Rifinizione
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Rifinizione - Generalità
Il termine “rifinizione del cuoio”
comprende una serie piuttosto vasta
di trattamenti a cui viene sottoposta
la pelle conciata per conferirle le
proprietà di volta in volta richieste
per ottenere articoli commerciali.
Comprende tutti quei trattamenti
destinati a nobilitare la superficie del
cuoio o ad ottenere particolari
caratteristiche, indifferentemente se
dal lato fiore o dal lato carne.
Conferire alla pelle
specifiche resistenze
meccaniche
(abrasione,
sfregamento,
flessione …)
Conferire la
colorazione
finale
desiderata
Conferire
protezione verso
agenti esterni
(acqua, sudore,
luce …)
Modificare il
tatto
superficiale
della pelle
Modificare
l’aspetto
superficiale
(lucentezza,
opacità, effetti
fantasia …)
Correggere o
coprire eventuali
difetti della pelle
in crust
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Composizione di una rifinizione
La rifinizione è tra le fasi della
lavorazione conciaria quella in cui
maggiormente viene alla luce l’estro e
la fantasia dell’operatore, che deve
saper coadiuvare l’originalità degli
effetti con i requisiti che sempre di
più vengono richiesti sui prodotti
finiti. Per cui rendere standard le
varie lavorazioni effettuate in
rifinizione non così semplice. In linea
generale possiamo suddividere una
rifinizioni in:
APPRETTO
STRATO COPRENTE
FONDO
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Composizione di una rifinizione
FONDO
Questo strato prepara il cuoio per
l’applicazione dello strato coprente e viene
tenuto più morbido possibile affinché il fiore si
mantenga pastoso ed elastico. Ha anche lo
scopo di chiudere la superficie del cuoio in
modo che la miscela coprente non penetri
troppo profondamente, bensì ugualizzi bene
senza “caricare” il fiore.
Lo strato di fondo deve legarsi bene al cuoio poiché da esso
dipende largamente l’ancoraggio dell’intera rifinizione e non deve
essere costituito da una sola mano. Può essere suddiviso in fondo
preliminare, con forte effetto penetrante per consolidare o
proteggere il fiore ed in fondo di chiusura, con effetto riempiente.
Può inoltre essere incolore, colorato con coloranti solubili oppure
pigmentato.
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Composizione di una rifinizione
STRATO COPRENTE
Ha il compito vero e proprio della rifinizione, cioè
di egualizzare la superficie del cuoio e di
conferirle l’aspetto desiderato, perfezionando la
chiusura superficiale del trattamento di fondo.
Come composizione, esso in genere dispone di
maggiore durezza rispetto al fondo, migliorando
così le resistenze della rifinizione stessa del
pellame allo sfregamento ed all’abrasione.
In genere è più sottile del fondo, per risultare
sufficientemente elastico.
Lo spessore dello strato può regolarsi sia
mediante la concentrazione di impiego sia con
applicazioni di diverso tipo, tampone,
applicazione a velo o a spruzzo ecc …
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Composizione di una rifinizione
APPRETTO
Impartisce alla rifinizione l’ultimo tocco, determinando in larga misura
l’aspetto definitivo ed il “tatto” superficiale del cuoio.
Stabilità all’umidità e solidità allo sfregamento della rifinizione dipendono in
forte misura dall’appretto, come pure possono esserlo altre proprietà, ad
esempio la resistenza alla stiratura o agli adesivi, nonché ai prodotti di
manutenzione ed ai solventi per calzature.
Quanto più l’appretto è duro e consistente, tanto più va applicato in strato
sottile, altrimenti la grana del cuoio e l’elasticità dell’intera rifinizione ne
verranno a soffrire.
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Tipologia di rifinizione
PURA ANILINA – si intende una tipologia di rifinizione estremamente
semplice e naturale, senza prodotti particolarmente coprenti. E’ sicuramente
la tipologia di pellame più “scoperta”, utilizzata essenzialmente per
articolistiche moda.
SEMI ANILINA – è una via di mezzo tra la rifinizione naturale (pura anilina) e
quella coprente (pigmentata), fatta con l’impiego della minor quantità
possibile di prodotti di copertura per coprire certi difetti del pellame, senza
perdere l’estetica e la naturalezza del prodotto.
PIGMENTATA – tutte quelle tipologie di finissaggio (verniciati, abrasivati,
laminati …) in cui il pellame viene rifinito in maniera evidente, così da coprire
le imperfezioni presenti.
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Prodotti per la tintura di rifinizione
COLORANTI (aniline) – sono analoghi a quelli impiegati nelle fasi a umido, ma
poiché sono necessarie alcune importanti qualità come la brillantezza, la
capacità di fissaggio e la veicolabilità sia in acqua che in solvente oltre a
resistenze quali quelle alla luce, all’acqua, il cerchio si restringe ad i soli
coloranti metallo-complessi. Rispetto a quelli di botte devono essere più puri,
soprattutto esenti da sali
PIGMENTI – sono polveri cristalline di natura organica ed inorganica in grado
di conferire la propria colorazione ai supporti su cui vengono applicati.
Le principali caratteristiche che contraddistinguono i vari tipi di pigmenti
sono: la solidità alla luce, il forte potere coprente, la disperdibilità, la resa
coloristica, la brillantezza, la solidità al calore, ai solventi ed agli agenti
chimici.
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I leganti
Si definiscono leganti, tutte quelle sostanze disperse o disciolte
in acqua o solventi organici che sono in grado di formare un
film sul cuoio una volta evaporato il veicolo e quindi
consentono di realizzare il ponte tra coloranti e substrato
pelle.
E’ possibile classificare i leganti basandosi sulla natura chimica
dei monomeri che li costituiscono, si ottengono tre ampie
categorie:
polimeri naturali
polimeri sintetici
polimeri naturali modificati
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I polimeri sintetici
Si ottengono mediante processi di
polimerizzazione per addizione o
condensazione. Possono essere costituiti da un
solo tipo di monomero o da due o più
monomeri di natura chimica diversa, in
quest’ultimo caso si parla di copolimeri. Tale
possibilità permette di costituire una serie di
prodotti con caratteristiche molto differenti.
I fattori che influenzano le caratteristiche di un
polimero sono:
1) struttura spaziale (lineare, ramificata,
reticolata)
2) numeri di legami trasversali per unità
polimerica
3) peso molecolare dei polimeri
4) temperatura di transizione vetrosa
resine acriliche
resine butadieniche
leganti reticolabili
resine viniliche
poliammidi
resine epossidiche
poliuretani
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I polimeri naturali
I leganti proteici
Sono stati i primi ad essere utilizzati nella rifinizione del cuoio e
rappresentano, ancora oggi, la classe più importante dei prodotti di
origine animale e vegetale per rifinizioni lucidabili.
Comprendono principalmente la caseina, l’albumina d’uovo e
l’albumina di sangue, mentre altri prodotti proteici come la
gommalacca, le mucillaggini di semi di lino sono più impiegati come
ausiliari che come prodotti veri e propri.
Permettono di realizzare sul cuoio rifinizioni molto sottili, trasparenti,
brillanti, non termoplastiche, non riempienti e ciò consente di
conservare l’aspetto ed il tatto naturale del cuoio e di effettuare
operazioni meccaniche a temperature superiori a 100° C. gli svantaggi
di queste rifinizioni sono l’igroscopia e la poca resistenza ai trattamenti
ad umido.
I leganti proteici vengono plastificati con l’aggiunta di prodotti
plastificanti esterni o mediante polimerizzazione per graffaggio.
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I polimeri naturali
I leganti cellulosici
I leganti e le vernici cellulosiche sono “polimeri artificiali”
filmogeni che si ottengono per esterificazione o
eterificazione della cellulosa. Nel settore della rifinizione del
cuoio i prodotti maggiormente impiegati sono: il nitrato di
cellulosa, l’acetobutirrato di cellulosa, i quali sono esteri e
l’etilcellulosa che invece è un etere.
nitrocellulosa
Film di nitrocellulosa sono impiegati per tipologie di rifinizioni altamente resistenti. In
genere sono addizionate di ausiliari in modo da modificarne caratteristiche quali la
brillantezza, l’adesione, la viscosità, la resistenza alla luce, ai solventi, all’abrasione
ecc… La nitrocellulosa è compatibile con numerosissime sostanze organiche e molte
resine sintetiche e naturali, il che ci consente di preparare un vastissimo numero di
lacche con qualità e proprietà differenti.
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I polimeri naturali modificati
Ottenuti per polimerizzazione per graffaggio di proteine
naturali (caseina ed albumina) con monomeri sintetici ed il
risultato sono prodotti con caratteristiche di brillantezza e
copertura simili alle caseine ed alle albumine, ma molto più
flessibili e più solidi allo sfregamento ad umido.
Le soluzioni dei leganti proteici modificati sono meno
viscose rispetto alle stesse soluzioni di prodotti non
modificati e non necessitano di plastificanti.
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