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S
in alute
DA SAPERE
COME AVVIENE
LA CLONAZIONE?
La creazione di un individuo
identico ad un altro è possibile
prelevando da una cellula uovo
il suo nucleo originario ed inserendo al suo posto il nucleo di
una cellula adulta.
Un’azienda americana, la Advanced Cell Technology, ha annunciato di aver effettuato la
clonazione del primo embrione
umano.
CHI E’ DOLLY?
La pecora Dolly, nata il 22 febbraio 1997, è il primo mammifero nella storia clonato da un
unico progenitore adulto: è stata creata identica a sua madre
da cellule estratte da una
mammella
CHI VUOLE TENTARE
LA CLONAZIONE UMANA?
Severino Antinori e il suo stretto collaboratore Panos Zavos
hanno annunciato che faranno
esperimenti di clonazione umana su 200 coppie sterili.
Un altro gruppo impegnato in
esperimenti sulla clonazione
umana è quello della società
biotech Clonaid, che offre a genitori facoltosi la possibilità di
clonarsi un figlio: costo
dell’operazione 200.000 euro.
CHI SONO I RAELIANI?
Una setta religiosa seguace di
Rael, ex giornalista francese il
cui vero nome è Claude Vo-
rilhon. I raeliani credono che
gli uomini siano stati clonati da
scienziati extraterrestri e che
la clonazione sia essenziale
per raggiungere la vita eterna.
Sono 50.000 in tutto il mondo.
COSA PENSA IL MONDO
SCIENTIFICO
DELLA CLONAZIONE UMANA?
Sia il Congresso degli Stati
Uniti che il Parlamento Europeo hanno confermato la propria posizione contraria alla
clonazione umana e ne hanno
chiesto la messa al bando a livello mondiale. La clonazione
rappresenta infatti una grave
violazione dei diritti fondamentali dell’uomo, poiché permette
e promuove una selezione eugenetica e razzista.
Una nuova speranza
per molte malattie
C
lonazione umana e trapianti di
cellule staminali: forse c’è un
po’ di confusione intorno a questi due ambiti di ricerca.
Professor Bresolin, ci
può spiegare analogie e
differenze?
La definizione di “cellula
staminale” è utilizzata per
descrivere una cellula che
ha due caratteristiche: 1) la
capacità di autorinnovarsi,
cioè di riprodursi a lungo
uguale a se stessa e 2) la capacità di dare origine a cellule differenziate (cellule
del sangue, del sistema
nervoso, del muscolo,
ecc.).
Attualmente esistono due
possibili fonti di cellule
staminali: l’embrione umano l’essere umano adulto.
Le
cellule
staminali
dell’embrione sono presenti nei primi giorni di sviluppo embrionale e sono
cellule pluripotenti, cioè
capaci di dare origine a tutti i tipi di tessuto.
Nell’adulto, invece, le cellule staminali sono presenti solo in alcuni tessuti
dell’organismo con lo scopo di garantire la possibilità di rigenerazione e mantenimento dei tessuti stessi. Ad esempio le cellule
staminali del sangue si riproducono e si differenziano dando origine a globuli
rossi, globuli bianchi e piastrine durante tutto il corso
della vita, così come le cellule staminali della pelle
danno origine ai diversi
strati della cute e ne permettono la rigenerazione
periodica. In passato si riteneva che queste cellule
fossero in grado di rigenerare solo il tessuto in cui risiedevano, ma studi recenti condotti sia in vitro sia
su animali da laboratorio
hanno invece dimostrato
che queste cellule possiedono un alto grado di “plasticità” e possono essere riprogrammate per dare ori-
“Il trapianto di cellule staminali potrebbe costituire una prospettiva terapeutica
per numerose patologie al momento incurabili”: parla il Professor Nereo Bresolin, Direttore scientifico dell’IRCCS Medea, Associazione “La Nostra Famiglia”
info
➔ Per ulteriori informazioni
in merito all’approccio
terapeutico con cellule
staminali è possibile
contattare il prof. Nereo
Bresolin presso l’Istituto
Scintifico “E. Medea”,
Associazione La Nostra
Famiglia, Bosisio Parini,
LC (tel. 031 877 111)
CELLULE STAMINALI
gine a diversi tessuti. Ad
esempio, cellule staminali
emopoietiche presenti nel
midollo osseo possono dare
origine ad osso, a cartilagine, a cellule muscolari sia
scheletriche sia cardiache,
e anche a cellule nervose.
Quali prospettive offre la
ricerca sulle cellule staminali?
Il trapianto di cellule staminali potrebbe costituire
una prospettiva terapeutica
per numerose patologie al
momento incurabili, che
sono dovute ad alterazioni
genetiche di particolari cellule e tessuti. Almeno in
via teorica, il nuovo tessuto
prodotto dalle cellule staminali potrebbe sostituire
quello danneggiato dalla
malattia.
Bisogna però tener presente
che l’uso di cellule staminali embrionali fa sorgere
un serio problema etico e
che le nostre conoscenze
sui meccanismi di differenziamento di queste cellule
e la nostra capacità di governare tali processi sono
solo all’inizio.
Attualmente sono oggetto
di intensi studi le modalità
di isolamento, espansione e
differenziamento delle cellule staminali dell’adulto.
Il trapianto di cellule
staminali offre opportunità terapeutiche per la
cura di patologie particolari?
Le cellule staminali potrebbero fornire cellule nervose
per curare il Morbo di
Parkinson e i traumi del
midollo spinale, cellule
cardiache per curare patologie come l’infarto o lo
scompenso cardiaco, o cellule pancreatiche per curare il diabete.
Numerose malattie degenerative del sistema nervoso,
come la Sclerosi Laterale
Amiotrofica e le Distrofie
Muscolari, per le quali attualmente non è disponibile nessuna cura, potrebbero
trovare nel trapianto di cellule staminali una possibile via terapeutica.
L’IRCCS “Eugenio Medea” sta svolgendo ricerche in questo campo?
Il nostro gruppo di ricerca,
che opera presso l’IRCCS
“Eugenio Medea” dell’As-
sociazione “La Nostra Famiglia” in collaborazione
con il Dipartimento di
Scienze
Neurologiche
dell’Università degli Studi
di Milano, ha concentrato
la sua attenzione sull’isolamento e l’espansione in vitro delle cellule staminali
(soprattutto di derivazione
muscolare) dell’adulto, nella prospettiva di utilizzare
queste cellule come terapia
per la Distrofia Muscolare
di Duchenne. Questa malattia è dovuta ad un difetto nel gene del cromosoma
X che provvede alla produzione della distrofina (una
proteina presente nella
membrana muscolare) ed è
caratterizzata da una degenerazione del tessuto muscolare e dalla sua sostituzione con tessuto fibroso e
adiposo. Ciò si traduce in
un progressivo deficit di
forza muscolare e purtroppo nella morte del paziente.
Nel nostro laboratorio abbiamo realizzato trapianti
di cellule staminali di derivazione muscolare in topi
privi di distrofina, dimostrando che queste cellule
raggiungono i tessuti muscolari attraverso la circolazione sanguigna e che sono
in grado di partecipare alla
rigenerazione del tessuto
muscolare. Sulla base di
questi primi promettenti risultati stiamo proseguendo
gli studi di isolamento,
espansione e caratterizzazione di cellule staminali
di derivazione muscolare
dall’uomo.
[a cura di Elena Monti]
➔ INDIRIZZI INTERNET
Sull’uso e il trapianto di cellule staminali:
www.ministerosalute.it
www.nature.com
(sito della rivista “Nature”)
www.scencemag.org
(sito della rivista “Science”)
www.larecherche.fr
(sito della rivista
“La Recherche”)
Sulle politiche per la clonazione terapeutica
www.parlamento.it/
parlam/leggi/home.htm
www.palazzochigi.it/
biotecnologie/index.html