MessaggeroVeneto ALBUM SABATO 9 LUGLIO 2005 UDINE. Prima di sbarcare negli States, Vasco Rossi chiude alla grande la seconda parte del Buoni o cattivi tour in un gremitissimo stadio Friuli. L’incontro con il popolo dei fans (arriveranno da tante regioni italiane) è per le 21 di stasera. L’organizzazione (Azalea), per favorire un regolare e tranquillo ingresso all’impianto hadeciso–assiemealComune e alle forze dell’ordine – di aprire i cancelli intorno alle 15. Dicevamo all'inizio degli Tutto esaurito allo stadio Friuli per Vasco Rossi 17 Vasco a Udine e poi il disco esce negli Usa Oggi ultima data del tour. In agosto “Buoni cattivi” nei negozi americani States. Cosa succede? Succede che Buoni o cattivi, l’album dei record (un milione dicopieepiù)parteallaconquista degli Usa: uscirà nei negozi americani ad agosto, distribuitodaEmiLatinesospinto dall’impressionante serie di risultati che hanno caratterizzato in Italia l’ultima fatica del Blasco. La presenza, questa settimana, nei primidiecipostidellaclassifica Fimi/Nielsen dei dischi più venduti in Italia, a oltre un anno dall’uscita, è infatti solo l’ultimo successo di unaseriedirecord:unmilio- ne di copie vendute; primo in classifica all’uscita; album più venduto del 2004; 11 settimane consecutive al primo posto; 15 settimane complessive al primo posto; 40 settimane nei primi dieci; 65 settimane consecutive dipermanenzaaiverticidel- laclassifica Fimi/Nielsen; il tour, che si conclude proprio oggi a Udine con un altro tutto esaurito, è stato seguito da centinaia di migliaia di spettatori in tutta la penisola. Sono questi i numeri che lanciano Vasco per la prima volta nel mercato americano, un mercato tradizionalmente difficile per gli artisti dicasanostracheVasco,primo rocker italiano a sbarcareinAmerica, hagiàaffascinato e si appresta a conquistare. Intanto ci godiamo la grandefestadimusica,dicolori e di giovani (di ieri e di oggi) che si consumerà allo stadio Friuli fin dalle prime ore del pomeriggio, giusto coronamento di un’altra annata straordinaria per il numero 1 del rock in Italia. Stasera a Osoppo il pirotecnico congedo della “Woodstock del reggae”: concerti e tanti appuntamenti ONDE MEDITERRANEE Sunsplash, finale con Lucky Dube Jimmy Cliff e i Twinkle Brothers I multietnici Tri Muzike a Monfalcone FOLKEST I Nediski Puobi, leggenda canora delle Valli Nuovo album dei Nediski Oggi la presentazione PULFERO. Il primo sabato di Folkest2005offreunastraordinariaopportunità di scelta fra generi musicali e culture differenti, come nella tradizione di quello che è il più importante folkfestival dell’Europa meridionale. Eventoparticolarmente significativo a Pulfero, dove, alle 21.15, in sala consiliare– per l’organizzazione del Comune – la formazione corale dei Nediski Puobipresenteràilsuoterzoalbum,pubblicato da FolkestDischi, con allegate anche le preziose trascrizioni dei brani eseguiti: un lungo ponte sulle ali della memoriatra ilpassatodell’ormaiscomparsaciviltàcontadinaeil futurodiuna comunità spesso dimentica, affidato alle nuove generazioni. A Morsano al Tagliamento, per la prima volta a Folkest (anche se già apprezzati nell’anteprima di Villa Manin), i Barbapedana, una fra le più storiche e affermate formazioni italiane, titolare di numerosi incisioni discografiche e protagonista di tour che li hanno condotti anche nell’isola di Capo Verde. Ciò non deve stupire, perché il gruppo trevigiano è ritenuto da tempo il miglioresecutoredimusicabalcanicapresente in Italia, sempre impegnato inoltre in iniziative di carattere sociale. Nella ricchissima serata di Folkest ancoraglistirianiNoarnGrooveaSevegliano: il loro nome forse non dice molto se non ai più esperti fra gli appassionati, ma la bravura dei musicisti è invece ben nota al pubblico di Folkest. Si tratta infatti della versione più rockeggiante degli Aniada a Noar. Per gli amanti della musica irlandese l’appuntamento è a Clauiano con la formazione Gael Sli (La via irlandese), che proporrà il nuovo cd intitolato The Irish Century prodotto dall’etichetta Folkest Dischi. Il gruppo si è formato nel 2002 a Dublino e propone dal vivo un’eclettica mistura di grandi ballate tradizionalidell’Isola Verde, con un approccio molto moderno, senza mai rinunciare all’uso di strumenti acustici. OSOPPO. La Woodstock del reggae oggi si congedsa con un pietocenico finale 8e noin solo mucaile).Tante iniziativeincanitrei4reancheoggi, ma qui ci soferfmaiamo solam,enmtte sulel grandi firme che infiammeramo staserail palco del Rivellino. LuckyDube–È sudafricano ed è una delle principali reggaestars africane: dagiovanissimo, un viaggio culturale verso le proprie radici e la sofferenza della sua gente, lo porta ad abbracciare Rastafari ed ad ascoltarela musica di Peter Tosh,aqueltempol’unicoartista reggae i cui dischi fossero reperibili in Sudafrica. Dopo un po’ di apprendistato come cantante di mbaqanga, un genere musicale tradizionale zulu, come membro dei Love Brothers, Lucky esordisce come cantante solista con il suo primo album Lengane ngeyetha: il successo è immediato. Nel 1985 Lucky e i suoi musicisti registrano di nascosto il primo reggae album mai fatto in Sudafrica, Rasta never die, che la censura razzista po- ne immediatamente al bando. Alla fine degli anni Ottanta con l’album Together as one, la sua etichetta GRC ridistribuisce anche Rasta never die: la situazioneè cambiatae lavoce di Lucky è ora sufficientemente potente per tuonare contro il regime dell’apartheid. JimmyCliff–Èunodegliartisti reggae più noti a livello mondiale e il primo musicista giamaicano a far conoscere in una certa misura il suo nome fuori dalla sua terra. Sarà proprio Jimmy a presentare Bob Marley a Lesle Kong, il producer per cui Bob registrerà i suoi primi due singoli nel 1973. Nel 1968 vola in Brasile a rappresentare la Jamaica all’International Song Festival e l’enorme successo ottenutoinquellaoccasionein tuttoilSudAmericalorivitalizzaeglidal’ispirazioneperscrivere Wonderful world, beautiful people, cui fa seguito la splendida Vietnam. Nel 1971 il regista Perry Henzel lo contatta per proporgli la colonna sonora del film The harder they come, un capolavoro che porta Jimmy Cliff, uno dei grandi padri del reggae, stasera al Sunsplash Barrington stupisce tutti con energia e suoni storici I CONCERTI Non travolgono le Zap Mama Piace Patrice OSOPPO. E così, anche la pioggia, seppurenon invitatahafatto lasuacomparsa al Reggae Rototom Sunsplash 2005. Non ha disturbatoeccessivamente,è stata aggraziata e gentile nei modi, quasi una signora estiva invacanzaall’ombradelforte di Osoppo. Serata fresca e bagnata perilpacifico popolodelRivellino, dove si continua a sorridereeaparlare,dimentichi di bombe londinesi, cercando di stabilire nuove prospettivedidialogoedivita. Sul mainstage, o palco principale, del Sunsplash haesorditol’afrotedescoPatriceconilsuoreggaemeticcio, miscela di ritmi caraibici, blues, rock e soul. Questo ragazzo, col nuovo disco Nile e il suo nuovo frizzante show, ci pare destinato a grandi cose. Un po’ diverse, dal reggae ascoltato i giorni passati a Osoppo, ci sono parse le Zap Mama di Marie Daulne. Originali e curiose le ragazze, propendono oggi verso un alla ribalta di tutto il mondo la Giamaica e la sua musica. Le suecanzonicontenutenellacolonna sonora come Many river to cross, You can’t get it if you really want e The harder they come sono i primi hits internazionali per il reggae e di sicuro tra le sue canzoni più famose di sempre. Twinkle Brothers – Gruppo simbolo del roots rurale degli anni Settanta, anche se la loro lunghissima vicenda artistica è iniziata addirittura nel 1962. Tutti i componenti del gruppo capitanato dai fratelli NormaneRalstonGrantprovengono da Falmouth, cioé dal cuore del country giamaicano spesso rappresentato nella loromusica.Dal1975producono unaseriedirootsalbummagnifici, iniziata con Rasta pon top e proseguita da Love, Praise Jah e Countrymen. Nel corso degli anni Ottanta il roots perde terreno con l’avvento della dancehall, ma Twinkle Brothers restano tra i depositari di quella tradizione legandosi alla scena dei sounds system inglesi. I protagonisti dell’altra sera: da sinistra, Zap Mama, Barrington Levy e Patrice afrosoulinteressante.L’ultima volta, evidentemente, per ragioni di trending o di business, hanno cambiato veste e intenzioni. Interessanti, dopo di loro i californiani Groundation, chiamati a sostituire Horace Andy, assente per motivi disalute.Buoni,manonirresistibili questi americani che uniscono ska, reggae in un convincente connubio. Sono in tour in Europa per quattro settimane, hanno già inciso quattro cd ed è in uscita un loro nuovo lavoro improntato al dub. Molto buoniifiatiska,dichiaraderivazione jazzistica. E il finale della serata, stellare è stato tutto di Barrington Levu. Sul palco, circondato da rasta bagnati e ombrelli colorati, il cantante giamaicano ha offerto una performance storica, per classe ed eleganza. (Foto Luca d’Agostino) Band impeccabile, suono dance style, storicamente identificabile tra anni 80 e anni 90, Barrinngton, nonostante il fisico massiccio, ha una presenza carismatica. Secondo i“puristi è un’artista finito. Noi, bastian contrari di un universo legato al passato, siamo di opinione contraria. Grande Barrington! Sei sempre nei nostri cuori! EcièpiaciutoDavidRodi- gan,deejaybritannicodigrido, con il suo dance hall style a tarda notte sul piccolo palco,cosìcomeabbiamoseguitoconinteresseildibattitoconGarret,esponentedella comunità omosessuale giamaicana ripreso e trasmesso nelle prime ore del mattino anche da Telefriuli, sullevessazionidapartedella polizia giamaicana, nei confronti dei gay. La pioggia, dunque non ha alterato i programmi del Sunsplash. Questa comunitàambulantedianimeesuoni continua il suo percorso spirituale, fra colori. Fra tre giorni sarà solo un ricordo. Le tende, gli uomini, il reggae, gli odori entreranno nella storia di Osoppo. Per la cronaca, se dovesse capitarvi di entrare al festival, ci sono alcune grandi pitture su tela di juta, fra le quali alcune citazioni di Exodus diBob Marley, e chi conosce sa che Exodus era una rivista friulana dedita alla poesia e ai racconti che forse, un giorno, risorgerà. MONFALCONE. Stasera, alle 21.30, nell’area verde di via Valentinis, con ingresso gratuito, la musica popolare indossa il suo abito della festa con i Tri Muzike – «le tre musiche», in lingua slava – nome scelto per ricordare, attraverso l’inestimabile patrimoniomusicale,laplurisecolareconvivenza delle matrici culturali cristiana, islamica ed ebraica. Ospite di Onde mediterranee, Tri Muzike èsenzaombradidubbioquantodimegliosi possa ascoltare in fatto di musica multi-etnica in Italia. I musicisti che compongono l’ensemble sono deisuperbiesecutori: canti gitani, melodie bosniache, romene, turche e occitane si fondono in uno scambio di esperienze e «una continuaricercadiradici, perché le differenti culture cessino di essere percepite come causa di separazione e appaiano come opportunità di conoscenza reciproca», scrive Moni Ovadia, caTri Muzike oggi a Monfalcone postipitedellamusicaklezmerinItalia e dalla cui costola, o meglio da quella della TheaterOrchestra, sono nati nel 1997 i Tri Muzike. Due gli album all’attivo. Treo (Felmay) del 1998, è il disco d’esordio, convincente e policromo,subito amatodal pubblico edalla critica, ricco di culture sonore che si mescolano e convivono in brani magnificamente interpretati dalla robusta ma suadente voce di Paola Lombardo, in un amalgama strumentale ben assortito ed affiatato. Gli strumenti musicali sono rigorosamentetradizionali e il punto forte delgrupposonogliarrangiamentiedilpolistrumentismo dei musicisti, che permette incursioni attraverso i generi più diversi. Dopo Treo, i Tri Muzike esprimono la loro prorompente musicalità attraverso un’intensa attività live che li vede esibirsi ovunque ci sia uno spazio per suonare ed unpubblico disposto agioire dellaloro musica; scrive ancora Moni Ovadia: «I Tri Muzike sono semplicemente magnifici, i ritmi, i colori, le musicalità che sgorgano dalle loroesecuzionisonorigogliosi,l'energianecessaria,gioiaperleorecchieeperleviscere. Il loro viaggio nel mondo slavo del sud, nella grecità, nel vagabondaggio musicale ebraico è una finestra di luce musicale sul nostrofuturochedeveesserefattodiincontrofraculture,diascoltoreciproco,discambio. Questo futuro non ha bisogno di nascere da identità di appartenenza nazionale, i suoidocumenti anagrafici sonoiscritti nell' interiorità dei suoi viandanti. Che il loro cammino sia avventuroso e prospero!». Dopo alcuni aggiustamenti, questaè la formazione: Agostino Ciraci contrabbasso acusticoedelettrico;ArmandoIllariofisarmonicaevoce;MassimoLatronicochitarra acustica ed elettrica, bouzouki, laoud; PaolaLombardoevoce;MassimoMarcertrombe, flicorno e voce; Patrick Novar, clarinetti, sax soprano, oboe, nay, kaval e zampogna; Antonio Pani percussioni, tamburi a cornice e batteria. Mauro Quai Lo Stabile riparte con “Temporale” di Strindberg Operetta, dolce seduzione Bilanci: spettacoli seguiti da 126 mila persone. Le anticipazioni del cartellone 2005-2006 TRIESTE. Per i teatri l’estate è il tempo in cui tirar lesommedellastagioneappenaconclusa. Ecosì hafattoieri Antonio Calenda, direttore artistico dello Stabile regionale per il 2004/05. Ci sono stati 53 spettacoli, per un totale di 290 recite in sede, delle quali oltre 200 spettacoli di prosa per 68.781 presenze, 25 di musical per 30.967 presenze, le altre suddivise tra concerti di musica leggera, balletto, cabaret e marionetteper25.415presenze. Un’affluenza complessiva di 126 mila persone e tutto questo – ha sottolineato Calenda – «nonostante il nostro teatro sia quello che riceve meno sovvenzioni rispetto agli altri Stabili. Su un bilancio di 14 miliardi, 4 ci vengono dagli enti istituzionali, ma 10 li reperiamo noi. I nostri risultati sono sotto gli occhi del Paese, tanto che in questi ultimi dieci anni, da quando hola direzione del Rossetti,il ministero alla cultura ci ha dato 600 milioni in più e so per certo che si sta dando da fare anche attualmente a nostro favore. Tuttavia, con il tagliodelFondoTriestenonabbiamo più quella tranquillità di programmazione che avevamo e per la prima volta e soloinquestoultimoannosiamo in rosso, anche a causa di precedenti disavanzi». Tuttavia, lo Stabile lavora con alacrità e intensamente. La palma degli spettacoli più amati nel 2004-05 sono state proprio tre produzioni dello Stabile: Re Lear, Persiani e A different language. Ma il nuovo cartellone è ormai pronto e Calenda ha fornito qualche anticipazione. La stagione si aprirà con il Temporale di August Strindberg che il Piccolo Teatro di Milano produce nell’edizione di Giorgio Strehler con Paolo Graziosi. Ritorna anche Luca Ronconi con Diario privato di Paul Léautaud, protagonisti Giorgio Albertazzi e Anna Proclemer. Per gli Altri percorsi è stato annunciato Grazie di Daniel Pennac con Claudio Bisio. In Musical & grandi Eventi per il momento sono stati evidenziati tre titoli The Producers, spettacolo cheaBroadwaystaspopolando, con Enzo Iachetti e Gianluca Guidi; Tutti insieme appassionatamente e L’uomo dai mille volti con Arturo Brachetti in questi giorni al Teatro Mogador di Parigi. Novità assoluta un percorso d’abbonamento dedicato alla danza. Primoconcertofuori abbonamento a ottobre, Cesare Cremonini. Due coproduzioni per l’estate 2005 che debutteranno a Cividale nell’ambito dell’imminente edizione del Mittelfest. La prima andrà in scena il 21 luglio, Quando la sera, ad Alexandria di Renata Ciaravino con Lidia Kozlovichperla regiadiFranco Però e per il 24, Es iz Amerike! con Moni Ovadia. Erica Culiat Il regista Luca Ronconi La quarta edizione parte stasera da Monfalcone GORIZIA. Un’occasione per rinsaldare un amore già rodato o per accostarsi a quella che è percepita come una forma d’intrattenimento musicale tipicamente europea. È quindi una formula di sicuro successo quella messa a punto per Operetta, dolce seduzione!, spettacolo d’arie di operetta che unisce professionisti capaci di richiamare un pubblico di melomaniad una selezionedibrani in grado diallettarequantivoglianoriviverel’atmosferasognante e mitteleuropea della Belle Époque. Il festival, giunto alla quarta edizione, è stato presentato ieri al Punto Aiat di Gorizia, uno degli enti impegnatosi a promuovere una manifestazione volta alla rivalutazione turistica dell’interaregione.Cinquesonoinfattilelocalitàcoinvoltenellakermesseideatadalsodalizio culturale Economist Veneto: la manifestazione partirà questa sera dal Centro visite di Monfalcone, per spostarsi domani al Golf club di Grado e approdare quindi il 24 luglio a Marano, il 6 agosto a Spilimbergo e il 4 settembre a Monrupino. Interpreti del ricco programma (ripetuto senza variazioni ad ogni data) saranno il soprano Giovanna Queni e il tenore Giuseppe Botta, cameristi del Teatro La Fenice diVenezia,accompagnatialpianoforte daDavideDanielis, direttore artistico dellamanifestazione. Come ha sottolineato Franco Gherbez, presidente di Economist Veneto, la presenza di questiartisti è stata resa possibile dal coinvolgimento di un ventaglio di partners fra cui Estgas,l’AiatdiGoriziaeisingoliComuniospitanti le serate, tutte a ingresso gratuito. Il programmamessoapuntoperilfestivalcomprende arie di compositori di tutta l’area mitteleuropea coni Lieder di Rudolf Scieczynski e Robert Stolz e brani delle operette di Ranzato, Lehár e altri: tutti autori scelti per ribadire l’importanza che continua ad avere la voce nell’operetta spesso sacrificata alla bellezza di costumi e scenari. Eliana Mogorovich