CORSO DI ZOOLOGIA AMBIENTALE Prof. Bernardino Ragni Dipartimento di Chimica, Biologia, Biotecnologie UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA Università degli Studi di Perugia Anno Accademico 2013-2014 Prof. Bernardino Ragni Gli Anfibi dell’Umbria Riconoscimento e tecniche di studio 06 Maggio 2014 PhD Cristiano Spilinga Generalità sugli Anfibi Dal greco antico amphibios = “a doppia vita”; caratterizzati da due fasi vitali, una larvale, tipicamente acquatica, e una metamorfosata, più o meno terrestre. Vertebrati Gnatostomi (con bocca provvista di scheletro) Anamni (mancanti del particolare annesso embrionale e fetale, l’amnios, proprio dei Rettili, degli Uccelli e dei Mammiferi) Ectotermi (con temperatura del corpo dipendente da quella ambientale) Pelle priva di scaglie o squame epidermiche, di piume e di peli Gimnofioni La classe comprende tre ordini: Urodeli Anuri Sulla Terra si contano circa 5000 specie di Anfibi, ma molte ancora non sono state scoperte. In Umbria sono presenti 13 specie di Anfibi rispetto alle circa 40 segnalate per l’ Italia e alle circa 90 per l’Europa 90 40 13 Chiave dicotomica semplificata per il riconoscimento degli Anfibi presenti in Umbria (metamorfosati) Una chiave dicotomica è uno strumento che, mediante la scelta tra due parametri contrapposti, permette di riconoscere l’esemplare in esame. - Individui adulti con coda; zampe posteriori e anteriori ugualmente sviluppate (Urodeli) - Individui adulti senza coda; zampe posteriori molto più sviluppate di quelle anteriori (Anuri) ANFIBI URODELI Caratterizzati da un aspetto lacertiforme e dalla presenza di coda allo stadio adulto. In Italia sono rappresentati da tre famiglie (Salamandridae, Plethodontidae e Proteidae). La riproduzione prevede un rituale di corteggiamento molto elaborato, specialmente nei tritoni e nelle salamandre. Nella maggior parte delle specie le uova vengono deposte in acqua, e da queste si sviluppano larve carnivore, dapprima prive di arti e successivamente con arti anteriori e posteriori. Nelle larve le branchie sono esterne e vengono riassorbite solo al momento della metamorfosi. Gli Urodeli si nutrono principalmente di Invertebrati. - piede con 4 dita, tra gli occhi una macchia chiara a V o irregolarmente triangolare ad apice posteriore (1) - piede con 5 dita, macchia tra gli occhi assente (2) Salamandrina dagli occhiali Salamandridae (1) Salamandrina perspicillata (Savi, 1821) • Dimensioni: 7-11 cm • Habitat: generalmente zone boschive comprese tra i 200 e i 600 m di quota, dove sono presenti piccoli torrenti o fossi a debole corrente. Depone le uova tra marzo ed aprile, ma possono verificarsi deposizioni autunnali • Distribuzione in Italia: lungo tutto l’arco appenninico • Note: dimorfismo sessuale poco accentuato, genere monotipico ANFIBI ANURI Caratterizzati dall’assenza di coda allo stadio adulto e dalle zampe posteriori molto sviluppate. Le larve (girini) sono provviste di coda, sono prive di arti e con respirazione branchiale. Lo sviluppo degli arti posteriori precede quello degli anteriori, e la metamorfosi si completa con il riassorbimento della coda e con lo sviluppo dei polmoni. Durante la fase larvale l’alimentazione è onnivora, allo stadio adulto è pressochè insettivora. Nel periodo della riproduzione i maschi di molte specie intonano canti per attirare le femmine e per delimitare il territorio. L’accoppiamento è di tipo “ascellare” o “inguinale”. La fecondazione, ad esclusione di una specie nordamericana (Ascaphus truei), è esterna. In Italia sono rappresentati da sei famiglie (Discoglossidae, Pelodytidae, Pelobatidae, Bufonidae, Hylidae, Ranidae) - dita con disco adesivo (9) - dita senza disco adesivo (10) - (2) ghiandole parotoidi presenti; colorazione di fondo nera con macchie gialle sul dorso (3) - ghiandole parotoidi assenti (4) Salamandra pezzata Salamandridae (3) Salamandra salamandra (Linnaeus, 1758) • Dimensioni: normalmente inferiore a 20 cm, raramente fino a 28 cm •Habitat: predilige i boschi freschi e umidi di caducifoglie, ma può vivere anche in ambienti molto diversi, dalla macchia mediterranea alle praterie montane •Distribuzione in Italia: assente sulle isole • Note: dimorfismo sessuale modesto, di regola ovovivipara - (4) coda con sezione circolare (5) - coda compressa lateralmente, con margini superiore e inferiore affilati (6) Plethodontidae Geotritone italiano (5) Speleomantes italicus (Dunn, 1923) • Dimensioni: 12 cm • Habitat: ambienti ipogei, dirupi umidi, sotto pietre, ceppi e residui vegetali • Distribuzione in Italia: centro-nord • Note: in Italia sono presenti 7 specie di cui 4 in Sardegna. La famiglia dei Plethodontidae è ben rappresentata in Nordamerica - (6) strie scure sul capo di cui una attraversa l’occhio; dimensioni fino a 11 cm (7) - strie sul capo assenti; dimensioni fino a 18 cm (8) Tritone punteggiato Salamandridae (7) Lissotriton vulgaris meridionalis (Linnaeus, 1758) • Dimensioni: 11 cm (maschio), 9,5 cm (femmina) • Habitat: si riproduce prevalentemente in acque stagnanti poco profonde e ricche di vegetazione • Distribuzione in Italia: assente dall’Italia meridionale • Note: evidente dimorfismo sessuale, frequente la neotenia (prolungamento dello stato giovanile) Tritone crestato italiano Salamandridae (8) Triturus carnifex (Laurenti, 1768) • Dimensioni: 15 cm (maschio), 18 cm (femmina) • Habitat: si riproduce prevalentemente in acque stagnanti poco profonde e ricche di vegetazione; spesso in sintopia con Triturus vulgaris meridionalis • Distribuzione in Italia: intera penisola, isole escluse • Note: evidente dimorfismo sessuale Hylidae Raganella italiana (9) Hyla intermedia Boulenger, 1882 • Dimensioni: fino a 5 cm • Habitat: piccole zone umide ricche di vegetazione acquatica, con alberi e arbusti al margine. • Distribuzione in Italia: assente dalla Sardegna • Note: recentemente è stata separata su base biochimica da H. arborea, presente solo in FriuliVenezia Giulia - (10) ghiandole parotoidi presenti (11) - ghiandole parotoidi assenti (14) - (11) dorso con macchie verdi; iride giallo-verde, ghiandole parotoidi parallele, dita del piede con tubercolo subarticolare unico (12) - dorso senza macchie verdi; iride color rame, ghiandole parotoidi divergenti, dita del piede con tubercolo subarticolare doppio (13) Rospo smeraldino Bufonidae (12) Bufo balearicus Laurenti, 1768 • Dimensioni: 10 cm • Habitat: zone umide in aree pianeggianti • Distribuzione in Italia: tutta la penisola, in particolare nelle aree costiere • Note: evidente dimorfismo sessuale, specie più termofila di B. bufo Rospo comune Bufonidae (13) Bufo bufo (Linnaeus, 1758) • Dimensioni: 15 cm • Habitat: zone umide di varia tipologia, anche in aree antropizzate • Distribuzione in Italia: tutta la penisola, Sardegna esclusa • Note: evidente dimorfismo sessuale - (14) pelle rugosa; ventre giallo con macchie grigioazzurre (20) - pelle liscia (15) - (15) dorso verdastro senza macchia scura dietro l’occhio (16) - dorso bruno o grigio; macchia scura triangolare dietro l’occhio (17) Ululone appenninico Discoglossidae (20) Bombina pachypus (Bonaparte, 1838) • Dimensioni: fino a 6 cm • Habitat: piccole zone umide con o senza vegetazione acquatica • Distribuzione in Italia: Italia peninsulare • Note: specie estremamente rara e localizzata in Umbria, amplesso inguinale Rana “verde” Rana klepton hispanica Bonaparte, 1839 Ranidae (16) Rana bergeri (Günther, 1986) • Dimensioni: 9-12 cm, • Habitat: zone umide di vario tipo ricche di vegetazione acquatica • Distribuzione in Italia: Italia peninsulare, Isola d’Elba, Corsica e Sicilia • Note: taxon ibrido - ibridogenetico - (17) gola scura con al centro una banda verticale bianca; assenza di pigmentazione giallastra a livello dell’inguine (18) - gola generalmente chiara; pigmentazione giallastra a livello dell’inguine (19) Rana appenninica Ranidae (18) Rana italica Dubois, 1987 • Dimensioni: 7,5 cm • Habitat: torrentelli incassati, rocciosi, limpidi che attraversano formazione boschive; tra le rane rosse è la specie più legata all’acqua • Distribuzione in Italia: catena appenninica • Note: riconosciuta come buona specie dal 1990 Rana agile Ranidae (19) Rana dalmatina Fitzinger in Bonaparte, 1838 • Dimensioni: 9 cm • Habitat: frequenta prati, campi e boschi, prevalentemente di latifoglie; specie europea a costumi più spiccatamente terrestri • Distribuzione in Italia: intera penisola ad esclusione della Sardegna • Note: può compiere balzi molto lunghi Metodologie di studio Censimenti presso i siti riproduttivi Campionamento acustico mediante transetto Censimento notturno con fari durante il periodo riproduttivo Transetti in diverse categorie ambientali Rinvenimento di individui morti o di loro parti Inchiesta sul territorio, sfruttando testimoni privilegiati e persone residenti in loco, per avere alcune indicazioni e/o notizie utili – da confermare a posteriori con osservazioni dirette – sulle specie ivi presenti Un caso di studio… Salamandrina perspicillata nel SIC “Boschi dell’Alta Valle del Nestore” Minacce per gli Anfibi • Piogge acide • Radiazione UV-B • Metalli pesanti • Ph • Escursioni termiche • Insetticidi a base di cloruri organici (DDT) • Insetticidi fosforati • Atrazina • Infezioni fungine, virali e batteriche Conseguenze • Depressione delle difese immunitarie • Competizione e predazione alterate • Modifiche gestionali degli agroecosistemi • Interventi selvicolturali • Costruzioni di infrastrutture • Incendi • Invasione di specie alloctone • Impatto delle infrastrutture viarie I canti degli Anfibi Letture consigliate Arnold E.N, Bunton J.A., 1985. Guida dei Rettili e degli Anfibi d’Europa. Franco Muzio & c. editore. Ragni B., Di Muro G., Spilinga C., Mandrici A., Ghetti L., 2006. Anfibi e Rettili dell’Umbria. Distribuzione geografica ed ecologica. Regione dell’Umbria, Petruzzi Editore. Romano A., 2004. Riconoscere i rettili e gli anfibi d’Italia e d’Europa. Muzzio Poccket guide. Scoccianti C., 2001. Amphibia: aspetti di ecologia della conservazione [Amphibia: Aspects of Conservation Ecology] WWF Italia, Sezione Toscana. Editore Guido Persichino Grafica, Firenze. Sindaco R., Doria G., Razzetti E., Bernini F. (Eds.) 2006 - Atlante degli Anfibi e dei Rettili d’Italia / Atlas of Italian Amphibian and Reptiles. Societas Herpetologica Italica, Edizioni Polistampa, Firenze. Riferimenti iconografici Bologna M. A., Capula M., Carpaneto G. M., Cignini B., Marangoni C., Venchi A., Zapparoli M., 2003. Anfibi e Rettili a Roma – Atlante e guida delle specie presenti in città. Comune di Roma, Assessorato Ambiente, Assessorato Cultura. Stilografica srl, Roma, 112 pp. Doria G. & Salvidio S., 1994. Atlante degli anfibi e rettili della Liguria, Museo civico di storia naturale “Giacomo Doria”; Regione Liguria, Aree protette, Genova. www.herp.it