Rifinizione 1 Rifinizione - Generalità Il termine “rifinizione del cuoio” comprende una serie piuttosto vasta di trattamenti a cui viene sottoposta la pelle conciata per conferirle le proprietà di volta in volta richieste per ottenere articoli commerciali. Comprende tutti quei trattamenti destinati a nobilitare la superficie del cuoio o ad ottenere particolari caratteristiche, indifferentemente se dal lato fiore o dal lato carne. Conferire alla pelle specifiche resistenze meccaniche (abrasione, sfregamento, flessione …) Conferire la colorazione finale desiderata Conferire protezione verso agenti esterni (acqua, sudore, luce …) Modificare il tatto superficiale della pelle Modificare l’aspetto superficiale (lucentezza, opacità, effetti fantasia …) Correggere o coprire eventuali difetti della pelle in crust 2 Composizione di una rifinizione La rifinizione è tra le fasi della lavorazione conciaria quella in cui maggiormente viene alla luce l’estro e la fantasia dell’operatore, che deve saper coadiuvare l’originalità degli effetti con i requisiti che sempre di più vengono richiesti sui prodotti finiti. Per cui rendere standard le varie lavorazioni effettuate in rifinizione non così semplice. In linea generale possiamo suddividere una rifinizioni in: APPRETTO STRATO COPRENTE FONDO 3 Composizione di una rifinizione FONDO Questo strato prepara il cuoio per l’applicazione dello strato coprente e viene tenuto più morbido possibile affinché il fiore si mantenga pastoso ed elastico. Ha anche lo scopo di chiudere la superficie del cuoio in modo che la miscela coprente non penetri troppo profondamente, bensì ugualizzi bene senza “caricare” il fiore. Lo strato di fondo deve legarsi bene al cuoio poiché da esso dipende largamente l’ancoraggio dell’intera rifinizione e non deve essere costituito da una sola mano. Può essere suddiviso in fondo preliminare, con forte effetto penetrante per consolidare o proteggere il fiore ed in fondo di chiusura, con effetto riempiente. Può inoltre essere incolore, colorato con coloranti solubili oppure pigmentato. 4 Composizione di una rifinizione STRATO COPRENTE Ha il compito vero e proprio della rifinizione, cioè di egualizzare la superficie del cuoio e di conferirle l’aspetto desiderato, perfezionando la chiusura superficiale del trattamento di fondo. Come composizione, esso in genere dispone di maggiore durezza rispetto al fondo, migliorando così le resistenze della rifinizione stessa del pellame allo sfregamento ed all’abrasione. In genere è più sottile del fondo, per risultare sufficientemente elastico. Lo spessore dello strato può regolarsi sia mediante la concentrazione di impiego sia con applicazioni di diverso tipo, tampone, applicazione a velo o a spruzzo ecc … 5 Composizione di una rifinizione APPRETTO Impartisce alla rifinizione l’ultimo tocco, determinando in larga misura l’aspetto definitivo ed il “tatto” superficiale del cuoio. Stabilità all’umidità e solidità allo sfregamento della rifinizione dipendono in forte misura dall’appretto, come pure possono esserlo altre proprietà, ad esempio la resistenza alla stiratura o agli adesivi, nonché ai prodotti di manutenzione ed ai solventi per calzature. Quanto più l’appretto è duro e consistente, tanto più va applicato in strato sottile, altrimenti la grana del cuoio e l’elasticità dell’intera rifinizione ne verranno a soffrire. 6 Tipologia di rifinizione PURA ANILINA – si intende una tipologia di rifinizione estremamente semplice e naturale, senza prodotti particolarmente coprenti. E’ sicuramente la tipologia di pellame più “scoperta”, utilizzata essenzialmente per articolistiche moda. SEMI ANILINA – è una via di mezzo tra la rifinizione naturale (pura anilina) e quella coprente (pigmentata), fatta con l’impiego della minor quantità possibile di prodotti di copertura per coprire certi difetti del pellame, senza perdere l’estetica e la naturalezza del prodotto. PIGMENTATA – tutte quelle tipologie di finissaggio (verniciati, abrasivati, laminati …) in cui il pellame viene rifinito in maniera evidente, così da coprire le imperfezioni presenti. 7 Prodotti per la tintura di rifinizione COLORANTI (aniline) – sono analoghi a quelli impiegati nelle fasi a umido, ma poiché sono necessarie alcune importanti qualità come la brillantezza, la capacità di fissaggio e la veicolabilità sia in acqua che in solvente oltre a resistenze quali quelle alla luce, all’acqua, il cerchio si restringe ad i soli coloranti metallo-complessi. Rispetto a quelli di botte devono essere più puri, soprattutto esenti da sali PIGMENTI – sono polveri cristalline di natura organica ed inorganica in grado di conferire la propria colorazione ai supporti su cui vengono applicati. Le principali caratteristiche che contraddistinguono i vari tipi di pigmenti sono: la solidità alla luce, il forte potere coprente, la disperdibilità, la resa coloristica, la brillantezza, la solidità al calore, ai solventi ed agli agenti chimici. 8 I leganti Si definiscono leganti, tutte quelle sostanze disperse o disciolte in acqua o solventi organici che sono in grado di formare un film sul cuoio una volta evaporato il veicolo e quindi consentono di realizzare il ponte tra coloranti e substrato pelle. E’ possibile classificare i leganti basandosi sulla natura chimica dei monomeri che li costituiscono, si ottengono tre ampie categorie: polimeri naturali polimeri sintetici polimeri naturali modificati 9 I polimeri sintetici Si ottengono mediante processi di polimerizzazione per addizione o condensazione. Possono essere costituiti da un solo tipo di monomero o da due o più monomeri di natura chimica diversa, in quest’ultimo caso si parla di copolimeri. Tale possibilità permette di costituire una serie di prodotti con caratteristiche molto differenti. I fattori che influenzano le caratteristiche di un polimero sono: 1) struttura spaziale (lineare, ramificata, reticolata) 2) numeri di legami trasversali per unità polimerica 3) peso molecolare dei polimeri 4) temperatura di transizione vetrosa resine acriliche resine butadieniche leganti reticolabili resine viniliche poliammidi resine epossidiche poliuretani 10 I polimeri naturali I leganti proteici Sono stati i primi ad essere utilizzati nella rifinizione del cuoio e rappresentano, ancora oggi, la classe più importante dei prodotti di origine animale e vegetale per rifinizioni lucidabili. Comprendono principalmente la caseina, l’albumina d’uovo e l’albumina di sangue, mentre altri prodotti proteici come la gommalacca, le mucillaggini di semi di lino sono più impiegati come ausiliari che come prodotti veri e propri. Permettono di realizzare sul cuoio rifinizioni molto sottili, trasparenti, brillanti, non termoplastiche, non riempienti e ciò consente di conservare l’aspetto ed il tatto naturale del cuoio e di effettuare operazioni meccaniche a temperature superiori a 100° C. gli svantaggi di queste rifinizioni sono l’igroscopia e la poca resistenza ai trattamenti ad umido. I leganti proteici vengono plastificati con l’aggiunta di prodotti plastificanti esterni o mediante polimerizzazione per graffaggio. 11 I polimeri naturali I leganti cellulosici I leganti e le vernici cellulosiche sono “polimeri artificiali” filmogeni che si ottengono per esterificazione o eterificazione della cellulosa. Nel settore della rifinizione del cuoio i prodotti maggiormente impiegati sono: il nitrato di cellulosa, l’acetobutirrato di cellulosa, i quali sono esteri e l’etilcellulosa che invece è un etere. nitrocellulosa Film di nitrocellulosa sono impiegati per tipologie di rifinizioni altamente resistenti. In genere sono addizionate di ausiliari in modo da modificarne caratteristiche quali la brillantezza, l’adesione, la viscosità, la resistenza alla luce, ai solventi, all’abrasione ecc… La nitrocellulosa è compatibile con numerosissime sostanze organiche e molte resine sintetiche e naturali, il che ci consente di preparare un vastissimo numero di lacche con qualità e proprietà differenti. 12 I polimeri naturali modificati Ottenuti per polimerizzazione per graffaggio di proteine naturali (caseina ed albumina) con monomeri sintetici ed il risultato sono prodotti con caratteristiche di brillantezza e copertura simili alle caseine ed alle albumine, ma molto più flessibili e più solidi allo sfregamento ad umido. Le soluzioni dei leganti proteici modificati sono meno viscose rispetto alle stesse soluzioni di prodotti non modificati e non necessitano di plastificanti. 13