Le ere geologiche - Istituto Garcia Marquez

Le ere geologiche
Grazie ai metodi di datazione prima esposti, lo studio delle rocce e dei fossili ha
permesso di individuare e di ordinare i fenomeni geologici e gli eventi biologici che
hanno caratterizzato la storia della Terra, dalla sua origine fino a oggi, e
di suddividere i 4,6 miliardi di anni della Terra in lunghi intervalli di tempo,
ciascuno dei quali è stato caratterizzato da particolari eventi.
Più precisamente, la storia della Terra è stata suddivisa nelle seguenti categorie
temporali, dalla più ampia alla più ristretta: eone, era, periodo, epoca ed età. Gli
eoni, le ere, i periodi e le epoche hanno nomi applicabili su scala mondiale; per le
età, invece, esistono nomi differenti a seconda delle regioni.
La storia del nostro pianeta è stata suddivisa in 2 eoni:
1) Il Criptozoico, cioè il periodo iniziale della storia della terra, caratterizzato
dall’assenza quasi totali di fossili e comprende un’unica, il Precambriano.
2) Il Fanerozioco, ricco di fossili vegetali ed animali, suddiviso in 3 ere,
Paleozoico, Mesozoico e Cenozoico.
ERA PRECAMBRIANA (PRECAMBRIANO)
L'era precambriana, o criptozoica, ha una durata superiore a quella di tutte le altre
ere geologiche, che corrisponde a circa l’85% della storia della terra.
Formazione della terra: la terra si è formata per aggregazione di frammenti solidi
(silicatici e ferrosi) derivanti dalla nebulosa che diede origine al sistema solare.
Successivamente subì un processo di riscaldamento che provocò la fusione dei
materiali che si stratificarono in nucleo, mantello e crosta.
Dopo la formazione della crosta terrestre, nel corso dell'era precambriana si
verificarono cicli orogenetici, le cui tracce sono visibili solo in alcuni settori della
crosta terrestre (scudo canadese, scudo baltico e scudo siberiano), che non hanno
subìto sensibili deformazioni nei periodi successiVI.
Origine ed evoluzione dell’atmosfera: l’atmosfera primitiva era costituita da gas
leggeri (idrogeno, elio), vapore acqueo, anidride carbonica (CO2), azoto (N2),
idrogeno (H2) , monossido di carbonio (CO).
Permise la formazione di primitive forme viventi.
Questo tipo di atmosfera gradualmente si modificò, arricchendosi di ossigeno
prodotto dai primi organismi foto sintetici acquatici. Infine nell’atmosfera si formò
anche lo strato di ozono e la vita divenne possibile anche sulla terra ferma.
Dal punto di vista climatico, l'era precambriana fu caratterizzata da notevoli
oscillazioni della temperatura: sono stati infatti ritrovati sia depositi tipici di climi
caldi, sia depositi glaciali, testimonianza di glaciazioni. In particolare, nella regione
dei Grandi Laghi dell'America settentrionale, del Canada, della Cina, della
Groenlandia, dell'Australia e dell'Africa meridionale, sono state ritrovate antiche
morene (depositi glaciali), le tilliti.
L’origine della vita: i primi esseri viventi erano organismi di tipo batterico, che
probabilmente si originarono da materiali organici preesistenti (amminoacidi,
nucleotidi, monosaccaridi, proteine, carboidrati e acidi nucleici), grazie all’energia di
raggi ultravioletti, fenomeno di cui non abbiamo tracce.
Nonostante ciò, a partire dagli anni ‘20 del secolo scorso, diversi ricercatori ( come il
russo Oparin e gli americani Miller e Fox) hanno cercato di riprodurre le condizioni
ambientali esistenti nel Precambriano. L’atmosfera era ricca di metano, ammoniaca
e acqua, composti che reagivano facilmente fra loro sotto l’azione del calore
terrestre, dei fulmini, degli ultravioletti derivanti dal sole, formando composti del
carbonio come formaldeide, urea e amminoacidi che venivano trasportate dalle
piogge nei mari, andando a costituire il così detto brodo primordiale.
Quando il brodo primordiale raggiunse un’elevata concentrazione, le molecole
organiche cominciarono ad aggregarsi formando i COACERVATI, contenenti
amminoacidi e proteine delimitati da una membrana simile a quella cellulare, che
davano origine ad altri coacervati per gemmazione. Nei coacervati si formano gli
acidi nucleici e quindi le prime cellule procariote.
L'ERA PRIMARIA O PALEOZOICA
All'inizio dell'era primaria le aree continentali erano suddivise in due grandi blocchi
chiamati Gondwana (comprendente Sudamerica, Africa, Australia, Antartide e India)
e Laurasia (comprendente Asia, Europa e Nordamerica), che si riunirono
successivamente nel supercontinente chiamato Pangea, destinato poi a fratturarsi
nuovamente.
L'era primaria è caratterizzato da variazioni climatiche.
Grazie alla comparsa dello strato di ozono nell'atmosfera , e alla protezione da esso
esercitata nei confronti di radiazioni solari dannose per gli esseri viventi, la vita
vegetale ebbe un grande sviluppo prima nei mari e poi anche sulla terraferma,
periodo in cui si formarono lussureggianti foreste.
Relativamente agli organismi animali, il Paleozoico può essere considerato l'era dei
trilobiti (crostacei con il corpo diviso longitudinalmente in tre lobi) e
dei graptoliti (piccoli organismi che vivevano in colonie e diffusi in tutti gli oceani),
per quanto riguarda gli invertebrati, ed è l'era dei pesci per quanto riguarda i
vertebrati. I primi rettili preannunciano il loro grande sviluppo che si avrà nell'era
successiva.
L’ ERA SECONDARIA o MESOZOICO
Significa "era di mezzo", in relazione al fatto che le specie vegetali e animali che la
caratterizzano rappresentano una transizione tra quelle più primitive dell'era
primaria e quelle dell'era terziaria.
Il continente Pangea comincia a frammentarsi e si forma il nuovo oceano Atlantico.
La varietà degli organismi si accresce notevolmente: in particolare si assiste alla
diffusione dei grandi rettili, i dinosauri, che conquistano tutti gli ambienti: terrestri,
marini e aerei. Altri organismi esclusivi dell'era secondaria sono le ammoniti e
le belemniti (entrambe molluschi cefalopodi), che scompaiono prima della fine
dell'era, insieme ai grandi rettili . Compaiono, inoltre, le prime specie di uccelli e di
mammiferi.
ERA TERZARIA o CENOZOICO
Imponente è l'attività orogenetica, a cui si deve la formazione delle maggiori catene
montuose attuali (orogenesi alpino-himalayana), movimenti orogenetici che
continueranno anche nell'era successiva. La distribuzione delle terre emerse e dei
mari corrisponde a quella attuale.
Con la scomparsa dei grandi rettili, si assiste alla comparsa e allo sviluppo di gruppi
vegetali e animali che popolano ancora oggi la superficie terrestre, come i
mammiferi; tra i mammiferi si differenziano i primati, simili alle scimmie attuali.
Il clima cambia gradualmente da tropicale a temperato.
ERA QUATERNARIA o NEOZOICO
L'era attuale, è detta neozoica, cioè "della vita nuova", poiché flora e fauna sono
costituite da piante e animali tuttora viventi.
Ciò che soprattutto caratterizza quest'era è l'alternarsi di periodi freddi e di periodi
caldi, che causarono l'avvicendarsi di grandi glaciazioni e di periodi interglaciali .
Per l'area alpina, sono state individuate cinque grandi glaciazioni, intervallate da
quattro periodi interglaciali. L'espansione e la contrazione delle calotte glaciali
provocò variazioni di livello dei mari. L'alternarsi delle glaciazioni ha avuto grande
influenza anche sulla distribuzione degli esseri viventi sul pianeta: in particolare, alle
nostre latitudini si sono succedute specie proprie di climi tropicali a specie tipiche di
zone a clima più freddo. Si deve segnalare la "rapida" evoluzione e diffusione sul
pianeta del genere Homo.