi sostenuti dal Comune di Ciserano per la recente manutenzione straordinaria, questo manufatto, avendo pianta a forma circolare, potrebbe già fare da ornamento ad una
nuova intersezione stradale e ad una
futura rotatoria che da un lato disciplinerebbe in modo molto più sicuro e razionale il traffico veicolare proveniente
dalle due arterie di intenso traffico, la
strada provinciale SP n.122, denominata via Francesca, ed il Corso Europa. Il
Masterplan prevede che la viabilità sul
Corso Europa venga frazionata su due
direzioni ben distinte e passanti l’una
dietro l’attuale Supermercato Famila
per chi deve recarsi in direzione Verdellino mentre l’altra direttamente nel
“cuore” di Zingonia per chi deve recarsi
in Ciserano o sulla SP n. 122. Se consideriamo che la maggior parte del traffico che percorre quotidianamente Corso
Europa è di tipo pesante (autotreni, autoarticolati, etc…), non ritengo funzionale la proposta della scissione di Corso
Europa in due strade distinte, in quanto
rischieremmo di intensificare il traffico
all’interno delle attuali vie di Zingonia,
dove le già limitate nostre attività locali
ancora presenti sul territorio si troverebbero ad avere ulteriori automezzi pesanti che transitano di fronte ai propri
ingressi carrali e pedonali. Non dimentichiamo che gli unici parcheggi rimasti
per le persone che lavorano nelle ditte
presenti sono solamente i bordi delle
strade stesse e, soprattutto, che le normali operazioni di carico e scarico merci di numerose ditte avvengono direttamente sulle strade pubbliche a causa
dell’inesistenza di aree cortilizie private
dato che i capannoni sono direttamente prospicienti sui marciapiedi. Auspico
che queste problematiche siano analizzate scrupolosamente durante la stesura del piano attuativo e della viabilità,
non solo dai progettisti ma soprattutto dalla
’amministrazione comunale che ha potere
decisionale in merito alla fattibilità urbanistica.
l Paese, il suo ancora possibile sviluppo:
strade, illuminazione, acquedotto, servizi in genere, cosa ne pensi ?. Preso atto
dell’attuale crisi economica che ci investe in
questi ultimi anni, non penso che si possa
parlare di espansione territoriale nel breve
periodo. Ritengo invece che lo sviluppo possa essere inteso come intensificazione dei
servizi alla persona, come riqualificazione
dei sottoservizi impiantistici, come migliorare l’assetto viabilistico in alcune vie del nostro territorio.
Ritengo di utilità pubblica in ambito sociale,
intensificare i servizi alla persona incrementando gli attuali servizi proposti anche con
un centro prelievi. Del resto abbiamo già un
punto di forza da cui partire: il Centro Diurno
per anziani.
Purtroppo a chiunque sarà capitato di rilevare che nei vari parchetti comunali si riscontra costantemente la presenza di escrementi di animali, pezzi di vetro di bottiglie rotte,
lattine schiacciate ed altro ancora; credo sia
necessario un maggior controllo da parte
degli addetti ai lavori, pulizie più frequenti e
richiami con sanzioni pecuniarie ai trasgressori dei regolamenti.
Ai fini dell’illuminazione pubblica, ritengo
un’ottima scelta il fatto che negli ultimi mesi
si sia realizzato l’intervento di riqualificazione su alcune strade del nostro paese, comportando una maggiore visibilità nelle ore
serali e notturne, adottando nuove tecnologie che riducono i consumi mentre infondono una maggiore intensità luminosa.
Per quanto attiene alla viabilità abbiamo un
territorio con strade principali sprovviste di
idonei marciapiedi a tutela dei pedoni. Con
una riorganizzazione dell’assetto viabilistico
di alcune strade sarebbe possibile mettere
in sicurezza sia i pedoni sia i velocipedi, creando anche ulteriori parcheggi. Il fatto di
I
rendere a senso unico alcune vie particolarmente strette potrebbe migliorarne la
sicurezza viabilistica e consentire la creazione di parcheggi intervallati da aiuole,
marciapiedi ben segnalati e delimitati.
Comprendo che le normative vigenti, tra le
quali il famigerato “Patto di stabilità”, abbiano paralizzato l’esecuzione di molte opere pubbliche, ma penso che sia meglio
realizzarne poche purché siano funzionali,
razionali e soprattutto eseguite bene.■■■
IIl Sindaco ha decine di volte riepilogato tutta la vicenda di Zingonia, facendone
una cronistoria dettagliata
che oggi riepiloghiamo con
alcuni dati forniti da lui
stesso per completare
l’informativa in forma diretta alla cittadinanza ..
La mia opinione personale e politica, asserisce il Sindaco, ho avuto modo di esprimerla già diverse volte,
evidenziandone ogni volta gli aspetti che principalmente hanno creato e continuano a creare grandi e complesse difficoltà al proseguimento di quello che, passando per un Accordo di Programma tra i comuni intersessati all’area di Zingonia, la Provincia e la Regione
Lombardia. Tale accordo, con incarico alla Infrastrutture Lombarde, ha prodotto uno Studio che prevede
l’acquisizione degli immobili, la demolizione e l’asta
delle aree
risultanti. Lo
stesso studio
esclude la creazione di
Nessun insedia- nuovi insediamenti resimento residen- denziali bensì
solo direzionali, commerziale al posto
ciali e di terziario. Il tutto
dei
6
palazzi
da realizzarsi
attraverso
l’apposito
MasterPlan
generale. E’ comunque risultato doveroso che - strada
facendo - la nostra amministrazione comunale non
abbia tralasciato alcun tentativo di rendere la
“questione zingonia” una questione umana e civile.
Sono anni infatti che, fotografata la degenerazione di
igiene e di sicurezza pubblica, noi siamo intervenuti,
chiedendo collaborazione e l’intervento dei Carabinieri
e dell’Ente Provincia.
Tagliato il riscaldamento fin dal 2003;
l’acqua (che era un problema già affrontato nel 1985,
perché nei palazzi erano stati rimossi abusivamente i
contatori dell’acqua) è stata definitivamente tagliata
dopo numerosi solleciti, nel 2009:
Nonostante ciò, tutt’oggi risulta difficoltoso acquisire
gli immobili anche a causa delle numerose pratiche di
pignoramento già in corso.
Sono ormai 20 anni che inseguiamo inutilmente una
soluzione che si è anno per anno sempre più aggravata. Neppure la ZIF di Zingone aveva a suo tempo previsto la realizzaione di questi 6 palazzi, la cui richiesta
venne avanzata dalla amministrazione comunale di
allora costringendo la ZIF a modificare il Piano di Intervento. A quel tempo la previsione ra che i palazzi venissero poi occupati dalle dirigenze e dagli impiegati
delle numerose aziende in nascita nel nuovo insediamento. Tutto ciò, oggi sappiamo che è rimasta una chimera, perché le cose andarono in tutt’altro modo ! Da
tutti i punti di vista.
Oggi le acquisizioni sono ferme a soli 52 appartamenti, pari al 25%. Manca ancora il 75%
deglle acquisizione; ma i soldi continuano a
mancare !
Per la cronaca l’appartamento a più basso
costo è tato acquisito all’asta a 3766 euro,
mentre il più caro ()un attio ai piani alti) è stato acquisito bonariamente a 17944 euro. ■
trecentomila euro).
La stampa di alcune settimane orsono ha annunciato una possibile demolizione dei Palazzi, rinviata al 2016. E questa è ancora una
ipotesi rosea da tutti i punti di vista.
Più onesta è stata invece una riflessione fatta ad alta voce dal vice sindaco di
Ciserano il Leghista Burini che ha dichiarato:
forse vedremo la soluzione del problema Zingonia tra 20 anni !
All’ex Vice Sindaco e Assessore
all’Urbanistica Cattaneo Luciano,
chiediamo:
Visto il continuo dibattito che si svolge nel Consiglio Comunale ogni volta che si affronta la
questione Zingonia e le interviste rilasciate, lei
cosa ne pensa in definitiva ?
Risposta:
Chi ha seguito nell’ultimo decennio almeno, le vicende
di Zingonia ha potuto constatare quanto è stato il mio
impegno in prima persona, dall’interno
dell’Amministrazione Comunale, per portare avanti un
Progetto che avesse però delle gambe su cui poggiare
realisticamente per poter camminare, e non un insieme di titoli e titoloni vuoti di contenuti.
Dal primo accordo tra i comuni interessati, l’Ente Provincia e la Regione Lombardia, che hanno portato la
Giunta Regionale a Deliberare nel 2012 (delibera
IX/3651 del 16/06/2012) l’aspetto principale del problema è sempre stato il reperimento delle risorse complessivamente necessarie, ma non solo ad acquisire i
palazzi e indennizzare le varie attività commerciali presenti, ma anche a finanziare tutto il Progetto.
Viceversa, acquisiti gli immobili e demoliti e dopo aver
esperito l’asta per assegnare le aree risultanti, il tutto
comunque si fermerebbe al palo, creando in Italia,
l’ennesima incompiuta !
E purtroppo negli ultimi tempi (come già troppe volte in
passato) appaiono i titoli sui giornali relativi a finanziamenti ipotetici che non esistono e foto virtuali di megagrù che lasciano intendere di come verranno abbattuti
i palazzi stessi. Mentre gli unici soldi esistenti di fatto
sono quelli che l’accordo Comuni, Provincia e Regione,
ha portato la stessa a Decretare un importo assegnato
all’ALER di Bergamo per € 4.300.000 (quattromilioni e
Ma una proposta al Sindaco, io oggi mi sento
di farla (continua Cattaneo). Io lo invito ufficialmente a muoversi verso un possibile finanziamento Governativo, attraverso il diretto
coinvolgimento di tutti i Parlamentari Bergamaschi presenti alla Camera e al Senato !
Solo attraverso tutte le forze politiche e le
loro rappresentanze Parlamentari, sarà possibile dare al Problema Zingonia, una soluzione
concreta e in tempi accettabili.
Qualsiasi ipotesi di espropri di massa porterebbe in loco una rivoluzione del tipo scoppiata nelle periferie di Parigi, dove “le balieu”
misero a ferro e fuoco interi quartieri. ■
Gli extra comunitari di Zingonia che non pagano affitto acqua luce e gas da anni, non si
sposteranno certo per andare in case popolari dove, comunque dovrebbero pagare sia
l’affitto che i consumi energetici !
E nemmeno la Forza Pubblica li sposterà.
Ciò che è avvenuto a Roma e a Milano deve
far riflettere tutti e insegnarci qualche cosa !
E chiunque, come il Consigliere Comunale
Ambulante Carla Rossi, ipotizza una ristrutturazione dei Palazzi ad appartamenti di Edilizia Economica Popolare, per riassegnarli ai
meno abbienti ancora, è semplicemente fuori
dal Mondo ed è chiaramente alla ricerca di
una pubblicità che certo la sua opera come
amministratrice comunale non gli ha mai dato ! Ma soprattutto, come può il Sindaco reggersi sul voto di una Carla Rossi che alla prima occasione gli ha già votato contro ?
Sei pessimista rispetto all’esito
del progetto Zingonia?
Si e spiego il perché:
1) Il sindaco oggi è debolissimo politicamente
e si regge su una maggioranza che include
Carla Rossi, consigliere uscita dal Gelso, e
che ha votato contro il progetto di Zingonia,
acclamata dai Cobas e dagli extra comunitari
presenti in sala consiglio, con una dichiara-
zione di voto pesantissima dove minaccia il ricorso al Tar e alla rivolta sociale contro gli espropri
degli appartamenti. È indegno che il sindaco di
Solidarietà e Progresso si regga su questo voto.
2) I soldi sono insufficienti e aleatori. Servono 12
milioni di euro per poter acquisire tutte le proprietà comprese le attività commerciali senza dover
andar all’asta dei terreni o attendere investimenti
privati oggi non verificabili. È opportuno spiegare
alla cittadinanza che l’operazione si basa
sull’acquisizione dei condomini Athena, la demolizione e la messa all’asta del terreno bonificato.
Domanda: ma quale imprenditore privato verrà
mai oggi ad investire su quell’area degli Athena
non sapendo come finirà la situazione dei condomini Anna, dove per altro è il vero problema dello
scontro sociale dei Cobas e delle loro organizzazioni?
3) La vicenda delle aree Pep che dopo dieci anni
e più, il Tar ci ha dato contro dovrebbe far riflettere chiunque sull’opportunità di andare
all’esproprio di appartamenti dove vivono delle
famiglie. Io sono stati tra quelli d’accordo sul piano con la regione Lombardia, ma oggi dopo 4 anni, prendo atto che quel piano è irrealizzabile.
E per tanto, solo con il coinvolgimento del governo nazionale potremo portare in porto la bonifica
dell’area di Zingonia.
politico perché altrimenti risponderà davanti alla
gente della mancata realizzazione di tutto quanto in questi anni abbiamo detto su Zingonia.
Sono disponibile anche ad un confronto pubblico
con lui con il solo fine costruttivo di fare un passo in avanti rispetto ad un tema così delicato per
la nostra comunità e per le nostre famiglie.■■■
Concludo dicendo che se fossi Enea, starei molto
attento a continuare ad illudere i Ciseranesi sulla
fattibilità del Masterplan.
Tra sei mesi, quando gli appartamenti acquisiti
saranno ancora quelli o qualcuno in più, quando
non si saranno ancora risolti i problemi delle attività commerciali, cosa dirà alla popolazione?
Viene sempre più avanti tra gli addetti ai lavori, il
sospetto che lui oggi non possa, vista la sua risicata maggioranza, scontrarsi con la regione Lombardia e tanto meno con la Lega, e per tanto è
prigioniero di se stesso.
Gli chiedo un’operazione di verità e di coraggio
Il tempo dei “Bluff Politici” in faccia alla Gente diciamo noi della redazione - è ormai definitivamente scaduto. E le rivoluzioni popolari contro gli
occupanti abusivi e gli extra comunitari in genere, a Roma a Milano a Torino e in altre città in
Italia (ma anche all’estero non sono dissimili),
stanno ormai sollevando una reazione popolare
che indica una forte voglia di “legalità ad ogni
costo , perché non se ne può più !
Perché di frottole dei Politici e degli Amministratori, la Gente non ne ha piene le palle !
E per questo apriamo anche un confronto con
Voi lettori, chiedendoVi di inviare le Vostre Opinioni su questo problema indirizzandole direttamente alla seguente e mail:
[email protected] - e visitate anche il ns. sito.
Maometto nasce a Mecca in un giorno imprecisato
(secondo diverse fonti tradizionali il giorno dovrebbe essere il 20 aprile o il 26 aprile) dell'anno 570
(anche in questo caso l'anno non può essere indicato con precisione, ma è stato fissato convenzionalmente). Appartenente al clan dei Banu Hashim,
mercanti della regione peninsulare del Hijaz, in Arabia, componente della tribù dei Banu Quraysh, Maometto è figlio unico di Amina bint Wahb e Abd Allah
b. Abd al-Muttalib ibn Hashim. La madre Amina è la
figlia del sayide del gruppo dei Banu Zuhra, un altro
clan che fa parte dei Banu Quraysh.
Maometto rimane orfano precocemente sia del padre, morto in seguito a un viaggio di affari che l'aveva condotto a Gaza, in Palestina, sia della madre,
che aveva dato il figlio piccolo in consegna a Halima
bt. Abi Dhu ayb. Il piccolo Maometto, quindi, cresce
con la protezione di due tutori: Abd al-Muttalib ibn
Hashim, nonno paterno, e Abu Talib, zio paterno,
grazie ai quali a Mecca ha l'opportunità di entrare in
contatto sin da piccolo con gli hanif, gruppo monoteista che non fa riferimento a nessuna religione
rivelata.
Viaggiando insieme con lo zio nello Yemen e in Siria, Maometto conosce anche la comunità cristiana
e quella ebraica. In occasione di uno di questi viaggi
incontra Bahira, monaco cristiano della Siria che
riconosce il segno del carisma profetico del futuro
in un neo tra le sue spalle. Maometto, comunque,
da bambino viene curato anche dalla moglie dello
zio, Fatima bint Asad, e da Umm Ayman Baraka,
schiava della madre di origine etiopica che rimane con lui fino a quando egli stesso ne favorisce il
matrimonio con un uomo di Medina.
Secondo la tradizione islamica, Maometto ha
sempre nutrito per Umm Ayman (appartenente
alla Gente della Casa e madre di Usama ibn
Zayd) un profondo affetto, riconoscente nei suoi
confronti visto che proprio lei è stata una delle
prime persone a credere e prestare fede al messaggio coranico che egli diffonde. Maometto, in
ogni caso, è molto affezionato anche alla zia Fatima, apprezzata soprattutto per il temperamento
dolce, che viene pregata in diverse occasioni dopo la sua morte e che viene onorata in molti modi
(una delle figlie di Maometto avrà il suo nome).
Crescendo, Maometto ha l'opportunità di viaggiare molto, anche grazie all'attività mercantile della
famiglia e al lavoro che svolge per la vedova Khadjia bt. Khuwaylid, e così estende le proprie conoscenze, sia dal punto di vista sociale che dal punto di vista religioso, in maniera molto ampia. Nel
595 Maometto sposa Khadjia bint Khuwaylid: dopodiché, inizia a dedicarsi in maniera continuativa alle sue riflessioni dello spirito. La moglie è la
prima persona a credere fermamente nella Rivelazione portata da Maometto. A partire dal 610,
infatti, egli inizia a predicare una religione di tipo
monoteista, sostenendo di agire sulla base di una
Rivelazione. Tale religione è fondata sul culto di
Dio, indivisibile e unico.
In quei tempi in Arabia il concetto di monoteismo
è alquanto diffuso, e la parola Dio si traduce con
Allah. Tuttavia, i residenti di Mecca e del resto
dell'Arabia peninsulare sono per la maggior parte
politeisti - eccezion fatta per alcuni zoroastriani,
alcuni cristiani e un numero piuttosto rilevante
di ebrei - e quindi adorano numerosi idoli. Si
tratta di dei venerati durante feste e pellegrinaggi, tra cui il più importante è l'haji, cioè il pellegrinaggio panarabo che va in scena durante il
mese lunare di Dhu l-Hijia.
Maometto, invece, inizia a ritirarsi sul monte
Hira, in una grotta non lontana da Mecca, dove
medita per ore e ore. La tradizione vuole che,
durante una di queste meditazioni, nell'anno
610 in occasione del mese di Ramadan, Maometto riceve l'apparizione dell'arcangelo Gabriele, che lo persuade a divenire Messaggero di
Allah. Maometto rimane colpito e sconvolto da
un'esperienza simile, e crede di essere impazzito: turbato da tremori alquanto violenti, cade a
terra spaventato.
Si tratta della prima esperienza teopatica di Maometto, che inizia a sentire gli alberi e le rocce
parlargli. Sempre più terrorizzato, egli fugge dalla caverna, ormai in preda al panico, verso casa
propria; poi, giratosi, osserva Gabriele, che lo
domina e che con le sue enormi ali copre totalmente l'orizzonte: Gabriele, a quel punto, gli
conferma che Dio lo ha scelto per farlo divenire
suo messaggero. Maometto inizialmente mostra molta fatica nell'accettare tale investitura:
è grazie alla fede della moglie che si convince
che quello che pensa di aver visto è successo
veramente. Un ruolo importante in questo senso viene svolto anche da Waraqa ibn Nawfal, cugino della
moglie, monoteista arabo che persuade Maometto.
Gabriele torna spesso a parlare a Maometto:
quest'ultimo, quindi, inizia a predicare la Rivelazione
infusagli dall'Arcangelo.
Per molti anni, tuttavia, sono pochi i concittadini che
Maometto riesce a convertire: tra di essi, Abu Bakr,
suo coetaneo e amico intimo (che per altro diventerà
il suo successore come guida della comunità islamica e califfo), e un piccolo gruppo di persone che di lì
a poco sarebbero divenute suoi collaboratori: i Dieci
Benedetti. La Rivelazione dimostra la verità di quanto scritto nel Vangelo, cioè che nessuno può essere
profeta in patria.
Nel 619 Maometto deve affrontare il lutto per la morte di Abu Talib, lo zio che per tanto tempo gli ha assicurato protezione e amore, pur non convertendosi
alla sua religione; nello stesso anno viene a mancare
anche la moglie Khadjia: dopo la sua morte, Maometto si sposa nuovamente con Aishna bt. Abi Bakr,
figlia di Abu Bakr. Egli, nel frattempo, si trova a fare i
conti con l'ostilità dei cittadini di Mecca, che attuano
un boicottaggio nei suoi confronti e nei confronti dei
suoi fedeli, evitando qualsiasi tipo di rapporto commerciale con loro.
Insieme con i suoi fedeli, ormai diventati una settantina, dunque, Maometto nel 622 si sposta a Yathrib,
a più di trecento chilometri da Mecca: la città prenderà poi il nome di Madinat al-Nabi, vale a dire "Città
del Profeta", mentre il 622 sarà considerato l'anno
dell'emigrazione, o dell'Egira: sotto il califfato di Omar ibn al-Khattab, il 622 sarà trasformato, quindi,
nel primo anno del calendario islamico.
Dal punto di vista della predicazione religiosa, inizialmente Maometto si considera un profeta nel solco
dell'Antico Testamento. Egli, tuttavia, non viene riconosciuto in quanto tale dalla comunità ebraica di Medina.
La predicazione di Maometto a Medina dura otto anni, durante i quali viene formulato anche lo Statuto, o
Patto, la cosiddetta Sahifa, che viene accettato da
tutti e che permette la nascita della prima comunità
di credenti, la Umma.
Insieme con i suoi seguaci, poi, Maometto sferra diversi attacchi contro i Meccani e le loro carovane.
Vanno in scena così la vittoria di Badr e la sconfitta
di Uhud, cui fa seguito il successo finale di Medina,
la cosiddetta Battaglia del Fossato. Al termine di questa battaglia, portata a termine contro le tribù politeiste di Mecca, tutti gli ebrei vengono espulsi da Medina, accusati di aver violato la Umma e di aver tradito
la componente islamica. Progressivamente Maomet-
to esilia i Banu Qaynuga e il clan dei Banu Nadir,
mentre dopo la Battaglia del Fossato vengono fatti
decapitare settecento ebrei del gruppo Banu Qurayza.
Ottenuta una posizione di predominio, Maometto
nel 630 decide che è arrivato il momento di provare a conquistare Mecca. Dopo aver vinto una battaglia contro i Banu Hawazin a Hunayn, si avvicina a
Mecca conquistando oasi e villaggi come Fadak,
Tabuk e Khaybar, necessari per poter ottenere un
vantaggio strategico ed economico di valore non
indifferente.
Negli ultimi anni della sua vita, Maometto ripete il
Corano per intero due volte, permettendo a diversi
musulmani di ricordarlo: sarà, però, solo Uthman b.
Affan, il terzo califfo, a farlo mettere per iscritto.
Nel 632, sopraggiunge la morte, al termine del cosiddetto "Pellegrinaggio dell'Addio", o "Grande Pellegrinaggio". Maometto, che lascia una figlia, Fatima, e nove mogli, non indica in maniera esplicita
chi dovrà essere il suo successore alla testa della
Umma. A proposito delle mogli, occorre sottolineare che l'Islam non permette di avere più di quattro
spose: tuttavia Maometto aveva avuto la possibilità
di non rispettare tale limite proprio grazie alla rivelazione divina. Per altro, diversi matrimoni erano
semplicemente la conseguenza di un'alleanza politica o della conversione di un determinato gruppo.
Oltre alle mogli, egli ebbe sedici concubine.
Nel Medioevo, Maometto verrà considerato dall'Occidente semplicemente un eretico cristiano, senza
tenere conto della diversità della fede da lui proposta: basti pensare che Dante Alighieri, influenzato
anche da Brunetto Latini, lo cita tra i seminatori di
scandalo e di scisma nel canto XXVIII dell'Inferno
della Divina Commedia.
Profeta e fondatore dell'Islam, Maometto ancora
oggi viene ritenuto dalle persone di fede musulmana il Sigillo della Profezia e messaggero di Allah,
ultimo di una serie di profeti incaricato di divulgare
tra gli Arabi la parola divina. ■ ■ ■
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