CARTA ETICA
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Premessa
La FIDAL (Federazione Italiana Di Atletica Leggera) adotta la presente Carta Etica
al fine di elevare ad un nuovo livello di autorevolezza i principi morali e i valori etici
dell'Atletica praticata in Italia.
La Carta Etica intende porsi come punto di riferimento nel panorama sportivo
nazionale e internazionale al fine di sensibilizzare la totalità del movimento sportivo
su tematiche di portata universale.
La Carta Etica si propone di portare alla luce e garantire tutte le forme in cui si
estrinsecano i principi e gli obblighi morali insiti nella pratica dell'Atletica, al fine di
incentivare lo Sport inteso come valore universale, accessibile e alla portata di tutti.
La Carta Etica si rivolge a tutti gli individui che agiscono all'interno del mondo
dell’atletica leggera, senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religione, opinioni
politiche, condizioni personali e sociali.
In particolare essa si rivolge a:
◦ ATLETI
◦ ALLENATORI
◦ DIRIGENTI
◦ FAMIGLIE
PRINCIPI GENERALI
La Carta Etica si fonda sui seguenti principi che attengono non soltanto all'esperienza
sportiva, ma contribuiscono in maniera decisiva anche alla formazione della persona
all'interno della vita sociale:
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il RISPETTO di sé stessi: ognuno deve avere riguardo dei limiti imposti dal
proprio fisico e dai propri ideali, praticando l'attività al meglio delle capacità
personali. Inoltre, il RISPETTO degli altri è fondamentale per mantenere una
sana convivenza sociale con tutti coloro che interagiscono all'interno del mondo
atletico.
Ogni individuo è tenuto al rispetto del principio di LEALTÀ durante la pratica
sportiva, attribuendo il giusto valore alla competizione. E' importante osservare
tutte le regole che disciplinano l'Atletica, sia a livello nazionale che
internazionale. E' complementare a tale principio l'ONESTÀ, in forza della quale
ognuno è tenuto a riconoscere la superiorità del rivale ovvero a non infierire in
caso di sua manifesta inferiorità. Questi due valori insieme contribuiscono alla
formazione di una SANA COMPETITIVITÀ, quale fine fondamentale a cui
tendono i principi della presente Carta Etica.
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Nel relazionarsi con gli altri ogni individuo deve essere mosso da un sentimento
di FIDUCIA RECIPROCA verso il prossimo per favorire il rispetto delle
opinioni altrui con la consapevolezza che lo stesso trattamento verrà riservato per
le proprie.
La Carta Etica si fonda anche sul principio di INTEGRAZIONE. Sono infatti
favorite tutte le esperienze volte alla realizzazione di una stretta connessione tra
bambini, privilegiando la dimensione ludica e creativa dell'Atletica; per attuare
questa vera integrazione si vuole incoraggiare l'aggregazione di ragazzi stranieri
ed il coinvolgimento dei disabili.
L'Atletica vuole assumere la dimensione di sport “SOSTENIBILE” al fine di
scongiurare che lo sviluppo fisico ed emotivo sfoci in esasperazioni o aberrazioni,
ma tenda sempre a mantenersi equilibrato e rispettoso delle proprie ed altrui
aspettative.
ATLETI
L'atleta si impegna a:
• vivere l'Atletica e lo sport in generale come momento di crescita personale e di
aggregazione, basato sul confronto con sé stesso e con gli altri, e valorizzato da
relazioni di solidarietà e amicizia;
• rispettare l'ordinamento sportivo del CONI e della FIDAL, nell'osservanza dei
supremi principi dello sport;
• rispettare il ruolo dell'allenatore e agire sempre nel rispetto delle consegne da lui
affidate, alla luce del principio di collaborazione;
• accettare serenamente il responso del campo, anche quando sfavorevole. È
importante debellare la cultura del sospetto che mira a destabilizzare il sano
agonismo e il naturale svolgimento delle competizioni;
• sviluppare l'autocritica: quando i risultati deludono le proprie aspettative è utile
mettere in discussione se stessi prima di tutto, senza cercare attenuanti o addossare la
responsabilità ad altri fattori;
• a dare continuità al proprio impegno, il quale, unito a pazienza e costanza,
contribuisce alla crescita delle competenze tecniche e al conseguente raggiungimento
di risultati sempre migliori;
• incoraggiare i propri compagni di squadra o di allenamento per instaurare un circolo
virtuoso che porta al miglioramento personale e di conseguenza al miglioramento del
gruppo. L'Atletica infatti, pur essendo uno sport puramente individuale, cementa le
manifestazioni sociali collettive, soprattutto quando si esprime in un senso profondo
di appartenenza e di identificazione che si sublima in una spiccata empatia.
ALLENATORI
L'allenatore si impegna a:
• curare con attenzione la preparazione fisica degli atleti che ricadono sotto la sua
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responsabilità per migliorarne le qualità e le conoscenze tecniche;
offrire un'educazione globale agli atleti che gestisce, da un punto di vista morale e
spirituale oltre che culturale e civico;
valorizzare le capacità di ogni singolo atleta, mettendolo nelle condizioni di
esprimersi al massimo delle sue potenzialità al momento della gara. Inoltre è
fondamentale rispettare i tempi di crescita e di maturazione degli atleti più giovani,
cercando di evitare un blocco dell'evoluzione;
lavorare per migliorare le carenze tecniche e personali di un atleta. E al tempo stesso
riconoscere il valore dei successi ottenuti, sottolineando i progressi quotidiani di
acquisizione delle capacità personali ottenute durante le sedute di allenamento;
fornire un'adeguata educazione alla salute, promuovendo una sana e corretta
alimentazione e favorendo l'adozione di comportamenti virtuosi;
aggiornare periodicamente le proprie competenze tecniche ed educative per fornire
agli atleti il miglior supporto possibile;
incrementare i momenti di socializzazione tra gli atleti, in collaborazione con i
dirigenti, al fine di offrire un'occasione di crescita personale e culturale;
essere a disposizione dei genitori per fornire informazione di carattere tecnico
riguardo all'attività dell'atleta.
DIRIGENTI
Il dirigente si impegna a:
• fornire il necessario supporto agli atleti e agli allenatori che ricadono sotto la loro
responsabilità e gestione ed a offrire adeguata assistenza alle famiglie;
• scegliere i propri collaboratori e gli allenatori sulla base di adeguate competenze e di
una sufficiente formazione;
• promuovere e coinvolgere nella vita sportiva tutti gli interessati, atleti, allenatori e
famiglie; in particolare, è opportuno che siano a disposizione dei genitori degli atleti
per tutte le informazioni necessarie di carattere non tecnico;
• organizzare periodicamente o incentivare la partecipazione a corsi di aggiornamento
o di formazione per i vari soggetti che operano nel mondo atletico;
• rispettare formalmente e sostanzialmente le prescrizioni che garantiscono il regolare
svolgimento delle competizioni, garantendo in materia assistenza agli atleti e agli
allenatori;
• valutare, al termine dell'anno agonistico, le prestazioni di atleti e allenatori al fine di
monitorare l'evoluzione delle carriere.
FAMIGLIE
La famiglia si impegna a:
• considerare l'Atletica e lo sport in generale uno dei momenti per la formazione
personale dei propri ragazzi, con particolare riguardo allo sviluppo dei bambini;
• non estremizzare il valore sportivo dei propri figli: è nocivo alimentare aspettative
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LOTTA AL DOPING
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incongrue o esageratamente sproporzionate rispetto all'impegno profuso, così come
non è d'aiuto sminuire o ignorare il raggiungimento di determinati risultati;
rispettare il ruolo dei dirigenti, accettando con serenità le loro decisioni e cercando,
nei limiti, di coadiuvare il loro lavoro;
rispettare il ruolo degli allenatori, evitando intromissioni improprie su questioni
tecniche. I genitori possono, altresì, cercare di dipanare casi di incomprensioni tra
allenatori e figli, cercando di favorire la soluzione;
incoraggiare esclusivamente il proprio figlio e la sua squadra di appartenenza; sono
da condannare tutte le espressioni di qualsiasi forma volte a screditare e denigrare
elementi delle squadre avversarie.
Tutti i soggetti a cui si rivolge la presente Carta Etica – atleti, allenatori, dirigenti,
famigliari – si impegnano fermamente a rifiutare il doping in tutte le sue forme;
è obbligatorio rispettare le norme anti-doping promosse dalla WADA e dal CONI, al
fine di garantire un regolare e sano sviluppo delle competizioni;
la lotta al doping contribuisce a salvaguardare uno dei diritti inviolabili e
fondamentali della persona, sancito anche nella nostra Costituzione: il diritto alla
salute. Tutti hanno l'onere di provvedere alla diffusione del messaggio di coerenza
con i principi ed i valori di una vita sana;
tutti coloro che si trovino nella condizione di essere testimoni di un caso di doping
sono tenuti a presentare espressa dichiarazione agli organi competenti della FIDAL al
fine di prevenire o reprimere determinati comportamenti nocivi al movimento
atletico italiano.
Chiunque incorra in squalifiche pari o superiori ai 2 anni, sulla base delle attuali
normative anti-doping, perde, da quel momento, il diritto a vestire la Maglia Azzurra,
simbolo sportivo dell'Italia.
Noi, atleti e allenatori, dirigenti e familiari assumiamo con totale consapevolezza e piena
responsabilità i principi nascenti da questa Carta Etica, impegnandoci a rispettarli ed a
tutelarli in nome della Atletica, madre di tutti gli sport.