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INFLUENZA
Virus influenzali
Famiglia Orthomyxoviridae
Genere Orthomyxovirus
RNA, 80-120 nm
NUCLEOCAPSIDE
HA (emoagglutinina)
– Nucleoproteina
– Genoma frammentato (8
frammenti)
– 3 polimerasi, 2 proteine non
strutturali
INVOLUCRO
PERICAPSIDICO
– Proteina M
– Emoagglutinina (H)
– Neuraminidasi (N)
HA (emoagglutinina)
NA (neuraminidasi)
Nucleocapside
(RNA + nucleoproteina)
Membrana lipidica
Polimerasi (3)
Proteina M
Tipo A, B, C : nucleoproteina
Sottotipi : proteina HA e NA
Virus influenzale
Proteine dell’envelope
Emoagglutinina
– Si lega ai recettori mucoproteici delle cellule epiteliali
delle vie respiratorie
– Si lega anche ai recettori mucoproteici delle emazie
(da cui il nome)
Neuraminidasi
– Stacca l’acido neuraminico dalle mucine delle vie
respiratorie
le mucine non interferiscono
con il virus per il legame ai recettori mucoproteici
delle cellule epiteliali delle vie respiratorie
– Facilita il rilascio dei virioni dalle cellule infette
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Variazioni antigeniche dei virus
influenzali
Spostamento antigenico (“antigenic shifts”)
Sono modificazioni maggiori del genoma virale,
che danno origine a SOTTOTIPI di virus
influenzali completamente differenti da quelli
circolanti in precedenza. Riguardano i geni per
l’antigene H o per l’antigene N. Avvengono solo
per il virus influenzale di tipo A.
Variazioni antigeniche dei virus
influenzali
Deriva antigenica (“antigenic drifts”)
Sono piccole modificazioni (puntiformi) del
genoma virale, più frequenti in H che in N,
che generano CEPPI differenti di virus
influenzale. Avvengono sia per il tipo A
(max) che per tipo B.
Nomenclatura virus influenzale
Neuraminadasi
Tipo di nucleoproteina
TIPO
DI VIRUS
ORIGINE
GEOGRAFICA
Emoagglutinina
NUMERO
ANNO DI
DI CEPPO ISOLAMENTO
SOTTOTIPO
DI VIRUS
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Pandemie influenzali
Avvengono ad intervallo di tempo
imprevedibile
Condizioni perché si verifichino
– Comparsa di un sottotipo virale con proteine
H oppure H+N completamente nuove (o
ricomparsa di un sottotipo virale dopo molti
anni)
– Capacità del nuovo sottotipo di trasmettersi
da uomo ad uomo
VIRUS INFLUENZALE TIPO A
Distribuzione in natura dei
sottotipi di emoagglutinina
VIRUS INFLUENZALE TIPO A
Distribuzione in natura dei
sottotipi di neuraminidasi
Origine dei nuovi sottotipi di virus
influenzale nell’uomo
Il virus influenzale di tipo A è presente in
molti animali (uccelli, maiali, anitre,
balene, cavalli, foche)
Negli uccelli selvatici sono stati isolati 15
differenti tipi di H e 9 differenti tipi di N.
Questi animali sono considerati la riserva
di tutti i sottotipi di virus influenzale
Origine dei nuovi sottotipi di virus
influenzale nell’uomo
Da dove originano i sottotipi di virus
influenzale che si isolano nell’uomo?
RIASSORTIMENTO GENICO TRA VIRUS
UMANI E VIRUS ANIMALI (uccelli, maiali)
ADATTAMENTO DEL NUOVO VIRUS
IN UN MAMMIFERO TRASMISSIONE
ALL’UOMO
Trasmissione diretta di virus non-umani
all’uomo (?)
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INFLUENZA
Trasmissione
UOMO
OSPITE
INTERMEDIO
Via aerea, attraverso gli aereosol prodotti
dalla tosse e dagli starnuti dei soggetti
infetti
Max autunno-inverno (maggiori occasioni
di contatto stretto, sovraffollamento)
RISERVA
INFLUENZA
Patogenesi
Sintomi dell’influenza
Febbre
Adsorbimento e penetrazione nelle cellule
dell’epitelio colonnare ciliato
necrosi
invasione di altre cellule
Non diffonde in siti extrapolmonari!
Anticorpi protettivi
– Anti-emoagglutinina (anti-H)
– Anti-neuraminidasi (anti-N)
Superiore ai 38°C, dura circa 3-4 giorni.
Insorgenza brusca ed improvvisa,
accompagnata da brividi e sudorazione
Mal di testa
Forte
Malessere generale e dolori
muscolari
Quasi sempre presenti e spesso forti
Segni respiratori (tosse, mal di
gola), segni oculari (fotofobia,
dolore al movimento)
Frequenti
Naso chiuso, starnuti, mal di gola A volte
Dolori al petto durante la
respirazione e la tosse
Comuni. Possono divenire molto forti
Affaticamento e debolezza
Possono durare fino a due-tre settimane
(astenia post-influenzale)
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Influenza
Esame obiettivo
Volto arrossato, cute calda e secca
Iperemia del faringe
Lingua impaniata
Linfoadenopatia cervicale
Reperto toracico NEGATIVO
Complicanze dell’influenza
Complicanze respiratorie
– Polmonite da virus influenzale
– Broncopolmonite da sovrainfezione batterica
Complicanze extra-respiratorie
– Miocardite
– Encefalite, neurite, radicolite
– Sindrome di Reye
Aggravamento delle condizioni in pazienti con
pre-esistenti malattie cardiache, broncopolmonari e renali
Influenza “di pancia”
The Myth of the "Stomach Flu"
Many people use the term "stomach flu" to describe
illnesses with nausea, vomiting, or diarrhea. These
symptoms can be caused by many different viruses,
bacteria, or even parasites. While vomiting, diarrhea,
and the feeling of being nauseated or "sick to your
stomach" can sometimes be related to the flu –
particularly in children – these problems are rarely the
main symptoms of influenza. The flu is a respiratory
disease and not a stomach or intestinal disease.
Polmonite da virus influenzale
Febbre persistente oltre
il 3°-4° giorno
Semeiologia fisica del
torace negativa
Opacità tenue ed
irregolare all’Rx del
torace
Leucociti e VES normali
Evoluzione benigna
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Broncopolmonite da sovrainfezione
batterica
S. pneumoniae, S. aureus, H.
influenzae
Febbre persistente oltre il 3°-4° giorno,
con tosse ed espettorato
mucopurulento
Segni semeiologici di addensamento
polmonare
Opacità densa all’Rx del torace
Leucocitosi neutrofila ed aumento
della VES
Evoluzione sfavorevole senza
antibiotici
At the eleventh hour, the eleventh day in the
eleventh month, the killing stopped. The world
rejoiced, the gods laughed.
The Great War killed 8,538,313 military
personnel, 12.5 percent of the 65,038,810
mobilized. The influenza pandemic of 1918
killed 0.5 percent of the entire population of
the United States and of England, 3 percent of
Sierra Leone's, 25 percent of Samoa's and 60
percent of the Eskimos in Nome, Alaska.
Nature is a more efficient murderer than man.
The war needed four years, the flu barely one. It
killed 25,000,000, 3 percent of all cases. A fifth of
the global population caught it.
Flu fatalities usually lie in infancy and senility.
This epidemic mocked the war by slaughtering
the 20-40 age group...
The visitation lingered everywhere for about six
weeks. A less lethal wave came with 1919. By the
spring, the flu had gone. Where? Perhaps into
swine.
Dr. Richard Gordon
It could come back.
"Bitter Victory: Spanish Flu"
in Great Medical Disasters, 1983
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Pandemia influenzale del 1918
Pandemia influenzale del 1918
Pandemia influenzale del 1918
Pandemia influenzale del 1918
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Diagnosi dell’influenza
Clinica
Emocromo e radiografia del torace
Test sierologici
Terapia dell’influenza
Sintomatica
Antipiretici (attenzione all’aspirina sotto i
18 anni!)
Farmaci anti-tosse
Riposo – Idratazione
Ripresa graduale delle attività
Terapia dell’influenza
Farmaci anti-virali
Inibitori proteina M
– Amantadina
– Rimantadina (non in
commercio in Italia)
Inibitori della neuraminidasi
– Zanamivir (Relenza)
– Oseltamivir (Tamiflu)
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Vaccino anti-influenzale
Virus intero inattivato: prodotto in uova embrionate di
pollo, ucciso (formolo, β-propriolattone) e purificato
Vaccini subvirionici
– vaccini split (a virus dissociati) che prevedono la
disgregazione delle particelle virali mediante solventi
– vaccini a subunità, in cui sono presenti solo alcune
proteine presenti sulla superficie (emoagglutinina e
neuroaminidasi), importanti per lo sviluppo della
risposta immune
Composizione: I ceppi utilizzati vengono scelti ogni anno
dall’OMS sulla base delle segnalazioni provenienti dai
sistemi di sorveglianza di tutto il mondo. Il vaccino per il
2005 contiene
– ceppo A/New Caledonia/20/99 (H1N1)
– ceppo A/California/7/2004 (H3N2)
– Ceppo B/Shanghai/361/2002
Vaccinazione anti-influenzale
Indicazioni
Soggetti in età infantile ed adulta affetti da:
– malattie croniche debilitanti a carico dell'apparato respiratorio,
circolatorio, uropoietico
– malattie degli organi emopoietici
– diabete ed altre malattie dismetaboliche
– sindromi da malassorbimento intestinale
– fibrosi cistica
– malattie congenite o acquisite che comportino carente
produzione di anticorpi
– patologie per le quali sono programmati importanti interventi
chirurgici
Soggetti al di sopra di 65 anni di età
Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo
Personale di assistenza o contatti familiari di soggetti ad alto rischio
Bambini reumatici soggetti a ripetuti episodi di patologia disreattiva
che richiede prolungata somministrazione di acido acetilsalicilico, a
rischio di sindrome di Reye in caso di infezione influenzale.
Vaccino anti-influenzale
Somministrazione per via intramuscolare (deltoide,
muscolo antero-laterale della coscia)
Periodo più indicato per la vaccinazione: tra metà ottobre
e la fine di novembre. Si sconsiglia di vaccinarsi con
molto anticipo perché l'immunità data dal vaccino declina
nell'arco di 6-8 mesi e, quindi, si potrebbe rischiare di
essere solo parzialmente protetti nel periodo più
rischioso (ottobre-febbraio)
Per i bambini al di sotto dei 12 anni si consigliano due
dosi di vaccino da praticarsi a distanza di almeno quattro
settimane, mentre per i soggetti più grandi è sufficiente
una sola dose
Vaccinazione anti-influenzale
Controindicazioni
La vaccinazione è controindicata per le persone
con ipersensibilità alle proteine dell'uovo o ad
altri componenti del vaccino, a meno di una
attenta valutazione dei benefici in confronto ai
possibili rischi, tenendo conto della possibilità di
ricorrere alla chemioprofilassi con agenti
antivirali (amantidina) in caso di effettiva
necessità.
Non è controindicata in gravidanza!
La vaccinazione deve essere rinviata in caso di
manifestazioni febbrili in atto.
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