Emozioni e dipendenza Alberto Oliverio Sapienza, Università di Roma 1. 2. 3. 4. Biologia dell’emozione Emozione e attaccamento Sviluppo, gioco, emozione Emozione e desiderio 1. Biologia dell’emozione Il cervello emotivo Il NA nucleo accumbens, la OFC corteccia orbitofrontale, l’ACC corteccia cingolata anteriore, la VMPFC corteccia prefrontale ventromediale hanno un ruolo centrale nel cervello emotivo. Ma anche aree come la VTA area ventrale tegmentale, PAG grigio periacquedottale, la AI insula anteriore il ATL lobo temporale anteriore e tutta la PFC corteccia prefrontale sono coinvolti in dinamiche affettive. I circuiti dell’emozione • Differenti emozioni sono mediate da circuiti diversi – Paura/Ansia - amigdala – Rabbia/Aggressività - ipotalamo ventromediale – Ricompensa – gangli della base Paura e amigdala • L’amigdala è responsabile della sindrome di Klüver-Bucy • La stimolazione elettrica dell’amigdala genera paura nei ratti e negli umani • Le persone con convulsioni che originano nell’amigdala provano paura nell’aura • Le lesioni dell’amigdala negli umani eliminano paure innate e apprese Paura appresa Lesioni dell’amigdala bloccano la paura condizionata negli umani – CS neutro – US --> risposta galvanica cutanea (GSR) – accoppiamenti US-CS – CS --> GSR • Le lesioni dell’amigdala bloccano la GSR, anche se ricordano bene l’esperienza del condizionamento CS CS US 2. Emozione e attaccamento Studi sull’attaccamento affettivo • H. Harlow e i surrogati materni • K. Lorenz e il significato dell’imprinting • J. Bowlby e il significato evolutivo di attaccamento e paura • R. Spitz e la carenza di cure materne • L’ansia nei confronti dell’estraneo Sviluppo dell’attaccamento. - Dalla nascita a 30 giorni: riflesso di ricerca del seno suzione mano-bocca pianto risposta e orientamento verso la madre - Da 3 a 4 settimane: sorriso preferenziale alla voce materna - Dal 1° al 3° mese: vocalizzazione e occhiate di scambio, balbettio preferenziale con la madre - Dal 4° al 6° mese: Confronto con la voce materna Ricerca spontanea della madre Posture anticipatorie per essere preso in braccio - Dal 7° al 9° mese: Ansia da separazione, paura estranei, luoghi nuovi… - Dal 16* al 24° mese: Diminuisce l’ansia da separazione Si afferma l’oggetto transazionale Padronanza situazioni nuove o estranei se la mamma è vicina Crescere in un clima sereno, disporre di una “base sicura” cui fare riferimento e da cui trarre fiducia è fondamentale nell’infanzia. Senza una figura di attaccamento, un neonato, per quanto dotato di buone risorse, stenta a crescere E’ fondamentale che il piccolo senta che si tiene a lui - Donald Winnicott e John Bowlby- e che non è soltanto curato e sostenuto fisicamente (physically holding), ma è anche nella mente di qualcuno e che questo qualcuno vuole il suo bene. Quando il piccolo si accorge che anche lui può "trattenere" l'immagine degli altri (delle sue figure di attaccamento) nella propria mente (holding in mind), diventa capace di tollerare le inevitabili e necessarie separazioni Un bambino deve godere di una sufficiente tranquillità emotiva: se è stressato, preoccupato, intimorito, molto insicuro, impegnerà tutte le sue energie a difendersi, a cercare protezione, a isolarsi da quelle situazioni che gli procurano ansia e lo fanno soffrire. Neurobiologia interpresonale Daniel Seigel • “La neurobiologia interpersonale” assume che il cervello sia un organo sociale costruto dalle esperienze. • Le figure di attaccamento giocano un ruolo importante nello sviluppo del cervello nell’arco vitale, sopratutto nella fase precoce. Il cervello è un’entità interpersonale. Attaccamento, sviluppo, emozione. La corteccia orbito-frontale e area 46: coordinamento cognitivoemotivo, face to face communication. Un bambino emotivamente ben sviluppato, attaccato a una base sicura sviluppa circuiti neurali importanti per la resilienza. Daniel Siegel, The developing Mind: La mente relazionale, 2001 Attaccamento e doppio legame: • I bambini che crescono in una famiglia abusiva, trascurante o caotica si trovano di fronte a un doppio legame. Il bambino ha due necessità opposte: 1) La necessità di sviluppare e mantenere attaccamento per i caregivers. 2) Difendersi emotivamente, fisicamente e mentalmente dalle persone cui sono attaccate. • Un bambino non ha la capacità di difendersi fisicamente e ha una capacità limitata di difendersi emotivamente e mentalmente. Accanto alle pulsioni primarie gli esseri umani hanno sviluppato tre necessità/propensioni: 1. Una funzione di sopravvivenza in un gruppo “intelligente” basato sul bonding. I legami di gruppo è un’estensione genetica del legame madre/piccolo che accresce la sopravvivenza 2. Ai legami si oppone l’autonomia dell’azione, l’esploratività 3. Gli esseri umani hanno bisogno di significato. Il significato è alla base del linguaggio, senza significato non abbiamo identità sociale. Se il dialogo fallisce o le necessità psichiche non sono soddisfatte, la comunicazione può diventare violenta dal punto di vista psichico e fisico: ciò è ancor più evidente nelle situazioni di conflitto irrisolto, ad esempio quando non ci si può separare da una figura di dipendenza (figlio/madre ecc.) 3. Sviluppo, gioco, emozione. Lo sviluppo della motricità consente al bambino di raggiungere da solo oggetti, luoghi e persone senza dover dipendere dall'adulto mediatore. Ciò non significa che un bambino di 3, 4, 6, 8 anni non desideri di essere toccato, baciato, tenuto per mano ma che soltanto ora può comunicare anche in altri modi ed essere autosufficiente in tante diverse situazioni. Significa anche che può correre, saltare, giocare, ossia fare tutte quelle attività motorie che, divertendo, rilassano e “curano” piccole ferite psicologiche. Gioco e emozioni. Nel gioco di movimento tutto il cervello viene messo in moto: un gioco di gruppo all’aria aperta comporta sensazioni, percezioni, emozioni, movimenti e, soprattutto, un vero e proprio esercizio cognitivo. Giocando, i bambini imparano le regole di gruppo, si rendono conto della concretezza delle proprie azioni Il gioco simbolico non ha soltanto una funzione cognitiva ma anche un risvolto emotivo. Per la sua funzione compensatrice, consente di realizzare qualsiasi desiderio. Per questa caratteristica i giochi simbolici possono anche essere considerati una forma di psicoterapia spontanea. Poter svolgere un ruolo attivo infonde loro sicurezza. Un gioco simbolico tipico è la drammatizzazione con marionette e burattini. I cambiamenti della mente non riguardano soltanto i suoi aspetti cognitivi ma anche il temperamento, l’emozione. L’adolescenza viene spesso definita come un’età “critica”, nel senso che un fisico ormai maturo racchiude in sé una mente che seppur logica sta ancora formandosi, un pensiero “impulsivo” in quanto il controllo esercitato dalla corteccia cerebrale è ancora imperfetto Di fronte a un’emozione: negli adulti si attiva la corteccia frontale negli adolescenti si attiva di più l’amigdala Yurgelon Yurgelon Todd Todd 2000 2000 Trauma e dipendenza DEFINIZIONI Neglect emotivo • Nel caso in cui I genitori non mostrano interesse per il bambino, non gli parlano, non mostrano affettività. Sofferenza mentale • Si verifica quando un bambino è psicologicamente abusato. I genitori lo chiamano con nomignoli dispregiativi, lo sminuiscono, nloccano gli sforzi che il bambino fa per essere accettato. Meccanismi epigenetici e reattività allo stress Una storia di esperienze precoci negative aumenta la metilazione del gene che regola la produzione di cortisolo, amplificando in tal modo la reattività degli adulti allo stress (Tyrka et al 2012). RAPPORTO TRA TRAUMA E ABUSO • Esiste un rapporto statistico significativo tra trauma e abuso. • Chi ha subito un trauma è a rischio di abuso; chi abusa è più a rischi di avere esperienze traumatiche. STATISTICHE • 90 % delle donne con alcol dipendenza sono state abusate fisicamente o sessualmente nell’infanzia (National Trauma Consortium) • Le vittime di un trauma sono più vulnerabili e ricorreranno maggiormente all’alcol o alle droghe. • 82% degli adolescenti dei programmi residenziali sono stati vittime di abuso sessuale o fisico. Neuropeptide Y ed emozione Il CRH, il cortisolo e la noradrenalina, attivano l’amigdala amplificando gli effetti di un trauma psichico. Il neuropeptide Y riduce l’attività dell’ipotalamo (inibendo la produzione di CRH e cortisolo) e quella dell’amigdala. In sostanza, esiste una sorta di bilancio tra neuropeptide Y e produzione di CRH-cortisolo nella regolazione dei comportamenti di ansia, paura e depressione. Diverse ricerche indicano che una maggior produzione di neuropeptide Y comporta una resilienza psicobiologica 4. Emozione e desiderio Curiosità, esploratività, emozione, desiderio.... Il desiderio ha diverse facce che contribuiscono alla sua costruzione. Uno di queste è la “motivazione di curiosità”, la fame di stimoli nuovi che contrastano la monotonia (D. E. Berlyne). E’ una delle caratteristiche del cervello evoluto dei mammiferi superiori che si oppone a quella mancanza di stimoli che sono essenziali a lubrificare la “macchina cerebrale” per tenerla in efficienza. Desideri inconsci e mascherati. L’emozione contribuisce a “incarnare” il desiderio, a connotarlo e dargli quella pregnanza di cui sarebbe incapace la sola sfera cognitiva (A. Damasio). Ci sono desideri inconsci, opachi alla ragione, e desideri mascherati che non prendiamo in considerazione o ci rifiutiamo di analizzare perché suscitano un senso di vergogna, comportano paure inaffrontabili o sono in contrasto con l’immagine che abbiamo di noi stessi Fuseli, Henry (1741-1825) The Nightmare. Ca. 1781. Desideri. Emozioni, stati viscerali. Tutti i desideri sono caratterizzati da una componente emotiva più o meno forte, da uno “stato viscerale” che indica alla mente che il soddisfacimento di un desiderio non comporta soltanto una valutazione prettamente cognitiva. Nelle stesse credenze può esistere una componente viscerale, il che le accomuna, almeno in parte, alle pulsioni e desideri. Desiderio e dipendenza. Il desiderio di gloria e successo di Julien Sorel, il protagonista de Il Rosso e il nero di Stendhal, il desiderio di realizzazione e d’amore da parte del giovane Werther, la brama dell’avaro di Molière stanno a indicare come passione e desiderio generino un’affannosa ricerca dell’oggetto desiderato, una dipendenza che domina l’esistenza così come la droga per il tossicodipendente. Cosa hanno in comune la dipendenza da emozioni, come nel caso dell’amore, e la dipendenza da sostanze? Esistono degli elementi comuni oppure esse hanno qualcosa di fondamentalmente diverso? (Jon Elster) Circuiti cerebrali della dipendenza Controllo inibitorio PFC PFC ACG ACG OFC OFC SCC Hipp NAcc NAcc Ricompensa VP VP Spinta motivazionale/ AmygMEMORIA/ Apprendimento (saliency) Area ventrale tegmentale Nucleo Accumbens ipotalamo Striato ventrale amigdal a Dependence of Verbal Memory on Striatal Striata DAT Interference recall Delayed recall 15 15 12 12 9 9 Number of words Compromissione funzioni cognitive 6 Number of words 6 R = 0.70 p < 0.005 3 0 1 1,2 1,4 1,6 1,8 2 Dopamine transporter (Bmax/Kd) R = 0.64 p < 0.01 3 0 1 1,2 1,4 1,6 1,8 2 Dopamine transporter (Bmax/Kd) Source: Source: Volkow, Volkow, N.D. N.D. et et al., al., Am Am J. J. Psychiatry, Psychiatry, 158(3), 158(3), pp. pp. 377-382, 377-382, 2001. 2001. Pubblicità e dipendenza. Read Montague (2004) dimostra il divario tra gusto e vista in rapporto a due bibite concorrenti, la Coca-Cola e la Pepsi Occhi bendati: gusto, preferiscono Pepsi, Occhi aperti: vista, preferiscono Coca-Cola, corteccia prefrontale mediana (ricordi, sensazioni, Accumbens (piacere e rinforzo) sentimenti, affettività) Pubblicità e manipolazione dei desideri. Una forma di dipendenza è quella indotta dalla pubblicità al fine di orientare i desideri delle persone. “Si deve riconoscere che il pubblicitario, per certi versi, è un manipolatore di cervelli quanto un neurochirurgo, anche se i suoi attrezzi e i suoi strumenti sono diversi” ( Advertising Age 1957)