Docente Silvia Sarzanini OGGETTO

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Docente Silvia Sarzanini
OGGETTO:
LA
DISCIPLINA
L'ORDINAMENTO
DEL
PUBBLICO
IMPIEGO
E
PROFESSIONALE DEL PERSONALE
DEGLI ENTI LOCALI: NORMATIVA SUI DIRITTI E SUI
DOVERI DEI PUBBLICI DIPENDENTI – NOZIONI –
CASI PRATICI – ADEMPIMENTI – ATTUAZIONE.
Il rapporto di pubblico impiego- concetto: è quel rapporto di
lavoro in cui una persona fisica pone volontariamente
la
propria
attività,
in
via
continuativa
e
dietro
retribuzione, al servizio dello Stato o di un ente
pubblico non economico; esso ha carattere bilaterale,
ed al dipendente sono riconosciuti una serie di diritti e
di doveri che definiscono il contenuto stesso del
rapporto.
Per sussistere un rapporto di pubblico impiego devono
sussistere i seguenti elementi:
•
Ente datore di lavoro pubblico;
•
compiti
affidati
al
lavoratore
attinenti
ai
fini
istituzionali dell'Ente – datore di lavoro e non si
riferiscano ad esigenze eccezionali o a prestazioni
marginali ;
•
assunzione per prestazioni continuative e durevoli;
1
•
predeterminazione della retribuzione;
•
atto di di nomina.
I soggetti del rapporto sono la persona fisica e lo Stato
o Ente Pubblico autarchico; l'oggetto è la prestazione
di una qualunque attività rivolta direttamente o
indirettamente al conseguimento dei fini dell'Ente
Pubblico; il contenuto sono i diritti e i doveri reciproci,
il complesso delle situazioni giuridiche favorevoli o
sfavorevoli di cui risultano titolari i soggetti del
rapporto.
Si tratta di un rapporto volontario, strettamente personale,
bilaterale e di subordinazione gerarchica.
Con l'entrata in vigore del D. Lgs 165/01 il rapporto di lavoro alle
dipendenze pubbliche viene assoggettato al diritto
privato, ma l'intrecciarsi di profili organizzativi di
rilevante interesse pubblico impone, in ogni caso, un
certo grado di specialità.
La ratio della norma si è tradotta in un riassetto complessivo del
sistema delle fonti del pubblico impiego i cui caratteri
salienti sono:
•
l'assoggettamento
dei
pubblici
dipendenti
alla
normativa di diritto comune ;
•
la contrattualizzazione dei rapporti individuali di
lavoro.
2
Il pubblico impiego viene assoggettato a tutte le disposizioni
dettate per il lavoro privato, sia dal Codice Civile che
dalla Legislazione speciale.
I contratti collettivi sono destinati alla regolamentazione del
trattamento economico, sono stipulati secondo criteri
predeterminati
dalla
normativa
e
si
dividono
in
contratti nazionali di comparto e contratti integrativi a
livello di singola amministrazione.
I contratti individuali devono conformarsi ai principi della parità
di trattamento e del rispetto dei minimi retributivi
stabiliti in sede di contrattazione collettiva.
Cosa si intende per ARAN?
E' l'agenzia per la rappresentanza negoziale delal Pubblica
amministrazione, organismo dotato di personalità di
diritto
pubblico
e
di
autonomia
organizzativa
e
contabile nei limiti del proprio bilancio.
Al vertice dell'Aran è posto un Comitato direttivo composto da
cinque elementi.
L'Aran esercita a livello nazionale ogni attività relativa alle
relazioni sindacali, alla negoziazione dei contratti
collettivi
ed
all'assistenza
delle
Pubbliche
amministrazioni.
Le rappresentanze sindacali : i rappresentanti dei lavoratori
relativamente
alla
stipula
3
dei
contratti
collettivi
nazionali sono le organizzazioni che abbiano nel
comparto una rappresentatività non inferiore al 5%.
Il contratto collettivo una volta volta sottoscritto, acquista efficacia
sia per le amministrazioni pubbliche che per tutti i
lavoratori interessati.
L'orario di servizio è il periodo di tempo giornaliero necessario
per assicurare la funzionalità delle strutture degli Uffici
pubblici e l'erogazione dei servizi all'utenza.
L'orario di apertura al pubblico è il periodo di tempo giornaliero
che, nell'ambito dell'orario di servizio, costituisce la
fascia oraria di accesso ai servizi da perte dell'utenza.
L'orario di lavoro è la misura della prestazione lavorativa, cioè il
periodo di tempo giornaliero durante il quale il
dipendente assicura la propria prestazione nell'ambito
del rapporto di servizio.
Quali sono i diritti dei pubblici dipendenti?
Essi
possono
avere
un
contenuto
patrimoniale
o
non
patrimoniale ; i diritti patrimoniali sono veri e propri
diritti perfetti che non
possono essere modificati se
non con un atto legislativo; i diritti patrimoniali sono o
contemporanei al rapporto di impiego o successivi.
la retribuzione(stipendio) : è il più importante e
costituisce il corrispettivo economico (denaro) per la
prestazione
di
lavoro
svolta
dal
dipendente,
ha
carattere retributivo e va commisurata alla quantità ed
4
alla qualità di lavoro svolta dal pubblico dipendente e
deve essere di misura tale da assicurare all'impiegato
un'esistenza libera e dignitosa.
La
retribuzione
si
articola
in
un
trattamento
fondamentale, costituito da voci a carattere fisso e
continuativo,
ed
in
un
trattamento
accessorio,
costituito da emolumenti eventuali ed occasionali.
Il
trattamento
fondamentale
è
costituito
dallo
stipendio tabellare, dalla retribuzione individuale di
anzianità,
ove
prevista,
dall'indennità
integrativa
speciale, dall'assegno per il nucleo familiare, ove
spettante, da livello economico differenziato.
Il trattamento accessorio ricomprende i compensi per
lavoro straordinario; l' indennità per l'esercizio di
attività svolte in condizioni particolarmente disagiate,
di pericolo o danno; i compensi per la produttività
individuale e collettiva per il miglioramento dei servizi;
l'indennità per compensare particolari posizioni di
lavoro e responsabilità (l'indennità di turno, di rischio,
di reperibilità, per il maneggio valori, per l'orario
notturno e
festivo); l'indennità di area direttiva;
l'indennità per il personale che operi in particolari
posizioni o per particolari categorie di lavoratori .
Va poi ricordato che il dipendente può conseguire la retribuzione
di posizione e di risultato qualora sia incaricato di
5
posizioni
organizzative
progressione
e
può
economica
categoria
(progressione
categoria
immediatamente
beneficiare
all'interno
orizzontale)
superiore
della
o
della
stessa
verso
la
(progressione
verticale).
I diritti patrimoniali sono contemporanei al rapporto di impiego
(stipendio)
o
successivi
al
rapporto
di
impiego
(pensione).
Lo stipendio non è dovuto nelle seguenti ipotesi:
ritardata assunzione del servizio dell'impiegato di nuova nomina o
promozione;
retrodatazione di nomina o promozione;
assenza arbitraria; astensione dal servizio per sciopero.
Eccezionalmente la retribuzione può essere soggetta a cessione,
pignoramento o sequestro nell'ambito dell'aliquota
massima del quinto per alimenti dovuti per legge; per
debiti verso lo stato; per tributi dovuti allo Stato,
Regioni, Province e Comuni.
I diritti non patrimoniali sono:
•
il diritto all'Ufficio:pretesa dell'impiegato di non
essere rimosso dall Ufficio se non nelle ipotesi
stabilite dalle leggi e dalla contrattazione collettiva;
con la privatizzazione però è consentita la definitiva
risoluzione del rapporto di lavoro del dipendente in
6
eccedenza pur se nel rispetto di procedure e garanzie
fissate dalla legge stessa;.
Sono
inamovibili
i
Magistrati
ed
i
Professori
universitari per cui la cessazione del rapporto avine
per le sole cause tassativamente indicate dalla Legge.
•
diritto allo svolgimento delle mansioni (funzione)
: il lavoratore può essere adibito alle mansioni per
cui è assunto, a quelle considerate equivalenti ed a
quelle corrispondenti alla qualifica superiore nel caso
di vacanza in posto organico per non più di sei mesi,
prorogabili fino a dodici qualora siano state avviate le
procedure per la copertura dei posti vacanti, e nel
caso di altro dipendente assente con diritto alla
conservazione del posto, con esclusione dell'assenza
per ferie (in queste ipotesi il lavoratore ha diritto al
trattamento economico previsto per la qualifica
superiore);
•
diritto alla progressione:
il CC.NN.LL introduce
una articolata disciplina relativa ai passaggi interni
dei
dipendenti
che
si
attuano
mediante
corsi/concorsi interni o procedure selettive nel caso
di passaggio da un'area alla
dell'area
immediatamente
posizione iniziale
superiore
oppure
mediante percorsi di aggiornamento professionale e
di qualificazione, nel caso si tratti di passaggi da una
posizione economica all'altra all'interno della stessa
area.
7
•
diritto al riposo settimanale: il riposo settimanale
deve corrispondere preferibilmente con la domenica e
non può essere inferiore alle 24 ore;
•
diritto alle ferie: il dipendente ha diritto in ogni
anno di servizio ad un periodo di ferie retribuitopossibilmente continuativo per almeno 15 giornidella durata complessiva di 32 giorni lavorativi a cui
vanno aggiunte
4 giornate di riposo da usufruire
nell'anno; le ferie già in godimento possono essere
interrotte o sospese per motivi di servizio ed in tal
caso si avrà il rimborso di quanto pagato per le ferie
non godute ;
•
diritto ai permessi: al dipendente sono concessi
permessi
retribuiti
per
i
seguenti
casi
da
documentare debitamente:
– partecipazione
a
concorsi
od
esami,
limitatamente ai giorni di svolgimento
delle prove: giorni 8 all'anno;
– lutti per coniuge, parenti entro il secondo
grado ed affini entro il primo grado: giorni
3 consecutivi per evento.
La Legge 53/2000 prevede un permesso retribuito di 3
giorni in caso di decesso o documentata grave infermità
del coniuge o di un parente entro il secondo grado o del
convivente; a domanda del dipendente possono inoltre
essere concessi 3 giorni di permesso retribuito per
particolari motivi personali o familiari debitamente
documentati, compresa la nascita dei figli.
8
Il dipendente ha altresì diritto ad un permesso di 15 giorni
consecutivi in occasione del matrimonio; inoltre il
dipendente ha diritto ai permessi per l'assistenza ai
portatori di handicap previsti dalla Legge 104/1992.
Il dipendente a domanda può ottenere dei permessi
brevi non retribuiti pari a 36 ore annue ed il tempo non
lavorato va recuperato ala stregua di qualsiasi tipo di
ritardo.
•
diritto alla conservazione del posto in caso di
malattia,
infortuni
sul
lavoro
o
maternità:
il
dipendente assente per malattia ha diritto alla
conservazione del posto per un periodo di 18 mesi
cumulando le assenze degli ultimi tre anni.
Gli può essere concesso di assentarsi per un
ulteriore periodo di 18 mesi in casi particolarmente
gravi; decorsi tali periodi, nel caso in cui non sia più
idoneo
a
svolgere
l'Amministrazione
qualsiasi
procede
proficuo
alla
lavoro,
risoluzione
del
rapporto di lavoro. In ogni caso l'amministrazione
non potrà procedere alla dispensa dal servizio prima
di aver esperito ogni tentativo utile per recuperarlo in
mansioni diverse nella stessa qualifica o in qualifiche
inferiori.
In caso di assenza dovuta ad infortunio sul lavoro o
a malattia dipendente da causa di servizio il
dipendente ha diritto alla conservazione del posto fino
alla guarigione clinica e comunque per un periodo di
18
mesi
prorogabili
particolarmente gravi.
9
per
altri
18
mesi
in
casi
Le donne non devono adibite al lavoro durante i 2 mesi
precedenti la data del parto ed i successivi 3 mesi; la
lavoratrice ha la facoltà di astenersi dal lavoro a partire
dal mese precedente e nei 4 mesi successivi al parto.
Le lavoratrici non possono essere licenziate durante il
periodo di gestazione fino ad 1 anno di età del
bambino; le stesse norme si applicano alle lavoratrici
che abbiano adottato bambini o li abbiano ottenuti in
affidamento pre- adottivo, se il bambino non ha
superato i sei anni.
.
•
congedi parentali familiari e formativi:
•
la Legge 8.03.2000, n.53 ha innovato i congedi
parentali estendendoli anche al padre lavoratore nei
primi otto anni di vita del bambino;
•
congedi familiari: i dipendenti pubblici
possono
assentarsi per un periodo non superiore ai 2 anni
per gravi e documentati motivi familiari senza diritto
alla retribuzione;
•
congedi formativi: i dipendenti pubblici con almeno
5 anni di anzianità di servizio possono chiedere, per
un periodo non superiore a 11 mesi, congedi per la
formazione senza retribuzione.
Aspettativa:
al dipendente con rapporto di lavoro a
tempo indeterminato che ne faccia formale richiesta,
possono essere concessi periodi di aspettativa per
comprovati motivi personali o di famiglia, per un
periodo massimo di dodici mesi in un triennio.
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L'aspettativa può essere concessa per varie cause:
servizio militare, per mandato parlamentare, per
comprovati
motivi
personali
o
di
famiglia,
per
mandato amministrativo, per mandato sindacale, per
svolgere attività presso soggetti o organismi pubblici
o
privati
dottorato
operanti
di
in
ricerca
avvicinamento
al
sede
o
internazionale,
borsa
coniuge
che
di
studio,
presti
per
per
servizio
all'estero.
L'aspettativa
comporta
la
perdita
dell'intera
retribuzione e non è utile ai fini del computo
dell'anzianità di servizio.
•
Diritto alla mobilità nel pubblico impiego: è
previsto dal D. Lgs. n.29/1993 come innovato dal D.
Lgs. n.80/1998 e dalla Legge 448/1999 e ss.mm. Ii
e prevede un passaggio diretto di personale tra
Amministrazioni dello stesso comparto o di comparti
diversi (mobilità volontaria) ed una mobilità collettiva
attivabile
in
caso
di
eccedenza
del
personale,
concordata con le organizzazioni sindacali;
•
diritto al trasferimento: in realtà si tratta di un
semplice
interesse,
in
quanto
la
destinazione
dell'impiegato ad una sede piuttosto che ad un'altra
rientra nella potestà della Pubblica Amministrazione,
anche se siffatta potestà deve mantenersi nei limiti
fissati dalla Legge;
11
•
Diritti sindacali: l'Art.28 della Legge 300 del 1970 e
l'Art.6 della Legge 146/1990 (recepiti dal D. Lgs
165/01) contemplano una forma di tutela avente
carattere cautelare e sommario a salvaguardia del
libero esercizio dell'attività sindacale e del diritto di
sciopero; tali previsioni consentono agli organismi
locali
delle
associazioni
sindacali
nazionali
di
categoria di far valere l'eventuale lesione, ad opera
del datore di lavoro, degli interessi collettivi dei quali
esse sono portatrici; prevedono la repressione di un
comportamento antisindacale monoffensivo (ovvero
condotta del datore lesiva dei soli interessi del
sindacato) e
datore
plurioffensivo (ovvero condotta del
doppiamente
lesiva
degli
interessi
del
sindacato e del lavoratore) con devoluzione al Giudice
ordinario delle relative controversie.
In ciascuna amministrazione, ente o struttura che
occupi oltre 15 dipendenti le organizzazioni sindacali
possono costituire rappresentanze sindacali aziendali
.
•
Esse hanno diritto di informazione, concertazione e
consultazione anche relativamente agli atti interni di
organizzazione aventi riflessi sul rapporto di lavoro .
Norme particolari e specifiche disciplinano il diritto di
sciopero nei servizi pubblici essenziali (es. igiene e
sanità.,
sicurezza
elettorale, ...)
pubblica,
anagrafe,
servizio
che deve essere comunicato all'Ente
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interessato con un congruo preavviso non inferiore a
dieci giorni.
Quali sono i doveri del pubblico dipendente?
I doveri sono disciplinati dal CCNL e mirano a garantire
la migliore qualità del servizio favorendo un rapporto di
fiducia e collaborazione tra il lavoratore subordinato e
l'Ente; la definizione dei doveri del pubblico dipendente
spetterà al codice di comportamento uniforme adottato
per tutte le Amministrazioni dal Dipartimento della
Funzione Pubblica ed ai Codici di comportamento
adottati
eventuali
dalle
singole
integrazioni
Amministrazioni,
e
specificazioni
contenenti
del
Codice
generale.
I doveri del dipendente possono essere raggruppati in due ampie
categorie:
l'una di stampo prettamente pubblicistico
riconducibile al dovere di fedeltà alla Repubblica, ai
principi di imparzialità e di buon andamento ed al
carattere democratico della Repubblica che impone di
favorire rapporti di fiducia tra amministrazione e
cittadino; l'altra tipologia si richiama ai doveri di
diligenza, obbedienza e fedeltà sanciti dagli articoli
2104 e 2105 c.c.
Essi in particolare sono :
•
collaborare con diligenza osservando le norme del
contratto e le disposizioni per l'esecuzione e la
disciplina del lavoro impartite dall'amministrazione
13
anche
in
relazione
alle
norme
di
sicurezza
nell'ambiente di lavoro;
•
rispettare il segreto d'Ufficio ;
•
non utilizzare a fini privati le informazioni assunte
per ragioni d'Ufficio;
•
fornire
tutte
le
informazioni
nel
rispetto
della
trasparenza e dell'accesso all'attività amministrativa
ed
attuare
le
disposizioni
in
tema
di
autocertificazione;
•
rispettare l'orario di lavoro e non assentarsi dal
luogo di lavoro senza l'autorizzazione del Dirigente;
•
eseguire le disposizioni per l'espletamento delle
proprie funzioni o mansioni impartite dai superiori;
•
vigilare sul corretto espletamento dell'attività da
parte dei subordinati;
•
avere cura dei mobili, oggetti, macchinari a ciascuno
affidati;
•
non richiedere né accettare compensi, regali o altre
utilità connessi alla prestazione lavorativa;
•
comunicare
la
propria
residenza
alla
Pubblica
Amministrazione e, ove non coincidente, la dimora
temporanea, nonché ogni successivo mutamento
delle stesse;
•
non
introdurre
persone
estranee
all'Amministrazione nei locali di proprietà della
medesima,
salvo
che
non
siano
debitamente
autorizzate;
•
dare comunicazione in caso di malattia all'Ufficio,
salvo comprovato impedimento;
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•
non partecipare ad attività e decisioni per interessi
finanziari propri;
•
mantenere nei rapporti interpersonali e con gli utenti
una condotta informata ai principi di correttezza ed
astenersi da
comportamenti lesivi della dignità
personale;
•
non svolgere durante l'orario di lavoro attività
estranea al servizio;
•
comunicare alle Amministrazioni, nei termini previsti
dalla vigente normativa, l'assunzione di incarichi
extra istituzionali.
•
dovere di esclusività: il pubblico dipendente è
tenuto a riservare tutta la sua attività lavorativa
all'Amministrazione,
ma
in
determinati
casi
il
dipendente può svolgere altri incarichi se autorizzati
dall'Amministrazione di appartenenza secondo criteri
oggettivi e predeterminati, tali da escludere casi di
incompatibilità, sia di fatto che di diritto.
Il
D.Lgs.
n.80/1998
ha
previsto
un
codice
di
comportamento al fine di assicurare la qualità dei
servizi per ogni singola Amministrazione.
La responsabilità dell'impiegato è di diversa natura:
•
responsabilità disciplinare: tale materia è stata
innovata dal D. Lgs 80/98; essa inerisce al potere
disciplinare con cui la Pubblica Amministrazione si
autotutela per far fronte all'inosservanza dei doveri
15
del dipendente in considerazione del rapporto di
subordinazione che lega il prestatore al datore di
lavoro;
la
contrattazione
collettiva
dispone
la
tipologia delle infrazioni e delle relative sanzioni
come segue:
•
rimprovero verbale;
•
rimprovero scritto (censura) ;
•
multa fino ad un massimo di 4 ore di retribuzione;
•
sospensione dal lavoro e dalla retribuzione fino a 10
giorni;
•
licenziamento con preavviso;
•
licenziamento senza preavviso.
La
disciplina
pattizia
ha
introdotto
il
codice
disciplinare in cui vengono affermati i principi ed i
criteri in base ai quali le sanzioni devono essere
predeterminate
e graduali e deve sussistere la
correlazione tra le sanzioni e le infrazioni commesse
(principio di proporzionalità).
Al dipendente deve essere assicurata la possibilità di
difendersi nell'ambito del procedimento disciplinare
instaurato a suo carico; egli può farsi assistere da un
procuratore ovvero da un rappresentante sindacale; gli
è
consentito
l'accesso
a
tutti
gli
atti
istruttori
riguardanti il procedimento a suo carico; vi è poi il
termine finale di 120 giorni dala data di contestazione
dell'addebito a pena di estinzione del procedimento.
Ai sensi dell'Art.28 della Costituzione i dipendenti sono
direttamente responsabili secondo le leggi civili, penali
16
ed amministrative degli atti compiuti in violazione dei
diritti.
Si ha responsabilità penale quando il dipendente,
trasgredendo i doveri d'Ufficio, compie un reato; si ha
responsabilità civile quando la condotta illecita del
dipendente comporta per i terzi un danno patrimoniale
con conseguente obbligo del risarcimento dei danni
(sempre che vi sia dolo o colpa); si ha responsabilità
amministrativa
quando
l'inosservanza
dolosa
o
colposa degli obblighi di servizio comporta un danno
patrimoniale
per
l'Amministrazione;
si
ha
responsabilità contabile per coloro che, di fatto o di
diritto,
hanno
il
maneggio
di
cose
o
valori
dell'Amministrazione.
La Struttura del Pubblico Impiego
La contrattazione collettiva ha individuato un Comparto – Regione
ed Autonomie locali- nel quale sono compresi i
dipendenti degli Enti locali.
Alla
contrattazione
collettiva
nazionale
consegue
poi
una
contrattazione decentrata svolta a livello di singolo
Ente.
Il contratto individuale del singolo lavoratore completa poi la
disciplina.
Piante Organiche, dotazioni e ruoli: ogni amministrazione ha la
sua pianta organica che individua il complesso delle
posizioni lavorative previste dal disegno organizzativo
dell'Ente; la dotazione organica indica il numero dei
17
posti complessivi assegnati a ciascuna amministrazione
; i ruoli rappresentano i posti caratterizzati da stabilità
e
permanenza
nel
tempo
presenti
nella
pianta
organica.
Vi possono essere ruoli centrali o periferici, ruoli tecnici o
amministrativi e ruoli ad esaurimento.
Le consistenze delle dotazioni organiche sono determinate in
funzione
dell'accrescimento
dell'efficienza
delle
amministrazioni, di razionalizzazione del costo del
lavoro e della migliore utilizzazione delle risorse umane,
previa
verifica
consultazione
degli
delle
effettivi
fabbisogni
organizzazione
e
previa
sindacali
rappresentative .
La politica fondamentale dell'Ente locale è volta alla riduzione
complessiva delle spese per il personale.
Tale obiettivo è perseguibile attraverso un programma triennale
del fabbisogno del personale da parte degli organi al
vertice delle amministrazioni ed il ricorso a soluzioni
organizzative che si traducono nella utilizzazione di
tipologie contrattuali flessibili quali part- time, lavoro
interinale, orario flessibile, rapporti di lavoro a tempo
determinato.
Le forme flessibili di assunzione e di impiego : il D.lgs 267/00
consente agli Enti di costituire rapporti di lavoro a
tempo parziale e a tempo determinato .
18
Il rapporto di lavoro a tempo determinato riguarda i seguenti
casi:
•
sostituzione di personale assente con diritto alla
conservazione del posto;
•
sostituzione del personale assente per gravidanza o
puerperio;
•
assunzioni stagionali;
•
per esigenze straordinarie per un massimo di nove
mesi;
•
per
attività
connesse
allo
sviluppo
di
progetti
finalizzati quando non sia possibile far fronte con il
personale in servizio e per un massimo di 12 mesi;
•
temporanea copertura di posti vacanti per un
periodo massimo di otto mesi;
Il rapporto di lavoro si risolve automaticamente alla scadenza
indicata nel contratto individuale senza bisogno di
preavviso.
Il rapporto di lavoro a tempo parziale può essere costituito
relativamente a tutti i profili professionali appartenenti
alle varie qualifiche.
Il dipendente deve anche indicare l'eventuale attività di lavoro
autonomo o indipendente che intende svolgere.
La trasformazione non può superare il 25% della dotazione
organica complessiva del personale a tempo pieno di
ciascuna qualifica funzionale.
Il part- time può essere:
19
•
orizzontale: quando la riduzione di lavoro rispetto al
tempo pieno è prevista in relazione all'orario normale
giornaliero di lavoro;
•
verticale:è quello in base al quale è previsto che
l'attività sia svolta a tempo pieno, ma limitatamente
a periodi predeterminati nel corso della settimana,
del mese, dell'anno.
•
Una combinazione delle due tipologie – misto.
Il lavoro a distanza – tele lavoro – è stato introdotto dalla Legge
181/98
che
è
ora
integrato
dala
contrattazione
collettiva per razionalizzare l'organizzazione e realizzare
economie di gestione attraverso l'impiego flessibile delle
risorse umane; devono essere realizzati collegamenti
telefonici e telematici ed apparecchiature informatiche .
Si devono disporre anche verifiche per controllare la correttezza
nell'adempimento della prestazione lavorativa.
La prestazione è svolta in un luogo ritenuto idoneo al di fuori della
sede di lavoro.
Il lavoro interinale la Legge 196/97 e le sue recenti modifiche
disciplinano le forme di lavoro interinale (temporaneo)
come specifica forma prevista per esigenze temporanee;
vi sono vari collegamenti: si instaura infatti un
rapporto
con
l'impresa
fornitrice
ed
i
lavoratori
disponibili; il rapporto della Pubblica Amministrazione
con l'impresa fornitrice; il rapporto tra i lavoratori e
l'Ente che ne utilizza temporaneamente la prestazione
20
I contratti collettivi devono disciplinare le condizioni di provvista e
di impiego di lavoro temporaneo.
Contratti di formazione lavoro- la peculiarità di tale contratto è
quella di essere a tutti gli effetti un contratto a tempo
determinato, nel quale la prestazione lavorativa si
intreccia
con
esperienze
formative
e
la
cui
trasformazione in contratto a tempo indeterminato è
incentivata dal Legislatore.
La contrattazione collettiva ha disciplinato tale tipologia di
contratto.
Categorie funzionali ed aree
La legge 11 luglio 1980 n .312 aveva introdotto otto qualifiche
funzionali , ad ognuna delle quali corrispondeva un
determinato livello retributivo.
Attualmente le ex qualifiche funzionali sono state raggruppate in
4 categorie : A ( ex I/II/III livello) ; B (ex IV/V livello) ;
C(ex VI livello); D (ex VII/VIII livello ) .
All'interno di ogni categoria sono raggruppati diversi profili
professionali , fondati sulla tipologia della prestazione
lavorative,
considerata
in
relazione
ai
requisiti
culturali, al grado di responsabilità, alla sfera di
autonomia, ai requisiti di accesso .
In particolare :
21
Categoria A - conoscenze di tipo operativo generale la cui base
teorica
si sviluppa
con la
scuola
dell'obbligo;
è
acquisibile attraverso esperienza diretta; contenuti di
tipo ausiliario e problematiche semplici; relazioni
interne .
Lavoratore che trasporta persone o merci; attività esecutive
prevalentemente o di tipo manuale, (es.
custodi,
bidelli);
Categoria B: buone conoscenze specialistiche (scuola dell'obbligo
e corsi di formazione) ed un grado di esperienza
discreto; contenuto di tipo operativo con responsabilità
di risultati parziali rispetto a più ampi processi
amministrativi; discreta complessità di problemi da
affrontare
e
delle
soluzioni
possibili;
relazioni
organizzative interne di tipo semplice; relazioni con
utenti di natura diretta; lavoratore che provvede ad
elaborazione di atti e provvedimenti con sistemi di
video scrittura e fogli elettronici; invia posta e fax (Ex.
addetti all'archivio, cucina, conduttori scuola bus,
operai).
Il trattamento economico per l'ex V qualifica è fissato nella
posizione iniziale B3.
Categoria C: approfondite conoscenze meno specialistiche (base
teorica
scuola
media
superiore),
necessità
di
aggiornamento, esperienza pluriennale, contenuto di
concetto con responsabilità di risultati relativi a
specifici processi amministrativi; media complessità dei
problemi da affrontare sulla base di modelli esterni
predefiniti; relazioni esterne anche con altre unità
22
organizzative; relazioni dirette con utenti; lavoratore
che svolge attività istruttoria in campo amministrativo,
contabile
e
professionali
tecnico
tipiche
avvalendosi
del
profilo;
di
conoscenze
es:
assistente
amministrativo, ragioniere, geometra .
Categoria D: elevate conoscenze pluri- specialistiche
(base
teorica laurea breve o Diploma di Laurea specialistica)
e grado di esperienza pluriennale; contenuto di tipo
tecnico- gestionale ed operativo con responsabilità di
risultati reativi ad importanti processi amministrativi;
elevata complessità di problemi da affrontare;relazioni
interne di natura negoziale e complessa; relazione con
utenti di natura complessa e negoziale; es: lavoratore
che espleta attività di ricerca, studio, elaborazione dati;
compiti di alto contenuto specialistico, istruzione,
predisposizione di atti e provvedimenti amministrativi
comportanti un significato grado di complessità; es.
ingegnere,
specialista
amministrative,
giuridico
assistente
in
sociale,
attività
economo,
giornalista,...
La Dirigenza Locale
Ai Dirigenti spetta la direzione degli Uffici e dei Servizi secondo i
criteri
e
le
norme
stabiliti
dallo
Statuto
e
dai
Regolamenti .
Sono tenuti a seguire le linee di principio del Consiglio e della Giunta; la
gestione amministrativa, finanziaria e tecnica è pertanto data ai Dirigenti
23
i quali hanno potere autonomo di organizzazione delle risorse umane,
strumentali e di controllo, di spesa.
Corollario
dell'autonomia
operativa
dei
dirigenti
è
l'accentuata
responsabilizzazione in relazione agli obiettivi dell'Ente, della correttezza
dell'azione amministrativa, dell'efficienza e dei risultati di gestione.
Il conferimento degli incarichi dirigenziali avviene a tempo determinato.
La Legge 145/02 ha introdotto la figura della Vice Dirigenza con relativa
possibilità per i Dirigenti di delegare alcune delle loro funzioni; e la
possibilità di mobilità tra pubblico e privato .
Nei Comuni privi di funzioni dirigenziali, le medesime possono essere
attribuite ai responsabili degli Uffici e dei Servizi indipendentemente
dalla loro qualifica fatta comunque salva la possibilità di attribuzioni di
tali funzioni e competenze al Segretario generale.
Nei Comuni con meno dei 5000 abitanti la finanziaria per il 2002, ha
previsto la possibilità al fine di operare un contenimento di spesa, di
attribuire ai componenti dell'organo esecutivo la responsabilità degli
Uffici e dei Servizi ed il potere di adottare atti anche di natura gestionale e
tecnica, fatta comunque salva la possibilità di attribuzioni di tali funzioni
e competenze al Segretario generale.
Gli incarichi a contratto
24
Gli Enti locali possono dotarsi dell'apporto di soggetti dalla
qualificata professionalità, eventualmente stipulando
contratti al di fuori della dotazione organica oppure
facendo ricorso a collaborazioni esterne.
L'ipotesi più rilevante è quella del Dirigente a termine.
Solo i contratti a tempo determinato danno vita a un rapporto di
lavoro subordinato con l'Ente; le convenzioni a termine
per collaborazione e consulenza esterna comportano il
fatto che il consulente non sia un dipendente della
Pubblica amministrazione, ma un professionista che
mette a disposizione degli Uffici comunali le sue
cognizioni tecniche su una certa materia per realizzare
un obiettivo specifico.
Normativa:
D.P.R.
10.01.1957,
n.3
“Testo
unico
degli
impiegati civili dello Stato”;
D.P.R. 30.06.1972, n.748 “sulle qualifiche dirigenziali”;
Legge 11.07.1980, n.312 “sulle qualifiche funzionali e il
dovere di produttività”;
Legge quadro 29.03.83, n.93 “sulla contrattazione
collettiva nell'area del pubblico impiego”;
Legge 23.10.1992, n.421 “contenente la delega al
Governo
per
la
razionalizzazione
e
revisione
del
pubblico impiego”;
D. Lgs. 3.02.1993, n.29 “in attuazione della delega per
la privatizzazione del lavoro pubblico”;
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D.Lgs. 31.03.1998, n.80 “contenente il completamento
del processo di privatizzazione del pubblico impiego
(privatizzazione del rapporto di lavoro dei Dirigenti
Generali, semplificazione e riordino della contrattazione
collettiva, accentuazione della separazione tra indirizzo
politico e gestione amministrativa);
D.Lgs. 28.10.1998, n.387 che ha apportato correzioni
ed integrazioni al D.Lgs. n.80/1998 e al D.Lgs.
n.29/1993;
Codice Civile e Leggi speciali sul lavoro nell'Impresa
(compreso lo Statuto dei lavoratori che trova integrale
applicazione nell'ambito del pubblico impiego);
Contrattazione
collettiva
disciplinata
dal
D.Lgs.
n.396/1997 e che prevede contratti collettivi nazionali
di comparto e contratti integrativi.
SRZ/AGRIC/relaz04/file: D diritti e doveri
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