Introduzione al corso e oggettivismo morale

Storia della Filosofia Morale [FT0449]
Introduzione al corso e oggettivismo morale
27 March 2017
Focus sull’andamento generale della storia della filosofia della morale, piuttosto che di un autore in particolare
esistenzialismo ha stimolato la riflessione pratica del pensiero filosofico
la morale ha il carattere dell'oggettività e dell’universalità
tema del vivere giusto
attraverso la filosofia (Socrate, Platone, Aristotele, Kant, Kierkegaard, Bergson) ma anche la letteratura (Dostojevski, Tolstoj)
obiezione del relativismo etico: la vita non è morale (già in Platone, Repubblica, poi in Tolstoj e Nietzsche)
giustizia come diritto del più forte
Domanda preliminare:
Esiste un ethos condiviso, una moralità oggettiva e universale?
l’etica ha raggiunto il suo apice nel 1948 con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, ed è successivamente entrata in crisi
Adinolfi: questo è solo un momento di sballamento
in origine non c’è morale, essa nasce con Socrate; prima di Platone, allo stesso modo, non vi era l’idea di giustizia
la virtù è un’idea aristotelica; il dovere è un tema centrale kantiano
l’esplorazione si concentrerà sull’evoluzione dell’etica, minacciato dal relativismo etico
Kolakovski: minaccia dell’etica tribale
Bergson: la società aperta si oppone alla società (etica) chiusa, opposizione tra religione statica e religione dinamica
Kolakovski, articolo del 1997 sulla rivista Micromega - Etica del male oggettivo
pone chiaramente la questione
tesi classica dell’oggettivismo etico: azione buona ed azione cattiva come fatto
è oggettivamente buono aiutare chi soffre, così come è oggettivamente cattivo torturare un uomo
obiezioni:
1. emotivismo etico: bene e male non sono altro che espressioni con le quali intendiamo dire ciò che per noi è piacevole o spiacevole
2. relativismo etico: negazione dell’esistenza di norme e principi validi sempre e ovunque, senza eccezioni; relativismo come obiezione teorica
un principio morale interno a una data cultura non appartiene a un’altra
Kolakosvki:
1. è semplicistica: i predicati morali sono utilizzati in contrasto, in opposizione con l'appetito immediato (tesi kantiana nell’opposizione tra virtù e
felicità; l’etica diviene un dover essere)
2. introduzione della distinzione
tra etica tribale e etica universale: nelle società chiuse, un diritto negato a un certo livello è
riconosciuto ad un altro (è negato nella sua universalità)
nel momento in cui si afferma la presenza di regole morali anche all’interno di comunità chiuse pena il loro funzionamento, è interessante esaminare
lo scetticismo morale humeano come ulteriore sviluppo della critica all’oggettività morale (agire morale non come dipendente da un principio di
razionalità pratica e pertanto normativo, bensì una passione mascherata da ragionamento, un moto psicologico)
Come avviene il passaggio da un’etica tribale a un’etica universalmente umana?
Bergson: vi sono due morali che nascono da intenzioni diverse – dalla pressione sociale (morale chiusa), e dall’esperienza mistica (morale aperta)
elemento traversale alle religioni della mistica (filosofia perenne)
Bergson riporta i due aspetti nella figura del fondatore Socrate: compresenza di anima razionale (scoperta del concetto di ciò che è bene e ciò che è
male, in opposizione alle opinioni) e sorgente mistica
costruzione della morale attraverso il chiarimento in concetti del sentire morale
estensione ultima dei diritti all’universalità con la Dichiarazione come ultimo successo dell’evoluzione umana
Kolakosvki: il problema si ripropone con forza nell’inadempienza dei principi morali, non tanto nella loro teorizzazione
Kant: l'etica è un dover essere che non è mai
l’uomo non è direttamente morale, ma diviene morale
l’etica ha che fare con l’interiore, non con l’esteriore
distinzione kantiana tra moralità e legalità: la beneficienza fatta per desiderio di onori sarà un agire etico esteriormente, ma non interiormente
concetto ripreso da Aristotele nella Politica: ciò che spinge ad unirsi ad altri è un bisogno;
diversa è l’intenzione che muove la creazione di una società aperta (Bergson)
by Alessandro Veneri
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