12) progetto di sistemi informativi direzionali: ipercubi

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PROGETTI DI SISTEMI INFORMATIVI DIREZIONALI
Punti chiave di un progetto di SID • I SID sono differenti dai SI di supporto alle attività operative QUINDI richiedono approcci alla progettazione diversi • Gli aspetti fondamentali: 1. Come progettare il database direzionale (scelta dei dati elementari, struttura del db e sua organizzazione) 2. Come scegliere e confezionare le informazioni (ossia “indicatori”) da fornire ai manager per le loro decisioni 3. Come progettare i relativi motori di elaborazione (sistemi per elaborare rapporti, cruscotti, DSS, ecc.)
Come progettare il database direzionale Scelta dei dati elementari, struttura, organizzazione
DB direzionali e dati elementari • Il DB direzionale può essere visto come un insieme di tabelle che contengono “dati elementari” • I dati elementari sono la “misura” di un certo evento o fenomeno – ad es. quantità di un certo prodotto venduto in un certo tempo • … o l’indicatore dello “stato” di una certa parte di interesse dell’azienda – ad es. le giacenze attuali di magazzino di quel certo prodotto
Costruire i DB direzionali dai dati elementari 1. 2. Scegliere quali sono i dati elementari di interesse, il loro formato, il grado di aggiornamento possibile e richiesto. Questo sulla base degli obiettivi del SID e delle fonti disponibili Per tali dati definire le proprietà fondamentali, ad es.: • tipo di valore indicato (ossia il “significato”: un dato a consuntivo piuttosto che a budget; la rilevazione di una quantità in un certo istante, ecc. – ESEMPIO: vendite al giorno di un certo prodotto • metrica (unità di misura) – ESEMPIO: euro nell’unità di tempo • fonte (il s.i. operativo da cui il dato proviene, se è stato caricato manualmente, ecc.) – ESEMPIO: la fonte sono le casse automatiche • modalità di calcolo (come tale valore viene ottenuto dai dati originari) – ESEMPIO: aggregare tutte le vendite al giorno memorizzate nelle casse del negozio • modalità di aggiornamento (ogni quanto e come il dato viene aggiornato) – ESEMPIO: il dato vendite al giorno è aggiornato alla fine della giornata, alla chiusura 3. I dati elementari nel database direzionale vengono organizzati in “ipercubi”
IPERCUBO: ciascun dato elementare rappresenta una cella in un ipercubo n­dimensionale
LE PROPRIETA’ DIMENSIONALI: • DIMENSIONE: un vettore di elementi appartenenti allo stesso dominio – ad es.: date in un anno; tipi di prodotti dell’azienda (codici prodotto); clienti (codici cliente), ecc.; – la cardinalità di una dimensione è il numero di diversi valori che essa può assumere (ad es. se abbiamo 100 clienti questa è la cardinalità della dimensione “clienti”):
DIMENSIONI TIPICHE NEI SID AZIENDALI ­ dimensione “tempo”: valori con diversi gradi di “granularità” (singolo giorno, settimana, mese ecc.) possibili selezioni o segmentazioni (ad es. soli giorni feriali, giorni di apertura, ecc.) ESEMPIO: se il dato elementare è “vendite (in valore)”, la dimensione “tempo” potrà indicare ad es. “vendite in una certa data o periodo” ­ dimensione “struttura” (o “area di responsabilità” o “unità aziendale”, ecc.) sulla base della scomposizione dell’organizzazione / organigramma, identifica ciascuna di tali parti ( “filiali”; “aree mercato”; “agenti di vendita”; “punti vendita”, ecc.). ESEMPIO: la dimensione “punti vendita” consente di indicare le “vendite per un dato punto vendita” ­ dimensione “prodotto” indica i diversi prodotti di interesse per l’azienda e/o il problema specifico trattato. ESEMPIO: la dimensione “prodotto” consente di indicare le “vendite riferite a un dato prodotto” ­ dimensione “cliente” o “mercato” elenca i vari clienti (o gruppi di clienti, o mercati, o aree geografiche, ecc.) ESEMPIO: “vendite per un dato cliente”
Tutto ciò consente di costruire indicatori, tabelle, e rapporti diversi anche per dirigenti diversi • LA SINGOLA CELLA di un ipercubo identifica L’INCROCIO di tutte le dimensioni scelte – ES: in un ipercubo a tre dimensioni (prodotto/tempo/filiali) se il dato elementare sono “vendite in valore”, ciascuna cella indica “vendite per un certo prodotto in un dato tempo in una certa filiale” • Aggregando e ricombinando celle, o effettuando operazioni e analisi sulle singole celle e su gruppi di celle si può costruire VARI TIPI DI INDICATORI E TABELLE.
Come scegliere e confezionare le informazioni (ossia “indicatori”) da fornire ai manager per le loro decisioni
rapporti diversi per dirigenti diversi le GERARCHIE DI AGGREGAZIONE • Si riferiscono a come è organizzata l’azienda in termini di livelli gerarchici (riferimenti tipici: organigramma, struttura in termini di centri di costo, di centri di responsabilità, ecc.) • Si associa a ogni livello dell’organizzazione una diversa gerarchia di aggregazione dei dati elementari • Si parte dal presupposto che aggregazioni diverse riguardano parti dell’organizzazione diverse e quindi interessano ai relativi dirigenti responsabili
Direttore generale ... Direttore Vendite ... direttore direttore pto v. A pto v. B vendite totali all’anno = å vendite all’anno dei p.v.
vendite all’anno per vendite all’anno per pto v. A = å vendite al g. pto v. A = å vendite al g. vendite al giorno per vendite al giorno per punto vendita A vendite al giorno per punto vendita A vendite al giorno per punto vendita A punto vendita A vendite al giorno per vendite al giorno per punto vendita A vendite al giorno per punto vendita A vendite al giorno per punto vendita A punto vendita B ­QUALI INDICATORI SONO UTILI A CIASCUN MANAGER PER SUPPORTARE LE LORO DECISIONI? ­ COME CONFEZIONARE TALI INDICATORI SOTTO FORMA DI TABELLE, GRAFICI, O RAPPORTI? Qui si deve considerare l’analisi dei fabbisogni dell’organizzazione e in particolare, in questo caso, i fabbisogni informativi dei dirigenti ALCUNI APPROCCI GENERALI:
a. Approccio “Management Accounting” • Organizzazione delle informazioni del sistema informativo direzionale secondo classici schemi contabili (o paracontabili) • I dati elementari degli ipercubi e le dimensioni di classificazione degli ipercubi sono riferiti ai dati di tipo contabile e a come sono tipicamente organizzati in azienda – ad es.: fatturati, costi, tempi, centri di costo, aree mercato, funzioni aziendali, ecc.) • Anche le gerarchie di aggregazione gli indicatori e le tabelle prodotte si riferiscono alla struttura contabile
b. Approccio “pragmatico” • In combinazione o in alternativa all’approccio precedente • dati e indicatori sono scelti sulla base dell’esperienza “dei manager coinvolti”, delle indicazioni di un consulente, o anche semplicemente del direttore dei sistemi informativi
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