UNIVERSITA` DEGLI STUDI DI TORINO MILANO PALERMO

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI
TORINO MILANO PALERMO SASSARI FOGGIA
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE INTERATENEO
IN
SCIENZE VITICOLE ENOLOGICHE
TESI DI LAUREA
STUDI EPIDEMIOLOGICI SUI GIALLUMI DELLA VITE
IN OLTREPO PAVESE
Relatore: Prof. Piero Attilio Bianco
Correlatore: Prof. Paola Casati
Candidato: Alessandro Rovati
Anno Accademico 2014/2015
Le due principali malattie del gruppo dei Giallumi della vite (GY) in Europa sono la
Flavescenza dorata (FD) e il Legno nero (LN). I giallumi sono presenti, costituendo
un serio problema, in tutti i maggiori Paesi dove la viticoltura per la produzione di
vino è particolarmente sviluppata.
Nell'ultimo decennio del secolo scorso, le epidemie di FD hanno colpito i vigneti di
tutte le regioni del Nord Italia causando drammatiche perdite economiche, mentre
LN, inizialmente considerata una malattia meno importante, si sta espandendo sia
nelle regioni settentrionali che meridionali del paese.
FD è causata dai fitoplasmi del gruppo tassonomico 16Sr-V o del giallume dell'olmo
“Elm yellows”, in particolare dei sottogruppi 16SrV-C e 16SrV-D, e sono trasmessi
dall'insetto vettore, di origine neartica e strettamente ampelofago, Scaphoideus
titanus Ball con una trasmissione di tipo persistente-propagativo.
LN è causato dai fitoplasmi appartenenti al gruppo tassonomico 16SrXII o dello
"Stolbur", in particolare del sottogruppo 16SrXII-A ed è trasmesso in modo
persistente-propagativo dal vettore Hyalesthes obsoletus Signoret. Esso compie il suo
ciclo su ospiti erbacei quali convolvolo e ortica, visitando, solo occasionalmente la
vite.
Il presente lavoro di tesi ha avuto l’obiettivo di approfondire l’epidemiologia dei
giallumi della vite presenti in due vigneti situati nei comuni di Cigognola (località
Vallescuropasso) e di Codevilla (località Mondondone), in Oltrepo Pavese. In
particolare si è voluto indagare sulla diffusione di FD, malattia che è fonte di
notevole preoccupazione per i viticoltori, ritenuta in espansione negli ultimi anni. Nel
vigneto di Vallescuropasso sono state studiate le varietà Barbera e Croatina, mentre a
Mondondone, Pinot nero e Chardonnay, varietà quest'ultima considerata molto
sensibile ai giallumi.
Lo studio, condotto nel biennio 2014-2015, ha previsto i) il monitoraggio della
diffusione dei giallumi della vite mediante sopralluoghi e osservazione dei sintomi;
ii) la raccolta di campioni di piante di vite (malate e sane) e l’identificazione dei
fitoplasmi; iii) il monitoraggio degli insetti vettori di FD mediante trappole
cromotropiche; iv) l’analisi della distribuzione delle piante sintomatiche e della
diffusione della popolazione dell'insetto vettore all'interno del vigneto.
Le osservazioni in campo hanno messo in evidenza una sostanziale differenza nello
stato sanitario dei due vigneti esaminati in questa tesi; in particolare il vigneto di
Vallescuropasso presenta un elevato numero di piante morte, sia nel 2014 che nel
2015, mentre decisamente meno accentuato è stato il fenomeno rilevato nel vigneto di
Mondondone. Nella maggior parte dei casi si è trattato di decessi dovuti a malattie del
legno e in misura inferiore a fallanze per mancato attecchimento di viti rimesse.
Inoltre, nel 2014, anche a causa delle basse temperature e delle abbondanti piogge
durante l'estate a Vallescuropasso, molte viti hanno manifestato sintomi attribuibili a
carenze di potassio (K) e magnesio (Mg), punture di Empoasca vitis Gothe e presenza
del virus "associato" Grapevine Leafroll associated Virus (GLRaV) noto come
Accartocciamento fogliare della vite.
Per quanto riguarda i giallumi, si è notata un'alta incidenza della malattia in entrambi
i vigneti con una diffusione maggiore nelle varietà più sensibili, Barbera
(Vallescuropasso) e Chardonnay (Mondondone). È emerso, tra l'altro, che un solo
monitoraggio, effettuato in epoca probabilmente precoce, potrebbe portare a una
sottostima della malattia in quanto si è verificato un sensibile aumento del numero
delle piante sintomatiche nel mese di agosto. Inoltre, dai dati rilevati emerge che la
vicinanza di vigneti malati, e di incolti al cui interno sono presenti anche viti
inselvatichite, è associata alla presenza di viti sintomatiche.
I vigneti sono situati in una zona considerata epidemica e, pertanto, durante i mesi
estivi sono stati effettuati due trattamenti insetticidi come prescritto dalla norma
fitosanitaria vigente in Lombardia. In questi anni, infatti, è stata notata una
preoccupante presenza di popolazioni di Scaphoideus titanus.
A Vallescuropasso la presenza di S. titanus è prevalente sui bordi del vigneto mentre a
Mondondone, dove la presenza di incolti è maggiormente diffusa, l'insetto è stato
trovato in notevole concentrazione anche all'interno del vigneto. Inoltre, va
sottolineato che in entrambi i vigneti, non sono stati rilevati individui di S. titanus,
sulle trappole cromotropiche, nel periodo successivo la vendemmia.
Sulle medesime trappole è stato identificato Orientus ishidae Matsumura, la cui
presenza non era ancora stata segnalata in Oltrepo pavese; da recenti pubblicazioni
insetti appartenenti a questa specie risulta che siano in grado di acquisire il fitoplasma
responsabile di FD; le informazioni finora disponibili non indicano la capacità di
trasmettere il fitoplasma e, pertanto, O. ishidae non sembra avere un ruolo come
vettore di FD. Invece, data la consistente presenza di S. titanus in entrambe i vigneti è
fondamentale ribadire l'importanza del controllo di S. titanus, vettore accertato del
fitoplasma.
Dai campioni fogliari raccolti e analizzati per l'identificazione dei fitoplasmi in viti, è
risultato essere presente, in prevalenza, il fitoplasma responsabile di FD. Inoltre, nel
vigneto di Mondondone, nel 2015 è aumentato il numero delle viti infette dal
fitoplasma di LN, spesso in infezione mista con quello di FD: tale dato
confermerebbe quanto riportato da diversi autori circa il ruolo della flora spontanea
presente nel sottofila, composta da specie come ortica e convolvolo sulle quali H.
obsoletus si nutre e acquisisce il fitoplasma.
Il monitoraggio dei sintomi è risultato utile per capire la diffusione della malattia nel
vigneto mentre monitorare la popolazione dell'insetto all'interno del vigneto è
fondamentale per determinare il periodo migliore per effettuare il trattamento
insetticida.
Pertanto, per il contenimento dei giallumi e di FD in particolare, emerge l'importanza
di un monitoraggio accurato della presenza di S. titanus, poichè, dai dati raccolti, è
emersa la prevalenza di FD nelle viti sintomatiche. Infine, nei vigneti in studio è
auspicabile attuare una gestione più efficiente della presenza degli incolti, dei vigneti
abbandonati e dei boschi con viti inselvatichite. Ulteriori approfondimenti andranno
effettuati al fine di indagare il ruolo delle piante erbacee che possono essere serbatoio
del fitoplasma responsabile di LN.