consiglio20 20-06-06 - UniFI - Università degli Studi di Firenze

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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZE
MUSEO DI STORIA NATURALE
Verbale della riunione del Consiglio Scientifico del 20 Giugno 2006
Riunione N. 20
Il Consiglio Scientifico del Museo di Storia Naturale, convocato con lettera dell’01/06/06, si è
riunito oggi, 20 Giugno, alle ore 10.00 presso l’Ufficio del Presidente, via La Pira n. 4 per discutere
il seguente ordine del giorno:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Approvazione verbale precedente;
Comunicazioni del Presidente;
Stato di avanzamento progetto sezione di Antropologia;
Presentazione programma della giornata del 23/06/2006;
Criteri per l’utilizzo dei proventi derivanti dalle iniziative con la COOP;
Rapporti di collaborazione con l’ARPAT;
Approvazione relazioni artt. 18 e 21 del Regolamento di Amministrazione Finanza e
Contabilità;
8. Accettazione trasferimento laboratorio di biologia sotterranea;
9. Convegno con la California Accademy Science;
10. Convegno con l’ANMS;
11. Varie ed eventuali.
Presenti: Acidini Cristina, Arrigoni Pier Virgilio, Barsanti Giulio, Berti Roberto, Cioppi Elisabetta,
Clemente Pietro, Diani Gabriella, Moggi Cecchi Jacopo, Pratesi Giovanni.
Assenti giustificati: Bartolozzi Luca, Clauser Marina, Giacobini Giacomo.
Presiede: Pratesi Giovanni
Segretario: Dell’Edera Matteo
Acidini esce alle ore 12.10, prima della discussione del punto 4 dell’ordine del giorno.
Clemente esce alle ore 13.00, prima della discussione del punto 5 dell’ordine del giorno.
Cioppi esce alle ore 13.10, prima della discussione del punto 5 dell’ordine del giorno.
1. Approvazione verbali precedenti.
Il Presidente pone in approvazione il verbale del Consiglio Scientifico n. 19 del 23 Maggio 2006.
Il Consiglio Scientifico approva all’unanimità.
2. Comunicazioni del Presidente.
Il Presidente comunica che:
a) il 19 Giugno presso la sede della Unicoop Firenze c’è stata la presentazione del progetto “Per
natura a favore della natura” frutto dell’accordo tra il Museo di Storia Naturale e l’Unicoop
Firenze. Il progetto prevede la produzione e la vendita da parte di Unicoop di 30.000 magliette e
5.000 guide dal titolo “Viaggio nei tre regni + 1”, al Museo verrà destinato un euro per ogni
maglietta o guida venduta.
b) Ha avuto un colloquio con un archeologo che ha espresso la volontà di essere trasferito al Museo.
Si stanno, inoltre, riprendendo in considerazione le precedenti richieste di trasferimento arrivate
al Museo.
1
c) La nomina delle commissione per il concorso per 2 posti di personale di categoria EP è di
esclusiva competenza dell’Ufficio Programmazione e Gestione Personale Tecnico
Amministrativo. Inoltre, in base al D.Lgs n. 165/2001, nessun membro degli organi di governo
del Museo potrà far parte della suddetta commissione.
3. Stato di avanzamento progetto sezione di Antropologia.
Il Presidente cede la parola al prof. Moggi. Moggi riferisce che ha avuto una serie di incontri con
l’arch. Lachina dell’Ateneo per mettere a punto il capitolato relativo alla riorganizzazione della
sezione di Antropologia. Informa il Consiglio Scientifico che per mettere a punto il capitolato da
presentare per l’approvazione del Consiglio Scientifico ci sarà bisogno di ulteriori approfondimenti.
Il Presidente precisa che prima di approvare il capitolato, bisognerà che il Consiglio Scientifico
approvi il progetto scientifico.
Interviene Clemente che legge il seguente documento: “I. La legislazione dei beni culturali
riconosce da tempo un’area specifica di beni detti in passato DemoEtnoAntropologici e nel recente
Codice dei beni culturali e del paesaggio detti "Etnoantropologici". Questo settore ha specificità di
strumenti di documentazione, di conoscenze critiche, di approccio ostensivo, e non è riducibile ad
altri, né storico-artistici né scientifici. I musei di questo tipo in tutto il mondo sono diretti da
antropologi culturali o hanno consulenze scientifiche primarie di antropologi culturali ed etnologi.
Tra le collaborazioni più importanti a questi musei sono quelle degli storici della contemporaneità,
delle scienze sociali, dell’arte contemporanea, degli storici del museo.
Il Museo Nazionale di Antropologia ed etnologia di Firenze è un museo di interesse
‘etnoantropologico’, ed è conseguente alle leggi vigenti e alla coerenza delle prospettive della
ricerca scientifica e dell’autonomia dei saperi che ispirano l’etica degli studi universitari, che esso
debba essere ispirato a criteri di ostensione, didattica e studio ‘etnoantropologici’ con la doverosa
collaborazione interdisciplinare con studiosi di altri settori, soprattutto umanistici.
Il Museo Nazionale di Antropologia ed Etnologia, ora Sezione del Museo di Storia Naturale
dell’Università di Firenze è uno dei più importanti e forse il primo in ordine cronologico museo
etnologico d’Europa, per storia e per collezioni. Si può avvicinare al Pitt Rivers Museum di Oxford,
al Museo etnologico di Berlino, al Musée de l’Homme di Parigi, e al Museo Pigorini di Roma.
Ha avuto una collocazione marginale in quanto collocato entro la gestione in un’area di studi
biologici e antropologico fisici, ma questa collocazione ne ha conservato in buona parte la struttura
storica che - nel quadro delle prospettive attuali della museo grafia - è un valore supplementare e
decisivo per una nuova missione del museo. In questa chiave esso è un Museo Nazionale di
interesse e rilievo mondiale e deve essere oggetto di progettualità a partire da questo dato.
Il Museo presenta delle emergenze innanzi tutto di studio, in quanto per la sua situazione di
gestione in area naturalistica è stato molto poco studiato, non ha un catalogo cartaceo e una
descrizione adeguata dei fondi e delle collezioni. La pratica delle visite guidate per le scuole
interpreta l’allestimento in una chiave di sola cultura materiale, ambientale, evolutiva che valorizza
il 10% delle potenzialità didattiche del museo proprio perché ignora l'antropologia culturale,
l’etnologia, la storia del colonialismo e pertanto il dialogo con gli insegnamenti scolastici di storia,
geografia, educazione civica, con gli insegnamenti etnoantropologici, sociologici e turistici che
sarebbero uno straordinario bacino di utenza. Nel museo sono documentate popolazioni sulle quali
c'è stato un dibattito internazionale in area etnoantropologica e filosofica come - tra i moltissimi - i
Nuer e gli Azande , i Kung, gli Ainu, in prospettive di antropologia e filosofia politica, della magia
e della religione, di antropologia economica, prospettive che risultano attualmente del tutto
ignorate.
Da quando ho con il Museo un rapporto di collaborazione ho direttamente visto centinaia di
antropologi culturali tra docenti e studenti apprezzarlo e alcuni fame oggetto di studio. Ho avuto
decine di apprezzamenti e di dichiarazioni di interesse collaborativo. Tutti si rendono conto delle
potenzialità di uno sguardo etnoantropologico fino ad ora trascurato. Il personale che vi opera e che
ha una formazione legata all'antropologia fisica (in futuro occorrerà immaginare una integrazione
2
con personale etnoantropologico) propone da tempo collaborazioni nella prospettiva di una nuova
missione del museo. Missione che ho anche delineato per iscritto in un documento, e che è stata
oggetto di un saggio del conservatore Marco Piccardi sulla rivista Antropologia Museale con una
mia presentazione.
Il museo presenta anche delle emergenze di tipo museo grafico, legate ai limiti di spazio, di apparati
introduttivi, alla mancanza di controllo climatico e a una illuminotecnica poco adeguata, le due
priorità per esso sono infatti: un progetto di rilettura critica e di rinnovamento della missione basato
sui temi del viaggio scientifico, del colonialismo, del rapporto con la ricerca etnoantropologica
internazionale, della diversità delle culture e l'uguaglianza degli esseri umani, un museo
collaborativi, che necessità di un progetto attento e rispettoso della forma storica dell'allestimento, e
di spazi preliminari per la introduzione ad esso; un progetto di messa a punto con tecniche adeguate
della esposizione che può andare da un massimo di rilettura storica radicale (Museo di anatomia
umana di T orino) a un minimo di adeguamento agli standard nazionali e di nuovo impianto di luci.
Queste esigenze richiedono investimenti.
La mia proposta è pertanto di dare a questo museo adeguato rilievo, per le sue esigenze di fondo.
E’ evidente che ritengo necessaria una direzione etnoantropologica, un comitato scientifico
pluridisciplinare, un dialogo prioritario con l'area umanistica Ma cosa questo possa significare sul
piano pratico dipende molto da quali dialoghi e mediazioni possono darsi in questo Consiglio
Scientifico. Se in questa sede le istanze che propongo non avranno spazio dovrò necessariamente
guardare oltre: ho parlato con la Preside della mia Facoltà, mi propongo un incontro col Rettore
dopo avere fatto un dossier ampio della questione. Se non avrò adeguate garanzie di tutela del bene
e di sua valorizzazione mi rivolgerò a sedi territoriali di tutela e governo dei beni culturali e a sedi
associative nazionali, proprio perché non si tratta di una questione personale, ma si tratta della
difesa di un bene che la legislazione affida alle competenze dei museografi etnoantropologi.
2. Non starò a riassumere le ragioni che ho già esposto in questa sede e sono riportate a verbale, del
mio disagio in questo comitato scientifico e non dirò di nuovo perché considero errate diverse
procedure che sono state adottate. Questo farà parte semmai di un dossier più ampio.
Voglio solo dedicare una riflessione alle ragioni per cui sono contrario alla realizzazione di un
“nuovo percorso della sezione di antropologia sull' evoluzione dell’uomo”
Ci sono ragioni molto forti:
In un museo che ha bisogno di valorizzare il suo straordinario patrimonio e l’esposizione storica,
non è adeguato spendere soldi per creare una ulteriore sofferenza spaziale non finalizzata al museo
e non in connessione con la sua missione. A mio avviso si deve progettare a partire dagli scopi del
museo e dalla sua missione, e non per una idea tematica che vi si interpone.
Un percorso museale si realizza a partire da documenti fondamentali: progetto scientifico, fattibilità,
costi, benefici attesi. Questi documenti per essere approvati devono essere scritti. Sul progetto di
"nuovo percorso" non è stato scritto niente.
Il conservatore del Museo di Antropologia ha segnalato con una lettera che il progetto crea forti
disagi alla esposizione di una collezione storica, quella indiana del De Gubernatis (che da sola
richiederebbe un investimento di studio e non di essere inscatolata) e che si creano forti disagi
spaziali non finalizzati alla missione del museo.
La “sala della società” dovrebbe essere messa a disposizione della didattica universitaria con una
forte perdita di autonomia per gli usi museali.
Il percorso è pensato come permanente e quindi intende alterare lo spazio e la interpretazione del
museo di antropologia e verrebbe compromessa la sua vocazione storico-etnoantropologica con un
forte danno per il suo patrimonio.
Ma c'è anche una ragione museologica: un percorso sull’evoluzione, ammesso che avesse un
progetto scientifico leggibile, perché dovrebbe stare nel museo di antropologia? Cosa ha che fare
con la sua missione? Non sarebbe più opportuno dare ad esso una fisionomia di connessione tra vari
musei, e quindi uno spazio distinto, o addirittura una collocazione nell’area delle scienze zoologiche
come loro ultimo esito?
3
C'è infine una ragione scientifica che gli etnoantropologi sentono fortemente, quella per cui un
simile percorso accentuerebbe nel museo esistente una immagine evoluzionistica delle civiltà
finendo per sottolineare dei tratti relativi a schemi di ‘arretratezza-progresso’ che sarebbero da un
lato offensivi per i visitatori di vari paesi, dall’altro finirebbero per far emergere quello che molti
visitatori chiamano il ‘tono razziale’, dell’esposizione, rendendo impossibile un qualsiasi progetto
di museo grafia collaborativa.
Propongo pertanto di rivedere questa decisione”.
Acidini esordisce dicendo che la sua non sarà una valutazione sul merito ma sul metodo. Dai
precedenti interventi, ma anche dalla lettura dei verbali precedenti, gli sembra di capire che ci sono
due istanze alternative, anche se mon sono tra di loro del tutto incompatibili, ma che comunque per
trovare la piena compatibilità tra le due bisognerà lavorare molto.
Se è vero che un capitolato prelude ad una fase esecutiva che con i suoi tempi di aggiustamento e di
verifica deve aver luogo secondo alcune indicazioni concrete che sono l’ordinamento a livello
museologico e l’allestimento a livello museografico, non di meno l’altro percorso indica che c’è
stata la messa a fuoco della “missione” nel Museo che dell’attività corrente dovrà essere il punto di
partenza di tutti i comportamenti conseguenti.
Ore se ci fosse una qualche discrasia importante tra la definizione di missione che eventualmente
fosse condivisa dai Responsabili e l’ordinamento e l’allestimento, ne discente che sarebbe il
momento di fare chiarezza, altrimenti le due strade rischierebbero di rimanere infruttuosamente
separate.
Infine mette in evidenza che è molto importante concordare su quella che sia la missione del Museo
e come questa si esplica nel modo migliore, con quali valenze espositive, con quali percorsi
didattici, con quali strutture di accoglienza e di studio.
Barsanti ricorda che la decisione è stata presa da più di un anno, e all'unanimità. Sostiene che la
missione della sezione è quella, peraltro implicita nella sua denominazione, di tenere assieme
Antropologia ed Etnologia, e dichiara di aver sempre operato in favore di quest'integrazione: a
Parigi nel Comité de pilotage del Musée de l'homme, tentando di contrastare il progetto di
spostamento dell'Etnologia all'esterno del Musée, e adesso a Firenze - dove la situazione è capovolta
- operando per il riallestimento dell'Antropologia all'interno del Museo. Precisato che tale
riallestimento non determinerà alcuna sofferenza spaziale per l'Etnologia, sottolinea il carattere
strategico, dal punto di vista scientifico e tenuto conto della presente congiuntura intellettuale,
dell'accostamento dell'Antropologia all'Etnologia, piuttosto che alla Zoologia.
Cioppi si dice pienamente d’accordo col Prof. Clemente nella necessità di valorizzare le collezioni
etnologiche della Sezione. Esprime la necessità di tener presente che si tratta di individuare una
missione unitaria di tutto il Museo di Storia Naturale e non separatamente della Sezione di
Antropologia, perciò anche la parte "nuova" sull'evoluzione dei primati ci sta bene. Propone di
creare una Commissione - composta dal prof. Clemente e da altri antropologi culturali- per la
valorizzazione della parte etnologica del museo, che affronti con urgenza alcuni interventi tecnici e
poi ovviamente quelli di carattere scientifico; come quella di essere "ri-illuminata" e poi
climatizzata, secondariamente anche rivedere le proposte didattiche elaborate dalla Sezione.
L'attivazione di tutti questi interventi non è comunque compromessa in nessun modo
dall'attivazione del progetto "evoluzione primati" che occupa locali attualmente chiusi e con
materiali non esposti (il museo indiano poi storicamente non era ubicato lì).
Moggi si dichiara d'accordo con le prese di posizione espresse prima di lui da Barsanti e da Cioppi.
Tiene a sottolineare che uno dei punti cardine del Museo di Storia Naturale dopo la sua
ristrutturazione è stato quello di considerarlo come un organismo unico, nel quale la gestione
unitaria delle varie sezioni ne rafforzasse la caratterizzazione e l'immagine. In questo contesto, il
Consiglio Scientifico approvò a suo tempo la politica di investimenti mirata a interventi su una
sezione piuttosto che una serie di interventi a pioggia con contributi alla varie sezioni. La decisione
di intervenire sulla sezione di Antropologia ed Etnologia, nella sua componente antropologica, è
stata approvata dall'intero Consiglio Scientifico nel riconoscimento di una grave lacuna culturale
4
nel settore espositivo di questa sezione e del museo intero. Questo non deve essere considerato
come un atteggiamento di chiusura nei confronti della componente umanistica del Consiglio
Scientifico, ma soltanto come la individuazione di specifiche priorità di intervento. Il Museo di
Storia Naturale è un organismo unico, con componenti molto diversificate (e la sezione di
Antropologia ed Etnologia è una di queste) ciascuna delle quali sarà soggetta ad interventi di
riqualificazione e di valorizzazione nei tempi e nei modi che il Consiglio Scientifico deciderà di
stabilire.
4. Presentazione programma della giornata del 23/06/2006.
Il giorno 23 Giugno saranno presentate, presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli
Studi di Firenze, le schede per la catalogazione dei Beni Naturalistici in attuazione dei “Protocolli
d’intesa tra Conferenza dei rettori delle Università italiane (CRUI), Ministero per i Beni e le Attività
Culturali (MIBAC), Ente per le nuove Tecnologie l’Energia e l’Ambiente (ENEA), Associazione
Nazionale dei Musei Scientifici (ANMS) in tema di ricerca, studi e formazione nel settore della
catalogazione dei beni culturali”. A seguito della stipula dei Protocolli si sono costituiti diversi
gruppi di lavoro, integrati con i già collaudati tavoli tecnici Regioni – Istituto Centrale per il
Catalogo e la Documentazione (ICCD del MIBAC).
In occasione dell’incontro del 23 Giugno verranno presentate le schede realizzate per la
catalogazione dei Beni Naturalistici (Botanica, Mineralogia, Petrologia, Planetologia, Zoologia).
Nell’ambito dei Protocolli d’intesa, al fine di diffondere una catalogazione basata su standard
condivisi a livello nazionale, è stata promossa la diffusione del Sistema Informativo Generale del
Catalogo (SIGEC) all’interno delle Università italiane e dei Musei afferenti all’ANMS.
5. Criteri per l’utilizzo dei proventi derivanti dalle iniziative con la COOP.
Dopo la presentazione del progetto “Per natura a favore della natura” frutto dell’accordo tra il
Museo di Storia Naturale e l’Unicoop Firenze e stata firmata una convenzione tra il Museo e
l’Unicoop Firenze che ha come oggetto la realizzazione, nel corso del 2006, dei seguenti obiettivi:
 far conoscere il Museo di Storia Naturale ad un largo pubblico toscano;
 reperire risorse per la ricerca scientifica e la salvaguardia della natura in Toscana;
 qualificare l’Unicoop Firenze come attrice di promozione culturale e del territorio dove
opera.
Per il raggiungimento dei suddetti obiettivi l’Unicoop Firenze si impegna a produrre delle magliette
con riproduzione di immagini di animali a forte rischio di estinzione nella Regione Toscana e alla
loro vendita nei suoi punti vendita. Un euro di ricavato dalla vendita di ciascuna maglietta sarà
trasferito da Unicoop al Museo che destinerà i fondi in studi e ricerche sulla fauna e flora toscana.
Inoltre l’Unicoop si impegna a realizzare una guida illustrata del Museo che sarà in vendita per due
mesi nei propri negozi e dal 1° settembre presso le biglietterie del Museo. Un euro di ricavato dalla
vendita di ciascuna volume sarà trasferito da Unicoop al Museo che destinerà i fondi in studi e
ricerche sulla fauna e flora toscana.
Le modalità di impiego dei suddetti fondi verranno decisi nel momento in cui si conoscerà il loro
preciso ammontare.
6. Rapporti di collaborazione con l’ARPAT
Questo punto dell’ordine del giorno viene rinviato alle prossime riunioni del Consiglio Scientifico.
7. Approvazione relazioni artt. 18 e 21 del Regolamento di Amministrazione Finanza e
Contabilità
L’articolo 18 comma 1 del Regolamento di Amministrazione Finanza e Contabilità dell’Ateneo
prevede che: “entro il 30 Giugno le unità amministrative trasmettono al Rettore una relazione con la
quale comunicano le loro motivate previsioni in ordine alle entrate che, nell’anno finanziario
successivo e nei due seguenti, deriveranno da convenzioni e comunque da altre attività svolte”.
5
La Divisione Servizi Finanziari, al fine di uniformare la rilevazione dei dati previsionali, ha inviato
uno schema appositamente predisposto.
L’articolo 21 comma 1 del Regolamento di Amministrazione Finanza e Contabilità dell’Ateneo
prevede che: “Sulla base delle risultanze dei conti consuntivi e tenuto conto dei pagamenti già
effettuati, delle prenotazioni di pagamento e delle obbligazioni scadenti in esercizi futuri, le unità
amministrative ed i Poli, entro il 30 Giugno trasmettono al Rettore una relazione che evidenzia e
motiva gli scostamenti rispetto alle previsioni iniziali e le esigenze riguardanti il restante periodo
dell’esercizio”.
Il Consiglio Scientifico
 Visto il Regolamento del Museo di Storia Naturale;
 Visto il Regolamento di Ateneo di Amministrazione, Finanza e Contabilità;
 Viste le relazioni relative agli artt. 18 e 21 del Regolamento di Ateneo di Amministrazione,
Finanza e Contabilità;
DELIBERA
di approvare la relazione e il relativo schema sulle previsioni di entrata per l’anno 2007 e per i due
anni successivi ai sensi all’art. 18 comma 1 del Regolamento di Amministrazione Finanaza e
Contabilità e la relazione e il relativo schema così come previsto dall’art. 21 comma 1 dello stesso
Regolamento;
8. Accettazione trasferimento laboratorio di biologia sotterranea
Questo punto dell’ordine del giorno viene rinviato alla prossima riunione del Consiglio Scientifico.
9. Convegno con la California Accademy Science
Questo punto dell’ordine del giorno viene rinviato alla prossima riunione del Consiglio Scientifico.
10. Convegno con l’ANMS
Questo punto dell’ordine del giorno viene rinviato alla prossima riunione del Consiglio Scientifico.
11. Varie ed eventuali
a) Circa quindici anni fa venne acquistato dal MEMA (Centro di Microscopia Elettronica e
MicroAnalisi), di cui il Museo di Storia Naturale fa parte, insieme al Dipartimento di Scienze della
Terra e al Dipartimento di Meccanica, un microscopio elettronico Philips 515.
Attualmente il suddetto microscopio è obsolescente, inoltre molti pezzi di ricambio non sono più
disponibili.
Il prof. Marco Benvenuti, Direttore del MEMA, si è reso promotore di una richiesta di
finanziamento all’Ente Cassa di Risparmio di Firenze per l’acquisto di un nuovo microscopio
elettronico in sostituzione di quello attualmente in uso.
La richiesta di finanziamento che non potrà essere inferiore a circa 250.000 euro, dovrebbe essere
accompagnata da un cofinanziamento a carico delle tre strutture che costituiscono il MEMA di
5.000 euro ciascuna.
Il Consiglio Scientifico:
 Visto il regolamento del Museo di Storia Naturale;
 Visto il Regolamento di Amministrazione Finanza e Contabilità dell’Università degli Studi
di Firenze;
 Considerata la richiesta del prof. Marco Benvenuti;
DELIBERA
il cofinanziamento di 5.000 euro da destinare all’acquisto del nuovo microscopio elettronico presso
il MEMA.
6
Copertura finanziaria: CDR Direzione Capitolo F.S. 01.07.01.02., E. 5.000.
b) Per cofinanziare l’acquisto del nuovo microscopio elettronico del MEMA si rende necessaria la
seguente variazione al bilancio di previsione 2006:
Capitolo
Descrizione
CDR
Variazione
FS 1.07.01.01
ATTREZZATURE INFORMATICHE
DIREZIONE
- 2.200,00
FS 1.06.10
MATERIALE DI CONSUMO
DIREZIONE
-2.500,00
FS 1.07.01.02
ALTRE ATTREZZATURE
DIREZIONE
4.700,00
Il Consiglio Scientifico:
 Visto lo Statuto dell’Università degli Studi di Firenze;
 Visto l’art. 8 del Regolamento del Museo di Storia Naturale;
 Visto il Regolamento di Ateneo di Amministrazione, Finanza e Contabilità;
 Vista la delibera del Consiglio Scientifico n 14 del 20 dicembre 2005;
DELIBERA
le seguenti variazioni al bilancio di previsione 2006:
Capitolo
Descrizione
CDR
Variazione
FS 1.07.01.01
ATTREZZATURE INFORMATICHE
DIREZIONE
- 2.200,00
FS 1.06.10
MATERIALE DI CONSUMO
DIREZIONE
-2.500,00
FS 1.07.01.02
ALTRE ATTREZZATURE
DIREZIONE
4.700,00
Non essendoci altri argomenti, il Presidente dichiara chiusa la seduta alle ore 14.00. Della riunione
è redatto il presente verbale, approvato seduta stante, limitatamente alle delibere assunte, che viene
approvato e sottoscritto come segue.
Il Segretario Amministrativo
(dott. Matteo Dell’Edera)
Il Presidente
(prof. Giovanni Pratesi)
7
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