VOLUME
I
DALLA PREISTORIA ALLA REPUBBLICA ROMANA
Lavorare sui testi
Il racconto dell’Iliade narra la caduta di Troia e le vicissitudini degli Achei assedianti e dei Troiani. L’ultima delle numerose traduzioni è la versione proposta da Alessandro Baricco, uno scrittore contemporaneo. La sua particolarità sta nell’aver reso il testo
originale più consono alla sensibilità moderna, pur mantenendo l’originalità della narrazione.
Questo è un celeberrimo passaggio del libro XXIV, nel quale il re Priamo si reca alla tenda di Achille per chiedere la restituzione
del corpo del figlio Ettore, da questo ucciso in duello.
• Dopo aver letto questa pagina trova degli aggettivi che descrivano i sentimenti del vecchio re Priamo e l’atteggiamento del suo
rivale Achille. Evidenzia inoltre i valori morali che emergono dalla scena, infine componi delle frasi che utilizzino sia gli aggettivi sia i termini usati per esprimere i valori morali.
• Esempio:
aggettivi
valori
frase
addolorato
coraggio
Terribilmente addolorato, il re Priamo
con grande coraggio si reca dal nemico
LABORATORIO
SCRIVERE LA STORIA
Re Priamo da Achille
E tutti videro il re rotolarsi nel fango,
impazzito dal dolore. Vagava dall’uno
all’altro a supplicare che lo lasciassero andare alle navi degli Achei a riprendersi il corpo del figlio. Con la forza dovettero tenerlo fermo, il vecchio
pazzo. […] Poi, una sera, si alzò. Andò nel talamo e fece chiamare la sua
sposa, Ecuba. E quando l’ebbe di fronte le disse: «Io devo andare laggiù.
Porterò doni preziosi che addolciranno
l’animo di Achille. Io devo farlo». […]
[Un uomo] ci guidò fino alla tenda di
Achille. Era maestosa, sorretta da
tronchi di abete e circondata da un
grande cortile. […] Allora il vecchio re
entrò. Lasciò Ideo a sorvegliare i carri.
Ed entrò nella tenda di Achille. C’erano alcuni uomini che si affaccendavano
intorno alla tavola ancora imbandita.
Achille era seduto in un angolo, solo. Il
vecchio re gli si avvicinò senza che
nessuno se ne accorgesse. Avrebbe forse potuto ucciderlo. Ma invece cadde ai
suoi piedi, e abbracciò le sue ginocchia. Achille rimase stupefatto, impietrito dalla sorpresa. Priamo gli prese le
mani, le mani terribili che tanti figli gli
avevano ucciso, e se le portò alle lab-
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Priamo alla tenda di Achille,
particolare di vaso attico
del V secolo a.C. Vienna,
Kunsthistorisches Museum.
bra e le baciò. «Achille, tu mi vedi, sono vecchio ormai. Come tuo padre, ho
passato la soglia della triste vecchiaia.
Ma lui almeno sarà nella sua terra a
sperare di rivedere un giorno il figlio,
di ritorno da Troia. Immensa invece è
la mia sventura: cinquanta figli avevo,
per difendere la mia terra, e la guerra
me li ha portati via quasi tutti; non mi
era rimasto che Ettore, e tu l’hai ucciso, sotto le mura della città di cui era
l’ultimo ed eroico difensore. Sono venuto qui per riportarmelo a casa, in
cambio di splendidi doni. Abbi pietà di
me, Achille, nel ricordo di tuo padre: se
hai pietà di lui abbi pietà di me che,
unico fra tutti i padri, non ho avuto vergogna di baciare la mano che ha ucciso
mio figlio». Gli occhi di Achille si riem-
pirono di lacrime. Con un gesto
della mano scostò da sé Priamo,
con dolcezza. Piangevano, i due
uomini, nel ricordo del padre, del
ragazzo amato, del figlio. Le loro lacrime, in quella tenda, nel silenzio.
[…] Achille se ne uscì dalla tenda, coi
suoi uomini. Andò a prendersi i preziosi
doni che Priamo aveva scelto per lui. E
due teli di lino, e una tunica, lasciò sul
carro, perché vi avvolgessero il corpo di
Ettore quando sarebbe stato pronto per
essere riportato a casa. Poi chiamò le
schiave e ordinò loro di lavare e ungere
il cadavere dell’eroe, e di fare tutto
questo in disparte, perché gli occhi di
Priamo non vedessero, e non dovessero
soffrire. E quando il corpo fu pronto,
Achille stesso lo prese tra le braccia, lo
sollevò e lo depose sul letto funebre,
poi tornò nella tenda e si sedette di
fronte a Priamo. «Ti è stato reso il figlio, vecchio, come tu volevi. All’alba lo
vedrai e te lo potrai portare via».
Fonte: A. Baricco, Omero, Iliade, Feltrinelli, 2004.