I fenomeni geologici I terremoti I terremoti sono fenomeni naturali connessi agli strati profondi della crosta terrestre, che possono avere ripercussioni catastrofiche in superficie. Poiché non è possibile impedire che si verifichi un terremoto, è molto importante effettuare una previsione e una prevenzione. La previsione degli eventi sismici viene effettuata in modo probabilistico, attraverso l’analisi dei dati storici, e studiando i fenomeni che precedono l’evento (segni precursori). Elaborando i dati, si può stabilire il rischio sismico di un territorio al fine di produrre delle carte di pericolosità sismica, utili per progettare le misure di prevenzione e difesa, come la costruzione di edifici antisismici. La forza di un terremoto può essere misurata in modi diversi che consentono di realizzare le scale sismiche. In Europa la scala sismica più comu- nemente usata è la scala Mercalli-CancaniSieberg (MCS) suddivisa in XII gradi di intensità, valutata in base agli effetti che le scosse sismiche producono in superficie. Un’altra scala sismica è la scala Richter o della magnitudo (M), suddivisa in valori che variano da 0 a poco meno di 9, che rappresenta la stima dell’energia sprigionata da un terremoto. Quando si verifica un brusco abbassamento del fondo marino a causa di terremoti, si crea un’onda distruttiva, alta anche decine di metri, che origina il fenomeno conosciuto con il nome di maremoto o tsunami, utilizzando un termine giapponese. I maremoti non vengono avvertiti in mare aperto, mentre sulla costa si possono abbattere anche più onde, talvolta precedute da un ritiro prolungato delle acque. LA SCALA RICHTER (O DELLA MAGNITUDO) Magnitudo Caratteristiche 0 sisma molto lieve 2,5-3 scossa avvertita solo nelle immediate vicinanze 4-5 può causare danni localmente 5 l’energia sprigionata è pari a quella della bomba atomica lanciata su Hiroshima nel 1945 6 sisma distruttivo in un’area ristretta a 10 km di raggio 7 sisma distruttivo in un’area di oltre 30 km di raggio 7-8 grande terremoto distruttivo, magnitudo del terremoto di S. Francisco del 1906 8,4 valore vicino al massimo noto 8,6 l’energia prodotta dal sisma è tre milioni di volte superiore a quella della prima bomba atomica lanciata su Hiroshima nel 1945 LA SCALA MERCALLI-CANCANI-SIEBERG (MCS) Grado di intensità © SEI - 2012 Tipo di scossa Descrizione degli effetti I impercettibile rilevata solo dagli strumenti II molto lieve avvertita quasi esclusivamente negli ultimi piani delle case da persone che si trovano in assoluta quiete I fenomeni geologici 1 Grado di intensità Tipo di scossa Descrizione degli effetti III lieve avvertita da poche persone nelle abitazioni, con vibrazioni simili a quelle di una vettura veloce, senza essere riconosciuta come scossa tellurica, se non dopo successivi scambi di impressioni IV moderata avvertita da molte persone all’interno delle case e da alcune all’aperto, senza destare spavento, vibrazioni simili a un pesante autotreno; si osservano: lieve tremolio di suppellettili, scricchiolio di porte e finestre, tintinnio di vetri, qualche oscillazione di liquidi nei recipienti V abbastanza forte avvertita da tutte le persone nelle case e da quasi tutti nelle strade, oscillazioni di oggetti sospesi e visibili movimenti di rami e piante; si hanno suoni di campanelli, irregolarità del moto dei pendoli, scuotimenti di quadri, scricchiolio di mobili, sbattere di porte e finestre; le persone che dormono si svegliano VI forte avvertita da tutti con apprensione, forte sbattimento di liquidi, caduta di libri, spostamento di mobili leggeri, suono di campane piccole, crepe di intonaci, possibile caduta di qualche tegola o comignolo VII molto forte considerevoli danni per urto e caduta di suppellettili, anche pesanti, suono di grosse campane, l’acqua di canali si agita e intorbidisce il fondo, lievi frane in terreni ghiaioso-sabbiosi; considerevole caduta di intonaci e stucchi, rottura di comignoli, distruzione di case vecchie o mal costruite VIII distruttiva piegamento e caduta di alberi, caduta di mobili pesanti e solidi, distruzioni gravi agli edifici, caduta di ciminiere, campanili e muri di cinta, costruzioni di legno spostate, lievi fessure nei terreni bagnati IX fortemente distruttiva distruzioni e gravi danni a circa il 50% degli edifici X rovinosa distruzione di circa il 75% degli edifici, distruzione di ponti e dighe, lieve spostamento di rotaie, rotture del cemento dell’asfalto, frane XI catastrofica distruzione generale di edifici e ponti coi loro pilastri, cambiamenti notevoli del terreno, numerose frane XII totalmente catastrofica l’opera dell’uomo viene distrutta; grandi trasformazioni topografiche, deviazione dei fiumi e scomparsa dei laghi © SEI - 2012 I fenomeni geologici 2 Le eruzioni vulcaniche Le eruzioni vulcaniche avvengono nelle aree in cui le zolle si allontanano o si scontrano, per questo motivo un episodio vulcanico è sempre preceduto, accompagnato e seguito da scosse sismiche di intensità e magnitudo variabili, in funzione della gravità dell’evento. La stretta connessione tra questi due fenomeni è rilevabile dalla corrispondenza delle aree di distribuzione dell’attività vulcanica e di quella sismica. Un vulcano è una frattura della superficie terrestre attraverso la quale il magma fuoriesce. Nell’ambito di un apparato vulcanico si possono susseguire eventi eruttivi caratterizzati da fasi di at- tività e di intensità molto diverse tra loro; fasi eruttive e fasi esplosive di inaudita violenza possono modificare completamente la struttura del vulcano. Strettamente collegata all’attività vulcanica è una serie di fenomeni, detti di vulcanesimo secondario, che comprendono l’emissione di gas, vapori, acqua a elevate temperature, senza emissione di lava. Analogamente a quanto esposto per i terremoti, anche nel caso del vulcanesimo vengono redatte, dopo la raccolta e l’elaborazione dei dati, delle carte di rischio vulcanico, in base alle quali predisporre programmi di intervento. La sismicità e il vulcanesimo in Italia L’Italia si trova sulla zona di contatto tra la zolla euroasiatica e quella africana, che spinge verso nord, comprimendo la nostra penisola e generando delle forti tensioni che rendono instabile il territorio, nonché soggetto a un elevato rischio vulcanico. Tutta l’attività sismica in Italia è praticamente concentrata nella crosta terrestre, con epicentri situati a 5-20 km di profondità. Come conseguenza gli effetti si risentono con grande intensità in superficie, provocando danni maggiori rispetto alla potenza effettiva del terremoto. A causa di questi motivi, l’Italia è altresì una zona potenzialmente soggetta agli tsunami, sia per la sua posizione peninsulare sia per l’alta sismicità di alcune regioni. Per quanto riguarda il vulcanesimo, sul nostro territorio possiamo distinguere: ■ un’area di vulcanesimo attivo, rappresentata dalla regione etnea; ■ un’area di vulcanesimo quiescente, rappresentata dalla regione vesuviano-flegrea; ■ aree paleovulcaniche in cui persistono manifestazioni di vulcanesimo secondario, come quella degli apparati tosco-laziali. I maggiori vulcani italiani sono l’Etna, il vulcano attivo più grande e più alto d’Europa, il Vesuvio, un vulcano dall’attività esplosiva, e Stromboli, un’isola vulcanica a nord-est della Sicilia. MCS scale III IV Trento Aosta V Milano Trieste VI Venezia VII Torino VIII Bologna Genova IX maggiore e uguale a X Ancona Firenze Perugia L’Aquila Roma Campobasso Bari Napoli Potenza Cagliari Palermo Reggio Calabria U Figura 2 Mappa di pericolosità sismica in Italia. U Figura 3 Distribuzione dell’attività vulcanica in Italia. © SEI - 2012 I fenomeni geologici 3 Regole di comportamento Che cosa si deve sempre fare Prima di un terremoto • Accertarsi del buono stato della propria abitazione. • Cercare di conoscere il Piano di Evacuazione Comunale in caso di terremoto: quali sono le aree di raccolta più vicine all’abitazione e sicure. • Tenere vicino al telefono i numeri dell’ambulanza, del medico, dei Vigili del Fuoco. • Conoscere il percorso più veloce per arrivare all’ospedale. • Saper chiudere gli interruttori centrali di gas, acqua, luce nella propria abitazione. • Conoscere quali sono i punti della casa più sicuri per ripararsi. • A scuola, esercitarsi ad abbandonare l’edificio e a proteggersi in aula. In caso di terremoto • Mantenere la calma. • Ripararsi sotto i muri maestri, architravi, nei vani delle porte, sotto i tavoli, negli angoli in genere. • Cercare di uscire se si è molto vicini a una porta di uscita che immette in un luogo ampio e aperto, altrimenti non precipitarsi verso l’uscita. • Tenersi lontani da tutto ciò che può cadere. • Coprirsi la testa con un cuscino o altro. • Prima di uscire, se possibile, staccare la corrente e chiudere il gas (potrebbero esserci incendi). • Non prendere l’ascensore. • Usare il telefono solo in caso di grave difficoltà; se possibile accendere la radio per seguire le istruzioni e informarsi. • Recuperare qualcosa, se possibile: un maglione, una coperta, del cibo, acqua. • A scuola, seguire attentamente le istruzioni dell’insegnante e mettere in atto gli insegnamenti acquisiti durante le esercitazioni; prestare aiuto ai compagni in difficoltà. • All’aperto, allontanarsi da edifici e muretti, tralicci e pali, ponti e viadotti e dirigersi verso un luogo aperto e spazioso; fare attenzione agli animali (potrebbero essere spaventati). In caso di eruzione vulcanica • Attenersi alle segnalazioni di sgombero comunicate dalle autorità competenti, cercando, in tempi brevi e in modo tranquillo, di allontanarsi dall’edificio (raccogliendo gli oggetti più importanti) seguendo le vie di esodo. © SEI - 2012 I fenomeni geologici 4