SCHEDA PAESE
SAMOA
DATI DI BASE
Nome Ufficiale:
Superficie:
Popolazione:
Capitale:
Forma di Governo:
Capo dello Stato:
Capo del Governo:
Ministro degli Affari Esteri:
Sistema legislativo:
Sistema legale:
Suffragio:
Gruppi etnici:
Religioni:
Lingue:
Partiti politici principali:
Prossime elezioni
Voto Moratoria Universale della Pena
di Morte (2014):
Stato Indipendente di Samoa (Malo
Saʻoloto Tutoʻatasi o Sāmoa)
2.831 Km2
197,773 (stime luglio 2015)
Apia
Monarchia costituzionale elettiva
Tui Atua Tupua Tamasese Efi
Tuila’epa Lupesoliai Sailele Malielegaoi
Tuila’epa Lupesoliai Sailele Malielegao
Assemblea unicamerale (Fono)
Basato su corti inferiori e una Corte
d’Appello
Universale (21 anni)
Samoani (92.6%), Euronesiani [individui
di sangue europeo e polinesiano] (7%),
Europei (0.4%)
Protestanti, 57.4% (Congregazionalisti,
34.8%; Metodisti, 13.7%; Assembleari di
Dio, 8%; Avventisti Del Settimo Giorno,
3.9%); Cattolici (19.4%), Mormoni
(15.2%), altri Cristiani (5.5%)
Samoana (ufficiale) e Inglese
The Human Rights Protection Party
(HRPP); Tautua Samoa Party (TSP)
Marzo 2021 (ultime elezioni: 2016)
Favorevole
CENNI STORICI
Le isole vulcaniche di Samoa si trovano a metà strada fra le Hawaii e la Nuova
Zelanda e immediatamente a ovest delle Samoa Americane. Le due isole principali,
Upolu e Savai’i, occupano un'area leggermente più piccola della Valle d'Aosta e
costituiscono la maggior parte della terraferma. Le uniche altre due isole abitate,
Manono e Apolima, sono due piccoli isolotti situati nello Stretto di Apolima, che
separa Upolu da Savai’i. Un certo numero di isole disabitate e alcuni atolli isolati
costituiscono il resto del paese.
Le origini di Samoa sono avvolte nell’incertezza. La teoria più accreditata sostiene
che i samoani, come gli altri polinesiani, siano originari delle Indie Orientali, della
Penisola della Malesia o delle Filippine, ma i samoani affermano di essere originari
delle Samoa stesse. Essi ritengono di rappresentare la culla della cultura polinesiana,
una stirpe plasmata dal dio Tagaloa mentre era intento a creare il mondo. Reperti
archeologici attestano una presenza umana a Samoa intorno al 3000 a.C.
Già intorno al 1770 le Isole Samoa erano visitate da navi mercantili che percorrevano
la rotta delle spezie ed erano alla ricerca della grande terra del Sud. All’inizio del
XIX secolo arrivarono i missionari, che furono accolti da un’entusiasta accettazione
del cristianesimo. Tra il 1886-1894 una sanguinosa guerra civile fu combattuta tra i
samoani oppositori al controllo tedesco e quelli favorevoli; la Seconda Guerra Civile
samoana si consumò invece nel 1898-9, sempre a seguito delle interferenze
occidentali nell’area. La contesa delle Isole di Samoa tra Gran Bretagna, Stati Uniti e
Germania risultò nella divisione delle isole in due: ai tedeschi venne consegnata la
parte occidentale, agli americani quella orientale.
Con lo scoppio della Grande Guerra nel 1914, la Nuova Zelanda, a fianco dell’Intesa,
occupò le Samoa Occidentali, instaurandovi un proprio governo. Nel 1961 fu
presentata una proposta ufficiale di autodeterminazione alle Nazioni Unite e
l’indipendenza venne concessa nel gennaio del 1962. Dal 1995 il paese ha cambiato
nome in Stato Indipendente di Samoa.
Alla fine di dicembre 2011, Samoa balzò in avanti di un giorno, omettendo il 30
dicembre dal calendario locale, trasferendosi ad ovest della linea di data
internazionale. Questa modifica fu decisa per incrementare i rapporti economici con
l'Australia e la Nuova Zelanda. Infatti, prima del 2012 Samoa era 21 ore indietro a
Sydney, mentre ora risulta tre ore avanti. Il fuso orario precedente, concordato il 4
luglio del 1892, era mirato ai rapporti commerciali con gli operatori economici
californiani.
POLITICA INTERNA
Dopo quasi mezzo secolo di amministrazione fiduciaria della Nuova Zelanda, nel
1962 Samoa è stata la prima colonia del Pacifico a diventare uno stato indipendente.
A celebrazione di quell’evento, il 1º giugno (Independence Day) è Festa Nazionale.
Samoa è una democrazia parlamentare. L’assemblea unicamerale, il Fono, è
composta da 49 membri. Di questi, 47 sono solitamente capi famiglia (o Matai),
mentre i restanti due sono eletti. A seguito delle elezioni, che si tengono ogni cinque
anni, la maggioranza del Fono elegge un Primo Ministro, che a sua volta seleziona i
dodici membri del Gabinetto. Il governo è soggetto alla fiducia dell’assemblea. Al
vertice vi è un Capo dello Stato, il quale esercita principalmente un potere di
controllo sugli atti del Gabinetto. Il suffragio universale è una conquista
relativamente recente, essendo stato introdotto nel 1990 mediante referendum. In
precedenza il diritto di voto era riservato a circa ventimila samoani sulla base della
loro estrazione nobiliare. Al momento dell’indipendenza, due dei principali capi tribù
vennero nominati Capi di Stato a vita. Scomparso l’ultimo di questi nel 2007, Samoa
è diventato a tutti gli effetti una repubblica.
L’attuale Capo dello Stato è Tuiatua Tupua Tamasese Efi, eletto dal Fono nel 2007 e
riconfermato nel 2012 per un ulteriore mandato di cinque anni. I partiti principali
sono due: lo Human Rights Protection Party (HRPP) e il Tautua Samoa Party (TSP).
L’HRPP ha vinto le elezioni nel 1988, nel 1991, nel 1996, nel 2001, nel 2006 e nel
2016. Leader del partito è Tuila’epa Sa’ilele Malielegaoi, che dal 1998 ha ricoperto il
ruolo di Primo Ministro e di Ministro degli Esteri ininterrottamente.
Il governo è stato soggetto a dure critiche in relazione agli sforzi messi in atto per
rimediare ai danni dello tsunami che ha colpito Samoa nel settembre 2009, causando
143 vittime e ingenti danni all’isola di Upolu. Nel tentativo di perdere meno voti
possibile, con il budget di maggio 2010 il governo ha innalzato tutti i salari del
settore pubblico, e spendendo ingenti somme in settori quali sanità e istruzione,
decisioni che non hanno mancato di aumentare la popolarità del partito al potere. Nel
maggio 2010 si sono tenute tre by-elections, in seguito all’espulsione dal parlamento
dei tre membri del TSP eletti nel 2006 tra le file dell’HRPP e accusati di aver fondato
un nuovo partito mentre erano in carica, cosa vietata dalla legge samoana. Il TSP è
riuscito a riconquistare due dei tre seggi, accusando il partito rivale di pesanti
pressioni sugli elettori da parte delle autorità di villaggio. Ciò induce molti a ritenere
che l’HRPP potrebbe anche ridurre ulteriormente i margini di democraticità della vita
politica samoana pur di non perdere il potere.
In occasione delle elezioni generali tenutesi nel marzo 2011, gli elettori hanno
confermato al potere lo Human Rights Protection Party (HRPP), con 30 dei 49 seggi
parlamentari. Il Tautua Samoa Party (TSP) ha peraltro conquistato 13 seggi,
superando la soglia di sbarramento di 9 seggi e affermandosi ufficialmente come
partito di opposizione.
Le successive elezioni si sono tenute a marzo 2016. Il fatto che i sondaggi vedessero
favorito l’HRPP riflette in parte la natura della società samoana, dove l’associazione
del HRPP al potere è radicata attraverso stretti legami interfamiliari tipici di una
piccola popolazione.
Nell’ultima consultazione elettorale del 4 Marzo 2016 lo Stato Indipendente di
Samoa ha visto la riconferma del Primo Ministro Tuilaepa Aiono Sailele Malielegaoi.
Ottenendo ben 44 posti in Parlamento sui 49 totali, il suo partito, Humar Rights
Protection Party (HRPP), rimane al governo del Paese. Il Primo Ministro Malielegaoi
prolunga, dunque, il suo mandato, iniziato nel 1998. Nella tornata elettorale in
oggetto il partito dell’opposizione ha conquistato solamente 3 seggi, con i restanti due
assegnati al partito indipendentista.
A seguito della vittoria, il partito HRPP ha nominato come Vice Primo Ministro
Fiame Naomi Mata'afa, la figlia di un ex Primo Ministro. Naomi Mata'afa, e’ una
delle quattro donne ad essere elette e la prima donna ad assumere questa carica.
ECONOMIA
L’economia di Samoa è basata sull’agricoltura, che ottiene forti sussidi statali ed
impiega circa due terzi della forza lavoro. Le principali colture sono la noce di cocco,
le banane, il cacao e il taro (radice commestibile). Importante è anche il settore
turistico, mentre l’industria manifatturiera è di piccole dimensioni. L’agricoltura e la
pesca rappresentano oltre il 50% del PIL e il 90% dell’export (banane, noci di cocco,
albero del pane, pescato). In anni recenti ci sono stati investimenti mirati a
promuovere lo sviluppo di imprese manifatturiere (soprattutto nella lavorazione dei
prodotti agricoli). Il 30% della popolazione è impiegata nel settore pubblico e ancora
forte è la dipendenza dagli aiuti esteri.
Importanti anche le rimesse dei samoani all’estero, principalmente residenti in USA,
Nuova Zelanda ed Australia, paesi questi che rappresentano i principali partner
commerciali delle Samoa. Le rimesse degli samoani che lavorano all'estero, che erano
pari a circa il 22% del PIL nel 2012, hanno registrato un crollo in anni recenti a causa
della riduzione delle opportunità di guadagno dovuta alla crisi economico-finanziaria
negli USA. Tuttavia, la prevista crescita dei salari in Australia e Nuova Zelanda, le
altre principali fonti di rimesse samoane, durante il triennio 2014-2016, dovrebbe
garantire flussi maggiori sia delle rimesse che degli introiti del settore turistico
(australiani e neozelandesi compongono la maggioranza degli arrivi turistici a
Samoa).
A seguito dell’insuccesso delle politiche economiche condotte negli anni Novanta,
sono stati introdotti importanti cambiamenti concernenti il controllo del deficit di
bilancio e significative riforme strutturali. Il governo ha anche introdotto delle misure
volte a consolidare le entrate fiscali di base e ha promosso alcune privatizzazioni.
Inoltre, dal 1996, con l’approvazione di una nuova strategia di sviluppo, Samoa ha
avviato importanti riforme economiche, che hanno lentamente trasformato il paese in
uno dei meglio amministrati tra i piccoli stati insulari del Pacifico. Le riforme hanno
interessato il settore sanitario, l’istruzione, lo sviluppo rurale, il pubblico impiego e il
sistema finanziario, fiscale e tariffario. È stata così raggiunta una buona stabilità
macroeconomica, una crescita diffusa ai vari comparti e un significativo
miglioramento degli indicatori sociali.
L’impatto della crisi asiatica ha fatto crollare il PIL nel 1997, ma è cresciuto del 6%
all’anno nel 2001 e nel 2002, grazie anche alla rimozione di alcune barriere
all’investimento privato e alla riduzione delle tariffe imposte all’attività economica.
Negli anni successivi l’economia di Samoa ha registrato fra le migliori performance
degli Stati insulari del Pacifico e nell’incerto scenario regionale Samoa poteva essere
considerata un’eccezione, con un quadro economico in costante crescita. Tali positivi
risultati sono stati realizzati grazie anche alla stabilità politica che caratterizza il
paese.
Nel corso del 2009, tuttavia, crisi economica e tsunami hanno cambiato sensibilmente
la situazione economica samoana. Il governo è stato accusato di appropriazione
indebita di fondi destinati alla ricostruzione, nonché di costruzione di edifici scadenti
in sostituzione di quelli andati distrutti. Dopo che lo tsunami e un bilancio preelettorale avevano portato il rapporto deficit/PIL a sfondare la soglia del 10%.
I tentativi del governo per ridurre il deficit fiscale hanno dovuto fare i conti con i
costi necessari per la ricostruzione a seguito del passaggio del ciclone tropicale
“Evan”, che ha colpito duramente il paese nel dicembre 2012, causando danni ingenti
alle colture agricole ed alle infrastrutture, soprattutto sull'isola di Upolu, che era stata
duramente colpita anche dallo tsunami del 2009. Secondo stime governative i danni
causati da “Evan” sarebbero ammontati a 215 mln. US$, con perdite economiche che
hanno provocato una contrazione del PIL nel 2013 dello 0,5%.
Nel maggio 2012 Samoa ha formalmente aderito all'Organizzazione Mondiale del
Commercio (OMC). Ciò con effetti stimolanti per il settore produttivo nazionale,
spinto a fornire prodotti e servizi migliori. Il più facile accesso al mercato locale delle
merci estere, incluse le importazioni connesse con la ricostruzione post-ciclone, ha la
sua incidenza sulla bilancia commerciale del Samoa almeno nel breve periodo.
Continuano inoltre i negoziati per la partecipazione di Samoa all’accordo di libero
scambio tra le nazioni insulari del Pacifico, l’Australia e la Nuova Zelanda,
denominato “Pacific Agreement con Closer Economic Relations Plus” (PACER Plus).
Nel marzo 2013 la Banca Mondiale si è impegnata a fornire fondi a Samoa del valore
di 20 mln. US$, metà della somma in forma di sovvenzioni e il resto in crediti
agevolati a zero tassi d’interesse. La Banca Asiatica di Sviluppo ha fornito 500.000
US$ in fondi destinati all’emergenza in risposta all’appello lanciato immediatamente
dopo il passaggio del ciclone “Evan”. Aiuti sono stati promessi anche dall'Australia
(9 mln. US $) e dalla Nuova Zelanda (3,3 mln. US$).
Tuttavia, gli accordi stipulati con la Banca Mondiale accrescono la dipendenza di
Samoa dagli aiuti stranieri e incidono negativamente sul debito pubblico. In rapporto
al PIL nominale si stima che nel 2010 e 2011 il debito pubblico samoano abbia
superato il tetto del 50% autoimposto dal governo. L'incremento riflette
un'espansione del deficit di bilancio a seguito dello stanziamento pubblico di risorse
per finanziare gli aiuti alla ricostruzione seguita allo tsunami del 2009, nonché al
rallentamento nella crescita delle entrate fiscali. Gli sforzi per la ricostruzione
continueranno a gravare sulle finanze pubbliche almeno fino al 2015. Il deficit di
bilancio è stimato al 7,2 % del PIL almeno fino al 2015.
Riguardo alla politica monetaria, si prevede che la Banca Centrale di Samoa (CBS)
continuerà a sostenere il settore privato in una congiuntura di debole crescita
economica. Al fine di contrastare gli effetti sull'economia nazionale dello tsunami del
2009 e del rallentamento dell'economia mondiale, la CBS mantiene i tassi di interesse
sostanzialmente invariati dal 2010 e, al fine di favorire l'espansione del PIL, dal
novembre 2012 privilegia prestiti a tassi scontati a sostegno di settori economici
selezionati.
La prevista ripresa delle rimesse sarà controbilanciata dal calo nel settore
manifatturiero, con la crescita economica che slitterà al +1,4%. Il calo globale dei
prezzi dei prodotti alimentari e del carburante aiuterà a mantenere bassa l'inflazione
sui prezzi al consumo nel periodo 2014-15, con una media annuale del 2,6%, ciò
nonostante l'indebolimento della valuta samoana, da 2,32 Tala per 1 US$ in media nel
2013, all’attuale 2,55 Tala per 1 US$.
Tra le priorità del governo lo sviluppo del settore turistico, che negli ultimi anni ha
registrato indici in forte crescita. Le tensioni che hanno avuto luogo nelle Isole Fiji
hanno a loro volta spostato verso Samoa consistenti flussi di visitatori. Il settore del
turismo, che rappresenta quasi un terzo del Pil di Samoa, si sta lentamente
riprendendo dalla debole performance nel 2013, in parte causata dai danni ad alcune
strutture turistiche sulla scia del ciclone Evan. Gli arrivi dei visitatori nel 2014 sono
stati 130.955, con una crescita del 5%, tuttavia nel calcolo vanno inclusi anche quelli
dovuti alla Conferenza Internazionale di settembre delle Piccole Isole in Via di
Sviluppo del Pacifico (SIDS), significativi dal punto di vista statistico, quanto
irripetibili. Ciò conferma le indicazioni di una crescita comunque lenta del settore
almeno fino al 2016. Un’eventuale accelerazione avverrà compatibilmente al
progressivo riadeguamento delle strutture turistiche danneggiate dal ciclone ed
all'aumento dei redditi pro-capite in Australia e Nuova Zelanda, oltre all’ulteriore
deprezzamento della valuta samoana.
I prezzi al consumo sono scesi dello 0,4% nel 2014, complice il calo dei prezzi del
carburante e dei prodotti alimentari a livello mondiale. Tuttavia, a marzo 2015
l'indice dei prezzi al consumo ha segnato una crescita del 0,4% anno su anno. A fine
2015 si prevede un tasso d’inflazione dell'1,2%, una svalutazione del tala e i previsti
rincari a livello mondiale per il carburante e gli alimenti potrebbero spingere
l'inflazione fino al 2,2% nel 2016. Il fatto che la pressione inflazionistica rimarrà
sostanzialmente sotto controllo a Samoa riflette il lento ritmo previsto della crescita
economica samoana nel prossimo futuro, assieme agli effetti derivanti
dall'eliminazione degli ostacoli all'importazione dovuti all'adesione del paese
all’OMC.
La crescita del PIL dovrebbe rallentare all'1,4% nel 2015, con la contrazione,
evidente alla fine del 2014 (1,6%), dei settori agricolo, edilizio e manufatturiero, per
poi risalire moderatamente ed assestarsi all’1,8% nel 2016. In generale, la piccola
economia samoana risente troppo della dipendenza da alcuni settori economici che
hanno scarsa probabilità di una rapida espansione. Inoltre, gli sforzi di
consolidamento fiscale nel biennio 2015-16 avranno ricadute negative sulle
previsioni di crescita del PIL a medio termine.
Nel periodo 2014-16, Samoa potrà beneficiare del sostegno finanziario da parte dei
donatori internazionali (massimamente FMI , Nuova Zelanda e Australia), ma ciò
comporterà un ulteriore incremento del già notevole debito estero del paese
POLITICA ESTERA
Samoa è membro attivo delle Nazioni Unite, del Commonwealth e del Pacific Islands
Forum (PIF). Sebbene non sia dotato di una forza militare permanente, negli ultimi
anni sono aumentate le ambizioni del paese ad avere un ruolo leader nella regione del
Pacifico meridionale. Le iniziative sono mirate soprattutto a favorire la sicurezza, lo
sviluppo economico e la crescita del commercio tra i vari stati dell’area. Tale azione
viene principalmente svolta nell’ambito del PFI.
La capitale Apia è sede del Quartier Generale del South Pacific Regional
Environment Programme (SREP) e di altri uffici delle Nazioni Unite.
Samoa vanta una lunga tradizione filo-occidentale, che tuttavia si sta col tempo
evolvendo in un approccio pragmatico orientato al reperimento di risorse
internazionali. Molto stretti sono naturalmente i rapporti politici ed economici con la
Nuova Zelanda, con cui è in vigore un Trattato di Amicizia concluso nel 1962, dopo
l’indipendenza, e che prevede l’intervento della Nuova Zelanda nel caso in cui Samoa
richieda assistenza tecnica, amministrativa o di altro tipo. Si tratta dell’unico paese
con il quale la Nuova Zelanda ha un accordo del genere. Tra i due Stati è in forza
anche un Mutual Assistance Programme (MAP), che prevede un rapporto di difesa
bilaterale.
Negli ultimi anni Samoa ha inoltre beneficiato di importanti progetti di cooperazione
da parte di Cina e Giappone. La Cina, ad esempio, ha finanziato i South Pacific
Games che si sono tenuti nell’agosto 2007, mentre il Giappone ha impegnato notevoli
risorse per la costruzione di scuole e collegi.
Dal 2004 Samoa ha abolito la pena di morte. In linea generale il livello di rispetto dei
diritti umani è buono, ma desta preoccupazione la condizione delle donne e dei
fanciulli per via dei costumi e delle tradizioni locali.
Nonostante sia l’Australia che la Nuova Zelanda abbiano più volte espresso la loro
preoccupazione per la tendenza che negli ultimi anni ha portato Samoa verso il
monopartitismo, gli aiuti di questi due Stati continueranno a pervenire. Più delicati i
rapporti con alcuni dei vicini insulari, particolarmente Fiji, per la problematica
politica interna di quel paese.
Continuano i negoziati in vista di un eventuale ingresso nel WTO, così come della
conclusione di un accordo di libero scambio tra Stati insulari del Pacifico, Australia e
Nuova Zelanda, noto come Pacific Agreement on Closer Economic Relations-Plus
(PACER Plus).
Sul fronte degli scambi internazionali resta problematico il forte deficit della bilancia
commerciale, che obbliga Samoa a fare affidamento sia sugli aiuti stranieri che sulle
rimesse dei cittadini residenti all’estero.
L’Unione Europea è impegnata a favore delle Piccole Isole in Via di Sviluppo del
Pacifico (SIDS) con nuovi Programmi Indicativi Nazionali (NIP) firmati durante la
conferenza SIDS a Samoa, nel settembre 2014. Questo ulteriore impegno nell'ambito
del cosiddetto PATHWAY Samoa sarà cruciale per il raggiungimento di progressi in
numerosi settori importanti nei prossimi sei anni. Vale la pena ricordare che l'Italia
contribuisce al 17% del bilancio dell'Unione Europea (UE).
Samoa risulta tra i destinatari di uno dei nuovi NIP per un valore di 20 mln. US$ (era
75 mln. US$ negli ultimi 12 anni), focalizzati su progetti relativi alla gestione delle
risorse idriche ed ai servizi igienico-sanitari.
RAPPORTI BILATERALI
- Interscambio commerciale
L’interscambio commerciale tra Italia e Samoa è contenuto e incostante. Secondo gli
ultimi dati ISTAT nel 2014 l’Italia ha esportato a Samoa merci, massimamente
macchinari e materiale da trasporto, per un valore totale di 486.483 € (+23,8%
rispetto al 2013), mentre le nostre importazioni da Samoa nel 2014 riguardano articoli
e transazioni non meglio specificati, pari a soli 3.289 € (non si riportano raffronti ad
anni precedenti).
- Cooperazione
L’Italia ha finanziato attività di cooperazione allo sviluppo sia attraverso i fondi
dell’Unione Europea che attraverso il Programma FAO Support to the Regional
Programme for Food Security in the Pacific Island Countries.
Tra il 2003 e il 2006 Samoa è stata pure oggetto di un’iniziativa di cooperazione
denominata SOPAC Demand Side Management (DSM) Project, finanziata dal
Governo italiano ed eseguita in ambito UNDESA, nel campo del mercato della
produzione di energia elettrica.
Samoa ha inoltre beneficiato del programma a finanziamento italiano Co-operation
on Climate Change and on the Clean Development Mechanim under Article 12 of the
Kyoto Protocol lanciato dai Ministeri degli Esteri e dell’Ambiente, per un valore di 8
mln. €, per rispondere alle sfide dei cambiamenti climatici sviluppando risorse di
energie rinnovabili e biocarburanti a livello locale e migliorare così la sicurezza
energetica dei piccoli Stati insulari del Pacifico.
Nel 2007, l'Italia ha avviato un programma di partnership a lungo termine sulle
energie rinnovabili e l'efficienza energetica con 14 Paesi SIDS, che si è dimostrato
così efficace e concreto da catalizzare la partecipazione di altri donatori quali Austria,
Lussemburgo e Spagna. Samoa è tra i 14 destinatari membri; alcuni progetti sono
attuati a livello nazionale, altri a vivello regionale. Finora l'Italia ha investito nella
regione del Pacifico più di 10 mln. US$, impegnandosi per altri 6 mln. US$,
condividendo coi SIDS l'aspirazione ad un mondo sostenibile.
Con fondi italiani (700.000 US$) l'Unione Internazionale per la Conservazione della
Natura (IUCN) ha in corso a Samoa un progetto denominato “Greenhouse gas
abatement through energy efficiency and biofuel applications in the land transport
sector” e che porterà alla realizzazione di un impianto dimostrativo di gassificazione
di biomassa.
- Candidature e interessi italiani
Samoa è solitamente ben disposto verso le candidature italiane alle varie
organizzazioni internazionali. Da segnalare il sostegno a:
- Elezione del Prof. Gaja alla Commissione ONU per il Diritto Internazionale (200711)
- Consiglio di sicurezza dell’ONU (2007-2008)
- Consiglio dei diritti umani dell’ONU (2007-10)
- Consiglio ICAO (2007-10)
- Consiglio Esecutivo UNESCO (2008-2011)
- Consiglio dell’IMO (2008-2010)
- Post Forum Dialogue del PIF (ottobre 2007)
- BIE Expo Milano (2015) che e’ ancora in corso la decisione definitiva da parte di
samoa come di altre piccole realta’ del pacifico
- POC dell’Unione Postale Universale (2008)
- Prof. Riccardo Pisillo Mazzeschi a membro del Comitato dei Diritti Umani (2008)
- Consiglio di Sicurezza dell’ONU (2017-2018)
Quanto alla riforma del Consiglio di Sicurezza, Samoa si è sempre espressa in favore
delle aspirazioni giapponesi, in ragione anche del peso degli aiuti concessi da Tokyo.