6 - Il Corriere Artigiano del Lodigiano Opinione Ottobre 2011 Ma un “rinnovamento etico” nel nostro Paese è davvero possibile? Politica e questione morale, da più parti l’appello a cambiare ALDO CASERINI U n “ r i n n o va m e n t o e t i c o ” è quanto ha auspicato Benedetto XVI in un telegramma alla “diletta Italia”. L’augurio è stato accolto con leggera indulgenza da certa intellettualità elefantesca. Ai molti che nel nome delle libertà individuali tuonano volentieri contro il “becero moralismo” è andata bene: ci mancherebbe che alle preoccupazioni per i sacrifici che la situazione impone, si sovrapponesse anche il “malessere etico”, ad alimentare la prova che la questione morale è la cruna d’ago della nostra politica. Sarei ingenuo se pensassi che l’uscita di scena del leader carismatico possa rasserenare il clima morale del paese. Anche perché in Parlamento i rappresentanti del popolo (sic!) hanno dato dimostrazione di “stile” contrario, denotando sulle questioni etiche e morali inedite dimensioni di senso e logoramenti semantici, che hanno scomposto i canoni ordinari di bene/male, giusto/ ingiusto, misura/dismisura, lecito/illecito, onestà/disonestà, dove possiamo arrivare/dove no. Hanno dato ripetuta dimostrazione di come la politica vuol stare al mondo. Ma sarei sprovveduto se dovessi dare pieno credito a tutti coloro che pensano che parlare di etica e di morale quando di mezzo c’è la politica sia del tutto improprio e inopportuno Il rischio delle strumentalizzazioni è sempre dietro all’angolo. Ma quando il vaso è stracolmo, anche la scelta di “minimizzare” è una aggravante. Il messaggio di Benedetto XVI, è solo un invito asciutto e conciso. Telegrafico, appunto. Eppure l’esortazione al “rinnovamento” ha un suo senso tutt’altro che convenzionale. Si indirizza a noi, non ad altri, siamo noi coloro che abbisognano di rinnovamento. L’auspicio ha per cornice “la diletta Italia” e fa riferimento implicito a quei comportamenti, costumi, consuetudini ritenuti moralmente inappropriati, bisognosi perciò di rigenerazione e cambiamento. C’è chi, preso fra stizza e stupore, ha immediatamente indossato la toga del difensore per distinguere fra etica e vita morale. L’etica ha che fare con le raccomandazioni. In sostanza, è neutrale. Fissa norme di comportamento per tutti, non ad personam. Dove volesse mirare la conclusione, l’avrete intuito. Nel pensiero moderno l’etica è materia ostica. Da noi è divenuta qualcosa di strano, di esotico. Da Pitagora a Socrate a Platone, da San Tommaso a Montagne, da Leibniz a Emerson a Scheler ha sempre nascosto opposte preoccupazioni e dubbi. Preferisco il fuori gioco. Finire fuori campo e rinunciare al ruolo perbenista. Faccio a meno volentieri di apparire un “moralista incazzato che impasta buon senso e luoghi comuni, valori in disuso e ramanzine da vecchio babbione ”. Qualcosa sul messaggio lo voglio però dire. C’è chi in esso vi ha colto una certa “cautela”, che vorrebbe dalla Chiesa maggiore carica nella denuncia; dall’altra parte sta, invece, chi sopporta con fastidio ogni invito a chi ha un ruolo pubblico e istituzionale, alla “sobrietà e al decoro”. Quel che a loro (uomini) è assolutamente impossibile. Di qui una nuova razionalità: rendere congruente quel che di fatto vogliono con quel che in generale verrà poi prosciolto. L’auspicio di Benedetto XVI merita un approfondimento. Non ad personam, ma sulla serie di problemi che abbiamo e che con l’etica hanno a che fare. Questioni che investono l’economia, il lavoro, la classe dirigente, le relazioni sociali, i comportamenti individuali e di gruppo. C’è molto da migliorare in Italia che riguarda la dimensione etica della politica e dell’economia. Nell’intervento al Bundestag, Benedetto XVI non ha esitato a spiegare che lo scopo dell’agire politico “non è il successo e tanto meno il profitto materiale”. Un richiamo alto. Da prendere sul serio. C’è da domandarsi se da noi sia possibile, senza quel rinnovamento etico invocato? Il cardinal Bagnasco ha portato avanti il discorso. Ha detto ciò che raramente sentiamo sulla situazione del Paese. Ha dato una botta a chi ha in mano la politica italiana. Quasi un de profundis. [email protected]