L`associazione no-profit FilagoGiovani

L’associazione no-profit FilagoGiovani
presenta
FILAGOSTO FESTIVAL 2011
ottava edizione
dal 2 al 7 Agosto a Filago (BG)
Area Feste Via Locatelli, 1
Filago, Bergamo
INGRESSO GRATUITO
INIZIO CONCERTI ORE 21
Filagosto Festival è una rassegna musicale che taglia trasversalmente il panorama indipendente
italiano e internazionale (dal rock al reggae, dal pop all’elettronica), arricchendo di cultura e
coscienza l’atmosfera magica dei concerti.
Un grande evento gratuito che scuote la provincia bergamasca, reso possibile unicamente dalla
passione. Sei giorni di live intensi, ricercati ed esclusivi. Migliaia di persone e buone vibrazioni.
Tutto condito da spettacoli, mostre, set acustici, stand di associazioni, mercatino etnico, bancarelle
e un ristorante tipico.
Una manifestazione con degli obbiettivi importanti, promuovere musica sul territorio, essere uno
stimolo per i giovani e devolvere il ricavato in beneficenza per progetti in Malawi e in Ecuador.
Anche quest’anno quindi Filagosto propone un festival con grandi nomi della musica
contemporanea e soprattutto offre una proposta musicale varia che spazia dal rock al folk, dal pop
al reggae.
Si comincia il 2 Agosto con TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI, la storica band pordenonese, che
non mostra mai il volto se non durante i concerti, presenterà dal vivo “Primitivi del Futuro”, il loro
primo album reggae. Aprono la serata i perugini Fast Animals and Slow Kids vincitori del
concorso per band emergenti più importante d'Ialia: Italia Wave.
La seconda serata vede sul palco nientemeno che LUCIANO il messaggero del reggae, uno dei
maggiori esponenti del genere che presenterà il suo ultimo lavoro “Rub-A-Dub Market” uscito a
maggio di quest’anno. Ad aprire il concerto saranno i Mellow Mood una reggae band di
Pordenone attiva dal 2005 con un’ intensa attivita' live che li ha fatti esibire da Roma alla Slovenjia
e su palchi importanti come il Rototom Sunsplash!
Il 4 Agosto è ancora di scena il reggae internazionale con KY-MANY MARLEY, figlio di Bob
Marley, conosciuto per il suo stile unico di sound reggae infuso di venature rock / soul / hip-hop,
che oltrepassa le linee culturali. Prima di lui sul palco ci saranno Jamstone Sound e Rootical
Foundation.
Il 5 Agosto è la volta di THE NIRO, cantautore romano più volte invitato a dividere il palco con
songwriters stranieri del calibro di Tom Hingley, leader degli Inspiral Carpets e Lou Barlow dei
Dinosaur jr, i quali si dichiarano suoi estimatori. Il primo singolo tratto dall’album, ‘Liar’, a distanza
di 2 anni è ancora suonato in radio e le reazioni della stampa sono a dir poco notevoli. Il suo
secondo album “Best Wishes” è uscito il 16 Aprile. Ad aprire la serata due band bergamasche: Il
Torquemada, power-trio calabro-bergamasco che presenta il suo primo disco in italiano:
“Himalaya” e i De Seekas misterioso gruppo dalla provenienza ignota.
Sabato 6 Agosto di scena ancora la musica italiana con Dario Brunori, in arte BRUNORI SAS che
torna a due anni esatti dal pluripremiato “Vol. 1” (Premio Ciampi 2009 come miglior esordio, Targa
Siae/club Tenco 2010 come miglior esordiente) con il nuovo lavoro “Vol. 2: Poveri cristi”. Prima di
lui sul palco Cosmetic, band nata circa 10 anni fa sulle colline romagnole e i Vintage Violence di
Lecco che hanno avuto l’onore di avere come ospiti a sorpresa durante un loro concerto i System
of a Down.
Filagosto si chiude in bellezza con l’atteso concerto de LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA:
Vasco Brondi torna a esibirsi con la band dopo il tour solista che l’ha visto aprire i concerti di
Jovanotti. Sul palco prima di lui gli Spread, il gruppo che ha conquistato i più noti concittadini
Verdena, presenta il nuovo disco “C'è Tutto il Tempo per Dormire sotto Terra!”.
Per info: www.filagostofest.it – www.myspace.com/filagostofest
[email protected]
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FILAGOSTO FESTIVAL
DAL 2 AL 7 AGOSTO
Area Feste di via Locatelli a Filago(BG)
Autostrada A4 uscita Capriate
Inizio concerti alle ore 21
Info alla Stampa:
Nora Bentivoglio
349.4328563
[email protected]
Ecco il programma ufficiale del festival:
Martedì 2 Agosto
TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI
+ Fast Animals and Slow Kids
Mercoledì 3 Agosto
LUCIANO
+ Mellow Mood
Giovedì 4 Agosto
KY-MANI MARLEY
Jamstone Sound
Rootical Foundation
Venerdì 5 Agosto
THE NIRO
Il Torquemada
De Seekas
Sabato 6 Agosto
BRUNORI SAS
Cosmetic
Vintage Violence
Domenica 7 Agosto
LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA
Spread
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BIO ARTISTI
Martedì 2 Agosto
TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI
Davide Toffolo (chitarra e voce), Luca Masseroni (batteria) ed Enrico Molteni (basso) sono i Tre
Allegri Ragazzi Morti, gruppo formatosi nel 1994 a Pordenone. La band si esprime in due
dimensioni parallele: quella del gruppo rock, che non mostra mai il proprio volto se non in
concerto, e quella che al contrario attiene al mondo della pura immagine nel fumetto “Cinque
allegri ragazzi morti”, creatura di Toffolo. Il cantante e chitarrista lavora infatti anche come
disegnatore per la Marvel (curando il periodico “Fandango”). Dopo i primi album autoprodotti,
l’instancabile attività dal vivo (sono stati tra l’altro supporter dei Faith No More) e l’insolito legame
con i fumetti fa di loro un piccolo “culto”, tanto da interessare una grande casa discografica, per la
quale nel 1999 pubblicano MOSTRI E NORMALI.
Il gruppo, dopo la pubblicazione di questi due
album tuttora disponibili esclusivamente dal catalogo BMG/Ricordi, decide di ritornare
indipendente. I Ragazzi Morti allora aprono una loro etichetta (La Tempesta) che viene distribuita
dalla Venus. Con questa etichetta pubblicano nel 2000 un EP contenente quattro canzoni, e nel
2001 il punk-pop di LA TESTA INDIPENDENTE (prodotto dall’ex CSI Giorgio Canali). L’anno
successivo è la volta di una raccolta dei primi tre demo Le Origini.
Nel 2004 arriva IL SOGNO DEL
GORILLA BIANCO, prodotto sempre da Canali ed influenzato da sonorità latine, assorbite durante
un viaggio compiuto da Toffolo in Sudamerica e Spagna.
Dopo quasi tre anni di pausa, nel 2007
arriva LA SECONDA RIVOLUZIONE SESSUALE, un album che vira maggiormente verso sonorità
maggiormente ricercate, anche se non mancano brani dalla presa pop.
Nel 2010 ecco la vera
“rivoluzione”. I TARM pubblicano PRIMITIVI DEL FUTURO, il loro primo album reggae, prodotto
con la collaborazione di Paolo Baldini (Africa Unite) e intriso di testi maggiormente maturi. Segue,
pochi mesi di distanza, PRIMITIVI DEL DUB, versione dub dell'ultimo disco.
Fast Animals and Slow Kids
I Fast Animals and Slow Kids vengono da Perugia. Il progetto è nato nel 2008 e la formazione
rimane la stessa fino ad oggi: Jacopo Gigliotti al basso, Aimone Romizi (chitarra-voce), Alessandro
Guercini (chitarra solista) e Alessio Mingoli (batteria). In Aprile vincono Italia Wave Umbria e, poco
dopo, vincono su tutti i vincitori regionali e si aggiudicano definitivamente il concorso di Italia
Wave. A Febbraio 2011 inizieranno a registrare il loro primo album con la benedizione di Appino
(Zen Circus) e di Giulio “Ragno” Favero (Teatro degli Orrori, One Dimensional Man).
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Mercoledì 3 Agosto
LUCIANO
Il messaggero del reggae.
La storia di colui che diventerà uno dei maggiori esponenti della musica reggae degli anni '90 e
2000 inizia il 20 ottobre 1964 in un ospedale di Davey Town, una piccola comunità della parish
(parrocchia civile) di Manchester, in Giamaica. Luciano, all'anagrafe Jepther Washington
McClymont, cresce all'interno della comunità avventista, frequenta la chiesa e ben presto entra a
far parte del coro dove si distingue per la sua voce particolare. Quando il piccolo ha solo 11 anni
muore suo padre che gli lascia in eredità una chitarra costruita da lui stesso. Il ragazzino decide di
imparare a suonarla anche per rendere omaggio al papà e dimostrargli tutto il suo amore.
Gli anni passano e Luciano si rende conto che la musica è una parte importante della sua vita e
così inizia a cantare nei club della zona e a esibirsi durante svariati sound system. Alla fine degli
anni '80 il nostro decide che è ora che la musica diventi tutta la sua vita quindi non resta che
trasferirsi nella capitale e tentare la fortuna. Vivere a Kingston non è facile e così si trova a vendere
arance al mercato, ma la sfortuna vuole che la siccità colpisca il raccolto costringendo Luciano a
tornare a Mandeville.
Ma la musica chiama e Luciano non può che rispondere. Dopo poco torna a Kingston questa volta
più convinto che mai che il suo futuro sia nel reggae. Costretto anche questa a lavorare per vivere,
si ritrova a fare il tappezziere di giorno e a girare di notte per i locali alla ricerca di qualcuno che
creda nelle sue indiscutibili doti. Dopo mesi passati a girovagare per ogni studio, sound system o
anche bettola della città, Luciano incontra uno dei suoi mentori, Homer Harris. Per prima cosa
Harris gli suggerisce di cambiare nome: Jepther non è un nome che va bene se si vuole sfondare
nel mondo della musica... Luciano invece pare perfetto sia perché richiama immediatamente il
grande Pavarotti, con cui il nostro condivide una voce da tenore, che per la sua somiglianza con la
parola Luci, nel senso di un oggetto luminoso, qualcosa destinato a brillare e a diventare famoso.
Iniziano gli anni '90 e Luciano riesce a dare alle stampe qualcosa per piccoli produttori, ma nulla di
significativo. Almeno fino a quando incontra Freddie McGregor che lo convince a registrare per la
sua Big Ship una cover reggae di "Shake It Up", hit r'n'b di Cheryl Lyn. Nel 1993 il pezzo raggiunge
la vetta delle chart inglesi ed entra a far parte del disco di debutto di Luciano per la VP Records.
"After All" è un album di reggae al 100%, lontano dallo stile e dalle liriche che renderanno famoso
Luciano negli anni a venire, ma comunque piacevole e sorprendente per un debutto.
Purtroppo il sodalizio artistico con Freddie dura poco a causa dei suoi mille impegni che non gli
permettono di dedicarsi a Luciano come richiederebbe un artista agli esordi. Il fato mette però
sulla strada del cantante un altro big del reggae il produttore Phillip 'Fatis' Burell della Xterminator
Records. L'etichetta di Fatis è specializzata in dischi intrisi di rastafaresimo e in riddim roots suonati
dai più grandi musicisti giamaicani.
Fatis prende Luciano sotto la sua ala protettrice e ne diventa anche il manager, insieme i due
producono pezzi storici come "Poor And Simple", "Chant Out" e "One Way Ticket". Nel 1995 esce
per la Island, in collaborazione con la Xterminator, "Where There Is Life" a cui partecipano
musicisti d'eccezione come Dean Fraser, Sly Dunbar e Robbie Shakespeare. Grazie ai testi profondi
di Luciano, alle melodie stupende di pezzi come "Its Me Again Jah", "" e "Lord Give Me Strength" e
ai riddim di Fatis, il cantante schizza nell'olimpo degli artisti reggae dove resterà per molto tempo.
Il disco è solo il primo di tanti che si conquisteranno un posto come classici del roots moderno e
che regaleranno a Luciano il soprannome di The Messenger o Jah MessenJah: il suo reggae così
primordiale infatti è un mezzo per diffondere i principi del rastafaresimo e in generali messaggi
carichi di significato. Anche gli altri 2 album realizzati dalla coppia sono incredibili: sia "The
Messenger" del 1997 che "Sweep Over My Soul" del 1999 sono i migliori esempi di come sia
ancora possibile far reggae roots classico.
Purtroppo nel 1999 il sodalizio si rompe e ognuno va per la sua strada. Ma ormai Luciano è
universalmente riconosciuto come un grande artista reggae in grado di accogliere l'eredità dei big
del genere. Dopo un disco live, quasi a confermare la notorietà e la produttività di Luciano, nel
2001 escono due album praticamente in contemporanea uno prodotto da Danny Ray e dalla Jet
Star Crew in Gran Bretagna e l'altro da Dean Fraser in Giamaica. "Great Controversy" rappresenta
l'anima più roots di Luciano, quella più propensa a far ballare la gente; mentre "A New Day" è un
disco vicino al soul reggae, quello da ascoltare per rilassarsi e meditare.
In puro stile Luciano che pubblica una quantità impressionanti di singoli all'anno, dopo aver dato
alle stampe un po' di pezzi decide di metterli insieme a nuovi brani in "Serve Jah" (2003). L'anno
successivo è invece la volta di "Visions" e dell'eccellente "Serious Times", un disco in grado di
convincere anche i più scettici del fatto che Luciano è uno dei migliori artisti reggae di sempre.Nel
2005 esce invece uno dei lavori più spirituali di Luciano: ascoltando "Jah Words" è impossibile
restare impassibili e non lasciarsi trasportare dal sound e dalle lyrics così profonde e toccanti.
Grazie "Child Of A King" (2006) Luciano viene più volte definito il successore dei padri del reggae
come Marley e Tosh e il nuovo portavoce del conscious reggae. Il disco contiene 15 perle di
saggezza rasta, ma anche cover in levare di pezzi storici come "Young Gifted & Black" di Nina
Simone e "Peace Train" di Cat Stevens. Un ottimo modo per conquistare i nuovi adepti del reggae
che si sono persi i suoi primi lavori e per confermare ai vecchi fan che lui c'è ancora ed è sempre il
Messaggero.
Mille live e nel 2008 Luciano sforna un altro disco eccezionale. "Jah Is My Navigator" è roots e
conscious allo stato puro, un disco così non si sentiva da tempo, il reggae di Luciano riesce ad
essere classico ed innovativo allo stesso tempo utilizzando solo musica originale e regalando un
duetto imperdibile con Andrew Tosh sul pezzo del mitico padre "I'm The Toughest".
RUB-A-DUB MARKET
„Cosa dire sulle radici? Non le amiamo più?” Sono le domande a cui, “The Messeniah” aka Luciano
cerca di rispondere e ci descrive il suo stato d'animo su questo problema nel suo album “Rub-ADub Market”. L'album “Rub-A-Dub Market” prodotto in esclusiva dalla Irievibrations Records, è una
dichiarazione forte sulle radici Reggae e quindi va contro le rampanti produzioni digitali Dancehall /
Hip Hop che portano alla perdita delle radici Giamaicane nel business musicale.
Nei continui
Riddims “hand made” registrati dal vivo, The Messenjah porta i suoi commoventi e toccanti
messaggi. Lo spettro musicale di “Rub-A-Dub Market” spazia dal Roots Reggae al Dub fino a
toccare i Riddims Nyahbinghi. Anche rispetto ai confini musicali The Messenjah non conosce limiti
e riesce ad unire i più diversi stili musicali nella sua maniera veramente molto speciale ed
inimitabile. "Io vengo fuori dalle radici e dalla cultura come cantante reggae è ho dimostrato a tutti
che posso adattarmi a qualsiasi genere di musica” afferma Luciano. "Io canto reggae, gospel e
roots. Posso cantare perfino il rock, ma sempre portando il mio messaggio chiaro, spirituale e
culturale. Non ci sono barriere nella musica. Nonostante io sia conosciuto come un cantante della
cultura reggae, ho un messaggio internazionale. Così io non lo trasmetto soltanto al popolo
reggae, ma lo estendo a persone di ogni ceto sociale”. Il brano “Rub-A-Dub Market” è una delle
affermazioni più importanti dell'album e ne è anche il titolo. La canzone è un appello razionale al
Reggae / Dancehall business e agli obbiettivi del dominante stato delle cose con il veloce evolversi
della produzione digitale. Proprio a causa di queste condizioni Luciano imposta con “Rub-A-Dub
Market” un'istruzione sostenibile per la Roots Reggae Music. “Rub-A-Dub Market” è uscito il
20.05.2011 per la Irievibrations Records / Groove Attack.
Mellow Mood
Mellow Mood è una reggae band di Pordenone attiva dal 2005 nell Italia del Nord Est.
Nel 2008 la loro intensa attivita' live li ha fatti esibire da Roma alla Slovenjia e su palchi importanti
come il Rototom Sunsplash, Bornasco Reggae Festival, Festintenda, Fucina Controvento.
Ad aprile 2008 vincono il contest regionale e partecipano alle selezioni finali dell' Italia Wave
Festival a Livorno. Nel maggio 2009 vincono l'Italian Reggae Contest 2009 del Rototom Sunsplash
Con la loro esibizione arrivano terzi nel contest Europeo indetto dal Rototom Sunsplash
Nel giugno 2009 inizia il Tour Italiano in tutti maggiori festival reggae e locali della penisola dal
Nord al Sud, Sardegna e Sicilia
Nel 2006 registrano all'Esat Studio di Ras Antonio (B.R.Stylers, Earthground Combination) "Dem
Crazy Jah EP". Contemporaneamente esce "Live @ Esat Studio".
Il 28 Gennaio 2009 esce "MOVE!" il loro primo full-lenght album, prodotto da Paolo Baldini
(B.R.Stylers, Africa Unite, The Dub Sync).
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Giovedì 4 Agosto
KY-MANI MARLEY
Il cognome Marley sarà per sempre di proprietà giamaicana, il suo suono è riconosciuto in tutto il
mondo e ricorda agli occhi del mondo il pioniere di una rivoluzione culturale, politico e sociale.
Bob Marley, una leggenda e una icona del reggae, ha benedetto il mondo con il suo suono senza
tempo, brillante e ricco di messaggi che continua ad ispirare e influenzare il pubblico di oggi. Con
un passato così vivo, la convinzione di Bob Marley e la sua passione per la musica sono passate
quasi involontariamente nella vita dei suoi figli e ha permesso che il nome di Marley rimanesse
rilevante tra la gerarchia della musica reggae.
Ky-Mani è un nome su misura per una artista carismatico il cui nome nel linguaggio est africano
significa “viaggiatore avventuroso”. Nato il 26 febbraio del 1976, Ky-Mani Marley è il figlio di Bob
Marley e della campionessa di tennis da tavolo Anita Belnavis. Ky-mani è il secondo più giovane
degli undici figli di Bob. Pur portando il nome Marley, l'infanzia di Ky-Mani racconta una storia
diversa. Nato a Falmouth, Trelawney, in Giamaica e trasferitosi a Miami, in Florida all'età si sette
anni, è cresciuto all'interno di una città in una casa di due stanze con la sua famiglia di otto
persone.
Esposto ad uno stile di vita urbano, Ky-Mani adottò la convinzione che tutti gli uomini sono uguali -
nessuno è al di sopra o al di sotto di lui. Questo atteggiamento è diventato il motto del suo modo
di vivere oggi. Umile, con un parlare dai toni bassi, sincero, leale, onesto, genuino. Questi sono gli
ingredienti di Ky-Mani Marley.
Da bambino non aveva interesse a seguire le orme di suo padre famoso in tutto il mondo ed era
più incline allo sport. Tuttavia, il seme piantato dalla eredità di Bob è germogliato nel 1997, quando
Ky-Mani inizia una collaborazione con l'artista hip hop Pras del gruppo The Fugees per una
interpretazione per la "Electric Avenue” di Eddy Grant. Questo sarebbe stato il momento decisivo
nel viaggio che lo porterà a raccogliere la fiaccola del padre-icona che aveva illuminato il mondo
tanti anni prima.
Pur rimanendo fedele alla sua cultura giamaicana, la predisposizione di Ky-Mani per ogni genere di
musica influenza le opere che lui crea. Incorporando nella sua musica la musica del mondo intero,
hip hop, blues, rock e grass roots sound, il prodotto finale è per Ky-Mani una pura
rappresentazione della vita. La sua musica è tale che oltrepassa i confini culturali ed impedisce che
lui stesso venga confinato entro la semplice caratteristica di artista reggae. Il suo sound crudo,
integro, graffiante cattura l'ascoltatore e riflette l'essenza della storia di vita di Ky-Mani. Brani come
“Dear Dad,” “I Pray,” e “Ghetto Soldier” mostrano la versatilità e l'ardente passione che emana nel
condividere il suo viaggio attraverso le canzoni. Pace. Un amore. Unità. Strada di vita. Questi sono
gli ingredienti della musica di Ky-Mani.
Ky-Mani ha alle sue spalle tre album: The Journey (Shang), del 1999, che ricevette il massimo
apprezzamento della critica e raggiunse il 7° posto nel tabellone delle classifiche degli album
reggae; Many More Roads (Fractal Ent/Reggae Vibes) del 2001, che ottenne la nomination per il
Grammy Award come miglior Album Reggae; e Radio (Vox), del 2007, più hip hop dei suoi album
precedenti, che ha raggiunto il 1° posto nel tabellone della classifica degli album reggae.
Ky-Mani ha collaborato con cantanti R&B e reggae (Mya, Marcia Griffiths, Tessanne Chin), con
giganti della dancehall (Beenie Man, Buju Banton, Mr. Vegas, Alborosie) e talenti hip hop (Young
Buck, Afu-Ra, Ms. Dynamite).
Nel 2007, è stato l'artista di apertura per il Van Halen’s North American Tour. Gli sono stati intitolati
dei club e si è esibito nei festival di tutto il mondo, dall'Olanda all'Ungheria, al Brasile, al Messico,
fino a Capo Verde e al Kenya. In anni recenti, a Ky-Mani è stato intitolato l'evento Reggae on the
Rocks in Colorado, St. Kitts Music Festival, Festival International De Rhythmes Du Monde a
Quebec, Rock al Parque in Colombia, ed il World Festival of Black Arts & Cultures in Senegal.
La sua autobiografia, Dear Dad, è uscita il 6 febbario del 2010, il giorno in cui suo padre avrebbe
compiuto 65 anni. Dear Dad, tradotto e distribuito in cinque lingue, è stato scritto con l'aiuto del
Dr. Farrah Gray, l'influente e potente guru Afro-Americano.
Ky-Mani sta proprio ora registrando il suo prossimo album, Evolution of a Revolution nei Tuff Gong
Studios a Kingston, in Giamaica. Questa è la prima volta che lavora negli studios fondati da suo
padre nel 1965, ora completamente rinnovati.
Conosciuto per il suo stile unico di sound reggae infuso di venature rock / soul / hip-hop, che
oltrepassa le linee culturali, è facile prevedere che “Evolution of a Revolution “ continuerà nella
esplorazione musicale e vedrà la collaborazione di artisti di diversi generi musicali.
D'altro canto, Ky-Mani unisce le sue forze con Andrew Tosh in una collaborazione veramente
speciale. I figli di Bob Marley e Peter Tosh sono presenti insieme nel brano “Lessons In My Life,” il
primo singolo che ha avuto una nomination all' Andrew’s Grammy Award, omaggio acustico alla
eredità di suo padre. Ky-Mani è anche presente nel brano del cantante reggae Protoje, “Rasta
Love.” Prodotto da Donovan “Don Corleone” Bennett, “Rasta Love” è una potente, consapevole
combinazione dove la dancehall si unisce con gli amanti del rock e verrà inserito nel prossimo
album di Protoje The 7 Year Itch.
Ky-Mani ha recitato in diversi film, tra cui: Shottas con Paul Campbell, Spragga Benz e Wyclef Jean
nel 2002 (sul tema del crimine organizzato a Kingston e Miami); One Love con la cantante Cherine
Anderson nel 2003 (una storia d'amore di un Rasta che incontra una cantante di gospel nel
momento in cui ambedue entrano nell'ambiente della musica a Kingston); e nella parte del
cantante John the Baptist in Haven del 2004, dove recitavano Bill Paxton e Orlando Bloom (una
storia d'amore con dramma di vendette di malavita ambientata in un'isola esotica). Ky-Mani è ora
pronto ad accogliere nuove sfide di recitazione.
Per la televisione sono al suo attivo: Living the Life of Marley su BET J; su NBC/Telemundo’s The
Shuffle; su FOX Business’s Happy Hour con Cody Willard e Rebecca Gomez; inoltre Music Choice,
MTV Jams e VH1 Soul, per nominarne solo alcuni.
Con nuova energia e uno spirito rivitalizzato, il futuro è promettente per Ky-Mani. Nel 2009, ha
fatto partire il programma di beneficenza LOAF, Love Over All Foundation, che si rivolge a
responsabilizzare ed educare i giovani. LOAF si focalizza anche sul ripristino dei valori, sulla
ricostruzione delle scuole e fornitura delle attrezzature di base sia per le classi sia per la comunità
della sua città natale, Falmouth in Giamaica.
Fedele alla sua visione umanitaria, Ky-Mani ha recentemente messo a disposizione il suo talento in
speciali eventi per la raccolta fondi al Brooklyn Children’s Museum in New York, al 1st Annual Beat
Breast Cancer Music Festival in Trinidad e Tobago, che ha avuto una diffusione a mezzo televisione
in tutti i Caraibi anglofoni; è inoltre un supporter costante delle Nazioni Unite nel campo della
difesa dei diritti umani.
Rootical Foundation
Rootical Foundation – Reggae Family nasce a Milano nell’autunno del 2003, dall’incontro di diversi
musicisti appassionati di Reggae Music.
Dopo un lungo periodo dedicato alla creazione e all’arrangiamento di brani completamente
originali, in italiano e inglese, la “Reggae Big Band” pubblica il suo primo album “Ri-uscire” per
l’indie label “African Children Records”.
A curare riprese, mix e mastering: PieroDread outta
Franziska Band. Ospiti d’eccezione nella sezione fiati: Marco Alberti al Sax e Alberto “Bolla”
Bollettieri al T-Bone.
Dall’estate 2006, in concomitanza con l’uscita del primo lavoro in studio, Rootical Foundation inizia
una lunga serie di live che la porta a esibirsi in diversi locali, eventi e festival della zona di Milano e
nel Nord Italia.
Nel 2008 una nuova evoluzione di stile per avvicinarsi ancor di più al New Roots Jamaicano e
internazionale: testi sempre più spesso in inglese che si confrontano in maniera originale con
alcuni famosi riddim, proposti dal vivo da una band di 8 elementi, in cui, sul groove inarrestabile di
drum & bass, e il levare di tastiere e chitarre, spiccano le melodie di fiati e le vibranti armonie
vocali. Dall’autunno 2009 si apre un nuovo capitolo della storia di Rootical Foundation: dopo alcuni
importanti cambiamenti nella line up della band, la Reggae Family si è ulteriormente allargata a
ben 12 elementi. Il nuovo live propone brani originali in puro stile New Roots con episodi dancehall
e dub, e una particolare scelta di cover che comprende alcune Reggae Hit degli ultimi anni, senza
dimenticare l’Old Roots e il Rocksteady delle origini.
Nel futuro più prossimo… nuove tunes completamente originali e collaborazioni con altri singers e
reggae band…
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Venerdì 5 Agosto
THE NIRO
Davide Combusti, in arte The Niro, nasce a Roma nel 1978. Il padre, batterista, gli trasmette sin da
bambino l’amore per la musica e per la batteria, il primo strumento che impara a suonare. Con il
passare del tempo alla passione per le percussioni si affianca anche quella per altri strumenti
musicali, primi tra tutti chitarra e basso.
Davide, ormai polistrumentista, inizia a collaborare con diverse formazioni capitoline in qualità di
batterista. Nel 2002 decide di intraprendere un percorso più personale e fonda i “The Niro”, di cui è
autore di testi e musiche. Dopo l’esperienza con la band, Davide prosegue da solo come
cantautore, mantenendo comunque il nome d’arte.
Nel 2005 apre la data romana del noto cantautore norvegese Sondre Lerche e successivamente
viene invitato a dividere il palco con una moltitudine di songwriters stranieri, come Tom Hingley,
leader degli Inspiral Carpets e Lou Barlow dei Dinosaur jr, i quali si dichiarano suoi estimatori. Apre
i concerti di Zephyrs, Okkervill River, Isobel Campbell, TKO e nel febbraio del 2006 viene invitato a
suonare a Tucson, in Arizona. Si esibisce per due sere consecutive al Red Room (luogo nel quale
spesso suona Howe Gelb) insieme con Tom Walbank, miglior bluesman 2005 dell'Arizona, e i Pearl
Handed Pistol.
Appena tornato in Italia non mancano altre occasioni per esibirsi dal vivo. The Niro viene chiamato
come supporter, chitarra e voce, per la data romana del tour dei Deep Purple e successivamente
come supporter per il tour della band inglese dei Circulus
Nel 2006 la Radio dell'Università di Boston invita The Niro al tributo mondiale in onore di Elliott
Smith, al quale partecipa con una reinterpretazione di Everything reminds me of her. Nell’estate
dello stesso anno apre il concerto a Londra di Carmen Consoli e suona in giro per l’Europa: a
Vienna, dove si esibisce al Tunnel e al Café Carina, e a Parigi, alla "Fléche d'or".
Nel frattempo esce la compilation "A century of Covers", tributo ai Belle and Sebastian, nella quale
The Niro torna al lo-fi con la cover casalinga di "I fought in a War".
Verso la fine del 2006 The Niro viene contattato da Chris Hufford, manager dei Radiohead, per
partecipare a un progetto da lui prodotto , insieme a Ned Bigham, chiamato Anti Atlas. Davide
scrive il testo e riarrangia parte del brano strumentale "Coro", così nasce "The Travellers", che
compare nel disco Between Voices 2, uscito nell’agosto 2007 per l’etichetta inglese One little
Indian. Nel frattempo The Niro continua ad esibirsi in apertura ad artisti di prestigio quali Badly
Drawn Boy, Mirah, Isobel Campbel Chris Leo.
Nel 2007 torna a Londra per esibirsi al the Fly e al The George Tavern. Poi parte alla volta di New
York dove tra fine agosto e settembre si esibisce per cinque sere consecutive in alcuni club, tra cui
il Pianos e il Sidewalk, dove sono cresciuti artisti statunitensi come Regina Spektor e Adam Green.
In Italia ad ottobre dello stesso anno apre il concerto di Amy Winehouse.
A gennaio 2008 pubblica un EP “An Ordinary Man” che contiene quattro brani (1. About love and
Indifference 2. Mistake 3. Just for a bit 4. On our hill ). L’ultima traccia è lo street video del singolo
“About love and Indifference”. Testi e musiche sono firmati da Davide Combusti. Produttori
Gianluca Vaccaro, che già ha lavorato con Carmen Consoli, e Roberto Procaccini, tastierista degli
8Ohm.
L’EP è solo un assaggio. Infatti l’album d’esordio di The Niro, dal titolo omonimo, esce l’11 aprile
2008 con tredici tracce, tutti brani scritti e composti da Davide Combusti, sempre con la
produzione di Gianluca Vaccaro e Roberto Procaccini. Oltre al cd c’è anche l’lp in versione limitata.
La copertina dell’LP è di Mark Kostabi, artista Americano molto conosciuto anche per aver firmato
le copertine di “Use Your Illusion” dei Guns’N’Roses e “Adios Amigos” dei Ramones. E’ bello sapere
che dopo aver ascoltato l’album di Davide, è stato Mark Kostabi di sua spontanea iniziativa ad
offrire uno dei suoi quadri a Davide.
Il primo singolo tratto dall’album, ‘Liar’, a distanza di 2 anni è ancora suonato in radio e le reazioni
della stampa sono a dir poco notevoli –molte recensioni ed articoli testimoniano quanto Davide
“The Niro” è considerato unico e speciale da giornalisti e critici.
Dal 2008 al 2010 le attività di Davide sia italiane che estere si moltiplicano : nel 2008 partecipa al
primo Maggio di Piazza San Giovanni esibendosi in serata, e poi suona alla Cavea dell’Auditorium di
Roma. Riceve al MEI il premio come rivelazione per il 2008. Successivamente divide il palco con
Gabriella Cilmi, One Republic, Afterhours, Caparezza, Gloria Cycles e decine di altri artisti. Partecipa
a Italia Wave 2009 (40 anni di Woodstock), dove, durante la sua performance, canta il brano
‘Summertime’ incluso poi nella compilation di XL, dandone un’interpretazione unica ed
emozionante. Il brano ‘Liar’ compare nel primo cd di Virgin Radio assieme ai Radiohead e agli
Editors mentre il brano ‘So Different’ compare nel cd di Mtv Brand New con, tra gli altri, Iggy Pop.
Davide poi suona all’Hit Week, la settimana della musica italiana nel mondo che si tiene a Los
Angeles, esibendosi al Fonda Theatre e sempre a LA si esibisce anche al celebre ‘On the Rox’.
Seguono 6 date a Londra, un altro tour in Gran Bretagna (Glasgow, Brighton, Leeds e ancora
Londra), una data a Bruxelles, due date a Parigi. Si esibisce al TIME, il meeting delle etichette
indipendenti a Parigi lasciando il segno per essere stato l’unico artista a cui viene chiesto il bis !
Partecipa alla Festa Europea della Musica a Losanna ed a festival come Villa Arconati, San Severino
Blues, Controfestival… e ha la soddisfazione di ottenere diverse copertine di magazine. Trova anche
il tempo di rispondere alle richieste di produttori cinematografici che desiderano usare la sua
musica come colonna sonora di alcuni film, un altro capitolo interessante che si apre nella vita
artistica di Davide Combusti.
Mentre il suo secondo album “Best Wishes” esce il 16 aprile, il giovane cantautore si appresta a
partecipare al South By Southwest di Austin, Texas, importante vetrina internazionale per
promettenti artisti e nuovi talenti della musica.
Il Torquemada
Dopo “Tales from the Bottle” (Insecta Records, 2007) e “The Killer EP” (Jestrai, 2008) il power-trio
calabro-bergamasco presenta il suo primo disco in italiano: “Himalaya” (Paul Pastrelli Records,
2011). In questo nuovo album Torquemada si trasforma e si rinnova grazie alla ricca ed essenziale
presenza di violini (acustici e distorti) e tastiere. Un nuovo sound, una nuova madrelingua, una
nuova sfida.
Una catena montuosa, un viaggio, un'esperienza, un concept.
62 minuti per 13 brani che parlano di sogni, emozioni, affetti e amori, ma anche di società e
politica. Un viaggio nella metafisica degli opposti, attraversando la spiritualità della vita e il culto
dell'immagine, la natura e la violenta giungla urbana, le emozioni primordiali che trionfano su
questi tempi sfiancati da consumo e corruzione.
Una lunga scalata dipinta come se fosse un' Odissea moderna in cui vengono evocati mostri e
demoni, narrate la fatica e le difficoltà di arrivare alla vetta. Ma una volta raggiunta la cima ecco la
catarsi ed infine il ritorno alla propria casa e agli affetti. L'essenza del viaggio stesso.
Ancora una volta sudore e watt.
De Seekas
I De Seekas non sono altro che Tai Chu, Sun Gun e Tao Lee. L'incontro dei tre risale alla finale del
“Hot Dog Eating Contest 2007”. Si dice che i tre vinsero a pari merito quella gara e da li iniziarono
a conoscersi e a scoprire di avere un'altra passione in comune: il rock'n'roll. Non si sa da dove
vengano, non si sa che faccia abbiano, non si sa che lingua parlino, si sa solo che sudano,
rockeggiano e bevono come spugne. Fuoco e fiamme, Violenza e Rock'n'roll. Questo è quanto.
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Sabato 6 Agosto
BRUNORI SAS
A due anni esatti dal pluripremiato Vol. 1 (Premio Ciampi 2009 come miglior esordio, Targa
Siae/club Tenco 2010 come miglior esordiente), Dario Brunori torna con Vol. 2: Poveri cristi.
Con Vol.1, Brunori era riuscito a fissare nell' immaginario collettivo il suo universo personale. In
Vol. 2 si lascia alle spalle la nostalgia e affronta di petto il presente, spostando lo sguardo sulle
storie di vita altrui. I suoi Poveri cristi sono persone normali che compiono imprese normali, non
giudicati dall’alto ma descritti con una pietas e una simpatia (nel senso greco di "soffrire insieme")
che fanno di Brunori stesso un povero cristo.
I quasi due anni di tour regalano al nuovo disco una struttura più articolata (complice l'intervento
della band e l'ospitata degli amici Dente e Dimartino); la scrittura è insieme amara e speranzosa,
solo apparentemente tragica, quasi grottesca ma sempre estremamente realistica. La forma
canzone è melodica e leggera, all'italiana.
Cosmetic
Cosmetic è una band nata circa 10 anni fa sulle colline romagnole, traendo ispirazione dalla
videocassetta "1991: the year punk broke". In 10 anni sono successe tante cose e la band (ad oggi
Bart, Pain, Mone ed Emily) ha suonato con costanza evolvendo fino a trovare la propria forma
espressiva più congeniale in una sorta di pop sonico e shoegaze* in italiano. Sursum Corda, il
primo vero album, esce nel 2007 per Tafuzzy Records e Cane Andaluso. Nel 2009 "Non siamo di
qui" per La Tempesta, etichetta ancora più famosa.
Dopo l'album "Non Siamo di Qui" (2009, La Tempesta Dischi), il 18 gennaio 2011 esce "In ogni
momento", ep.
*Lo shoegaze è un genere di punk rock rumoroso, pop ed etereo nato in Inghilterra, lo spieghiamo
perché siamo su facebook e non su myspace.
Vintage Violence
I Vintage Violence sono una rock band italiana fondata a Lecco nel 2002.
Con il primo album in italiano ("Psicodramma", autoproduzione, 2004) la band vince le selezioni
lombarde di Arezzo Wave e partecipa al festival nell'estate 2005.
Il singolo "Cristina" viene pubblicato da Rocksound in 35000 copie allegate alla rivista.
Dopo più di 100 concerti in 3 anni (condividendo il palco con One Dimensional Man, Quintorigo e
Zero Positivo), durante un'esibizione al Transilvania Live di Milano i Vintage Violence vedono salire
sul palco i System of a Down,
presenti in incognita tra il pubblico, per improvvisare insieme un pezzo.
Nuovo anno, nuovi live: nel 2006 la band raggiunge le finali nazionali di Rock Targato Italia e
Sanremo Rock e va in tour con il collettivo milanese "Cadaveri a Passeggio" (di questo periodo le
apparizioni su Corriere della Sera e Repubblica).
Nel 2007 pubblica l'EP "Cinema" (Goodfellas) e il DVD del videoclip "Le cose cambiano" (trasmesso
su Raidue a Scalo 76, in rotazione su All Music e finalista del concorso nazionale Nickelclip per
video indipendenti).
Così su "Cinema" la stampa specializzata:
“Pensate ai muscoli degli Afterhours applicati alla malinconia di certi Baustelle, testi dal taglio
poetico più
riusciti della media e la capacità di restare al di qua delle forzature e dell'eccessiva prosopopea”
(Rumore)
“I Vintage Violence riescono nell’impresa di guardare al passato restando se stessi, arricchendo
un’appetibile
ricetta garage con farina di prima mano” (Rockit)
"Un cocktail di sonorità raffinate e introspettive. Non è semplice tirar fuori tutto questo da un
album” (Rockon)
“Cinema ha freschezza, concisione ed energia. Non è affatto poco, di questi tempi” (Mucchio
Selvaggio)
“Ascolti ripetuti del disco mi hanno fatto maturare una sensazione: dal vivo devono essere un bello
spettacolo” (Bellalì)
Nel frattempo si esauriscono le copie di "Psicodramma", i concerti salgono a quota 200, i passaggi
radiofonici si moltiplicano (Radio Italia Network, Radio Rock FM, Radio Wave, Radio Popolare) così
come il seguito della band.
Il nuovo album "Piccoli Intrattenimenti Musicali" vede la luce nel 2011: undici pezzi inediti, tra cui
una cover di Leo Ferré prodotta, cantata e suonata da Dario Ciffo (Afterhours e Lombroso).
Al disco (stampato anche in vinile) è associata una campagna di diffusione attraverso 11 videoclip
autoprodotti a costo zero.
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Domenica 7 Agosto
LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA
Dopo i fiumi di parole e i meritati elogi della stampa, i premi della critica (tra cui il Tenco) e gli
innumerevoli spettacoli dal vivo, tornano Le luci della centrale elettrica. Prepotentemente entrati
nell'immaginario intellettuale collettivo italiano nel 2008 col disco di debutto Canzoni da spiaggia
deturpata, si ripresentano citando una frase di Leo Ferrè. Il giovane artista ferrarese Vasco Brondi,
che del progetto Le luci della centrale elettrica è l'ideatore, svela e spiega così il titolo del suo
secondo album: “C’è una frase di Leo Ferrè che mi ha colpito, La disperazione è una forma
superiore di critica, per ora noi la chiameremo felicità. Ecco.. il titolo arriva da lì”. E prosegue: “Le
canzoni parlano di lavori neri, di licenziamenti di metalmeccanici, di cristi fosforescenti, di tramonti
tra le antenne, di guerre fredde, di errori di fabbricazione, dei tuoi miracoli economici, di martedì
magri e di lunedì difettosi, di amori e di respingerti in mare, insomma delle solite cose. C'è questa
orchestra minima, di quattro persone in una stanza, di archi negli amplificatori, di chitarre distorte,
di organi con il delay, di acustiche pesanti e di parole nei megafoni”. Questo e altro ancora in Per
ora noi la chiameremo felicità.
A conferma del fatto che Le luci della centrale elettrica è un progetto in continua evoluzione,
hanno suonato in questo disco Stefano Pilia (dei Massimo Volume), Rodrigo D'Erasmo (degli
Afterhours) ed Enrico Gabrielli (già con Calibro 35, Vinicio Capossela e Mike Patton). Una sorta di
collettivo in cui Vasco Brondi è il comune denominatore. La produzione artistica di questo disco è
de Le luci della centrale elettrica, con la preziosa ed attenta partecipazione di Giorgio Canali e
Paolo Mauri. La copertina e il booklet del disco sono stati disegnati e impostati da Andrea Bruno,
uno dei più importanti disegnatori underground italiani (Premio Micheluzzi, migliore disegnatore
2010 al Comicon di Napoli).
Per ora noi la chiameremo felicità è un disco autoprodotto, registrato per buona parte in casa, non
per niente parla anche dei fallimenti delle case discografiche. La tracklist: Cara catastrofe, Quando
tornerai dall'estero, Una guerra fredda, Fuochi artificiali, L'amore ai tempi dei licenziamenti dei
metalmeccanici, Anidride carbonica, Le petroliere, Per respingerti in mare, I nostri corpi celesti, Le
ragazze kamikaze.
Per aggiornamenti costanti: http://twitter.com/caracatastrofe
Spread
Nel '70 Orietta Berti cantava “Finchè la Barca Va” che, oltre che alla sua canzone più famosa, è
anche un inno alla spensieratezza.
Spread, dopo l'album d'esordio “Anche i Cinghiali hanno la Testa” tornano a distanza di un anno
con un nuovo disco, un viaggio attraverso le cose che corrodono l'anima e ti “scavano la fossa”. Un
viaggio che parte proprio da “Finchè la Barca Va”, un ironico lamento che man mano il disco
prende forma, attraversa con il suo eco quei buchi che, come tane, ci accolgono e ci nascondo
(chissà da cosa poi?).
Ma “C'è Tutto il Tempo per Dormire sotto Terra!” non è un disco che 'affonda' in una malinconoia
vittimista: è più che altro un ritratto e una presa di coscienza affrontata con il sorriso sulle labbra.
Un racconto in più parti, uno stream of conciousness che li slega l'uno dall'altro pur accomunandoli
sotto un unico comune denominatore.
I pezzi sono cuciti insieme da intermezzi musicali, spesso portatori di significato, in cui le note si
rincorrono e cadono consequenzialmente nel pezzo successivo in un percorso delirante che parte
dal do di “Fin che la Barca Va” e arriva al re di “Trittico” (ultima traccia del disco). Ogni pezzo è un
gradino verso l'alto, un passo avanti rispetto al buio del buco sotto terra.
Un disco complesso, visionario e allo tempo stesso figlio di una lucida presa di coscienza.
Liriche spiazzanti e mai banali che toccano vari temi distribuite su un tappeto musicale tanto vario
quanto intenso in cui la sessione ritmica e quella melodica si incastrano creando brani potenti e
compatti.
Un lungo lavoro, iniziato ai primi di Giugno 2010 e conclusosi a Gennaio 2011.
Le registrazioni sono state affidate a Fabio Intraina (Tray Studio) e il mastering ad Alberto Ferrari
(Verdena c/o HenHouse Studio).
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Info alla Stampa:
Nora Bentivoglio
349.4328563
[email protected]