The Merry Wives of Windsor
by William Shakespeare
spettacolo in lingua inglese
per le scuole superiori
adattamento e traduzione Andrea Pennacchi
progetto di Teatro Boxer
Associazione Teatro Boxer – via Monte Santo 7, 35141 Padova – CF e PI 03959820287 – [email protected] – 346/2279789
PREMESSA
Nel 2016 decorrerà il quadricentenario della morte di William Shakespeare (1564-1616); nei 24
anni di carriera attiva presso i teatri di Londra in qualità di playwright , quest’uomo compose 36
drammi – se contiamo solo quelli di attribuzione certa – pochi dei quali non raggiungono lo status
di “capolavoro”.
Le sue opere figurano saldamente inserite nel Canone Occidentale, oltre a fondare le culture di un
numero enorme di stati nazionali, tanto da dare ai suoi lavori un carattere universale, e la cultura
italiana in questo non fa eccezione, è quindi per noi teatranti quasi un dovere ricordarlo e
celebrarlo attraverso una delle sue opere migliori e con le più solide connessioni “italiane”, grazie
al debito riconosciuto nei confronti della Commedia dell’Arte e all’influenza che ebbe sul “Falstaff”
del nostro Giuseppe Verdi: The Merry Wives of Windsor.
Teatro Boxer, per l’occasione, in collaborazione con il Centro Linguistico di Ateneo dell’Università
degli Studi di Padova e con la professoressa Fiona Dalviel, che dell’opera sta curando una nuova
traduzione per i tipi di BUR, ha elaborato un progetto di spettacolo volto a diffondere sul territorio
regionale l’arte del Bardo.
Un progetto in cui il teatro si fonde all’ausilio didattico nell’apprendimento dell’inglese, usando
la straordinaria comicità del testo come mezzo per ampliare la comprensione linguistica e
approfondire la conoscenza di una componente essenziale della cultura europea, avvalendosi di
indubbie professionalità artistiche e delle tecniche di apprendimento di lingue straniere più
aggiornate. Questo è pensato per un pubblico di studenti delle scuole di secondarie del Veneto.
Secondo il progetto di Teatro Boxer saranno previste per le scuole aderenti dei materiali didattici
di approfondimento quale un “copione illustrato” contenente la biografia del Bardo e la riscrittura
dal testo da parte di Andrea Pennacchi aiutata da grafici e disegni. Un modo divertente per
avvicinare i ragazzi alla storia e al teatro del Bardo.
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PROFILO STORICO
William Shakespeare è uno dei miti indiscussi del teatro, nel corso di un’invidiabile carriera ha
prodotto decine di drammi, moltissimi sonetti e poemi, dei quali solo pochi non raggiungono la
perfezione.
Shakespeare nacque nell’aprile del 1564 a Stratford-upon-Avon, grosso centro del Warwickshire, a
nord-ovest di Londra. Nacque, terzo di otto figli, da una famiglia agiata: il padre, John, era un
commerciante appartenente alla corporazione dei pellai e guantai ed arrivò ad essere eletto
baglivo (sindaco) di Stradford, anche se durante la fanciullezza di William subì una serie di rovesci
economici; la madre, Mary Arden, discendeva da un’antica famiglia di possidenti.
Il giovane William studiò probabilmente alla Grammar School di Stradford, ma poco sappiamo dei
suoi primi anni di vita se non che a diciotto anni, nel novembre del 1582, sposò Anne Hathaway, di
anni ventisei, e che probabilmente il matrimonio fu “un ripiego con cui egli riparò un atto di
irriflessione giovanile”. Sei mesi più tardi nacque la figlia Susanna a cui seguirono nel 1585 due
gemelli, Hamnet e Judith. Con una moglie e tre figli da mantenere, oltre a fratelli e sorelle più
giovani a cui provvedere, e un padre in cattive condizioni economiche, Shakespeare si trasferì a
Londra in cerca di fortuna. I primi anni trascorsi nella capitale sono quelli in assoluto più misteriosi
per quel che riguarda la biografia dell’autore, ma probabilmente egli lavorò come attore in diverse
compagnie teatrali.
Negli anni tra il 1592 e 1594 i teatri di Londra restarono chiusi a causa di un’epidemia di peste, e
Shakespeare si dedicò alla composizione dei poemi Venere e Adone e Il ratto di Lucrezia (o Lo
stupro di Lucrezia). Nel 1594 risulta socio dei Chamberlain’s Men (attori della compagnia del
Ciambellano, una compagnia teatrale che poi sotto Giacomo I prenderà il nome di King’s Men,
Attori della compagnia del re), diventa poi socio del nuovo teatro The Globe nel 1599.
A Londra scrisse dalle histories, dai drammi storici, come l’Enrico V e dalle grandi commedie, Sogno
di una notte di mezza estate, Molto rumore per nulla, Come vi piace, La dodicesima notte, alle
tragedie del calibro di Giulio Cesare, Amleto, Otello, Macbeth, Re Lear, Antonio e Cleopatra.
Infine, nel suo ultimo periodo londinese, dal 1608-9 al 1612, creò i cosiddetti romances come La
tempesta e Racconto d'inverno.
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Negli anni successivi, grazie ai favori della Corte dei quali beneficiava la sua compagnia, egli
godette di prosperità e successo dividendo le sue energie tra la composizione di drammi e di
sonetti.
Intorno alla fine del primo decennio del ‘600 si ritirò a Stratford dove con i guadagni della
professione aveva acquistato una casa patrizia con giardino, denominata New Place e dove il 25
marzo 1616 firmò il proprio testamento.
Morì il 23 aprile del 1616 e il 25 venne sepolto nel coro della chiesa dell’Holy Trinity. Shakespeare
in vita non si preoccupò di dare alle stampe le sue opere, che circolavano in copie non autorizzate
ricostruite dalla memoria di uno o più attori (i cosiddetti “in quarto”) e che chiaramente erano
piene di errori.
Nel 1623 due attori della compagnia di Shakespeare, John Heminges e Henry Condell, curarono
un’edizione di trentasei opere dell’amico scomparso, denominata First Folio, che assieme ai
precedenti in-quarto ha consentito un lavoro di ricostruzione filologica delle opere di Shakespeare.
In quest’edizione comunque i plays non furono né datati né ordinati cronologicamente per cui
ancora oggi molti dubbi impediscono una precisa datazione delle diverse opere.
Già all’inizio, quanto i suoi drammi furono raccolti postumi nell’in-folio del 1623, si disse di
Shakespeare che era del suo tempo, ma lo sovrastava. La tradizione romantica ne fece il grande
poeta universale, che sarebbe stato dissacrante mettere in scena: con l’Ottocento, anche per fini
nazionalistici, nacque la bardolatria.
Ad oggi rimane uno dei più importanti drammaturghi di tutti I tempi.
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THE MERRY WIVES OF WINDSOR
The merry wives of Windsor è una commedia in cinque atti scritta da Shakespeare intorno alla fine
del 1596. Si dice che la commedia fu prodotta in pochissimi giorni per compiacere la Regina
Elisabetta che, dopo aver visto il personaggio di Falstaff nell'Enrico IV, lo volle protagonista di
un'intera pièce teatrale.
Studiosi come Rowe, Dennis e Nokker sostengono che Shakespeare dovette abbandonare la
composizione della seconda parte dell'Enrico IV per poter scrivere in sole due settimane questa
commedia, giusto in tempo per celebrare l'investitura a cavalieri dell’ordine della “Giarrettiera” di
alcuni nobili, tra cui il Lord Ciambellano, patrono della compagnia di cui Shakespeare faceva parte.
Non è un caso se “La Giarrettiera” è il nome della locanda dove alloggia il protagonista Sir John
Falstaff, e non è un caso che proprio quest’ordine avesse la sua sede araldica proprio a Windsor.
La commedia, data la fretta con cui è stata scritta, non è uno dei lavori migliori di Shakespeare,
presenta molte imperfezioni e personaggi alcune volte solo abbozzati, ma, in compenso, è l'unica
delle sue composizioni che descrive la vita della provincia inglese contemporanea al Bardo.
«L’unica – scrive Giorgio Melchiori - autenticamente inglese, per la sua ambientazione, la sua
atmosfera, il muoversi dei personaggi, persino il loro dialogare. La vicenda, infatti, è piena di
riferimenti a luoghi e persone e usi che dovevano esser familiari ai londinesi del tempo, il dialogo è
colloquiale, senza alcuna concessione allo stile eufuistico che figura in altre commedie».
La trama delle Allegre comari è la seguente. Sir John Falstaff, decide di corteggiare Alice Ford e
Meg Page, due donne ricche e sposate, inviando loro due identiche lettere d'amore. Lo scopo di
Falstaff, sempre a corto di soldi, è quello di arrivare al loro denaro.
Frank Ford è il marito di Alice, ricco borghese di Windsor, uomo geloso e costantemente
preoccupato dal fatto di poter essere tradito dalla consorte, mentre il marito di Meg, George Page,
altro ricco della città, è sempre in litigio con la consorte, soprattutto ora che bisogna scegliere lo
sposo per Anna, loro figlia. Il motivo dei litigi è semplice: il signor Page vorrebbe che la figlia
sposasse Slender mentre la signora Page il dottor Caius, un medico di origini francesi; in realtà la
ragazza ama un giovane di nome Fenton.
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Le vicende di Anna Page e sir John Falstaff si intrecceranno per tutta la trama shakespeariana.
I compagni di Falstaff, Nym e Pistol, per fare un dispetto al compare avvertono il signor Page e il
signor Ford delle lettere d'amore inviate alle loro mogli. Le due donne insieme ai rispettivi mariti,
dopo avere ricevuto le lettere, si mettono d'accordo su come dargli una lezione e decidono di
tendergli dei tranelli. Si fanno aiutare da Madama Quickly, loro amica, che organizza una serie di
appuntamenti galanti tra Falstaff e le comari. Al primo rendez-vous Falstaff finisce in una cesta di
panni sporchi e viene gettato nel Tamigi. Al secondo si presenta travestito da donna e riceve una
sonora bastonatura. Al terzo, nella foresta di Windsor, è assalito da una schiera di finte fate e finti
folletti.
Mentre i Page sono troppo occupati a tendere trappole al povero Falstaff, la figlia Anna riesce a
beffare i pretendenti scelti dai genitori: quando Sleder ed il dottor Cauis si accorgono di aver
rapito due giovani vestiti da donna, lei è già lontana, insieme al suo Fenton.
Una storia con un serie di intricati intrecci amorosi, costellata da scene di alta comicità, recitata in
inglese rinascimentale ed ambientata al tempo di Shakespeare stesso, non poteva essere che lo
spettacolo migliore da presentare ad un pubblico di giovani studenti.
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PRESENTAZIONE
Per lo spettacolo The merry wives of Windsor, un cast di quattro attori professionisti, insieme ad
una regia fresca ed un allestimento essenziale metterà in scena i due ambienti che ruotano
attorno alla figura di Falstaff, il protagonista: la taverna e il paese.
Gli attori, in ossequio alla tradizione del teatro elisabettiano, che reciteranno in inglese,
vestiranno a turno i panni maschili e quelli femminili, en travesti, mentre un narratore, nella
doppia lingua italiana e inglese, si occuperà di fornire al pubblico tutte le informazioni necessarie
per comprendere la vicenda e la genialità del suo autore.
La vera domanda, quando si intende mettere in scena le allegre comari, non è: “perché?”, ma
“perché no?!”. Tra i Ford e i Page, spicca la figura di Falstaff, cavaliere pancione, da tempo
riportato dai critici al suo giusto ruolo di archetipo, di figura appartenente alle strutture profonde
della cultura umana, rappresenta un insegnante (maestro di futuri governanti) e un buffone che
incarna tratti di profonda saggezza, è un dispensario di difetti e debolezze umane, come lui stesso
ama ripetere: «la carne è debole, e siccome io ho tanta carne sono tanto debole». Una figura con
cui il giovane pubblico entrerà subito in empatia e, grazie al quale, ridendo attiverà le proprie
capacità di comprensione e apprendimento di una lingua così fondamentale quale l'inglese.
La scelta delle allegre comari da parte di Teatro Boxer non è stata casuale: l'intera opera è
dedicata ai diversi tipi di inglese che si parlavano nella società e non solo, un’intera scena comica è
dedicata all’apprendimento di una lingua straniera da parte di uno studente “zuccone” e un
maestro assai rigido. Questa commedia è quindi la struttura perfetta per un lavoro bilingue che
faciliti l’apprendimento dell’inglese. Un narratore farà da tramite tra il pubblico italiano e l’opera,
spiegando – come nel teatro di Dario Fo – le scene e le conoscenze linguistiche rilevanti per
comprendere il testo, mentre gli attori recitano in inglese contemporaneo, lasciando alcune
sequenze (quelle più poetiche) in inglese rinascimentale, quello direttamente composto da
Shakespeare, adeguatamente spiegato per apprezzarne le specifiche.
La costante guida del narratore permetterà una grande adattabilità alla conoscenza linguistica del
pubblico.
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ARTISTI COINVOLTI
Per il progetto The merry wives of Windsor, alle scuole si proporrà un testo tradotto e in parte
riscritto da Andrea Pennacchi. L'associazione Teatro Boxer per tale spettacolo si avvarrà dell'aiuto
di attori con una buona padronanza della lingua inglese, e di professionisti esterni per regia,
scenografia, light design e musiche.
Qui in dettaglio i curriculum dei principali soggetti coinvolti.
Riscrittura del testo
La riscrittura del testo shakespeariano sarà affidata ad un
elemento interno all'associazione Teatro Boxer: Andrea
Pennacchi. Attore e autore, Pennacchi, si è formato al
Teatro Popolare di Ricerca e ha proseguito la propria
formazione seguendo corsi con Mamadou Dioume, del
C.I.C.T. di Peter Brook, Vayu Naidu dell'Intercultural
Storytelling Company Brumhalata di Birmingham,
Eimuntas Nekrosius, Moni Ovadia, Marco Baliani, César
Brie e Laura Curino.
Oltre a teatrante è dottore di ricerca in linguistica,
filologia e letterature anglo-germaniche.
Come autore ed attore ha portato sul palco Il Tao di Bruce Lee: un drago in giardino, Imprenditori,
con la regia di Mirko Artuso, ed Eroi, finalista al Premio Off 2011 del Teatro Stabile del Veneto.
Si è dedicato per anni al progetto di teatro carcere ai Due Palazzi di Padova, collaborando con
Maria Cinzia Zanellato del TAM-Teatromusica, e componendo alla fine di questa esperienza lo
spettacolo Annibale non l'ha mai fatto.
Da anni è protagonista e autore, assieme al musicista Giorgio Gobbo, delle Lezioni Spettacolo
distribuite da ARTEVEN - Circuito Teatrale Regionale nelle scuole superiori del Veneto (Capitan
Salgari alla riscossa, Ippolito Nievo e la spedizione dei Mille, Andrea Palladio- libri ruderi e duro
lavoro, Giorgione- cacciatore di quadri, Galileo- le montagne della luna e altri miracoli e Viva Verdi,
La Grande Guerra).
In qualità di attore Andrea Pennacchi ha accompagnato Natalino Balasso nella seconda edizione di
Fog Theatre e ha recitato in cinque produzioni del Teatro Stabile del Veneto. Per il cinema, ha
recitato nei film: Io sono Li e La prima neve di Andrea Segre, ne La sedia della felicità di
Mazzacurati e in Leoni, regia di Pietro Parolin.
Collabora nel ruolo di insegnante al Campus Company della Fondazione Teatro Civico di Schio,
all’Università degli Studi di Padova e all’Accademia Teatrale Veneta di Venezia.
Con lo spettacolo, Villan people, insieme alla compagnia veneziana Pantakin, ha partecipato al
“Festival Trame d'autore: XIII festival internazionale del teatro d'autore” del Piccolo Teatro di
Milano, premio Fersen alla regia 2014.
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A gennaio 2015 ha debuttato con il suo ultimo spettacolo dedicato alla Grande Guerra, Trincee:
risveglio di primavera.
Allestimento scenico
A supporto dell'idea drammaturgica ed in stretta collaborazione con il regista un piccolo team di
allestitori daranno forma allo spettacolo. A curare scenografia, costumi e light design saranno i
Woodstock Teatro, giovane compagnia under 35 di sede a Venezia. E’ composta da un registadrammaturgo, Marco Gnaccolini, una scenografa, Alessandra Dolce e un light-video-sound
designer Matteo Moglianesi.
Al loro attivo due spettacoli Spring Boy, liberamente ispirato agli scritti di Brendan Behan, e Un
piccolo principe, percorso teatrale per vedenti e non vedenti, dedicato all'omonimo romanzo di
Antoine De Saint-Exupery (progetto seguito da Margherita Palli, premio UBU per la scenografia).
Un piccolo principe – Woodstock Teatro
Woodstock Teatro nasce nel 2013 a Venezia dall'incontro di laureati in Scienze e Tecniche del
Teatro IUAV di Venezia per il reparto tecnico (regia, drammaturgia, scenografia, luci, suono) e da
attori diplomati all'Accademia Teatrale Veneta e altre scuole nazionali, tutti under 30.
Fondamentale idea della compagnia è quella di costituirsi come un'equipe di lavoro, la quale
progetta e realizza i propri spettacoli. La poetica del gruppo è quella di far interagire diversi
linguaggi scenici nei propri lavori, principalmente cercando di instaurare un rapporto di dialogo
scenico tra il teatro d'attore, il teatro d'oggetti e la realizzazione scenografica.
Woodstock Teatro si suddivide nei seguenti ruoli: Regia, drammaturgia, servo di scena: Marco
Gnaccolini,Scenografia, attrezzeria, costumi, servo di scena: Alessandra Dolce Luci, servo di scena:
Matteo Moglianesi.
Si avvale poi della collaborazione artistica per le creazioni sonore di Emanuele Wiltsch Barberio.
Primo lavoro della compagnia è Spring Boy, ispirato alla vita e agli scritti del drammaturgo
irlandese Brendan Behan; lavoro che ancora è in tour, e ha avuto la sua prima messa in scena al
festival SGUARDI – festival del teatro veneto contemporaneo 2013 e come altra tappa saliente il
festival IF OFF – festival internazionale di teatro di figura al Teatro del Buratto di Milano.
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Secondo lavoro della compagnia è Un Piccolo Principe, un percorso sensoriale e teatrale ispirato
alla sceneggiautura di Orson Welles dal romanzo di Saint-Exupery, che ha visto la collaborazione
nel progetto di Margherita Palli, in scena al Teatro La Scala della Vita di Milano a ottobre 2014.
Ultimamente l'interesse della compagnia è quello di perseguire le due strade aperte dai progetti
precedentei, lavorando sia su progetti di teatro di prosa di drammaturgie originali sia su progetti di
percorsi sensoriali, interattivi e teatrali. Inoltre, sta avviando collabroazioni con altri artisti teatrali
professionisti del territorio veneto, curando come ultima esperienza l'allestimento di Trincee - Un
risveglio di primavera di Andrea Pennacchi, andato in scena al Teatro Filarmonico di Piove di Sacco
a gennaio 2015.
Attori
I tre attori che, insieme ad Andrea Pennacchi, si esibiranno sul palco saranno giovani attori
professionisti, la maggior parte dei quali madrelingua, hanno un'eccellente padronanza della
lingua inglese. Gli attori verranno selezionati attraverso provini organizzati dalla stessa compagnia.
L’obbiettivo è quello di portare in scena uno spettacolo che rispetti la tradizione del travesti del
teatro elisabettiano, nella lingua e nei modi più vicini alla contemporaneità del Bardo con una
giusta dose di modernità.
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