La mitologia greca è la raccolta di tutte quelle storie molto ma molto avventurose che nei tempi antichi furono inventate per spiegare le origini del mondo e dell’uomo ed anche per parlare della natura umana e dei suoi sentimenti. Racconti pieni di dei e dee, eroi ed eroine, che si sono tramandati nei secoli e che hanno ispirato molti artisti e scrittori. Inizialmente queste storie furono composte e diffuse in forma poetica , mentre sono giunte fino a noi attraverso testi scritti come l’Iliade e l’Odissea, che ruotano attorno alla vicenda della guerra di Troia. Gli dei che troviamo in queste storie avevano difetti umani (avidità, gelosia, collera, ecc...) o forze sovrumane. A volte si comportavano bene, altre volte erano estremamente trasgressivi e imprevedibili. Gli argomenti trattati dalla mitologia greca furono anche rappresentati su molti oggetti artigianali: i disegni geometrici sulla superficie di vasi e piatti ritraggono scene ispirate alla guerra di Troia o alle avventure di Ercole. Dedalo era il padre di Icaro. Dedalo era un ottimo fabbro ed era geloso di Talo. Dedalo lo spinse giù dal tempio di Atena e lo uccise e venne condannato all’ esilio a Cnosso sull’ isola di Creta. Per fuggire dall’ isola di Creta Dedalo costruì delle ali per se stesso e per suo figlio Icaro. Dedalo raccomandò a Icaro di non volare troppo vicino al sole perchè la cera delle ali si sarebbe sciolta. Icaro preso dal volo disubbidì al padre, la cera si sciolse e lui annegò nell’ acqua. Dedalo quando si girò e non vide più Icaro e capì che era annegato. Dedalo volò sempre nella stessa zona finchè il corpo di Icaro non riemerse, ed allora Dedalo lo portò su un’isola e lo seppellì. In suo onore chiamò questa isola Icaria. Ercole era figlio di Alcmenea e di Zeus. Quando Zeus dichiara agli dei che avrà un figlio, Hera capisce che l’aveva tradita di nuovo, allora manda 2 serpenti per uccidere Ercole. Ercole però li strangola e si salva. Divenuto adulto Hera lo fa impazzire e lui uccide la sua famiglia e quando torna in sé sconvolto per il suo gesto va da un oracolo e chiede come può fare per espiare le sue colpe. L’oracolo gli dice di andare da suo cugino Euristeo che gli impone 12 fatiche 1) L ’uccisione del leone di Nemea 2) L’uccisione dell’Idra di Lerna 3 )La cattura della cerva di Cerinea 4) La cattura del cinghiale di Erimanto 5)La pulizia delle stalle di Augia 6 )L’annientamento degli uccelli di Stifalo 7) La cattura del toro di Creta 8 )La cattura delle cavalle di Diomede 9 )La conquista della cintura di Ippolita 10) I buoi di Gerione 11)I pomi d’oro delle Esperiadi 12)La cattura di Cerbero. Ercole una volta concluse le fatiche si sposa con la principessa Deianira . Un giorno, però,mentre facevano una passeggiata in contrano Nesso un centauro che ne approfitta per rapire Deianira ,Ercole allora scocca una freccia e uccide il centauro .Nesso prima di morire dice alla principessa di prendere un po’ del suo sangue e di bagnarci i vestiti di Ercole così se Ercole l’avesse tradita con quel sangue poteva conservare per sempre il suo amore. Gli anni passarono ed Ercole si innamorò di un'altra donna. Gelosa Deianira usa il sangue magico di Nesso. L’effetto però non fu quello descritto dal centauro perché l’eroe viene colto da dolori terribili. Esso tenta di strapparsi i vestiti ma è inutile allora per porre fine alle sue sofferenze si dà fuoco. Giasone appena nato venne affidato al centauro che doveva proteggerlo dalle persecuzioni dello zio. Divenuto adulto egli torna al suo paese vestito in un modo strano, e lo zio si spaventa perché un oracolo gli ha predetto sciagure da parte di una persona con una sola scarpa. Giasone vuole il trono ma in cambio deve portargli il Vello d’ oro attaccato a un albero nella colchide, a guardia del quale c’ era un drago. Giasone chiese aiuto a 50 uomini e alla Dea Athena e insieme costruirono la nave Argo e con questa partirono per la Colchide. Arrivato dovette superare due prove: domare due tori con gli zoccoli sputa fuoco, e seminare denti di drago da cui spuntano guerrieri armati, le superò con l’ aiuto della maga Medea . Ma il re della colchide rifiutò di cedergli il Vello, allora Giasone decise di affrontare il drago ma venne da questo inghiottito. Athena allora lo fece uscire con il Vello d’oro. Tornò a Iolco e Medea uccise lo zio in un calderone bollente. Medusa era una donna bellissima, era una delle gorgone però non era immortale. Medusa aveva la capacità di pietrificare chiunque la guardasse negli occhi. Poseidone si innamorò di lei e Atena, gelosa la trasformo in un mostro:aveva testa di serpenti al posto dei capelli, le ali, le mani di bronzo e i denti come i cinghiali. Fu uccisa da Perseo che le mozzò la testa e la usò per scarcerare la madre. La testa di Medusa fu donata ad Atena che la fuse con lo scudo, così chi la guardava si pietrificava. Narciso era un giovane bellissimo che pensava solo a se stesso. E non gli importava niente degli altri. Un giorno andò nel bosco per cacciare e incontrò Eco che si innamorò di lui. E quando Eco si trovo in pericolo Narciso la ignorò. La dea Era lo punì per la sua severità riguardo a Eco : non si poteva più specchiare. Un giorno faceva molto caldo e Narciso si avvicinò a una fontana per bere,vide la sua immagine per la prima volta e se ne innamorò , Narciso per abbracciare l’ immagine si sporse e cadde nella fonte e morì annegato . Eros “il dio dell’ amore” ebbe pietà di lui trasformandolo in un fiore che prese il suo nome “Narciso” . Un giorno Zeus ordino ad Efesto di fabbricare una donna; Zeus la chiamò Pandora e le regalò un cofanetto contenente tutti i mali del mondo ma le ordinò di non aprirlo assolutamente. Mentre stava scendendo sulla Terra Pandora aprì il cofanetto e fece uscire tutti i mali. Prima di questa azione il mondo era libero da tutti i mali e le persone erano immortali. Sul fondo del cofanetto rimase però la speranza e quando Pandora lo riaprì essa uscì. Grazie alla speranza gli uomini poterono avere un mondo migliore. Il vaso di Pandora viene ancora oggi associato alla curiosità femminile. Zeus guardando la Terra dall’ Olimpo vedeva che era desolata. Chiamò Epimeteo e gli ordinò di andare sulla Terra e dare la forza di cacciare e di difendersi, ma Epimeteo si dimenticò dell’ uomo. Di questo si accorse il fratello Prometeo che rubò l’ intelligenza e il fuoco divino dall’Olimpo e lo portò agli uomini. Quando Zeus vide la Terra si accorse che Prometeo aveva donato il fuoco di Atena. Zeus si infuriò e chiamò Vulcano e gli ordinò di incatenare Prometeo su una roccia. Prometeo soffrì la fame, la sete e il freddo. Ogni giorno arrivava un’ aquila e gli mangiava il fegato che però ricresceva durante la notte. Dopo 3000 anni Eracle ammazzò l’ aquila e liberò Prometeo. Egli confessò di essere stato lui a rubare il fuoco e venne trasformato in una roccia. Il progetto è stato realizzato da: Simone, Serena P., Christian, Daniele C., Luca, Sonia, Giulia, Mattia, Alice, Karin, Daniele B., Elena, Giorgia, Lorenzo, Serena A., Julienne, Brenda, Matteo, Federica, Eleonora, Alessia, David. nell’anno scolastico 2012/2013