www.infoparlamento.it 3 dicembre 2015 Commissione Sanità (12a) - Seguito dell'indagine conoscitiva sulla sostenibilità del Servizio sanitario nazionale con particolare riferimento alla garanzia dei principi di universalità, solidarietà ed equità: audizione del professor Francesco Bevere, direttore generale dell'Agenas (Resoconto sommario) 12a – Audizione Bevere (doc. audizione) 12a – Audizione Bevere (doc. 2 – Rapporto sullo stato di attuazione delle azioni adottate dalla sanità pubblica in materia di trasparenza ed integrità ) 12a – Audizione Bevere (doc. 3 – Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione) 12a – Audizione Bevere (doc. 4 – Modulistica) 12a – Audizione Bevere (doc. 5 – Modulistica) 12a – Audizione Bevere (doc. 6 – Schede di sintesi su aree di rischio generali e aree di rischio specifiche) 12a – Audizione Bevere (doc. 7 – Slide aggiornamento Piano Nazionale Anticorruzione, sezione sanità) Nella seduta del 1 dicembre è intervenuto in Commissione il Professor Bevere, direttore generale dell’Agenas, il quale ha effettuato una sintesi delle principali attività svolte dall'Agenzia in collaborazione con l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e con il Ministero della salute. Si è soffermato, anzitutto, sui contenuti e sulle finalità del protocollo d'intesa stipulato da Agenas ed ANAC in data 5 novembre 2014. Quindi ha dato conto degli aspetti salienti della Sezione sanità del Piano nazionale anticorruzione 2015. Ha segnalato inoltre che al Protocollo d’intesa con l’ANAC è seguito un documento d’intenti contenente le principali linee di attività condivise con l’Autorità, per la realizzazione delle quali l’AGENAS ha coinvolto, oltre che l’Istituto Superiore di Sanità e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), anche i principali stakeholders, quali la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (FNOMCEO), la Federazione delle Società Medico-Scientifiche Italiane(FISM), Cittadinanzattiva, l'Assobiomedica, Confindustria, Farmindustria, la Società italiana di farmacia ospedaliera (SIFO), la Società Italiana di Farmacia Clinica e Terapia (SIFaCT) e la Federazione italiana medici di medicina generale (FIMMG); ed ha stipulato anche accordi di collaborazione con Università ed enti pubblici e privati, organizzando gruppi di lavoro composti da esperti in materia. In conclusione, ha ricordato che tra le collaborazioni di cui s'è avvalsa l'Agenas si annovera anche quella con l’Associazione "Libera", finalizzata a fornire una prima disamina del livello di trasparenza raggiunto dalle aziende sanitarie: da tale collaborazione è scaturita la redazione delprimo "Rapporto su trasparenza, etica e legalità nel settore sanitario". La dottoressa Borsellino ha poi illustrato in maggiore dettaglio i contenuti della Sezione sanità del Piano nazionale anticorruzione 2015 ed ha offerto elementi informativi in merito all'attuazione della normativa sulla trasparenza in sanità. Sono poi seguiti interventi per la formulazione di quesiti e considerazioni da parte dei senatori. La senatrice Fucksia (M5S) ha domandato quali iniziative siano state poste in essere per limitare il ruolo della politica nelle nomine dei vertici delle Aziende sanitarie. Ha domandato poi se non sia opportuno agevolare la presentazione di denunce e segnalazioni di illeciti nel settore sanitario, anche in forma anonima. La senatrice Simeoni (Misto) ha chiesto se si effettui un monitoraggio dei processi di affidamento ai privati di alcuni servizi sanitari cruciali, come quello d'emergenza, in particolare per quanto attiene alla trasparenza delle procedure e alla sussistenza di adeguati requisiti in capo agli affidatari. La senatrice Dirindin (PD), relatrice per la procedura informativa, ha segnalato che sembra mancare un'azione di coordinamento, sia a livello regionale che nazionale, nei riguardi dei 1 www.infoparlamento.it 3 dicembre 2015 responsabili della trasparenza delle singole strutture e domanda se siano allo studio misure per ovviare a tale criticità. Il senatore D'Ambrosio Lettieri (CoR), relatore per la procedura informativa, ha premesso che per superare le problematiche della corruzione nel settore sanitario è necessario un cambio di passo culturale ed etico, oltre che una rigorosa applicazione delle normative in materia. Ciò posto, ha domandato se sia stato stimato il costo delle corruzione nel settore sanitario. Ha chiesto, inoltre, se sia stato effettuato o sia allo studio un monitoraggio analitico delle inadempienze delle singole strutture sanitarie rispetto agli obblighi posti dalla normativa in materia di trasparenza. Il professor Bevere, in merito al quesito relativo ai responsabili della trasparenza, ha convenuto sull'opportunità di un'azione di coordinamento ad essi dedicata, ma reputa al contempo cruciale un'attenzione particolare al profilo delle competenze, non sempre tenuto nella dovuta considerazione. Ritiene senz'altro meritevoli di approfondimento le implicazioni degli accorpamenti tra aziende sanitarie per ciò che attiene all'applicazione della normativa sulla trasparenza. In riferimento ai quesiti concernenti le regole per le strutture accreditate, ha espresso l'avviso che anche gli ospedali religiosi "classificati" debbano essere annoverati tra le strutture soggette alla normativa in materia di trasparenza: ogni ente che eroghi prestazioni nell'ambito del Servizio sanitario nazionale dovrebbe, a suo giudizio, osservare gli stessi obblighi. Quanto infine alla domanda sul monitoraggio degli adempimenti da parte delle singole strutture, ha fatto presente che si tratta di un'attività che esula, allo stato, dal novero delle competenze di Agenas, pur trattandosi senz'altro di un aspetto cruciale; anche a tal proposito, ritiene che la predisposizione di una modulistica standard potrà essere d'ausilio. La dottoressa Borsellino ha fatto presente che, stando anche a quanto asserito dall'ANAC, non vi sono allo stato stime precise dei costi della corruzione in sanità. Tuttavia, ritiene ipotizzabile che la corruzione assorba il 6 per cento delle risorse del settore sanitario. In tema di denuncie anonime, ha rilevato che manca una specifica regolamentazione e reputa che questo possa essere un settore di intervento, anche al fine di tutelare i cosiddetti whistleblowers. Conviene, infine, che per affrontare le problematiche della trasparenza sia necessario un cambio di passo culturale, ragione per cui tra le varie iniziative in materia si sta puntando molto sul potenziamento della formazione. Il seguito dell’indagine è stato infine rinviato. 2