MENSILE D’INFORMAZIONE MUSICALE Sir András Schiff © Joanna Bergin Dopo il sensazionale successo dello scorso mese, András Schiff, celeberrimo pianista di origini ungheresi ma ormai fiorentino d’adozione, prosegue il percorso – da lui stesso ideato – del ciclo Le tre ultime Sonate, con il secondo appuntamento di Sabato 9 Gennaio, al Teatro della Pergola, ore 16. Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert: i grandi classici ravvicinati in un unico programma per dialogare fra loro, confrontandosi sullo stesso campo del genere musicale della Sonata per pianoforte ma solo attraverso gli ultimi tre lavori del genere lasciati da ciascuno di loro. Un raffronto che mette in evidenza il gioco continuo fra originalità e affinità, anche grazie ai due differenti strumenti (un Bösendorfer e uno Steinway) che Schiff usa, alternandoli, nel programma di ciascun concerto. La seconda tappa parte con la Sonata KV 570 di Mozart, che contiene un Adagio dalla sublime cantabilità, affiancata al Beethoven della Sonata op.110, anch’essa segnata da un canto che è la conquista più commovente dell’ultima stagione creativa del compositore; nella seconda parte, la delicata e concisa Sonata Hob. XVI:51 di Haydn, scritta durante il secondo soggiorno londine- se del musicista, dialoga con la Sonata D 959 di Schubert, che sotto una forma classicamente concepita spalanca abissi di desolata malinconia. Noto anche per le sue maratone pianistiche monografiche (le integrali di Schubert, Beethoven, Bach) e come organizzatore musicale (è stato direttore artistico del festival di musica da camera Musiktage Mondsee, vicino a Salisburgo, e ha fondato l’Ittinger Pfingstkonzerte in Svizzera), acclamato nei maggiori centri concertistici e legato da lunga frequentazione agli Amici della Musica, Schiff si dedica anche all’attività di direttore: nel 1999 ha dato vita all’orchestra da camera Cappella Andrea Barca, dandole un nome di fantasia che è scherzosamente l’italianizzazione del proprio. Nel 2011, è balzato alla notorietà della cronaca per essersi pubblicamente opposto all’ondata di neonazismo e antisemitismo in Ungheria, decidendo di non suonare più in patria. Nel 2014, la regina Elisabetta d’Inghilterra ha conferito ad András Schiff il cavalierato per i servizi resi alla musica. Marcel Proust e la musica, con Maria Cassi e il trio Lucchesini-Rizzi-Brunello È un viaggio nella musica evocata da Marcel Proust, nelle pagine della monumentale À la recherche du temps perdu e nelle lettere, quello che viene proposto nell’appuntamento organizzato dagli Amici della Musica per Domenica 10 Gennaio, al Teatro della Pergola, ore 21. Un vero e proprio concertospettacolo, un percorso affascinante e insolito, dove le musiche che percorrono anche sotterraneamente gli scritti di Proust si intrecceranno alla lettura di quegli stessi passi che le rivelano. A guidarci in questo percorso sarà la nota attrice Maria Cassi, versatile e comunicativa interprete autrice e regista di spettacoli rappresentati in tutto il mondo (fra i quali Crepapelle e My Life with Men… and Other Animals), che darà voce ai testi di Proust affiancata da un trio di musicisti altrettanto Maria Cassi noti e legati a vicenda da felice consuetudine artistica, il pianista Andrea Lucchesini (ideatore del programma), il violinista Marco Rizzi e il violoncellista Mario Brunello: a loro il compito di accompagnare le parole di Proust eseguendo pagine per varie combinazioni timbriche di Debussy, Chopin, Hahn, Franck, Saint-Saëns, Fauré. “La musica è l’esempio unico di ciò che si sarebbe potuta dire – se non ci fosse stata l’invenzione del linguaggio (…) – la comunicazione delle anime”, scrive Proust ne La Prisonnière, il quinto volume della Recherche. E ancora: “Essa mi ha portato gioie e certezze ineffabili, e mi ha dato la prova che qualcos’altro esiste oltre il nulla (…). Essa corre come un filo conduttore attraverso il labirinto di tutta la mia opera”. In queste parole, spiega Andrea Lucchesini “è racchiuso il senso dell’omaggio musicale che abbiamo concepito, come una traccia tra le tante possibili per indagare il rapporto tra Proust e la musica: un rapporto fatto di passione e di piacere nell’ascolto, di attenzione critica verso le novità dei linguaggi compositivi, di desiderio di godere anche della musica più leggera senza alzare troppo il sopracciglio, di fiducia nella musica come cartina di tornasole per collocare i personaggi (e le persone incontrate) in una ideale gerarchia di autentica nobiltà d’animo. La musica che compare nella Recherche – continua Lucchesini – è sempre una musica immaginaria, frutto delle emozioni che pezzi diversi hanno suscitato nello scrittore, così forti e persistenti da incarnarsi nella cosiddetta ‘petite phrase’, vero e proprio leitmotiv nella storia d’amore tra Swann e Odette. Andremo quindi insieme alla ricerca delle musiche che percorrono sottotraccia l’opera proustiana, seguendo gli indizi disseminati nei tanti scritti e studi che l’hanno indagata, ma cercheremo al contempo di restituire l’atmosfera della Parigi tra XIX e XX secolo, ascoltandone l’eco che risuona in una delle menti più geniali dell’intera storia letteraria francese”. Andrea Lucchesini András Schiff e le Tre ultime Sonate, parte seconda GENNAIO 2016 Marco Rizzi ANNO XXVIII N. 1 Mario Brunello Lucchesini, Borrani e Brunello per i Trii di Schubert Lorenza Borrani © PhotoWerk Lunedì 11 Gennaio, al Saloncino della Pergola (ore 21), il progetto artistico disegnato per gli Amici della Musica dal pianista Andrea Lucchesini, che ne è anche interprete, si realizza in un nuovo appuntamento: un vero e proprio omaggio a Franz Schubert, con i Trii op.99 D 898 e op.100 D 929 (celeberrimo, quest’ultimo, per l’Andante con moto, impiegato da Kubrick per accompagnare le immagini del suo cult film Barry Lyndon), entrambi capolavori composti nel 1827, l’anno prima della morte; “femminile e lirico” il primo, “virile e drammatico” il secondo, li definì nientemeno che Robert Schumann, fra i più ammirati esegeti della musica di Schubert. Con Lucchesini al pianoforte, a ricomporre l’organico richiesto, e per formare un trio di scuola tutta italiana, ci saranno il violoncellista Mario Brunello e la violinista Lorenza Borrani, che torna a suonare nei cartelloni degli Amici della Musica di Firenze dopo ben quindici anni. All’epoca, Lorenza Borrani era un giovane e già brillante talento allevato alla Scuola di Musica di Fiesole; oggi, alla Scuola di Fiesole insegna, violino per i corsi di base e perfezionamento, e può vantare un’attività concertistica europea di primissimo piano, come solista, come musicista da camera (forma da anni un affiatato duo con il pianista Matteo Fossi), come violinista in formazioni orchestrali (nel 2008 è stata nominata leader solista della Mahler Chamber Orchestra of Europe) e anche come direttore d’orchestra. Ha inoltre fondato il progetto Spira Mirabilis, un laboratorio di studio per musicisti professionisti finalizzato all’esecuzione concertistica (anche su strumenti d’epoca) e animato dal principio di condividere ogni espe- Infanzia e adolescenza in musica con il pianoforte di Andrea Lucchesini La tenerezza dell’infanzia e le inquietudini dell’adolescenza affiorano nella musica del programma ideato e interpretato dal pianista Andrea Lucchesini, protagonista dell’appuntamento di Sabato 16 Gennaio, al Teatro della Pergola, ore 16. Un recital che esplora al pianoforte universi emotivi a tutti noi noti, fonte d’ispirazione continua per compositori d’ogni epoca: a cominciare da Robert Schumann – non a caso posto in apertura del programma – che nelle sue Kinderszenen op.15, delicate miniature fatte di toni ora fiabeschi ora giocosi, è il primo a osservare attraverso la musica la dimensione dell’infanzia. Dopo Schumann, ecco Chick Corea, che nei suoi Children’s Song (raccolti nel 1984) realizza miniature per bambini con la libertà della scrittura jazz, mentre le successive sei brevi pagine di Children’s Corner di Claude Debussy (dedicate alla figlia Emma, affettuosamente chiamate Chouchou) sono giocate fra l’illustrazione di atmosfere domestiche e le mode musicali, rivissute anche con raffinato gusto ironico, di quei primi anni del Novecento. Conclude il programma una scelta dai Preludi op.23 e op.32 di Sergej Rachmaninov. “A questa esplorazione del mondo magico dell’infanzia – spiega Andrea Lucchesini – ho pensato di accostare una serie di brevi composizioni che mi paiono invece, pur senza alcun esplicito programma, descrivere con intima adesione i tumulti dell’adolescenza. Nessun compositore a mio avviso ha saputo più di Rachmaninov dare voce alle passioni ed ai sommovimenti interiori che l’adolescenza porta con sé, e credo che questa capacità espressiva sia all’origine del successo duraturo di un musicista cui la critica non ha risparmiato i suoi strali, profetando già molto tempo fa un destino di oblio a composizioni che invece sono entrate stabilmente nel repertorio dei pianisti. Credo che una delle ragioni del favore che questa musica incontra risieda nella sua capacità di parlare direttamente all’interiorità. Rachmaninov riesce a descrivere con naturalezza l’aggressività impetuosa e la malinconia più struggente, la tenerezza più profonda e l’ira incontrollabile; proprio nella rinuncia ad ogni forma di moderazione, oltreché nella concisione temporale e nella libertà formale del preludio, l’autore trova il terreno più fertile per un’espressione del tutto autentica di stati interiori nei quali ciascuno può ritrovare la propria giovinezza emozionale. La sua voce, autentica e sincera, riesce così a risvegliare in noi la memoria dell’irragionevole, terribile e meravigliosa stagione che tutti abbiamo vissuto”. Il ritorno del Quartetto Foné con Bartók e Beethoven Domenica 17 Gennaio, al Saloncino del Teatro della Pergola (ore 21), dopo più di dieci anni di assenza, torna a suonare per gli Amici della Musica di Firenze il Quartetto Foné, protagonista di un nuovo appuntamento con il ciclo Il mondo del Quartetto. Nella formazione rinnovata (con Paolo Chiavacci e Marco Facchini violini e fondatori, ora assieme a Chiara Foletto viola e Filippo Burchietti violoncello), il Quartetto Fonè torna a farsi apprezzare cimentandosi in due pagine e due autori che ne hanno felicemente segnato la carriera fin dagl’inizi: ed è un dialogo fra Novecento e Ottocento di due capolavori estremi, l’amaro e mesto Quartetto n.6 di Bartók e il Quartetto op.132 di Beethoven, dove il contrappunto più rigoroso si sublima nella bellezza del canto. Formatosi alla scuola di Franco Rossi, violoncellista del leggendario Quartetto Italiano, il Quartetto Foné si è perfezionato con storiche formazioni di riferimento come il Quartetto Borodin e il Quartetto di Tokyo, con il violoncellista del quale, Sadao Harada, ha anche inciso il Sestetto “Souvenir de Florence” di Čajkovskij. Importante anche la registrazione del Quintetto di Schubert realizzata accanto al maestro di sempre, Franco Rossi. Attivo dal 1985, è presente nelle programmazioni dei maggiori centri concertistici italiani ed esteri, e collabora con artisti come il pianista Alexander Lonquich, l’oboista Hans-Jörg Schellenberger, il clarinettista Antony Pay. Nel suo repertorio, dove trovano spazio anche prime esecuzioni contemporanee, un posto di rilievo è dato proprio a Quartetto Foné Bartók e Beethoven, gli autori ai quali il Foné si è dedicato maggiormente di continuo approfondendoli in ammirati percorsi integrali. Per saperne di più www.quartettofone.it Il violino fuoriclasse di Sergej Krylov per Šostakovič e Kreisler Sergej Krilov www.mariobrunello.com http://edizioniteatrodelsale cibreofirenze.it rienza musicale fra gli interpreti ma anche con il pubblico. Dmitrij Šostakovič e Fritz Kreisler, l’Unione Sovietica e la Vienna del Novecento, amarezze e inquietudini esistenziali affiancate a un abilissimo e gioioso virtuosismo, con filo conduttore il violino. È un raffronto quanto mai interessante quello che viene proposto nell’appuntamento di Sabato 23 Gennaio (ore 16), al Teatro della Pergola: ideatore e protagonista ne è il superbo violinista russo Sergej Krilov, nell’occasione affiancato dal pianista di origini bielorusse Rostislav Krimer, fedele partner cameristico non solo di Krilov ma anche di Yuri Bashmet, Maxim Vengerov, Paul Badura-Skoda. Il programma si apre con Šostakovič, la Sonata per violino e pianoforte op.134, lavoro dell’estrema maturità del compositore russo (venne scritta nel 1969) e nato dall’ammirazione e dall’amicizia per il grande violinista David Oistrakh. Ai toni lugubri della Sonata di Šostakovič si contrappongono, nella seconda parte del concerto e appunto a disvelare l’altra faccia del Novecento, le atmosfere brillanti e il pirotecnico virtuosismo delle pagine di Kreisler, dal Capriccio viennese op.2 al Tamburino cinese op.3, dal Rondino su un tema di Beethoven al Preludio e Allegro nello stile di Gae- Rostislav Krimer Per saperne di più Sabato 9 Gennaio, ore 16 Teatro della Pergola Turni A, B, Bpiù, P Domenica 10 Gennaio, ore 21 Teatro della Pergola Turni A, C Sir ANDRÁS SCHIFF pianoforte Solopiano Le tre ultime Sonate (II) MOZART: Sonata in si bemolle maggiore KV 570. BEETHOVEN: Sonata in la bemolle maggiore op.110. HAYDN: Sonata in re maggiore Hob. XVI:51. SCHUBERT: Sonata la maggiore D 959. ANDREA LUCCHESINI pianoforte MARCO RIZZI violino MARIO BRUNELLO violoncello MARIA CASSI voce recitante La petite phrase: Marcel Proust e la musica DEBUSSY: Trio in sol maggiore: Andantino con moto, allegro. CHOPIN: Sonata per violoncello in sol minore op.65: Largo. HAHN: Sonata per violino e pianoforte in do maggiore: Modéré, très à l’aise, au gré de l’interprète; 2 Chansons, per violoncello e pianoforte. FRANCK: Sonata per violino e pianoforte in la maggiore: Allegretto ben moderato – Allegro. SAINT-SAËNS: Sonata n.1 per violino e pianoforte in re minore op.75: Allegro agitato. FRANCK: Sonata per violoncello e pianoforte in la maggiore (adattamento dalla Sonata per violino e pianoforte): Recitativo-Fantasia: Ben moderato – Allegretto poco mosso. FAURÉ: Trio per violino, violoncello e pianoforte in re minore op. 120: Andantino. Lunedì 11 Gennaio, ore 21 Teatro della Pergola - Saloncino Turni A, C ANDREA LUCCHESINI pianoforte LORENZA BORRANI violino MARIO BRUNELLO violoncello SCHUBERT: Trio in si bemolle maggiore op.99 D 898; Trio in mi bemolle maggiore op.100 D 929. Sabato 16 Gennaio, ore 16 Teatro della Pergola Turni A, B, Bpiù, P ANDREA LUCCHESINI pianoforte Solopiano Infanzia e adolescenza SCHUMANN: Kinderzenen op.15. CHICK COREA: Children’s Song: nn. 6, 15, 16, 17, 18, 20. DEBUSSY: Children’s Corner. RACHMANINOV: 10 Preludi op.23: n.2 in si bemolle maggiore, n.3 in re minore, n.4 in re maggiore, n.5 in sol minore, n.6 in mi bemolle maggiore. 13 Preludi op.32: n.1 in do maggiore, n.5 in sol maggiore, n.8 in la minore, n.12 in sol diesis minore, n.6 in fa minore. Domenica 17 Gennaio, ore 21 Teatro della Pergola - Saloncino Turni A, C Sabato 23 Gennaio, ore 16 Teatro della Pergola Turni A, B, Bpiù QUARTETTO FONÉ Il mondo del quartetto BARTÓK: Quartetto n.6 in re maggiore Sz 114. BEETHOVEN: Quartetto in la minore op.132. SERGEJ KRILOV violino ROTISLAV KRIMER pianoforte Šostakovič e Kreisler: due volti del Novecento fra Mosca e Vienna ŠOSTAKOVIČ: Sonata per violino e pianoforte op.134. KREISLER: Capriccio viennese op. 2 ; La Précieuse; Rondino su un tema di Beethoven; Gypsy Caprice; Londonderry Air; La Gitana; Dancing Doll; 3 Antiche danze viennesi: Liebesfreud, Liebesleid, Schön Rosmarin; Tamburino cinese op.3. Domenica 24 Gennaio, ore 21 Teatro della Pergola - Saloncino Turni A, Bpiù, C Lunedì 25 Gennaio, ore 21 Teatro della Pergola - Saloncino Turni A, C ALESSANDRO CARBONARE clarinetto Sir ANTONIO PAPPANO pianoforte SCHUMANN: Fantasiestücke op.73. BRAHMS: Sonata in mi bemolle maggiore op.120 n.2. SCHUMANN: Tre Romanze op.94. BRAHMS: Sonata in fa minore op.120 n.1. IAN BOSTRIDGE tenore JULIUS DRAKE pianoforte L’arte del canto SCHUBERT: Das Heimweh D 456; Sehnsucht D 879; Im Freien D 880; Bei dir Allein D 866 n.2; Der Wanderer an den Mond D 870; Das Zügenglöcklein D 871; Die Perle D 466; Freiwilliges Versinken D 700; Der zürnenden Diana D 707; Lied des Gefangenen Jägers D 843; Normans Gesang D 846; Der Wanderer D 493; Hippolits Lied D 890; An die Laute D 905; An mein Klavier D 342; Der Jüngling an der Quelle D 300; Wie Ulfru fischt D 525; Schlaflied D 527; An die Freunde D 654; Das Lied im Grünen D 917; Der Einsame D 800; Im Abendrot D 799. Sabato 30 Gennaio, ore 16 Teatro della Pergola Turni A, B, Bpiù, P Domenica 31 Gennaio, ore 21 Teatro della Pergola - Saloncino Turni A, Bpiù, C ANGELA HEWITT pianoforte Solopiano D. SCARLATTI: Sonata in re minore K.9; Sonata in do maggiore K.159; Sonata in si minore K.87, Sonata in la maggiore K.24; Sonata in si minore K.377; Sonata in re maggiore K.96. J.S. BACH: Partita n.2 in do minore BWV 826. D. SCARLATTI: Sonata in do maggiore K. 513; Sonata in fa maggiore K. 82; Sonata in la minore K. 109; Sonata in re minore K. 141; Sonata in fa minore K. 481. BEETHOVEN: Sonata in mi bemolle maggiore op.81a “Les Adieux”. ANGELA HEWITT pianoforte GIOVANNI SCAGLIONE violoncello HAYDN: Sonata per pianoforte in si minore Hob.XVI:32. BRAHMS: Sonata per violoncello e pianoforte in mi minore op.38. HAYDN: Sonata per pianoforte in sol maggiore Hob.XVI:40. HAYDN: Fantasia per pianoforte in do maggiore, Hob. XVII:4. BRAHMS: Sonata per violoncello e pianoforte in fa maggiore op.99. Per saperne di più www.carbonare.com www.santacecilia.it Serata Schubert con la voce di Ian Bostridge e il pianoforte di Julius Drake È interamente dedicato a Franz Schubert, a quella sua arte fatta di poetiche tenerezze, di malinconica profondità e di sinistri ripiegamenti, il nuovo appuntamento con l’Arte del Canto, Lunedì 25 Gennaio, al Saloncino del Teatro della Pergola (ore 21). Una ricchissima antologia di Lieder, genere prediletto da Schubert, con autentiche gemme che sono eloquente testimonianza di una raffinatezza di scrittura che affida alla voce un’espressività non di rado capace di lampi sorprendentemente moderni. Da Der Wanderer an den Mond D 870 a Der Wander D 493, da Schlaflied D 527 a Im Abendrot D 799, lo sfaccettato universo poetico dei Lieder di Schubert rivive in quest’appuntamento irrinunciabile per gli appassionati di vocalità grazie a una coppia di interpreti di fama internazionale e rinomati in questo repertorio, entrambi britannici: il tenore Ian Bostridge e il pianista Julius Drake. Bostridge è uno dei maggiori liederisti di oggi, padrone di un repertorio che dal barocco giunge sino alla musica contemporanea. Interprete degli oratori di Bach ed Händel, di opere di Mozart, Dvorak e Stravinskij, acclamatissimo in Britten (tanto da essere salutato come l’erede ideale di Peter Pears, il massimo interprete del musicista inglese), è peraltro dedicatario di un ciclo di Lieder scritti appositamente per la sua voce da Hans Werner Henze. La sua vasta curiosità intellettuale lo ha portato anche a collaborare all’inserto letterario del Financial Times e a riviste come BBC Music Magazine e a relizzare un documentario televisivo sulla Winterreise di Schubert. “Tutti i grandi compositori di Lieder mi interessano”, racconta Bostridge, “ma Schubert più degli altri, in parte per l’adesione al testo che si esprime nella melodia come nell’armonia, in parte per l’intimità e la profondità della sua musica”. A Bostridge, Julius Drake è legato da una felice consuetudine concertistica, ed è un vero e proprio esperto nel campo del Lied: non a caso lo troviamo al fianco di altri rinomati cantanti come Thomas Allen, Diana Damrau, Joyce Di Donato, Simon Keenlyside, Felicity Lott. FEP Per saperne di più www.mamusic.it/artisti/ian-bostridge www.juliusdrake.com © Sim Canetty Clarke Sir Antonio Pappano Domenica 24 Gennaio, al Saloncino della Pergola (ore 21), per gli Amici della Musica di Firenze si presenta un duo inusuale ma formato da personalità musicali davvero d’eccezione: due autentici big, a cominciare da sir Antonio Pappano, direttore di notorietà internazionale, che anche in quest’occasione, come già nella scorsa stagione degli Amici, lascia da una parte la bacchetta per sedersi al pianoforte e suonare assieme al clarinettista Alessandro Carbonare, prima parte dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, membro del Quintetto Bibiena e formidabile virtuoso. Guarda all’Ottocento il programma che li vede assieme, dove Schumann e Brahms s’alternano: il romanticismo delicato dei Fantasiestücke op.73 e i toni raccolti delle Tre Romanze op.94 di Schumann, il clima malinconico e introverso, talvolta angoscioso, delle due Sonate op.120 di Brahms, ultime sue composizioni da camera avvolte da una notturna malinconia. Direttore Musicale dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dal 2005 e Music Director del Covent Garden di Londra dal 2002, Antonio Pappano è nato a Londra da genitori italiani e ha studiato pianoforte, composizione e direzione d’orchestra negli Stati Uniti. Nominato “Direttore dell’anno” dalla Royal Philharmonic Society, ha vinto il Premio Abbiati della critica musicale italiana per l’esecuzione dei Requiem di Brahms, Britten e Verdi realizzati con i complessi artistici dell’Accademia di Santa Cecilia. Nel 2012, è stato nominato Cavaliere per i servizi resi alla musica dalla regina Elisabetta e Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Già primo clarinetto dell’Orchestre National da France, e voluto da Claudio Abbado nell’Orchestra del Festival di Lucerna e nell’Orchestra Mozart, Alessandro Carbonare vanta importanti collaborazioni anche con i Berliner Philarmoniker, la Chicago Symphony e la Filarmonica di New York. Appassionato cultore della musica da camera (anche accanto agli amici Brunello, Dindo, Rizzi, Lonquich, Pahud), si esibisce anche in programmi jazz e Klezmer, collaborando con Paquito D’Riveira, Enrico Pieranunzi e Stefano Bollani. Il canale satellitare SKY-Classica gli ha dedicato un ritratto per la serie “I Notevoli”. Ian Bostridge Alessandro Carbonare Antonio Pappano in duo con il clarinetto di Alessandro Carbonare per Schumann e Brahms © Sheila Rock tano Pugnani, pezzo celeberrimo che omaggia il Settecento e che come gli altri in programma ha contribuito alla fortuna di Kreisler. Occasione per tornare ad ammirare le sfolgoranti capacità virtuosistiche di Sergej Krilov, nato a Mosca in una famiglia di musicisti; ha iniziato lo studio del violino a cinque anni e ha completato gli studi alla Scuola Centrale di Musica di Mosca. Autentico enfant prodige, ha vinto giovanissimo tre importanti concorsi internazionali: il primo premio al Concorso Lipizer, il primo premio al Concorso Stradivari e il primo premio al Concorso Kreisler di Vienna. Fra le personalità che hanno maggiormente influito sul suo percorso artistico, c’è stato in particolare Mstislav Rostropovich, il leggendario violoncellista russo al quale Krylov è stato legato da profonda amicizia e stima. Ospite regolare delle principali sale da concerto europee, collabora abitualmente con direttori come Roberto Abbado, Valery Gergiev, Vladimir Jurowski, Fabio Luisi, Vasily Petrenko, Yuri Temirkanov, mentre fra i suoi partner cameristici figurano Yuri Bashmet, Denis Matsuev, Lilya Zilberstein e il Quartetto Belcea. Nel 2009 è stato nominato direttore musicale della Lithuanian Chamber Orchestra, con la quale svolge un’intensa attività come direttore e solista in un repertorio che spazia dal barocco alla musica contemporanea. Julius Drake BIGLIETTI Amici della Musica Firenze via Pier Capponi 41 Firenze, tel.055607440 - Teatro della Pergola via della Pergola 32 Firenze, tel.0550763333 Box Office via delle Vecchie Carceri 1, tel.055210804 - Circuito regionale Box Office e on-line sul sito www.boxol.it www.amicimusica.fi.it Direttore Responsabile Stefano Passigli Redazione e Testi Francesco Ermini Polacci Editore Amici della Musica Via Pier Capponi, 41 50132 Firenze Tel. 055/607440 Registrazione del Tribunale di Firenze n. 3668 del 26/2/1988 Registro degli operatori di comunicazione n. 5719 Grafica e impaginazione: Mega Punto Effe | Beni - Stampa: Grafiche Martinelli Informazioni [email protected] Biglietteria [email protected] Archivio [email protected] Comunicazione [email protected] Masterclasses [email protected] Promozione [email protected] Segreteria Artistica [email protected]