Fondazioni Fondazioni Le strutture portanti di fondazione costituiscono l’elemento di trasmissione al terreno dei carichi verticali ed orizzontali agenti sull’edificio; La scelta del tipo di fondazione deve essere fatta in base alle caratteristiche del terreno, alle caratteristiche e ai carichi dell’opera, valutando eventuali interferenze con manufatti già esistenti. ORIGINE E COSTITUZIONE DEI TERRENI DI FONDAZIONE - DEFINIZIONI Roccia La roccia è un aggregato di minerali facente parte della crosta terrestre che, in campioni al di fuori della sua sede naturale, è dotato di elevata coesione anche dopo prolungato contatto con acqua. ORIGINE E COSTITUZIONE DEI TERRENI DI FONDAZIONE - DEFINIZIONI Tipi di roccia Rocce ignee intrusive: sono formate da materiale magmatico raffreddatosi in seno alla crosta terrestre (graniti) Rocce ignee effusive: sono formate da materiale effuso da vulcani (basalti, porfidi) Granito rosa Basalto Porfido ORIGINE E COSTITUZIONE DEI TERRENI DI FONDAZIONE - DEFINIZIONI Tipi di roccia Rocce sedimentarie - clastiche (arenarie, conglomerati): si sono formate per sedimentazione di frammenti prodotti dalla disgregazione della parte emersa della crosta terrestre ad opera degli agenti atmosferici - di origine organica (calcari, selci): si sono formate per sedimentazione di residui fossili di organismi animali e vegetali Arenaria Conglomerato Calcare Selce ORIGINE E COSTITUZIONE DEI TERRENI DI FONDAZIONE - DEFINIZIONI Tipi di roccia Rocce metamorfiche (quarziti, marmi): sono il prodotto di profonde trasformazioni della struttura e della costituzione di rocce ignee e sedimentarie, soggette ad alte pressioni e temperature Quarzite Marmo di Carrara Cava di marmo di Carrara Ciclo di formazione delle rocce Fonte: sito web http://educazionetecnica.dantect.it ORIGINE E COSTITUZIONE DEI TERRENI DI FONDAZIONE - DEFINIZIONI Suolo: è il prodotto dell'alterazione dello strato superficiale, costituito da rocce o terreni, ad opera del clima e di fattori biologici (vegetazione, microflora, fauna e uomo). I suoli hanno spessore al massimo di qualche metro. Terreno: materiale naturale formato da aggregati di granuli, non legati tra loro o che possono essere separati con modeste sollecitazioni o per mezzo di un più o meno prolungato contatto con acqua. Classificazione granulometrica dei terreni I terreni, a seconda della costituzione granulometrica, cioè delle dimensioni dei granuli che li costituiscono, sono classificati nel modo seguente dall'Associazione Geotecnica Italiana: Argilla grigia Sabbia Ghiaia Terreni coesivi e non coesivi Terreni derivati da rocce scistose (COESIVI): • Argille • Limi Terreni derivati da rocce sedimentarie (NON COESIVI): • Sabbie • Ghiaie Rapporto con le acque di falda: TERRENI COESIVI l’acqua crea legami di tipo chimico-fisico - aumenti di volume non controllabili - impossibilità di espellere l’acqua TERRENI NON COESIVI l’acqua riempie le parti interstiziali - non avvengono aumenti di volume - non intervengono legami di tipo chimico Caratteristiche dei terreni di fondazione Un buon terreno di fondazione deve possedere una limitata deformabilità allo scopo di assicurare, in fase costruttiva, la conservazione della regolarità del piano di posa della fondazione e di garantire, in esercizio, l'assenza di cedimenti tali da compromettere la regolarità e la funzionalità della struttura sovrastante. Alcune tipologie di terreno di fondazione Tensioni ammissibili nei terreni di fondazione 1_Terreni derivati da rocce scistose: • Argille • Limi 1_Limi – Argille Organiche 0,2 – 0,4 Kg/cm2 2_Sabbie – Ghiaie 1,0 – 2,0 Kg/cm2 3_Rocce > 2,0 Kg/cm2 2_Terreni derivati da rocce sedimentarie: • Sabbie • Ghiaie 3_Rocce Caratteristiche dei terreni di fondazione tipo di terreno Rocce com patte resistenza > 10 Kg/cmq note lo spessore del banco deve essere sufficientemente grande la stratificazione non deve dar luogo a pericolosi scorrimenti 6~10 Kg/cmq per banchi di spessore 3~4 m Terreni ghiaiosi 3~6 Kg/cmq se in banchi compatti dello spessore di 3~4 m Terreni sabbiosi 2~4 Kg/cmq se compatti possono sopportare sforzi tanto più grandi quanto più grande è la grana degli elementi costituenti Terreni argillosi 0,4~3 Kg/cmq le infiltrazioni d'acqua li rigonfiano e ne compromettono la resistenza 1~1,5 Kg/cmq compressibili, permeabili e poco adatti a fondare Rocce tenere Terreni ordinari basalti, graniti, porfidi, calcari duri, ecc. calcari teneri, arenaria, tufi, ecc. strati di diversa natura Terreni di deposito argilla, marne, sabbie, in vicinanza di: mare, torrenti e fiumi non sono adatti per fondazioni ma sono migliorabili con opere opportrune Terreni di riporto sono terreni poco adatti a sostenere una fondazione, è consigliabile attraversarli per appoggiarsi sul terreno sottostante, sono anche essi migliorabili con opere opportune depositi di antichi sterri o sbancamenti Fasi di realizzazione di un opera di fondazione La realizzazione delle fondazioni è preceduta dai seguenti lavori: Sbancamento. Asportazione del terreno all’interno dell’area individuata dalle operazioni di tracciamento, fino a raggiungere la quota dalla quale avranno inizio le opere di elevazione del fabbricato Scavi per fondazioni. Scavi a sezione obbligata effettuate a partire dal piano di sbancamento per accogliere gli elementi di fondazione previsti Opere di fondazione. Opere relative alla fondazione quali i muri di sostegno e la sottofondazione (magrone) Opere di fondazione: muri di sostegno e sottofondazione I materiali con i quali si possono costruire i muri di sostegno sono: muratura di mattoni, calcestruzzo non armato, calcestruzzo armato, gabbioni. Muri a contrafforti, in cui i contrafforti lavorano in un piano verticale, prendendo su di sé la spinta delle terre, e il pannello murario lavora per inflessione con la funzione principale di contenimento del terreno; Il magrone di sottofondazione è un calcestruzzo povero con minori capacità meccaniche utilizzato come riempimento e livellamento del terreno per i getti di sottofondazione Muri a mensola, ovvero elementi murari snelli in c.a., con fondazioni particolarmente ampie (in modo da realizzare l'incastro al piede) in cui la parete svolge entrambe le funzioni, di sostegno e di contenimento. Fondazioni: definizione Le fondazioni si dividono in: • Dirette quando operano direttamente su strati di terreno superficiali adeguatamente resistenti • Indirette quando giungono a strati profondi in quanto quelli superficiali non forniscono sufficienti garanzie di portanza Dirette Discontinue - Plinti isolati Indirette - Pali infissi - Pali gettati in opera Continue - Muratura - Travi rovesce - Platee Fondazioni dirette Una fondazione superficiale trasmette i carichi della struttura agli strati di terreno in prossimità del piano campagna. In generale il terreno può sopportare tensioni molto minori di un elemento strutturale: - un pilastro ad esempio lavora a pressioni di 60-70 kg/cm2 (6-7 MPA) - il terreno porta mediamente da 0,5 a 5 kg/cm2 (0,05-0,5 MPA). E’ chiaro quindi che un determinato carico gravante su un pilastro, per essere sopportato dal terreno si deve ripartire su un elemento di fondazione che abbia una superficie maggiore. Le fondazioni superficiali costituiscono pertanto un allargamento dell’area su cui grava il carico della sovrastruttura così da ottenere valori di pressione sopportabili dal terreno Fondazioni in calcestruzzo cementizio armato (c.c.a.) Oggi le fondazioni, sia per edifici in muratura o con struttura in c.a. che per quelli con struttura in acciaio o in legno si realizzano in cemento armato, avendo cura di evitare il contatto diretto del getto e delle armature con il terreno, ovvero predisponendo uno strato di calcestruzzo magro come sottofondo (magrone di sottofondazione) che, nelle fondazioni dirette, può servire anche ad aumentare la superficie di terreno investita. Fondazioni dirette discontinue: plinti Fondazioni dirette discontinue: plinti Le fondazioni a plinto si utilizzano con strutture in elevazione di tipo intelaiato (trave-pilastro) I plinti sono elementi strutturali generalmente a sezione trapezoidale o rettangolare, disposti al piede del pilastro in modo tale da diffonderne adeguatamente il carico sul terreno di fondazione. Le fondazioni a plinto isolato non sono ammesse in zone sismiche. Poiché nelle strutture intelaiate in c.a. le fondazioni devono consentire una certa continuità strutturale i plinti devono essere collegati da un reticolo di travi o cordoli. Fondazioni dirette discontinue: plinti Da un punto di vista geometrico, i plinti possono essere distinti in alti o bassi, ovvero in deformabili e rigidi. Da un punto di vista meccanico, a seconda della scelta cambia sia il comportamento del plinto stesso, sia la sua interazione con il terreno sottostante e quindi la distribuzione delle tensioni In genere, le varie categorie di plinto si distinguono nel seguente modo: c ≥ 4h grande snellezza h/2 ≤ c ≤ 4h media snellezza C ≤ h/2 piccola snellezza (tozzi) I plinti di media snellezza, i più usati, vengono progettati seguendo la teoria della trave. I plinti di grande snellezza, soluzione poco economica, vengono progettati seguendo la teoria delle piastre. I plinti di piccola snellezza, vengono trattati come travi tozze. Fondazioni dirette continue: in muratura Gli edifici in muratura del passato avevano fondazioni realizzate anch’esse in muratura, con allargamenti e gradoni in modo da aumentare gradualmente la larghezza del muro entroterra fino a raggiungere una superficie di contatto con il piano di posa capace di ripartire il carico nei limiti di una sollecitazione ammissibile per il terreno di fondazione (sedime). Le dimensioni della fondazione, ed in primo luogo la larghezza della fascia di terreno investito, vengono determinate tenendo conto dei carichi trasmessi dalla muratura in elevazione e della capacità portante del terreno. La superficie dell’area di base della fondazione, a parità di qualità del terreno, aumenterà al crescere del carico da sopportare e a parità di carico diminuirà al crescere della sollecitazione ammissibile del piano di posa. In alcuni casi in presenza di terreni superficiali poco resistenti si possono avere fondazioni discontinue anche in edifici storici in muratura le cosiddette fondazioni su archi e pilastri. Fondazioni dirette continue: travi rovesce Per investire una superficie maggiore di quella ottenibile con dei plinti isolati, si può sfruttare l’allineamento dei pilastri per realizzare una ripartizione lineare del carico. La fondazione in questo caso è costituita da travi, dette rovesce in quanto caricate dalla reazione del terreno, fornite di un allargamento di base, che poggia su un sottofondo di calcestruzzo magro. La fondazione è formalmente simile alla trave normale, ma non lo è staticamente, poiché funziona come una trave continua rovesciata, sottoposta a flessione verso l’alto per effetto della reazione del terreno. I momenti flettenti sono di segno opposto rispetto a quelli che agiscono sulle travi, e, di conseguenza anche le armature sono disposte in modo opposto. Fondazioni dirette continue: travi rovesce Fondazione con incrocio di travi rovesce Quando la luce delle travi supera i valori usuali per fabbricati civili (4 ÷ 6 m) raggiungendo quelli, intorno agli 8 ÷ 10 m, relativa agli edifici a destinazione speciale, non è più conveniente ripartire il carico su un solo allineamento di travi, in quanto ne risulterebbe una suola molto larga ed un carico eccessivo per la trave per cui si ricorre ad una orditura a maglia ortogonale. Si disegna in tal modo una maglia di travi incrociate. Tale orditura è obbligatoriamente richiesta per le costruzioni in zone sismiche ove esiste l’esigenza di ripartire le sollecitazioni trasmesse alla fondazione nella due direzioni ortogonali. Fondazioni dirette continue: platee Vengono usate quando il terreno non presenta buone caratteristiche di portanza con elevata deformabilità, ed è quindi necessario minimizzare il valore della pressione indotta sul suolo di fondazione. Le platee possono paragonarsi a solai rovesci con travi principali, travi secondarie e soletta caricate dalla reazione del terreno approssimativamente uniforme. Fondazioni indirette: pali Fondazioni indirette: pali Fondazioni indirette: pali Classificazione secondo la modalità di trasmissione del carico al terreno pali sospesi: la punta non attinge un terreno la cui resistenza è pari o superiore a quella desiderata e l'equilibrio è assicurato dall'attrito laterale che si sviluppa tra la superficie laterale del palo e il terreno circostante; pali di punta o pali appoggiati: la punta attinge un terreno la cui resistenza è pari o superiore a quella desiderata e, pertanto, l'equilibrio è assicurato dalla reazione del terreno alla sua punta del palo. Fondazioni indirette: pali Classificazione secondo la posa in opera - pali trivellati o con asportazione di terreno: pali ottenuti per perforazione del terreno ed estrazione di un volume di terreno circa uguale a quello del palo Sono pali in calcestruzzo armato, gettati in opera Fasi di esecuzione di un palo trivellato Fondazioni indirette: pali - pali infissi o senza asportazione di terreno: pali ottenuti per infissione, senza preventiva perforazione e asportazione del terreno, mediante battitura, applicazione di pressione statica o per vibrazione alla punta