Cod. VM2U1
Botanica della vite
(Morfologia ed anatomia)
Rosario
Rosario DI
DI GAETANO
GAETANO
Scuola Enologica
Enologica di
di Conegliano
Conegliano
Scuola
Organi della vite
Radice
Fusto
Tralci
Foglie
Gemme
Fiori
Frutti
Semi.
Rosario DI GAETANO
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Radice
Da seme
Inizialmente fittonante, ma
poco dopo spuntano, dalla
radice principale, altre
radichette che possono
superare abbondantemente
la prima. Successivamente
all’altezza del colletto
spuntano altre radici che
modificano la primitiva
tipologia di apparato
radicale.
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Radice
Da talea
Radici avventizie si sviluppano, con relativa
facilità, dai tralci all’altezza dei nodi. Gli
stimoli a questo processo vengono indotti:
• da valori elevati di temperatura ed umidità;
• da particolari lesioni causate da curvature
eccentuate del tralcio, da freddo
o da parassiti;
• da fitormoni.
Si originano nella zona del cambio, in
corrispondenza dei raggi midollari e si
portano all’esterno dissolvendo il
parenchima corticale con l’ausilio di enzimi
specifici
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Forma
Le giovani radici sono cilindriche e filiformi, eventuali ingrossamenti, più
o meno contorti, lasciano sospettare la presenza di infezioni causate da
nematodi o fillossera. L’estremità è protetta da una struttura cellulare a
forma di cuffia detta caliptra o pileoriza; segue un breve tratto nudo,
quindi la zona pilifera che svolge il compito dell’assorbimento nutritivo. Il
pelo radicale ha vita breve dopo la sua caduta rimane la cicatrice che si
nota anche da adulta. Il colore varia da bianchiccio a giallognolo e infine
brunastro per la formazione del periderma.
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Disposizione
.
L’angolo che le radici formano con la verticale al suolo prende il nome di
angolo geotropico e può variare da specie a specie (80° riparia Gloire e 20°
rupestris Du Lot, 45° il loro l’incrocio) e può subire modificazioni dalle
condizioni nutritive e strutturali del terreno. In genere lo sviluppo avviene in
direzione parallela alla superficie del terreno, e la profondità media oscilla tra
30 e 60 cm.
20° Rupestris du Lot
25-30° Berlandieri
45° Chasselas x Berlandieri 41 B
2m
40-50° Berlandieri x Rupestris
40-60° Riparia x Rupestris
60-75° Riparia x Berlandieri
75-80° Riparia Gloire
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Struttura primaria di radice
Parenchima corticale
(ricco di amido e tannino)
Epidermide
Endoderma
Cambio
Periciclo
Midollo
Floema
Xilema
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Struttura secondaria
di radice giovane
Parenchima corticale
(luogo di accumula di molto
amido, come pure nelle altre
parti vivi della radice, più
che nel fusto)
Epidermide
Fellogeno
Floema sec.
Cambio
Raggi mid. 1
Raggi mid.2
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Floema prim.
Xilema prim.
Xilema sec.
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Struttura secondaria
di radice adulta
Raggi
midollari
Midollo
centrale
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Ritidoma
Periderma
secondario
Fasci
fibrovascolari
con floema duro
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Simbiosi micorrizica
Si tratta di associazione mutualistica tra la vite e alcuni
particolari funghi.
La vite ospita nel parenchima corticale le ife del fungo, questo
si sviluppa prendendo un aspetto:
arborescente (caratteristica di scambio nutritivo)
vescicolare (caratteristica di riserva)
Il micelio esterno del fungo assorbe acqua e sostanze minerali
che cede alla vite, ricevendo in cambio sostanza organicata.
Lo scambio avviene a livello di plasmalemma
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Fusto
La pianta di vite è costituita da:
Ceppo (fusto)
Branche (ramificazioni del fusto)
Tralci (ramificazioni giovani delle branche)
Ceppo e branche costituiscono il legno vecchio e
sono ricoperti da una corteccia squamosa detta
ritidoma
I tralci, invece, costituiscono i rami fruttiferi della
vite, hanno sezione circolare, o di rado poligonale
(Vitis Berlandieri)
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Fusto di vite spinosa
Germogli e grappoli di vite spinosa, specie asiatica a fusto quadrangolare
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Tralci
Sono costituiti da:
• Nodi
Gemma (alla base del picciolo della foglia, può dar luogo a femminelle)
Foglia
Cirro o viticcio o capreolo (dalla parte opposta alla foglia,
sono discontinui, ad eccezione della Vitis Labrusca)
Grappolo (dal 2° o 3° nodo si sostituisce al viticcio)
• Internodi o meritalli
• Femminelle o rami anticipati (possono portare grappoli)
Nepoti (femminelle delle femminelle)
Viticci e grappoli sono organi omologhi, ed hanno natura caulinare
I tralci erbacei sono di colore verde, alcune viti americane possono presentare
sfumature rossastre o violacee. A maturazione assumono una colorazione
scura (Agostamento) ed una maggiore consistenza (lignificazione),inoltre, si
arricchiscono di sostanze di riserva.
L’epidermide è glabra, qualche volta tomentosa (vitis berlandieri e V.
Candicans) e in alcune specie asiatiche i peli sono trasformati in aculei (V.
davidi e V. armata)
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Viticcio
Metamorfosi parziale del grappolo in cirro o viticcio o capreolo
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Struttura primaria del Fusto
Sezionando un giovane germoglio, troviamo a partire dall’esterno :
Epidermide (munita di cuticola più o meno spessa , di stomi e talora di peli)
Corteccia (costituita da 8 - 10 strati di cellule di parenchima corticale
primitivo, con cloroplasti e cristalli di ossalato di calcio. Il parenchima
corticale è rinforzato da cordoni di collenchima, striature visibili dall’esterno)
Endoderma (con cellule ricche di amido e ossalato di calcio)
Cilindro centrale (molto più sviluppato dello strato corticale)
Periciclo
Fasci fibrovascolari aperti (in n° di 30 - 40 disposti a cerchio e
separati dai raggi midollari primari, ricchi di amido)
floema
cambio
xilema
Midollo
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Str. 1° fusto
1
2
Zone di
prelievo tessuti
per le analisi
microscopiche
3
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(1) - Str. 1° fusto - sez. trasversale - 150 X
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(2) - Str. 1°- 2° fusto - sez. trasversale - 320 X
Sezione trasversale di fusto.
Zona di passaggio dalla
struttura primaria alla struttura
secondaria (2). Si nota la
presenza nella corteccia di un
parenchima clorofilliano
fotosintetizzante. (320x)
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Struttura secondaria del Fusto
Sezione di un fusto di vite a partire dall’esterno :
Periderma:
Sughero (4 - 5 strati di cellule che suberizzano e costituiscono il ritidoma)
Fellogeno (anello meristematico, si origina all’interno alle fibre pericicliche)
Felloderma (parenchima corticale secondario)
Libro secondario:
Libro duro
Libro molle
Cambio
Legno secondario (comprendente vasi legnosi, parenchima legnoso e fibre, le
cellule perdendo protoplasma diventano elementi morti)
Raggi midollari
Midollo centrale (nei nodi viene interrotto dal diaframma costituito da cellule
vive sclerificate, con pareti grosse e ricche di sostanze di riserva)
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(3) - Str. 2° fusto - sez. trasversale - 170 X
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Str. 2° fusto - cerchie annuali di accrescimento - 40 X
Sezione trasversale di fusto in
struttura secondaria. Si noti la
presenza di più cerchie annuali
di accrescimento. (40x)
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Str. 2° fusto - differenziazione del fellogeno - 40 X
Sezione trasversale di fusto in
struttura secondaria.
Differenziazione del cambio
subero-fellodermico o fellogeno.
(150x)
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Str. 2° fusto - cerchie annuali di accrescimento
Sezione trasversale di fusto. Si
noti l’elevato numero di
amiloplasti presenti nel
parenchima midollare. (380x)
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Gemme
Pronte si sviluppano nella stessa
annata dando origine ad un germoglio
che prende il nome di femminella.
Ibernanti si aprono nella primavera
successiva.
Latenti o dormienti sono quelle
basali (sottogemme) che mantengono
lo stato non vegetativo anche per
diversi anni, restando coperti dal
ritidoma e si attivano solo per cause
varie generando succhioni
generalmente sterili.
Sono protette da scaglie dette perule e
da peli cotonosi
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Gemme
Pronte si sviluppano nella stessa
annata dando origine ad un germoglio
che prende il nome di femminella.
Ibernanti si aprono nella primavera
successiva.
Latenti o dormienti sono quelle
basali (sottogemme) che mantengono
lo stato non vegetativo anche per
diversi anni, restando coperti dal
ritidoma e si attivano solo per cause
varie generando succhioni
generalmente sterili.
Sono protette da scaglie dette perule e
da peli cotonosi
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Foglia
Forma del lembo
orbicolare
reniforme
cordiforme
pentagonale
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cuneiforme
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Numero dei lobi
intera
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trilobata
pentalobata
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Fiori e infruttescenze
Infiorescenza: racemo o grappolo composto
Rachide (asse principale)
Racimoli ( ramificazioni, spesso la prima da origine ad un viticcio che, quasi
sempre, si dissecca e cade)
Pedicelli ( peduncoli che portano singoli fiori)
Fiori - in funzione al fiore le piante si distinguono in:
Ermafrodite: ogni fiore presenta organo maschile e femminile (vite europea e
ibridi produttori diretti)
Monoiche: con fiori maschili e femminili distinti in piante diverse (viti
selvatiche e vitis vinifera silvestris)
a fiori maschili (l’ovario no si sviluppa regolarmente)
a fiori femminili (con polline sterile)
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Tipi di fiore
maschile
Da maschile
ad ermafrodito
ermafrodito Da ermafrodito Femminile con
stami reflessi
a femminile
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Costituzione del fiore
Pedicello
Talamo
Calice, costituito da 5 sepali a forma di coppa (gamosepalo)
Corolla, costituita da 5 petali riuniti in alto (caliptriforme) di colore verde
raramente di colore giallastro o rossastro
Androceo, costituito da 5 stami (raramente da 4 a 8), ognuno presenta:
filamento,
antera, biloculare a deiscenza longitudinale
polline, polverina i cui granuli hanno dimensione di 19-35 micron
con 2 membrane: esina ed endina
Gineceo o pistillo a forma di piccolo fiasco costituito da
ovario, parte basale più rigonfia costituita da 2 carpelli saldati e contenente
4 ovuli
stilo
stigma a 2 lobi
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Frutto
Acino
Cercine
Raspo
Fasci fibrovascolari
Peduncolo
Buccia
Racimolo
Pedicello
Vinaccioli
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Polpa
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Morfologia dell’acino
Pruina
Cuticola
Epidermide
Ipoderma
Buccia
(Esocarpo)
Cellule poligonali
Cellule allungate
Vinaccioli
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Polpa
(mesocarpo)
(endocarpo)
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