GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI Embassy of Italy Washington D.C. GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 1 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI Copyright © 2009 IPR Desk NY-ICE. All Rights Reserved 1 febbraio 2009 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 2 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI 2 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 3 Questa guida intende fornire agli imprenditori italiani uno strumento pratico per operare nel mercato degli Stati Uniti, nel rispetto delle normative sulla protezione della proprietà intellettuale. La pubblicazione, predisposta dal Desk per la tutela della Proprietà Intellettuale Embassy of Italy e anticontraffazione dell’ICE di New York in stretto coordinamento con Washington D.C. l’Ambasciata d’Italia a Washington, rappresenta il risultato di uno sforzo mirato ad un duplice obiettivo: soddisfare un’esigenza pratica a beneficio degli imprenditori italiani e testimoniare la capacità e la volontà delle Istituzioni italiane all’estero di “fare sistema” al servizio delle nostre imprese, in un settore la cui importanza è destinata ad aumentare nel XXI secolo. Giovanni Castellaneta Ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti d’America La difesa del Made in Italy passa anche attraverso il riconoscimento e la successiva tutela dei marchi commerciali e dei brevetti. Nonostante il valore intrinseco riconosciuto alla proprietà intellettuale, le problematiche sono rilevanti. Esse scaturiscono sia dalla disinformazione sulle pratiche di tutela delle invenzioni che dalla violazione dei diritti posti in loro difesa. Quest’ultima fattispecie dà vita ai fenomeni della contraffazione e della pirateria. Violazioni di questo tipo sono in continuo aumento ed assumono una dimensione sempre più ampia, con ricadute negative sulla capacità innovativa delle imprese, sul volume dell’occupazione, sulla sicurezza dei consumatori e sulle entrate fiscali, costituendosi, di fatto, come elementi destabilizzanti per i mercati internazionali. L’impegno del Ministero dello Sviluppo Economico per assistere le imprese italiane in tal senso è testimoniato attraverso l’attivazione della rete di 13 Desk per la tutela della Proprietà Intellettuale, la creazione di un nuovo Dipartimento per la lotta alla contraffazione e il lancio di una nuova rubrica sulla home page del sito www.mincomes.it. Quest’ultima iniziativa costituirà una vera e propria finestra sulla P.I., aperta in 10 mercati strategici per le imprese italiane. Anche la presente guida pratica è tra gli strumenti messi a disposizione delle aziende, con l’auspicio che il suo impiego possa far incrementare il numero di concessioni di brevetti e marchi negli Stati Uniti. Adolfo Urso Sottosegretario allo Sviluppo Economico La competitività ed il successo di una nazione vengono sempre di più misurati, non solo in base all’export di “prodotti”, ma anche per le conoscenze e per il know how che un paese ha da offrire e che può valorizzare in termini economici. L’Istituto nazionale per il Commercio Estero svolge un ruolo di primo piano per il sostegno e la promozione dell’export tecnologico e della proprietà intellettuale italiana, facilitando le attivita’ imprenditoriali rivolte ai mercati esteri. A testimonianza di ciò, vi e’ il supporto fornito dalla rete dei tredici Desk per la tutela della Proprietà Intellettuale, operativi prevalentemente presso le sedi degli uffici della rete estera dell’ICE, in grado di garantire servizi di informazione e di consulenza legale in materia di P.I. alle aziende italiane. Un’attività, questa dei Desk, dal piglio innovativo, che riconosce nella valorizzazione dei beni immateriali un aspetto focale per determinare la consistenza di un’azienda. Il Desk dell’ICE di New York ha realizzato un manuale pratico sull’impianto normativo della proprietà intellettuale negli Stati Uniti, che intende indicare, in modo chiaro e di agevole comprensione, i possibili faux pas da evitare, permettendo agli imprenditori di affacciarsi sul mercato statunitense armati di conoscenze specifiche e consapevoli delle diversità giuridiche. Aniello Musella Coordinatore Uffici ICE Rete USA 3 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 4 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI SOMMARIO INTRODUZIONE Pag. 7 BREVETTO 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. Definizione Normativa statunitense Accordi internazionali Cosa é brevettabile negli USA Requisiti di brevettabilitá Documenti a corredo della domanda Iter d’esame Durata Domande provvisorie di brevetto Procedura Internazionale PCT Simbologia Ciclo completo per ottenere un brevetto Quanto costa brevettare Istituto del Contingency Fees Tutela Trasferimento e licenza 9 9 9 10 11 12 13 15 15 16 17 18 20 22 22 24 MARCHIO 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. Definizione Normativa statunitense Accordi internazionali Cosa é registrabile come marchio: le tipologie Indicazioni Geografiche: GIs Requisiti per la registrazione di un marchio Documenti a corredo della domanda Iter d’esame Durata Procedura internazionale:il Protocollo di Madrid Simbologia Ciclo completo per registrare un marchio Quanto costa registrare un marchio Tutela Diluizione e appannamento del marchio Trasferimento e licenza 4 26 26 27 27 29 33 35 38 39 39 41 42 44 44 47 48 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 5 MARCHIO NON TRADIZIONALE 1. Descrizione della fattispecie 50 NOMI A DOMINIO 1. 2. 3. Definizione Iter di registrazione Tutela 51 51 52 COPYRIGHT 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. Definizione Normativa statunitense Accordi internazionali Pre-registrazione Cosa é registrabile come copyright Documenti a corredo della domanda Durata Simbologia Ciclo completo per registrare un copyright Quanto costa registrare un copyright Tutela Trasferimento e licenza 55 55 55 56 56 57 57 57 58 60 60 63 P R O T E Z I O N E I P P R E S S O L E D O G A N E S TAT U N I T E N S I 1. 2. Documenti a corredo della domanda di registrazione del marchio Documenti a corredo della domanda di registrazione del copyright 64 65 TRADE SECRETS 1. 2. 3. 4. 5. Definizione Normativa statunitense Tipologie di trade secrets Iter d’esame Tutela 67 67 68 68 68 CONCORRENZA SLEALE 1. 2. Riferimenti normativi Fattispecie di concorrenza sleale 70 71 TABELLE DI SINTESI 73 INDIRIZZI UTILI 75 5 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 6 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI 6 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 7 INTRODUZIONE Con l’espressione proprietá intellettuale si intende, generalmente, quel settore del diritto volto alla tutela delle opere derivanti dall’inventiva e dall’ingegno umano. La proprietá intellettuale consiste in un insieme variegato di beni immateriali che, sebbene non siano tangibili, esistono e sono meritevoli di protezione giuridica, nonché suscettibili di valutazione economica. Non raramente il successo o il fallimento di un’impresa é strettamente connesso ad una piú o meno efficace tutela dei propri diritti di proprietá intellettuale. Il sistema giuridico della proprietá intellettuale negli Stati Uniti é il risultato di un secolare sviluppo giurisprudenziale e normativo. Infatti, i diritti di proprietá intellettuale sono regolati sia dal sistema di common law che da un piú recente apparato normativo. Dopo un primo periodo, in cui tali diritti venivano riconociuti soltanto nelle aule di tribunale, successivamente sono stati oggetto di regolamentazione sia federale che statale. L’attuale disciplina giuridica statunitense relativa alla proprietá intellettuale é, pertanto, caratterizzata dal concorso sia di regole giurisprudenziali di common law, i c.d. precedenti giurisprudenziali, che di norme scritte (Statutes). La Costituzione degli Stati Uniti conferisce al Congresso il potere di legiferare in materia di proprietá intellettuale al fine di garantire agli autori e agli inventori il diritto ad uno sfruttamento esclusivo delle proprie opere ed invenzioni. Tale potere si é concretizzato nell’emanazione di numerose leggi federali. Oltre alla normativa federale, un ruolo di primissimo piano in questo settore é svolto dalle legislazioni dei singoli Stati. Le leggi statali, che integrano il sistema nelle parti non coperte dalla legislazione federale, possono divergere, a volte in maniera significativa, da Stato a Stato. Le principali aree della proprietá intellettuale corrispondono al settore dei brevetti (Patents), dei marchi (Trademarks) e del diritto d’autore (Copyright). In questi settori la legge é finalizzata a garantire il riconoscimento dell’esistenza di diritti di proprietá intellettuale, nonché la loro protezione, e ad assicurare all’inventore il diritto di usare e sfruttare in via esclusiva, trasferire e concedere in licenza il proprio diritto. Il sistema della proprietá intellettuale negli Stati Uniti garantisce, inoltre, la protezione dei segreti industriali (Trade Secrets), che consistono in tutte quelle informazioni e dati segreti, non pubblici e spesso suscettibili di valutazione economica. Infine, rientra nell’ambito della proprietá intellettuale anche la disciplina sulla concorrenza sleale (Unfair Competition), che mira a reprimere tutte quelle condotte idonee a pregiudicare il corretto e regolare funzionamento del mercato concorrenziale. 7 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 8 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI I numerosi accordi e trattati internazionali stipulati negli ultimi decenni, cui hanno aderito sia gli Stati Uniti che l’Italia, rappresentano indubbiamente un forte collante tra le discipline giuridiche dei diversi Paesi, ed un fattore non indifferente di armonizzazione delle rispettive normative. In questo contesto, un ruolo rilevante viene svolto dallo OMPI, l’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (o WIPO, acronimo di World Intellectual Property Organization), un’organizzazione specializzata delle Nazioni Unite, che si occupa della negoziazione di nuovi trattati sulla materia ed è responsabile del registro internazionale dei brevetti. I due sistemi di proprietá intellettuale negli Stati Uniti e in Italia presentano alcuni elementi comuni, sebbene non si possa certo parlare di uguaglianza dei due impianti normativi. Permangono, pur sempre, differenze dovute alle diverse tradizioni giuridiche nelle quali si é sviluppato il diritto di proprietá intellettuale nei due Paesi. A mero titolo esemplificativo, si puó osservare come negli Stati Uniti, al pari di altri Paesi di common law (U.K., Canada), in materia di marchi valga il principio del “first to use”, il che implica che la proprietá del marchio venga automaticamente acquisita per effetto dell’uso del marchio. In Italia, invece, si applica il diverso principio del “first to register”, in forza del quale la proprietá del marchio é di chi registra per primo il marchio, anche se questo era giá utilizzato, ma non registrato, da un altro soggetto. In maniera speculare, in materia di brevetti gli Stati Uniti adottano il principio del “first to invent”, in forza del quale il brevetto viene rilasciato a chi realizzi per primo l’invenzione. In Italia, invece, vige il principio del “first to file”, per cui il brevetto viene rilasciato a chi deposita per primo la domanda di brevetto. Gli orizzonti normativi della materia rimangono comunque in continua espansione in entrambi i paesi, alla luce delle esigenze di un mercato che lambisce ambiti sempre nuovi, economici e tecnologici in primis, ma anche sociali. Il diritto, dunque, si fa espressione di tali bisogni e sancisce, attraverso leggi interne e trattati internazionali, gli usi leciti, mentre stabilisce sanzioni piú rispondenti ai nuovi comportamenti violativi. 8 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 9 BREVETTO BREVETTO 1. Definizione Il brevetto di un’invenzione (“patent”) é la concessione di un diritto di proprietà intellettuale rilasciato dal Governo degli Stati Uniti attraverso lo U.S. Patent and Trademark Office (“USPTO”). I diritti conferiti in seguito al rilascio del brevetto hanno efficacia su tutto il territorio degli Stati Uniti e sono regolati esclusivamente dalla legge federale. Tali diritti precludono la produzione, l’uso o la cessione non autorizzata dell’invenzione brevettata da parte di altri nel territorio statunitense per un periodo di tempo limitato. 2. Normativa statunitense La Costituzione degli Stati Uniti attribuisce al Congresso il mandato di emanare leggi in materia di brevetti, come si evince dall’ Art. 1, sezione 8. Avvalendosi di tale competenza legislativa, il Congresso ha attuato varie disposizioni che regolano il sistema brevettuale. La prima legge risale al 1790; successivi emendamenti normativi sono stati attuati nel 1952 e sono entrati in vigore nel gennaio del 1953. La legge é contenuta nel Titolo 35, dello United States Code, che raccoglie e codifica le leggi federali negli Stati Uniti. Inoltre, il 29 novembre 1999, il Congresso ha emanato la legge a tutela degli Inventori Americani (American Inventors Protection Act), che ha ulteriormente modificato la disciplina in materia (vedasi Public Law 106-113, 113 Stat. 1501 del 1999). La normativa sui brevetti specifica cosa costituisca oggetto di brevetto e i requisiti di brevettabilitá. Una volta ottenuto il brevetto, spetta all’inventore far rispettare i diritti che ne conseguono senza che possa avvalersi del supporto dello USPTO per garantirne la tutela. Il dettato legislativo rimanda allo USPTO il potere di regolare il rilascio di brevetti e varie altre disposizioni relative alla materia. (http://www.uspto.gov/web/offices/pac/doc/general/index.html#laws). 3. Accordi internazionali Gli Stati Uniti in materia di brevetti aderiscono all’Organizzazione Mondiale della Proprietá Intellettuale (OMPI/WIPO), avendo firmato la convenzione nel 1974. Si tratta di un organismo speciale, istituito in seno all’ONU, per garantire gli interessi degli inventori e dei titolari di diritti di proprietá intellettuale. E’ responsabile del registro internazionale dei brevetti. Al pari di altri 168 paesi, gli Stati Uniti aderiscono anche alla Convenzione di Parigi per la tutela della Proprietá Industriale. Essa garantisce ai cittadini di ciascun paese facente parte della Convenzione gli stessi diritti in materia di brevetti previsti per i propri cittadini. Sempre nel trattato, nell’articolo 4, si stabilisce che ciascun cittadino che abbia regolarmente depositato una domanda diretta ad ottenere un titolo di proprietá industriale o il suo avente causa, fruisce di un diritto di prioritá a decorrere dalla prima domanda per effettuare il deposito di una domanda di brevetto d’invenzione, di modello di utilitá, di privativa di nuova varietá vegetale e di registrazione di disegno o modello. Il termine di prioritá appena menzionato é di dodici mesi per i brevetti d’invenzione ed i modelli di utilitá e le varietá vegetali, di sei mesi per i disegni industriali o modelli. 9 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 10 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI Gli Stati Uniti hanno, inoltre, ratificato l’accordo TRIPs (Trade Related Aspects of Intellectual Property Rights) nell’ambito dell’Organizzazione Mondiale per il Commercio (WTO/OMC), stipulato nel 1994 in occasione dell’Uruguay Round e hanno aderito al Trattato di Cooperazione Internazionale (Patent Cooperation Treaty: PCT) in materia di brevetti che agevola i depositi plurimi. 4. Cosa é brevettabile negli USA L’istituto giuridico del brevetto prevede tre tipologie di brevetti: l’”utility” patent, o brevetto di utilitá, il “design” patent, o brevetto di design ed il “plant” patent, o brevetto per le varietá vegetali. Utility patents vengono rilasciati a chiunque abbia inventato o scoperto un processo, una macchina, un manufatto o una composizione di materia che rispondano al tempo stesso ai requisiti di novitá e utilitá ovvero costituiscano un nuovo e utile miglioramento di prodotti giá esistenti. E’ necessario evidenziare che la normativa statunitense non prevede l’istituto del brevetto per modello di utilitá, che nella legislazione italiana si riferisce, invece, ai trovati che conferiscono particolare efficacia o comoditá di applicazione o di impiego a macchine, o parti di esse, strumenti o utensili, il cui diritto di esclusiva dura soltanto 10 anni. Negli Stati Uniti, questi trovati sono considerati invenzioni e ricadono sotto la normativa degli utility patents per cui il periodo di esclusiva é piú lungo. Design patents vengono rilasciati a chiunque abbia inventato un qualsiasi disegno ornamentale nuovo e non-ovvio per un manufatto. I brevetti sul design tutelano soltanto l’apparenza di un prodotto e non gli aspetti strutturali o funzionali dello stesso. Da ultimo, i plant patents vengono, invece, rilasciati a chiunque abbia inventato o scoperto e riprodotto, in maniera asessuale, una nuova e distinta varietá di pianta. Tabella riepilogativa Utility patent Invenzioni di prodotti e di processo • processi Procedimenti chimici e meccanici; metodi per raffinare il petrolio, metodologie di business per processare dati e calcoli; uso o applicazione di algoritmi ed equazioni matematiche; tecniche usate in atletica • macchine Parti di motori; componenti • manufatti Strumenti per uso manuale • composizione di materia Componenti chimici, combinazioni o miscele come le plastiche Design Patent Caratteristiche ornamentali o la forma di un prodotto o parti di esse Plant Patent Nuove e distinte varietá di semi o di piante Al fine di ottenere il rilascio del brevetto, la domanda deve contenere la descrizione completa del suo oggetto (c.d. “subject matter”) e questo deve essere utile (c.d. “useful”). Di conseguenza, non si può conseguire un brevetto per una mera idea, proposta o suggerimento. Giova ricordare che negli Stati 10 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 11 BREVETTO Uniti, a differenza degli altri sistemi guridici nei quali vige il principio del “first to file” per la rivendicazione della titolarità del brevetto, in termini generali, e soggetto a talune eccezioni, vale il principio del “first to invent”, per cui i brevetti vengono attribuiti, nel concorso di più domande, a chi risulti essere il primo inventore. Non sono brevettabili le invenzioni che offendono la morale pubblica o la salute, le idee astratte, i fenomeni naturali, i principi scientifici e i procedimenti che riguardano l’uso di un meccanismo. In un esame prima facie della domanda di registrazione di un brevetto, vi sono degli elementi, peraltro giá in parte sopra menzionati, che risultano essere imprescindibili affinché sussistano gli adempimenti richiesti dallo USPTO: i cosiddetti requisiti di brevettabilitá. 5. Requisiti di brevettabilitá Nella normativa statunitese, i requisiti di brevettabilitá di un’invenzione sono tradizionalmente tre: novitá (c.d. “novelty”), non ovvietá (c.d. “unobviousness”) e utilitá (c.d. “utility”). Per requisito di novitá si intende che: I. l’invenzione deve essere nuova; questo comporta che non possa essere stata oggetto di invenzione da parte di qualcun altro a meno che questi non l’abbia successivamente abbandonata. II. non deve essere stata pubblicata, né puó esservi conoscenza dell’invenzione stessa da parte di altri per piú di un anno precedentemente alla data di deposito della domanda negli Stati Uniti (in tutti gli altri paesi, compresa l’Italia, deve trattarsi di novitá assoluta; la domanda di deposito deve essere presentata prima che l’invenzione sia resa nota al pubblico o ci sia un’offerta di cessione). Il requisito di non-ovvietá richiede che: I. un’invenzione possa essere brevettabile soltanto qualora questa possieda una qualsiasi differenza rispetto a quelle precedenti; II. l’Esaminatore prenda in considerazione tutte le conoscenze anteriori - ma deve trattarsi di conoscenze ovvie. Per attestare che vi sia non-ovvietá dell’invenzione, si deve dimostrare che sia presente almeno uno dei seguenti attributi: - che si tratti di risultati inaspettati, - che abbia un uso industriale, - che abbia successo commerciale. Il requisito di utilitá richiede che l’invenzione presenti una esplicita o implicita indicazione dell’uso pratico e pertanto sia utile. Il rispetto di tale requisito deve fornire una serie di informazioni come: I. la descrizione dell’invenzione e la conoscenza in possesso dell’inventore; 11 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 12 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI II. la possibilitá alle persone esperte del settore di realizzare l’invenzione e di utilizzarla; III. il modo migliore di fruire dell’invenzione. Non é richiesto, invece, che l‘invenzione debba costituire una miglioria rispetto al metodo precedente ed é sufficiente che consista in un metodo alternativo rispetto agli altri. 6. Documenti a corredo della domanda Nel sottoporre allo USPTO una richiesta per la concessione di un brevetto, il richiedente dovrá presentare la seguente documentazione: (i) (ii) (iii) (iv) (v) (iv) 6.1. una domanda nella quale siano indicati il nome e l’indirizzo dell’inventore e del richiedente (qualora vi sia un rappresentante, anche il nome di quest’ultimo); le informazioni sul diritto di prioritá nazionale e su quello estero, e le informazioni pertinenti il trasferimento della titolaritá di una domanda di brevetto1. la descrizione dettagliata dell’invenzione e l’oggetto della tutela legale richiesta. Normalmente, il contenuto della descrizione comprende le seguenti parti: il titolo dell’invenzione (che deve essere breve e conciso), i disegni (laddove siano necessari per capire l’oggetto dell’invenzione), la descrizione del campo tecnico dell’invenzione (questa parte contiene ogni dettaglio dell’invenzione, cioé, di cosa si tratti, come sia fatta e l’uso della stessa; si puó fare ricorso ad esempi di utilizzo per l’applicazione pratica dell’invenzione) e le rivendicazioni desiderate2. un riassunto dell’invenzione. una procura, c.d. Power of Attorney. modulo di pagamento delle tasse di registrazione. dichiarazione giurata. Documenti a corredo della domanda per Design Patents Le procedure da seguire per ottenere un brevetto sul disegno sono soggette alle stesse regole elencate, ma con delle piccole peculiaritá. A parte la durata del brevetto di per sé, che risulta piú breve (14 anni), non vi é obbligo di pagare tasse di mantenimento per prolungare la vita del brevetto. Qualora lo USPTO dia esito favorevole alla richiesta di brevetto sul disegno, l’ufficio stesso inoltra l’avviso di liceitá e sollecita il pagamento delle tasse di registrazione. I disegni che accompagnano la descrizione di un brevetto di design ottemperano alle stesse regole previste per gli altri tipi di brevetti, con l’eccezione che non sono permessi riferimenti a caratteri di scrittura e che il disegno deve illustrare chiaramente l’aspetto, considerato che il disegno definisce lo scopo della tutela brevettuale. La descrizione dettagliata contenuta nella richiesta deve essere breve e normalmente seguire un modulo prestabilito, contenente una sola rivendicazione. 1 Vedasi il codice statunitense al 37 CFR § 1.76 2 Le rivendicazioni di un brevetto possono paragonarsi ai limiti decretati in un contratto per la compravendita di beni immobili; entrambi stabiliscono lo scopo della titolaritá su un bene di proprietá, sia che si tratti della titolaritá di un diritto di proprietá intellettuale, sia che si tratti della titolaritá di un diritto di proprietá immobiliare. 12 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 13 BREVETTO 6.2. Documenti a corredo della domanda per Plant Patents Con riferimento al brevetto per le varietá vegetali, lo USPTO sottolinea che la domanda debba contenere una descrizione dettagliata della pianta e delle sue caratteristiche che la distinguono dalle altre varietá giá note, cosí come deve anche specificare i suoi antecedenti. Tutto ció deve essere espresso in termini botanici, cosí come rinvenibile nei libri di testo ufficiali di botanica o in pubblicazioni che si occupano del tipo di varietá vegetale in questione. Sempre nella descrizione, deve essere indicata l’origine o la varietá della stirpe vegetale da brevettare e deve essere espressamente evidenziata la provenienza di tale varietá e la modalitá con cui sia stata riprodotta asessualmente. Il nome in latino del gene e della specie vegetale devono essere inclusi laddove il colore sia indice di distinzione della pianta; quest’ultimo deve essere individuato attenendosi a quanto contenuto in un dizionario sul colore riconosciuto come fonte. Il brevetto sulle varietá vegetali viene concesso sull’intera pianta; da ció ne consegue che vi sia un’unica rivendicazione possibile e ammessa dalla legge. Nella dichiarazione giurata, in aggiunta agli stessi requisiti giá elencati e che riguardano tutte le tipologie di brevetti, bisogna inserire un’affermazione del richiedente che asserisca trattarsi della riproduzione asessuata di una nuova varietá di pianta. I disegni, chiaramenti di natura non meccanica, debbono essere artistici ed eseguiti con competenza. Tali disegni debbono, peraltro, divulgare tutte le caratteristiche distintive della varietá vegetale che siano suscettibili di essere rappresentati visivamente. Se il colore costituisce un connotato essenziale della pianta, il disegno deve essere eseguito a colori, in doppia copia, e con un margine superiore di 1 inch (1 inch=2,54 cm). 6.3 Come inoltrare una domanda di brevetto Le domande per il rilascio di un brevetto possono essere presentate sia elettronicamente, attraverso l’Electronic Filing System (“EFS”), utilizzando il seguente link http://www.uspto.gov/ebc/efs_help.html oppure per iscritto, inviandole al Commissioner for Patents. Alla domanda viene assegnato un numero di serie. Anche se non vi è obbligo in tal senso, lo USPTO raccomanda a coloro che intendono registrare un brevetto negli Stati Uniti di avvalersi della consulenza legale di un avvocato o di un agente autorizzato a preparare nonchè a seguire tale tipo di richiesta. 7. Iter d’esame Le domande di brevetto vengono esaminate sia da un punto di vista formale che tecnico-legale dallo USPTO. L’ esame formale Il controllo formale della domanda presuppone che lo USPTO proceda a vagliare che siano state adempiute le seguenti procedure: 13 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 14 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI - che la presentazione della domanda sia stata preceduta da una ricerca sui brevetti preesistenti condotta presso la Patent Search Room dello USPTO o presso una delle Patent and Trademark Depository Libraries presenti in tutto il territorio degli Stati Uniti; - che si sia provveduto a completare una dichiarazione di paternitá dell’invenzione; - che siano state versate le tasse3; - che, laddove siano stati inseriti disegni o grafici, questi siano in conformitá con il dettato dello USPTO in materia. Dovranno essere documentati, inoltre, l’ideazione e l’uso dell’invenzione al fine di dimostrare che la stessa sia stata effettivamente attuata. Prima della pubblicazione della domanda, l’esaminatore compie indagini per accertare che non si tratti di una conoscenza tecnica rilevante precedentemente disponibile (c.d. prior art)4. Si procede, quindi, alla pubblicazione della domanda, che avviene entro 18 mesi dal deposito, e all’esame di merito. L’esame di merito Dopo la pubblicazione della domanda, l’esaminatore dello USPTO apre l’esame di merito, la c.d. Official Action, per la verifica dei requisiti di novitá, di utilitá di invenzione e di non ovvietá (non evidenza per il tecnico medio del settore) della richiesta, dando la possibilitá all’avente diritto di rispondere agli eventuali chiarimenti sollevati. Trascorsi tre mesi dalla notifica di tale richiesta di chiarimenti (che possono essere posticipati fino a 6 mesi, previo pagamento di tasse che variano a seconda del numero di mesi di estensione sollecitati), la domanda viene di nuovo presa in considerazione dallo USPTO per un secondo esame. Al termine di tale procedura, laddove si risolva con un esito favorevole per il richiedente, lo USPTO invia l’Avviso di Liceitá ed il modulo per il pagamento delle tasse di registrazione. Le tasse di registrazione devono essere pagate entro i 3 mesi dalla richiesta dello USTPO e, a questo punto, il brevetto viene registrato in data conforme a quanto sancito nella c.d. Issue Notification e il suo titolare puó disporre dei diritti spettanti. Il brevetto viene concesso normalmente dopo due o tre anni dal deposito della domanda. 3 La procedura per ottenere un brevetto prevede il pagamento di tasse amministrative (c.d. “fees”), che possono variare di anno in anno, e che sono consultabili sul sito dello USPTO: http://www.uspto.gov, all’interno della sezione “patents”, voce “fees”, a cui vanno aggiunti le spese legali. 4 Questo segmento della domanda si riferisce allo stato attuale dell’arte nell’ambito tecnico specifico nel quale il brevetto andrebbe ad operare, evidenziando i problemi che non sono stati risolti con la prior art. 14 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 15 BREVETTO 8. Durata La durata di un brevetto depositato negli Stati Uniti varia rispetto alla data di deposito della domanda e alla tipologia di brevetto. La durata dei brevetti depositati a partire dall’8.6.1995 é di venti anni dalla data di deposito della domanda. In caso di una domanda di brevetto con la procedura PCT, i 20 anni decorrono dalla data di deposito della domanda internazionale. La domanda di brevetti depositati prima dell’8.6.1995 é di 17 anni dalla data di pubblicazione o di 20 anni dalla data di presentazione della domanda, a seconda del periodo che scade per ultimo. Come sopra menzionato, la durata di un brevetto varia anche rispetto alla tipologia di brevetto: il titolo di esclusiva per un brevetto d’invenzione o di utilitá o di nuove varietá vegetali é di 20 anni mentre per i disegni ornamentali é di 14 anni. 9. Domande Provvisorie di brevetto Gli aventi diritto hanno la possibilitá di presentare negli Stati Uniti una domanda provvisoria di brevetto. Come illustrato nel sitoweb dello USPTO5, lo scopo di tali domande é quello di offrire un modo di registrare i brevetti, per lo meno inizialmente, piú economico e per conferire ai richiedenti negli Stati Uniti una situazione di paritá con gli operatori stranieri. Infatti, per tali domande non sono previste le rivendicazioni o le dichiarazioni o altri requisiti formali di questo tipo. Le domande provvisorie costituiscono un modo per conseguire una data anteriore di presentazione della domanda e di apporre la dicitura “patent pending” (in attesa di concessione di brevetto) all’invenzione stessa. Giova sottolineare che queste domande provvisorie non possono essere presentate in connessione ai brevetti sui disegni. Si considera quale data di presentazione della domanda provvisoria quella nella quale lo USPTO riceva una richiesta contenente la descrizione per iscritto dell’invenzione e che includa eventuali disegni qualora questi siano necessari. Affinché la domanda risulti completa, bisogna includere le tasse di registrazione e una lettera di accompagnamento nella quale venga indicato che trattasi di domanda provvisoria. Da questo momento, decorrono 12 mesi nei quali l’avente diritto puó procedere alla presentazione della domanda definitiva, beneficiando peró della data anteriore conseguita a seguito della domanda provvisoria, sempre che questa contenga tutti gli elementi utili in tal senso (vedasi il titolo 37, Codice di regolamento federale, sezione 1.78(a)(5)). Bisogna tener conto che le domande provvisorie non vengono prese in esame per la verifica dei requisiti di novitá, non-ovvietá (non evidenza per il tecnico medio del settore) ed utilitá. 5 La descrizione di cui sopra relativa al patent pending costituisce una traduzione fedele di quanto pubblicato sul sitoweb dello USPTO: http://www.uspto.gov/web/offices/pac/doc/general/index.html#provisional 15 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 16 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI Da ultimo, una domanda provvisoria ha una durata limitata nel tempo; infatti se non si agisce, presentando una domanda di brevetto definitiva entro 12 mesi, si ritiene che il richiedente non abbia intenzione di continuare con la domanda e tale diritto decade. La durata temporale dei 12 mesi non viene calcolata nel determinare i 20 anni di decorrenza della domanda definitiva ed é necessario pagare una sovratassa laddove si proceda successivamente alla data in cui é stata presentata la domanda provvisoria. Al riguardo, lo USPTO ha istituito il seguente numero verde 800-786-9199. 10. Procedura internazionale PCT Il Trattato di cooperazione internazionale in materia di brevetti (PCT - Patent Cooperation Treaty), entrato in vigore nel 1978, é un trattato multinazionale amministrato dall’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (WIPO - World Intellectual Property Organization) con sede a Ginevra. Il PCT permette di ottenere la tutela per un’invenzione in tutti gli Stati firmatari, presentando una sola domanda di brevetto internazionale, senza dover depositare le richieste di brevetto nazionali in ciascun Paese. La procedura PCT é composta da due fasi: la fase internazionale e la fase nazionale6. La fase internazionale ha inizio con il deposito presso l’Ufficio Ricevente (Receiving Office, RO) di una domanda internazionale di brevetto. Il richiedente deve indicare i Paesi membri del PCT presso i quali la domanda avrá effetto7. L’Ufficio Ricevente, dopo aver assegnato alla domanda un numero ed una data di deposito, la trasmette all’autorità incaricata della ricerca internazionale (International Search Authority, ISA). A scelta del richiedente, l’autoritá di ricerca internazionale puó essere lo stesso USPTO oppure l’Ufficio Brevetti Europeo (EPO). L’autoritá di ricerca internazionale effettua una ricerca internazionale delle anterioritá finalizzata all’accertamento dello stato della tecnica relativo all’invenzione, e redige un rapporto di ricerca (International Search Report, ISR) ed una opinione relativa alla sussistenza del requisito di novità. Entro 18 mesi dalla data di prioritá o di deposito, l’Ufficio Internazionale procede alla pubblicazione della domanda internazionale di brevetto e del rapporto di ricerca, ed alla notifica della pubblicazione agli uffici presso i quali il richiedente vuole ottenere il brevetto sulla base della domanda internazionale di brevetto. 6 Un utile documento di consultazione é la guida disponibile sul sito del WIPO: http://www.wipo.int/pct/guide/en/ 7 La designazione puó anche riferirsi a entitá regionali o gruppi di Stati: ARIPO (African Regional Industrial Property Organization), OAPI (Organization Africaine pour la Propriété Intellectuelle), EA (Euroasian Paten Office), EPC (European Patent Convention). 16 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 17 BREVETTO Entro 19 mesi dalla data di prioritá o di deposito, il richiedente puó domandare che venga svolto un Esame Preliminare Internazionale della domanda da parte di una delle Autoritá incaricate dell’esame preliminare internazionale (International Preliminary Examining Authority, IPEA). In tal caso verrá redatto da parte dell’Autoritá incaricata un Rapporto di Esame Preliminare (IPER), al fine di ottenere una opinione non vincolante sulla brevettabilità. Questa fase viene generalmente indicata come “Chapter II del PCT”. Sulla base delle risultanze della ricerca effettuata durante la fase internazionale, il richiedente valuta se procedere alla fase nazionale, ed in quali Paesi richiedere la protezione per la propria invenzione. Per accedere alla fase nazionale il richiedente deve: - inoltrare una apposita richiesta agli Uffici dei Paesi presso i quali intende ottenere il brevetto, entro 30 mesi dalla data di prioritá rivendicata nella domanda internazionale8; - pagare le tasse in ciascun Paese designato; - fornire le traduzioni necessarie; - nominare gli agenti locali (patent agent) che lo rappresentino in ciascun Paese designato. La procedura PCT offre molteplici vantaggi, i principali dei quali sono i seguenti: - il richiedente é tenuto al deposito di una sola domanda internazionale, nella lingua del Paese presso il quale si trova l’Ufficio Ricevente; - il richiedente deve inizialmente pagare soltanto le tasse di deposito internazionale; - il richiedente ha più tempo per decidere in quali Stati ottenere la protezione; - i costi per la registrazione all’estero dovranno essere sostenuti solo molto più tardi; - il richiedente ha la possibilitá di chiedere un Esame Preliminare Internazionale per meglio valutare i requisiti di brevettabilitá. 11. Simbologia Quando si deposita una domanda di brevetto, é possibile usare in via transitoria le seguenti diciture: “patent applied for” o “patent pending” sulle invenzioni oggetto della domanda. A concessione avvenuta, è possibile utilizzare la parola “patent” o “pat” con il numero del brevetto. Qualora non sia possibile, a causa delle caratteristiche del prodotto, apporre tale dicitura, quest’ultima deve essere indicata sulle confezioni, sugli involucri e sugli imballaggi. Questa dicitura non é obbligatoria ma puó essere necessaria per ottenere un risarcimento danni in caso di violazione e di contraffazione. Inoltre, negli Stati Uniti l’uso improprio di un’indicazione di brevetto è considerato un illecito sanzionabile. 8 Il termine é di 20 mesi per alcuni Paesi. L’elenco di tali Paesi é consultabile sul sito web http://www.wipo.int/pct/en/index.html. Il termine é esteso a 30 mesi in tutti i Paesi designati se il richiedente chiede che venga effettuato un esame preliminare internazionale; il termine é di 31 mesi nel caso delle entità regionali EPO, EAPO, ARIPO ed OAPI. 17 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 18 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI 12. Ciclo completo per ottenere un brevetto 18 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 19 BREVETTO 19 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 20 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI 13. Quanto costa brevettare RIEPILOGO TASSE E SPESE LEGALI PER BREVETTI - PROCEDURA USPTO Gli schemi a seguire riguardano i costi da sostenere per le domande presentate direttamente negli Stati Uniti, in cui si rivendica una prioritá rispetto ad una domanda straniera o a una domanda presentata in base alla procedura PCT. (Valori espressi in dollari US) Descrizione Importo Spese legali o amministrative Preparazione e deposito della domanda per Utility Patent. Sono inclusi: deposito della documentazione a supporto della domanda e rivendicazione della prioritá, nonché descrizione, rivendicazione, abstract, disegni, dichiarazioni, cessione 1.090 *1.000 Preparazione e deposito della domanda per Design Patent. Sono inclusi: deposito della documentazione a supporto della domanda e rivendicazione della prioritá, nonché descrizione, rivendicazione, abstract, disegni, dichiarazioni, cessione 460 1.000 Preparazione e deposito della domanda per Plant Patent. Sono inclusi: deposito della documentazione a supporto della domanda e rivendicazione della prioritá, nonché descrizione, rivendicazione, abstract, disegni, dichiarazioni, cessione 720 1.000 52 - Rivendicazioni indipendenti (“Excess Independent Claims Fees”) - oltre la terza 220 - Rivendicazioni multiple accessorie (“Multiple Dependent Claim”) - una volta sola 390 - Deposito tardivo della documentazione 130 100 40 250 Rivendicazioni in eccesso (c.d. “Excess Claims Fees”) – oltre 20 Preparazione e deposito dei documenti per la cessione Preparazione della dichiarazione per la comunicazione delle informazioni (“Information Disclosure Statement”) - non si applica se depositato entro 3 mesi dal deposito della domanda 250 I costi del brevetto possono variare in caso di rigetto da parte dell’esaminatore; non é possible valutare in maniera precisa il tempo necessario per replicare ad una “Office Action”. Se la risposta ad una “Office Action” viene data entro 3 mesi, non ci sono tasse da pagare relativamente a tale risposta Pubblicazione (“Publication Fee”) 300 - 1.510 *500 Dopo 3.5 anni dal rilascio 980 300 Dopo 7.5 anni dal rilascio 2.480 300 Dopo 11.5 anni dal rilascio 4.110 300 Tassa di concessione (“Grant Fee”) Mantenimento in vita del brevetto: Le tasse ufficiali si riferiscono ai casi in cui il richiedente sia un soggetto di grandi dimensioni (Large Entity). Se il richiedente é un soggetto di piccole dimensioni (“Small Entity Status”), la maggior parte delle tasse deve essere ridotta della metá. Un soggetto viene considerato di piccole dimensioni (“Small Entity Status”) quando sia: (1) un inventore che non abbia trasferito ad alcun titolo, né che sia obbligato a trasferire o a dare in licenza, la propria invenzione. Un inventore che abbia trasferito parte dei diritti relativi ad una invenzione, o che sia obbligato a far ció, puó 20 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 21 BREVETTO essere considerato di piccole dimensioni se tutte le parti che hanno ricevuto dei diritti sull’invenzione siano qualificabili come soggetti di piccole dimensioni, sia come persone fisiche, che come impresa di piccole dimensioni, che come organizzazione no-profit; o (2) un’impresa con meno di 500 dipendenti che non abbia trasferito, né che sia obbligata a trasferire o a dare in licenza, la propria invenzione ad alcuna persona, impresa o organizzazione che non sia qualificabile come entitá di piccole dimensioni né come persona, né come piccola impresa o organizzazione no-profit; o (3) una organizzazione no-profit che non abbia trasferito, né che sia obbligato a trasferire o a dare in licenza, la propria invenzione ad alcuna persona, impresa o organizzazione che non sia qualificabile come entitá di piccole dimensioni né come persona, piccola impresa o organizzazione no-profit. * Si puó incorrere in ulteriori spese legali sulla base dello status e della condizione della domanda, o delle domande connesse, al momento del deposito della domanda o della concessione. Il costo della prestazione professionale viene calcolato su base oraria, e puó variare in base al livello dell’avvocato e al grado di esperienza necessaria. RIEPILOGO TASSE E SPESE LEGALI PER BREVETTI - PROCEDURA PCT (Valori espressi in dollari US) Descrizione Importo Preparazione e deposito della domanda per Utility Patent. Sono inclusi: deposito della documentazione a supporto della domanda e rivendicazione della prioritá, nonché descrizione, rivendicazione, abstract, disegni, dichiarazioni (deposito per via elettronica attraverso PCT Easy file) Spese legali o amministrative 1.028 1.500 15 - 240 - Ricerca PCT – no prior US application (Autoritá di ricerca Americana) 2.080 - Ricerca PCT – Autoritá di ricerca Europea 2.410 - Ricerca PCT – Autoritá di ricerca Coreana 609 - 1.302 - 20 - Domanda per “Chapter II” – Preparazione del deposito, deposito presso l’Ufficio Ricevente americano (Stati Uniti come Autoritá di ricerca) 600 *1.000 Domanda per “Chapter II” – Preparazione del deposito, deposito presso l’Ufficio Ricevente americano (Autoritá di ricerca Europea o Coreana) 750 *1.000 Tassa di trattamento (“Handling Fee”) 171 - Supplemento (ciascuna pagina oltre 30) Trasmissione Ricerca PCT – Autoritá di ricerca Australiana Copia autenticata del documento di prioritá – per ciascuna copia I costi relativi alla procedura per la risposta all’Autoritá di ricerca e/o all’opinione rilasciata dall’Autoritá stessa possono variare in base allo scopo della ricerca e ad eventuali complicazioni dovute al rigetto da parte dell’esaminatore; non é possibile fornire una indicazione precisa dei tempi necessari per il deposito di una risposta * Si puó incorrere in ulteriori spese legali sulla base dello status e della condizione della domanda, o delle domande connesse, al momento del deposito della domanda o della concessione. Il costo della prestazione professionale viene calcolato su base oraria, e puó variare in base al livello dell’avvocato e al grado di esperienza necessaria. 21 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 22 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI 14. Istituto del contingency fees L’istituto del “contingency fees”, a ben vedere, é normalmente utilizzato nelle fattispecie di sinistro stradale o di infortunio sul lavoro. In queste situazioni, l’attore spesso presenta una richiesta di risarcimento danni, sia che si tratti di danni di natura pecuniaria, sia che si tratti di danni alla persona, e il legale si offre di seguire la causa gratutitamente fino alla conclusione. Nell’eventualitá di un esito favorevole, l’avvocato percepisce una parte di quanto versato all’attore, e comunque il legale non puó ricevere piú di quanto sia ragionevole, cosí come previsto dal codice deontologico professionale9. Giova sottolineare che negli Stati Uniti, negli ultimi anni, si é visto un ricorrere all’istituto del “contingency fees” nel settore brevettuale, ma é facile dedurne le ragioni; laddove risulti chiara la violazione ed ingenti i danni, é consuetudine che le parti patteggino un accordo economico soddisfacente per entrambe, con grossi guadagni per gli studi legali che hanno condotto a buon esito la transazione. In piú, anche qualora le parti non raggiungano un accordo extra giudiziale e decidano di continuare con il contenzioso, c’é la consapevolezza che la posta in ballo sia davvero alta da un punto di vista economico. L’utilizzo del contingency fees presuppone una conoscenza del danno ricevuto in termini economici e la prova di un intervento tempestivo per bloccare la violazione del diritto brevettuale. Il ritardo, infatti, di un’azione legale potrebbe inficiare l’esito giudiziale o renderne il percorso piú contorto. 15. Tu t e l a Il brevetto, una volta concesso, conferisce al suo titolare il diritto di impedire a terzi, non autorizzati, di realizzare, usare, cedere o importare l’invenzione brevettata negli Stati Uniti. Anzi, la legislazione statunitense stabilisce che chi induce altri a compiere tali attivitá ne risponde come contraffattore. La prima forma di tutela di un titolo brevettuale consiste nella descrizione corretta ed esaustiva della parte relativa alle rivendicazioni, c.d. claims. Una precisa redazione dei claims, che metta in evidenza tutti gli aspetti di rivendicazione dell’invenzione, consente di difendere il brevetto e di attivare i possibili rimedi. La legislazione statunitense, nei casi di violazione, prevede: - l’inibitoria, che consiste nel divieto per il convenuto di proseguire nella propria condotta violativa. Normalmente, si tratta di una misura che viene concessa a conclusione del dibattito processuale. In taluni casi, qualora vi siano i requisiti, puó essere accordata in via preliminare; - il risarcimento dei danni, nel qual caso l’avente diritto puó presentare una richiesta in tal senso, laddove si siano verificati, a causa dell’illecito, mancati guadagni, o non siano stati percepiti i diritti sulle royalties, o vi sia stata una riduzione del prezzo. 9 Vedasi a proposito quanto previsto dal codice ABA Model Rules of Professional Conduct (Ordine degli avvocati americano, regole modello di condotta professionale, rinvenibili al seguente sito: http://www.law.cornell.edu/ethics/aba/) 22 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 23 BREVETTO Il titolare ha diritto ad essere risarcito anche per danni riscontrati nei sei anni precedenti alla causa giudiziale, sempre che non sia incorso in una condotta che si potrebbe definire negligente. Questa deve intendersi come un ritardo ingiustificato nell’iniziare la causa giudiziale, nel qual caso tale ritardo potrebbe precludere il risarcimento all’attore. Per di piú, i danni possono essere triplicati qualora si ritenga che la condotta illecita sia voluta. Giova ricordare che il titolare di un brevetto non ha diritto al risarcimento se non abbia provveduto ad indicare il numero di concessione del brevetto sul prodotto. 15.1 Tipologie di violazione Esistono diverse tipologie di violazioni brevettuali: la c.d. violazione letterale, che si verifica qualora il prodotto in questione presenti tutti gli elementi distintivi di un altro brevetto, e la c.d. violazione per equivalenza, che si verifica laddove non vi sia una differenza sostanziale fra gli elementi delle rivendicazioni e il prodotto in questione10. Un esempio di quanto sopra illustrato é rinvenibile nell’ipotesi in cui il prodotto in questione venga utilizzato per lo stesso scopo e ottenga essenzialmente lo stesso risultato; si ritiene in tal caso che vi sia equivalenza fra le due invenzioni. L’iter giudiziale del brevetto, inteso quale procedura seguita nonché documentazione presentata, puó condizionare l’esito di un contenzioso avente ad oggetto una violazione per equivalenza. La violazione, oltre ad essere letterale o per equivalenza, puó concretizzarsi anche come diretta o indiretta. Si definisce violazione diretta quando il convenuto ha creato, usato, venduto, o messo in vendita, o importato un’invenzione rivendicata. Si verifica, invece, una violazione indiretta laddove il convenuto induca un’altra persona a commettere la violazione o laddove il convenuto abbia venduto un prodotto pur sapendo che fosse risultato da un’invenzione usurpata oppure che fosse un adattamento all’uso di un’invenzione usurpata. 15.2 Fattori da considerarsi prima di intraprendere una causa legale Negli Stati Uniti é possibile intentare una causa in un qualsiasi distretto federale e la competenza territoriale si basa sul luogo in cui il convenuto abbia la residenza o il domicilio. Il titolare del brevetto puó presentare istanza all’International Trade Commission (ITC) come alternativa al contenzioso giudiziale o in concomitanza con una causa dinanzi al giudice distrettuale. Il convenuto puó provare a dimostrare la nullitá del brevetto chiedendo il riesame da parte dello USPTO. In questi casi, il contenzioso puó essere sospeso in pendenza di riesame amministrativo da parte dello USPTO. 15.3 Fasi processuali L’attenzione deve essere rivolta all’oggetto da brevettare; cosí come un contratto di compravendita contiene la descrizione della proprietá immobiliare, allo stesso modo il trovato di un brevetto definisce l’invenzione patentata. 10 Vedasi art. 35 U.S.C. § 112 23 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 24 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI La prima fase processuale prevede che il giudice proceda ad un’analisi interpretativa del trovato in una udienza preliminare alla presenza delle parti. Qualora non vi sia dissenso sulla struttura, composizione, o metodo di azione del prodotto sotto accusa, il parere del giudice puó essere risolutivo. Spesso, peraltro, si raggiunge un accordo a seguito dell’interpretazione del trovato da parte del giudice. Una volta che il giudice abbia proceduto all’interpretazione del trovato, il prodotto oggetto di contenzioso deve essere confrontato con l’invenzione rivendicata. Perché si concretizzi una fattispecie illecita, come nell’eventualitá di prodotti contraffatti, é necessario che l’oggetto della disputa debba contenere ogni elemento descritto nel trovato dell’invenzione. 15.4 Te o r i e D i f e n s i v e Queste di seguito enunciate costituiscono le tesi difensive che si possono addurre, qualora si sia chiamati a rispondere di violazione brevettuale. La prima da considerarsi é l’ipotesi di nullitá. Un brevetto puó considerarsi nullo se contiene quanto giá descritto nella conoscenza anteriore o se si riferisce a qualcosa di ovvio alla luce della conoscenza anteriore. Il concetto di conoscenza anteriore si riferisce alla c.d. prior art, che comprende l’esistenza di brevetti, pubblicazioni, usi e cessioni che precedano la domanda di brevetto. La seconda tesi difensiva si puó sostanziare nei casi di condotta iniqua. Questa puó aver luogo laddove il titolare o l’avente diritto non hanno divulgato la conoscenza anteriore o abbiano in ogni caso deliberatamente tratto in inganno l’ufficio brevetti. Un’altra tesi che potrebbe ovviare alla violazione é la c.d. dimostrazione adeguata secondo quanto stabilito nel primo paragrafo dell’art. 35 U.S.C. 112; questa si concretizza nelle fattispecie in cui il brevetto non dimostra in modo adeguato come utilizzare l’invenzione. Due ulteriori elementi che possono contribuire alla nullitá del brevetto sono la mancata divulgazione da parte dell’inventore del modo migliore di utilizzare l’invenzione, nonché la vaghezza, che si verifica laddove le rivendicazioni sono troppo generiche. 15.5 Ricorso in appello Nelle fattispecie giudiziali in cui si proceda con un ricorso in appello, la Corte Federale di Appello degli Stati Uniti dará luogo ad un nuovo processo, con tanto di esame di merito, senza tener conto della decisione presa dal tribunale di primo grado. Il giudizio di appello normalmente si svolge in un arco temporale che va dai 18 ai 24 mesi. 16. Tr a s f e r i m e n t o e l i c e n z a La cessione (Assignment) puó riguardare sia il brevetto che la domanda di brevetto. Le stesse possono venire trasferite anche per causa di morte. L’atto di cessione deve: 24 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 25 BREVETTO - essere redatto per iscritto; - indicare in maniera esaustiva i diritti che si intendono trasferire. L’acquirente acquista la piena proprietá del brevetto ed ha il diritto di promuovere le azioni legali in caso di violazione del brevetto. L’atto di trasferimento deve contenere una chiara descrizione dell’invenzione, l’indicazione del numero del brevetto e della data in cui é stato rilasciato. Facoltativamente, possono venire indicati anche il nome dell’inventore e il titolo dell’invenzione come descritto nel brevetto. Se oggetto del trasferimento é una domanda di brevetto, deve essere indicato il numero e la data della domanda, e/o il nome dell’inventore e il titolo dell’invenzione come descritto nella domanda. Sebbene non sia obbligatorio, é fortemente consigliabile procedere alla registrazione del trasferimento presso lo USPTO. A tal fine, una copia dell’atto traslativo, insieme ad una lettera di accompagnamento e ad una tassa di registrazione, devono essere inviate allo USPTO. La registrazione deve essere effettuata entro tre mesi dal trasferimento e retroagisce alla data in cui é avvenuta la cessione. Perché sia registrabile, é necessario che l’atto di trasferimento non sia sottoposto ad alcuna condizione. E’ opportuno che il trasferimento venga autenticato da un notaio o da un pubblico ufficiale. Il relativo certificato costituisce presunzione semplice dell’avvenuto trasferimento. Negli Stati Uniti, la licenza di trasferimento del brevetto consiste nel trasferimento del diritto di sfruttamento del brevetto e non comporta la cessione della proprietá dello stesso. Laddove si intenda agire in giudizio per far valere eventuali violazioni del brevetto é necessaria la presenza anche del titolare del brevetto; la mera presenza del licenziatario non é sufficiente. La principale distinzione tra la concessione in licenza del brevetto (License) e la cessione del brevetto (Assignment), infatti, é dovuta al fatto che solo in caso di cessione di brevetto il cessionario puó promuovere autonomamente azioni legali contro le violazioni del brevetto da parti di terzi. Per distinguere tra Assignment e License le Corti degli Stati Uniti fanno riferimento, piú che al nome che viene dato all’atto di trasferimento, al contenuto effettivo dei diritti che le parti intendono trasferire. Pertanto, se un contratto di licenza nella sostanza conferisce al licenziatario il diritto in via esclusiva di produrre, utilizzare e vendere l’invenzione senza limiti temporali o geografici, é probabile che questo venga considerato alla stregua di un Assignment, invece che di un License. 25 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 26 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI MARCHIO 1. Definizione Nella normativa statunitense, i marchi d’impresa si dividono in due grandi classi: trademark e service mark. Un trademark é una parola, frase, simbolo, logo o un disegno, o una combinazione di questi, volti ad identificare e distinguere l’origine dei prodotti di un individuo da quelli di altri. Un service mark ha le stesse connotazioni di un trademark eccetto che identifica e distingue la fonte di un servizio piuttosto che quella di un prodotto. Trademarks and service marks devono essere distintivi, non generici e non descrittivi. Non rientrano fra i marchi registrabili le seguenti fattispecie: un nome che abbia lo stesso significato del prodotto o che suggerisca il prodotto; oppure un marchio che é principalmente un cognome; o un marchio rappresentante la bandiera, la divisa delle armi ed altri emblemi degli Stati Uniti, dei singoli Stati e di altre nazioni; o un marchio che raffiguri gli emblemi come quello della “Croce Rossa”; ovvero un marchio che é semplicemente descrittivo di beni o servizi; o un marchio che é decettivo sulla provenienza geografica, ad eccezione dei c.d. certification mark; o un marchio che, quando apposto a prodotti o servizi, é cosí simile ad un marchio giá in uso da creare confusione sulla fonte del bene o del servizio. 2. Normativa statunitense Lo USPTO é l’organismo che a livello federale é responsabile per la registrazione e concessione dei marchi d’impresa. Differentemente dai brevetti e dal diritto di autore, un marchio é protetto sia a livello federale che a livello statale. La differenza di maggior rilievo tra i due diversi tipi di registrazione é data dalla protezione sull’intero territorio degli Stati Uniti di un marchio tutelato sotto la normativa federale e dalla giurisdizione dei tribunali federali. La materia dei diritti sui marchi é oggetto di disciplina normativa attraverso il Code of Federal Regulation (37 CFR, Part 2, Part 3, Part 6, Part 7, Part 10, Rules of Practice in Trademark cases e sue successive modifiche) http://www.uspto.gov/web/offices/tac/tmlaw2.pdf. Il Trademark Act, anche noto come Lanham Act, é stato emanato nel 1946 ed é contenuto nel Titolo 15, §§1051 e seguenti dello United States Code, che raccoglie e codifica le leggi federali negli Stati Uniti. Il testo dell’Atto e le Procedure Federali sono consultabili al sito dell’USPTO: http://www.uspto.gov. All’interno del Lanham Act, la Sezione 32, 15 U.S.C. §1114 disciplina la tutela dei marchi registrati, mentre la Sezione 43(a), 15 U.S.C. §1115(a) disciplina la tutela dei marchi che non sono stati registrati. Negli Stati Uniti, infatti, un marchio puó essere usato anche senza aver provveduto alla registrazione dello stesso, secondo il principio del “first to use”, che consente l’acquisizione dei diritti sulla base del legittimo uso. Tuttavia, la registrazione vera e propria assicura maggiore tutela per la rivendicazione della titolaritá e dell’uso esclusivo del marchio in caso di violazione. Sempre rinvenibile nel Lanham Act, Sezione 43(c), 15 U.S.C. §1125(c), la materia relativa alla diluizione della forza del marchio, revisionata da ultimo nell’ottobre 2006 con il “TDRA – Trademark Dilution Revision Act”. 26 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 27 MARCHIO 3. Accordi Internazionali Gli Stati Uniti aderiscono alle principali convenzioni internazionali in materia di tutela dei marchi. In primo luogo, hanno ratificato il Protocollo di Madrid il 2 novembre 2003 (Madrid Protocol Implementation Act - MPIA del 1989) sulla registrazione dei marchi internazionali; al riguardo, si puó consultare il sito dello USPTO al http://www.uspto.gov/web/trademarks/madrid/madridindex.htm ed anche il sito ufficiale dell’OMPI, all’indirizzo web: http://www.wipo.int/madrid/en/). Come giá indicato in precedenza alla voce brevetti, gli Stati Uniti, al pari di altri 168 paesi, aderiscono alla Convenzione di Parigi per la tutela della Proprietá Industriale. Essa sancisce che ciascun paese facente parte della Convenzione deve garantire, ai cittadini degli altri stati, gli stessi diritti in materia di marchi previsti per i propri cittadini. Sempre nel trattato, nell’articolo 4, si stabilisce che ciascun cittadino, che abbia regolarmente depositato una domanda diretta ad ottenere un titolo di proprietá industriale o il suo avente causa, fruisce di un diritto di prioritá a decorrere dalla data della prima domanda per effettuare il deposito di una domanda di registrazione di marchio. Il termine di prioritá appena menzionato é di sei mesi per i marchi. Gli Stati Uniti hanno, inoltre, ratificato l’accordo TRIPs (Trade Related Aspects of Intellectual Property Rights) stipulato nel 1994 in occasione dell’Uruguay Round. 4. Cosa é registrabile come marchio: le tipologie Negli Stati Uniti, possono essere tutelati come marchi i c.d. brand names, vale a dire i nomi che caratterizzano l’origine di un prodotto (come ad esempio Ford per l’industria automobilistica); oppure, possono costituire oggetto di tutela i c.d. trade dress, che consistono nella grafica, nel colore o nella forma della confezione di un prodotto e che, dopo un certo periodo di uso, identificano il prodotto stesso (si pensi alla forma particolare di una bottiglia di Coca Cola, che nell’immaginario collettivo individua quel marchio); oppure i c.d. service marks, laddove il marchio serve ad identificare i servizi, a contraddistinguerli da quelli altrui, e ad indicarne l’origine, come avviene con i titoli, i nomi dei personaggi ed altre caratteristiche distintive dei programmi televisivi che sono suscettibili di registrazione quali marchi di servizio (come ad esempio nel caso di Oprah Winfrey e dell’ Oprah Winfrey Show); oppure i c.d. certification marks, che servono ad individuare prodotti o servizi rispondenti a dei requisiti specifici (si pensi al simbolo per indicare che si tratta di puro cotone); oppure, da ultimo, i c.d. collective marks, che identificano i prodotti, i servizi o i membri di una organizzazione collettiva (come ad esempio il marchio che identifica associazioni di categoria, quali il CPA - Certified Public Accountant, che equivale all’albo professionale dei commercialisti). Le indicazioni geografiche, c.d. GIs, sono considerate una sottocategoria del marchio e possono essere tutelate come certification marks, collective marks e trademarks. Infine, sebbene un marchio consista per lo piú in una parola o in un disegno oppure in una combinazione di parole o disegni, possono esservi fattispecie di marchi che sono il risultato di suoni, o di colori o del design del prodotto, nonché dell’odore. 27 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 28 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI Alcuni esempi di marchi registrabili negli Stati Uniti: Brand Name Tr a d e D r e s s Service Mark Certification Mark Collective Mark 28 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 29 MARCHIO 5. Indicazioni geografiche: GIs L’assenza del riconoscimento di istituto giuridico da parte degli Stati Uniti alle indicazioni geografiche per i prodotti del comparto agro-alimentare, o quanto meno la mancanza di un sistema di reciprocitá tra la normativa comunitaria e quella statunitense é causa di una spinosa questione tra USA e UE, che prende il nome di Italian Sounding. Trattasi, cioé, di quel fenomeno di contraffazione imitativa che negli Stati Uniti colpisce i prodotti italiani del comparto agro-alimentare anche se protetti da indicazioni geografiche o denominazioni di origine, secondo la normativa UE. Il problema non riguarda, peró, soltanto le evocazioni imitative dei prodotti italiani, che danno luogo sovente ad una distorsione del mercato, ma anche una sostanziale differenza nel “catalogare” lo stesso prodotto: cosí alcuni prodotti italiani, noti perché espressione del legame tra tipicitá, territorio e processo di lavorazione, negli Stati Uniti sono definiti generic o semi-generic. Inoltre, proprio il non riconoscimento di alcune peculiaritá esclusive del prodotto, che ne costituiscono la componente di valore, contribuisce alla dimunizione del valore stesso del prodotto sul mercato. Gli Stati Uniti, anche nei contesti internazionali, come i negoziati del Doha Round, si oppongono alle richieste europee in tema di indicazioni geografiche e al concetto stesso di indicazioni geografiche protette, perché considerato contrastante con il loro sistema dei “trademarks”. E’ da evidenziare, inoltre, che la normativa statunitense sul trademark si basa sul principio del “first to use” per la rivendicazione della titolaritá del marchio e non sul principio del “first to file”. In altre parole l’uso dimostrato del marchio ha piú forza della registrazione. Proprio per la peculiaritá di tale argomento, si é ritenuto necessario dedicare piú spazio al tema delle indicazioni geografiche e, al fine di evitare interpretazioni errate, si é preferito riportare quanto contenuto nel documento ufficiale pubblicato nel sito dello USPTO, consultabile in lingua inglese al seguente indirizzo: http://www.uspto.gov/web/offices/dcom/olia/globalip/geographicalindication.htm. 5.1 Cosa si intende negli Stati Uniti come “Indicazioni Geografiche” L’Accordo dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) del 1995 sugli aspetti commerciali della proprietà intellettuale (Accordo TRIPs), definisce nell’articolo 22(1) le “indicazioni geografiche” come “indicazioni che identificano un prodotto in quanto originario del territorio di uno Stato, oppure di una regione o di una località dello stesso, qualora una sua certa qualità, rinomanza o altra caratteristica siano essenzialmente attribuibili all’origine geografica”. Esempi di indicazione geografica negli Stati Uniti: “FLORIDA” per le arance, “IDAHO” per le patate e “WASHINGTON STATE” per le mele. Negli Stati Uniti, le denominazioni di indicazione geografica vanno viste come una sotto-categoria dei marchi registrati in quanto hanno la stessa funzione, ovvero: 1) identificano la provenienza, 2) garantiscono la qualità, 3) garantiscono ai prodotti un notevole valore commerciale. 29 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 30 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI 5.2 Il modo in cui gli Stati Uniti proteggono le indicazioni geografiche Il sistema delle denominazioni di indicazione geografica in uso negli USA si avvale della struttura amministrativa già operante per i marchi, ed offre la possibilità a chiunque ne abbia interesse di opporsi o cancellare una registrazione di indicazione geografica, qualora si ritenesse danneggiato da tale registrazione o dall’uso continuato della stessa. Lo USPTO, infatti, esamina sia le domande intese ad ottenere la registrazione di un marchio che quelle per la registrazione di una indicazione geografica. Gli Stati Uniti non tutelano espressioni o segni di origine geografica che si ritengono generici per l’indicazione di beni o di servizi. Un’espressione o un segno è “generico” quando il suo uso sia talmente diffuso da indurre il consumatore a considerarlo come una categoria che comprende tutti i beni o i servizi dello stesso tipo, piuttosto che una designazione di origine geografica. Per esempio, la parola “mela” non può essere protetta come il marchio di una certa qualità di mele perché è il nome generico del frutto stesso. Le indicazioni generiche non godono di protezione negli Stati Uniti, né in altri paesi, per il semplice fatto che si ritiene impossibile identificare una data fonte commerciale o una data fonte collettiva di produzione. Negli Stati Uniti, quando una designazione di origine geografica é divenuta generica può essere utilizzata da qualsiasi produttore per identificare i propri beni o servizi. Un’altra caratteristica del sistema statunitense di registrazione dei marchi o delle denominazioni di origine geografica è il conferimento al titolare del diritto esclusivo di impedirne l’uso a terzi non autorizzati quando, verosimilmente, ciò generi confusione tra i consumatori, errore o inganno relativamente alla fonte dei beni o dei servizi. In tal modo, il primo detentore del diritto conserva la priorità e l’esclusiva rispetto a successivi utenti dello stesso segno o di segni simili, ad indicare beni o servizi simili, uguali o connessi e, in alcuni casi, anche non connessi, qualora ciò creasse confusione tra i consumatori. 5.3 I vantaggi della protezione dell’indicazione geografica nell’ambito della normativa sulla registrazione dei marchi La protezione della denominazione di origine geografica come marchio o come marchio collettivo o come certification mark avviene nell’ambito della normativa sulla registrazione dei marchi già noto alle imprese sia americane che estere. Le indicazioni di origine geografica diverse dalla pura denominazione di una località e composte di segni come parole, slogan, disegni, marchi tridimensionali, colori, o anche specificazioni acustiche od olfattive possono trovare facilmente posto nel sistema già in essere. Il sistema, oltre ad assolvere a tutti i requisiti previsti per la tutela concreta della denominazione geografica e dei marchi in termini di diritti TRIPs, risponde anche alle disposizioni previste per i propri cittadini e agli obblighi contemplati nei TRIPs riguardo all’enforcement. 30 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 31 MARCHIO 5.4 L’indicazione geografica come certification mark La legge degli Stati Uniti sui marchi registrati (U.S. Trademark Act) prevede che nomi e segni geografici, che di per sé sono mere descrizioni geografiche, e pertanto non suscettibili di essere catalogate come marchi individuali o collettivi, a meno che non siano accompagnati da un tratto distintivo acquisito negli Stati Uniti, possono essere registrati come certification mark. Per certification mark si intende qualsiasi parola, nome, simbolo o accorgimento usato da uno o più soggetti diversi dal titolare del marchio per certificare un elemento o una caratteristica di un bene o di un servizio offerto dal soggetto. Sono previsti tre tipi di marchi di certificazione che usualmente indicano l’origine regionale o di altro tipo dei beni o dei servizi, i materiali usati, il modo di produzione, la qualità, l’accuratezza ed altre caratteristiche, l’indicazione che la lavorazione o la manodopera sono opera di un appartenente ad un sindacato o altra organizzazione. Lo stesso marchio può essere usato per certificare più di una caratteristica di un bene o di un servizio in più di una categoria di certificazione: ad esempio, il marchio PARMIGIANO REGGIANO (n. reg. 1753059) indica che il formaggio é stato prodotto in Reggio Emilia nella zona che comprende le province di Parma, Reggio-Emilia, Modena e Bologna, alla destra del fiume Po, e Mantova alla sinistra del fiume Reno. Secondo la normativa statunitense sui marchi, i certification mark si distinguono da quelli commerciali o di fabbrica per due caratteristiche. La prima è che il titolare del certification mark non fa uso dello stesso. La seconda è che il marchio non serve a individuare la fonte commerciale o a distinguere i beni e i servizi di un soggetto da quelli di un altro. Ciò comporta che chiunque rientri negli standard di certificazione ha il diritto di usare il marchio. I certification mark, comunque, identificano una fonte in quanto attestano la natura e la qualità di un prodotto e la loro aderenza a standard ben definiti. Il certification mark non può essere usato dal titolare in quanto questi non produce i beni, né è prestatore dei servizi a cui il marchio fa riferimento. Il marchio può essere usato soltanto da soggetti diversi dal titolare del certification mark, con il permesso di quest’ultimo, a cui spetta il controllo che i beni e i servizi rispondano alle caratteristiche o ai requisiti che egli ha adottato o stabilito per il rilascio della certificazione. Scopo del certification mark è di informare il compratore che i beni o i servizi dell’utente autorizzato del marchio rispondano a certe caratteristiche o garantiscano determinati standard o specificitá. Un certification mark non identifica la loro origine in una singola fonte (impresa o titolarità). Il concetto che il marchio intende affermare, quando riferito a beni o servizi, è che questi sono stati esaminati, collaudati o ispezionati, o in qualche modo controllati dal titolare o dal certificante il quale non è il produttore del bene o dei servizi anche se ha elaborato i requisiti di certificazione. E pertanto l’affissione del certification mark su beni o in relazione a servizi non è determinata dal produttore dei beni o dal somministratore dei servizi e sta solo ad indicare che le caratteristiche e le specifiche del soggetto certificante sono state rispettate. 31 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 32 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI Gli Stati Uniti hanno rilevato che, in molti casi, l’autorità che esercita il controllo sull’uso di un termine geografico come certification mark è un ente statale o un ente che opera dietro autorizzazione statale. Vi sono infatti due elementi da far rispettare: far salvo il diritto di coloro che operano nella stessa zona geografica di far uso del termine, e prevenirne l’uso illegale o abusivo per evitare danni a coloro che ne fanno uso legittimo. In via generale, un soggetto privato non è in posizione di dirimere queste difficoltà in modo soddisfacente. Solo un governo regionale, direttamente o tramite un ufficio delegato, ha il potere di far salvo il diritto di tutti e di prevenire abusi in materia. Tutte le domande di registrazione federale di un certification mark (come pure i marchi individuali e collettivi) vengono esaminate dallo USTPO. La documentazione sull’uso e le prove addotte vengono esaminate per decidere se in effetti il segno viene usato come marchio di certificazione per indicare l’origine geografica dei beni/servizi relativi. Se la documentazione o altri elementi addotti indicano che il segno in questione ha primariamente un significato generico, riferito a un certo genere di beni o di servizi, la domanda di registrazione viene rigettata. Ove l’uso di un segno sia controllato dall’ente certificante e riferito a beni o servizi rispondenti agli standard di origine geografica imposti dall’ente regionale, e ove i consumatori comprendano che indica soltanto beni o servizi prodotti in una data regione e non altrove, in quel caso il segno ha funzione di marchio di certificazione regionale (Vedi Institut National des Appellations d’Origine v. Brown-Forman Corp., 47 USPQ2d 1875 [TTAB 1998], ove il giudice decretò che “COGNAC” era un’indicazione di denominazione geografica riferita ad un’acquavite importata dalla Francia). Se prima della registrazione lo USTPO si rende conto che il richiedente non ha autorità di controllo sull’uso del marchio da certificare, la registrazione viene negata ex officio. In riferimento all’esecutorietà dei criteri di certificazione, i concorrenti e i consumatori stessi, i maggiori interessati al mantenimento di standard corretti ed esigenti, vigilano sull’ente certificante. 5.5 L’indicazione geografica come marchio collettivo Negli Stati Uniti esistono due tipi di marchio collettivo: (1) Marchi collettivi o Marchi di servizio collettivi e (2) Marchi collettivi di associazione. La distinzione ci viene dal Trademark Trial and Appeal Board (TTAB), il tribunale amministrativo dello USPTO ed è la seguente: “Un marchio collettivo o un marchio di servizio collettivo è quello adottato da un gruppo organizzato (ad esempio, associazione, sindacato, cooperativa, confraternita o gruppi simili) per l’uso esclusivo da parte dei suoi soci i quali, a loro volta, usano il marchio per identificare i loro beni o servizi e distinguerli da quelli dei non soci. Il gruppo di per sé non vende prodotti né presta servizi sotto il marchio collettivo, ma può pubblicizzare o promuovere i beni venduti o i servizi offerti dai suoi soci avvalendosi del marchio”. Un marchio collettivo di associazione è un marchio adottato al fine di indicare l’appartenenza ad un gruppo organizzato, ad esempio, un sindacato, un’associazione o altro tipo di organizzazione. Né il gruppo né i suoi membri lo usano per identificare prodotti o servizi: la sola funzione del marchio è di indicare che la persona che lo usa appartiene al gruppo. 32 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 33 MARCHIO I marchi collettivi e i marchi collettivi di servizio indicano la fonte commerciale di un prodotto o di un servizio secondo l’intendimento dei normali marchi commerciali e dei marchi di servizio, indicando però l’appartenenza a un gruppo piuttosto che da un soggetto particolare. Poiché tutti gli appartenenti al gruppo usano il marchio, nessun membro è titolare dello stesso: è il gruppo ad essere il titolare del marchio collettivo che viene usato a beneficio dei soci. Esempio di un gruppo organizzato è una cooperativa di commercianti di prodotti agricoli: la cooperativa non vende prodotti propri né fornisce servizi, bensì commercializza i prodotti dei soci. Il gruppo può fare pubblicità o svolgere programmi promozionali avvalendosi del marchio per diffonderlo e in supporto dell’attività dei soci, ma ciò costituisce un mero uso informativo o pubblicitario del marchio. 5.6 L’indicazione geografica come marchio Infine, in base alle leggi degli Stati Uniti è possibile tutelare l’origine geografica proprio come se fosse un marchio. La legge consolidata in materia ritiene non registrabili come marchi le espressioni o i segni geografici se hanno una funzione puramente descrittiva o falsamente indicativa dell’origine geografica dei beni (o servizi). Un segno è falsamente descrittivo quando induce i consumatori in errore circa i beni ed i servizi che non provengono dal luogo indicato. In ogni caso, se un segno geografico viene usato per indicare la provenienza di beni o di servizi e questo avviene per un certo periodo di tempo, e laddove i consumatori inizino a riconoscere in quel segno una particolare impresa o produttore o gruppo di produttori, il segno non è più puramente descrittivo dell’origine geografica, ma descrive anche la “fonte” o provenienza dei prodotti o dei servizi. A quel punto acquista un “significato secondario” o “un’acquisita particolarità”. I consumatori percepiscono il significato primario del segno come mera origine geografica e il significato secondario come la fonte di produzione dei beni o dei servizi. Un segno che abbia un “significato secondario” per il consumatore diventa un elemento identificatore della fonte del prodotto o del servizio, e quindi suscettibile di protezione come marchio. E’ proprio grazie a ciò che la normativa statunitense permette la protezione dell’indicazione geografica, come marchio individuale o collettivo. 6. Requisiti per la registrazione di un marchio Negli Stati Uniti, sono considerati requisiti essenziali alla registrazione di un marchio: - l’utilizzo in “buona fede” del marchio e l’effettivo uso dello stesso, secondo il principio del “first to use”; - una domanda di registrazione depositata da un richiedente straniero, che ha nazionalitá, domicilio o altra sede della propria impresa in un Paese membro della Convenzione di Parigi o altro trattato a cui aderiscono gli Stati Uniti, entro 6 mesi dal deposito della domanda nel paese d’origine e che il richiedente, sempre in buona fede, abbia l’intenzione di usare il marchio nel commercio relativamente ai prodotti e servizi rivendicati; - una domanda di un richiedente straniero sulla base di una registrazione nel proprio paese d’origine, allegando un certificato di tale registrazione e una traduzione dello stesso. 33 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 34 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI Ai fini dell’uso, che dá diritto alla registrazione, la legislazione statunitense riconosce il diritto quando il prodotto o il servizio siano effettivamente in commercio. La promozione e la pubblicitá di un prodotto o di un servizio, prima della loro commercializzazione, non sono considerati requisiti essenziali alla registrazione. 6.1 La registrazione federale e statale In primo luogo, la registrazione di un marchio puó essere richiesta da una persona fisica e da una persona giuridica dai requisiti sopradescritti. Negli Stati Uniti é comunque possibile ottenere due tipi di registrazione di un marchio: statale e federale, in relazione all’estensione territoriale dei diritti sul marchio, determinata dall’area geografica dove é circoscritto l’uso. La registrazione statale di un marchio conferisce al richiedente il diritto di usare quel marchio entro il limite territoriale di un singolo Stato; tale registrazione non puó interferire con un marchio depositato a livello federale. Ad esempio, nello Stato di New York, si puó presentare domanda al New York Secretary of States Office, come previsto dal New York General Business Law § 360 B-C. In questo caso, la richiesta deve contenere informazioni riguardanti i prodotti o servizi sui quali o in connessione ai quali il marchio viene utilizzato, la data del primo uso di tale marchio, e deve essere accompagnato da tre campioni. Il vantaggio di una registrazione statale é riscontrabile nel minor costo della procedura e nella concessione piú veloce del diritto. La registrazione federale é prevista qualora l’uso sia per il commercio interstatale o internazionale. Lo statuto che regola sia la registrazione federale sia eventuali violazioni di marchi regolarmente registrati con lo USPTO é il Lanham Act. Nello specifico, i vantaggi di una registrazione federale sono i seguenti: I. II. III. IV. V. VI. VII. essa conferisce il diritto di priorità della domanda su tutto il territorio statunitense dalla data di deposito; costituisce prova, anche se confutabile, del dichiarante di possedere tali diritti di proprietà e pertanto spetterá a terzi dimostrare il contrario e l’onere della prova; consente di ottenere dei rimedi in caso di contraffazione; consente di adire le corti federali in caso di violazioni per contraffazione e concorrenza sleale sotto la legge statale; consente di applicare le leggi federali sulla diluizione; costituisce la base legale per l’estensione del diritto in altri paesi; consente la registrazione presso lo US Customs and Border Protection; in questo modo, le unitá di servizio doganali hanno modo di contrastare l’importazione di prodotti contraffatti o che siano in violazione dei diritti sul marchio o sul copyright. 34 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 35 MARCHIO 6.2 Registro Principale e Registro Supplementare Presso lo USPTO esistono due differenti registri relativi a tutto ció suscettibile di essere considerato come marchio: il Registro Principale (c.d. Principal Register) e il Registro Supplementare (c.d. Supplemental Register). Quando un marchio è iscritto nel registro principale acquisisce tutte le forme di tutela previste dalla normativa sui marchi. I vantaggi sono i seguenti: 1. avviso al pubblico del dichiarante della proprietà del marchio (15 U.S.C. Section 1072); 2. presunzione di prova del dichiarante sulla proprietà del marchio e sul diritto esclusivo di uso dello stesso sul territorio nazionale o in connessione con le merci e/o servizi elencati nella registrazione (15 U.S.C. 1057 punti (b) e 1115 ( a)); 3. riconoscimento della data di effettivo uso del marchio a partire dalla data di deposito della domanda (15 U.S.C. Section 1057 (c); TMEP Section 201,02); 4. possibilitá di ricorrere ad un tribunale federale su aspetti riguardanti il marchio (15 U.S.C. Section 1121); 5. registrazione del marchio anche presso lo US Customs Service per impedire l’importazione di merci contraffatte (15 U.S.C. Section 1124); 6. ”incontenstabilitá” del diritto esclusivo del dichiarante di utilizzare il marchio in commercio o in connessione con i beni o servizi relativi alla registrazione, dopo 5 anni di uso continuo (15 U.S.C. 1065 punti e 1115 (b)); 7. base legale per richiedere un’estensione del diritto in un altro paese straniero. Il Registro Supplementare consente l’iscrizione di alcuni marchi che non sono eleggibili nel Registro Principale, ma che sono idonei a distinguere i prodotti e i servizi del richiedente da quelli di altri. Degli esempi in tal senso possono essere: il marchio “World Protection Group” (marchio registrato nel Supplemental Register al Reg. No. 2.863.826) per indicare una compagnia di servizi di protezione personale (Body Guard), piuttosto che il marchio “Medical Learning Systems” (marchio registrato nel Supplemental Register al Reg. No. 3.166.847) per indicare delle guide riguardanti il sistema sanitario. A differenza di quanto é previsto per l’iscrizione nel Registro Principale, non é possibile motivare la domanda di registrazione del marchio soltanto sull’intenzione in buona fede di usare il marchio in commercio. Inoltre, tali marchi sono esclusi dai benefici previsti dal Trademark Act del 1946, indicati nel 15 U.S.C. §1094. 7. Documenti a corredo della domanda Prima di presentare una domanda di registrazione di un marchio, lo stesso USPTO suggerisce di effettuare una ricerca di anterioritá, preferibilmente tramite un legale, al fine di accertare se il marchio non violi o sia in conflitto con un altro marchio già in uso negli Stati Uniti. Per facilitare tale ricerca, puó giovare consultare la banca dati TESS (Trademark Electronic Search System), un sistema elettronico di ricerca messo a punto dallo USPTO. 35 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 36 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI Nella banca dati sono disponibili le informazioni e le immagini dei marchi registrati a livello federale, o che sono in fase di esame presso lo USPTO, ovvero le domande di registrazione che sono state abbandonate o rifiutate. Per il richiedente italiano é certamente piú semplice la procedura di Registrazione Internazionale, che si attua e si gestisce direttamente dall’Italia, interagendo con una sola Amministrazione Internazionale a Ginevra. Tuttavia, qualora per motivi legati a strategie aziendali fosse necessaria la registrazione diretta negli USA, l’interessato dovrá fornire i seguenti elementi allo USPTO, utilizzando un apposito modulo (http://www.uspto.gov/teas/index.html): 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 7.1 nome, indirizzo e nazionalitá del richiedente; nome, indirizzo a cui inviare la corrispondenza (p.e. nome o indirizzo del legale a cui ci si é affidati); il disegno del marchio; la descrizione dei prodotti/servizi da associare al marchio; le classi internazionali alle quali appartengono i prodotti/servizi oggetto della domanda ( si fa riferimento all’Accordo di Nizza); il marchio stesso; tre esemplari del marchio perfettamente identici tra di loro; il pagamento delle fees di registrazione; la descrizione degli elementi necessari a dimostrare il “current use”, e cioé l’uso in commercio del marchio o la volontá di utilizzarlo in futuro; la firma; la procura, c.d. Power of Attorney, obbligatoria se la domanda viene inoltrata tramite un legale o un mandatario. Domanda multiclasse Dal 1 Settembre 1973 la Classificazione Internazionale dei prodotti e servizi prevista dall’Accordo di Nizza rappresenta la classificazione principale utilizzata negli Stati Uniti. La versione piú aggiornata dell’Accordo di Nizza (nona edizione del 2006) prevede 45 classi: le classi 1-34 si riferiscono ai prodotti mentre le classi 35-45 riguardano i servizi11. Per le domande depositate prima del 31 Agosto 1973, la classificazione principale di riferimento era la Classificazione degli Stati Uniti. Il titolare di un marchio registrato sulla base della Classificazione degli Stati Uniti puó fare domanda affinché la classificazione dei prodotti o servizi a cui il marchio si riferisce venga aggiornata sulla base della Classificazione Internazionale. A tale fine, deve essere versata una tassa di 100 dollari USA. E’ possibile che prodotti o servizi che, in base alla precedente Classificazione degli Stati Uniti rientravano in piú di una classe, rientrino in una sola classe in base alla Classificazione Internazionale. 11 Si consiglia di consultare la classificazione sul sito web http://www.wipo.int/classifications/nivilo/nice/index.htm 36 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 37 MARCHIO Un marchio puó essere registrato per prodotti o servizi appartenenti a piú classi (combined or multiple-class application). A tal fine il richiedente deve: 1. 2. 3. 4. pagare una tassa per ciascuna classe; indicare, in ordine crescente, il numero di ciascuna classe e i prodotti o servizi di ciascuna classe per i quali intende chiedere la registrazione; indicare, qualora siano diverse, le varie date in cui ha avuto inizio l’utilizzo del marchio con riferimento ai prodotti o servizi di ciascuna classe; fornire un campione da cui risulti l’uso del marchio con riferimento ai prodotti o servizi di ciascuna classe. Se con la domanda di registrazione il richiedente paga delle tasse relativamente ad un numero di classi superiori a quello per il quale la registrazione viene effettivamente concessa, il richiedente puó ottenere un rimborso per le tasse pagate in eccesso. Nel caso, peró, in cui il richiedente elimini una o piú delle classi contenute nella domanda multiclasse, lo stesso non avrá diritto al rimborso della tassa relativa alla classe eliminata. Se, invece, le tasse pagate dal richiedente fanno riferimento ad un numero di classi inferiori a quello individuato dall’Esaminatore, quest’ultimo richiederá che vengano pagate le tasse mancanti ovvero che la domanda venga modificata in maniera tale da individuare prodotti o servizi appartenenti ad un numero inferiore di classi. Lo USPTO rilascia un solo certificato di registrazione per la domanda multiclasse. Il marchio registrato sulla base di una domanda multiclasse viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale in una sezione separata rispetto ai marchi registrati sulla base di una domanda per una sola classe. Per molte delle attivitá che seguono il momento di deposito della domanda, il richiedente é tenuto a pagare una tassa per ciascuna classe per cui ha chiesto la registrazione. Fra queste, giova ricordare le seguenti: il deposito di una dichiarazione di utilizzo del marchio, una richiesta di proroga del termine per il deposito della dichiarazione di utilizzo, una autocertificazione (in inglese “Affidavit”) in base al § 8 ovvero al § 15, oppure una domanda di rinnovo del marchio. 7.2 Come depositare una domanda La domanda puó essere inviata on-line, per via postale o direttamente a mano. L’inoltro on-line, attraverso il Trademark Application System (TEAS), consente di ricevere immediatamente una conferma via e-mail dell’avvenuta ricezione della domanda da parte dello USPTO. Se si preferisce l’invio per posta, sará necessario richiedere telefonicamente l’apposita modulistica allo USPTO e successivamente indirizzare la domanda a: Commissioner for Trademarks P.O. Box 1451, Alexandria, VA 22313-1451 37 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 38 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI Per la domanda consegnata a mano va richiesta sempre la modulistica; il deposito sará presso il seguente indirizzo: Trademark Assistance Center, James Madison Building East Wing, Concourse Level, 600 Dulany Street, Alexandria, VA 22314 8. Iter d’esame Dopo che la domanda é stata presentata, lo USPTO registra la data di deposito ed inizia l’iter d’esame, sia di tipo formale che sostanziale, per la verifica di tutti requisiti. Entro quattro mesi dal deposito, l’esaminatore dello USPTO (quasi sempre un profilo legale) si pronuncia sulla registrabilitá o meno del marchio. Se il marchio non puó essere oggetto di registrazione, verrá emessa una decisione di rigetto (c.d. Office Action) che evidenzierá gli elementi che hanno determinato tale esito. Generalmente, le ragioni di un rifiuto riguardano le domande di registrazione di marchi considerati generici ovvero marchi che creano confusione con quelli giá esistenti, oppure marchi descrittivi, geografici ed “immorali”. Il richiedente dovrá fornire, entro 6 mesi dal ricevimento della decisione di rigetto, gli elementi richiesti dallo USPTO oppure la domanda sará considerata abbandonata. Qualora le risposte addotte non siano considerate sufficientemente esaustive, il funzionario dello USPTO emetterá un provvedimento di rigetto definitivo. Il richiedente avrá, peró, la possibilitá di appellarsi davanti al Trademark Trial and Appeal Board, un tribunale amministrativo dello USPTO. Se la domanda non suscita obiezioni da parte dell’esaminatore oppure il richiedente ha provveduto a fornire tutti i chiarimenti richiesti, il funzionario dello USPTO notificherá al richiedente un avviso indicante la data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale di registrazione del marchio. La data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale é determinante in caso di contestazione del marchio da parte di terzi che si considerano danneggiati dalla registrazione; questi possono presentare un’opposizione (c.d. Opposition Proceeding) entro 30 giorni dalla data di pubblicazione, motivando il ricorso a tale procedura. Entro tre mesi dalla pubblicazione, lo USPTO provvede ad inviare al richiedente un certificato di registrazione. Per le registrazioni che si basano sul principio dell’ “intent to use”, lo USPTO provvede a notificare al richiedente un avviso di liceitá (c.d. Notice of Allowance); entro 6 mesi, l’applicante é tenuto a provare l’uso del marchio in commercio per ottenere il certificato di registrazione. 38 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 39 MARCHIO 9. Durata L’efficacia di un marchio decorre dalla data di registrazione e ha durata di 10 anni, rinnovabili, ogni volta, per periodi di altri 10 anni. Il rinnovo deve essere richiesto durante l’ultimo anno del decennio di validitá in corso o entro i 6 mesi successivi alla scadenza del decennio, pagando una tassa supplementare. 10. Procedura internazionale – Il Protocollo di Madrid Il Protocollo di Madrid, entrato in vigore negli Stati Uniti il 2 Novembre 2003, é un Trattato Internazionale in forza del quale il titolare di un marchio puó registrare il proprio marchio in qualsiasi Paese o organizzazione intergovernativa firmataria12. Il sistema di registrazione internazionale viene gestito dall’Ufficio Internazionale (IB – International Bureau) dell’Organizzazione mondiale della Proprietà Intellettuale (WIPO - World Intellectual Property Organization) con sede a Ginevra13. Il titolare di un marchio registrato negli Stati Uniti ovvero di una domanda di registrazione negli Stati Uniti puó tutelare il marchio negli altri Paesi firmatari del Protocollo di Madrid depositando attraverso l’Ufficio Internazionale del WIPO una domanda di registrazione internazionale (“international application”). In maniera speculare, il titolare di un marchio registrato o di una domanda di registrazione in un Paese firmatario puó ottenere una registrazione internazionale del marchio da parte dell’Ufficio Internazionale del WIPO ed ottenere un’estensione della tutela negli Stati Uniti. E’ importante tenere presente che attraverso la registrazione internazionale non viene rilasciato un marchio internazionale. Per procedere alla registrazione internazionale di un marchio, il titolare del marchio deve essere cittadino, oppure avere il domicilio, ovvero avere uno stabilimento industriale o commerciale effettivo in un Paese o organizzazione intergovernativa firmataria del protocollo sopramenzionato. I requisiti per la registrazione internazionale sono i seguenti: - la domanda deve essere basata su un marchio registrato oppure su una domanda di registrazione depositata presso un ufficio nazionale o regionale di orgine; - il marchio per il quale si chiede la registrazione internazionale deve essere uguale a quello d’origine; - la domanda internazionale di registrazione deve includere una lista dei beni o dei servizi che sia uguale o piú ristretta della lista contenuta nella registrazione o nella domanda di registrazione d’origine; - nella domanda si deve indicare almeno un Paese firmatario nel quale si vuole ottenere l’estensione della tutela del marchio. 12 Per lista aggiornata dei Paesi o organizzazioni firmatarie, consultare il sito web: http://www.wipo.int/madrid/en/members. 13 Un utile documento di consultazione é la guida del WIPO per la registrazione internazionale dei marchi, consultabile sul sito http://www.wipo.int/madrid/en/guide/index.html 39 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 40 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI I vantaggi della registrazione internazionale in base al Protocollo di Madrid sono i seguenti: - deve essere inoltrata una sola domanda; - si ottengono gli stessi effetti che si avrebbero presentando le domande in ciascun Paese designato; - la procedura é veloce; - ci si avvale di un sistema centralizzato per il deposito dei documenti; - non é necessario fare autenticare i documenti; - per effettuare dei cambiamenti con effetto alle registrazioni in ciascun Paese designato, é necessaria una sola procedura con pagamento di una sola tassa. 10.1 Iter per la registrazione internazionale del marchio Per ottenere la tutela negli Stati Uniti di un marchio registrato in Italia, o per il quale sia stata depositata la richiesta, é possibile presentare presso una qualsiasi Camera di Commercio in Italia la domanda di registrazione internazionale: i relativi moduli (MM1, MM2 o MM3 e, con specifico riferimento agli Stati Uniti, il modulo MM18) possono essere scaricati direttamente dal sito web http://www.uibm.gov.it/it/moduli/. La Camera di Commercio procede quindi alla trasmissione della documentazione all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM), il quale, espletato un controllo amministrativo sulla validitá e completezza della domanda, la trasmette all’Ufficio Internazionale (IB). Il richiedente, infatti, non puó procedere direttamente all’inoltro della domanda di registrazione internazionale all’Ufficio Internazionale. Tale procedura viene effettuata dall’Ufficio Internazionale, il quale provvede anche alla pubblicazione della registrazione sulla WIPO Gazette of International Marks (disponibile in formato PDF sul sito web http://www.wipo.int/madrid/en/gazette), alla trasmissione al richiedente del relativo certificato e alla comunicazione della registrazione agli uffici dei Paesi nei quali é stata chiesta la registrazione. La registrazione da parte dell’Ufficio Internazionale non garantisce ancora una adeguata protezione del marchio; é infatti necessario che ciascun Paese designato proceda ad un esame della domanda per l’estensione della registrazione. Tale esame viene condotto alla luce della normativa vigente in ciascun Paese. Ciascun Paese firmatario nel quale sia stata richiesta l’estensione della registrazione può rifiutare la protezione del marchio nel proprio territorio, indicando specificamente le ragioni che ostano alla registrazione del marchio. Se tale rifiuto non viene comunicato all’Ufficio Internazionale entro il termine richiesto, la protezione del marchio é garantita automaticamente in quel Paese. La validitá della registrazione internazionale dipende, per i primi cinque anni, dalla validitá della registrazione o domanda di registrazione originaria, poi diventa indipendente. La validitá della registrazione internazionale ha una durata di dieci anni, dopo i quali puó essere nuovamente rinnovata per altri dieci anni. 40 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 41 MARCHIO Il richiedente puó indicare, oltre a quelli inizialmente indicati al momento del deposito della domanda di registrazione, ulteriori Paesi firmatari nei quali intende proteggere il marchio (subsequent designation). 11. Simbologia I simboli “TM” (marchio) o “SM” (marchio di servizio) possono essere utilizzati per quei marchi che rispondono ai requisiti stabiliti dalla common law e pertanto non sono stati oggetto di registrazione. Per i marchi registrati a livello federale sono previsti le seguenti indicazioni: • l’uso del simbolo “®”, • la dicitura “Registered, U.S. Patent and Trademark Office”; • la dicitura abbreviata “Reg. U.S. Pat. & Tm. Off”. L’utilizzo della simbologia ha un duplice obiettivo: informare i terzi sulle tutele conferite dalla legge negli Stati Uniti al marchio registrato e, in caso di violazione e contraffazione, a rivendicare i propri diritti. 41 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 42 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI 12. Ciclo completo per registrare un marchio 42 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 43 MARCHIO 43 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 44 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI 13. Quanto costa registrare un marchio RIEPILOGO TASSE E SPESE LEGALI PER MARCHI NEGLI STATI UNITI (Valori espressi in dollari US) Importo Spese legali o amministrative Preparazione e deposito della domanda, incluso: determinazione del modo migliore per descrivere i beni o i servizi; preparazione di un disegno per un marchio stilizzato; per una sola classe. 325 500 Per ogni classe aggiuntiva. 325 - Preparazione e deposito di una richiesta di proroga per la dichiarazione di utilizzo (“Statement of Use”). La tassa ufficiale é per classe, le spese amministrative non aumentano in base al numero di classi. 150 250 Preparazione e deposito della dichiarazione di utilizzo (“Statement of Use”). La tassa ufficiale é per classe, le spese amministrative non aumentano in base al numero di classi. 100 250 40 250 Dichiarazione di uso e incontestabilitá (dopo 6 anni dalla registrazione). La tassa ufficiale é per classe, le spese amministrative non aumentano in base al numero di classi. 300 500 Dichiarazione di uso e rinnovo (dopo 10 dalla registrazione, e poi ogni 10 anni). La tassa ufficiale é per classe, le spese amministrative non aumentano in base al numero di classi. 500 500 Descrizione Preparazione e deposito del documento di cessione. I costi possono variare a seguito di complicazioni derivanti dal rigetto da parte dell’esaminatore; non é possible valutare in maniera precisa il tempo necessario per replicare ad una “office action”. 14. Tu t e l a Il titolare di un marchio a cui sia stata accordata protezione ha diritto di impedire ai terzi un uso che sia violativo dei diritti giá conseguiti dallo stesso. Infatti, in una situazione di violazione, le norme applicabili al caso sono: • la 15 U.S.C. §1114 (1) (a) (si tratta del Trademark Act del 1946, “Lanham Act”) che sanziona il comportamento di coloro che usano in commercio qualsiasi riproduzione, contraffazione, copia, o imitazione colorata di un marchio registrato in relazione alla vendita, all’offerta di vendita, distribuzione, o pubblicitá di qualsiasi prodotto o servizio, qualora tale uso possa ingenerare confusione o errori o ingannare il consumatore, nonché • la Section 43 del Lanham Act, 15 U.S.C. § 1125 (a), che sanziona per unfair competition chi utilizzi, con le stesse modalità descritte dal precedente § 1114 (1) (a), una descrizione o indicazione falsa ed ingannevole, fra cui parole o altri simboli allo scopo di descrivere o identificare in modo ingannevole un prodotto, laddove vi sia la possibilitá che il pubblico sia ingannato o confuso dalla somiglianza dei marchi 14. 14 Vedasi il Lanham Act, Sezione 32, 15 U.S.C. §1114 (questa sezione disciplina la tutela dei marchi registrati), come anche il Lanham Act, Sezione 43(a), 15 U.S.C. §1115(a) (questa sezione disciplina la tutela dei marchi che non sono stati registrati). 44 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 45 MARCHIO 14.1 Le tipologie di violazione La normativa in vigore considera l’utilizzo di un marchio che é talmente simile ad uno giá in uso o precedentemente registrato come una violazione del marchio protetto, laddove l’uso da parte dei terzi sia tale da poter generare confusione, fraintendimenti o truffa sull’origine del prodotto o servizio, oppure laddove l’utilizzo di un marchio simile ad un altro protetto da marchio apposto su prodotti o servizi simili puó dar luogo a confusione, fraintendimenti, o inganno sull’associazione, fonte, sponsorizzazione o omologazione dei prodotti e/o servizi. Per stabilire se vi sia o meno possibilitá che si crei confusione, la giurisprudenza statunitense normalmente considera la sussistenza dei seguenti fattori: - la somiglianza data dall’impressione complessiva creata dai due marchi (e questo include il look dei due marchi, la somiglianza di suoni, e significati sottintesi); - la somiglianza dei prodotti e dei servizi coinvolti (un giudizio in tal senso puó risultare dallo esame dei canali di distribuzione del mercato); - qualsiasi prova che attesti che vi sia confusione negli acquirenti circa l’origine del prodotto o del servizio; - la vicinanza fisica dei beni nel mercato di vendita (es. prodotti esibiti nella stessa scaffalatura); - la forza del marchio del titolare; - l’intento doloso di raggirare il consumatore. Nessuno dei fattori sopra elencati é di per sé determinante per stabilire che si sia concretizzata una ipotesi violativa; la giurisprudenza statunitense ha asserito che vengono valutati nel loro insieme, come espresso nel caso fra Polaroid e Polarad 15. 14.2 Fattori da considerarsi prima di intraprendere una causa legale Qualora si intenda intentare una causa per violazione del marchio, bisogna esaminare i fatti che dimostrino il comportamento lesivo e valutare che le prove a disposizione aderiscano ai requisiti previsti dalla legge. Il titolare di un marchio puó presentare istanza ad un tribunale statale o federale per violazioni del diritto sul marchio o per fattispecie di concorrenza sleale. Il titolare di un marchio puó, altresí, rivolgersi all’ITC (International Trade Commission) per impedire l’importazione di beni contraffatti. Qualora l’ITC emetta parere sfavorevole, é possibile presentare ricorso in appello presso la Corte Statunitense preposta, ovvero la Corte D’Appello della Circoscrizione Federale. 15 Vedasi Polaroid v. Polarad, 287 F. 2d 492 (sentenza emessa dal secondo circuito nel 1961) 45 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 46 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI L’inazione del titolare del marchio nel far valere i suoi diritti puó risultare in una riduzione della forza e del valore del marchio stesso; il titolare ha l’obbligo di proteggere il suo marchio e di essere vigile verso eventuali ipotesi dannose. La parte ricorrente puó opporsi ad una domanda di registrazione sulla base della somiglianza fra i due marchi in grado di ingenerare confusione o puó, nel caso si tratti di un marchio giá registrato, richiedere la cancellazione dello stesso (“cancellation proceedings”) al Trademark Trial and Appeal Board (“TTAB”). ll TTAB, nei suoi procedimenti, non si occupa di stabilire se vi siano state violazioni sul marchio; il controllo che svolge sulla domanda si limita ad un esame formale della stessa e non costituisce un esame di merito. Il vantaggio di avviare un procedimento dinanzi al TTAB risiede nel fatto che trattasi di un’azione legale meno costosa di quanto non lo sia una causa intentata davanti ad un tribunale federale. In tali casi, é possibile avvalersi della fase del “discovery” (esame della documentazione, obbligo di esibizione delle prove, ammissibilitá della domanda, ecc.). Laddove si voglia contestare la decisione resa dal TTAB si puó fare ricorso in appello al tribunale federale o al tribunale distrettuale. 14.3 Incontestabilitá La registrazione federale di un marchio che sia stato utilizzato in modo continuativo per un periodo di 5 anni consecutivi puó dar luogo all’incontestabilitá del diritto, laddove non vi siano procedimenti in atto relativi a tale marchio o qualora non vi siano decisioni contrarie alla registrazione dello stesso. L’incontestabilitá del marchio costituisce prova inoppugnabile che il marchio sia valido e che il titolare abbia il diritto di farne uso esclusivo. 14.4 Te o r i e D i f e n s i v e Varie sono le ragioni giuridiche che possono essere addotte per ribattere ad una accusa di violazione o di contraffazione di un marchio che risulti altresí protetto anteriormente. Fra queste, bisogna considerare in primis la decadenza per non uso (il mancato uso del marchio per tre anni consecutivi, con l’intento di abbandonare il marchio, é una dimostrazione prima facie di decadenza). Altra ipotesi che concorre a negare la presenza di una violazione é la decadenza per decettivitá ( il titolare del marchio ha ingannato o nascosto informazioni allo USPTO). Un altro fattore che viene preso in esame per stabilire l’ambito di protezione accordato ad un marchio si estrinseca nella dottrina del “fair use” o uso corretto del marchio, laddove viene consentito, entro certi limiti, l’uso di un marchio che sia descrittivo o che serva ad identificare un prodotto. Ancora, costituisce una possibile difesa contro la presunta natura violativa del marchio in oggetto l’acquiescenza, ovvero un ritardo ingiustificato da parte del titolare prima di vantare il diritto o di intentare una causa contro l’usurpatore. Altra tesi difensiva che potrebbe ovviare alla violazione concerne l’uso anteriore o l’utilizzo di un marchio generico. 46 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 47 MARCHIO 14.5 Rimedi Nell’eventualitá che venga accertata l’avvenuta violazione di un marchio oggetto di tutela giuridica secondo la normativa previamente dissertata, l’avente diritto puó richiedere un’azione inibitoria; questa viene emessa a favore del titolare qualora questi prevalga in sede giudiziale. Dimostrando il danno subito, é possibile conseguire i mancati proventi. In tali fattispecie, inoltre, il convenuto é tenuto a restituire i profitti illeciti ottenuti, a pagare le royalties e le spese legali. Affinché venga elargito un indennizzo quale risarcimento danni, occorre dimostrare che il convenuto sia riuscito a vendere il prodotto o servizio contraffatto solamente a ragione della violazione stessa; per evincere tale elemento probatorio, puó risultare utile condurre un’indagine di mercato. In questo caso, si applica un risarcimento danni inderogabilmente stabilito dalla legge che consiste in un valore minimo di 500 dollari USA, fino ad un valore massimo di 100.000 dollari USA per ciascun tipo di prodotto o servizio per il quale é stato utilizzato il marchio contraffatto. Il giudice puó triplicare i danni se trattasi di una violazione perpetrata con la consapevolezza di agire in modo lesivo. In questo caso, il risarcimento dei danni puó raggiungere fino al valore di un milione di dollari USA, per la deliberatezza dell’atto. Come sancito dall’art.18 U.S.C. §2320, le sanzioni federali aventi natura penale previste nell’eventualitá che si riscontri una volontarietá nella contraffazione di etichette o altre confezioni si concretizzano in una multa a carico degli individui coinvolti di un massimo di 2 milioni di dollari USA (che possono salire fino a 5 milioni nel caso vi sia reiterazione di reato), oppure nell’incarcerazione fino a 10 anni di detenzione (o fino a 20 anni nel caso di reiterazione), o entrambe le misure; nelle fattispecie inerenti alla violazioni societarie, si possono infliggere alle aziende multe per un massimo di 5 milioni di dollari (commutabili fino a 15 milioni nei casi di reiterazione). 15. Diluizione e appannamento del marchio Un’azione legale, in particolare un’inibitoria nei termini previamente descritti, puó essere intrapresa contro l’uso del marchio laddove vi sia la probabilitá che questi diluisca la qualitá distintiva del marchio anteriore ( in inglese “blurring”), o che ne offuschi la reputazione (in inglese “tarnishment”), anche qualora non vi sia probabilitá di confusione fra i due marchi, o una effettiva concorrenza fra gli stessi o anche un reale danno economico al marchio anteriore. Trattasi di un ricorso a disposizione solamente dei titolari di marchi famosi16. Altri requisiti essenziali consistono nell’utilizzo di un marchio famoso da parte del convenuto per scopi di natura commerciale; in tali casi, l’atto lesivo deve avvenire successivamente all’acquisita notorietá del marchio anteriore. 16 Viene definito marchio famoso quel marchio che sia ampiamente riconosciuto dal pubblico dei consumatori statunitensi quale origine dei prodotti o dei servizi del titolare del marchio, come rinvenuto nel 15 U.S.C. § 1125 (c) (2) (A). 47 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 48 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI Il risarcimento dei danni, nelle fattispecie di appannnamento, é possible soltanto laddove il convenuto deliberatamente metta in commercio un prodotto approffittando della riconoscibilitá del marchio anteriore, o con l’intenzione di arrecare danno alla reputazione del marchio del titolare. Tale materia é regolata dal Trademark Dilution Revision Act (Legge di revisione della normativa precedente sulla diluizione della forza del marchio), rinvenibile nel Lanham Act, Sezione 43(c), 15 U.S.C. §1125(c). Nello stato di New York, la tutela contro la diluizione del marchio é oggetto di normativa statale, come contemplato nella N.Y. Gen. Bus. L. sec. 360-I (legge generale commerciale di New York, sezione 360-I). Questa disposizione prevede che si verifichi violazione sia nell’eventualitá di “blurring” sia nei casi di “tarnishment” e che sia sufficiente che esista la probabilitá di diluizione per il concretamento della fattispecie lesiva. Molteplici risultano essere le tesi difensive volte a rigettare l’impianto accusatorio circa la natura violativa del marchio di terzi in fattispecie di “blurring” o di “tarnishment”. La prima da considerarsi si delinea nel concetto giurisprudenziale di “fair use” o uso corretto di un marchio famoso da parte di terzi, laddove consista in una analisi comparativa a scopo commerciale o promozionale volta ad identificare i prodotti o servizi in concorrenza con quelli designati con il marchio famoso. Costituisce, altresí, fair use di un marchio famoso da parte di terzi l’utilizzo dello stesso al fine di identificare o parodiare, criticare, o commentare sul titolare del marchio di rinomanza o sui beni o servizi identificati dal marchio celebre. Si ritiene ugualmente non lesivo dei diritti del titolare di un marchio famoso l’uso dello stesso per scopi giornalistici ed editoriali. Rientra, altresí, fra le ipotesi contemplate e che non sono oggetto di tutela, qualsiasi uso non commerciale, come sancito dal Codice Statunitense al 15 U.S.C. § 1125(c) (3). Da ultimo, non puó giudicarsi come una violazione del marchio famoso l’utilizzo di un marchio da parte di terzi, qualora si tratti della titolaritá di un marchio validamente registrato. 16. Tr a s f e r i m e n t o e L i c e n z a Il marchio puó essere oggetto di cessione (assignment) cosí come puó essere concesso in licenza (license), non solo quando sia stato registrato ma anche nel corso della procedura per la sua registrazione. Il proprietario del marchio, inoltre, puó anche consentire un determinato utilizzo del marchio da parte di un altro soggetto (consent to use). La cessione del marchio puó anche essere parziale, qualora riguardi solo una parte dei diritti connessi al marchio. 48 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 49 MARCHIO Perché possa essere ceduto, il marchio deve esistere e deve essere effettivamente in uso in relazione ad una determinata attivitá commerciale. Se il marchio non é in uso, infatti, non ci sono diritti che possano essere ceduti. In base al Lanham Act § 10, 15 U.S.C.A. § 1060 (a)(1), se é stata fatta una domanda di registrazione del marchio basata sull’ “intent to use”, il proprietario del marchio non puó cederlo se non dopo aver dimostrato di aver effettivamente iniziato ad utilizzare il marchio depositando un “amendment to allege use” in base a quanto prescritto dal Lanham Act 15 U.S.C. §1051(d). Sebbene ai fini della validitá della cessione del marchio non sia necessario che la cessione sia documentata per iscritto, la forma scritta é altamente raccomandata. In tal modo, infatti, é piú agevole procedere alla registrazione presso lo USPTO dell’avvenuta cessione. La registrazione dell’avvenuta cessione offre i seguenti vantaggi: - permette al cessionario di tutelarsi contro eventuali successive cessioni del medesimo marchio ad altri soggetti; - facilita l’adempimento dei successivi depositi (section 8 Affidavit of continuing use). La registrazione, per la quale si richiede il pagamento di una apposita tassa, puó essere effettuata online sul sito dello USPTO: http://etas.uspto.gov, mentre i documenti che devono essere spediti possono essere inviati al seguente indirizzo: Mail Stop Assignment Recordation Services Director of the US Patent and Trademark Office PO Box 1450 Alexandria, VA 22313-1450 Se il cessionario non é domiciliato negli Stati Uniti, deve nominare un proprio rappresentante in loco, comunicando allo USPTO nome ed indirizzo di tale rappresentante. E’ bene tener presente che sebbene lo USPTO preveda anche un meccanismo di registrazione automatica delle avvenute cessioni, ció non puó avvenire in relazione a cessioni che avvengano a livello internazionale in base al Protocollo di Madrid; per tali cessioni deve procedersi alla registrazione presso l’International Bureau del WIPO. Conseguita la licenza del marchio, l’avente diritto ha solamente la possibilitá di utilizzare il marchio per un determinato periodo di tempo, senza acquistarne la proprietá. La possibilitá di concedere in licenza il marchio é riconosciuta negli Stati Uniti a condizione che il titolare del marchio controlli la qualitá dei beni e dei servizi offerti dal licenziatario. Il licenziatario di un marchio puó sub-licenziare il marchio solo se ció sia espressamente previsto dal contratto di licenza. 49 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 50 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI MARCHIO NON TRADIZIONALE 1. Descrizione della fattispecie Per rispondere ad esigenze di mercato, che si evolvono e che si riflettono nell’espansione della tutela richiesta, i titolari di diritti sul marchio hanno insistito per assicurare protezione giuridica, attraverso la registrazione, anche a fattispecie che esulano dai confini tipici del marchio tradizionale e si spingono fino ad includere i c.d. marchi non tradizionali o non convenzionali (in inglese definiti “non traditional marks” o “non conventional marks”). Spesso si tratta di marchi che sfuggono alle esemplificazioni piú tipiche, come loghi o nomi, e si concretizzano invece in forme tridimensionali ovvero in odori o suoni. Il nodo da sciogliere, qualora si intenda registrare un marchio non tradizionale, é quello di mostrare che abbia capacitá distintiva e che identifichi, nell’immaginario collettivo, l’origine di un particolare prodotto o di un particolare servizio. A questo riguardo, la normativa statunitense, cosí come profilata dallo USPTO e a differenza di quanto si riscontra negli orientamenti del WIPO, é concepita in modo da lasciare maggiore spazio anche alla concessione di marchi che si fondano sui giá menzionati odori, suoni o sul design del prodotto, nonché su immagini in movimento (i c.d. “motion marks”). Un esempio per tutti di come sfruttare il marchio non tradizionale per vantare una tutela piú vasta si riscontra nella strategia operativa di cui si é avvalsa la societá americana Apple per garantirsi una posizione solida sul mercato multimediale, in particolare con riguardo all’iPod e agli accessori di questo stesso prodotto. Attuando una protezione che si estende dalla registrazione del modello fino ad arrivare alla tutela del “marchio non tradizionale”, come per esempio il design tridimensionale dell’iPod, la Apple si é assicurata l’uso del modello, l’identificazione del prodotto al marchio stesso, e la possibilitá assai remunerativa delle licenze sugli accessori. Attraverso l’utilizzo del marchio non tradizionale, la Apple ha avuto l’opportunitá di proteggere l’iPod per un periodo ben piú lungo e possibilmente illimitato che se avesse adottato soltanto la semplice registrazione del brevetto. Con l’impiego di uno schema di protezione giuridica allargato, la Apple ha la possibilitá di mantenere inalterato l’uso esclusivo di questo modello e di impedire alle societá concorrenti di sfruttare l’idea creativa, ma anche il design ed ogni elemento distintivo del marchio stesso. Mentre i brevetti di inventiva e quelli di utilitá, preposti alla protezione dell’uso pratico ed ornamentale del prodotto hanno una durata prestabilita, questi diritti “non tradizionali” sul marchio, sebbene piú difficili da conseguire, hanno la possibilitá di una durata illimitata. Peraltro, la normativa che regola i diritti di protezione del marchio consente di intraprendere azioni legali non solo nei confronti di altre societá produttrici ma anche verso quei distributori di prodotti concorrenti, che abbiano caratteristiche simili e che siano in grado di generare confusione per i consumatori. La chiave per ottenere un marchio non-tradizionale consiste nel convincere l’esaminatore dello USPTO che il consumatore medio associa quella caratteristica del design esclusivamente al prodotto aziendale oggetto di richiesta di registrazione. 50 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 51 NOMI A DOMINIO NOMI A DOMINIO 1. Definizione Quando si parla di nome a dominio, si fa riferimento ad una parola seguita da un suffisso quale per esempio .it o negli USA .com, .org, .net, .info, .biz, o altre sigle di natura simile. Si tratta di un indirizzo IP (Internet Protocol) che puó essere utilizzato sia per localizzare un sito web sia per individuare un indirizzo di posta elettronica, o per entrambi gli scopi. Negli USA, laddove si utilizzi, in tutto o in parte, un nome a dominio primariamente come elemento identificativo di una pagina web oppure per fini pubblicitari, si puó fare richiesta di registrazione di quel nome come se si trattasse di un marchio e che, in quanto tale, ricadrebbe, al pari di un marchio, sotto la stessa tutela giuridica. L’agenzia statunitense ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers)17 é l’ente preposto al servizio di gestione e coordinamento del sistema dei nomi a dominio (vale a dire Domain System Name o DNS). Si tratta di un’agenzia in grado di garantire che ciascun indirizzo sia unico e che dá modo a tutti gli utenti di Internet di verificare se si tratti di indirizzi validamente registrati. L’ente in questione, infatti, controlla la distribuzione di indirizzi unici di protocollo internet e di nomi a dominio. Fra gli altri compiti, l’ICANN ricopre anche quello di accertare che ciascun nome si configuri correttamente con il suo indirizzo di IP. 2. Iter di registrazione ICANN stabilisce quali siano gli organismi abilitati alla registrazione. Per abilitazione (in inglese il termine é “accredit”) deve intendersi che ICANN svolge il ruolo di identificare e fissare i criteri basilari per l’adempimento delle funzioni di registrazione, di individuare le persone e le imprese che presentino questi requisiti, nonché di negoziare gli accordi contrattuali di certificazione che sanciscono le regole e procedure che disciplinano questi organismi. Per poter registrare un nome a dominio negli USA, il richiedente, oltre ad informazioni di natura tecnica, deve indicare all’agenzia selezionata i seguenti dati: nomi, indirizzi, numeri di telefono e indirizzi di posta elettronica designati quali punti di contatto per quel particolare nome a dominio. E’ compito dell’agenzia di servizi prescelta quello di tenere nota dei dati riguardanti i punti di contatto, nonché di inviare le informazioni di natura tecnica alla direzione centrale denominata “registro”. Questo organismo consente agli altri utenti di Internet di accedere alla posta elettronica o al sito del richiedente. Il richiedente ha l’obbligo di stipulare un accordo contrattuale con il registro, nel quale vengono definiti i termini e le condizioni della registrazione, nonché del proseguimento della stessa. Un’ultima nota riguarda i costi di registrazione di un nome a dominio; gli oneri di registrazione, che non includono eventuali spese legali, possono variare da un minimo di 10 dollari USA fino ad arrivare a fees di 35 dollari USA annuali. 17 Le informazioni pertinenti sono oggetto di traduzione di quanto espressamente indicato nel sito ufficiale dell’ agenzia ICANN e sono consultabili in lingua inglese al seguente indirizzo http://www.icann.org/en/faq/#dns 51 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 52 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI 3. Tu t e l a Laddove si profilino fattispecie violative che coinvolgono l’uso di nomi a dominio da parte di terzi, le parti hanno a disposizione vari istituti giuridici dei quali avvalersi per vantare le proprie ragioni, sia chiedendo la riassegnazione o la cancellazione del nome usurpato, sia procedendo attraverso la giurisdizione ordinaria, che prevede l’inibitoria, il risarcimento dei danni e le spese legali e processuali. 3.1 Arbitrato Una volta che si sia provveduto alla registrazione di un nome a dominio, le parti acconsentono a che eventuali dispute siano demandate alla giurisdizione dell’ ICANN, che adotta l’arbitrato quale sistema di risoluzione di contenziosi. Infatti, dal 24 ottobre 1999, l’ICANN si avvale dello Uniform Domain Name Dispute Resolution Policy (UDRP), che dispone il ricorso obbligatorio alle procedure di arbitrato nelle fattispecie di malafede18. Il ricorrente, al fine di intentare causa attraverso ICANN contro il resistente che abbia proceduto alla registrazione di un nome a dominio, deve poter dimostrare, secondo quanto sancito dallo UDRP 4(a), la sussistenza dei seguenti requisiti: (i) (ii) (iii) che il nome registrato sia identico o talmente simile da ingenerare confusione sul marchio di cui il ricorrente é il legittimo possessore; che il resistente non vanta nessun “diritto o titolo” sul nome a dominio; e che il nome a dominio é stato registrato e viene utilizzato in “malafede”. Si ritiene, altresí, come registrato ed utilizzato in “malafede”, l’acquisto di un nome a dominio principalmente con l’intento di rivenderlo al ricorrente o ad un suo concorrente; oppure la registrazione di un nome a dominio per privare il titolare del marchio dell’uso del nome, laddove questa sia una condotta ripetuta; ovvero la registrazione al solo scopo di creare scompiglio all’attivitá commerciale di un concorrente; da ultimo, l’uso del nome a dominio per attirare i fruitori di Internet creando la possibilitá di confusione con il marchio del ricorrente qualora il resistente ne tragga un vantaggio commerciale. Dal momento che il ricorso é stato presentato, l’atto viene velocemente inoltrato al resistente e questi, a seguito della notifica, ha 20 giorni per rispondere. Una volta che il resistente abbia provveduto a rispondere, un collegio arbitrale viene selezionato entro 5 giorni e una decisione sul caso in oggetto viene normalmente resa in 14 giorni. 18 Vedasi quanto rinvenibile nel sito dell’ ICANN al seguente indirizzo http://www.icann.org/en/dndr/udrp/policy.htm. 52 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 53 NOMI A DOMINIO Non é possibile ricorrere in appello dopo una decisione, ai sensi dell’ ICANN. Laddove sia stata emessa decisione sfavorevole al ricorrente, la parte puó decidere di procedere attraverso la magistratura ordinaria, presentando mozione al Distretto Federale, secondo quanto previsto dall’Anticybersquatting Consumer Protection Act (ACPA). 3.2 Anticybersquatting Consumer Protection Act L’Anticybersquatting Consumer Protecion Act (ACPA) prevede la possibilitá per il titolare di un marchio, che abbia capacitá distintiva o di un marchio di rinomanza, di intentare causa contro il proprietario di un nome a dominio che sia “identico o simile al punto da ingenerare confusione” a quel marchio, laddove il titolare del marchio famoso possa dimostrare che il proprietario del nome a dominio ha “un intento in malafede di trarre un profitto da quel marchio”, come enunciato nell’ articolo 15 U.S.C. §1125(d)(1)(A). Qualora si tratti di un marchio di rinomanza e non semplicemente “distintivo”, il titolare del marchio puó anche iniziare un’azione giudiziaria per diluizione. Il proprietario di un nome a dominio puó addurre quale difesa, cosí come esplicitato in ACPA, che aveva ragione di credere che l’uso del nome a dominio fosse corretto e altresí lecito. I tribunali federali sono quelli aventi giurisdizione nei casi di violazioni a norma di ACPA. Qualora si dimostri l’illecito, l’avente diritto puó conseguire la riassegnazione o la cancellazione del nome a dominio, come giá visto qualora si ricorra alla procedura di arbitrato, ma puó anche ottenere la copertura delle spese legali, il risarcimento dei danni, sia di tipo effettivo sia il risarcimento inderogabilmente stabilito dalla legge, nonché un’inibitoria. Con riguardo al risarcimento, l’ammontare puó variare da un minimo di 1.000 dollari USA ad un massimo di 100.000 dollari USA per ciascun nome a dominio, come stabilito dall’articolo 15 U.S.C. § 1117(d). 3.3 Lanham Act Il Lanham Act del 1946 disciplina, come indicato nell’ articolo 15 U.S.C. §§ 1051-1128, la protezione dei marchi, come pure la tutela dei service marks, o marchi di servizio. Nonostante all’interno dell’atto non venga dato pieno riconoscimento al concetto di nome a dominio, la protezione accordata conferisce protezione al nome a dominio nei casi in cui questi venga utilizzato quale marchio. Il titolare di un marchio puó intentare una causa, sia vantando una violazione del marchio sia adducendo che si sia verificata una fattispecie di concorrenza sleale, come enunciato nell’articolo 15 U.S.C. §§ 1114(1)(a), 1125(a)(1). I rimedi sanciti, oltre a quelli giá enunciati, vale a dire la riassegnazione o la cancellazione del nome usurpato, si concretizzano nella possibilitá per il titolare di un marchio di conseguire un’inibitoria e/o il risarcimento dei danni, qualora l’uso del marchio per scopi commerciali da parte di terzi generi la possibilitá di confusione nei consumatori riguardo all’origine dei beni o dei servizi; affinché si concretizzi l’atto lesivo, é necessario che vi sia l’uso del marchio in commercio. Le difese che il convenuto puó vantare sono sia l’uso corretto del marchio (ad esempio, laddove sia 53 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 54 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI una parodia o sia protetto dal primo emendamento della costituzione americana), ovvero l’inazione del titolare, o ancora l’acquiescenza (quando si tratti di parti che hanno rapporti d’affari), nonché l’abbandono. 3.4 F e d e r a l Tr a d e m a r k D i l u i t i o n A c t Come giá analizzato in precedenza, l’atto in questione sancisce la tutela dalla diluizione dei marchi famosi. L’atto risponde all’esigenza di proteggere il marchio famoso dal perdere la sua capacitá distintiva laddove si abbia l’uso improprio dello stesso. Come giá visto nel Lanham Act, sono disponibili vari rimedi in sede federale, fra cui l’inibitoria, il risarcimento dei danni, ma anche la riassegnazione o la cancellazione del nome a dominio. E’ importante sottolineare che il convenuto puó evitare qualsiasi responsabilitá qualora sia in grado di dimostrare che si tratti di un nome a dominio valido. 54 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 55 DIRITTO D’AUTORE COPYRIGHT 1. Definizione Negli Stati Uniti, il copyright é un diritto federale che consente all’autore o agli autori di opere, che si distinguono per l’originalitá della loro realizzazione, siano esse opere letterarie, musicali, drammatiche o artistiche, di escludere altri dalla loro riproduzione, adattamento, distribuzione, rappresentazione o esibizione. Nell’ordinamento giuridico statunitense, il copyright o c.d. diritto d’autore tutela la forma creativa dell’espressione, ma non l’idea espressa, la procedura seguita, il processo creativo, il metodo, il sistema, la scoperta, il nome, lo slogan o il titolo. 2. Normativa statunitense Trattandosi di un ambito regolato dal Governo Federale, il primo riscontro normativo per la disciplina del diritto di autore negli Stati Uniti si ha nella Costituzione stessa, dove la materia é oggetto di legislazione all’Articolo 1, sezione 8. La tutela del diritto di autore é altresí regolata al Titolo 17 del Codice statunitense (Title 17, US Code e successive modifiche, http://www.copyright.gov/circs/circ1.pdf). Nel 1976, é stato attuato il Copyright Act, a cui hanno fatto seguito il Digital Millennium Copyright Act e il Sonny Bono Copyright Term Extension Act, entrambi del 1998 ed il Copyright Royalty and Distribution Reform Act del 2004. Di recente emanazione, la nuova legge antipirateria, il c.d. Pro-IP Act 2008 (Prioritizing Resources and Organization Resources for Intellectual Property Act 2008 - P.L. 110-403); questa normativa del 13 ottobre 2008 é diretta a sanzionare violazioni online che peraltro erano giá riconosciute come illeciti, sia penali che civili, inasprendo le pene per la pirateria digitale di film e musica. 3. Accordi Internazionali Gli Stati Uniti in materia di copyright hanno ratificato la Convenzione di Berna per la Tutela della Proprietá Artistica ed Intellettuale del 1988. Anche se non esiste una tutela univoca che consenta di proteggere il diritto d’autore nel mondo, la protezione contro l’uso non autorizzato in un determinato paese dipende dalla sua normativa in materia. Tuttavia, molti paesi garantiscono la tutela delle opere straniere, qualora vengano rispettate certe condizioni, ed in questo senso i trattati e le convenzioni internazionali sono riusciti nello scopo di semplificare le modalitá di protezione accordata. Ad esempio, la Convenzione di Berna prevede che ciascun paese firmatario riconosca alle opere di autori provenienti da altri paesi gli stessi trattamenti accordati alle opere create nel proprio, stabilendo un sistema paritario. Sulla durata della tutela, la Convenzione garantisce, con l’eccezione delle opere cinematografiche e fotografiche, l’esclusivitá del diritto ai lavori protetti per lo meno fino a 50 anni dalla morte dell’autore in tutti i paesi aderenti, ma rimanda alle leggi nazionali per termini di durata maggiore. Per quanto concerne le opere fotografiche, la Convenzione prevede che la protezione si protragga per un minimo di 25 anni dalla creazione dell’opera; per quelle cinematografiche dispone che la tutela debba riconoscersi fino a 50 55 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 56 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI anni dalla data in cui l’opera é stata mostrata in pubblico per la prima volta oppure laddove questa non sia stata vista, fino a 50 anni dalla sua creazione. Gli Stati Uniti sono anche firmatari dell’ Accordo TRIPs (Trade Related Aspects of Intellectual Property Rights) stipulato nel 1994 in occasione dell’Uruguay Round, nonché dello UCC (Universal Copyright Convention) e degli accordi WIPO pertinenti al diritto d’autore. 4. Pre-registrazione La pre-registrazione di un’opera, che deve essere tenuta ben distinta dalla registrazione (v. paragrafo successivo) e che non sostituisce in alcun modo la registrazione, consente all’autore di agire in giudizio per far valere anche le violazioni che si siano verificate prima della registrazione (http://www.copyright.gov/prereg/help.html#help15). Affinché l’autore possa avvalersi dei vantaggi della pre-registrazione é necessario che l’opera, una volta pubblicata, sia registrata. La pre-registrazione di un’opera é possibile qualora: - l’opera non sia ancora stata pubblicata; - sia stata almeno iniziata la creazione dell’opera; - l’opera sia destinata alla distribuzione commerciale; - si tratti di un film, di un’opera musicale, di una registrazione sonora, di un programma informatico, di un libro o di una fotografia pubblicitaria. La tassa di 100 dollari USA che deve accompagnare la domanda di pre-registrazione non é rimborsabile, anche nell’eventualitá che l’autore decida, in un secondo momento, di non procedere con la registrazione. Si tenga presente, infine, che il semplice fatto che un’opera venga preregistrata non implica, necessariamente, che il Copyright Office consenta la successiva registrazione. 5. Cosa é registrabile come copyright La normativa statunitense prevede che il diritto di autore debba applicarsi a qualunque opera che abbia un minimo requisito di originalitá e la cui forma espressiva sia tangibile. Non sono quindi protetti i concetti. La titolaritá nasce con la creazione dell’opera stessa, per questo motivo l’idea di per sé non é oggetto di tutela. Il diritto d’autore protegge le idee solo nella forma (ad es. scritta) in cui esse sono espresse; in questo modo il legislatore ha voluto evitare di ostacolare la diffusione e lo scambio di idee. Per esempio, le opere letterarie, musicali, pittoriche, fotografiche, tridimensionali (come le sculture), il software, le nuove forme di design industriale e da ultimo anche le suonerie per cellullari sono tutte opere proteggibili e registrabili. Titoli, nomi, brevi frasi, slogan non possono costituire invece oggetto di tutela di copyright. Il diritto di autore si applica anche ad un’opera acquisita in via derivativa quando vi é il permesso del titolare originario del copyright. Esso deve sempre sostanziarsi in un diritto rivendicato dall’autore, oppure acquisito tramite rapporto contrattuale di cessione, oppure spettante al datore di lavoro in quanto committente dell’oggetto del rapporto contrattuale (lavoro su commissione, c.d. “a work made for hire”). E’ necessario che la registrazione federale del copyright avvenga anteriormente ad ogni rivendicazione federale. 56 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:22 PM Page 57 DIRITTO D’AUTORE 6. Documenti a corredo della domanda Le formalitá per la registrazione sono facilmente espletabili inoltrando la domanda di registrazione allo US Copyright Office (Ufficio per la tutela del diritto d’autore statunitense, http://www.copyright.gov/), utilizzando la relativa modulistica disponibile all’indirizzo http://copyright.gov/forms/. Una domanda di registrazione deve essere corredata, oltre che dalla copia del lavoro da proteggere (due copie in caso di opere pubblicate per la prima volta negli USA), dal pagamento delle tasse di deposito, il cui importo é sempre consultabile sul sito dello US Copyright Office all’indirizzo: http://copyright.gov/docs/fees.html. L’iter procedurale per ottenere un certificato di registrazione varia dai 6 ai 12 mesi. Esso fornisce la certezza di quanto vi viene riportato, in primo luogo chi sia l’autore e chi sia il titolare del diritto, e consente varie agevolazioni di tipo procedurale in caso si debba adire le vie legali al fine di proteggere il diritto stesso. 7. Durata La durata della tutela dipende da diversi fattori e varia considerevolmente a seconda di dove e di quando si sia provveduto a pubblicare l’opera per la prima volta o dalla data di registrazione. In linea di massima valgono le seguenti regole: - la disposizione generale prevede che, per i lavori creati dal 1 gennaio 1978 in poi, la tutela duri fino a 70 anni dopo la morte dell’autore o degli autori; tuttavia, qualora si tratti di un’opera attuata nel corso di un rapporto di lavoro, o si tratti del lavoro di un anonimo oppure di un’opera recante quale autore uno pseudonimo, la durata é di 95 anni dalla pubblicazione oppure di 120 anni dalla creazione, a seconda della data che risulti essere piú breve; - un lavoro creato, ma non pubblicato o registrato prima del 1 gennaio 1978, é tutelato per tutta la vita dell’autore (o laddove vi siano piú autori, per tutta la vita degli autori), e prosegue fino a 70 anni dalla morte dello stesso o degli stessi. Tuttavia, se l’opera viene pubblicata prima della fine del 2002, il diritto dura almeno fino al 2047, anche laddove la durata composta dalla vita dell’autore piú i 70 anni dalla sua morte terminasse prima del 2047; - per le opere pubblicate tra il 1964 e il 1977, il diritto d’autore é automaticamente rinnovato per un totale di 95 anni, senza bisogno che il titolare ne avesse fatto apposita richiesta; - un lavoro pubblicato fra il 1923 e il 1964 é coperto dal diritto d’autore laddove il titolare del diritto si sia preoccupato di rinnovarlo prima della decorrenza del vecchio termine, vale a dire prima che siano trascorsi 28 anni dalla data iniziale di concessione del diritto; - un lavoro che sia stato pubblicato o reso noto prima del 1923 si ritiene sia di dominio pubblico (http://www.copyright.gov/title17/92chap3.pdf). 8. Simbologia La notifica che un’opera é oggetto di tutela del copyright non é obbligatoria, ma é preferibile; dovrebbe essere apposta all’inizio del lavoro e rappresentata dal simbolo ©, accompagnato dal nome del titolare del diritto d’autore e dall’indicazione dell’anno della prima pubblicazione. E’ un modo per garantire il diritto d’autore nell’ipotesi che terzi sostengano di non esserne a conoscenza. 57 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:23 PM Page 58 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI 9. Ciclo completo per ottenere un copyright 58 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:23 PM Page 59 DIRITTO D’AUTORE 59 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:23 PM Page 60 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI 10. Quanto costa registrare un diritto di copyright (Valori espressi in dollari USA) Descrizione Importo Preparazione e deposito della domanda presso lo US Copyright Office Pre-registrazione 11. Spese legali o amministrative 35 300 100 300 Tu t e l a Le azioni di natura giudiziale per la tutela del diritto d’autore negli Stati Uniti sono di competenza delle corti federali, ma é necessario aver almeno depositato la domanda di registrazione dell’opera che si desidera proteggere prima di poter procedere con una citazione in giudizio. Per violazione di copyright deve intendersi la riproduzione non autorizzata, l’adattamento, la distribuzione o la rappresentazione del lavoro oggetto di copyright. Per dimostrare che si sia verificata una violazione di copyright occorre esibire prova che un lavoro sia stato copiato e che vi sia stata una appropriazione indebita. Ció é dimostrabile tramite una prova indiziaria, vale a dire che il convenuto avesse accesso al lavoro tutelato da copyright e che vi sia similaritá fra le due opere, oppure attraverso una prova diretta (per esempio, un testimone oculare). In caso di violazione di un diritto di copyright, la parte lesa puó ricorrere alle corti federali e richiedere i seguenti provvedimenti: 1. l’inibitoria; é un provvedimento giudiziale generalmente emesso laddove il risarcimento dei danni non sembri fornire una misura di per sé adeguata. 2. il risarcimento dei danni subiti dal titolare del diritto di copyright; la modalitá del risarcimento normalmente consiste nel recupero dei mancati guadagni. A tale forma di risarcimento possono aggiungersi i profitti indebiti conseguiti dalla controparte; la spiegazione di tale misura é da rinvenirsi nella volontá normativa di scoraggiare la violazione. Non c’é peró un doppio recupero, ovvero non si possono recuperare i mancati guadagni per le vendite effettuate dalla controparte, e sommarli ai ricavi fatti dallo stesso sulle vendite oggetto di contenzioso. E’ possibile, comunque, recuperare guadagni indiretti - ad esempio concessioni di vendita che risultino da una performance teatrale in violazione del copyright. 3. il risarcimento danni inderogabilmente stabilito dalla legge; trattasi di fattispecie nelle quali é prevista la possibilitá, laddove non vi sia modo di dimostrare i danni subiti, ma esistano i pressuposti previsti dallo statuto, che il giudice possa accordare un risarcimento in forma pecuniaria, anche in mancanza di prove che si sia effettivamente arrecato un danno al ricorrente. 60 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:23 PM Page 61 DIRITTO D’AUTORE 4. la condanna del convenuto, a discrezione del giudice, al pagamento delle spese legali e processuali, qualora siano presenti nella fattispecie elementi di affinitá, complessitá e novitá delle tematiche giuridiche e a seconda della condotta delle parti. 11.1 Tipologie di violazione Affinché si verifichi una violazione non é necessario che l’azione del convenuto sia voluta; anche laddove non vi fosse l’intenzione di ledere un diritto altrui si potrebbe verificare un illecito. Anche in questa fattispecie, che si concretizza in una violazione diretta, si puó dimostrare facilmente che si tratti di un’appropriazione indebita, qualora vi sia una sostanziale somiglianza con l’opera oggetto di copyright. A differenza di quanto sopra descritto, puó configurarsi, altresí, una violazione indiretta del copyright in presenza di una delle due seguenti fattispecie: nella responsabilitá dell’agente, laddove questi induca o contribuisca alla violazione di copyright, con la consapevolezza della tutela apprestata all’opera oppure laddove questi induca, o provochi, o contribuisca materialmente ad un’attivitá pregiudizievole ad altri; ovvero nella responsabilitá vicaria dell’agente, laddove questi riceva dei vantaggi dalla violazione diretta e non sia intervenuto per impedire tale violazione o limitarla. 11.2 Fattori da considerarsi prima di intraprendere una causa legale Prima di adire le vie legali per risolvere un contenzioso in materia di diritto d’autore negli Stati Uniti é necessario: 1. 2. 11.3 esaminare i fatti che dimostrino la violazione e valutare che le prove a disposizione aderiscano ai requisiti previsti per intentare una causa statale o federale; sapere che un’opera puó ricevere tutela sul copyright anche qualora non sia stata registrata a livello federale; sebbene sia ipotizzabile una registrazione successiva al pregiudizio subito, questo puó influire sul tipo e sull’ammontare dei danni. Te o r i e D i f e n s i v e In caso di contenzioso, la parte convenuta puó addurre le seguenti teorie difensive: • • • che l’opera non contiene materiale tutelato da copyright; oppure puó giovarsi della dottrina del “First sale”, cioé del primo atto di vendita; il titolare dei diritti non puó piú vietarne la distribuzione dopo che l’opera sia stata venduta per la prima volta; oppure puó vantare la dottrina del “De minimis”; in questa fattispecie, il giudice puó ritenere ammissibili violazioni di poca entitá. 61 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:23 PM Page 62 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI Un discorso a sé stante merita la dottrina del “Fair Use”, il c.d. uso corretto che in termini statutori consente: 1. 2. 3. l’utilizzo di materiale protetto da copyright per una critica o un commento, per diritto di cronaca, ai fini dell’insegnamento, per una borsa di studio, o per ricerca; l’uso ragionevole di materiale protetto da copyright per una parodia. Questa fattispecie non costituisce una violazione, a meno che non si tratti di una parodia a scopi pubblicitari, nel qual caso questa non si considera “fair use”; l’utilizzo di una copia ottenuta in modo lecito di un programma software per il computer si puó ritenere una delle fattispecie contemplate nel “fair use”. Per stabilire se si tratti o meno di un uso corretto é necessario valutare la ricorrenza di vari fattori, ad esempio se l’utilizzo abbia scopo commerciale o didattico, oppure quale sia il tipo di lavoro che é oggetto di copyright, ovvero se si tratti di un estratto di un’opera protetta da copyright, o ancora le possibili conseguenze sul mercato o sul valore dell’opera oggetto di tutela. 11.4 Rimedi Oltre ai rimedi sopra menzionati, di natura meramente civile, talune fattispecie giuridiche di violazione di copyright possono comportare conseguenze penali a carico del convenuto, e perfino il carcere. Quelli che seguono sono illeciti di carattere penale: a. b. c. la violazione da atto doloso per conseguire un vantaggio di natura economica o un guadagno finanziario personale; la riproduzione o distribuzione di registrazioni fonografiche che abbiano un valore commerciale superiore a 1.000 dollari USA; la diffusione di un lavoro preparato per la distribuzione commerciale su un computer network accessibile al pubblico. Come altresí menzionato, con l’attuazione della nuova legge antipirateria, il c.d. Pro-IP Act 2008, le pene da comminarsi, sia in sede civile sia in sede penale, sono molto piú severe. Le sanzioni possono prevedere nei casi di violazione piú gravi fino a 20 anni di reclusione e ammende fino a 2.000.000 di dollari USA, queste ultime duplicate rispetto alla precedente normativa. La nuova legge prevede inoltre la creazione di una struttura, denominata “IPEC” (Intellectual Property Enforcement Coordinator), direttamente alle dipendenze del Presidente degli Stati Uniti, il cui compito sará quello di elaborare strategie ed adottare misure, atte ad arginare la pirateria, sia a livello nazionale che internazionale. 62 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:23 PM Page 63 DIRITTO D’AUTORE 1 2 . Tr a s f e r i m e n t o e l i c e n z a In base al diritto statunitense (Copyright Act del 1976) il diritto d’autore puó essere oggetto di trasferimento, sia totale che parziale (Transfer). Perché tale trasferimento sia valido, la legge richiede un atto scritto, sottoscritto dal proprietario o da un suo rappresentante a ció autorizzato. Il diritto d’autore puó anche essere concesso in licenza in via non esclusiva (Non-exclusive License). In tal caso la legge non richiede la forma scritta, essendo sufficiente un accordo orale o per fatti concludenti. A differenza del trasferimento, che implica un passaggio di proprietá sul diritto d’autore a favore di un solo soggetto, la Non-exclusive License non determina alcun passaggio di proprietá, ma solo una autorizzazione a sfruttare il diritto d’autore. Mentre il proprietario del diritto resta libero di concedere in via non esclusiva il medesimo diritto anche ad altri soggetti, ovvero di sfruttarlo lui stesso, il licenziatario non puó sublicenziare il diritto senza l’autorizzazione del proprietario. A seguito di un trasferimento (Transfer), il nuovo titolare del diritto é legittimato a promuovere le azioni giudiziarie a tutela del diritto per eventali violazioni verificatesi successivamente al trasferimento, mentre il licenziatario in via non esclusiva non é legittimato a promuovere tali azioni. Sebbene non obbligatorio, é altamente raccomandabile procedere alla registrazione presso il Copyrigh Office di ogni atto di trasferimento relativo ad un diritto d’autore. Per la registrazione é possibile scaricare il modulo da compilare dal sito del Copyright Office al seguente indirizzo: http://www.copyright.gov/circs/circ12.pdf. I requisiti previsti per la registrazione sono i seguenti: - deposito di un originale dell’atto di trasferimento ovvero di una copia autenticata da un notaio o da altro pubblico ufficiale a ció autorizzato; l’atto deve essere completo in ogni suo aspetto e deve essere leggibile; deve essere pagata una apposita tassa. Dalla registrazione derivano i seguenti vantaggi: - a determinate condizioni, la registrazione tempestiva consente di prevalere nei confronti di altri atti di trasferimento successivi da parte del proprietario originario; rende pubblico il contenuto del trasferimento; determina il sorgere di una presunzione di conoscenza del trasferimento da parte del pubblico. Se sussistono tutti i requisiti per la registrazione del documento che attesta l’avvenuto trasferimento, il Copyright Office procede alla registrazione e rilascia un certificato di registrazione. 63 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:23 PM Page 64 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI P R O T E Z I O N E I P P R E S S O L E D O G A N E S TAT U N I T E N S I Negli Stati Uniti é possibile registrare elettronicamente con lo U.S. Customs and Border Protection marchi e copyright regolarmente rilasciati, facilitando l’attivitá di sequestro e confisca di beni e di prodotti contraffatti. Lo U.S. Customs & Border Protection (CBP), che é un ufficio del Department of Homeland Security, mantiene uno schedario nel quale sono annoverati i marchi e copyright che sono stati previamente registrati allo USPTO o regolarmente rilasciati. In questo modo, le unitá di servizio doganali hanno modo di contrastare l’importazione di prodotti contraffatti o che siano in violazione di diritti sul marchio o sul copyright. Infatti, le autoritá doganali, avendo l’immediata disponibilitá di questi dati, possono in sostanza monitorare l’ingresso di spedizioni sospette e prevenire l’esportazione e l’importazione di merci contraffatte. Dal novembre del 2005, é possibile procedere alla notificazione elettronica del marchio registrato presso le autoritá competenti (vedasi il sito USPTO presso http://www.uspto.gov/web/trademarks/notices/tmrecorduscustoms.htm). 1. Documenti a corredo della domanda di registrazione del marchio Nell’inoltrare la domanda di registrazione di un marchio all’agenzia doganale (gli unici suscettibili di registrazione sono i marchi iscritti nel registro Principale), il modulo deve contenere la seguente documentazione: (i) il nome, l’indirizzo completo della societá e la nazionalitá del titolare (se si tratta di una societá semplice o di persone, occorre specificare la cittadinanza di ciascun socio; se altresí, si tratta di una associazione o di una societá di capitali, deve indicare lo Stato, il paese, nonché altre affiliazioni politiche sotto le cui regole é organizzata, incorporata o creata l’impresa); (ii) il luogo di produzione dei beni sui quali é apposto il marchio; (iii) il nome ed il luogo principale. E’ necessario, altresí, indicare il nome e l’indirizzo societario principale di ciascuna persona fisica straniera o di ciascuna persona giuridica autorizzata o con licenza di utilizzare il marchio, nonché una dichiarazione circa l’autorizzazione all’uso; va inoltre, specificata l’identitá di qualsiasi societá capo gruppo o sussidiaria o di altra societá straniera di proprietá dei primi o controllata dagli stessi, che usi il marchio all’estero (secondo quanto dispone l’articolo 19 CFR §133.2). 64 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:23 PM Page 65 PROTEZIONE IP PRESSO LE DOGANE STATUNITENSI A parte le informazioni contenute nella richiesta, bisogna inserire anche dei documenti specifici e il pagamento di alcune tasse. Fra i documenti, é necessario presentare il certificato originale di registrazione autenticato dallo USPTO. Per di piú, il richiedente ha l’obbligo, con la domanda, di inviare 5 copie del certificato originale di registrazione. Da ultimo, é indispensabile pagare una tassa dell’importo di 190 dollari USA per ciascun marchio che si intenda trascrivere con l’agenzia doganale. Inoltre, qualora il marchio sia registrato in piú di una classe internazionale, la tassa di 190 dollari USA si applica su ciascuna classe che si desideri registrare con le dogane. Dopo aver inoltrato tutta la documentazione necessaria ed aver pagato le rispettive tasse, la registrazione con l’agenzia competente diviene effettiva e fa fede la data nella quale la richiesta é stata approvata, cosí come riscontrabile nell’avviso di registrazione emesso dall’agenzia stessa. La durata di questa registrazione é la stessa di quella prevista per un marchio che sia stato previamente registrato con lo USPTO, per cui, laddove divenga necessario rinnovare la registrazione del marchio con lo USPTO, la stessa procedura deve essere attuata con l’agenzia doganale (ció implica che non vi sia un rinnovo automatico). 2. Documenti a corredo della domanda di registrazione del copyright Per ottenere la registrazione del diritto di copyright con l’agenzia doganale, occorre che il copyright stesso sia stato previamente registrato con l’ufficio competente, vale a dire presso lo U.S. Copyright Office. Le informazioni normalmente richieste nel compilare una domanda avente tale scopo sono le seguenti: (i) il nome e l’indirizzo completo del titolare o dei titolari del diritto d’autore; (ii) una dichiarazione che spieghi le circostanze di un danno immediato o potenziale dovuto all’importazione effettiva o possibile di copie o di registrazioni fonetiche di materiale protetto, qualora il richiedente ritenga che vi possa essere tale danno; (iii) il paese di produzione delle copie originali o delle registrazioni fonografiche di materiale protetto; (iv) il nome e l’indirizzo principale di qualsiasi persona straniera o entitá commerciale autorizzata o con licenza di usare il materiale protetto, ed una dichiarazione sull’uso esclusivo autorizzato; (v) il titolo straniero del lavoro, se diverso dal titolo proposto negli USA; e (vi) nel caso di una richiesta di registrazione del copyright riguardante una registrazione sonora, una dichiarazione che indichi il nome o i nomi dell’artista/artisti, ed ogni altro nome che appaia sulla copertina della riproduzione della registrazione sonora, o nella sua etichetta o nella confezione (come espressamente indicato nell’articolo 19 CFR §133.32). 65 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:23 PM Page 66 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI Come giá visto nella richiesta di registrazione di un marchio, la domanda deve essere accompagnata dalla documentazione aggiuntiva e dalle corrispettive tasse. Il documento piú importante é il certificato autenticato dell’avvenuta registrazione del copyright emesso dallo US Copyright Office, che mostri che la titolaritá é nelle mani del richiedente. In piú, debbono includersi 5 copie del certificato di registrazione stesso. Da ultimo, la domanda deve includere le tasse per l’importo di 190 dollari USA per ciascun diritto di copyright da trascrivere. La domanda diventa effettiva il giorno in cui viene approvata, e fa fede quella data cosí come riscontrabile nell’avviso di registrazione emesso dall’agenzia stessa. La durata della registrazione consiste in 20 anni, a meno che il diritto d’autore detenuto dal richiedente decada prima di quella data, nel qual caso anche la tutela doganale diviene nulla19. 19 Per ulteriori informazioni si rimanda a quanto pubblicato in lingua inglese al seguente indirizzo: https://apps.cbp.gov/e-recordations/ 66 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:23 PM Page 67 TRADE SECRETS TRADE SECRETS 1. Definizione Il “trade secret” consiste in qualsiasi informazione a carattere commerciale o tecnologico che possa essere utilizzata nel corso di operazioni societarie o aziendali; deve trattarsi di informazione riservata e che abbia un valore tale da poter costituire un vantaggio economico, sia presente sia ipotizzabile, sugli altri concorrenti. Si distingue dalle altre forme di protezione della proprietá intellettuale perché puó durare fino a quando il segreto non venga scoperto legalmente. L’ importanza di disciplinare i “trade secrets” risiede nel fatto che questi consentono di proteggere l’informazione a tempo indeterminato e non richiedono che si debba seguire una procedura particolare, con requisiti specifici per l’ottenimento di tali diritti, comportando anche un risparmio economico. Infatti, al contrario delle altre forme di tutela della proprietá intellettuale, i trade secrets nulla contribuiscono alla conoscenza pubblica ma proteggono un segreto il cui titolare o non vuole o non puó brevettare o proteggere in altra forma. Proprio perché da un trade secret non deriva un beneficio pubblico, la sua protezione é piú complessa. Negli Stati Uniti la legge sui trade secrets consente di impedire a terzi, che ne siano venuti a conoscenza in modo illegale contravvenendo alla legge, di fare uso di tali informazioni e di recuperare i danni sostenuti. 2. Normativa statunitense Negli Stati Uniti, la normativa che regola questa disciplina fa riferimento allo Uniform Trade Secrets Act (UTSA), ratificato da 44 stati, con alcune eccezioni, tra le quali lo stato di New York, che non lo ha adottato. A differenza di altri istituti giuridici di proprietá intellettuale, i trade secrets non sono regolati da uno statuto federale, bensí sono soggetti alla normativa statale di common law. Tuttavia, va sottolineato che a seguito dell’emanazione dello Economic Espionage Act del 1996, nel capitolo 18 U.S.C. §§ 1831-1839, esiste una tutela a livello federale che riguarda l’utilizzo dei trade secrets e le fattispecie di appropriazione indebita e plagio, simile a quanto rinvenuto nello UTSA. Il primo caso riconosciuto come trade secret risale al 1868 in Massachusetts. In particolare, la normativa vigente nello stato di New York verte su decisioni di common law e sulla sezione 757 della Torts Law (danno), che enuncia il seguente: “Il trade secret puó consistere in qualsiasi formula, sequenza, strumento o compilazione di informazioni che vengono usate nel corso delle operazioni aziendali e che conferisce la possibilitá di acquisire un vantaggio sui concorrenti che non ne abbiano cognizione oppure che non ne conoscano l’utilizzo”. 67 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:23 PM Page 68 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI 3 Tipologie di trade secrets Negli Stati Uniti, le fattispecie che possono essere tutelate come segreti commerciali, c.d. trade secrets, ricadono sotto le seguenti categorie: 1. 2. 3. 4. 5. 6. le formule per prodotti chimici, medicinali, cosmetici, prodotti alimentari; i processi industriali; le informazioni tecniche relative ad applicazioni pratiche di invenzioni brevettate o ancora da brevettare; il progetto esecutivo (in inglese, blueprint) o le caratteristiche dei prodotti; i software per computer; l’identitá di fornitori o acquirenti, liste di clienti, informazioni sui prezzi, piani marketing. Tra gli esempi piú famosi di tutela dei segreti commerciali vi é la formula della “Coca Cola”. 4. Iter d’esame Negli Stati Uniti non esiste la registrazione dei Trade Secrets. Quindi, per stabilire se si tratti di una fattispecie di “trade secrets”, cioé avente diritto a tutela giuridica, deve essere presente per lo meno uno dei seguenti elementi: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 5. la misura in cui quella informazione era conosciuta dagli altri; la misura in cui quella informazione era conosciuta dagli impiegati e da altri all’interno dell’azienda; l’entitá delle misure prese per salvaguardare la segretezza dell’informazione; il valore dell’informazione per l’azienda e per le societá concorrenti; gli sforzi e gli oneri economici sostenuti dalla societá per lo sviluppo di quella informazione; la facilitá o la difficoltá con la quale l’informazione puó essere acquisita o duplicata da altri. Tu t e l a Per lo piú, le cause concernenti violazioni di trade secrets ruotano attorno ai rapporti di collaborazione professionale con i dipendenti, a prescindere se vi sia un rapporto sancito da contratto, ai rapporti commerciali con le societá concorrenti, all’accesso a documenti pubblici o a richieste tutelate dalla legge sul diritto all’informazione. Le misure cautelative da intraprendere sono di tipo logistico o contrattuale. Fra le prime, vale la pena menzionare che puó essere utile limitare l’accesso all’informazione del personale interno all’azienda, che é importante categorizzare l’informazione stessa, che si dovrebbero conservare sotto chiave le liste dei clienti, le formule segrete e i campionari. 68 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:23 PM Page 69 TRADE SECRETS Fra le misure contrattuali, si rilevano i contratti d’impiego, i contratti di licensing e gli accordi di non divulgazione. Con riguardo alla prima misura contrattuale, e cioé ai contratti d’impiego, questi deveno essere cogenti ed aggiornati; puó essere utile chiedere ai nuovi dipendenti se, in precedenza, abbiano firmato accordi simili con i datori di lavoro anteriori. Importante é anche che l’azienda abbia in atto un piano di sviluppo della proprietá intellettuale e che vi sia una procedura per la registrazione dei dati ed una prassi consolidata per la raccolta dati durante la ricerca e sviluppo. Laddove necessitassero misure di contenimento, si puó ricorrere ad un provvedimento d’urgenza, oppure negoziare un contratto di licensing oppure iniziare un contenzioso, ottenendo un’inibitoria preliminare, oppure presentare un atto di citazione e ricorso e procedere alla fase di richiesta di divulgazione delle prove. Normalmente i casi concernenti i trade secrets coinvolgono tre parti: l’attore, cioé l’azienda che si é vista sottrarre i trade secrets; il convenuto, e qui puó trattarsi di un ex dipendente o di un imprenditore che se ne sia impossessato ed il coimputato nella causa, cioé il nuovo datore di lavoro. Alcuni possibili ricorsi nei confronti dell’ex dipendente possono essere l’ottenimento di un provvedimento d’urgenza, una causa intentata per contravvenzione agli obblighi contrattuali, o per violazione dell’obbligo fiduciario, o per appropriazione indebita di trade secrets, o per interferenza contrattuale illecita, concorrenza sleale, ecc. Si puó ricorrere nei confronti del nuovo datore di lavoro con provvedimenti d’urgenza, oppure intentando causa per concorrenza sleale nonché per interferenza contrattuale illecita, ecc. D’altronde, l’azione dell’attore deve essere tempestiva e supportata dai fatti e da una adeguata documentazione cartacea. Bisogna tenere a mente che laddove venga rilasciato un provvedimento d’urgenza, negli Stati Uniti é l’avente diritto a dover dimostrare la violazione, anche in conformitá con i dettami del CPLR (Civil Practice Law Rules, cioé le Regole di Procedura Civile). Il convenuto, d’altro canto, qualora si tratti di un ex impiegato, deve aver cura di esaminare attentamente il contratto d’impiego precedente per dimostrare che non vi sia stata appropriazione indebita di un trade secret. Laddove invece si tratti del datore di lavoro attuale, puó essere utile che questi conduca una valutazione interna per stabilire se l’azienda abbia volutamente utilizzato l’informazione a disposizione dell’impiegato accusato di appropriazione indebita di trade secret. 5.1 Sanzioni Per la legge federale il furto di trade secrets é un crimine. Le sanzioni previste in caso di spionaggio economico a vantaggio di un’entitá estera sono un’ammenda fino a 500.000 dollari USA per gli individui e 1.000.000 di dollari USA per le organizzazioni ovvero la reclusione non superiore a 15 anni, o entrambe le sanzioni. In caso di furto di segreti commerciali, é previsto il pagamento di una multa fino a 500.000 dollari USA per gli individui e 5.000.000 di dollari USA per le organizzazioni, o 10 anni di reclusione, o entrambe le sanzioni. Inoltre, il giudice può ordinare il sequestro, la confisca e la disposizione di tutte le proprietà che costituiscono o sono frutto della violazione. 69 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:23 PM Page 70 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI CONCORRENZA SLEALE 1. Riferimenti normativi La disciplina sulla concorrenza sleale, c.d. “Unfair Competition”, é finalizzata a tutelare il corretto funzionamento del mercato concorrenziale, impedendo comportamenti sleali che siano idonei ad ingannare i consumatori. Il concetto di concorrenza sleale copre una vasta serie di comportamenti illeciti (Tort). Non esistendo una teoria precisa e ben delineata sulla concorrenza sleale, é difficile fornire una chiara definizione di tale concetto ed una elencazione esaustiva delle condotte che vi rientrano. La disciplina della concorrenza sleale negli Stati Uniti si é sviluppata inizialmente nelle corti di giustizia, in un contesto di common law. In un primo momento il concetto di concorrenza sleale veniva identificato con i casi in cui veniva sanzionato il comportamento di un concorrente che sviasse la clientela creando confusione tra i segni distintivi propri e quelli di un altro concorrente (“passing off”). Il concetto di “passing off” é piú vasto rispetto a quello di trademark infringement, che é limitato alla contraffazione del marchio di un concorrente. Con il passare del tempo la nozione di concorrenza sleale é andata via via ampliandosi, fino a ricomprendere anche condotte che non sono propriamente confusorie. Inoltre, la disciplina sulla concorrenza sleale é stata anche sia attraverso trattati internazionali, ai quali hanno aderito gli Stati Uniti e nei quali vengono sanzionate le condotte di concorrenza sleale; sia attraverso regolamenti a livello statale e federale. Per quanto riguardo i trattati internazionali, si segnalano in particolare le seguenti disposizioni: - Art. 10-bis della Convenzione di Parigi per la protezione della proprietá intellettuale; Art. 20 del General Inter-American Convention for Trademarks and Commercial Protection. Per quanto riguarda la normativa interna agli Stati Uniti, l’illecito concorrenziale viene regolato dalle singole normative statali, che possono variare nei diversi Stati. Per fare un esempio, soltanto alcuni Stati, tra i quali lo stato di New York, richiedono che venga dimostrata la mala fede del soggetto che ha compiuto un atto di concorrenza sleale. Molti degli Stati hanno adottato uno dei seguenti modelli per legiferare sul tema della concorrenza sleale: - Uniform Deceptive Trade Practices Act Model State Trademark Bill. A livello federale, invece, le principali leggi sulla concorrenza sleale sono il Lanham Act e il Federal 70 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:23 PM Page 71 CONCORRENZA SLEALE Trade Commission Act. In base al Lanham Act, con particolare riguardo agli artt. 43(a) e 44(h), possono essere individuati tre generi di illecito concorrenziale suscettibili di avere rilevanza a livello federale: - la falsa indicazione dell’origine di beni o servizi; la falsa rappresentazione o descrizione di beni o servizi; le pratiche sleali previste da convenzioni internazionali. I possibili rimedi previsti dall’Art. 43(a) del Lanham Act sono i seguenti: - provvedimento inibitorio: per la concessione di questo rimedio é sufficiente dimostrare la mera probabilitá (likelihood) di confusione; risarcimento danni: per questo rimedio, invece, bisogna poter dimostrare che si sia effettivamente verificato uno sviamento della clientela dal quale ne sia derivato un danno economico. Il Federal Trade Commission Act attribuisce alla FTC (Federal Trade Commission) ampi poteri per tutelare i consumatori e gli imprenditori contro atti di concorrenza sleale. La FTC ha in piú occasioni esercitato i suoi poteri proibendo svariate attivitá che altrimenti non sarebbero state sanzionabili. Molte delle regole adottate dalla FTC sono rinvenibili nel Titolo 16 del Code of Federal Regulation. In caso di conflitto tra normativa federale e statale, prevale la normativa federale. 2. Fattispecie di concorrenza sleale Non esiste una definizione precisa del concetto di concorrenza sleale, né le varie condotte che possono essere considerate atti di concorrenza sleale possono venire catalogate in maniera precisa ed esaustiva. Per l’individuazione di una condotta di concorrenza sleale é necessario fare riferimento al contesto di volta in volta rilevante. Per prima cosa, perché possa individuarsi una condotta di concorrenza sleale, é necessario che vi sia un rapporto di concorrenza tra i soggetti. E’ pertanto necessario che i beni o servizi offerti abbiano come destinatario la medesima clientela, e che tali beni o servizi siano finalizzati a soddisfare gli stessi bisogni. In ogni caso, non é necessario che il rapporto di concorrenza sussista in concreto, essendo sufficiente che sia meramente potenziale, purché si tratti di una probabilitá concreta. In secondo luogo, nell’identificare le principali condotte che possono essere sanzionate come atti di concorrenza sleale, si deve tenere presente una distinzione fondamentale. 71 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:23 PM Page 72 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI Da una parte, rientrano nel concetto di concorrenza sleale tutti quei comportamenti che siano idonei a creare confusione nel pubblico circa l’origine dei prodotti commercializzati. Possono rientrare in questa categoria le condotte idonee a creare confusione con il marchio o con qualsiasi altro elemento distintivo che contraddistingua i prodotti di un altro concorrente: parole, frasi, colori, figure, ecc. Dall’altra parte, rientrano nel concetto di concorrenza sleale anche condotte che non creano confusione circa l’origine dei prodotti. Possibili esempi di questa categoria sono le condotte di denigrazione o di screditamento dei prodotti o dell’attivitá di un concorrente, di diffusione di notizie false, di pubblicitá falsa, decettiva o fuorviante del proprio prodotto e dello sfruttamento dell’immagine altrui. 72 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:23 PM Page 73 TABELLA DI SINTESI SISTEMA DI PROPRIETÀ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI MARCHI BREVETTI DIRITTO D’AUTORE Code of Federal Regulation; Lanham Act; Titolo 35, United States Code; Copyright Act; Digital Millennium Fonti normative TDRA - Trademark Dilution Revision Act. American Inventors Protection Act. Copyright Act; Sonny Bono Copyright Term Extension Act; Copyright Royalty and Distribution Reform Act. Oggetto Tipologia DPI Tutela Sono tutelabili segni distintivi come parole, disegni, slogans, simboli e forme attraverso i quali un’impresa rende riconoscibili i propri prodotti e/o servizi. Sono tutelabili nuove ed utili invenzioni ovvero laddove costituiscano un nuovo e utile miglioramento di prodotti già esistenti. Qualunque opera che abbia un minimo requisito di originalitá e la cui forma espressiva sia tangibile. Non sono quindi protetti i concetti. Sono tutelati come marchi i brand names, che caratterizzano l’origine di un prodotto; i trade dress, grafica, colore o forma della confezione di un prodotto e che con l’uso identificano il prodotto stesso; i service marks, laddove il marchio identifica i servizi e li contraddistingue da quelli altrui; i certification marks, che individuano prodotti o servizi rispondenti a dei requisiti specifici; i collective marks (marchi collettivi). Esistono 3 tipologie di brevetto: lo ”utility patent”, o brevetto di utilitá, il “design patent”, o brevetto di design, ed il “plant patent”, o brevetto per le varietá vegetali. Forme di espressione che costituiscono opere dell’ingegno appartenenti alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all’architettura, al teatro, alla cinematografia e al software. Tutela il marchio dal rischio di Preclude a terzi la produzione, l’uso o Protegge contro l’uso, copia e confusione o appannamento della sua la cessione non autorizzata duplicazione non autorizzati. distintivitá da parte di altri marchi. dell’invenzione brevettata da parte di altri nel territorio statunitense per un periodo di tempo limitato. Requisiti per la registrazione L’uso in commercio del marchio, Invenzione in forma tangibile secondo Registrazione federale. secondo il principio first to use e/o il principio del first to invent; la registrazione statale/federale. registrazione rafforza la tutela dei diritti. L’uso in “buona fede” del marchio; Novitá, Originalitá. l’effettivo uso dello stesso ( “first to use”); Non-ovvietá, il richiedente straniero, che ha Utilitá, nazionalitá, domicilio o altra sede della propria impresa in un Paese firmatario Liceitá. della Convenzione di Parigi o altro trattato a cui aderiscono gli Stati Uniti, entro 6 mesi dal deposito della domanda nel paese d’origine. Vantaggi della registrazione Diritto di prioritá; dimostrazione della Rivendicazione della titolaritá; titolaritá; rimedi in caso di maggiore tutela in caso contraffazione, registrazione presso le contraffazione. Dogane USA. Come ottenere un DPI Simbologia del titolo Durata del diritto Risarcimento danni e delle spese di legali; registrazione presso le Dogane USA. TM o SM, opzionale per i marchi non Opzionale ma preferibile. Per i brevetti registrati; ® o “Reg. U.S. Pat. & Tm. Off”, pendenti, “Patent applied for” o “Pat.Pending”; per i brevetti concessi se i marchi sono stati registrati. “Patent” o “Pat” con il numero di registrazione. Uso del marchio; durata di 10 anni, La durata dei brevetti depositati a rinnovabili, ogni volta, per periodi di altri partire dall’8.6.1995 é di venti anni dalla data di deposito dalla domanda. 10 anni. Il titolo di esclusiva per un brevetto d’invenzione o di utilitá o di nuove varietá vegetali é di 20 anni mentre per i disegni ornamentali é di 14 anni. 73 Dopo il 1.3.1989, opzionale. E’ preferibile apporre il simbolo © con il nome dell’autore e l’anno della prima pubblicazione. Dal 1 gennaio 1978 in poi, la tutela copre tutta la vita dell’autore o degli autori ed oltre, fino a 70 anni dalla loro morte; tuttavia, qualora si tratti di un’opera attuata quale oggetto di un rapporto contrattuale, la durata prevista é di 95 anni dalla pubblicazione oppure di 120 anni dalla creazione, a seconda della data che risulti essere piú breve. GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:23 PM Page 74 TABELLA DI SINTESI SISTEMA DI PROPRIETÀ INTELLETTUALE IN ITALIA MARCHI BREVETTI PER DIRITTO D’AUTORE INVENZIONI/MODELLI D.L. 30/2005 (Codice della Proprietá D.L. 30/2005 (Codice della Proprietá Legge n. 633/1941; D.L. 68/2003 Fonti Normative Industriale, artt. 1 e 29) per marchi Industriale); Legge n. 296/2006; Legge per copia privata. collettivi; (artt. 1-29) per indicazioni n. 78/2006 per invenzioni geografiche. biotecnologiche. Oggetto Tipologia DPI Tutela Come ottenere un DPI Segni distintivi come parole, disegni, Soluzioni nuove ed originali di un slogans, simboli e forme attraverso i quali problema tecnico con applicabilitá un’impresa rende riconoscibili i propri industriale. prodotti e/o servizi. Opere dell’ingegno di carattere creativo appartenenti a: letteratura, musica, arti figurative, architettura, teatro e cinematografia, in qualsiasi modo o forma di espressione”; sono compresi fra le opere letterarie “i programmi per elaboratore”. Marchi d’impresa; Marchi collettivi utilizzati da un gruppo di imprenditori aventi caratteristiche di processo o di prodotto comuni; Indicazioni geografiche e denominazioni di origine che identificano un paese, una regione o una località, il cui prodotto ne é originario e le cui qualità, reputazione o caratteristiche sono dovute all’ambiente geografico d’origine, comprensivo dei fattori naturali, umani e di tradizione. La registrazione del marchio attribuisce al titolare il diritto di far uso esclusivo del marchio con la conseguente facoltà di vietare a terzi l’utilizzo dello stesso. Si distinguono due categorie di diritti: morale (strettamente legato alla persona dell’autore) e patrimoniale (è originariamente dell’autore, il quale può cederlo dietro compenso, ma anche gratuitamente, ad un acquirente licenziatario). Brevetto per invenzione industriale; Brevetto per modello di utilitá (nuovi modelli atti a conferire particolare efficacia o comodità di applicazione o di impiego a macchine, o parti di esse, strumenti, utensili od oggetti di uso in genere); Brevetto per modelli e design; Brevetto per nuove varietá vegetali; Brevetto per topografie di semiconduttori; Certificato complementare per i farmaci. L’oggetto del brevetto é un prodotto o un procedimento. Il titolare preclude a terzi la produzione, l’uso o la cessione non autorizzata dell’invenzione brevettata o del procedimento, nonché l’importazione degli stessi per scopi commeciali. La registrazione consente di proteggere dal plagio e dall’uso/copia non autorizzati le opere letterarie, musicali, cinematografiche, i disegni, le fotografie ed i software. Registrazione presso UIBM. Uso di fatto, Deposito presso UIBM di Il diritto nasce con la creazione ma la legge italiana garantisce tutela un’nvenzione in forma tangibile dell’opera, che é una «particolare espressione del lavoro intellettuale»; maggiore al marchio registrato. secondo il principio del first to file. la registrazione presso la SIAE o alcune forme di pubblicazione. Per i marchi i requisiti sono: astratta Requisiti per la capacità distintiva; novità, registrazione rappresentabilità grafica; originalità; liceità. Per i brevetti i requisiti sono: novitá L’espressione della crezione assoluta, attivitá inventiva, artistica e della sua estrinsecazione applicabilitá industriale e liceitá. Per a terzi. disegni/modelli i requisiti sono: novitá, carattere individuale e liceitá. Vantaggi della registrazione Diritto di prioritá, diritto di esclusiva e in Diritto di prioritá; diritto di esclusiva e caso di violazione la richiesta dei in caso di violazione la richiesta dei provvedimenti cautelari: descrizione, provvedimenti cautelari. sequestro dei prodotti contraffatti, inibitoria della produzione. Rivendicazione della titolaritá; maggiore tutela in caso di disputa. In caso di pirateria sono previste sanzioni penali. Simbologia del titolo Il simbolo ® viene posto a fianco dei marchi depositati. Costituisce un reato l’apposizione del simbolo per un marchio non registrato. Per i brevetti le diciture “brevetto” o “brevetto in corso di registrazione”; per i disegni, le diciture “design registrato”, “registered” o “RD”. La ©, simbolo del “copyright”, seguita dall’anno di prima pubblicazione dell’opera e dal nominativo della persona o società che detiene i diritti di sfruttamento esclusivi sulla stessa. Un marchio dura 10 anni dal deposito e Dalla data di deposito: 20 anni per le può essere rinnovato un numero illimitato invenzioni, 10 anni per i modelli di utilita; Dalla concessione del brevetto: di volte. 20 anni per le nuove varietá vegetali (30 anni per alberi e viti), 5 anni prorogabili per quinquenni successivi fino a 25 anni per modelli e disegni. In linea generale, ha una durata limitata nel tempo che decorre dal momento della creazione fino a 70 anni dalla morte dell’autore. Durata del diritto 74 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:23 PM Page 75 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI INDIRIZZI UTILI Uffici Governativi USA Uffici e sedi diplomatiche italiane US PATENT AND TRADEMARK OFFICE: ICE - ISTITUTO NAZIONALE PER IL COMMERCIO ESTERO Madison Buildings, 600 Dulany Street Alexandria, VA 22215 Phone: (571) 272-1000 Fax: (571) 273-8300 Toll Free: (800) 786-9199 www.uspto.gov Sezione per la promozione degli Scambi del Consolato Generale d’Italia 33 East 67th Street New York, NY 10065 Tel. (212) 980-1500 Fax (212) 758-1050 e-mail:[email protected] www.ice.gov.it www.italtrade.com US COPYRIGHT OFFICE 101 Independence Avenue, SE Washington, DC 20559-6000 Phone: (202) 707-5959 www.copyright.gov AMBASCIATA D’ITALIA 3000 Whitehaven Street, NW Washington, DC 20008 Fax: (202) 518-2147 www.ambwashingtondc.esteri.it US CUSTOMS AND BORDER OF PROTECTION 1300 Pennsylvania Avenue, NW Washington, DC 20229 Phone: (202) 344-1770 Fax: (202) 344-1393 www.cbp.gov CONSOLATO GENERALE D’ITALIA A NEW YORK Consulate General of Italy in New York 690 Park Avenue New York NY 10065 Phone: (212) 439-8600 ext.09 Fax: (212) 439-8668 www.consnewyork.esteri.it OFFICE OF THE US TRADE REPRESENTATIVE: 600 17th Street, NW Washington, DC 20508 Phone: (202) 395-7360 www.ustr.gov 75 GUIDA PRATICA texty15.qxd 4/7/09 4:23 PM Page 76 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI La stesura dei testi é stata frutto dell’intensa attivitá di collaborazione tra il Desk per la Tutela della Proprietá Intellettuale di New York e lo Studio legale statunitense “Orrick, Herrington & Sutcliffe LLP”. In particolare, un sentito ringraziamento della Responsabile del Desk va all’avv. Alan D’Ambrosio, all’avv. Marlene Zarfes, al dott. Lorenzo Fabbrini del prestigioso Studio Orrick, Herrington & Sutcliffe LLP per l’accurata assistenza fornita nella redazione della guida e all’avv. Sabina Lepre Leva, assistente legale del Desk di New York, per la sapiente attivitá di ricerca e di analisi dei contenuti. Intellectual Property Rights Desk - New York 33 East 67th Street, New York, NY 10065 Tel. (212) 980-1500 Fax (212) 758-1050 e-mail: [email protected] www.ice.gov.it www.italtrade.com Responsabile: Donatella Iaricci Orrick, Herrington & Sutcliffe LLP 666 Fifth Avenue New York, NY 10103-0001 Tel. (212) 506-5333 Fax (212) 506-5151 e-mail: [email protected] www.orrick.com Alan A. D’Ambrosio, Partner Credits Ideazione e sviluppo della struttura, redazione testi Donatella Iaricci, Sabina Lepre Leva Redazione testi e supervisione contenuti Alan D’Ambrosio, Marlene Zarfes, Lorenzo Fabbrini Grafica Marc Littell Disclaimer: Il contenuto di questa pubblicazione ha carattere meramente informativo e non costituisce una opinione o un parere legale di natura professionale da parte degli avvocati che hanno collaborato alla preparazione di questa pubblicazione. 76 GUIDA PRATICA SUL SISTEMA DI PROPRIETÁ INTELLETTUALE NEGLI STATI UNITI Embassy of Italy Washington D.C.