• • • • • Moschea a Zingonia ? Parla la Minoranza di Insieme per Ciserano Consiglio del 10.02.15 Intervista a: DAVIDE Assanelli, al Sindaco e all’ex vice Cattaneo su Zingonia e Paese Breve Storia di MAOMETTO Varie e Utili ■ ■ ■ www.casacomunecampanile.it - via g.galilei, 14 24040 Ciserano Bg . It e mail [email protected] - 328 44 88 504 DIFENDERE LA NOSTRA LIBERTA’ E’ IL NOSTRO IMPEGNO CONTRO L’ESTREMISMO ISLAMICO L’OPINIONE SUL FATTO In Comune c’è chi lotta e tenta di fare chiarezza e chi invece vivacchia o se ne frega ! Da 2 mesi si parla di una Moschea a Zingonia, ma il Sindaco e il Vice Sindaco Leghista, tacciono ! Sono due mesi ormai che la voce corre. Corre e preoccupa ovviamente ! Ma le autorità comunali, Il Sindaco Bagini Enea in testa e l’inutile vice sindaco della Lega Nord il sig. Burini, tacciono. Ma sorprendentemente, tace anche tutta la Lega Nord di Ciserano. Dove sono finiti, la tanto chiacchierona Carla Raimondi della Lega Nord, Franco Pansera della Lega Nord, Mora il venditore di scodelle della Lega Nord, e tutti gli altri Zombi Politici della Lega Nord che su ordine dei loro capo, fecero una processione ridicola da Ciserano a Zingonia per dimostrare contro i Condomini che avrebbero dovuti essere abbattuti. Che dimostrarono di fatto solo contro gli extracomunitari. DOVE SONO FINITI ? Non vendono più panettoni con la stagnola verde, ne gli ombrelli. Ne raccolgono più firme contro qualcuno. E’ evidente che siccome non gli arrivano ordini dall’alto, questi Zombi Politici, non hanno alcuna iniziativa o pensieri autonomi delle loro menti. PAZIENZA ! Ma nel frattempo (noi denunciammo l’operazione Moschea con un nostro Notiziario) in Comune si sono mossi solo i tre consiglieri fuoriusciti dalla maggioranza; Giovanni Vitali, Zucchinali Gregorio e Massimo Tagliabue, facendo al sindaco una interrogazione per poter avere più LA MOSCHEA ? DOVE ? A ZINGONIA ? IO SO NIENTE IO CHE SONO IL RESPONSABILE DEL CIRCOLO DEL PARTITO DEMOCRATICO, LO STESSO PARTITO DEL SINDACO DELL’ASSESSORE GIUDICI E DELLA DSSA KATIA VITALI. NOI SAPPIAMO NIENTE NOI notizie in merito e poter così almeno rispondere alle numerose domande che la Gente - preoccupata - va facendo in sordina. Una Legge specifica Regionale approvata a metà gennaio di quest’anno, da la facoltà ai comuni di procedere ad un REFERENDUM al fine di conoscere il parere della cittadinanza in merito ad insediamenti che preludano ad una Moschea. Non che la gente possa dire un si o un no vincolante per Legge, ma almeno che possa avere la facoltà di esprimere con la propria opinione, le proprie legittime preoccupazioni ! MA DAL COMUNE TUTTO TACE ! E NEMMENO IL GELSO VIVER CISERANO SE NE E’ INTERESSATO , ALLA DATA IN CUI STIAMO ANDANDO IN STAMPA CON QUESTO NUMERO. Peccato . . . . . . . . . . OGGETTO: interrogazione a risposta scritta ai sensi dell’art.60, comma 3°) del Regolamento di funzionamento Consiglio Comunale Il sottoscritto Giovanni Vitali nella sua qualità di Capo Gruppo del “Gruppo Misto Consiliare” comprendenti anche i consiglieri Massimo Antonio Tagliabue e Gregorio Antonio Zucchinali, con la presente: RICHIAMATI : i diversi articoli apparsi sui quotidiani locali, e le dichiarazioni di partiti politici sulla questione della moschea e/o centro culturale islamico, che sembrerebbe dover sorgere in località Zingonia APPURATO : che sulle facciate dei capannoni di proprietà islamica, siti in Zingonia, nei giorni scorsi sono apparsi gli elaborati di progettazione riguardanti la ristrutturazione degli stessi per la formazione di moschea e/o “centro culturale islamico” PRESO ATTO: delle dichiarazioni, rilasciate alla stampa, da parte del Sig.Sindaco Bagini Enea, nelle quali esplicita che per quanto riguarda la Moschea, non essendo prevista nel PGT non può essere autorizzata, ma che per quanto riguarda un “centro culturale islamico”, il Comune ha l’obbligo di autorizzarla, e se così fosse, ci sarebbe da parte del Comune un controllo accurato che la stessa non venga, poi, utilizzata come moschea. REPUTANDO: - Impossibile acquisire, da parte degli islamici, circa 1600 mq di capannoni allo scopo di riqualificarli per la formazione di moschea e/o “centro culturale”, senza avere la certezza di poterli realizzare. - Impossibile, poi, procedere, da parte dei tecnici, ad una progettazione come quella esposta sui capannoni, come sopra evidenziato, senza raccogliere tutte quelle notizie tecnico/urbanistiche necessarie che solamente l’Amministrazione comunale può fornire. Presenta interrogazione a risposta scritta Con le seguenti domande: 1. Se il Sindaco, gli Assessori e/o dipendenti comunali abbiano avuto contatti con i proprietari islamici dei capannoni in Zingonia, con Associazioni islamiche e/o con professionisti per la formazione di moschea o di “centro culturale”. 2. Se così fosse si chiede quale figura istituzionale abbia incontrato chi e quando. 3. Si chiede, inoltre, se esistano depositati, anche solamente in forma ufficiosa, proposte e/o progetti che possano riguardare la formazione di “centri culturali islamici” e/o moschee. Ciserano li.11.02.2015 “Gruppo Misto Consiliare” Capo Gruppo Giovanni Vitali Approvato in via definitiva nel Consiglio Comunale del 10 febbario 2015, il Master Plan che prevede l'acquisizione (anche mediante l'esproprio) , e l'abbattimento dei Palazzi Anna e Athena VOTAZIONE A SOSPRESA PER IL PUBBLICO PRESENTE Ciserano: A grande sorpresa del pubblico presente, il MasterPlan di Zingonia è stato approvato, dopo un cronistoria del sindaco che ha anche spiegato dettagliatamente le ragioni tecniche che gli hanno reso impossibile rispettare alcune scadenze fissate da altri livelli istituzionali. Da parte del Gelso, la Dssa Angela Perletti, ha evidenziato confutando e contestando la relazione che già da decenni accompagna la situazione di zingonia come quartiere, soprattutto laddove già 20 anni orsono veniva evidenziato la mancanza di un minimo tessuto sociale che giustificasse interventi e investimenti di ristrutturazione. La disgregazione sociale e la distruzione dello stesso tessuto sociale, è avvenuta infatti con l'abbandono di ogni progetto di intervento nel quartiere stesso, ed esso è coinciso con l'arrivo e l'occupazione da parte degli extra comunitari. E con essi, è quindi crollato sia il livello di si- curezza che di igienicità ! L'unico consigliere ad entrare in merito alle problematiche di zingonia è poi stato Carla Rossi (che ha lasciato recentemente il Gruppo del Gelso per passare alla maggioranza). L'intervento della Rossi, documentato e puntualmente esplicativo, ha elencato le ragioni e le possibili soluzioni alternative all'abbattimento dei Palazzi, indicandone le concrete possibilità di una ristrutturazione graduale mirata alla realizzazione di appartamenti a carattere economico popolare e al reinsediamento contestuale di attività produttivo-artigianali e commerciali, mirate anch'esse alla ricostruzione del necessario tessuto sociale pre esistente al degrado ! Essa ha quindi dichiarato il proprio no alla approvazione del MasterPlan. Il Gruppo Insieme per Ciserano (composto dai tre fuori usciti dalla maggioranza) dopo una generica dichiarazione di voto, hanno dato la loro approvazione ! MA COSA SUCCEDE ? E' stata la domanda corsa sulla bocca di tutti presenti in sala. Ma come, dopo 5 mesi dalla loro elezione in Maggioranza i 3 consiglieri di Insieme per Ciserano, sono fuori usciti da Solidarietà e Progresso senza una concreta motivazione: Ed oggi, senza alcuna altra motivazione (poichè in presenza degli stessi dati che avevano allora), approvano pienamente, lasciando il pubblico senza una minima spiegazione di tutto ciò. Oltretutto ( e qui entra in campo la inesperienza delle minoranze) nessuno è intervenuto per evidenziare il Problema Politic che è sorto al sindaco, con la Rossi che, appena passata alla maggioranza, alla prima occasione vota contro ! Tre quindi gli astenuti del Gelso, tre a favore da parte di Insieme per Ciserano e uno contro Ciserano: Urbanisticamente parlando, non esiste solo il problema Zingonia ma anche lo stato generale del Paese. Ne parliamo quindi con Davide Assanelli, un professionista che da anni opera a Ciserano Con il Sindaco che per la prima volta accetta di essere intervistato dalla ns. Rivista e con l’ex Vice Sindaco Cattaneo che da anni segue l’evoluzione del caso Zingonia con passione ■ Buongiorno Davide, presentati: buongiorno a Lei Mario ed a tutti i lettori della rivista. Sono Davide Assanelli, abito in Ciserano, frequento il nostro territorio quotidianamente ed esercito la libera professione di geometra. olevo chiederti un tuo personale parere in merito alla questione “Masterplan su Zingonia” cioè l’Accordo di Programma approvato il 12 febbario dal consiglio Risposta:Come tutti noi ben sappiano il quartiere denominato Zingonia oggi si presenta in avanzato stato di degrado sia sotto un profilo ediliziourbanistico sia, soprattutto, sotto un profilo sociale. Preso atto della situazione, a mio parere l’unico modo per poterla risolvere è affrontarla così come definito nel Masterplan ed approvato nell’ultimo consiglio comunale anche dalla nostra amministrazione, a mio avviso con alcuni accorgimenti ai fini viabilistici. Umanamente dispiacerebbe a tutti rimanere senza la propria abitazione ma, data la situazione, non vedo altra alternativa se non quella di rimuovere da quell’area incontrollata le unità abitative sviluppando sempre in quel luogo altre tipologie di attività: artigianali, commerciali o terziarie. La località di Zingonia è attraversata da un’arteria stradale di notevole rilevanza in quanto permette un rapido collegamento con altre due importanti strade, la S.P. n.122 e l’autostrada A4. Corso Europa è totalmente sprovvista di protezioni per pedoni e velocipedi, eppure su questo tratto di strada si affacciano gli accessi carrali e pedonali di molteplici attività produttive, commerciali, terziarie, parcheggi pubblici e privati. A Zingonia sono inoltre presenti alcune intersezioni stradali pericolose per la loro attuale conformazione (nello specifico mi riferisco ai due incroci in prossimità del “Centro Sportivo Bortolotti”), marciapiedi totalmente dissestati ed impraticabili, parcheggi scarsi, segnaletica stradale carente. Zingonia è nota a molti per lo spaccio di sostanze stupefacenti, per la diffusa microcriminalità, per gli atti di van- V dalismo e la prostituzione. Non basterà attendere la demolizione delle torri Anna ed Athena per risolvere il “problema Zingonia”: a mio parere intensificare i controlli da parte delle Forze dell’ordine sul territorio è fondamentale.Voglio ricordare che a Zingonia sono presenti molte ditte che, affrontando l’attuale crisi economica, hanno progetti per il futuro e vorrebbero vedere iniziare e completare i lavori di riqualificazione del territorio in cui sono insediate da tempo e di cui sono parte attiva, soprattutto perché negli ultimi decenni non sono stati realizzati interventi di riqualificazione in tale ambito urbanistico. Auspico che tutto questo possa concretizzarsi con la realizzazione di quanto contenuto nel Masterplan. L’iter inizialmente previsto così come esposto alla cittadinanza non trova riscontro nella sua tempistica di attuazione: non è facile collocare le attuali famiglie occupanti gli appartamenti presenti nelle sei torri in altri alloggi, anche fuori dal nostro territorio, inoltre i tempi di acquisizione di tutte le unità immobiliari da parte degli Enti preposti non sono ad oggi ancora ben definiti. Il Masterplan prevede la formazione di un nuovo assetto viabilistico e la ridistribuzione del volume delle attuali sei torri su un’area molto più vasta, che include anche parte dell’area comunale sulla quale insiste un tratto del Corso Europa ed alcune aiuole. Manterrei la fontana missile, l’unico “simbolo” identificativo della località Zingonia: seppur priva di pregio architettonico, con- siderati anche i costi sostenuti dal Comune di Ciserano per la recente manutenzione straordinaria, questo manufatto, avendo pianta a forma circolare, potrebbe già fare da ornamento ad una nuova intersezione stradale e ad una futura rotatoria che da un lato disciplinerebbe in modo molto più sicuro e razionale il traffico veicolare proveniente dalle due arterie di intenso traffico, la strada provinciale SP n.122, denominata via Francesca, ed il Corso Europa. Il Masterplan prevede che la viabilità sul Corso Europa venga frazionata su due direzioni ben distinte e passanti l’una dietro l’attuale Supermercato Famila per chi deve recarsi in direzione Verdellino mentre l’altra direttamente nel “cuore” di Zingonia per chi deve recarsi in Ciserano o sulla SP n. 122. Se consideriamo che la maggior parte del traffico che percorre quotidianamente Corso Europa è di tipo pesante (autotreni, autoarticolati, etc…), non ritengo funzionale la proposta della scissione di Corso Europa in due strade distinte, in quanto rischieremmo di intensificare il traffico all’interno delle attuali vie di Zingonia, dove le già limitate nostre attività locali ancora presenti sul territorio si troverebbero ad avere ulteriori automezzi pesanti che transitano di fronte ai propri ingressi carrali e pedonali. Non dimentichiamo che gli unici parcheggi rimasti per le persone che lavorano nelle ditte presenti sono solamente i bordi delle strade stesse e, soprattutto, che le normali operazioni di carico e scarico merci di numerose ditte avvengono direttamente sulle strade pubbliche a causa dell’inesistenza di aree cortilizie private dato che i capannoni sono direttamente prospicienti sui marciapiedi. Auspico che queste problematiche siano analizzate scrupolosamente durante la stesura del piano attuativo e della viabilità, non solo dai progettisti ma soprattutto dalla ’amministrazione comunale che ha potere decisionale in merito alla fattibilità urbanistica. l Paese, il suo ancora possibile sviluppo: strade, illuminazione, acquedotto, servizi in genere, cosa ne pensi ?. Preso atto dell’attuale crisi economica che ci investe in questi ultimi anni, non penso che si possa parlare di espansione territoriale nel breve periodo. Ritengo invece che lo sviluppo possa essere inteso come intensificazione dei servizi alla persona, come riqualificazione dei sottoservizi impiantistici, come migliorare l’assetto viabilistico in alcune vie del nostro territorio. Ritengo di utilità pubblica in ambito sociale, intensificare i servizi alla persona incrementando gli attuali servizi proposti anche con un centro prelievi. Del resto abbiamo già un punto di forza da cui partire: il Centro Diurno per anziani. Purtroppo a chiunque sarà capitato di rilevare che nei vari parchetti comunali si riscontra costantemente la presenza di escrementi di animali, pezzi di vetro di bottiglie rotte, lattine schiacciate ed altro ancora; credo sia necessario un maggior controllo da parte degli addetti ai lavori, pulizie più frequenti e richiami con sanzioni pecuniarie ai trasgressori dei regolamenti. Ai fini dell’illuminazione pubblica, ritengo un’ottima scelta il fatto che negli ultimi mesi si sia realizzato l’intervento di riqualificazione su alcune strade del nostro paese, comportando una maggiore visibilità nelle ore serali e notturne, adottando nuove tecnologie che riducono i consumi mentre infondono una maggiore intensità luminosa. Per quanto attiene alla viabilità abbiamo un territorio con strade principali sprovviste di idonei marciapiedi a tutela dei pedoni. Con una riorganizzazione dell’assetto viabilistico di alcune strade sarebbe possibile mettere in sicurezza sia i pedoni sia i velocipedi, creando anche ulteriori parcheggi. Il fatto di I rendere a senso unico alcune vie particolarmente strette potrebbe migliorarne la sicurezza viabilistica e consentire la creazione di parcheggi intervallati da aiuole, marciapiedi ben segnalati e delimitati. Comprendo che le normative vigenti, tra le quali il famigerato “Patto di stabilità”, abbiano paralizzato l’esecuzione di molte opere pubbliche, ma penso che sia meglio realizzarne poche purché siano funzionali, razionali e soprattutto eseguite bene.■■■ IIl Sindaco ha decine di volte riepilogato tutta la vicenda di Zingonia, facendone una cronistoria dettagliata che oggi riepiloghiamo con alcuni dati forniti da lui stesso per completare l’informativa in forma diretta alla cittadinanza .. La mia opinione personale e politica, asserisce il Sindaco, ho avuto modo di esprimerla già diverse volte, evidenziandone ogni volta gli aspetti che principalmente hanno creato e continuano a creare grandi e complesse difficoltà al proseguimento di quello che, passando per un Accordo di Programma tra i comuni intersessati all’area di Zingonia, la Provincia e la Regione Lombardia. Tale accordo, con incarico alla Infrastrutture Lombarde, ha prodotto uno Studio che prevede l’acquisizione degli immobili, la demolizione e l’asta delle aree risultanti. Lo stesso studio esclude la creazione di Nessun insedia- nuovi insediamenti resimento residen- denziali bensì solo direzionali, commerziale al posto ciali e di terziario. Il tutto dei 6 palazzi da realizzarsi attraverso l’apposito MasterPlan generale. E’ comunque risultato doveroso che - strada facendo - la nostra amministrazione comunale non abbia tralasciato alcun tentativo di rendere la “questione zingonia” una questione umana e civile. Sono anni infatti che, fotografata la degenerazione di igiene e di sicurezza pubblica, noi siamo intervenuti, chiedendo collaborazione e l’intervento dei Carabinieri e dell’Ente Provincia. Tagliato il riscaldamento fin dal 2003; l’acqua (che era un problema già affrontato nel 1985, perché nei palazzi erano stati rimossi abusivamente i contatori dell’acqua) è stata definitivamente tagliata dopo numerosi solleciti, nel 2009: Nonostante ciò, tutt’oggi risulta difficoltoso acquisire gli immobili anche a causa delle numerose pratiche di pignoramento già in corso. Sono ormai 20 anni che inseguiamo inutilmente una soluzione che si è anno per anno sempre più aggravata. Neppure la ZIF di Zingone aveva a suo tempo previsto la realizzaione di questi 6 palazzi, la cui richiesta venne avanzata dalla amministrazione comunale di allora costringendo la ZIF a modificare il Piano di Intervento. A quel tempo la previsione ra che i palazzi venissero poi occupati dalle dirigenze e dagli impiegati delle numerose aziende in nascita nel nuovo insediamento. Tutto ciò, oggi sappiamo che è rimasta una chimera, perché le cose andarono in tutt’altro modo ! Da tutti i punti di vista. Oggi le acquisizioni sono ferme a soli 52 appartamenti, pari al 25%. Manca ancora il 75% deglle acquisizione; ma i soldi continuano a mancare ! Per la cronaca l’appartamento a più basso costo è tato acquisito all’asta a 3766 euro, mentre il più caro ()un attio ai piani alti) è stato acquisito bonariamente a 17944 euro. ■ trecentomila euro). La stampa di alcune settimane orsono ha annunciato una possibile demolizione dei Palazzi, rinviata al 2016. E questa è ancora una ipotesi rosea da tutti i punti di vista. Più onesta è stata invece una riflessione fatta ad alta voce dal vice sindaco di Ciserano il Leghista Burini che ha dichiarato: forse vedremo la soluzione del problema Zingonia tra 20 anni ! All’ex Vice Sindaco e Assessore all’Urbanistica Cattaneo Luciano, chiediamo: Visto il continuo dibattito che si svolge nel Consiglio Comunale ogni volta che si affronta la questione Zingonia e le interviste rilasciate, lei cosa ne pensa in definitiva ? Risposta: Chi ha seguito nell’ultimo decennio almeno, le vicende di Zingonia ha potuto constatare quanto è stato il mio impegno in prima persona, dall’interno dell’Amministrazione Comunale, per portare avanti un Progetto che avesse però delle gambe su cui poggiare realisticamente per poter camminare, e non un insieme di titoli e titoloni vuoti di contenuti. Dal primo accordo tra i comuni interessati, l’Ente Provincia e la Regione Lombardia, che hanno portato la Giunta Regionale a Deliberare nel 2012 (delibera IX/3651 del 16/06/2012) l’aspetto principale del problema è sempre stato il reperimento delle risorse complessivamente necessarie, ma non solo ad acquisire i palazzi e indennizzare le varie attività commerciali presenti, ma anche a finanziare tutto il Progetto. Viceversa, acquisiti gli immobili e demoliti e dopo aver esperito l’asta per assegnare le aree risultanti, il tutto comunque si fermerebbe al palo, creando in Italia, l’ennesima incompiuta ! E purtroppo negli ultimi tempi (come già troppe volte in passato) appaiono i titoli sui giornali relativi a finanziamenti ipotetici che non esistono e foto virtuali di megagrù che lasciano intendere di come verranno abbattuti i palazzi stessi. Mentre gli unici soldi esistenti di fatto sono quelli che l’accordo Comuni, Provincia e Regione, ha portato la stessa a Decretare un importo assegnato all’ALER di Bergamo per € 4.300.000 (quattromilioni e Ma una proposta al Sindaco, io oggi mi sento di farla (continua Cattaneo). Io lo invito ufficialmente a muoversi verso un possibile finanziamento Governativo, attraverso il diretto coinvolgimento di tutti i Parlamentari Bergamaschi presenti alla Camera e al Senato ! Solo attraverso tutte le forze politiche e le loro rappresentanze Parlamentari, sarà possibile dare al Problema Zingonia, una soluzione concreta e in tempi accettabili. Qualsiasi ipotesi di espropri di massa porterebbe in loco una rivoluzione del tipo scoppiata nelle periferie di Parigi, dove “le balieu” misero a ferro e fuoco interi quartieri. ■ Gli extra comunitari di Zingonia che non pagano affitto acqua luce e gas da anni, non si sposteranno certo per andare in case popolari dove, comunque dovrebbero pagare sia l’affitto che i consumi energetici ! E nemmeno la Forza Pubblica li sposterà. Ciò che è avvenuto a Roma e a Milano deve far riflettere tutti e insegnarci qualche cosa ! E chiunque, come il Consigliere Comunale Ambulante Carla Rossi, ipotizza una ristrutturazione dei Palazzi ad appartamenti di Edilizia Economica Popolare, per riassegnarli ai meno abbienti ancora, è semplicemente fuori dal Mondo ed è chiaramente alla ricerca di una pubblicità che certo la sua opera come amministratrice comunale non gli ha mai dato ! Ma soprattutto, come può il Sindaco reggersi sul voto di una Carla Rossi che alla prima occasione gli ha già votato contro ? Sei pessimista rispetto all’esito del progetto Zingonia? Si e spiego il perché: 1) Il sindaco oggi è debolissimo politicamente e si regge su una maggioranza che include Carla Rossi, consigliere uscita dal Gelso, e che ha votato contro il progetto di Zingonia, acclamata dai Cobas e dagli extra comunitari presenti in sala consiglio, con una dichiara- zione di voto pesantissima dove minaccia il ricorso al Tar e alla rivolta sociale contro gli espropri degli appartamenti. È indegno che il sindaco di Solidarietà e Progresso si regga su questo voto. 2) I soldi sono insufficienti e aleatori. Servono 12 milioni di euro per poter acquisire tutte le proprietà comprese le attività commerciali senza dover andar all’asta dei terreni o attendere investimenti privati oggi non verificabili. È opportuno spiegare alla cittadinanza che l’operazione si basa sull’acquisizione dei condomini Athena, la demolizione e la messa all’asta del terreno bonificato. Domanda: ma quale imprenditore privato verrà mai oggi ad investire su quell’area degli Athena non sapendo come finirà la situazione dei condomini Anna, dove per altro è il vero problema dello scontro sociale dei Cobas e delle loro organizzazioni? 3) La vicenda delle aree Pep che dopo dieci anni e più, il Tar ci ha dato contro dovrebbe far riflettere chiunque sull’opportunità di andare all’esproprio di appartamenti dove vivono delle famiglie. Io sono stati tra quelli d’accordo sul piano con la regione Lombardia, ma oggi dopo 4 anni, prendo atto che quel piano è irrealizzabile. E per tanto, solo con il coinvolgimento del governo nazionale potremo portare in porto la bonifica dell’area di Zingonia. politico perché altrimenti risponderà davanti alla gente della mancata realizzazione di tutto quanto in questi anni abbiamo detto su Zingonia. Sono disponibile anche ad un confronto pubblico con lui con il solo fine costruttivo di fare un passo in avanti rispetto ad un tema così delicato per la nostra comunità e per le nostre famiglie.■■■ Concludo dicendo che se fossi Enea, starei molto attento a continuare ad illudere i Ciseranesi sulla fattibilità del Masterplan. Tra sei mesi, quando gli appartamenti acquisiti saranno ancora quelli o qualcuno in più, quando non si saranno ancora risolti i problemi delle attività commerciali, cosa dirà alla popolazione? Viene sempre più avanti tra gli addetti ai lavori, il sospetto che lui oggi non possa, vista la sua risicata maggioranza, scontrarsi con la regione Lombardia e tanto meno con la Lega, e per tanto è prigioniero di se stesso. Gli chiedo un’operazione di verità e di coraggio Il tempo dei “Bluff Politici” in faccia alla Gente diciamo noi della redazione - è ormai definitivamente scaduto. E le rivoluzioni popolari contro gli occupanti abusivi e gli extra comunitari in genere, a Roma a Milano a Torino e in altre città in Italia (ma anche all’estero non sono dissimili), stanno ormai sollevando una reazione popolare che indica una forte voglia di “legalità ad ogni costo , perché non se ne può più ! Perché di frottole dei Politici e degli Amministratori, la Gente non ne ha piene le palle ! E per questo apriamo anche un confronto con Voi lettori, chiedendoVi di inviare le Vostre Opinioni su questo problema indirizzandole direttamente alla seguente e mail: [email protected] - e visitate anche il ns. sito. Maometto nasce a Mecca in un giorno imprecisato (secondo diverse fonti tradizionali il giorno dovrebbe essere il 20 aprile o il 26 aprile) dell'anno 570 (anche in questo caso l'anno non può essere indicato con precisione, ma è stato fissato convenzionalmente). Appartenente al clan dei Banu Hashim, mercanti della regione peninsulare del Hijaz, in Arabia, componente della tribù dei Banu Quraysh, Maometto è figlio unico di Amina bint Wahb e Abd Allah b. Abd al-Muttalib ibn Hashim. La madre Amina è la figlia del sayide del gruppo dei Banu Zuhra, un altro clan che fa parte dei Banu Quraysh. Maometto rimane orfano precocemente sia del padre, morto in seguito a un viaggio di affari che l'aveva condotto a Gaza, in Palestina, sia della madre, che aveva dato il figlio piccolo in consegna a Halima bt. Abi Dhu ayb. Il piccolo Maometto, quindi, cresce con la protezione di due tutori: Abd al-Muttalib ibn Hashim, nonno paterno, e Abu Talib, zio paterno, grazie ai quali a Mecca ha l'opportunità di entrare in contatto sin da piccolo con gli hanif, gruppo monoteista che non fa riferimento a nessuna religione rivelata. Viaggiando insieme con lo zio nello Yemen e in Siria, Maometto conosce anche la comunità cristiana e quella ebraica. In occasione di uno di questi viaggi incontra Bahira, monaco cristiano della Siria che riconosce il segno del carisma profetico del futuro in un neo tra le sue spalle. Maometto, comunque, da bambino viene curato anche dalla moglie dello zio, Fatima bint Asad, e da Umm Ayman Baraka, schiava della madre di origine etiopica che rimane con lui fino a quando egli stesso ne favorisce il matrimonio con un uomo di Medina. Secondo la tradizione islamica, Maometto ha sempre nutrito per Umm Ayman (appartenente alla Gente della Casa e madre di Usama ibn Zayd) un profondo affetto, riconoscente nei suoi confronti visto che proprio lei è stata una delle prime persone a credere e prestare fede al messaggio coranico che egli diffonde. Maometto, in ogni caso, è molto affezionato anche alla zia Fatima, apprezzata soprattutto per il temperamento dolce, che viene pregata in diverse occasioni dopo la sua morte e che viene onorata in molti modi (una delle figlie di Maometto avrà il suo nome). Crescendo, Maometto ha l'opportunità di viaggiare molto, anche grazie all'attività mercantile della famiglia e al lavoro che svolge per la vedova Khadjia bt. Khuwaylid, e così estende le proprie conoscenze, sia dal punto di vista sociale che dal punto di vista religioso, in maniera molto ampia. Nel 595 Maometto sposa Khadjia bint Khuwaylid: dopodiché, inizia a dedicarsi in maniera continuativa alle sue riflessioni dello spirito. La moglie è la prima persona a credere fermamente nella Rivelazione portata da Maometto. A partire dal 610, infatti, egli inizia a predicare una religione di tipo monoteista, sostenendo di agire sulla base di una Rivelazione. Tale religione è fondata sul culto di Dio, indivisibile e unico. In quei tempi in Arabia il concetto di monoteismo è alquanto diffuso, e la parola Dio si traduce con Allah. Tuttavia, i residenti di Mecca e del resto dell'Arabia peninsulare sono per la maggior parte politeisti - eccezion fatta per alcuni zoroastriani, alcuni cristiani e un numero piuttosto rilevante di ebrei - e quindi adorano numerosi idoli. Si tratta di dei venerati durante feste e pellegrinaggi, tra cui il più importante è l'haji, cioè il pellegrinaggio panarabo che va in scena durante il mese lunare di Dhu l-Hijia. Maometto, invece, inizia a ritirarsi sul monte Hira, in una grotta non lontana da Mecca, dove medita per ore e ore. La tradizione vuole che, durante una di queste meditazioni, nell'anno 610 in occasione del mese di Ramadan, Maometto riceve l'apparizione dell'arcangelo Gabriele, che lo persuade a divenire Messaggero di Allah. Maometto rimane colpito e sconvolto da un'esperienza simile, e crede di essere impazzito: turbato da tremori alquanto violenti, cade a terra spaventato. Si tratta della prima esperienza teopatica di Maometto, che inizia a sentire gli alberi e le rocce parlargli. Sempre più terrorizzato, egli fugge dalla caverna, ormai in preda al panico, verso casa propria; poi, giratosi, osserva Gabriele, che lo domina e che con le sue enormi ali copre totalmente l'orizzonte: Gabriele, a quel punto, gli conferma che Dio lo ha scelto per farlo divenire suo messaggero. Maometto inizialmente mostra molta fatica nell'accettare tale investitura: è grazie alla fede della moglie che si convince che quello che pensa di aver visto è successo veramente. Un ruolo importante in questo senso viene svolto anche da Waraqa ibn Nawfal, cugino della moglie, monoteista arabo che persuade Maometto. Gabriele torna spesso a parlare a Maometto: quest'ultimo, quindi, inizia a predicare la Rivelazione infusagli dall'Arcangelo. Per molti anni, tuttavia, sono pochi i concittadini che Maometto riesce a convertire: tra di essi, Abu Bakr, suo coetaneo e amico intimo (che per altro diventerà il suo successore come guida della comunità islamica e califfo), e un piccolo gruppo di persone che di lì a poco sarebbero divenute suoi collaboratori: i Dieci Benedetti. La Rivelazione dimostra la verità di quanto scritto nel Vangelo, cioè che nessuno può essere profeta in patria. Nel 619 Maometto deve affrontare il lutto per la morte di Abu Talib, lo zio che per tanto tempo gli ha assicurato protezione e amore, pur non convertendosi alla sua religione; nello stesso anno viene a mancare anche la moglie Khadjia: dopo la sua morte, Maometto si sposa nuovamente con Aishna bt. Abi Bakr, figlia di Abu Bakr. Egli, nel frattempo, si trova a fare i conti con l'ostilità dei cittadini di Mecca, che attuano un boicottaggio nei suoi confronti e nei confronti dei suoi fedeli, evitando qualsiasi tipo di rapporto commerciale con loro. Insieme con i suoi fedeli, ormai diventati una settantina, dunque, Maometto nel 622 si sposta a Yathrib, a più di trecento chilometri da Mecca: la città prenderà poi il nome di Madinat al-Nabi, vale a dire "Città del Profeta", mentre il 622 sarà considerato l'anno dell'emigrazione, o dell'Egira: sotto il califfato di Omar ibn al-Khattab, il 622 sarà trasformato, quindi, nel primo anno del calendario islamico. Dal punto di vista della predicazione religiosa, inizialmente Maometto si considera un profeta nel solco dell'Antico Testamento. Egli, tuttavia, non viene riconosciuto in quanto tale dalla comunità ebraica di Medina. La predicazione di Maometto a Medina dura otto anni, durante i quali viene formulato anche lo Statuto, o Patto, la cosiddetta Sahifa, che viene accettato da tutti e che permette la nascita della prima comunità di credenti, la Umma. Insieme con i suoi seguaci, poi, Maometto sferra diversi attacchi contro i Meccani e le loro carovane. Vanno in scena così la vittoria di Badr e la sconfitta di Uhud, cui fa seguito il successo finale di Medina, la cosiddetta Battaglia del Fossato. Al termine di questa battaglia, portata a termine contro le tribù politeiste di Mecca, tutti gli ebrei vengono espulsi da Medina, accusati di aver violato la Umma e di aver tradito la componente islamica. Progressivamente Maomet- to esilia i Banu Qaynuga e il clan dei Banu Nadir, mentre dopo la Battaglia del Fossato vengono fatti decapitare settecento ebrei del gruppo Banu Qurayza. Ottenuta una posizione di predominio, Maometto nel 630 decide che è arrivato il momento di provare a conquistare Mecca. Dopo aver vinto una battaglia contro i Banu Hawazin a Hunayn, si avvicina a Mecca conquistando oasi e villaggi come Fadak, Tabuk e Khaybar, necessari per poter ottenere un vantaggio strategico ed economico di valore non indifferente. Negli ultimi anni della sua vita, Maometto ripete il Corano per intero due volte, permettendo a diversi musulmani di ricordarlo: sarà, però, solo Uthman b. Affan, il terzo califfo, a farlo mettere per iscritto. Nel 632, sopraggiunge la morte, al termine del cosiddetto "Pellegrinaggio dell'Addio", o "Grande Pellegrinaggio". Maometto, che lascia una figlia, Fatima, e nove mogli, non indica in maniera esplicita chi dovrà essere il suo successore alla testa della Umma. A proposito delle mogli, occorre sottolineare che l'Islam non permette di avere più di quattro spose: tuttavia Maometto aveva avuto la possibilità di non rispettare tale limite proprio grazie alla rivelazione divina. Per altro, diversi matrimoni erano semplicemente la conseguenza di un'alleanza politica o della conversione di un determinato gruppo. Oltre alle mogli, egli ebbe sedici concubine. Nel Medioevo, Maometto verrà considerato dall'Occidente semplicemente un eretico cristiano, senza tenere conto della diversità della fede da lui proposta: basti pensare che Dante Alighieri, influenzato anche da Brunetto Latini, lo cita tra i seminatori di scandalo e di scisma nel canto XXVIII dell'Inferno della Divina Commedia. Profeta e fondatore dell'Islam, Maometto ancora oggi viene ritenuto dalle persone di fede musulmana il Sigillo della Profezia e messaggero di Allah, ultimo di una serie di profeti incaricato di divulgare tra gli Arabi la parola divina. ■ ■ ■ Buongiorno, già 150 di Voi visitano regolarmente il sito di Casa Comune Campanile sul quale, evidentemente trovano argomenti di alcun interesse. 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