WE LOVE VINTAGE

annuncio pubblicitario
WE LOVE VINTAGE
Prima Edizione
BOLOGNA - 22-23-24 luglio 2011
Tre giorni di musica, spettacoli, mostre, dibattiti,
a tema “vintage” - nel cuore di Bologna
Arte/Nativa, in collaborazione con No logo Vintage presenta la prima edizione di
"WE LOVE VINTAGE", festival inserito nel cartellone di iniziative culturali “Bologna
Estate 2011” promosso e coordinato dall’Area Cultura del Comune di Bologna, che si svolge
nei giorni di venerdì 22, sabato 23 e domenica 24 luglio 2011 presso il Centro
Polivalente United Sport/Due Madonne - Via Carlo Carli 56-58 a Bologna (Quartiere
Savena). Tre giorni di musica, mostre, un’ampia mostra-mercato di abbigliamento e
accessori, oggetti di culto e pezzi rari di arredamento, vinili e videogiochi, il tutto
rigorosamente “vintage”, ossia in perfetto stile e origine degli anni Sessanta-Settanta.
Ospiti speciali del Festival sono due autentiche star della musica progressive
mondiale: David Cross e Mel Collins, provenienti da una band assolutamente leader del
settore, i King Crimson, che già dal finire degli anni Settanta avevano elevato a rango di art
rock l’allora nascente movimento progressive, e suoneranno insieme a Arti &
Mestieri, il gruppo musicale a cavallo tra progressive e jazz-rock che sin dagli albori
ha costruito un proprio stile molto originale, tanto da essere definito come “il gruppo
progressive più jazz-rock e il gruppo jazz-rock più progressive”.
Nel corso delle tre serate si alternano sul palco altri nomi ben noti, dai CCLR
(Cavalli Cocchi, Lanzetti, Roversi) con Flaco Biondini e ospite Aldo Tagliapietra
(fu il fondatore delle Orme nel 1966, e la sua voce in falsetto diede al gruppo uno dei suoi
maggiori elementi di continuità e di riconoscimento) agli Accordo dei Contrari, con
ospite Richard Sinclair (celebre bassista, chitarrista e cantante inglese, aveva fondato
negli anni Settanta storici gruppi dell’area di Canterbury, come i Caravan e gli Hatfield And
The North, militato nei leggendari Camel di Andy Latimer e Peter Bardens, oltre ad aver
suonato nel capolavoro Rock Bottom di Robert Wyatt e in numerosi progetti paralleli tra jazzrock, progressive e musica acustica); e ancora Paolo Schianchi (compositore, ricercatore e
inventore, suona tutte le varianti esistenti di chitarra, ha collaborato con, tra gli altri, la band
parigina Five O’Clock Jazz Group, Alberto Radius, il leggendario chitarrista e arrangiatore di
Lucio Battisti, Bernardo Lanzetti della PFM e con Jim Donovan, più volte premiato con il
disco di platino in veste di membro storico dei Rusted Root); Alex Carpani, gli Altare
Thotemico, gli Stereokimono e i PropheXy.
A creare la giusta atmosfera affinché il pubblico si possa calare nel tempo “di un tempo”
ci pensa l’accattivante mostra A.N.G.E.L.O. SMALL MUSEUM VOL.5.1.:
FASHION&SOUND. Ritmi che hanno creato stili di moda, a cura dell’archivio
A.N.G.E.L.O: è un viaggio itinerante alla scoperta delle tribù urbane del secolo scorso. Dieci
ipotetiche scatole del tempo, per rubare una definizione a Andy Warhol, ci raccontano
attraverso abiti e accessori nella loro cornice musicale l'evoluzione del gusto in un percorso
disposto cronologicamente ma in cui ciascuno è libero di seguire l'onda dei ricordi e costruire
un proprio sentiero personale. Chiave di lettura della mostra – così come dell’intera
manifestazione We Love Vintage - è la musica, essendo il mezzo più immediato per guidarci
con il trascinante realismo della suggestione attraverso l'evoluzione dello stile permettendoci
un accesso diretto al ritmo che lo caratterizza e lo ha caratterizzato. Basta pensare agli incroci
tra fashion e musica inventati e dettati sin dalle trasgressioni di David Bowie fino al
trasformismo new-romantic dei Visage o al punk dei Sex Pistols, per non dimenticare la totale
rivoluzione dei costumi avviata dai Beatles e dai Rolling Stones negli anni Sessanta.
La manifestazione bolognese sarà articolata in tre momenti principali che si dipaneranno nel
corso dei tre giorni di venerdì, sabato e domenica:
- la mostra mercato
Nei cortili e negli spazi esterni della Polisportiva, ca. 1.000mq, nonchè nel salone interno di
ca. 300mq, si terrà la mostra mercato a tema vintage che offrirà al pubblico una selezione
curata e ricercata di abbigliamento e accessori d'epoca, articoli sportivi, una sezione
“remake”, una sezione libreria a tema, una con vinili d'epoca, inoltre ci saranno piccoli mobili
e oggetti d'arredamento, il collezionismo, e altro a sorpresa.
L'ingresso alla mostra mercato è gratuito (dalle ore 15.00 alle ore 24.00, dai cancelli frontali).
- le mostre
Tra alcune esposizioni di s/oggetti d’arte, segnaliamo A.N.G.E.L.O. SMALL MUSEUM
VOL.5.1.: FASHION&SOUND, un viaggio itinerante alla scoperta delle tribù urbane del secolo
scorso, a cura dell’archivio A.N.G.E.L.O. di Lugo di Romagna, allestita negli spazi del salone
interno.
- concerti di musica progressive italiana
Nel parco situato dietro alla Polisportiva sarà sistemato un palco sul quale - dalle ore 20.00
fino alle 24.00 - per tutte tre le serate si alterneranno grandi nomi del Progressive Italiano e
proporranno al pubblico il loro repertorio musicale dal vivo.
L’INGRESSO al festival costa 5 euro al giorno con la possibilità di circolare liberamente
in tutta l’area (Mercato e Concerti) e in più, presentando il tagliando nei punti bar e ristoro, si
può usufruire di un free-drink (birra media, bevanda gassata o acqua minerale) compreso
nel prezzo.
Bambini sotto i 12 anni, ingresso gratuito.
PROGRAMMA MUSICALE DEL FESTIVAL
venerdì 22 luglio
ore 20.30 - Paolo Schianchi
ore 21.30 - Alex Carpani
ore 22.30 - CCLR ( Cavalli Cocchi, Lanzetti, Roversi) con Flaco Biondini.
Ospite: Aldo Tagliapietra
sabato 23 luglio
ore 20.00 – Ego
ore 21.00 - Altare Thotemico
ore 22.30 - Arti e Mestieri, con ospiti David Cross e Mel Collins
domenica 24 luglio
ore 18.00 - Mappe Nootiche
ore 19.00 - Astralia
ore 20.00 - Stereokimono
ore 21.00 - PropheXy e Accordo dei Contrari Ospite: Richard Sinclair
Due note sui gruppi musicali:
Paolo Schianchi
Musicista, compositore, ricercatore e inventore, suona tutte le varianti esistenti della chitarra.
Si è formato sotto la guida di alcuni tra i massimi esponenti mondiali dello strumento. Ha
svolto e svolge un’intensa attività didattica e concertistica, suonando e insegnando in Italia e
all’estero (tra gli altri, al dipartimento del Conservatorio Statale di Musica F. Venezze di
Rovigo e alla Duke Ellington School of the Arts di Washington D.C.). Ha collaborato con la
band parigina Five O’Clock Jazz Group, l’Orchestra Arturo Toscanini e quella del Teatro Regio
di Parma, con Alberto Radius (leggendario chitarrista e arrangiatore di Lucio Battisti),
Bernardo Lanzetti (PFM), Jim Donovan (più volte premiato con il disco di platino in veste di
membro storico dei Rusted Root), Bill Burke, Michele Pertusi, Alessandro Haber, Maddalena
Crippa, Adriana Asti, ecc. Il suo concerto da solista Instrumental Metamorphoses, con
spazializzazione quadrifonica e esafonica da lui stesso curata, ha incontrato grande consenso
di pubblico e di critica. Dal 2003 al 2007 insieme ad alcuni ingegneri e liutai italiani progetta,
realizza e infine brevetta Octopus®, un complesso sistema elettroacustico attualmente unico
al mondo.
Alex Carpani
La Alex Carpani Band è nata nell’autunno 2006 con l’uscita del disco di debutto dello
stesso Alex Carpani, Waterline (CypherArts, U.S.A. - c2007), per eseguire dal vivo la musica
di quest’ultimo. Oltre al leader (tastierista, compositore, cantante, autore dei live-visuals dei
concerti), ne fanno parte Ettore Salati (ex chitarrista di The Watch, Karl Potter e altri), Marco
Fabbri (batterista di The Watch ed Eclat, ex batterista di Odessa e E.L.P. Tribute Project) e
Fabiano Spiga (polistrumentista, collaboratore e ospite in passato di vari gruppi
neo-prog della scena italiana). In quattro anni di attività si è affermata a livello nazionale e
internazionale come una delle più interessanti novità nel panorama del nuovo progressive
rock, avendo suonato in Italia, Stati Uniti, Norvegia, Messico, Lituania, Svezia, Inghilterra e
Danimarca (a Baja Prog Festival, Verona Prog Festival, Gong Festival, S.I.R. di Los Angeles,
The Rock di Copenaghen, M.E.I. di Faenza, ecc.). Nel repertorio live della band sono stati via
via aggiunti diversi inediti di prossima pubblicazione, e alcuni “omaggi” al progressive rock
degli anni ’70: Genesis, Yes e Emerson, Lake & Palmer. Va citata, infine, la collaborazione con
il leggendario Paul Whitehead, autore delle copertine storiche dei Genesis (Foxtrot, Trespass
e Nursery Crime), dei VdGG (Pawn Earth) e delle Orme (Smogmagica), che ha realizzato la
copertina di Waterline e del nuovo album di rock sinfonico The Sanctuary, uscito in tutto il
mondo il 30 ottobre 2010.
CCLR ( Cavalli Cocchi, Lanzetti, Roversi)
Cavalli Cocchi, Lanzetti, Roversi, hanno attraversato la musica italiana degli ultimi
quarant’anni lasciando la propria impronta in storie come: CSI, Ligabue, Clan Destino, Acqua
Fragile, PFM, Mangala Vallis, Moongarden. Tappe di un viaggio che oggi li ha riuniti in questo
nuovo progetto. Nell’album che porta i loro nomi si assaporano i mondi di tre musicisti dalla
forte personalità che hanno dato vita a una creatura che attraversa i generi trasversalmente, li
rende liquidi, per poi rinominarli in un nuovo metallo prezioso. Le nove tracce del cd
intitolato appunto CCLR vedono la presenza di altrettanti chitarristi di fama nazionale e
internazionale. Con loro dal vivo a Bologna per “We love Vintage”: Flaco Biondini (F.Guccini)
e Enzo Frassi.
Ospite della serata a Bologna è Aldo Tagliapietra, che nel lontano 1966 aveva formato
Le Orme: la sua voce in falsetto diede al gruppo uno dei maggiori elementi di continuità e di
riconoscimento nella storia del rock progressivo italiano. Nel 1984, dopo il primo
scioglimento, Tagliapietra incide il suo primo disco da solista. Dieci anni dopo conosce
Budhaditya Mukherjee e inizia a studiare il sitar, già una sua antica passione. Nel 2008 esce Il
viaggio, cofanetto con un cd e un libro scritto dallo stesso Aldo in cui scopre se stesso,
innanzitutto come uomo, e poi come musicista. Nel 2010 elabora il terzo disco solista Nella
pietra e nel vento, e a settembre dello stesso anno ricostituisce Le Orme con Tony Pagliuca e
Tolo Marton per partecipare al Prog Exhibition, importante festival svoltosi a novembre a
Roma, dove annuncia un nuovo tour del gruppo.
Altare Thotemico
Nati dall'incontro tra Gianni Venturi e Leonardo Caligiuri, allora sedicenne, e poi si
sonoaggiunti Valerio Venturi, fratello di Gianni, Enrico Scaccaglia e Davide Zanotti, questi
ultimi conosciuti in un mitico live a Parma completamente improvvisato. La collaborazione
tra i musicisti è sfociata nella pubblicazione per Ma.Ra.Cash records dell’omonimo album che
si è successivamente piazzato primo in Italia e terzo nel mondo come miglior debutto al
prestigioso “Progaward 2010”.
La band adotta un modo di fare musica non vincolato da leggi di mercato o imposizioni
temporali, tra overtures di matrice classica e improvvisazioni maniacali che rappresentano
l’effettivo marchio di fabbrica della Tribù Totemica: ogni elemento apporta un contributo
fondamentale e distinto che sfocia poi in un turbine di influenze differenti. La follia teatrale e
tribale di Gianni Venturi si fonde con la formazione classica di Claudio Bernardi, con le
influenze etno-jazz e psichedeliche di Gabriele Merli e infine con le radici funky-fusion di
Valerio Venturi e Giovanni Battista Maraschini.
Il gruppo, la cui line-up ha subìto vari avvicendamenti, è alle prese con la stesura di nuovi
brani e continua a esibirsi in giro per l’Italia.
Arti e Mestieri
Un gruppo jazz rock italiano di fama mondiale, il cui sound per certi aspetti si accosta al
sound progressive benché l’impronta più incisiva lasciata negli anni profumi molto di jazz.
L’esordio avvenne al Parco Lambro di Milano nel 1974 al Festival di Re Nudo con la
formazione composta da Furio Chirico (batteria), Beppe Crovella (piano, organo, mellotron,
sintetizzatore), Marco Gallesi (basso), Gigi Venegoni (chitarra, sintetizzatore), Giovanni
Vigliar (violino, voce) e Arturo Vitale (sassofono soprano e baritono, clarinetto e vibrafono). Il
primo album Tilt registrato a Roma divenne subito un classico del prog rock per l’originalità e
ne seguirono i tour nei teatri con la PFM e i Gentle Giant. Nel 1975 era nuovamente al Parco
Lambro per partecipare alla “Woodstock italiana”: fu la volta di Giro di valzer per domani,
secondo album maggiormente puntato sul jazz rock, con la voce di Gianfranco Gaza (poi
scomparso nel 1986). L’ideazione del terzo album Necropoli (non uscito) portò alla fuoriuscita
dal gruppo di Gigi Venegoni e Marco Gallesi, mentre il terzo album poi uscito nel 1979, Quinto
Stato, segnò la fine dell’epoca d’oro del progressive rock. Ciononostante la band era rimasta
attiva, sia sul fronte della produzione discografica, sia nella sfera live, regalando
continuamente momenti di grande musica. Ricordiamo la storica apparizione al Club Città di
KawasaKY/Tokyo, da cui è stato tratto il relativo album. Attualmente i componenti del gruppo
sono i già citati Crovella, Chirico, con le nuove entrate di Marco Roagna (chitarre), Roberto
Puggioni (basso) e Iano Nicolò (voce).
A Bologna suonano con loro David Cross e Mel Collins. Il primo è stato storico
componente dei King Crimson (reclutato nel 1972 dal fondatore del gruppo Robert
Fripp) al fianco di John Wetton, James Muir e Bill Bruford. Questa line up dà vita ad album
fondamentali per l’evoluzione del rock d’avanguardia quali Lark’s Tongues In Aspic e Starless
and Bible Black. Dopo il tour le cui registrazioni hanno dato vita a Live In U.S.A., Cross decide
di uscire dai King Crimson, continuando però a collaborare per il successivo disco Red. Dopo,
Cross è sempre rimasto attivo nel panorama musicale con diversi progetti e svariati album
solisti, tra cui ricordiamo Exiles, con la partecipazione di Robert Fripp, John Wetton, Peter
Hammill e Pete Sinfield. Da un paio d’anni la sua presenza in Italia è andata intensificandosi
con alcune date live con la sua David Cross Band, e come ospite degli Arti e Mestieri.
Mel Collins è semplicemente “il” sassofonista per quanto concerne il mondo del rock.
Dopo aver fatto parte dei King Crimson dal 1970 al 1972 per i tre album In The Wake of
Poseidon, Lizard e Islands, ha concesso il suo sassofono per dischi che ognuno di noi ha in
casa: Slowhand di Eric Clapton, Some Girls dei Rolling Stones, Alchemy: Dire Straits Live
dei Dire Straits. Ha collaborato con artisti del calibro di Brian Ferry, Marinane Faithfull,
David Sylvian, Tina Turner, Pete Townsend, Tom Waits, Cliff Richard, Joan Armatrading, i
Tears for Fears, gli Uriah Heep, per citare i più famosi. Presente anche in alcuni dischi di
artisti italiani, quali Lucio Battisti e Pino Daniele, Mel Collins si è più volte esibito nel nostro
paese di recente, con la 21st Century Schizoid Band (con cui ripercorre i primi anni della saga
King Crimson), insieme agli Arti e Mestieri e con il chitarrista Jakko Jakszyk.
Stereokimono
Un trio rock strumentale con influenze progressive e psichedeliche, e nell'attuale
formazione dal 1995, ha inciso due album e partecipato a diverse compilation. La band ha
vinto la 5° edizione del concorso nazionale "Omaggio a Demetrio Stratos" e il premio
nazionale "MEI/Toast 2002" per il miglior album strumentale prodotto nell'anno. Ha aperto
alcuni concerti della PFM, il cui batterista Franz Di Cioccio ha prodotto il loro secondo album
Prismosfera, inaugurando la sua etichetta Immaginifica per diffondere musica evolutiva e
progressive: “la materia è una, i sensi sono cinque, e l’immaginazione infinita” (F. Di Cioccio).
Il primo KI era uscito nel 2000, e fu molto ben accolto da stampa nazionale e estera, mentre è
imminente la pubblicazione del terzo disco. Nel 2002 era uscito il cd compilation Italian Prog
Bands con D.F.A., Deus Ex Machina e Finisterre, distribuito solo in Messico, Sudamerica e
Giappone.
Gli Stereokimono sono citati nella storica enciclopedia inglese Gibraltar Encyclopedia of
Progressive Rock: "(…) si distinguono per la loro presa di distanza da generi codificati. La
capacità di creare atmosfere sonore, con una straordinaria libertà espressiva non assoggettata
ad alcun canone, li porta immediatamente a sviluppare un repertorio raffinato dal forte
coinvolgimento emotivo…"
PropheXy
Si inseriscono nel panorama musicale del progressive rock italiano e europeo con la
partecipazione al tributo ufficiale italiano ai King Crimson The letters: an
Italian unconventional guide to King Crimson, edito nel 2005 dalla Mellow Records e
che vede la partecipazione, tra gli altri, del pianista Stefano Bollani. La rielaborazione di The
Great Deceiver ottiene consensi favorevoli da appassionati e addetti ai lavori. La stessa
fortuna riscuote Scartomanzia, il promo autoprodotto datato 2006, che conquista il primo
posto nella sezione rock della rivista Acid Jazz, che pubblica il brano Plasticosmic nella
compilation allegata al numero di agosto 2006. Sono di questo periodo le collaborazioni con
Anekdoten (SWE), Sleepy Time Gorilla Museum (USA), Holding Pattern (USA), Le Orme,
Deus Ex Machina, Maschera di Cera. Il solidificarsi della line-up ottenuto attraverso le
numerose esibizioni live in versione elettrica e acustica porta alla realizzazione dell’ultimo
album Alconauta, un mix di pazzia compositiva, metriche non convenzionali, melodie e
aperture psichedeliche: una nuova forma di Pro-Aggressive Rock. Nel 2010 un importante
cambio di line-up vede entrare nei Prophexy il cantante Samuel Rizza e il tastierista Diber
Benghi a sostituire Matteo, e sono già pronte alcune nuove composizioni.
Accordo dei Contrari
Attivi dal 2001, sono un combo dedito a un sofisticato rock strumentale, tinto di jazz e
musica contemporanea. Raggiunta la stabile line-up con Giovanni Parmeggiani (tastiere),
Marco Marzo (chitarre), Daniele Piccinini (basso) e Cristian Franchi (batteria), pubblicano nel
2007 l’album Kinesis, con cui vincono il Progaward per il miglior album italiano dell’anno.
Seguono concerti e festival al fianco di band di fama mondiale (Anekdoten, Sleepytime Gorilla
Museum, Birdfish), facendo crescere il seguito del quartetto che nel 2010 decide di affrontare
la produzione di un secondo lavoro in studio. Registrato interamente live in studio e
attualmente in fase di missaggio, il disco sarà pubblicato presto. Nel frattempo la band si
esibisce dal vivo presentando in anteprima alcune nuove composizioni. Ospite della serata
bolognese è Richard Sinclair, celebre bassista, chitarrista e cantante inglese, che aveva
fondato negli anni Settanta alcuni gruppi storici dell’area di Canterbury come
Caravan e Hatfield And The North. Sinclair aveva militato nei leggendari Camel di Andy
Latimer e Peter Bardens, suonato nel capolavoro Rock Bottom di Robert Wyatt e in
numerosi progetti paralleli tra jazz-rock, progressive e musica acustica. Il successo del terzo
album dei Caravan In the Land of Grey and Pink fu tale da non andare mai fuori produzione
sin dal 1971, data in cui è stato lanciato sul mercato. L’avvio di quella che fu poi denominata
“La Scena di Canterbury” vide un quindicenne Richard fondare, con i fratelli Hugh e Brian
Hopper, la prima band di Canterbury, i seminali e influenti The Wilde Flowers, nati da una
costola del David Allen Trio. In questa band si sono succeduti tra gli altri Robert Wyatt, Pye
Hastings, Kevin Ayers, Richard Coughlan, David Sinclair e Graham Flight. Da questo primo
nucleo sono poi derivati tutti i principali gruppi di Canterbury come Soft Machine, Caravan e
Gong, ma soprattutto, ne sono scaturiti oltre 35 anni di meravigliosa musica originale ed
eccentrica, dal timbro stimolante e spesso malinconico, piena di inventiva, basata su una
combinazione di jazz, folk music, musica classica, inni sacri anglicani, rock e psichedelia. Gli
album originali, a partire dal primo album di Richard con i Caravan, che porta la data del
1968, sono tutti stati ristampati e rimessi sul mercato. Nel 2005, con l’uscita dell’attesissima
raccolta degli Hatfield and the North dal titolo Hatwise Choice, la Richard Sinclair Band si è
certamente evoluta, annoverando nuovi strumentisti come il percussionista Pip Pyle
(recentemente scomparso) e il tastierista Alex Maguire. L’attività di Richard - trasferitosi da
poco in Puglia - prosegue a gonfie vele tra jazz, folk e unplugged: il musicista inglese continua
a suonare anche come solista, in duo con il flautista tarantino Gianluca Milanese, in trio con il
pianista David Rees Williams e il clarinettista e sassofonista Tony Coe. Richard ama
collaborare anche con band di musicisti internazionali suoi amici, come ad esempio Richard
Sinclair’s Taranterbury Band of Dreams (Taranto, Italia), Panzerpappa (Oslo, Norvegia),
Opabina (Tokyo, Giappone), Glass (Seattle, U.S.A.), per citare i più noti.
We Love Vintage è organizzato da Arte/Nativa in collaborazione con No Logo Vintage.
Arte/Nativa è un collettivo di diverse band musicali (PropheXy, Altare Thotemico e Accordo
dei Contrari) per cercare sviluppi diversi dell’idea di canzoni. Trovano la forza e il coraggio di
scomporre e ricreare forme sonore dalla consapevolezza delle loro radici, una tradizione
moderna che va da Elvis ai King Crimson, dai Beatles a Frank Zappa. Il rock alternativo è
ormai fenomeno di massa, e nessuno si scandalizza più per una chitarra distorta o un buco nei
jeans, tanto meno sono questi gli elementi che possono oggi rappresentare il suonare pensare
vivere “contro”. Arte/Nativa intende destabilizzare chi ascolta, senza le certezze di strofa e
ritornello, rappresentando l’imprevisto, l’indefinito, il precario in cui viviamo, non
solo avvicinandosi all’etichetta Progressive ma superandola nel comprenderla per donarle una
nuova e attuale ragione di vita. Arte/Nativa non vuole essere una "riserva artistica" per
progetti che trovano la propria giustificazione nell’essere fenomeni locali, ma intende dare
risalto a realtà penalizzate dall’esterofilia che caratterizza l’attuale mondo del rock.
___________________________________
Per ulteriori informazioni e foto in alta definizione:
elfi reiter – ufficio stampa “we love vintage” – [email protected] - tel: 328.5626730
Scarica