MENSILE D’INFORMAZIONE MUSICALE
Sir András Schiff
© Joanna Bergin
Dopo il sensazionale successo dello
scorso mese, András Schiff, celeberrimo pianista di origini ungheresi ma
ormai fiorentino d’adozione, prosegue
il percorso – da lui stesso ideato – del
ciclo Le tre ultime Sonate, con il secondo appuntamento di Sabato 9 Gennaio, al Teatro della Pergola, ore 16.
Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert:
i grandi classici ravvicinati in un unico programma per dialogare fra loro,
confrontandosi sullo stesso campo del
genere musicale della Sonata per pianoforte ma solo attraverso gli ultimi tre
lavori del genere lasciati da ciascuno
di loro. Un raffronto che mette in evidenza il gioco continuo fra originalità
e affinità, anche grazie ai due differenti strumenti (un Bösendorfer e uno
Steinway) che Schiff usa, alternandoli,
nel programma di ciascun concerto. La
seconda tappa parte con la Sonata KV
570 di Mozart, che contiene un Adagio dalla sublime cantabilità, affiancata al Beethoven della Sonata op.110,
anch’essa segnata da un canto che è la
conquista più commovente dell’ultima
stagione creativa del compositore; nella seconda parte, la delicata e concisa
Sonata Hob. XVI:51 di Haydn, scritta
durante il secondo soggiorno londine-
se del musicista, dialoga con la Sonata
D 959 di Schubert, che sotto una forma classicamente concepita spalanca
abissi di desolata malinconia. Noto
anche per le sue maratone pianistiche
monografiche (le integrali di Schubert,
Beethoven, Bach) e come organizzatore musicale (è stato direttore artistico
del festival di musica da camera Musiktage Mondsee, vicino a Salisburgo,
e ha fondato l’Ittinger Pfingstkonzerte
in Svizzera), acclamato nei maggiori
centri concertistici e legato da lunga
frequentazione agli Amici della Musica, Schiff si dedica anche all’attività di
direttore: nel 1999 ha dato vita all’orchestra da camera Cappella Andrea
Barca, dandole un nome di fantasia
che è scherzosamente l’italianizzazione del proprio. Nel 2011, è balzato alla
notorietà della cronaca per essersi pubblicamente opposto all’ondata di neonazismo e antisemitismo in Ungheria,
decidendo di non suonare più in patria.
Nel 2014, la regina Elisabetta d’Inghilterra ha conferito ad András Schiff il
cavalierato per i servizi resi alla musica.
Marcel Proust e la musica,
con Maria Cassi e il trio
Lucchesini-Rizzi-Brunello
È un viaggio nella musica evocata da
Marcel Proust, nelle pagine della monumentale À la recherche du temps perdu e
nelle lettere, quello che viene proposto
nell’appuntamento organizzato dagli
Amici della Musica per Domenica
10 Gennaio, al Teatro della Pergola,
ore 21. Un vero e proprio concertospettacolo, un percorso affascinante e
insolito, dove le musiche che percorrono anche sotterraneamente gli scritti
di Proust si intrecceranno alla lettura
di quegli stessi passi che le rivelano.
A guidarci in questo percorso sarà la
nota attrice Maria Cassi, versatile e
comunicativa interprete autrice e regista di spettacoli rappresentati in tutto
il mondo (fra i quali Crepapelle e My
Life with Men… and Other Animals),
che darà voce ai testi di Proust affiancata da un trio di musicisti altrettanto
Maria Cassi
noti e legati a vicenda da felice consuetudine artistica, il pianista Andrea
Lucchesini (ideatore del programma),
il violinista Marco Rizzi e il violoncellista Mario Brunello: a loro il compito
di accompagnare le parole di Proust
eseguendo pagine per varie combinazioni timbriche di Debussy, Chopin,
Hahn, Franck, Saint-Saëns, Fauré. “La
musica è l’esempio unico di ciò che si
sarebbe potuta dire – se non ci fosse
stata l’invenzione del linguaggio (…) –
la comunicazione delle anime”, scrive
Proust ne La Prisonnière, il quinto volume della Recherche. E ancora: “Essa mi
ha portato gioie e certezze ineffabili,
e mi ha dato la prova che qualcos’altro esiste oltre il nulla (…). Essa corre
come un filo conduttore attraverso il labirinto di tutta la mia opera”. In queste
parole, spiega Andrea Lucchesini “è
racchiuso il senso dell’omaggio musicale che abbiamo concepito, come una
traccia tra le tante possibili per indagare il rapporto tra Proust e la musica: un
rapporto fatto di passione e di piacere
nell’ascolto, di attenzione critica verso
le novità dei linguaggi compositivi, di
desiderio di godere anche della musica più leggera senza alzare troppo il
sopracciglio, di fiducia nella musica
come cartina di tornasole per collocare
i personaggi (e le persone incontrate) in
una ideale gerarchia di autentica nobiltà d’animo. La musica che compare
nella Recherche – continua Lucchesini
– è sempre una musica immaginaria,
frutto delle emozioni che pezzi diversi hanno suscitato nello scrittore, così
forti e persistenti da incarnarsi nella cosiddetta ‘petite phrase’, vero e proprio
leitmotiv nella storia d’amore tra Swann
e Odette. Andremo quindi insieme alla
ricerca delle musiche che percorrono
sottotraccia l’opera proustiana, seguendo gli indizi disseminati nei tanti
scritti e studi che l’hanno indagata,
ma cercheremo al contempo di restituire l’atmosfera della Parigi tra XIX
e XX secolo, ascoltandone l’eco che
risuona in una delle menti più geniali
dell’intera storia letteraria francese”.
Andrea Lucchesini
András Schiff
e le Tre ultime Sonate,
parte seconda
GENNAIO 2016
Marco Rizzi
ANNO XXVIII N. 1
Mario Brunello
Lucchesini, Borrani
e Brunello
per i Trii di Schubert
Lorenza Borrani
© PhotoWerk
Lunedì 11 Gennaio, al Saloncino della Pergola (ore 21), il progetto artistico
disegnato per gli Amici della Musica
dal pianista Andrea Lucchesini, che
ne è anche interprete, si realizza in un
nuovo appuntamento: un vero e proprio omaggio a Franz Schubert, con i
Trii op.99 D 898 e op.100 D 929 (celeberrimo, quest’ultimo, per l’Andante
con moto, impiegato da Kubrick per
accompagnare le immagini del suo
cult film Barry Lyndon), entrambi
capolavori composti nel 1827, l’anno
prima della morte; “femminile e lirico” il primo, “virile e drammatico”
il secondo, li definì nientemeno che
Robert Schumann, fra i più ammirati
esegeti della musica di Schubert. Con
Lucchesini al pianoforte, a ricomporre l’organico richiesto, e per formare
un trio di scuola tutta italiana, ci saranno il violoncellista Mario Brunello e la violinista Lorenza Borrani,
che torna a suonare nei cartelloni
degli Amici della Musica di Firenze
dopo ben quindici anni. All’epoca,
Lorenza Borrani era un giovane e già
brillante talento allevato alla Scuola di
Musica di Fiesole; oggi, alla Scuola di
Fiesole insegna, violino per i corsi di
base e perfezionamento, e può vantare un’attività concertistica europea
di primissimo piano, come solista,
come musicista da camera (forma da
anni un affiatato duo con il pianista
Matteo Fossi), come violinista in formazioni orchestrali (nel 2008 è stata
nominata leader solista della Mahler
Chamber Orchestra of Europe) e
anche come direttore d’orchestra.
Ha inoltre fondato il progetto Spira
Mirabilis, un laboratorio di studio
per musicisti professionisti finalizzato all’esecuzione concertistica (anche
su strumenti d’epoca) e animato dal
principio di condividere ogni espe-
Infanzia e adolescenza
in musica con il pianoforte
di Andrea Lucchesini
La tenerezza dell’infanzia e le inquietudini dell’adolescenza affiorano
nella musica del programma ideato
e interpretato dal pianista Andrea
Lucchesini, protagonista dell’appuntamento di Sabato 16 Gennaio,
al Teatro della Pergola, ore 16. Un
recital che esplora al pianoforte universi emotivi a tutti noi noti, fonte
d’ispirazione continua per compositori d’ogni epoca: a cominciare da
Robert Schumann – non a caso posto
in apertura del programma – che nelle
sue Kinderszenen op.15, delicate miniature fatte di toni ora fiabeschi ora
giocosi, è il primo a osservare attraverso la musica la dimensione dell’infanzia. Dopo Schumann, ecco Chick
Corea, che nei suoi Children’s Song
(raccolti nel 1984) realizza miniature
per bambini con la libertà della scrittura jazz, mentre le successive sei
brevi pagine di Children’s Corner di
Claude Debussy (dedicate alla figlia
Emma, affettuosamente chiamate
Chouchou) sono giocate fra l’illustrazione di atmosfere domestiche e le
mode musicali, rivissute anche con
raffinato gusto ironico, di quei primi
anni del Novecento. Conclude il programma una scelta dai Preludi op.23
e op.32 di Sergej Rachmaninov. “A
questa esplorazione del mondo magico dell’infanzia – spiega Andrea Lucchesini – ho pensato di accostare una
serie di brevi composizioni che mi paiono invece, pur senza alcun esplicito
programma, descrivere con intima
adesione i tumulti dell’adolescenza.
Nessun compositore a mio avviso
ha saputo più di Rachmaninov dare
voce alle passioni ed ai sommovimenti interiori che l’adolescenza porta
con sé, e credo che questa capacità
espressiva sia all’origine del successo
duraturo di un musicista cui la critica
non ha risparmiato i suoi strali, profetando già molto tempo fa un destino
di oblio a composizioni che invece
sono entrate stabilmente nel repertorio dei pianisti. Credo che una delle
ragioni del favore che questa musica
incontra risieda nella sua capacità di
parlare direttamente all’interiorità.
Rachmaninov riesce a descrivere con
naturalezza l’aggressività impetuosa
e la malinconia più struggente, la tenerezza più profonda e l’ira incontrollabile; proprio nella rinuncia ad ogni
forma di moderazione, oltreché nella
concisione temporale e nella libertà
formale del preludio, l’autore trova il
terreno più fertile per un’espressione
del tutto autentica di stati interiori nei
quali ciascuno può ritrovare la propria
giovinezza emozionale. La sua voce,
autentica e sincera, riesce così a risvegliare in noi la memoria dell’irragionevole, terribile e meravigliosa stagione che tutti abbiamo vissuto”.
Il ritorno del
Quartetto Foné con
Bartók e Beethoven
Domenica 17 Gennaio, al Saloncino
del Teatro della Pergola (ore 21), dopo
più di dieci anni di assenza, torna a
suonare per gli Amici della Musica di
Firenze il Quartetto Foné, protagonista di un nuovo appuntamento con il
ciclo Il mondo del Quartetto. Nella formazione rinnovata (con Paolo Chiavacci e Marco Facchini violini e fondatori, ora assieme a Chiara Foletto
viola e Filippo Burchietti violoncello),
il Quartetto Fonè torna a farsi apprezzare cimentandosi in due pagine e
due autori che ne hanno felicemente
segnato la carriera fin dagl’inizi: ed è
un dialogo fra Novecento e Ottocento di due capolavori estremi, l’amaro
e mesto Quartetto n.6 di Bartók e il
Quartetto op.132 di Beethoven, dove
il contrappunto più rigoroso si sublima nella bellezza del canto. Formatosi alla scuola di Franco Rossi, violoncellista del leggendario Quartetto
Italiano, il Quartetto Foné si è perfezionato con storiche formazioni di riferimento come il Quartetto Borodin
e il Quartetto di Tokyo, con il violoncellista del quale, Sadao Harada, ha
anche inciso il Sestetto “Souvenir de
Florence” di Čajkovskij. Importante
anche la registrazione del Quintetto
di Schubert realizzata accanto al maestro di sempre, Franco Rossi. Attivo
dal 1985, è presente nelle programmazioni dei maggiori centri concertistici
italiani ed esteri, e collabora con artisti
come il pianista Alexander Lonquich,
l’oboista Hans-Jörg Schellenberger, il
clarinettista Antony Pay. Nel suo repertorio, dove trovano spazio anche
prime esecuzioni contemporanee,
un posto di rilievo è dato proprio a
Quartetto Foné
Bartók e Beethoven, gli autori ai quali
il Foné si è dedicato maggiormente di
continuo approfondendoli in ammirati percorsi integrali.
 Per saperne di più
www.quartettofone.it
Il violino fuoriclasse
di Sergej Krylov per
Šostakovič e Kreisler
Sergej Krilov
www.mariobrunello.com
http://edizioniteatrodelsale
cibreofirenze.it
rienza musicale fra gli interpreti ma
anche con il pubblico.
Dmitrij Šostakovič e Fritz Kreisler,
l’Unione Sovietica e la Vienna del
Novecento, amarezze e inquietudini
esistenziali affiancate a un abilissimo e gioioso virtuosismo, con filo
conduttore il violino. È un raffronto
quanto mai interessante quello che
viene proposto nell’appuntamento di
Sabato 23 Gennaio (ore 16), al Teatro
della Pergola: ideatore e protagonista
ne è il superbo violinista russo Sergej
Krilov, nell’occasione affiancato dal
pianista di origini bielorusse Rostislav Krimer, fedele partner cameristico non solo di Krilov ma anche
di Yuri Bashmet, Maxim Vengerov,
Paul Badura-Skoda. Il programma
si apre con Šostakovič, la Sonata per
violino e pianoforte op.134, lavoro
dell’estrema maturità del compositore russo (venne scritta nel 1969) e
nato dall’ammirazione e dall’amicizia per il grande violinista David
Oistrakh. Ai toni lugubri della Sonata di Šostakovič si contrappongono,
nella seconda parte del concerto e
appunto a disvelare l’altra faccia del
Novecento, le atmosfere brillanti e il
pirotecnico virtuosismo delle pagine
di Kreisler, dal Capriccio viennese
op.2 al Tamburino cinese op.3, dal
Rondino su un tema di Beethoven al
Preludio e Allegro nello stile di Gae-
Rostislav Krimer
 Per saperne di più
Sabato 9 Gennaio, ore 16
Teatro della Pergola
Turni A, B, Bpiù, P
Domenica 10 Gennaio, ore 21
Teatro della Pergola
Turni A, C
Sir ANDRÁS SCHIFF pianoforte
Solopiano
Le tre ultime Sonate (II)
MOZART: Sonata in si bemolle maggiore KV 570. BEETHOVEN: Sonata in la bemolle maggiore op.110. HAYDN: Sonata
in re maggiore Hob. XVI:51. SCHUBERT: Sonata la maggiore D 959.
ANDREA LUCCHESINI pianoforte
MARCO RIZZI violino
MARIO BRUNELLO violoncello
MARIA CASSI voce recitante
La petite phrase: Marcel Proust e la musica
DEBUSSY: Trio in sol maggiore: Andantino con moto, allegro. CHOPIN: Sonata per violoncello in sol minore op.65:
Largo. HAHN: Sonata per violino e pianoforte in do maggiore: Modéré, très à l’aise, au gré de l’interprète; 2 Chansons,
per violoncello e pianoforte. FRANCK: Sonata per violino e pianoforte in la maggiore: Allegretto ben moderato –
Allegro. SAINT-SAËNS: Sonata n.1 per violino e pianoforte in re minore op.75: Allegro agitato. FRANCK: Sonata
per violoncello e pianoforte in la maggiore (adattamento dalla Sonata per violino e pianoforte): Recitativo-Fantasia: Ben
moderato – Allegretto poco mosso. FAURÉ: Trio per violino, violoncello e pianoforte in re minore op. 120: Andantino.
Lunedì 11 Gennaio, ore 21
Teatro della Pergola - Saloncino
Turni A, C
ANDREA LUCCHESINI pianoforte
LORENZA BORRANI violino
MARIO BRUNELLO violoncello
SCHUBERT: Trio in si bemolle maggiore op.99 D 898; Trio in mi bemolle maggiore op.100 D 929.
Sabato 16 Gennaio, ore 16
Teatro della Pergola
Turni A, B, Bpiù, P
ANDREA LUCCHESINI pianoforte
Solopiano
Infanzia e adolescenza
SCHUMANN: Kinderzenen op.15. CHICK COREA: Children’s Song: nn. 6, 15, 16, 17, 18, 20.
DEBUSSY: Children’s
Corner. RACHMANINOV: 10 Preludi op.23: n.2 in si bemolle maggiore, n.3 in re minore, n.4 in re maggiore, n.5 in sol
minore, n.6 in mi bemolle maggiore. 13 Preludi op.32: n.1 in do maggiore, n.5 in sol maggiore, n.8 in la minore, n.12 in sol
diesis minore, n.6 in fa minore.
Domenica 17 Gennaio, ore 21
Teatro della Pergola - Saloncino
Turni A, C
Sabato 23 Gennaio, ore 16
Teatro della Pergola
Turni A, B, Bpiù
QUARTETTO FONÉ
Il mondo del quartetto
BARTÓK: Quartetto n.6 in re maggiore Sz 114. BEETHOVEN: Quartetto in la minore op.132.
SERGEJ KRILOV violino
ROTISLAV KRIMER pianoforte
Šostakovič e Kreisler: due volti del Novecento fra Mosca e Vienna
ŠOSTAKOVIČ: Sonata per violino e pianoforte op.134. KREISLER: Capriccio viennese op. 2 ; La Précieuse; Rondino su
un tema di Beethoven; Gypsy Caprice; Londonderry Air; La Gitana; Dancing Doll; 3 Antiche danze viennesi: Liebesfreud,
Liebesleid, Schön Rosmarin; Tamburino cinese op.3.
Domenica 24 Gennaio, ore 21
Teatro della Pergola - Saloncino
Turni A, Bpiù, C
Lunedì 25 Gennaio, ore 21
Teatro della Pergola - Saloncino
Turni A, C
ALESSANDRO CARBONARE clarinetto
Sir ANTONIO PAPPANO pianoforte
SCHUMANN: Fantasiestücke op.73. BRAHMS: Sonata in mi bemolle maggiore op.120 n.2. SCHUMANN: Tre Romanze
op.94. BRAHMS: Sonata in fa minore op.120 n.1.
IAN BOSTRIDGE tenore
JULIUS DRAKE pianoforte
L’arte del canto
SCHUBERT: Das Heimweh D 456; Sehnsucht D 879; Im Freien D 880; Bei dir Allein D 866 n.2; Der Wanderer an den
Mond D 870; Das Zügenglöcklein D 871; Die Perle D 466; Freiwilliges Versinken D 700; Der zürnenden Diana D 707; Lied
des Gefangenen Jägers D 843; Normans Gesang D 846; Der Wanderer D 493; Hippolits Lied D 890; An die Laute D 905;
An mein Klavier D 342; Der Jüngling an der Quelle D 300; Wie Ulfru fischt D 525; Schlaflied D 527; An die Freunde D 654;
Das Lied im Grünen D 917; Der Einsame D 800; Im Abendrot D 799.
Sabato 30 Gennaio, ore 16
Teatro della Pergola
Turni A, B, Bpiù, P
Domenica 31 Gennaio, ore 21
Teatro della Pergola - Saloncino
Turni A, Bpiù, C
ANGELA HEWITT pianoforte
Solopiano
D. SCARLATTI: Sonata in re minore K.9; Sonata in do maggiore K.159; Sonata in si minore K.87, Sonata in la maggiore
K.24; Sonata in si minore K.377; Sonata in re maggiore K.96. J.S. BACH: Partita n.2 in do minore BWV 826. D. SCARLATTI:
Sonata in do maggiore K. 513; Sonata in fa maggiore K. 82; Sonata in la minore K. 109; Sonata in re minore K. 141; Sonata
in fa minore K. 481. BEETHOVEN: Sonata in mi bemolle maggiore op.81a “Les Adieux”.
ANGELA HEWITT pianoforte
GIOVANNI SCAGLIONE violoncello
HAYDN: Sonata per pianoforte in si minore Hob.XVI:32. BRAHMS: Sonata per violoncello e pianoforte in mi minore
op.38. HAYDN: Sonata per pianoforte in sol maggiore Hob.XVI:40. HAYDN: Fantasia per pianoforte in do maggiore, Hob.
XVII:4. BRAHMS: Sonata per violoncello e pianoforte in fa maggiore op.99.
 Per saperne di più
www.carbonare.com
www.santacecilia.it
Serata Schubert
con la voce
di Ian Bostridge e il
pianoforte di Julius Drake
È interamente dedicato a Franz Schubert, a quella sua arte fatta di poetiche
tenerezze, di malinconica profondità
e di sinistri ripiegamenti, il nuovo
appuntamento con l’Arte del Canto,
Lunedì 25 Gennaio, al Saloncino del
Teatro della Pergola (ore 21). Una
ricchissima antologia di Lieder, genere prediletto da Schubert, con autentiche gemme che sono eloquente
testimonianza di una raffinatezza
di scrittura che affida alla voce un’espressività non di rado capace di lampi sorprendentemente moderni. Da
Der Wanderer an den Mond D 870
a Der Wander D 493, da Schlaflied
D 527 a Im Abendrot D 799, lo sfaccettato universo poetico dei Lieder di
Schubert rivive in quest’appuntamento irrinunciabile per gli appassionati
di vocalità grazie a una coppia di
interpreti di fama internazionale e rinomati in questo repertorio, entrambi
britannici: il tenore Ian Bostridge e
il pianista Julius Drake. Bostridge è
uno dei maggiori liederisti di oggi, padrone di un repertorio che dal barocco giunge sino alla musica contemporanea. Interprete degli oratori di
Bach ed Händel, di opere di Mozart,
Dvorak e Stravinskij, acclamatissimo
in Britten (tanto da essere salutato
come l’erede ideale di Peter Pears, il
massimo interprete del musicista inglese), è peraltro dedicatario di un ciclo di Lieder scritti appositamente per
la sua voce da Hans Werner Henze.
La sua vasta curiosità intellettuale lo
ha portato anche a collaborare all’inserto letterario del Financial Times e
a riviste come BBC Music Magazine
e a relizzare un documentario televisivo sulla Winterreise di Schubert.
“Tutti i grandi compositori di Lieder
mi interessano”, racconta Bostridge,
“ma Schubert più degli altri, in parte
per l’adesione al testo che si esprime
nella melodia come nell’armonia, in
parte per l’intimità e la profondità
della sua musica”. A Bostridge, Julius
Drake è legato da una felice consuetudine concertistica, ed è un vero e
proprio esperto nel campo del Lied:
non a caso lo troviamo al fianco di
altri rinomati cantanti come Thomas
Allen, Diana Damrau, Joyce Di Donato, Simon Keenlyside, Felicity Lott.
FEP

Per saperne di più
www.mamusic.it/artisti/ian-bostridge
www.juliusdrake.com
© Sim Canetty Clarke
Sir Antonio Pappano
Domenica 24 Gennaio, al Saloncino
della Pergola (ore 21), per gli Amici
della Musica di Firenze si presenta un
duo inusuale ma formato da personalità musicali davvero d’eccezione:
due autentici big, a cominciare da sir
Antonio Pappano, direttore di notorietà internazionale, che anche in
quest’occasione, come già nella scorsa stagione degli Amici, lascia da una
parte la bacchetta per sedersi al pianoforte e suonare assieme al clarinettista Alessandro Carbonare, prima
parte dell’Orchestra dell’Accademia
Nazionale di Santa Cecilia, membro
del Quintetto Bibiena e formidabile virtuoso. Guarda all’Ottocento il
programma che li vede assieme, dove
Schumann e Brahms s’alternano: il
romanticismo delicato dei Fantasiestücke op.73 e i toni raccolti delle Tre
Romanze op.94 di Schumann, il clima malinconico e introverso, talvolta
angoscioso, delle due Sonate op.120
di Brahms, ultime sue composizioni
da camera avvolte da una notturna malinconia. Direttore Musicale
dell’Accademia Nazionale di Santa
Cecilia dal 2005 e Music Director del
Covent Garden di Londra dal 2002,
Antonio Pappano è nato a Londra da
genitori italiani e ha studiato pianoforte, composizione e direzione d’orchestra negli Stati Uniti. Nominato
“Direttore dell’anno” dalla Royal
Philharmonic Society, ha vinto il Premio Abbiati della critica musicale italiana per l’esecuzione dei Requiem di
Brahms, Britten e Verdi realizzati con
i complessi artistici dell’Accademia
di Santa Cecilia. Nel 2012, è stato
nominato Cavaliere per i servizi resi
alla musica dalla regina Elisabetta e
Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine
al Merito della Repubblica Italiana.
Già primo clarinetto dell’Orchestre National da France, e voluto da
Claudio Abbado nell’Orchestra del
Festival di Lucerna e nell’Orchestra
Mozart, Alessandro Carbonare vanta
importanti collaborazioni anche con
i Berliner Philarmoniker, la Chicago
Symphony e la Filarmonica di New
York. Appassionato cultore della musica da camera (anche accanto agli
amici Brunello, Dindo, Rizzi, Lonquich, Pahud), si esibisce anche in
programmi jazz e Klezmer, collaborando con Paquito D’Riveira, Enrico
Pieranunzi e Stefano Bollani. Il canale
satellitare SKY-Classica gli ha dedicato un ritratto per la serie “I Notevoli”.
Ian Bostridge
Alessandro Carbonare
Antonio Pappano in
duo con il clarinetto di
Alessandro Carbonare
per Schumann e Brahms
© Sheila Rock
tano Pugnani, pezzo celeberrimo che
omaggia il Settecento e che come gli
altri in programma ha contribuito alla
fortuna di Kreisler. Occasione per
tornare ad ammirare le sfolgoranti
capacità virtuosistiche di Sergej Krilov, nato a Mosca in una famiglia di
musicisti; ha iniziato lo studio del violino a cinque anni e ha completato gli
studi alla Scuola Centrale di Musica
di Mosca. Autentico enfant prodige,
ha vinto giovanissimo tre importanti
concorsi internazionali: il primo premio al Concorso Lipizer, il primo
premio al Concorso Stradivari e il
primo premio al Concorso Kreisler di
Vienna. Fra le personalità che hanno
maggiormente influito sul suo percorso artistico, c’è stato in particolare
Mstislav Rostropovich, il leggendario
violoncellista russo al quale Krylov è
stato legato da profonda amicizia e
stima. Ospite regolare delle principali
sale da concerto europee, collabora
abitualmente con direttori come Roberto Abbado, Valery Gergiev, Vladimir Jurowski, Fabio Luisi, Vasily
Petrenko, Yuri Temirkanov, mentre
fra i suoi partner cameristici figurano
Yuri Bashmet, Denis Matsuev, Lilya
Zilberstein e il Quartetto Belcea.
Nel 2009 è stato nominato direttore
musicale della Lithuanian Chamber
Orchestra, con la quale svolge un’intensa attività come direttore e solista
in un repertorio che spazia dal barocco alla musica contemporanea.
Julius Drake
BIGLIETTI
Amici della Musica Firenze via Pier Capponi 41 Firenze, tel.055607440 - Teatro della Pergola via della Pergola 32 Firenze, tel.0550763333
Box Office via delle Vecchie Carceri 1, tel.055210804 - Circuito regionale Box Office e on-line sul sito www.boxol.it
www.amicimusica.fi.it
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