SCHEDA PAESE SAMOA DATI DI BASE Nome Ufficiale: Superficie: Popolazione: Capitale: Forma di Governo: Capo dello Stato: Capo del Governo: Ministro degli Affari Esteri: Sistema legislativo: Sistema legale: Suffragio: Gruppi etnici: Religioni: Lingue: Partiti politici principali: Prossime elezioni Voto Moratoria Universale della Pena di Morte (2014): Stato Indipendente di Samoa (Malo Saʻoloto Tutoʻatasi o Sāmoa) 2.831 Km2 197,773 (stime luglio 2015) Apia Monarchia costituzionale elettiva Tui Atua Tupua Tamasese Efi Tuila’epa Lupesoliai Sailele Malielegaoi Tuila’epa Lupesoliai Sailele Malielegao Assemblea unicamerale (Fono) Basato su corti inferiori e una Corte d’Appello Universale (21 anni) Samoani (92.6%), Euronesiani [individui di sangue europeo e polinesiano] (7%), Europei (0.4%) Protestanti, 57.4% (Congregazionalisti, 34.8%; Metodisti, 13.7%; Assembleari di Dio, 8%; Avventisti Del Settimo Giorno, 3.9%); Cattolici (19.4%), Mormoni (15.2%), altri Cristiani (5.5%) Samoana (ufficiale) e Inglese The Human Rights Protection Party (HRPP); Tautua Samoa Party (TSP) Marzo 2021 (ultime elezioni: 2016) Favorevole CENNI STORICI Le isole vulcaniche di Samoa si trovano a metà strada fra le Hawaii e la Nuova Zelanda e immediatamente a ovest delle Samoa Americane. Le due isole principali, Upolu e Savai’i, occupano un'area leggermente più piccola della Valle d'Aosta e costituiscono la maggior parte della terraferma. Le uniche altre due isole abitate, Manono e Apolima, sono due piccoli isolotti situati nello Stretto di Apolima, che separa Upolu da Savai’i. Un certo numero di isole disabitate e alcuni atolli isolati costituiscono il resto del paese. Le origini di Samoa sono avvolte nell’incertezza. La teoria più accreditata sostiene che i samoani, come gli altri polinesiani, siano originari delle Indie Orientali, della Penisola della Malesia o delle Filippine, ma i samoani affermano di essere originari delle Samoa stesse. Essi ritengono di rappresentare la culla della cultura polinesiana, una stirpe plasmata dal dio Tagaloa mentre era intento a creare il mondo. Reperti archeologici attestano una presenza umana a Samoa intorno al 3000 a.C. Già intorno al 1770 le Isole Samoa erano visitate da navi mercantili che percorrevano la rotta delle spezie ed erano alla ricerca della grande terra del Sud. All’inizio del XIX secolo arrivarono i missionari, che furono accolti da un’entusiasta accettazione del cristianesimo. Tra il 1886-1894 una sanguinosa guerra civile fu combattuta tra i samoani oppositori al controllo tedesco e quelli favorevoli; la Seconda Guerra Civile samoana si consumò invece nel 1898-9, sempre a seguito delle interferenze occidentali nell’area. La contesa delle Isole di Samoa tra Gran Bretagna, Stati Uniti e Germania risultò nella divisione delle isole in due: ai tedeschi venne consegnata la parte occidentale, agli americani quella orientale. Con lo scoppio della Grande Guerra nel 1914, la Nuova Zelanda, a fianco dell’Intesa, occupò le Samoa Occidentali, instaurandovi un proprio governo. Nel 1961 fu presentata una proposta ufficiale di autodeterminazione alle Nazioni Unite e l’indipendenza venne concessa nel gennaio del 1962. Dal 1995 il paese ha cambiato nome in Stato Indipendente di Samoa. Alla fine di dicembre 2011, Samoa balzò in avanti di un giorno, omettendo il 30 dicembre dal calendario locale, trasferendosi ad ovest della linea di data internazionale. Questa modifica fu decisa per incrementare i rapporti economici con l'Australia e la Nuova Zelanda. Infatti, prima del 2012 Samoa era 21 ore indietro a Sydney, mentre ora risulta tre ore avanti. Il fuso orario precedente, concordato il 4 luglio del 1892, era mirato ai rapporti commerciali con gli operatori economici californiani. POLITICA INTERNA Dopo quasi mezzo secolo di amministrazione fiduciaria della Nuova Zelanda, nel 1962 Samoa è stata la prima colonia del Pacifico a diventare uno stato indipendente. A celebrazione di quell’evento, il 1º giugno (Independence Day) è Festa Nazionale. Samoa è una democrazia parlamentare. L’assemblea unicamerale, il Fono, è composta da 49 membri. Di questi, 47 sono solitamente capi famiglia (o Matai), mentre i restanti due sono eletti. A seguito delle elezioni, che si tengono ogni cinque anni, la maggioranza del Fono elegge un Primo Ministro, che a sua volta seleziona i dodici membri del Gabinetto. Il governo è soggetto alla fiducia dell’assemblea. Al vertice vi è un Capo dello Stato, il quale esercita principalmente un potere di controllo sugli atti del Gabinetto. Il suffragio universale è una conquista relativamente recente, essendo stato introdotto nel 1990 mediante referendum. In precedenza il diritto di voto era riservato a circa ventimila samoani sulla base della loro estrazione nobiliare. Al momento dell’indipendenza, due dei principali capi tribù vennero nominati Capi di Stato a vita. Scomparso l’ultimo di questi nel 2007, Samoa è diventato a tutti gli effetti una repubblica. L’attuale Capo dello Stato è Tuiatua Tupua Tamasese Efi, eletto dal Fono nel 2007 e riconfermato nel 2012 per un ulteriore mandato di cinque anni. I partiti principali sono due: lo Human Rights Protection Party (HRPP) e il Tautua Samoa Party (TSP). L’HRPP ha vinto le elezioni nel 1988, nel 1991, nel 1996, nel 2001, nel 2006 e nel 2016. Leader del partito è Tuila’epa Sa’ilele Malielegaoi, che dal 1998 ha ricoperto il ruolo di Primo Ministro e di Ministro degli Esteri ininterrottamente. Il governo è stato soggetto a dure critiche in relazione agli sforzi messi in atto per rimediare ai danni dello tsunami che ha colpito Samoa nel settembre 2009, causando 143 vittime e ingenti danni all’isola di Upolu. Nel tentativo di perdere meno voti possibile, con il budget di maggio 2010 il governo ha innalzato tutti i salari del settore pubblico, e spendendo ingenti somme in settori quali sanità e istruzione, decisioni che non hanno mancato di aumentare la popolarità del partito al potere. Nel maggio 2010 si sono tenute tre by-elections, in seguito all’espulsione dal parlamento dei tre membri del TSP eletti nel 2006 tra le file dell’HRPP e accusati di aver fondato un nuovo partito mentre erano in carica, cosa vietata dalla legge samoana. Il TSP è riuscito a riconquistare due dei tre seggi, accusando il partito rivale di pesanti pressioni sugli elettori da parte delle autorità di villaggio. Ciò induce molti a ritenere che l’HRPP potrebbe anche ridurre ulteriormente i margini di democraticità della vita politica samoana pur di non perdere il potere. In occasione delle elezioni generali tenutesi nel marzo 2011, gli elettori hanno confermato al potere lo Human Rights Protection Party (HRPP), con 30 dei 49 seggi parlamentari. Il Tautua Samoa Party (TSP) ha peraltro conquistato 13 seggi, superando la soglia di sbarramento di 9 seggi e affermandosi ufficialmente come partito di opposizione. Le successive elezioni si sono tenute a marzo 2016. Il fatto che i sondaggi vedessero favorito l’HRPP riflette in parte la natura della società samoana, dove l’associazione del HRPP al potere è radicata attraverso stretti legami interfamiliari tipici di una piccola popolazione. Nell’ultima consultazione elettorale del 4 Marzo 2016 lo Stato Indipendente di Samoa ha visto la riconferma del Primo Ministro Tuilaepa Aiono Sailele Malielegaoi. Ottenendo ben 44 posti in Parlamento sui 49 totali, il suo partito, Humar Rights Protection Party (HRPP), rimane al governo del Paese. Il Primo Ministro Malielegaoi prolunga, dunque, il suo mandato, iniziato nel 1998. Nella tornata elettorale in oggetto il partito dell’opposizione ha conquistato solamente 3 seggi, con i restanti due assegnati al partito indipendentista. A seguito della vittoria, il partito HRPP ha nominato come Vice Primo Ministro Fiame Naomi Mata'afa, la figlia di un ex Primo Ministro. Naomi Mata'afa, e’ una delle quattro donne ad essere elette e la prima donna ad assumere questa carica. ECONOMIA L’economia di Samoa è basata sull’agricoltura, che ottiene forti sussidi statali ed impiega circa due terzi della forza lavoro. Le principali colture sono la noce di cocco, le banane, il cacao e il taro (radice commestibile). Importante è anche il settore turistico, mentre l’industria manifatturiera è di piccole dimensioni. L’agricoltura e la pesca rappresentano oltre il 50% del PIL e il 90% dell’export (banane, noci di cocco, albero del pane, pescato). In anni recenti ci sono stati investimenti mirati a promuovere lo sviluppo di imprese manifatturiere (soprattutto nella lavorazione dei prodotti agricoli). Il 30% della popolazione è impiegata nel settore pubblico e ancora forte è la dipendenza dagli aiuti esteri. Importanti anche le rimesse dei samoani all’estero, principalmente residenti in USA, Nuova Zelanda ed Australia, paesi questi che rappresentano i principali partner commerciali delle Samoa. Le rimesse degli samoani che lavorano all'estero, che erano pari a circa il 22% del PIL nel 2012, hanno registrato un crollo in anni recenti a causa della riduzione delle opportunità di guadagno dovuta alla crisi economico-finanziaria negli USA. Tuttavia, la prevista crescita dei salari in Australia e Nuova Zelanda, le altre principali fonti di rimesse samoane, durante il triennio 2014-2016, dovrebbe garantire flussi maggiori sia delle rimesse che degli introiti del settore turistico (australiani e neozelandesi compongono la maggioranza degli arrivi turistici a Samoa). A seguito dell’insuccesso delle politiche economiche condotte negli anni Novanta, sono stati introdotti importanti cambiamenti concernenti il controllo del deficit di bilancio e significative riforme strutturali. Il governo ha anche introdotto delle misure volte a consolidare le entrate fiscali di base e ha promosso alcune privatizzazioni. Inoltre, dal 1996, con l’approvazione di una nuova strategia di sviluppo, Samoa ha avviato importanti riforme economiche, che hanno lentamente trasformato il paese in uno dei meglio amministrati tra i piccoli stati insulari del Pacifico. Le riforme hanno interessato il settore sanitario, l’istruzione, lo sviluppo rurale, il pubblico impiego e il sistema finanziario, fiscale e tariffario. È stata così raggiunta una buona stabilità macroeconomica, una crescita diffusa ai vari comparti e un significativo miglioramento degli indicatori sociali. L’impatto della crisi asiatica ha fatto crollare il PIL nel 1997, ma è cresciuto del 6% all’anno nel 2001 e nel 2002, grazie anche alla rimozione di alcune barriere all’investimento privato e alla riduzione delle tariffe imposte all’attività economica. Negli anni successivi l’economia di Samoa ha registrato fra le migliori performance degli Stati insulari del Pacifico e nell’incerto scenario regionale Samoa poteva essere considerata un’eccezione, con un quadro economico in costante crescita. Tali positivi risultati sono stati realizzati grazie anche alla stabilità politica che caratterizza il paese. Nel corso del 2009, tuttavia, crisi economica e tsunami hanno cambiato sensibilmente la situazione economica samoana. Il governo è stato accusato di appropriazione indebita di fondi destinati alla ricostruzione, nonché di costruzione di edifici scadenti in sostituzione di quelli andati distrutti. Dopo che lo tsunami e un bilancio preelettorale avevano portato il rapporto deficit/PIL a sfondare la soglia del 10%. I tentativi del governo per ridurre il deficit fiscale hanno dovuto fare i conti con i costi necessari per la ricostruzione a seguito del passaggio del ciclone tropicale “Evan”, che ha colpito duramente il paese nel dicembre 2012, causando danni ingenti alle colture agricole ed alle infrastrutture, soprattutto sull'isola di Upolu, che era stata duramente colpita anche dallo tsunami del 2009. Secondo stime governative i danni causati da “Evan” sarebbero ammontati a 215 mln. US$, con perdite economiche che hanno provocato una contrazione del PIL nel 2013 dello 0,5%. Nel maggio 2012 Samoa ha formalmente aderito all'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC). Ciò con effetti stimolanti per il settore produttivo nazionale, spinto a fornire prodotti e servizi migliori. Il più facile accesso al mercato locale delle merci estere, incluse le importazioni connesse con la ricostruzione post-ciclone, ha la sua incidenza sulla bilancia commerciale del Samoa almeno nel breve periodo. Continuano inoltre i negoziati per la partecipazione di Samoa all’accordo di libero scambio tra le nazioni insulari del Pacifico, l’Australia e la Nuova Zelanda, denominato “Pacific Agreement con Closer Economic Relations Plus” (PACER Plus). Nel marzo 2013 la Banca Mondiale si è impegnata a fornire fondi a Samoa del valore di 20 mln. US$, metà della somma in forma di sovvenzioni e il resto in crediti agevolati a zero tassi d’interesse. La Banca Asiatica di Sviluppo ha fornito 500.000 US$ in fondi destinati all’emergenza in risposta all’appello lanciato immediatamente dopo il passaggio del ciclone “Evan”. Aiuti sono stati promessi anche dall'Australia (9 mln. US $) e dalla Nuova Zelanda (3,3 mln. US$). Tuttavia, gli accordi stipulati con la Banca Mondiale accrescono la dipendenza di Samoa dagli aiuti stranieri e incidono negativamente sul debito pubblico. In rapporto al PIL nominale si stima che nel 2010 e 2011 il debito pubblico samoano abbia superato il tetto del 50% autoimposto dal governo. L'incremento riflette un'espansione del deficit di bilancio a seguito dello stanziamento pubblico di risorse per finanziare gli aiuti alla ricostruzione seguita allo tsunami del 2009, nonché al rallentamento nella crescita delle entrate fiscali. Gli sforzi per la ricostruzione continueranno a gravare sulle finanze pubbliche almeno fino al 2015. Il deficit di bilancio è stimato al 7,2 % del PIL almeno fino al 2015. Riguardo alla politica monetaria, si prevede che la Banca Centrale di Samoa (CBS) continuerà a sostenere il settore privato in una congiuntura di debole crescita economica. Al fine di contrastare gli effetti sull'economia nazionale dello tsunami del 2009 e del rallentamento dell'economia mondiale, la CBS mantiene i tassi di interesse sostanzialmente invariati dal 2010 e, al fine di favorire l'espansione del PIL, dal novembre 2012 privilegia prestiti a tassi scontati a sostegno di settori economici selezionati. La prevista ripresa delle rimesse sarà controbilanciata dal calo nel settore manifatturiero, con la crescita economica che slitterà al +1,4%. Il calo globale dei prezzi dei prodotti alimentari e del carburante aiuterà a mantenere bassa l'inflazione sui prezzi al consumo nel periodo 2014-15, con una media annuale del 2,6%, ciò nonostante l'indebolimento della valuta samoana, da 2,32 Tala per 1 US$ in media nel 2013, all’attuale 2,55 Tala per 1 US$. Tra le priorità del governo lo sviluppo del settore turistico, che negli ultimi anni ha registrato indici in forte crescita. Le tensioni che hanno avuto luogo nelle Isole Fiji hanno a loro volta spostato verso Samoa consistenti flussi di visitatori. Il settore del turismo, che rappresenta quasi un terzo del Pil di Samoa, si sta lentamente riprendendo dalla debole performance nel 2013, in parte causata dai danni ad alcune strutture turistiche sulla scia del ciclone Evan. Gli arrivi dei visitatori nel 2014 sono stati 130.955, con una crescita del 5%, tuttavia nel calcolo vanno inclusi anche quelli dovuti alla Conferenza Internazionale di settembre delle Piccole Isole in Via di Sviluppo del Pacifico (SIDS), significativi dal punto di vista statistico, quanto irripetibili. Ciò conferma le indicazioni di una crescita comunque lenta del settore almeno fino al 2016. Un’eventuale accelerazione avverrà compatibilmente al progressivo riadeguamento delle strutture turistiche danneggiate dal ciclone ed all'aumento dei redditi pro-capite in Australia e Nuova Zelanda, oltre all’ulteriore deprezzamento della valuta samoana. I prezzi al consumo sono scesi dello 0,4% nel 2014, complice il calo dei prezzi del carburante e dei prodotti alimentari a livello mondiale. Tuttavia, a marzo 2015 l'indice dei prezzi al consumo ha segnato una crescita del 0,4% anno su anno. A fine 2015 si prevede un tasso d’inflazione dell'1,2%, una svalutazione del tala e i previsti rincari a livello mondiale per il carburante e gli alimenti potrebbero spingere l'inflazione fino al 2,2% nel 2016. Il fatto che la pressione inflazionistica rimarrà sostanzialmente sotto controllo a Samoa riflette il lento ritmo previsto della crescita economica samoana nel prossimo futuro, assieme agli effetti derivanti dall'eliminazione degli ostacoli all'importazione dovuti all'adesione del paese all’OMC. La crescita del PIL dovrebbe rallentare all'1,4% nel 2015, con la contrazione, evidente alla fine del 2014 (1,6%), dei settori agricolo, edilizio e manufatturiero, per poi risalire moderatamente ed assestarsi all’1,8% nel 2016. In generale, la piccola economia samoana risente troppo della dipendenza da alcuni settori economici che hanno scarsa probabilità di una rapida espansione. Inoltre, gli sforzi di consolidamento fiscale nel biennio 2015-16 avranno ricadute negative sulle previsioni di crescita del PIL a medio termine. Nel periodo 2014-16, Samoa potrà beneficiare del sostegno finanziario da parte dei donatori internazionali (massimamente FMI , Nuova Zelanda e Australia), ma ciò comporterà un ulteriore incremento del già notevole debito estero del paese POLITICA ESTERA Samoa è membro attivo delle Nazioni Unite, del Commonwealth e del Pacific Islands Forum (PIF). Sebbene non sia dotato di una forza militare permanente, negli ultimi anni sono aumentate le ambizioni del paese ad avere un ruolo leader nella regione del Pacifico meridionale. Le iniziative sono mirate soprattutto a favorire la sicurezza, lo sviluppo economico e la crescita del commercio tra i vari stati dell’area. Tale azione viene principalmente svolta nell’ambito del PFI. La capitale Apia è sede del Quartier Generale del South Pacific Regional Environment Programme (SREP) e di altri uffici delle Nazioni Unite. Samoa vanta una lunga tradizione filo-occidentale, che tuttavia si sta col tempo evolvendo in un approccio pragmatico orientato al reperimento di risorse internazionali. Molto stretti sono naturalmente i rapporti politici ed economici con la Nuova Zelanda, con cui è in vigore un Trattato di Amicizia concluso nel 1962, dopo l’indipendenza, e che prevede l’intervento della Nuova Zelanda nel caso in cui Samoa richieda assistenza tecnica, amministrativa o di altro tipo. Si tratta dell’unico paese con il quale la Nuova Zelanda ha un accordo del genere. Tra i due Stati è in forza anche un Mutual Assistance Programme (MAP), che prevede un rapporto di difesa bilaterale. Negli ultimi anni Samoa ha inoltre beneficiato di importanti progetti di cooperazione da parte di Cina e Giappone. La Cina, ad esempio, ha finanziato i South Pacific Games che si sono tenuti nell’agosto 2007, mentre il Giappone ha impegnato notevoli risorse per la costruzione di scuole e collegi. Dal 2004 Samoa ha abolito la pena di morte. In linea generale il livello di rispetto dei diritti umani è buono, ma desta preoccupazione la condizione delle donne e dei fanciulli per via dei costumi e delle tradizioni locali. Nonostante sia l’Australia che la Nuova Zelanda abbiano più volte espresso la loro preoccupazione per la tendenza che negli ultimi anni ha portato Samoa verso il monopartitismo, gli aiuti di questi due Stati continueranno a pervenire. Più delicati i rapporti con alcuni dei vicini insulari, particolarmente Fiji, per la problematica politica interna di quel paese. Continuano i negoziati in vista di un eventuale ingresso nel WTO, così come della conclusione di un accordo di libero scambio tra Stati insulari del Pacifico, Australia e Nuova Zelanda, noto come Pacific Agreement on Closer Economic Relations-Plus (PACER Plus). Sul fronte degli scambi internazionali resta problematico il forte deficit della bilancia commerciale, che obbliga Samoa a fare affidamento sia sugli aiuti stranieri che sulle rimesse dei cittadini residenti all’estero. L’Unione Europea è impegnata a favore delle Piccole Isole in Via di Sviluppo del Pacifico (SIDS) con nuovi Programmi Indicativi Nazionali (NIP) firmati durante la conferenza SIDS a Samoa, nel settembre 2014. Questo ulteriore impegno nell'ambito del cosiddetto PATHWAY Samoa sarà cruciale per il raggiungimento di progressi in numerosi settori importanti nei prossimi sei anni. Vale la pena ricordare che l'Italia contribuisce al 17% del bilancio dell'Unione Europea (UE). Samoa risulta tra i destinatari di uno dei nuovi NIP per un valore di 20 mln. US$ (era 75 mln. US$ negli ultimi 12 anni), focalizzati su progetti relativi alla gestione delle risorse idriche ed ai servizi igienico-sanitari. RAPPORTI BILATERALI - Interscambio commerciale L’interscambio commerciale tra Italia e Samoa è contenuto e incostante. Secondo gli ultimi dati ISTAT nel 2014 l’Italia ha esportato a Samoa merci, massimamente macchinari e materiale da trasporto, per un valore totale di 486.483 € (+23,8% rispetto al 2013), mentre le nostre importazioni da Samoa nel 2014 riguardano articoli e transazioni non meglio specificati, pari a soli 3.289 € (non si riportano raffronti ad anni precedenti). - Cooperazione L’Italia ha finanziato attività di cooperazione allo sviluppo sia attraverso i fondi dell’Unione Europea che attraverso il Programma FAO Support to the Regional Programme for Food Security in the Pacific Island Countries. Tra il 2003 e il 2006 Samoa è stata pure oggetto di un’iniziativa di cooperazione denominata SOPAC Demand Side Management (DSM) Project, finanziata dal Governo italiano ed eseguita in ambito UNDESA, nel campo del mercato della produzione di energia elettrica. Samoa ha inoltre beneficiato del programma a finanziamento italiano Co-operation on Climate Change and on the Clean Development Mechanim under Article 12 of the Kyoto Protocol lanciato dai Ministeri degli Esteri e dell’Ambiente, per un valore di 8 mln. €, per rispondere alle sfide dei cambiamenti climatici sviluppando risorse di energie rinnovabili e biocarburanti a livello locale e migliorare così la sicurezza energetica dei piccoli Stati insulari del Pacifico. Nel 2007, l'Italia ha avviato un programma di partnership a lungo termine sulle energie rinnovabili e l'efficienza energetica con 14 Paesi SIDS, che si è dimostrato così efficace e concreto da catalizzare la partecipazione di altri donatori quali Austria, Lussemburgo e Spagna. Samoa è tra i 14 destinatari membri; alcuni progetti sono attuati a livello nazionale, altri a vivello regionale. Finora l'Italia ha investito nella regione del Pacifico più di 10 mln. US$, impegnandosi per altri 6 mln. US$, condividendo coi SIDS l'aspirazione ad un mondo sostenibile. Con fondi italiani (700.000 US$) l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) ha in corso a Samoa un progetto denominato “Greenhouse gas abatement through energy efficiency and biofuel applications in the land transport sector” e che porterà alla realizzazione di un impianto dimostrativo di gassificazione di biomassa. - Candidature e interessi italiani Samoa è solitamente ben disposto verso le candidature italiane alle varie organizzazioni internazionali. Da segnalare il sostegno a: - Elezione del Prof. Gaja alla Commissione ONU per il Diritto Internazionale (200711) - Consiglio di sicurezza dell’ONU (2007-2008) - Consiglio dei diritti umani dell’ONU (2007-10) - Consiglio ICAO (2007-10) - Consiglio Esecutivo UNESCO (2008-2011) - Consiglio dell’IMO (2008-2010) - Post Forum Dialogue del PIF (ottobre 2007) - BIE Expo Milano (2015) che e’ ancora in corso la decisione definitiva da parte di samoa come di altre piccole realta’ del pacifico - POC dell’Unione Postale Universale (2008) - Prof. Riccardo Pisillo Mazzeschi a membro del Comitato dei Diritti Umani (2008) - Consiglio di Sicurezza dell’ONU (2017-2018) Quanto alla riforma del Consiglio di Sicurezza, Samoa si è sempre espressa in favore delle aspirazioni giapponesi, in ragione anche del peso degli aiuti concessi da Tokyo.