Macchine per conceria

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Macchine per conceria
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Bottale
È il principale reattore chimico della fase umida: ha il grosso vantaggio di favorire
notevolmente la penetrazione dei prodotti all’interno della pelle, quindi di ridurre
i tempi di produzione.
I bottali hanno forma cilindrica ed i più
diffusi sono costituiti da doghe di legno,
di spessore tra i 5 ed i 10 cm, tenute
insieme da cerchioni in tondino. Ne
esistono anche in acciaio e si stanno
diffondendo anche nuovi bottali in
materiali plastici (vetroresina,
polipropilene ... ).
I bottali possono avere dimensioni
variabili e muoversi a velocità molto
diverse, a seconda della lavorazione e
del numero di pelli da trattare.
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Bottale
1. portello per introdurre o estrarre
le pelli
2. cerchioni in tondino che tengono
unite le dighe in legno
3. sostegni cavi per permettere
l’introduzione dei liquidi e la
fuoriuscita dei gas
4. corona dentata
5. pignone dentato
Per l’introduzione dei reagenti si utilizza il portello principale, mentre l’acqua è
alimentata dall’asse cavo.
Per produrre un adeguata azione meccanica sulle pelli durante la rotazione, nel
bottale sono disposti dei pioli, detti zipoli, di lunghezza variabile dai 20 ai 30 cm,
aventi la punta arrotondata. A sostituire totalmente od in parte i pioli, si possono
trovare delle tavole disposte orizzontalmente, “pale”, qualora non si voglia rischiare
di danneggiare le pelli.
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Bottale
Lo scarico del bagno avviene invece da
appositi bocchelli e canalette laterali. Una
parete del bottale è dotata di doppio fondo,
con fori per permettere al bagno di passare
nella camera di scolo, mentre le pelli
rimangono nella parte centrale e non vanno a
coprire gli appositi bocchelli di scolo
Ad oggi i bottali sono dotati di sistemi di
dosaggio automatizzati, sistemi di
programmazione lavoro e controllo,
regolazione velocità, calore,
raffreddamento, umidità e nel caso
collegati ad apposti sistemi di
abbattimento dei gas (esempio
idrogeno solforato)
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Scarnatrice
La scarnatrice è una macchina attraverso la quale viene separato dal derma il tessuto
sottocutaneo, che viene raccolto (carniccio). La scarnatura può essere eseguita sulla pelle
fresca, sulla pelle rinverdita e, come quasi sempre avviene sulla pelle calcinata (in trippa ).
L’asportazione dello strato sottocutaneo
avviene per mezzo di un cilindro a lame
elicoidali affilate, disposte a partire dal
centro.
Le pelli in trippa sono introdotte per metà
nella macchina (con il lato fiore rivolto
verso il basso), e quando questa viene
azionata la pelle vanno verso i rulli tramite
il cilindro di trasporto (in giallo) ed il
cilindro di appoggio (in verde), mentre il
cilindro a lame (in blu) svolge la sua
funzione girando in maniera tale da
opporsi al movimento della pelle.
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Spaccatrice
In questa macchina la pelle viene spaccata, ovvero divisa in due strati mediante
una lama a cinghia senza fine, verso cui il cuoio è spinto da due rulli, rimanendo
sempre con la superficie parallela alla lama stessa. La spaccatura può essere
effettuata su pelli in trippa scarnate e su pelli conciate e pressate.
Dei due strati ottenuti, il più
importante è quello
superiore, contenente il
fiore, che verrà lavorato fino
a costituire il prodotto finale,
e lo strato sottostante, detto
crosta. Quest’ultimo, se di
superficie e spessore
sufficienti, viene anch’esso
lavorato, altrimenti
rappresenta uno scarto.
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Pressa
La pressatura, effettuata su pelli conciate, serve ad eliminare parte dell’acqua depositata
tra le fibre del cuoio, a stendere le pelli con guadagno di superficie, ed a rendere il
materiale lavorabile per le successive operazioni meccaniche (spaccatura e rasatura).
La pressatura avviene ad opera di
cilindri che strizzano il cuoio,
mentre lo stendimento è operato
da un rullo a lame, simile a quello
visto nella scarnatrice, ma con lame
arrotondate, che devono
solamente esercitare trazione sulle
pelli.
Il tipo di pressatrice più diffuso è il
modello in continuo, seguita da un
impilatore.
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Rasatrice
La rasatrice è impiegata unicamente per portare le pelli conciate allo spessore voluto, con
una precisione fino a 0,1 mm.
Lo spessore a cui rasare il cuoio è deciso tenendo conto dello spessore dell’articolo finito,
nonché dei riconcianti e degli ingrassi che verranno offerti alla pelle.
L’organo principale della rasatrice è il rullo a lame, con lame molto affilate, che tagliano
finemente la parte di cuoio con cui vengono a contatto.
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Messa a vento
La quasi totalità dei cuoi conciati e riconciati viene sottoposta all’operazione di messa a
vento, che viene condotta soprattutto per eliminare l’acqua depositata tra le fibre, ma
anche per stendere il cuoio e per attenuare le rugosità superficiali del fiore. Il nucleo
operativo della macchina di messa e vento è costituito da un sistema di rulli.
La stesura del fiore avviene grazie al
cilindro a lame elicoidali e non affilate
(in colore blu); il cilindro pressatore (in
giallo), ricoperto di feltro che assorbe
acqua, provvede ad esercitare una
forte pressione sulle pelli, facendo
uscire dalle fibre gran parte
dell’umidità.
I cilindri in verde, rivestiti di gomma,
provvedono al contrasto con il cilindro
pressatore e ad avvicinare il cuoio
verso il rullo a lame.
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Rullo caldo
La macchina è simile alle altre macchine a rulli, in particolar modo alla messa a
vento, soltanto che al posto del rullo a feltro vi è un cilindro in acciaio, riscaldato
mediante un apposito sistema ad olio diatermico e resistenze elettriche.
Questa lavorazione è fatta solo su cuoi che hanno già subito la messa a vento, e
serve per togliere l’impronta del feltro lasciata dalla messa a vento stessa,
nonché per chiudere il fiore, cioè restringere il diametro dei pori della pelle,
tramite la pressione del rullo di acciaio ed il calore che emette, rendendo il cuoio
di aspetto più gradevole.
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Essiccatoio a sottovuoto
In questa macchina, per eliminare l’umidità dalla pelle, si combinano gli effetti di calore e
depressione. Le pelli, preventivamente pressate, vengono distese su un ripiano in acciaio
riscaldato sul quale si chiude ermeticamente un altro ripiano, collegato ad una pompa a
vuoto: nello spazio tra i due ripiani, dove sono collocate le pelli, si ottiene un
abbassamento della pressione fino a 70 mmHg e quindi l’acqua all’interno della pelle
vaporizza facilmente. Questi tipi di essiccatoi sono costituiti da vari ripiani, in modo da
lavorare in serie un più alto numero di pelli.
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Catena aerea
Quale che sia la tecnica con la quale le pelli
sono state asciugate, queste vengono
sottoposte ad un ulteriore essiccamento su
catena aerea, durante la quale le pelli vengono
appese a bastoni, o tubolari di alluminio
(essiccatoi a stendaggio), od intelaiate con
l’uso di pinze (essiccatoi ad inchiodaggio).
L’essiccazione può essere realizzata anche
in camere a circolazione forzata d’aria
riscaldata e/o deumidificata, o in tunnel
percorsi da una catena mobile
(riscaldamento a microonde, a raggi
infrarossi, per convezione) per tempi che
vanno dalle poche ore ad alcuni giorni.
L’asciugaggio lento in camera è tipico dei
cuoi conciati al vegetale, soprattutto
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cuoio per suola.
Macchina palissonatrice
I cuoi essiccati e ricondizionati sono duri e cornei, a causa del compattamento delle fibre
provocato dalle varie fasi di asciugaggio; la palissonatura è la lavorazione meccanica con la
quale si stendono e si separano le fibre del cuoio, migliorando le caratteristiche fisicomeccaniche ed organolettiche della pelle.
A tale scopo vengono utilizzate macchine,
dette palissoni, che sottoponendo il cuoio a
piegamenti e stiramenti, ne slegano la
struttura fibrosa, ammorbidendola in
maniera opportuna.
Vi sono più tipi di palissoni, ma il più usato è
il palissone a vibrazione, costituito da un
elemento provvisto di una serie di pioli
arrotondati ed aventi un movimento a
stantuffo regolabile; questo elemento stira
le fibre delle pelli, trasportate da un nastro,
contro un cuscino di gomma.
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Bottale a follonare
La bottalatura a secco (volanatura o follonatura) ha lo scopo di migliorare la morbidezza
della pelle e conferire un particolare aspetto della grana del fiore. Viene inoltre effettuata
durante o alla fine della rifinizione per “scaricare” la rifinizione applicata conferendo alla
pelle un aspetto meno plastico e più naturale.
Ad oggi i bottali a volanare sono dotati di
sistemi di controllo di temperatura, umidità
ed è possibile anche applicare in essi alcuni
prodotti chimici (coloranti, cere, oli …).
Sempre più spesso la volanatura viene
utilizzata come sistema di asciugaggio, per
ottenere
con
un’unica
lavorazione
l’eliminazione dell’acqua e, al tempo stesso,
particolari effetti sul fiore della pelle.
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Macchina cilindratrice
Prima di passare alla rifinizione alcuni cuoi, in particolare quelli conciati al vegetale e
soprattutto destinati alla produzione di suola, subiscono l’operazione di cilindratura. In
questa operazione l’azione meccanica di un peso che schiaccia la pelle conferisce notevole
durezza e compattezza al cuoio.
La macchina è costituita da un robusto telaio su cui scorre un carrello che porta
inferiormente una grossa ruota cilindrica, di circa 600 mm di diametro e 200-300 mm di
larghezza, che corre su una lamiera d’acciaio fissata sul piano d’appoggio sul quale è posto
il cuoio da cilindrare.
Il complesso di carrello e cilindro è
piuttosto pesante e la ruota viene
ulteriormente caricata per mezzo di due
potenti molle così da esercitare pressioni
di 30-50 atmosfere.
Quando il carrello scorre esercita la
pressione desiderata sul cuoio.
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Smerigliatrice
La macchina è dotata di due cilindri, uno operatore di grande diametro, ricoperto
di carta abrasiva, e uno di contrasto in gomma, per ammortizzare le differenze di
spessore esistenti sulla superficie della pelle.
Il rullo gommato spinge la pelle contro il cilindro abrasivo, che ruotando nello
stesso senso della pelle stessa esegue la lavorazione.
Viene utilizzata, variando opportunamente la grammatura della carta abrasiva,
per diversi scopi.
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Smerigliatrice
Su pelli “pieno FIORE”
DAL LATO FIORE
Per la realizzazione di pellame Nabuck,
asportando completamete lo strato fiore
Per articoli con rifinizione coprente
(abrasivati, verniciati …), per migliorare
l’ancoraggio dei prodotti chimici sulla
superficie della pelle stessa
Per articoli con particolari fantasie, esempio
pelli stampate smerigliate solo nelle parti in
rilievo
DAL LATO CARNE
Per avere una superficie della carne
molto più fine ed omogenea, eliminando
completamente gli ultimi residui di
“carniccio” eventualmente presenti
Su CROSTE
Per migliorare l’effetto “scrivente”
Per uniformizzare la scamosciatura
dei due lati
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Rifinizione
La rifinizione è la fase attraverso la quale si conferisce al pellame ottenuto la
colorazione finale desiderata e tutte le particolarità caratteristiche dell’articolo
finito voluto (lucentezza, opacità, effetti specifici, tatto …).
Inoltre, con la rifinizione si rende la pelle idonea all’utilizzo finale, andando a
proteggerne la superficie contro esposizioni a specifici agenti esterni (es. solidità
all’acqua, al sudore, all’abrasione, alla luce …).
In generale, la rifinizione consta di
lavorazioni attraverso le quali
vengono applicati differenti prodotti
chimici sulla superficie della pelle,
continuamente intervallate da
specifiche lavorazioni meccaniche
atte a conferire particolari effetti al
pellame stesso e modificare la
reattività dei prodotti chimici
applicati.
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Rifinizione
Sistemi applicazione prodotti chimici
SPRUZZO
SPALMATURA
A RULLI
TAMPONATURA
VELATURA
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Rifinizione
Lavorazioni meccaniche
STIRATURA a PIATTO
anche per
STAMPATURA
STIRATURA a
RULLO anche per
STAMPATURA
LUCIDATURA
(Lissatura)
FELTRATURA
SATINATURA
SPAZZOLATURA
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