MARKETING E ORGANIZZAZIONE Spesso confusa con il “Commerciale", a volte considerata "di linea", a volte "di staff”, la funzione Marketing non ha una collocazione univoca negli organigrammi aziendali. Non esiste un modello perfetto, ma ci sono alcuni principi chiave da seguire, superando la rigidità degli schemi. Marketing: quale modello di organizzazione è più efficace? Negli ultimi anni, pur nella prospettiva di mercato deformata dalla crisi globale e da eventi recessivi, si sta assistendo a un fenomeno per molti versi paradossale: la riscoperta del ruolo chiave giocato dal mercato per la competitività d'impresa. Si tratta di un paradosso in quanto ogni progetto imprenditoriale dovrebbe contraddistinguersi per una ben precisa visione: soddisfare il cliente perché fonte di ricavo che permette all'impresa di sopravvivere nel tempo. Pur nella banalità di questa affermazione, ci si ritrova ancora oggi a discutere sul ruolo strategico che il marketing deve assumere nella gestione d'impresa. Un ruolo che deve manifestarsi non solo nell'applicazione di strumenti e tecniche adeguati, ma anche nell'identificazione e introduzione di un modello organizzativo in grado di affermare in concreto la centralità del cliente/mercato nelle operazioni aziendali. Da questo punto di vista, l'esperienza dimostra come le soluzioni adottate dalle imprese siano molteplici. Prevalentemente nel segmento PMI (ma anche in talune Star quotate alla Borsa Italiana) si rilevano casi di imprese che attribuiscono un ruolo eminentemente operativo all'attività di marketing: più precisamente, il presidio delle relazioni con il mercato viene assegnato a un'unità organizzativa denominata "Direzione Commerciale", che di fatto si occupa della gestione della forza vendita aziendale e/o delle campagne di comunicazione. Dal marketing in staff alle aziende marketing oriented In altre realtà aziendali (contraddistinte da un trend di crescita della domanda e da un'accentuata regolazione delle dinamiche di funzionamento del mercato) il marketing viene visto come funzione di staff in cui operano specialisti di analisi di mercato e di campagne di comunicazione. In questo contesto, tuttavia, l'unità di marketing non possiede una visione integrata sul cliente e soprattutto il "lavoro vero" viene svolto al di fuori di tale funzione: ad esempio dalla forza vendita, che si preoccupa della fase di commercializzazione, oppure dall'ufficio tecnico o unità di Ricerca e sviluppo, che sì occupa dell'innovazione di prodotto e di processo. Diverso ancora, e da interpretarsi in una chiave ulteriormente evolutiva, è il caso delle cosiddette aziende orientate al marketing, in cui viene rafforzato il ruolo del marketing come sistema di pensiero che guida ogni decisione inerente all'offerta aziendale. La Direzione marketing costituisce pertanto uno snodo aziendale fondamentale, che effettua test di mercato con riferimento ai nuovi prodotti, individua e progetta l'offerta aziendale, sceglie i prodotti da destinare ai vari segmenti e disciplina l'operato della forza vendita assumendo, così sia un ruolo strategico sia un ruolo operativo. Esiste un modello ideale? Quale modello risulta dunque appropriato per un valore sostenibile nel medio/lungo periodo all'interno dell'attuale contesto competitivo? In realtà, nessuno di quelli precedentemente enunciati. Anche il modello organizzativo tipico delle aziende orientate al marketing presenta infatti degli evidenti limiti riconducibili, in larga misura, alla cronica incapacità di tali organizzazioni di proporre al mercato innovazioni di prodotto radicali, che nel medio/lungo periodo risultano invece indispensabili per sfuggire a meccanismi di competizione basati prevalentemente sul prezzo. Sono alcune linee di cambiamento, in particolare, a innescare un ripensamento di tale modello: • la recessione o la stagnazione in atto nella maggior parte dei mercati, non compensata dalla crescita (ultimamente peraltro rallentata) dei Paesi cosiddetti emergenti; • il fenomeno della deregulation, che impatta in misura sempre più rilevante su contesti industriali prima protetti; • alcuni trend quali: - la progressiva evoluzione delle richieste dei clienti, che diventano sempre più sofisticati e inducono le imprese a ragionare avendo come target dei micro segmenti; - l'evoluzione delle tecnologie - in particolare quelle dell'informazione e della comunicazione che rende possibile l'attuazione di programmi di direct marketing rivolti anche a segmenti piccolissimi; - l'affermazione di canali di distribuzione sempre più sofisticati, dominati da grandi imprese, che rendono più critico il ruolo del marketing delle aziende poste a monte della catena di fornitura. Quale modello organizzativo risulta dunque coerente con un tale contesto di mercato? Ovviamente non esiste alcuna "soluzione magica" valida per tutte le imprese e tutti i mercati. E possibile invece affermare la centralità di taluni principi che costituiscono il punto di riferimento per tutte le funzioni aziendali. In questa prospettiva non si intende tanto far riferimento all'individuazione della corretta collocazione del marketing nell'organigramma aziendale, quanto affermare l'opportunità del passaggio da un orientamento al “marketing” a un orientamento al “mercato”, che metta l'accento, da un lato, sulla connotazione culturale (e pervasiva in tutte le unità organizzative aziendali) dell'attività di marketing e, dall'altro, sulla necessità di non vedere solo il cliente diretto come target di riferimento del sistema di business aziendale. L’adozione di tale orientamento richiede, in primo luogo, che le diverse funzioni aziendali tengano conto di tutti gli attori (clienti, concorrenti, opinion leaders) che fanno parte del mercato in senso ampio. In secondo luogo induce l'introduzione di meccanismi di coordinamento interfunzionali finalizzati a: 1) la diffusione in tutta l'organizzazione delle informazioni di mercato, 2) la gestione regolare e uniforme dei contatti con i clienti. In termini operativi non è quindi richiesta una ridefinizione dei confini e delle responsabilità della funzione marketing, quanto l'affermazione della necessità di introdurre nuove figure interdisciplinari - gli integratori e gli specialisti - in grado di gestire team multi-funzionali organizzati per gruppi di clienti o in base a una categoria di prodotti. Numerosi sono i casi di imprese che, muovendosi in questa direzione, per certi versi hanno modificato profondamente la funzione marketing ricorrendo a: • consulenti di management “integratori”, per abbattere gli steccati delle funzioni aziendali, assegnando loro il compito di definire la strategia di sviluppo; • specialisti di marketing mix, in possesso di competenze precise nell'ambito delle attività caratteristiche della catena del valore di marketing, con il compito di attuare le strategie deliberate. Si tratta, dunque, di un percorso di cambiamento non facile, che deve scardinare la naturale reticenza di talune funzioni aziendali ad assumere una prospettiva mercatocentrica, collocando l'attenzione al mercato come paradigma dei valori e delle attività aziendali. Giuseppe Cao senior management consultant