LA DISINFEZIONE ODONTOIATRICA NELL’ERA POST ANTIBIOTICA Chi siamo Medical Care è un azienda specializzata nel campo della disinfezione ospedaliera e odontoiatrica Consulenza, supporto, prodotti e servizi innovativi, rappresentano parte integrante del nostro lavoro e strumenti preziosi per l’abbattimento e il controllo del rischio biologico. A questo scopo, mettiamo al servizio di medici ed operatori, i frutti di un’esperienza professionale che, negli ultimi trent’anni, ha portato alla realizzazione di prodotti divenuti pietre miliari nel panorama nazionale del settore chimico-farmaceutico. Soluzioni disinfettanti all’avanguardia, un elevato Know-how ed una spiccata vocazione alla consulenza tecnica, sono gli strumenti attraverso i quali ci impegniamo a promuovere una cultura della disinfezione orientata all’eccellenza, alla consapevolezza e alla sicurezza. LA TUA SICUREZZA IL NOSTRO IMPEGNO QUOTIDIANO Soluzioni disinfettanti d’avanguardia per il settore odontoiatrico LA DISINFEZIONE ODONTOIATRICA NELL’ERA POST ANTIBIOTICA Invisibili ma onnipresenti, semplicissimi ma capaci di assumere mille forme, minuscoli ma potenzialmente letali: i Microbi sono i veri padroni della Terra. Apparentemente molto primitivi sono, in realtà, estremamente macchine complesse, programmate per colonizzare il pianeta, fabbriche di enzimi in grado di evitare i trucchi più astuti escogitati dai suoi avversari. Impegnati costantemente nel perseguimento di una missione puramente distruttiva. SONO LE CREATURE VIVENTI PIÙ PERICOLOSE PER L’UOMO. SOPRATTUTTO OGGI, ALLE PORTE DELL’ERA POST ANTIBIOTICA Allarme superbatteri il mondo è sull’orlo dell’era post-antibiotica L’organizzazione mondiale della sanità (OMS) la chiainfezioni più banali possono diventare causa di morte. Si tratta del fenomeno già conosciuto come antibiotico–resistenza; un fenomeno che riguarda da vicino anche l’Italia, paese che risulta tra le aree più vulnerabili secondo il report dell’OMS “Worldwide country situation analysis: response to the antimicrobial resistence”, presentato a Ginevra il 29 aprile scorso e che ha analizzato l’estensione del fenomeno in 194 paesi. Secondo i dati raccolti dall’ European Centre for Disease and Control, l’Italia, tra i primi 5 paesi che presentano ceppi batterici altamente aggressivi e resistenti alle cure antibiotiche, come Escherichia C., Staphylococcus aureus, Pseudomonas aeruginosa, occupa anche il 5° posto nel consumo di antibiotici, il cui abuso è tra le principali cause del fenomeno. Di fronte ad un aumento dei fenomeni di antibiotico resistenza gli interventi in atto in Italia sono purtroppo ancora inadeguati come molto scarsa è la consapevolezza del fenomeno da parte di medici, operatori sanitari e cittadini. futuro, lo stanziamento di investimenti per scoprire nuove terapie mediche, vaccini e nuovi strumenti terapie antibiotiche è ferma, mentre la capacità di adattamento dei batteri accelera. Over the last 30 years, no major new types of antibiotics have been developed 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1 0 1990 2000 2010 Discovery void Penicillin Cephalosporin Carbapenem Fluoroquinolones Infatti, l’uso scorretto di terapie farmacologiche e il trattamento antibiotico dei cibi nella catena aligravi come malaria, tubercolosi, HIV, epatiti. I Microbi: vecchi compagni di viaggio Negli ultimi 100 milioni di anni l’uomo ha sempre convissuto con i microbi e il nostro corpo è il rifugio ideale per questi organismi che, dimostrando una preferenza per le mucose umide, da secoli e secoli hanno colonizzato il corpo umano. L’organismo umano, brulica letteralmente di batteri e sulla nostra pelle vivono miliardi di questi ospiti invisibili. Sono presenti nel nostro stomaco, nell’ intestino, dove se ne possono trovare circa 100 mila miliardi, nelle radici dei capelli, sulla pelle, negli occhi, nella bocca dove risiedono, normalmente, 600 diverse specie di batteri. Dotati di un’ incredibile capacità di crescita, sono numerosi al punto che il corpo umano contiene quasi dieci volte più microbi che cellule. Si potrebbe quasi dire che gli esseri umani siano in minoranza rispetto a queste creature minuscole ma capaci di sovrastare, come giganti, le fragili, minuscole strutture umane. Gran parte dei batteri è innocua. Anzi, alcuni sono praticamente indispensabili per l’organismo dell’uomo. Ad esempio, il cibo rimarrebbe indigesto nell’intestino se questi miliardi di utili, piccoli lavoratori, non lo scomponessero per renderlo assorbibile dall’organismo umano. Inoltre, ci proteggono dalle infezioni combattendo i microbi cattivi. Naturalmente, sebbene in maggioranza i microbi siano indispensabili per la qualità della nostra vita, ci sono quelli nocivi che attaccano direttamente l’uomo producendo tossine capaci di provocare gravissime infezioni. PATOGENO: qualsiasi microrganismo in grado di generare malattia all’organismo ospite NON PATOGENO: qualsiasi microrganismo che non da malattia all’organismo ospite OPPORTUNISTA: microbo normalmente non patogeno ma in grado di dare malattia in particolari condizioni Uomo e Batteri: una guerra millenaria Tutta la storia dell’umanità è contrassegnata dalla spietata guerra tra uomo e batteri. Una guerra che si protrae dall’inizio dei tempi. In migliaia di anni di epidemie, questo nemico invisibile ha caufettive, si pensava che fossero di origine genetica, si aveva una vaga idea del contagio ma i batteri come fonte di infezione erano totalmente sconosciuti. della tubercolosi e del colera. Tutti gli agenti patogeni più importanti, vennero scoperti attorno a quegli anni, ma ce ne vollero molti altri per scoprire il modo per curare le malattie, quasi sempre letali, da essi provocate. Fino alla scoperta degli antibiotici, relativamente recente nella storia dell’uomo, i batteri sono stati il suo nemico più acerrimo. Gli esseri umani hanno tentato di tutto per trovare una cura contro questo renderla utilizzabile sull’uomo. sti minuscoli, irriducibili nemici. La scoperta della Pozione Miracolosa Sin dall’inizio gli antibiotici sono stati considerati come dei rimedi miracolosi, la prima cura in grado di vincere i microbi: la sola vera pozione magica mai esistita ed attesa per secoli sia dai medici che dai pazienti. Ed è così che, poco alla volta, i microbi sono magicamente scomparsi dalle nostre paure quotidiane. minciato a vivere in un mondo di fantasia, senza più infezioni, arrivando a credere, erroneamente, che uno dei periodi più Nel giro di pochi anni gli antibiotici sono divenuti uno dei pilastri del mondo moderno e l’uomo non può più farne a meno. Oggi, chiunque considera gli antibiotici come qualche cosa di scontato, una componente essenziale della società moderna: un mondo in cui i microbi appaiono quasi come una cosa del passato. Tra sogno e realtà Grazie agli antibiotici, straordinari risultati sono stati raggiunti nel corso del secolo scorso. hanno avuto i casi di morte determinati da malattie infettive. 1900 2000 Influenza e polmonite Malattie cardiache 281 205 Cancro Tubercolosi Gastroenteriti Ictus Malattie cardiache Malattie polmonari Incidenti Influenza e polmonite Diabete Ictus Malattie renali Incidenti AIDS Cancro Suicidio Malattie infantili Cirrosi epatica Difterite Omicidio 0 100 Morti per 100 000 abitanti 200 0 100 200 Morti per 100 000 abitanti vittoria sulle malattie infettive e sui microrganismi. Purtroppo, mai predizione fu tanto errata. Infatti, dal 2000 la situazione è radicalmente cambiata e oggi l’uomo si trova a dovere fare i conti con batteri di tutte le varietà, inclusi alcuni patogeni, divenuti nel corso degli anni resistenti a molti antibiotici. Oggi, siamo ritornati a parlare del micobatterio della tubercolosi divenuto resistente a tutti gli antibiotici. qua, tra noi. microbi girano con noi, vanno in aereo, sulle navi, ovunque. Le statistiche ci dicono che anche dalla Russia stanno arrivando ceppi di micobatterio della tubercolosi resistenti agli antibiotici. Non abbiamo barriere di fronte a questa invasione, e, guardando la cartina sottostante, ci si può rensia il problema dei ceppi batterici multidrug resistant, resistenti, cioè, ad ogni cura o antibiotico. ni, causato da tutte le altre malattie. Quindi nel corso di pochi anni, dal 2000 in poi, la situazione e davvero, molto, molto peggiorata e l’uomo si sta progressivamente avviando verso quella che viene Causa e origine della resistenza batterica. Da decenni gli antibiotici vengono utilizzati per curare quasi tutte le malattie. Nel corso degli anni gli antibiotici sono stati considerati rimedi straordinari: non causano problemi e sono scarsamente tossici. In linea generale gli antibiotici danno solo risultati positivi. Una volta compreso quali straordinari risultati fossero in grado di determinare, i medici cominciarono Anche l’allevamento era colpito da alcune malattie batteriche, in buona parte curabili con gli antibiotici, così il loro utilizzo fu esteso anche agli animali, ottenendo gli stessi miracolosi risultati. Ma presto, gli allevatori si resero conto che la somministrazione di antibiotici, oltre che a determinare la rapida guarigione del bestiame, ne determinava anche il rapido sviluppo e cominciarono così a farne largo uso a tale scopo. pensava di poter continuare ad usare liberamente gli antibiotici su esseri umani ed animali, senza subire alcuna conseguenza dannosa. Fu così che l’antibiotico, nato originariamente a soli scopi curativi, cominciò ad essere largamente ed indiscriminatamente utilizzato e riversato in enormi quantità nell’ecosistema. mite i corsi d’acqua ma anche attraverso la carne e il pesce di cui si nutre la popolazione. sovvertimento ecologico di tutti i tempi. La rivincita dei microrganismi portandoli a sviluppare varie forme di resistenza. Non bisogna dimenticare che l’antibiotico è un’invenzione per la quale bisogna ringraziare i microbi. Sono i batteri del suolo, infatti, gli inventori degli antibiotici: enzimi da loro creati ed utilizzati per diffondersi, difendersi e distruggere altre specie di microrganismi rivali. È quindi evidente che una volta messi sotto stress dalla presenza massiccia di antibiotici nell’ambiente, alcuni di loro, abbiano sviluppato contromisure per difendersi. pazientemente il contrattacco. Attacco e Contrattacco Negli ultimi 50 anni l’uomo ha inventato dai 50 ai 100 antibiotici. Allo stesso tempo, i microbi hanno inventato altrettanti sistemi per resistervi. Nel corso di un’evoluzione lunga quasi quanto la storia del pianeta, i batteri hanno resistito a così tanti disastri naturali, a condizioni talmente estreme che pensare di poterli annientare con gli antibiotici è stato sciocco e presuntuoso. I primi dinosauri sono comparsi poco più in alto e gli esseri umani, rappresenterebbero solo una Comparsa dell’uomo Comparsa dei dinosauri Comparsa dei batteri mano di vernice in cima alla torre. Per il 99% della sua storia, il pianeta è stato abitato esclusivamente da batteri: esseri invisibili ma straordinariamente evoluti. Macchine complesse, programmate per colonizzare il pianeta. Fabbriche di enzimi in grado di evitare i trucchi più astuti escogitati dai suoi avversari. Organismi il cui unico scopo è quello di riprodursi, espandersi e resistere, resistere, resistere ad ogni interferenza esterna. I microbi hanno quindi cominciato a resistere alla penicillina, poi hanno cominciato a respingere anche gli attacchi dei più moderni antibiotici prodotti dall’uomo ricorrendo a diversi espedienti. L’antibiotico: un’arma ormai spuntata Molteplici sono le tecniche attraverso le quali i microrganismi stanno diventando, in numero sempre maggiore, resistenti agli antibiotici. Una di queste, consiste nel chiudere tutti i pori per non permettere all’antibiotico di penetrare la membrana protettiva. Un altro modo per respingere gli attacchi degli antibiotici, consiste nel liberare speciali enzimi che distruggono il farmaco prima che possa raggiungere il suo obiettivo. Altri microrganismi, hanno sviluppato una modalità di contrattacco che consiste nel lasciare che l’anespellere l’intruso prima che abbia il tempo d’agire. cato modo di trasmettersi le informazioni, per cui, una volta sviluppata una forma di resistenza agli antibiotici, essi sono in grado di trasmettere questa loro conoscenza ad altri microrganismi, anche di altre specie, solo attraverso il contatto. La capacità dei batteri di apprendere così rapidamente deriva da un antichissimo talento naturale che suscita meraviglia. Sebbene siano considerati come le specie più primitive presenti sul pianeta, o forse proprio per questo, i microbi hanno la capacità di trasferire particelle di DNA tra di loro semplicemente per contatto. Quando un germe apprende la tecnica per contrastare l’attacco di un determinato antibiotico può In questo modo batteri di tutte le specie, inclusi alcuni patogeni, sono divenuti nel corso degli anni resistenti a molti antibiotici. Nel suolo e nell’aria i batteri continuano a fare ciò che hanno sempre fatto: condividere tra di loro i geni acquisiti della resistenza. un continente all’altro, e dalle migrazioni sempre più frequenti e numerose determinate da guerre, carestie, indigenza. Per tutte queste ragioni, oggi i batteri multi resistenti stanno colonizzando l’intero pianeta sotto i nostri occhi. Il genio genetico dei batteri È noto che i batteri condividono tra di loro i geni della resistenza ma rimane tuttavia una domanda da porsi: come può un battere trovare il gene della resistenza ancor prima che la minaccia si sia manifestata nel suo habitat? 100000000 26.214.400 10000000 Numero di batteri 1000000 409.600 100000 51.200 6.400 10000 1000 100 100 10 1 0 1 2 3 4 5 6 Ore La ricerca ci dice che i batteri hanno la capacità di moltiplicarsi velocemente e in modo esponenziale, Ogni venti minuti, un battere produce un clone: una precisa copia genetica di se stesso. Questo è risaputo ma meno noto è il fatto che in condizioni di normalità, ogni 10 milioni di cloni generati appare Ma il genio genetico dei batteri non si limita a questo. Infatti, non appena viene somministrato un antibiotico, il tasso di mutazione aumenta sensibilmente: 1 ogni 1000. In questo modo il battere ha molte più possibilità di generare un individuo capace di resistere all’effetto dell’antibiotico e di trasferire agli altri batteri il suo patrimonio genetico. Questi meccanismi naturali di scambio genetico, avvengono continuamente anche tra specie molto diverse, consentendo loro di acquisire la resistenza agli antibiotici da qualsiasi altro tipo di battere, anche dai più innocui. In particolare da quelli che incontrano all’interno dell’intestino. Grazie a questo fenomeno, oggi i batteri sono riusciti a sviluppare un’intera nuova gamma di geni in grado di resistere agli antibiotici e, in quantità sempre maggiore, hanno ormai cominciato a respingere anche gli attacchi dei più moderni antibiotici prodotti dall’uomo rendendo le strutture ospedaliere e odontoiatriche sempre più simili a dei campi minati. Alcuni batteri sono resistenti a due, tre antibiotici, altri sono resistenti a molti se non addirittura a tutti gli antibiotici. Tra i più temuti c’è lo Pseudomonas Aeruginosa: un microbo resistente ad ogni antibiotico, che può essere trasmesso mediante il contatto diretto, attraverso acqua o dalle goccioline liberate da tosse e starnuti. Questo tipo di microbo sta cominciando ad emergere ed il timore degli studiosi è che i casi di infezione che lo vedono coinvolto siano destinati ad aumentare. In sostanza, stiamo gradualmente tornando alla condizione precedente all’introduzione degli antibiotici, quando eravamo impotenti contro alcuni microbi. nel mondo civilizzato. Risiede educatamente all’interno delle nostre narici o si annida sulla pelle in colonie ben organizzate gere l’interno del corpo entrando in contatto con il sangue, questo ospite così bene educato può trasformarsi in una belva. Nel rifugio di una ferita umida il germe emette delle tossine e comincia a moltiplicarsi con sorprendente rapidità. I nostri globuli bianchi cominciano immediatamente a combattere l’infezione ma sen- incisione, nei dispositivi medici e può essere molto pericoloso per una persona indebolita dalla malattia o da un recente trattamento antibiotico. I medici sono particolarmente preoccupati da questo germe: il primo ad aver sviluppato i geni della resistenza ed il più irriducibile. innocuo e in particolare da quelli che incontra all’interno dell’intestino. come gran parte degli altri batteri, una volta trovato il modo per resistervi può trasmettere questa informazione ad altri microrganismi. La disinfezione in ambito odontoiatrico Operative Ospedaliere di Medicina del Lavoro, e i Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro, indicano che nello studio odontoiatrico vengono svolte attività che comportano rischi per la salute, di tipo allergologico, biologico e chimico a carico dell’odontoiatra, dell’assistente e dell’igienista dentale. Rischi oggi acuiti dai notevoli progressi che negli ultimi anni hanno caratterizzato l’attività odontoiainfettivo, ad una sala operatoria ospedaliera. Ma, nonostante debba essere considerato come un’area ad elevato rischio biologico e luogo ideale procedure di disinfezione che, sebbene regolarmente svolte, raramente sono organizzate all’interno di un protocollo di disinfezione condiviso e standardizzato, lasciando, spesso, ampio margine di un’adeguata conoscenza dei disinfettanti e dei principi attivi che ne determinano l’attività. Un rischio infettivo a carico degli operatori sanitari di circa sei volte superiore rispetto alla popolazione generale, la comparsa di nuove modalità di infezione, di ceppi batterici multi resistenti, il riemerzione e disinfezione per il controllo e l’abbattimento delle malattie infettive. Al contrario, l’uso approssimato dei disinfettanti, dosaggi scorretti, l’utilizzo prolungato di soluzioni disinfettanti esauste, possono determinare gli stessi inconvenienti di cui si è reso responsabile il mal controllato uso di antibiotici, quali, ad esempio, fenomeni di resistenza batterica. Fattori di rischio nello studio odontoiatrico MALATTIE TRASMISSIBILI NELLO STUDIO ODONTOIATRICO Patologia Usuale via di trasmissione Agente Decorso/ Possibili complicanze AIDS Virus Rapporto sessuale /sangue Epatite B Virus Sangue / saliva Morte Cronicizzazione, Epatite D, Morte Epatite C Virus Sangue / saliva Cronicizzazione, Morte Gonorrea Batterio Infezioni erpetiche Virus Rapporto sessuale Rapporto sessuale / sangue /saliva (?) Infezioni da stafilococco Batterio Saliva / esecrato Artrite, Sterilità (femminile) Recidive a varia localizzazione Infezione a varia localizzazione, Morte Influenza Virus Saliva / esecrato Mononucleosi infettiva Virus Sangue / saliva Morbillo Virus Sangue / esecrato Encefalite Parotite epidemica Batterio Saliva / esecrato Orchite (maschile) Polmonite Batterio / Virus Sangue / esecrato Morte Raffreddore comune Virus Saliva / esecrato Rosolia Virus Malformazioni congenite Sifilide Batterio Saliva / esecrato Rapporto sessuale / congenita Tetano Batterio Ferita aperta Morte Tubercolosi Batterio Varicella Cronicizzazione, Morte Varicella Virus Saliva / esecrato / sangue Polmonite, H.Zoster, Encefalite (rara) Les. Neurologiche, Morte dell’epatite C, in base all’anzianità professionale. Anni d’attività 0 - 10 10 - 19 20 - 29 più di 30 TOTALE Numero dentisti 305 66 102 53 526 HBV Markers 22,3% 47% 62,7% 79,3% 39,6% Presenza di anticorpi anti-legionella nel personale odontoiatrico Il 34% mostrava presenza di anticorpi anti-legionella HCV ABS 1,6% 9,1% 12,7% 17% 6,3% L’aerosol batterico L’utilizzo di turbine, micromotori, detartratori ad ultrasuoni che impieghino l’acqua come mezzo di saliva. I microrganismi presenti negli aerosol, restando in sospensione nell’aria anche per alcune ore, sono stati associati all’insorgenza di infezioni dell’apparato respiratorio, epatiti, tubercolosi, infezioni oftalmiche e dermatologiche. ge, bronchi) il rimanente 20% penetra più in profondità (bronchioli terminali ed alveoli) dove l’assenza dell’azione mucociliare predispone ad una potenziale patogenicità del microrganismo. Aerosol ematico nell’ambulatorio odontoiatrico Per questa ragione è importante sostituire la mascherina dopo ogni paziente e farne uso anche nel corso delle routinarie operazioni di pulizia e disinfezione tra una visita e l’altra. Buone e cattive abitudini operative La sala operativa di uno studio dentistico. Assistenti al lavoro nella sala sterilizzazione. Assistenti nel corso delle normali attività di pulizia e disinfezione dello studio odontoiatrico. ideali, nell’altra no. Una situazione non poi così rara e capace di determinare la costante esposizione di moltissimo materiale, successivamente utilizzato su altri pazienti o maneggiato dal personale, all’azione continuativa di aerosol potenzialmente infetti. lasciata incautamente esposta, otto giorni dopo che lo stesso si era sottoposto alla seduta odontoiatrica. sarebbe molto importante che ogni cosa, non strettamente necessaria, fosse tenuta all’interno dei Le foto successive ritraggono alcune operatrici in sala sterilizzazione, alle prese con i quotidiani lavori di pulizia e disinfezione dei ferri. È evidente che l’abbigliamento dell’assistente nella foto a destra è quello più idoneo al tipo di attività svolta. Infatti, copricapo, mascherina, protezione per gli occhi, guanti DPI sono d’obbligo nel corso di qualsiasi attività presupponga il contatto con ferri, strumenti e dispositivi medici potenzialmente infetti. Ma, al di là degli obblighi di legge, l’uso dei dispositivi di protezione individuale, è una scelta di buon senso, quanto mettere la cintura di sicurezza o il casco: si è più comodi senza, ma, in caso di incidente, ci possono salvare la vita. Le ultime due foto, ritraggono alcune assistenti nel corso della disinfezione dello studio odontoiatrialcuna protezione per gli occhi. Ci sono però un paio di aspetti che meritano di essere considerati: 1. Come già evidenziato, gli strumenti utilizzati in ambito odontoiatrico producono un aerosol, potenzialmente batterico, in grado di restare in sospensione, nell’ambiente, anche per parecchie mente usate. Esporsi al rischio di respirare a pieni polmoni, senza protezione alcuna, l’aria presente nell’area operativa di uno studio dentistico, tra un paziente e l’altro o al termine del lavoro, non è certamente la cosa più salutare da fare. 2. da disinfettare. Molto meglio spruzzarlo su di un panno sintetico, o sulla carta, per poi usarli per re il disinfettante, il getto d’aria prodotto dall’erogatore, potrebbe portare in sospensione pericolosi limitrofe. Patogeni che, soprattutto, in mancanza di un’adeguata protezione, potrebbero venire facilmente inalati o colpire gli occhi di chi ad essi più vicino. Sempre in considerazione dell’aerosol prodotto dagli strumenti utilizzati, è inoltre sconsigliato, nel corso del lavoro, indossare orologi, braccialetti e monili che, se non accuratamente disinfettati potrebbero, a loro volta, divenire pericolosi veicolanti di infezioni. Per la stessa ragione, sarebbe preferibile utilizzare casacche con la manica corta o, meglio ancora, camici monouso in TNT non sterile idrorepellente. La mascherina, dovrebbe essere cambiata dopo ogni paziente. SPORCO FISICO E BIOLOGICO 10m 10cm gire alla nostra vista. Microscopici e invisibili residui organici possono rappre- 1cm Microscopio ottico Microscopio elettronico Occhio umano 1m Chiunque operi in ambito sanitario, deve fare i conti con i limiti dell’occhio umano e con la naturale tendenza a non considerare adeguatamente lo sporco biologico: uno spor- Elefante Uomo Cane Gatto Rana 1mm Formica LIMITE OCCHIO UMANO Cellula (eucariote) o gere pericolosi patogeni dall’azione dei disinfettanti, consentendo loro di moltiplicarsi a dismisura nell’arco di poche ore. 100nm Virus Per avere un’idea di quanto facilmente questi pericolosi nemici possano sfuggire alla nostra vista, basti pensare che sulla capocchia di uno spillo posso trovare posto un 0.1nm Atomo milione di batteri, mentre, per riuscire a vedere un virus sono necessari i più potenti microscopi elettronici. Risulta quindi evidente 10nm 1nm Proteina globulare Aminoacido re pericolose minacce per operatori e pazienti. A questo proposito, può essere illuminate l’esempio che ci viene fornito da uno strumento ormai divenuto un inseparabile compagno di vita: lo smartphone. Uno strumento con cui abbiamo un rapporto decisamente intimo e dal quale non ci separiamo quasi mai. Ci segue a tavola, a letto, in bagno, lo avviciniamo alla bocca, lo maneggiamo durante i pasti con grande frequenza. Ormai è con noi costantemente, muovendosi tra tasche, borse, casa e lavoro. Ma, avete mai pensato a quanto il nostro cellulare possa essere biologicamente sporco? Ebbene si, anche se apparentemente pulito, il nostro cellulare è in realtà pieno di batteri invisibili, alcuni dei quali potrebbero essere anche molto pericolosi. Per saperne di più, alcuni studenti dell’Università di Surrey (Guildford – UK), hanno impresso i loro telefoni su vetrini per monitorare la crescita batterica. Si è trattato di un modo insolito, ma molto racchiudersi negli oggetti da noi maneggiati con disinvoltura nella vita di tutti i giorni. Il risultato? Entro tre giorni i batteri erano del tutto visibili, con evidenze piuttosto scioccanti. Sebbene la maggior parte di loro fosse innocua, è stato rilevato anche lo Staphylococcus aureus, batterio che, come visto precedentemente, può causare infezioni anche molto gravi . La nicchia ecologica sul corpo per lo Staphylococcus aureus è nelle narici, con questo patogeno sullo smartphone”, rendendo evidente, come palesemente dimostrato da questi risultati, che il telefono cellulare non si limita a ricordare i soli numeri di telefono, ma anche la storia dei nostri contatti perso- Il Protocollo di disinfezione: garanzia di Sicurezza e Benessere L’emergenza determinata dalla presenza di agenti patogeni aggressivi e multi resistenti e la consapevolezza che gli antibiotici non sono più in grado di rappresentare una risposta ad ogni tipo di tare questo, serio, dilagante problema. Ma il semplice uso di disinfettanti, non basta a garantire ne è il frutto di un consapevole uso dei disinfettanti e dell’applicazione di procedure che, solo se eseguite correttamente, possono garantire il buon queste procedure prende il nome di “protocollo” e la sua rigorosa applicazione è ciò che maggiormente garantisce pazienti ed operatori sotto sottoposto all’azione del vapore. Ecco, in basso, una corretta sequenza operativa attraverso la quale garantire ad operatori e pazienti il massimo livello di sicurezza: 1. 2. 3. 4. 5. 6. Raccolta dello strumentario Decontaminazione Detersione enzimatica Disinfezione Risciacquo e asciugatura Sterilizzazione RACCOLTA DELLO STRUMENTARIO La tempestività della raccolta e decontaminazione dello strumentario chirurgico è determinante per ridurre sensibilmente il grado di contaminazione microbica, per evitare l’essiccamento di residui di sangue e di materiale più in generale, per non compromettere la buona riuscita dell’intero processo di sterilizzazione. La potenziale esposizione ad agenti biologici inizia con la raccolta dei materiali utilizzati in quanto contaminati o potenzialmente tali. È quindi importante evitare di manipolarli prima che siano stati adeguatamente decontaminati ma, se proprio necessario, farlo indossando gli appropriati Dispositivi di Protezione Individuale (DPI). Gli strumenti utilizzati devono essere collocati in un contenitore rigido senza saldature, munito di manici laterali e griglia estraibile che garantisca la non fuoriuscita dei liquidi in esso contenuti. Una volta riempito, il contenitore deve essere preso per i manici e trasferito alla zona dove viene eseguita la decontaminazione. LA DECONTAMINAZIONE La procedura di decontaminazione dello strumenratrice dal contatto con possibili patogeni durante le successive fasi di pulizia. L’obbligatorietà di tale procedura Decreto Legge 28 settembre 1990 art.2. Il medesimo Decreto, sotto la voce “Norme di protezione dal contagio professionale da HIV nelle strutture assistenziali pubbliche e private” indica che gli strumenti riutilizzabili venuti a contatto con materiale biologico devono essere decontaminati, prima delle operazioni di smontaggio o pulizia, in modo che il materiale organico, e il suo eventuale carico microbico, non entri in contatto con l’operatore. La procedura della decontaminazione, usata in passato solo se in presenza di gravi malattie infettive trasmissibili, è stata successivamente inserita come procedura obbligatoria fra le Precauzioni Standard nei programmi di prevenzione e controllo delle Infezioni Ospedaliere e oggi non può essere assolutamente più disattesa, nell’interesse dell’operatore sanitario e del paziente. sinfettante di alto livello. DETERSIONE ENZIMATICA la pulizia degli strumenti come il punto più importante del processo di disinfezione e presupposto fondamentale per il raggiungimento della sterilizzazione Infatti, la capacità dei residui organici di interferire nell’attività del disinfettante, e anche del vapore, garantendo un’efrende assolutamente prioritaria la loto totale rimozione prima di procedere alla disinfezione e sterilizzazione degli strumenti. di uno strumento che non vi sia entrato perfettamente pulito. DISINFEZIONE DEGLI STRUMENTI Una volta perfettamente pulito e rimosse tutte le possibili interferenze, lo strumento è pronto per essere disinfettato con la certezza che ogni sua parte sarà esposta, uniformemente, all’azione del disinfettante. Come già precedentemente scritto, eventuali patogeni potrebbero essere usciti indenni dalla prima fase di decontabiologico inizialmente presente sullo strumento. Grazie a quest’ultimo passaggio sullo strumento perfettamente pulito, la disinfezione dello stesso risulterà più sicura, come pure il buon esito della sterilizzazione. Premesse per un corretto approccio alla disinfezione Sono queste caratteristiche il segreto del successo di Hy Care 2.0: una linea di prodotti specialistici progettati e realizzati allo scopo di soddisfare le esigenze e le aspettative maggiormente sentite dai professionisti della disinfezione. Principi attivi di nuova generazione, soluzioni disinfettanti ipoallergeniche, gradevolissime profumazioni contribuiscono a fare di Hy Care 2.0 uno strumento prezioso per garantire una disinfezione sicura e un confort d’utilizzo Ma Hy Care 2.0 non è solo un’eccellente linea di disinfezione, è parte integrante di un progetto “Prevenzione Consapevole” più sicuro, razionale e consapevole dei disinfettanti. . Uso consapevole dei disinfettanti, in rapporto alle diverse criticità degli strumenti trattati Per poterne comprendere l’importanza non possiamo prescindere da tre considerazioni basilari: Se non abbiano contezza di questo, se non riusciamo ad associare caratteristiche e criticità degli LA CLASSIFICAZIONE DI SPAULDING Per valutare la criticità degli strumenti, ci dobbiamo dr. Spaulding, un medido a ciascuna di loro un diverso grado di criticità. stinte categorie di ogni strumento utilizzato a scopo diagnostico o terapeutico. Critici - Semicritici - Non critici conosciuta valida a livello internazionale Articoli Critici Strumenti o oggetti che possono penetrare i tessuti molli o l’osso: Per questi articoli è assolutamente necessaria la sterilizzazione a vapore ed una decontaminazione di alto livello. Articoli Semicritici Strumenti o oggetti che entrano in contatto con mucose integre e non interrompono di norma la con- Per questi articoli sarebbe preferibile la sterilità, ma nel caso la sterilizzazione a caldo ne alteri le proprietà si può procedere con la sterilizzazione chimica a freddo o con una disinfezione di alto livello. Nella maggior parte dei casi una buona decontaminazione garantisce, con un ragionevole grado di sicurezza, che l’articolo sia privo di microrganismi patogeni. È consigliato comunque, riservare anche agli strumenti semicritici lo stesso livello d’attenzione dedicato a quelli critici. Articoli Non Critici N.B. in quanto anche oggetti che non vengano a contatto diretto con il paziente potrebbero vedi circa due metri dal riunito LA DISINFEZIONE DELLE SUPERFICI Inodore o profumato con oli essenziali, lo spray della linea Hy Care 2.0, garantisce un biocida superiore e un confort d’utilizzo ra sconosciuto. Disponibile in tre diverse versioni: Inodore, Oli Essenziali, Foam (leggermente schiumoso, non produce aerosol) “Nella versione profumata, garantisce la rapite note olfattive” batteri, gram +, gram -, lieviti, funghi, virus, micobatteri, spore. immediata, ampia e persistente attività biocida Principi attivi atossici e ipoallergenici per l’assoluto rispetto della persona molto gradevole l’utilizzo anche sui materiali più delicati Non macchia e non corrode tessuti sintetici e materiali plastici nessuna simbologia di pericolo Rimuove rapidamente gli odori sgradevoli Non provoca irritazioni alle vie respiratorie Hy Care 2.0 spray è una soluzione disinfettante pronta all’uso a base di due principi attivi, il DDAC e la Clorexidina digluconato. DDAC esplica un’azione disinfettante molto forte, sia in ambiente acido che alcalino, assicurando un’attività antimicrobica di ottimo livello e un’azione tubercolostatica e sporostatica. La Clorexidina di gluconato è una molecola dotata di carica positiva e perciò assorbita dalle cellule batteriche dotate di carica negativa. È inoltre caratterizzata da una rapida azione immediata, oltre DECONTAMINAZIONE E DISINFEZIONE DI FERRI E STRUMENTI Disinfettante concentrato, ipoallergenico da decontaminazione e disinfezione di alto livello di ferri, strumenti chirurgici e dispositivi medici. Privo di aldeidi, coloranti, sostanze tossiche o dannose per la salute, grazie all’azione sinergica di moderni principi attivi e selezionati tensioattivi, garantisce un’elevata azione pulente e l’assoluta compatibilità con i materiali, anche i più delicati. batteri, gram +, gram -, lieviti, funghi, virus, micobatteri, spore. Principi attivi atossici e ipoallergenici lo rendono innocuo per la persona disinfezione di alto livello non aggressivo sugli strumenti compatibile con tutti i materiali Gradevolmente profumato e a bassa schiumosità Disinfetta e deterge contemporaneamente Diluizione: 2% (20 ml per litro d’acqua). Tempo di contatto: Durata: N.B. Può essere utilizzato sia nella vaschetta che con apparecchiature ad ultrasuoni DECONTAMINAZIONE DI ALTO LIVELLO E STERILIZZAZIONE CHIMICA DI FERRI E STRUMENTI Hy Care 2.0 Peracetic Drox è un formulato in polvere per la produzione di soluzioni a base di acido peracetico adatte alla decontaminazione, disinfezione di alto livello e sterilizzazione chimica a freddo di strumenti e dispositivi medici. Caratterizzato da un elevato grado di compatibilità con i materiali, se correttamente utilizzato, è in grado di distruggere tutte le forme di vita microbica. Diversamente da altre soluzioni disinfettanti, ha la capacità di sviorganiche o acqua dure. Spettro d’azione: batteri, gram negativi (Escherichia, Pseudomonas) e gram positivi (Staphylococchi sp., Staphylococcus aureus meticillina resistente - MRSA, Enterococchi), lieviti (Candida), funghi, virus sis) e spore batteriche. Fasi Diluizioni Decontaminazione primaria HCV,HIV,HAV E NOROVIRUS 5 gr. litro Decontaminazione/Disinfezione di alto livello contro batteri, gram - gram +, lieviti, funghi, virus, micobatteri. 10 gr. litro Sterilizzazione chimica a freddo Micobatteri, Spore. 20 gr. litro Tempi di contatto in immersione Test eseguiti secondo la normativa europea vigente, ne dimostrano la capacità di inattivare le spore batteriche con tempi di contatto estremamente brevi. DETERGENTE ENZIMATICO La profonda pulizia degli strumenti viene riconosciuta, dalla letteratura retta sterilizzazione degli stessi. Hy Care 2.0 Enzimatico è un detergente concentrato progettato per la rapida disgregazione ed eliminazione di tutti i residui organici presenti sugli strumenti. le degli strumenti che il rischio di infezioni crociate. Grazie a tre diversi enzimi presenti nella sua formulazione, è in grado rendendo strumenti e dispositivi medici non solo perfettamente puliti ma anche lucidi e brillanti. Hy Care 2.0 Enzimatico può essere utilizzato anche nelle apparecchiature ad ultrasuoni Diluizione: 0,15% ( 15 ml per litro d’acqua). Temperatura dell’acqua: tiepida (40°) Tempo di contatto: 5 minuti Risciacquare dopo l’uso. ASPIRAZIONE CHIRURGICA: PULIZIA E DISINFEZIONE Hy Care 2.0 Aspir è un disinfettante-detergente concentrato per la disinfezione di alto livello e la contemporanea sanitizzazione del sistema dell’aspirazione chirurgica. Compatibile con tutti i sistemi di aspirazione, il suo regolare utilizzo batteriche, presupposto fondamentale per garantire la sicurezza del dell’aspirazione chirurgica. Infatti, grazie al suo particolare grado di alcalinità, svolge un’azione disgregatrice nei confronti delle patine batteriche presenti su pareti e canalizzazioni e previene l’accumularsi di residui in grado di profrizionanti. chia, Pseudomonas) e gram positivi (Staphylococchi sp., Staphylococcus aureus meticillina resistente - MRSA, Enterococchi), lieviti (Candida),funghi, micobatteri e Mycobacterium tubercolosis Diluizione: 4% (40 ml in un litro d’acqua). Tempo di contatto: 10 minuti LA DISINFEZIONE DEGLI STRUMENTI ROTANTI Frese e strumenti canalari, al pari degli strumenti chirurgici sono da Per questa ragione, per la loro disinfezione è indicato l’uso di un prodotto in grado di svolgere un’azione disinfettante elevata ma non aggressiva, per non determinare il formarsi di inestetici fenomeni di ossidazione o l’usura prematura degli strumenti Hy Care 2.0 Drill disinfezione e contemporanea pulizia degli strumenti rotanti. Nuovi composti fenolici e selezionati tensioattivi presenti nella sua formulazione, gli consentono di svolgere, contemporaneamente, una disinfezione di alto livello ed un’ottima azione detergente. Grazie al suo elevato grado di compatibilità con i materiali, e la capacità di mantenere intatta l’attività biocida anche in presenza di acqua dure disinfezione di frese e canalari: strumenti delicati e frequentemente a contatto con sostanze organiche potenzialmente pericolose. richia, Pseudomonas) e gram positivi (Staphylococchi sp., Staphylococcus aureus meticillina resistente - MRSA, Enterococchi), lieviti (Candida),funghi, micobatteri (compreso Mycobacterium tubercolosis) Diluizione: 2,5% (25 ml in un litro d’acqua). Tempo di contatto: 10 minuti N.B. Dosare accuratamente il prodotto in considerazione delle dimensioni del recipiente utilizzato. DISINFEZIONE DELLE IMPRONTE Le impronte, a seguito della loro permanenza in bocca, possono risultare contaminate da agenti patogeni (virus, batteri e funghi) capaci di interessare, successivamente, anche i modelli in gesso. In relazione alla potenziale insorgenza di infezioni crociate tra personale di studio, personale di laboratorio e pazienti, l’American Dental te immersione, come una pratica indispensabile all’interno di un sicuro protocollo di disinfezione. Hy Care 2.0 Impronte, è un disinfettante dotato di un elevato livello resistente dei “non fermentanti”. comprese le loro spore, e dei virus. Numerose indagini, eseguite nelle condizioni pratiche di impiego, hanno permesso di riconoscerne agli operatori che le manipolano. ne e per condensazione), alginati, polieteri e polisolfuri. Diluizione: pronto all’uso . Tempo di contatto: 10 minuti. Linea HY CARE 2.0 La nuova generazione della disinfezione www.medical-care.it www.sorrisosicuroitalia.it