TECNICHE IMMUNOCHIMICHE Tutte le tecniche immunochimiche si basano sull’impiego di anticorpi • Struttura tipica di un’immunoglobulina (Ig) Le immunoglobuline si dividono in diverse classi, ciascuna dotata di proprieta’ strutturali e funzionali caratteristiche La specificita’ e la sensibilita’ dei metodi immunochimici sono fortemente influenzate dalla tipologia delle Ig impiegate, ovvero: • Anticorpi policlonali: derivati da piu’ di un clone di linfociti B • Anticorpi monoclonali* : derivati da un singolo clone di cellule B *(Impiegati in tecniche che richiedono un elevato grado di specificita’) Produzione di anticorpi monoclonali mediante impiego di ibridomi FENOMENO DELL’IMMUNOPRECIPITAZIONE • Una proprieta’ importante di molti anticorpi (Ac) e’ la loro capacita’ di precipitare gli antigeni (Ag) in soluzione, a seguito della formazione di un reticolo molecolare insolubile; tale fenomeno e’ strettamente influenzato dalle concentrazioni di Ac ed Ag, infatti si manifesta all’interno di un ristretto intervallo di concentrazioni, noto come ZONA DI EQUIVALENZA La formazione del reticolato puo’ essere impedita dalla presenza di molecole (apteni), che interferiscono con il legame della molecola anticorpale all’Ag TECNICHE DI IMMUNODIFFUSIONE Tali metodiche si basano sulla diffusione degli anticorpi e/o degli antigeni nel gel di agarosio, fino alla formazione di una banda di precipitazione a livello del punto di equivalenza IMMUNODIFFUSIONE SEMPLICE • Prova allestita con un singolo antigene ed il corrispondente antisiero IMMUNODIFFUSIONE DOPPIA • Prova allestita con una miscela di antigeni ed il corrispondente antisiero SRDI:Single Radial ImmunoDiffusion • L’Ag viene caricato nei pozzetti incisi in un gel contenente una concentrazione fissa di Ac; al punto di equivalenza si forma un anello di precipitazione intorno al pozzetto, il cui diametro e’ in relazione alla concentrazione di Ag Quadri fondamentali di immunoprecipitazione, ottenuti per immunodiffusione doppia • a) reazione di identita’: le bande si fondono; • b) reazione di non identita’: le bande si incrociano; • c) reazione di identita’ parziale: le bande collidono IMMUNOELETTROFORESI • Dapprima si separa una miscela di proteine contenente l’Ag mediante elettroforesi su gel di agar; si lascia poi diffondere l’Ac nel gel da un solco parallelo alla direzione di elettroforesi. Dove gli Ac incontrano gli Ag (all’equivalenza) si formano archi di precipitazione ROCKET IMMUNOELETTROFORESI • Tecnica di adattamento dell’immunoelettroforesi radiale semplice; prevede la migrazione dell’Ag dai pozzetti incisi nel gel contenente gli Ac; all’equivalenza si formano bande di precipitazione a forma di razzo (rocket), la cui area e’ proporzionale alla concentrazione degli Ag IMMUNOELETTROFORESI BIDIMENSIONALE • Le proteine vengono prima separate mediante elettroforesi su gel di agar, poi sottoposte ad elettroforesi in un gel contenente l’Ac in direzione perpendicolare a quella della prima elettroforesi MARCATURA DEGLI ANTICORPI Sebbene le tecniche di immunoprecipitazione in agar diano un precipitato visibile del complesso Ag-Ac, nella maggior parte dei dosaggi immunochimici tale reazione puo’ essere visualizzata solo marcando l’Ac (a volte l’Ag) con l’impiego di marcatori specifici MARCATORI COMUNEMENTE USATI • Isotopi radioattivi: impiegati in dosaggi radioimmunologici (RIA); • Enzimi: impiegati in tecniche di immunochimica (ELISA); • Fluorocromi: impiegati in tecniche di immunochimica (FIA) e di citofluorimetria • (convenzionale od a flusso). PROCEDURE IMMUNOCHIMICHE • DIRETTE: viene marcato l’Ac contro l’Ag di interesse (Ac primario) • INDIRETTE: viene marcato un Ac anti-Ig che a sua volta si lega al complesso Ag-Ac RIA (RadioImmunoAssay) • Il radioisotopo maggiormente impiegato in tali metodiche per la marcatura di Ac e/o Ag e’ lo 125I, un isotopo che emette radiazioni di facile rilevazione mediante scintillatori CURVA DI TARATURA DI UN DOSAGGIO RADIOIMMUNOLOGICO MARCATURA CON ENZIMI Tale metodica trova impiego in diverse tecniche immunochimiche, quali ELISA (EnzymeImmunoSorbentAssay), Immunoblotting e Immunoistochimica; il legame tra l’Ac marcato e l’Ag viene visualizzato, eseguendo una reazione enzimatica che converte un substrato incolore in un prodotto colorato (solubile o insolubile) IMMUNODOSAGGIO COMPETITIVO • L’Ag contenuto nei campioni da testare compete con una quantita’ fissa di Ag marcato, in presenza di una dose limitante di Ac; all’equilibrio, l’Ag libero viene separato da quello complessato e la quantita’ di Ag marcato presente nel complesso risulta inversamente proporzionale alla concentrazione di Ag nei campioni IMMUNODOSAGGIO A DUE SITI: ELISA CATCHING • In tali dosaggi l’Ag si lascia reagire con l’Ac immobilizzato su microsfere di agarosio o piastre di microtitolazione; l’Ag legato viene poi rilevato con l’eccesso di un altro Ac specifico per lAg marcato con l’enzima IMMUNODOSAGGIO INDIRETTO: ELISA CLASSICA • In tale metodica il campione da testare reagisce con l’Ag immobilizzato precedentemente in un tubo di plastica o nei pozzetti di una piastra da microtitolazioni; l’Ac, se presente, si lega all’Ag e viene rivelato con Ac anti-Ig marcati con enzimi MARCATURA CON COMPOSTI FLUORESCENTI (FIA) I fluorocromi sono sostanze che emettono luce se illuminati con UV; in soluzione la fluorescenza degli Ac marcati con fluorocromi e’ quantificabile, utilizzando un fluorimetro. Esistono molti composti fluorescenti con diversi spettri di eccitazione e di emissione; tra i piu’ diffusi troviamo la fluoresceina (verde) e la tetrametilrodammina (rossa) METODI DI IMMUNOFLUORESCENZA • a: immunofluorescenza diretta • b: immunofluorescenza indiretta • c: metodo a sandwich semplice • d: metodo a sandwich multiplo CONFRONTO TRA DOSAGGIO IMMUNOENZIMATICO, RADIOIMMNOLOGICO ED IMMUNOLOGICO IN FLUORESCENZA Immunoblotting (impiega substrati enzimatici insolubili in acqua) Western blot Dot blot