VIAGGI PER L'ISOLA DI CIPRO E PER LA SORIA E PALESTINA FATTI DA GIOVANNI. * Digitized by Google / Digitized by Google m yp,\ V I ATEEG G 1 M fSg Er, ISOLADI CIPRO li E per fai paia , KfilLASORIAE PALESTINAE FATTI .^1 «OllV( il OVANTI MABITIB ! jtìrJ Llìl ACCADEMICO tTKVJCO'^ffl da li: anno mdcclx. Digfead by Google Digitized by Google MZ'ILL'JSTRISS. E REFERF.miSS. tfONS. MARIO GUARNACCI PATRIZIO VOLTERRANO PRELATO DOMESTICO DI S. S. VOTANTE. E DECANO DELLA SIGNATURA DI GIUSTIZIA DI ROMA E CANONICO DI M S. GIOVANNI LATERANO. Aflimo pregio fenza dubIllustrissimo » E Reverendissimo Monsignore , bio fi è quello , A che Digitized by Google che ora accjuifta l' Opera de i mici Viaggi, nel venire alla luce quello fcfto fimi Nome Tomo de mede- i vbftro veneratiflimo col fronte; in guardevoliflimo per pregio rag- me, io di- co, nel raccomandarlo a Voi, che fiere Padre della ca Italica Ilroria a ragione riflettendo Open* , dovrà all' più anti- titolo , che accordarvi!! infigne voftra delle Origini Italiche. Con in Italia elì'e la facefle ritrovare prima Japetica Co- lonia, principio luminofiiììmo di tutte le Iftorie noftre afficurarcì di ciò , e per vi mettefte a folcare per difaftrofi, ed inco- Digitized by Google Ili gniti mari te da , e per cui , Lami vi i felici feoper- celebre il ne quali però cod delle tornafte cóltro chiamò con bella ener- gia // nuovo Colombo ed , il nuo- vo Di/copritore dì Mondi ignoti E vaglia il vero, cài prima di Voi aveva tanto azzardato per ritrovare i , e fìabilìre in Japhet veri principi dell' Italica Po- polazione tra , primitiva ad ogni al- Parte dell'Occidente dopo Puniverfale Diluvio? La pelago rono feorta voftra in un di sì vafta erudizione fu- le Sacre Carte , i più infi- gni Efpofitori, e gl'Itterici Profani i più claflici a 2 , ed i più vecchi- Digitizad by Google chi Col lume . Voi con di qucfti grave, e ficuro paffij avete ci a rimirare la gloria e condotti dell'Italia, e della Tofcana no- nella prima Japetica Navi- ftra gazione con cui , eccellente- mente Voi provate , non fiamo procreati come vor- , che noi rebbe talun moderno, nè da Greci da , nè da Galli, i nè da del Settentrione noi Itali loro , fiamo i altri ma ; il » i nè che lo fu quale dopo univerfale dalle l'ponde , Popoli che anzi Primogenitori nella maniera a noi Japeto, Diluvio do Germani i , il navigan- dell'Oriente, venne ad approdare in prima Digitized by Googll Occidente in Un nelle Contrade " .1- noftre.i nuovo tanto fiftema e da Voi con prove con vincenti, e chiare ftabilico opinioni altre diverte te veva pre dettino , delle grandi altresì foggette qui ' . fu mente vennero de i me li ordinario Imprefe, che Tem- grande invidia Di do- , degli -acerrimi fufeitarvi oppostoti contro tan- Libri, quali fono ad una ,J «" - : ' v che probabilfatti produrre Opere poftu- dì alcuni Scrittori, a i qua* fu fatto dire quello, che vi- vendo loro , ragionevolmente peniato non avevano . lo fegui- to, e forfè con voler di onore di princip) gl'ifteffi togliere all' Italia H prima popolatrice del- Occidente l' , fi, rifycgliarono altri Libri. tendenti altresì a di- ftrnggere il fecondare i ne , voftro fiflema per ; quali per adulazio- o per impegno non di far parlare qualche fi mancò, Giornale, e qualche Foglio^ Letterario , e quello, che pii forprcuderi, Bell' Italia Sella , anzi nelU To- fcana, della quale, Voi Monsi- gnore I".usrjtis»MO ,. ; e Reve- EENoistiyo,,, prendefle a. rilevar, ne "9 gli antichi dfiglj , pregj, fi trovaro- ofpofitor) , pronti a » diftmggcre Ma la gloria di quella. tempo nel luno così noftri, , ta- Pacfi i e dell'Italia ftefla vennero meno tori che , tic in-altre Parti poi dell' Europa, riti fteflb parlava gì' ilUiftri che rilevando i non Scrit- giufti me- delle Origini llaìkhe prefe- ro a difendere non tanto le mcdeiime, che H prifeo onor dell' Etruria Già grandmine erano Ha-re le lodi avevate ne alla che Voi , fio di luce dalla voftra ricevute allorquando venil primo Volume Opera varano ad oliere , e contino- tali nella pulibli- Digitized Google Vili blicazione del fecondo, talmen- techè fembrava che non do- , vette farri alcun conto dì chi ne impugnava signore la , rara, e la Voi per ra dottrina la (ince- Mon- altro, giultamente gelofo del- vera gloria della nofira Ita- lia, voleftc aggiugnere a Volumi del fale i due pubblicazione ancor la terzo appunto che , quefti giorni col applaufo fi folito è in univer- veduto alle flampe In cflb ragionando da gran Maeftro forti vi liete prefirTo co' più argomenti di confondere,' e convincere i voftri Pirronifti, i qua- Digitized by Google i quali certamente noh altro sveranno da replicare , non vogliano rinunziare quando buon al difeernimento delle loro menti e non vogliano oftare alle più che noi convincenti riprove , fiamo effettivamente i primi Abitatori dell' , mediante prima Japetica Navigazione la a Occidente i Lidi della noftra Italia. Se adunque un Iftorico si raro, e tanto infigne riluce nella Perfona voftra Nobiliffima a ragione , io grandiffimo è torno a dire luftro, il ceve l'Opera de nel vederli il i , che che ri- miei Viaggi, voftro celebre No- X- Nome in Tomo de fronte di quefto fetta i medefimi , che a V. S. Illustrissima, e Reverendissima con umile oflcquio dono , e confacro. Di V. S. Ill^'e Firenze 18. di River? Gennaio 1773. Umiliarne Servitore Giovanni Mariti. Digilized by Google. CONQUISTA DELLA CITTA' D i GERUSALEMME FATTA DA I PRINCIPI CROCESIGNATI. CAP. Giunto , che fu t. l' ftiano fotto le Eferciro Cri- Mura rufalemme , venne ra la rafiegna di tutte le di Ge-J^'r fatta allo- Efircìt*. Truppe , le quali furono trovate elTere quarantamila , comprefovi tanto gli Uo- mini, che le Donne, i Vecchi, ci Ragazzi ; per altro foli ventimila erario i Soldati di fanteria , e mille- cinquecento i Soldati a cavallo atti a combattere Nella Città vi erano per difenderla quarantamila Infedeli hen armati, c valorofi. Tom. VI. Le . A L e Truppe p^j^jQ l' afodjo ffffJii ittla Citta . dì 7. di Criftiane alla pofero Santa Città Giugno dell'anno 1099. il di Noitro Signore. Goffredo dì BuDuca di Lorena , il Conte di glione Fiandra , il Conte di Normandia , Tancredi, e il Conte <E Tolofa comandavano ciaicheduno le loro Schicre in varj pofti la Erano già cinque giorni , t'ie Città era attediata , alioraqnando fu. dato * fatto. alla medeiìma il primo afQuantunque i Soldati Criftìa- ni moitrallero in tale Decadono ogni non fe ne imper mancanza Macchine per abbat- valore, nulladimeno padronirono allora delle necei&rie tere le Mura, onde feguìtarono il più rigorofo aflèdìo , nel quale per 1' Efercito Criftiano foffriva tutti quei difaftri, che fogliono provari! in iìmil circoftanze , ma paraltro ticolarmente molto patirono per la mancanza delle acque , le quali conveniva loro andare a trovare lon- tano dagli Alloggiamenti o cinque miglia . , quanto Nel (iiized by Google j Nel tempo di queft' attedio arrivÒ nel Porco di Joppe ( oggi Giaffa ) V armata Navale de i Gcnovelì , comandata da Guglielmo Ebrìaco foprannominaro Tele» di Maglio . Quelli, giunti, che furono in. Por? to , mandarono a ricercare a' Principi Criitiani , che erano Gerufalemme , all' attedio di delle feorre per poter poffare ficuramente a menti preffo la i loro AlloggiaSanta Città, Convennero a tale effetto quei Principi di mandare da trenta Uomini a cavallo, c cinquanta Fanti Truppe del Conte di Tolofa lotto il comando di Gualdimaro Carpinello. Il Conte di Tolofa poi delle dopo la partenza di detto Carpinello giudicò proprio di mandargli dietro anche un rinforzo di cinquanta Soldati a cavallo fatto il comando di Raimondo Pelet { detto anche Pi) e di Guglielmo di Sabran Carpinello giunto , che fu nellt » che è fra Lidda , e Raincontrò un Corpo di fecento z Ne- letto Campagna ma A Digilized by Google Nemici de i Saracini a cavallo quali , non mancarono alle forze i Soldati Criftiani di ardire in opporli . Nel tempo della zuffa arrivarono gli alcinquanra Soldati a cavallo , col quale aiuto , e più certamente coli' tri Nemii imperarono i ci avendone uccili dugenro, e mefli gli altri in fuga con poca loro flraife, ove per altro morirono due valoroi: Guerrieri, cioè Gisberro di Treua che e Aicardo di Mammella , molto difpiacque la loro morte a i aiuro del Ciclo Principi Criftiani. Armala Egizitna te in vieni in I°ppt • Arrivarono i Criftiani ftnalmcnJoppe, ove attendevano, clic dell'Armata Genovefe fodero pronti per paflàre in Gerufalemme. In quello mentre una Flotta Egi- quei fegrerai la quale fe ne flava di Afcalona, feppc , che era arrivara nel Porto di Joppe ziana mentc predo la detta Flotta Genovefe . Vennero Egiziani per attaccarla, e impa- dronirtene: corfero ni per difendere le i Soldati Criftia- loro Navi . ma Digitized by Google vedendo di non poter far refiften- forze degl* Infedeli za alle ro partirò di difarmare le il Jafciare il > prefe- Navi , Fufto all'arbitrio dei e Ne- mici. Veniva tempo in medefimo v» a nave Joppe una Na- cripanit quello nel Porto di ve Criftiana, la quale era ftata in """" dl corfo , ed aveva feco buona preda , '*''* ma accorgendoli , che quel Porro era venuro in potere de i Nemici mutò di direzione, c con vento favorevole fe ne pafsò in Laodicéa Per l'arrivo della Fiotta Gcnovefe, e poi per quello della Fior- - ^J'f' ' ^ ra Egiziana, gli abitatori della Citti di Joppe fe n'erano fuggiti, re- % "c'i- j?/a«i. flava perciò la Città deferta, c priva di Cirradini , la Rocca per altro era in potere de i Criiliani Croce- lignati Inranto dato feilo agli affari di Gfaeve e Joppe , s'inviarono i Crìfliani alla nanna in volta di Gcrufalemme Per dirigefi mederò prima in mar. re la (brada Gerafillm "" • eia quei Soldati Criiliani , clic era- A 3 no ' Digitizeò by Google no venati no dalla Santa Città > ed era- gemi quelli feguitati dalle dell' Armata Genovefe Arrivati pertanto Genove!! ì GtKtvefi arrivano agli Alloggiamenti predo Gerufai* Gini- lemme, furono accolti con partico- faltmme.fa piacere, e coli' aiuto accrebbe la fperanza ne i loro ii Principi Crifìiani di potere finalmente efpu- gnare la Santa Città , elTendo eiìi maggior parte uomini pratici di lavorare il legname , e particolarmente per ufo di Macchine da fi Guerra, venendo diretti dal fuddet- to loto Generale Guglielmo Ebriaco, il quale era inoltre Architetto militare di grande efperienza. " ' e(1 e > c!ie furono in ordine tutte le macchine neceflarie , fi determinarono Ì Principi Crilliani di af It0 g^«ale alla Città; .tl'Jalia^ !? onde ricorlcro prima a Dio cantando le Litanie, afeendendo proceffionalmente fui Monte Oiivetoi I&ifiisni ^ fi difpsa- tono ptr dm ™ . ove Pietro Eremita, ed Arnolfo Conti di Normandella Famiglia de' ty di» Ecclefiaftico ed fecero Uomo di re i al Popolo animandolo ori fcrvorofo Lette- difeorfo all' Imprcfa Santa Città. delia Quivi fatte fèrvorofe preghie- all' Alti/fimo i c Principi , che fpeffo re riconciliatili ermo i fra di lo- ro in difeordia, fecfero poi dal det- Monte Olivero , e partirono nella Chiefa del Monte Sion, che era quali contigua alla Città , ove fatto nuovamente orazione , pubblicarono il giorno dell' aflàlco. Se ne ta tornarono indi agli Alloggiamenti per terminare i lavori , ed eflcre pronti ad operare nel momento determinato Avanzarono pertanto le Trup-^fro rfjnel determinato giorno fotto ° ,tà ' di Geni fa lemme , che fa il di 14 Luglio 101)9. l n tele occafìone fi vedde sfavillare di ardire > e di coraggio non folo i Soldati ; ma pe- aileMura fino le Donne, dimenticateli della delicatezza, del loro Sellò, rono le impugna- armi con non minore intre- pidezza degli Uomini falli . Ven- D i g itiz ed by Google Venne aiTalto il , finalmente intimato 1' quale fu principiato da i Soldati Criiliani col maggiore ardire , ed i ribile con tutto fu la zuffa dalla notte fatto . e rcftò Ibi divifa le dì feguente e già era no ) che fopraggiunfe , Tornarono il non mancavano il valore. Or- Saracini di opporvilì Truppe ij. di la fetrima fenza che Vittoria fi folTe all' af- Luglio, ora del giordichiarata la . Le Truppe di Goffredo , uni- tamente a quelle del Conte di Fiandra , ed a quelle del Conte di Normandia battevano valorofamcnte la Città dalla parte di Settentrione per mezzo de i Cartelli di legno , e altre macchine militari Da quella banda erano già aperte le M;ira,ed era ripieno il Follo ; onde vedendo . gl' Pret* Ai. I* Cittì '. non poter più reggedei Criiliani, molto (i Infedeli di re alla forza rallentò la loro reiiftenza da quella Partc ' c principiarono a ritirarli Frattanto il Duca Goffredo ar- ro- Digitized by Google rovefdando dal Cartello di legno , da cui combatteva , una patte di quello l'opta le Mura, venne a formare un Ponte fui quale il detto Duca Goffredo di Buglione fu il pri, mo a panare , ed elfo col fuo Fraandava facendo colo feguitaflcro > che primi dopo di lui Ludol- tello Euftachio raggio a fuoi i e furono i e Gisleberro di Turniy Fratelli uterini , uomini nobili , e di crema fb t memoria Ponte igìtur fic ordinato , prtmus omnium vir inclitus , et il/te. Dux firis Godefridus relìquos ut fubcura Fratte , Jequantnr exbortans Vrbem ingrejfus efi, continuo fttbfecuti fant Lttdol- Eujìacbio fuo quem fus , et Gis/ebertns uterini viri nobile ria , y Fratres et perpete dìgni , memo- ortum habentes de Civitate Tnr- naco.Tyr. I lib. Vili. Cip. Soldati Saracini , XVIII. nel rimirare che parte dell'Armata Criftiana Correva già vittoriofa per davano ritirandoti fixette della la nelle medelmia , Città , an- (ìrade più ma da per tue- tutto erano infeguiti, e pezzi li dell' Efercito che il Duca Criltiano con , tagliati a rimanente vedendo , tanti altri vaia- toli Soldati) aveva già occupate le Mura » e le Torri della S. Città ; fenza più penfare a patiàre per il Ponte tonnato dal Cartello» principiarono ad appoggiare le fcale alle Mura , ed entrarono dentro fegiutarono 1' I Principi > che efempio degli altri illuftri Guerrieri furono il Conte di Fiandra il Conte di Normandia , il valorofo Tan. , Ugone vecchio , Conte di San Paolo . Balduino del Borgo Gaftone di Beart > Gallone di Bedcrz> Giraldo di Roflìglione t Tommafo di Feria , Conano Bertone > credi ) il Raimboldo Conre di Orange, Lodi Monfone , Cononc dì Monracuro , con Lamberto fuo fi- dovico glio ; e molti altri. Entrari tà tutti i , che furono nella CitPrincipi , e Signo- fuddetti Digitizedby Google gnorii Goffredo fece allora aprire la Porta Settentrionale della medefima> e intr-odufìe dentro confufamente tati' il rimanente delle Truppe > le quali {correndo virtoriole per la Città, feguitarono a fate grande Nemici 11 Conte di Tulofa non iapen- canti a do per anche , che Gerulàlemme Tc,'f* '"venata oramai in potere de """'^ ftrage di folle i Crilliani, kguitava in compagnia Cittì. di altri Principi , e colle ftie Truppe a ftringere la Città dalla pane di Mezzogiorno , cioè dalla banda del Monte Situi, ove poco appretto era la Rocca della Città Combatteva ivi intrepidamente allorquando venuto in cognizione , che gli altri Principi eran già nella Santa Città , con valorofo sforzo Aipero ogni riparo , ed entrò ancor egli . •colle tue Truppe per la Porta «he guarda verfo Mezzogiorno -venendo feguitato da llbardo Conte di Dienfis da Raimondo Pe- > , iet » da Guglielmo di Sabran , dal Ve- Digitized by Google Vefcovo di Albara , e da molti al- tri infiemc , i quali tutti colle loro , feguirando l' efempio de i Soldati di Goffredo > c degli altri Principi , andavano facendo orrìbile Truppe ftrage fopra dcgl' Infedeli . La Cit- tà fu polla a Tacco « e fecondo il convenuto itilo ciafchedun Soldato padrone di ciò , che acquetava Parte de i Saracini fi erano rit ' rat ' nc " a Rocca della Città , ove poterono reftar fi cu ri , tanto che i Soldati Criftianì mettevano a fil di fpada chiunque fi prcfentava loro per le itradc di Gerufalenime . Molto del Popolo infedele fcappò verfo la Piazza i ove fu già una voi ta il Tempio di Salomone , e mol• 1 sortimi ilw;a"fi™£d r mila Msfibia. ti di elfi fi ricoverarono Mofchéa, che la Piazza i nella gran è tuttavia fopra quel- della quale menzione nel Tomo XI. ma furono qui Tancredi, e poi dagli feci qualche V. al Cap. da infeguiti Principi, e Soldati Fra la Mofchéa , e la Piazza furono ammazzati diecimila Infealtri . Digitized by Gl deli, ed alrri e tanti contadi che fonerò quelli uccili in altre parti della Città . Fu indi penfato a dar buon or-^ gs ,„ a dine , e fedo alle cofe di Gerufalem- „/;, Hfe . me, diftribuendo le Guarnigioni nelle dilla Cuù. Torri , e ne i Cartelli , indi depofbc le armi altro non cercarono i Criftiani, che i Santi Luoghi , e particolarmente il Santo Sepólcro j e gli alrri Santuarj, memorabili per la PalTione di Noflro Signore; perciò panarono al gran Tempio della Refutrezione > ove quel Clero , tutto letizia andò loro incontro colle Croci , e colle Reliquie de i Santi i cantando delle Laudi , e degl'Inni. I fe i Criltiani poi abitanti del rivedere nel in tal P ac "p;, (ro occafione J',™ Frf Pierro Eremita, a cui avevano tic-grtsiat» ét comandata quattro anni addietro la' CriJIianì fr***"* Liberazione della Santa Città , fi follarono intorno al medeiimo . facendogli mille ringraziamenti, ono- randolo , qual principal caufa , do- po Digitized by Google po Dio „ , /* dui •fa' , di averli liberati dal giogo, degl' Infedeli Vifìrati finalmente da tutti i Crocefignati i Santuarj , e venerato il Sacro Depofito di Noftro Signore , penfarona indi a far la Città da i corpi mor. Cm-pi Criftiani Mirti, nettare «i la quale incumbenza 1' addoga- rono a quei Saracini , che erano fcampati dall'eccidio. In aiuto diefli fu permeilo , che vi and» fiero anche là perfone più miièrabili delle Truppe Criftiane ma quelle erano per altro pagate giorno per giorno delle loro fatiche , Q.,i Mia . . Qi^' lnfedeli > che fi erano Rocca fi ritirati nella Rocca , vedendo di «rrre/jiM .non poter eflere foccorfi , nè di po- tere ivi follenerfi , domandarono al Conte di Tolofa , che era acquartierato intorno alia detta Fortezza, the volevano arrenderli . Il Conte condefeefe alle loro domande > e di più concefie loro di ufeire colle loro mogli, figliuoli, e beni, e di andare in Afcalona ; ed in tal manie- Di gitiz ed by ra tà anche il Preiìdio della Santa Citvenne in potere de i Princìpi Grocelìgnati Fu pertanto prefc i\ Eptta Aat Ger ula lemme , come più ioprau e prtfa di villo , il di 15. di Luglio dell' anno Gcwfa- b.CM 1099. di noftra Redenzione, ìd giornodi Venerdì, circa l'ora nona, 1' anno rerzo da che i Criiliani Occidentali fi erano medi in viaggio da. i la l' loro Paci! per la conquida di el, c dendo di tutta Terra Santa la fui Soglio Pontiiicio ; fe- Urbano li. eiìèndo Imperatore de i Romani Arrigo IV. e Re di Francia Filippo I. ed Imperatore de i Greci Aleilio Comneno Capa cft autem (Hierufa/em ) anno ab Incarnatione Dammi millefimo nonagefimo nono Menfè Mio quinta decima die MenJii 1 feria Jèxra, eircit heram diti nonam , aiuto tertio , ex quo Fidelis . tantae Peregrinationis fibi affumfferat ; prarJiJente S. Popultis mus Romanae Ecclefiae Domino Urbano Paps II Romanorum vero Imperium . mmtt i6 Domino Henrico lv. In Francia vero regnante Domino Pbi{Primo} apttd Graecos autem agente Domino Akxio ( Conmeno ) Tyr. Lib Vili. Cap XXIV. aàminiftrante lippo hi fieptris L'anno 1099. ff0 g\ di Noftro Si- ina gnore , in cui i Criiìiani Occidentali 'ì^f* conquistarono la Santa Città diGe- rufalcmme , corrifponde all'anno tempo 4.9J. dell'Egira. In quello era Califfo deli' Egitto Almoftadero Bilia Abul - Habbas Ahmet , e nella Città di Gcrufalemme prefedeva per di eflò Gefuio , Zaharaddaule Figlio ma egli era già (cap- pato dalla Città , prima che la medeiìma venilTe in potere de i Soldati Crirtiani DELLA CITTA' GERUSALEMME Dopo la Conquida Principi Criftiani , fattane fino Boemondo ella di in all' da i arrivo Principe Antiochia, di Ealduino. , e de i Pi- di Conto di EdelTa fani Crocciignati col lor ro Arcìvcfcovo Daimberto CAP. IL dopo conquida jUtam* OTro Armi giorni me, la fatta dalle della Città di Gcrufalemdì 23. di Luglio dell' cioè il Criftìane anno 1099. dì Nollro Signore, fi adunarono tutti quei Principi , e Generali , Tom. Comandami FI. E e per eleggere un t". z r >' %\ '</: ** i8 un Re . il quale prefedefle non folo alla Santa Città > ma ancora a tutta quella Regione, che chiamali Terra Santa > o Paleftina , c ad ogni al- ™ tra Provincia conquiftata nella So- ria fopra gl'Infedeli, feduta da cu™ fi ofpear. ed allora pofPrincipi Crocelignati i Alcuni del Clero fpiritu li p erbiae mo tumidi, come fit- dice Gugliel- di Tiro {i)quaereiites quae fan ftW , non quae Cbritfi ]xftt , li opponevano a tal fentimento i dicendo, che prima di creare il Re , era necellàrio dare un Pallore alla. Gliela , giacche il Patriarca Simone era morto in Cipro nel tempo , che i Criltiani alTediavano Gerufalcmme. Ma i Principi Crocelignati , fenza fare alcun conto de'vanìfencimenti del Clero , deaero per Re di Gerufalemme Goffredo di BuDuca di Lorena , il quale per glione la iua pierà fu , giudicato quella alta e prudenza il , e valore più meritevole di , e fra le ac- dignità ——— cla- (i) Lib. IX. c*p. i. Digitized by Google clamazìoni , ed il giubbilo del Popjlo fa condotto ad cilère offèrto a nel Santo Sepolcro. Il Conte di Tolofa , anche do- Dio n Crmt! ^ po l'elezione del Re , riteneva in fuo Tehfari. '* potcrc la Rocca della Città di Gerufatemme, la quale, come lì è n-ia duro nell'antecedente Capiroìo, egli aveva ottenuta da i Nemici per capitolazione. Ma G.)ff edo domandò che tòfle a lui rimcilà , giacché ad eflò , come Sovrano Signore , ne apparteneva allora il Dominio . Da ciò ne nacquero fra il Re, e il Conte delle differenze, ma per levare intanto ogni rammarico tra elfi , fu convenuto , che la detta Fortezza fone confegnata quali in ortaggio al Vefcovo di Albira , il Sale la dovefie tenere fino a tanto r %^\ f ' e non forièro terminate quelle ma il Vefcovo li confegnb poi, con difpìacere grande Conte di Tolofa, al Re Goffredo , feufandofì còri d ire , che aveva dovuto cedere alla forza ; per la differenze, del B 1 qual Digitized by Google il detto Conte di Tolofa di Gerufalcmme molto fdee fe ne andò verfo il Fiume Giordano per lavarli per devozione in quelle acque, e tornare alla qual cofa partì gnato i fua Patria. Frattanto il Vefcovo di Martotano in Calabria , vir fubdolus , foUecitò alcuni del fuo P airmrf" ne 1" am (0 "partito per fare l'elezione di un Ca- Fall* tu- nanr ài ' po Ecclellaitico , che prefcdelle alla Chicfa di Gerufalemme , per cui perchè cadefie 1' fi affaticò » elezione fopra un certo Arnolfo , il quale contro il fentimento ed il vode i più , fa meno nella Sede Patriarcale , ma ben pretto dovette dimetterli dalla fua Dignità Non eflendo ancor divife le fi Califfo ili HgieiB forze de' Principi Criftiani CroceJjjìgM i' Ugnati , il Calino di Egitto mede inl 'eme una potentiifima Armata, e in sarta. fottò il comando di un fuo Generai » la fpedì dall' Egitto verfo la Paleftina contro i Criftiani , per to- molto , lere glie" (i) Tyr. m.'ìx. Csf.'lV. gliere loro le conquìftc fatte . In ta- le occafione fi etano uniti co' Saraceni anche i Turchi , i quali , quantunque fonerò nemici, accordarono per altro in tale occalione per tentare di (cacciare i Criftiani Europèi * loro comuni nemici , da quelle Parti dell' Oriente , ove andavano allora itabiicndoti Le Truppe degl'Infedeli fi e- Oefreh rano gii avanzate verfo AfcaIona mfl"'fl "** per panare in Gerufalemmc. Gof(cedo a tale avvifo , fatte prima fervorofe preghiere al Signore , fe ne partì col Conte di Fiandra dalla Santa Città, c marciò alla volta di Rama, avendo lafciati gli altri PrinGetufalemme Sentendo poi Goffredo , che cipi alla cuftodia di Efcrcito de mandò i Saracini avvicinava!! 1' » a chiamare gli altri Princiche erano rimarti in Gcrnfalemme , ed eifendo tornato dal Fiume Giordano anche il Conte di ToJofa , andarono tutti ad unirli al Re Goll'redo j il quale fi era già avanB 3 zato pi , zito nella gran pianura degli antichi Fililìéi predo un luogo chiamato IbeUn (i) Tyr. Lib. IX dp. XII. Si unirono a queil' arma: a an- che Euilachio Fratello del Re, e Tancredi , i quali poco avanii erano andati alla conquida di Napu:oottenuta vi fa fi) la quale avendola pofero dentro competente Prciìdio. Ì due Eferciti a trotiSaracini vedendo l'ordi- Vennero Battigia di Afulova. K( ma i Tdelin. ti) In quello luogo per tenere i Scorrerie ile i S.irjcini , fu poi f.ibh-icaio nel wtf. fai Re Folco di Gerulalemme un Cartello, e dal luogo fu cllia- fieno , ' le m'to [belino- Fu indi qutfto d^to incua Bali»™ il Vecchio nobil SignoTuoi --iiccefloi-i prete in re, il quale con follia i appretto . detto. il nome di [belino dal luogo pr e- . - Na?ulosa. Fu chnmara anticamente (;) ed anche Nespoli, o come lo Spanemio De ufi, & patfi. namifm. nve dcCcrive uni medaglia d, Tito i*A*.- Sicfiera, .OTI. NEAnOAl LAM.M'EIAl Carte Samarii, ed or-gi puiol». T. V. C*p. ( L il Paefe Flavi* di Na- ^DigitizBtLte £ÌQOgI< delle Truppe Criftiane, e > che il numero di quelle folle affai maggiore al loro , quantunque di forze molto fuperiori ad una precipito^ foii dettero In tale oceano ne ga potere de' Criftiani un ricchiflìmo. bottino di fpoglie nemiche > che fuggendo erano frate abbandonate dagli Infedeli per loro minore impaccio , ed in tal forma i Criftiani ricchi dì acquifti fe ne tornarono nanza fupponendo Gerufalemme in Accadde . quella, rotta prelìo Afcalona (i)il dì 13. di Agofto 1090. Alber. A%uen. lib. VI. 0if ' Dopo di ciò tentò Goffredo B_+ 1' àc- r f°£/f acquijlo A«c*LONA.Og B iAfc.b n , dittante circa*"* 1/"'''™ 1 miglia ria Gerufalemme*' folla fpìae«ia del Mar Mediterranea. Fu quefìa una delle cinque Sarraple dell' EgitCittì di to . Bella a Meiiogiorno della Gaia, dalia quale è dittante fed lei mi glia (,) quarantaquattro Alcalona citi! , liti tempo , che che più di ogni i Criftiani alira Cro- <i«rie r- Digilized_by Google acquìiìo anche della Afcalona sì ria » all' , con trasferì fi ni Città di quale iìeflà della aflèdio Uomi- circa duemila d' Infanterìa ma non che , Cavalle- di potetre riufeìre va Tobia, di il tuttavia del rancore nella Conte fui ìmpreCa per le infidic del Raimondo quale ave- con Goffredo, ' Alterna alle Armi de la con qui (raro no fola io dell' i il Crilliaiii mentre , di il. di Febbra- anno 1151. Tono Baìduino 111. Re Gerufalemmei e quale forte allora A. ce la deferive ertamente Gudi Tiro Lib. XTll. Gip. XXII. di ("caloria glielmo Fu quella Cirri ceduta indi Saladino a dopo la perdila di Gerundemme , s cui venne poi tolta nel 1191, da Riccardo Re d'Inghilterra. In appreflb Federigo Imperatore, e Re di Gerulalemme II. con filo Diploma contegno la cuftodi» del Cartello Ai quella Città a. Cavalieri Gerofolimirani, nel quii polTefib furono confermai! da Corrado lùo Figlio Re dei Romani; ma dipoi colla perdira della Terra Santa, fu abbandonata ancor quella Città, quale la trovali Governo Maomettano flato della tì della all' ora ridorta nel maggior parte delle Sona , fono il cattivo altre Cit- e della Paleflina fiwtopofta Impero Gtiomanno • IbjGoogfe, do, fino d'allora quando fu rìmefnelle mani del Re la Fortezza Gerusalemme come è villo più Anzi per la malizia dello Come di Toìofa, reftò Goffredo in tale occalione con foli fertecento Uomini a Cavallo» mentre il detto Conte fubotnò anche gli fa di lì , ibpra. follo altri Principi folo il Re do, che ; a partire, lafciare e onde vedendo Goffre- quelli avevano prefa la itra- da , e che lì erano meffi in cammino lungo la Spiaggia del Mare , fi levò ancor egli dall' ailedio della Città ed elfo pure , prendendo la , Strada maeftxa lungo la Minna , Se- guitò gli dati altri , che fe ne erano anprimi Intanto arrivò ii Re Goffredo// Conte di Afsùr, oggi ArsùrfT. lO'^fi"!'XVI) la qual Città flava sp-*^""" i preffo di Cap. punto ìofa , il affediandola il Conte di To- quale per farla pretto cade- re in fue mani non mancava nè di minacce i nè di promeffe. In quello mentre venne a notizia del detro Con- Conte, che avvicinava!! il Tic , onde lì Jcvò Cubito da quell' ailèdio , e pcrfnafe i Cittadini di Afsùr a non temete di Goffredo > ed egli li ritirò verfo Cctaviì di Paleflina , ove iì unì celle fue genti a Roberto Conte di Fiandra» e a Roberto Conte di Normandia, i quali lì erano attendati ne i contorni di quella Città Gsfrei» Venuto penanro Goìtiedo fotw«%Sr.W di Afsùr 1' attedio , tentando di vedere, fe quei della Città la ren- . , dettero coli' incutere loro del timore. Ma trovatili, reiiilenza , di Tolofa tà , e il fuoi Soldati, cia che facevano vai orofa che ciò ac, e Capendo mal animo del Conte ; il Re fi ritirò dalla Citcomandò nel tempo fletta a i cadeva per del che andattero in trace che tante iniquità > che Conte Raimondo, vendicauero aveva ufate verfo di elfo. Se ne partirono adunque dall' Accampamento con animo rifoluro Raimondo, il di battere il Conte quale dalla parte fua fi difponeva a fare Digitized by Google fare ogni refiltenza, mi il Contedi Fiandra > il Conte di Normandia e gli altri Principi 5* introni enero per fedare quefte differenze, e veramente riufei loro di appacificare gli a, e accomodarono le cofe fra Re e il detto Conte di Tolofa. In tal maniera effendo tornato^/» Prii. ognuno in buona armonia col Re» ri**^jf* Conte di Normandia, quello di Fiandra il Conte di Tolofa e mol- nimi il , il , ti altri Principi, e la maggior parta Popolo Croccfignato vedendo di avere adempito al voto della lodel ro Pellegrinazione, chiefero licenza a Goffredo di ritornarfene alle loro Patrie, da benignamen- cui fu loro accordata » e venuto il giorno pretino alla partenza , abbracciandote gli con ogni affetto t cortefemente gli licenziò I Citradinì di Afsùr Temendo , Qnpib che Goffredo fi era pacificato col P""' * AJ">r di Tolofa, e che tornava - Conte verfo la loro Città accomodamento , , trattarono un e per efière lafcia- :3 ti pace offerirono de' tributi, il » e per pegno data , lafciò Goffredo in che tu loro accordato della parola mano di quei di Afsùr un certo Gherardo nobile Soldato di Avefhe > che era a lui molto affezionato in thfreda "ocrù'h Goffredo dopo di ciò fece ritorno a ' Governo della Città di Gc- Ummi' rufalemmci ellendo rcitati apprettò di lui Tancredi (ij , e il Conte Garniero di Grez, e diverfi altri Nobili Signori , e Soldati 02" (i) Quelli è nolo coi il famofo Tancredi Normanno ; delia Guerra Sacra, i nell* Iltorii il Re Goffredo concede in dono la Lago di GenciaCap.VIII.) e tutto il Prin- Cittì- di Tihcridde, fai reth (T. II. cipato di Galilei , e la Cittì di Caifa det- ta anche Porfita (T. II. Cap. III.) colle filo appartenenze. Tancredi mori poi in An. tempo , che era ivi Amminiftratote di quel Principato, mediante la mi. tiochia nel notiti del legittimo Erede Boemondo il Giovane. Secondo la più comune opinione fcgul la faa morte nell'anno ma. e fu fcpolto nella Balìlica di S. Pietro nella fteffìi Città dì Antiochia Quei Principi pertanto inviarono verfo il Mare, , Re avevano prefo congedo dal che**» ^V'f , s' */ pg,.t c Cegui- itila '^ a T.£ la Spiaggia tennero V fìrada , che avevano fatta nell' andare in Getufalemnie , e panando per le Città medeiime, riceverono per ogni dove le ncceflàrie vettovaglie : arrivarono finalmente verfo Gabulon , oggi Gibelet (T. V. Cap. XV.) e pofero le loro tende in quella Pianura , che è alquanto dittante dalla Città , ove godettero landò lungo ilìcflà de l'uà i quel terreno frutti di deliziofa , e della Umazione. Mentre ivi (lavatili accampati , ^J^"* ebbero notizia , che Boemondo Prin- rl „j[rf p cipe di Antiochia > avariti? aggre- Laviité* gaudi , acquirendi hijaturatus ( 1 ) teneva attediata la Città di Laodicéa j la quale era abitata la maggior parte da' Greci Cattolici, ed alla qua! Città allorquando Goffredo di Buglione vi pafsò , andando a Gerulalemme coli' Esercito de i Croceli(i) Ali. Aqu. pi. . VI. Caf. IV. Digitized by Google celignati, alcuno , non avevi eflendoii fatto danno folranto conten- tato di avere ottenuto quinto ave- va domandato al Governatore dì la liberazione di Guinimero , e della fua Armata Navale . T. V. Cap. XV. Seppero altresì , che fiocinando aveva gii conqnillare due Torri della Olerà lìtuate fui Lido del Alare, e che aveva efeguito ciò coll'a- quella, cioè iuto de' Pifani , e degli , che ivi trovavanlì altri italia- avendo i , medelimi trucidata anche una parte de i Cuftodi, e cavati crudelmente ni occhi ad altri, gettandoli poi barbaramente fuori delle Torri Ma non bifogna qui troppo condannare nè i Pifani, riè gli altri Italiani di quanto operarono contro i Cattolici di Laodicéa, mentre tutto ciò lo fecero ad inlìnuazione di Bocmondo, da cui erano (lati informati dell' aliare molto differentemente, mentre egli dette loro ad intenderei che i CriflUni di Laodicéa follerò gli . col- Digitized by Google colpevoli di molti difaflri ,'che 3f ave- vano patiti le Truppe Crociate andando a Gerufalemme .. I Principi Pianura di , che trovavanfi netta Arnbj ctrlll j Gabulon dì lutto quefto , , rettati penfarono intclio Bttmné*. di fpedire de i Nunzj a Bosmondo, acciò volere dcliftere dalle oftiliià , che ufavj verfo quei di Laodicéai pregandolo di far ciò anche per parte di tutti gli altri Soldati. Trovavalì in queflo tempo in Dalmhtrt, Laodicéa Daimberto Ardvefcovo diAnhffiow * Pila , il quale era venuto in foccor- * 'g ' fo della Terra Santa coli' Armata d{i p rh fc Navale de i Pifani » della quale etto pi ibt torDomms. Chron. «'»•"<* & na era Duélor , che Pif. Quelli faputo il ritorno, « & facevano molti Principi Cri(ìianì,e Soldati Croceiignati della Città di Geniralemme, fcelfe alcuni de' più Mobili Uomini della iua Compagnia , e partendo di Laodicéa i andò per fare una villta a detti Principi, Gaì quali trovò ne i contorni di bulon nel tempo appunto * che itivano Digitized by Google vano eleggendo elfi volevano mandare Boc mondo Nunzi, che i Laudicéa in a . Allora Daimberto za di quei Criiciani tornavano di , prefen- alla che vitroriolt Gerusalemme non , potette rattenere le lagrime» e principiò ad abbracciare , e baciare ognuno dal maggiore al minore» dando ad elfi mille benedizioni , e lodi per l'opera da elfi preftaranel1' acquifto della Santa Città Albert. Aqit. Uh. VI. Cap. IVI. ' P" nc 'P' vedendo i'anertuofe Princìpi adimoftrazioni di Daimberto, glidoD*/miw/s -mandarono , il perchè congratulan. Difctrfi&i dofì efio , e godendo , tanto della profpera fortuna de i Criftiani , aveffe poi trattati sì oililmente i Cartolici di Laodicéa . Ma Daimberto feusò fe, ed i fuoi, dicendo, che aveva fatto rutto quello ad iniìnuazione di Boemondo, il quale gli aveva figurato , che quei follerò Criiliani falli , e che fonerò (lati folici di Tempre tradire i Pellegrini , e di Digitized by Googl favorire t Turchi , ed i Saracini Soggiunfe inoltre Daimbcrto che cffendo allora informato da elfi ditìerentementc , averebbe relìituira la pace a' Cittadini di Laodicéa t e che averebbe fatte allontanare le fue , Truppe , acciò non oftendefléro giormente riè abitanti gli mag- ne la Città Dopo no fi quello congregò partirò- de Principi CriNunzj, ed iniieme con elfi accompagnò l' Arcivcfcovo Daimdall' Efercito flianì . Ma arrivati a Laodicéa trovarono Boemondo opinato nella re- berto foluzione di volere conquiftare quella Città , ed anzi egli difprezzò gli fteflì Nunzj , e le loro propoli/ioni dicendo ad elfi , che non lì farebbe feoftato dalle Mura di Laodic&a fia tanto che non folle venuta in filo porere la Città » ed i Cittadini Tornati i Nunzj all'Accampamento preflo Gabulon , referirono le ri- no fpoite il di Boemondo» momento fa dall' difprezzanti quale da quel Tom. VI !fe »z) * i i C Efer- ' 34 come Nemico. Eferciro confiderai ^SitfV L'Arcivefcovo Daimberro . fen'Menzione dì Bocmondo i c da erto data a i Nunzj l ' ta riipoita i/„tr'a'ffiihh 4< ne ritornò laiéitccfe vale Tua Armata Na- alla e refi inceli quei della , quanto jnitiva di ftia Con panato, erafi Bqemoiìdo paflàvafi allora fra , c c i Principi» che tornavano dall' acquidi Gerii lai emmei, lo de fpirare nel cuore pensò ad fuoi i in- Saldati del rincrefeimenta per quanto avevano tatto verfo i Criftiani d' La °r dìcéa', per cui nente ' "frdi, i Uvditia . tro vedutoli fenza che -dilpolti a i l Armi c loro da i aiu.- Principi Crimovergli con 7 e che già , l' Efercito Gabulon avanzavafi verfo Laodicéa» vò levarono immantiCittà. lì dall' afledio di quella Boemondo t0 e Emendo, uZTÌ ftiani erano notte rempo.fi le- egli di dall' alledio, e ritirò colle fuc lì poche Truppe non molto lontano da -quella Città.. . : , \t nata dciCriftiani li t e Ori»*? « venne da Gatalon in Laodicéa , 1 Lattiti*. ', ; non non trovata reiìllenza alcuna» entra- rono nella Città, ove furono bene accolti. Era allora il Mefe di Settembre dell'Anno 1009. nel qua! in tutra quella Contrada tro- tempo varono dovizia di commeftibili ventimila era numero ti il loro » . Di e tut- recarono amichevolmente allogdentro , e fuori delia Città ; il Conte di Tolofa per garantire Abirantida ogni ulteriore infilt- giati ed gli ro, prefe egli in cuflodia le Torri della Città. Nel tempo , che le cofe pafia^ . , p in Laodicéa placidamente , Ti-spacifica. cordandoli i Principi Ctiftìani delle"» Af. . vano fatico e , e tribolazioni Tafferie da •"*** tutti quei Criftiani » i quali da lontani Paeli erano venuti nelle Terra degli Infedeli , vennero molli da uno fpirito di carità fraterna , e vollero perciò procurare di riconciliare feco loro il Principe Boemondo » coma felicemente feguì dopo un abbocca- mento avuto Laodicéa, fra Campagne Raimondo Come nelle di di Digirized by Google 3 6 Boemondo , Tolofa , nendo allora deporto fatta e lo fteflb l' odio , ve- e ri- pace ; dopo di che Boene ritornò co' fuoi Sol- la mondo (é dati in Antiochia al fuo Principato. / Quindici giorni fi trattennero in Laodicéa quei Principi > e Soldache da Gerufalemmc ( j Criftiani , fe ne tornavano alle cafe loro , il Prìncipi Crifiìani fariem di 01 ' qual piccolo fpazio di tempo lo paffarono lietamente i ed in buona armonia , non folo con quelli del Paefc , ma ancora co i Pifani , e con che ivi erano coli' gli altri Italiani, Armata do i medelimi Roberto Conte di Fiandra, e Roberto Conte di Normandia > e loro gente feguitarono con gli altri loro viaggio per Co fantino poli » (il ove furono bene accolti , e trattati amichevolmente dall' Imperatore Aleflìo Comneno , dal quale ricevet- tero grandinimi doni, e di tornarono , non 11 le ne alle loro Patrie. Ma Raimondo fa Conte di Tolo- fidandoli per allora delle pa- parole di prio Boemo ndo , giudico proancor per qualche di reftare tempo alla cuftodia di Laodicéa ; partì poi ancor egli dalla Soria , ma avendo Moglie, capo a due anni. I Cittadini di Afsùr preflo li Gtffrti* bordarono delle promeife , e de i apdia patti fatti con Goffredo, non con- 4fi*r, ivi lafcìata la Tua vi ritornò in tinovaroiio a pagare i tributi , o piuttofto neppure principiarono , e ufeendo da i confini delle loro Terre facevano delle feorrerie fopra i Criftiani Il Re fentendo quello , uni i Capitani , che feco erano rettati . e (i trasferì circa tremila da Gerufalemme con Uomini delle fue Trup- pe fotto Afsùr , principiandone V alfedio Quei della Città vedendo poca « fperanza di poter refiftere alle armi s;^, 0 dei Criftiani, prefero quel Gherar-G*«vmfo. do Nobile Soldato , che Goffredo aveva loro lafciato in ortaggio , .e legatolo in croce fopra un albero di & nave , che avevano nella Città C 3 , W- lo -follevarono in alto, perchè forte veduto da Ì Soldati di Goffredo Parlò Gherardo nella forma la più com pallio fievole , ma tutto fu inu. tile, mentre Goffredo gli rifpofe, che per lui folo non poteva lafcia- quei re invendicata Cittadini , conciandolo , che averebbe cambiata quella vira con una mila : perfidia di onde Gherardo vedendo, ; che nulla poteva ottenere , nè fperare , prego Gotìredo , che prefen- gliore il fuo Cavallo, e le fue Armi Santo Sepolcro Sttmmopere (Goardefridum) exorai ut equum, talfe al ma & fua Sanfto praejei.taret Sepalero* illk Beo famulantibus prò re- quae medio anima'- -finte largìatur . Alber. Aqu. Uh. VII Caf. Il Indi i Criprincipiarono ad allàlrarc la iliani Città, e nella furia della battaglia, detto Gherardo fu ferirò da dieci cólpi di frecce gettate ìncautamen.c dagli iteffi Soldati di Goffredo (i). Quei_ (ij lì detto Gherardo, che in tale ocesfio- Digiriied by Google Quei di AfS ùr vedendo , che i Criftianì neflùna mifericordia ave- a ih di vano avuta di Gherardo loro coni- Afiùr. pagno j fi accinfero alla più valida Jgj* ^ disfai talmente che Goffredo fa obbligato a lardare quell' attedio , e tornatfene in Gerufalemnie , eflen- do metà circa la di Dicembre dell' N olirò Signore j 009. di Goffredo lalciò per altro in Rama cento Cavalli, e dugento Uomini a piedi , acciò reneficro di tontiiiovo oltilmente inquietati gli abitanti di Afsùr devaftando loto i luoghi reminati » e le vigne ; ma Anno vedendo i quelli . pochi Soldati Cittadini di Afsùr a- riceverne venivano poca , » che faftidio ancor elfi fi ritirarono in poi il Mere di Gerufàlcmme Circa Marzo del non- tor- * r> ' • . -.- . . -nX nb ad quella Città niente tributaria al nuora- eflère Re Goffredo * ma nel noi. fu conquidala liberamente da i Criftiani, a quali venne finalmente tolta dal Soldano di i Egitto nel 126*5. CsfiRUNfo, BaMuho cc h; a Boemondo , Principe di Antiovolendo andare in Gerufalem- Santo Sepolcro v«w7^°me a vi,icare Gtrmjs. mandò de i Legati a Balduino Con- hmmi . accio voleffe con lui , quello viaggio , e andare te di Iute Hi unirli in Santa Città alla il Voro , per ivi fciogliere della loro Pellegrinazione. Intanto Boemondo mcilè in li marcia con buon numero di Cavalleria , e di Fanteria , e con elfo lì uni, predo di Laodicéi, Daimberto Arcivefcovo e con tre meli no > arrivari altresì di Fifa co'fuoi Filini, gli altri Italiani con , i quali erano che colla loro Flotta erain quella Città elfi : vi era Vefcovo d'AriaFuìcb. Carnot. Cap il no Pugliefe. XX e Tyr. Uè. IX. Cap. XIV. Balduino poi gli iopraggiunfi Digitizetì by a Valania ( T. V. Cap. XV.) ove aveva polli i Tuoi Alloggiamenti Boemondo, e qui unitili finalmente tutti qnet . che volevano andare alla visita della Santa Cittì , fu trovato il numero loro di circa venticinquemila perfone , compre!! uomini a cavallo , e pedoni , donne , vecchi, e ragazzi Si menerò in cammino tutti interne prendendo lungo la Spiag- Mare, ma trovando fpeflò Terre . e delle Città nemiche * molto di -Vettovaglie , e foccorfi di quelle, da quei di Tripoli di Soda , e da quei di Cefaréa di Paleftina; anche il gia del delle Piatirono alo furono freddo fu a loro d' incomodo per la ftagione avanzata Arrivarono finalmente alle mura di Gerufalemme verfo la Fella del Santo Natale, equi furono inconClero , e dal Popolo , e dal Re Goffredo, il quale gli ricevè con ogni dimoftrazione di contento, e di allegrezza > c fra mille ah- trati dal bracci gl'introduflè nella Santa CitDie autem ilio , quo tunc Hkratà falem irrtrohimas , fi! retrograditi , d?lceiifn Hyctnaft peratto , curjum . rejtimpfìt afcenfibikm . Fulcb. Carnai. Cap XX. .Abbiamo veduto più l'opra f ut jtptK /" che 1' Armata de i Pifani * h quale p7/W t/ ven,vi per l'occorrere la Terra SanOJf'rvuzio-- :- , pM unirli a gli altri Principi limmt. Criftiani per fare la conquìlìa della Santa Città di Gerutalemmc u era foltanto ta Cmfl- » c , dopo arrivata in Laodicéa la ii prefa di Gerii (a lem me , e che ivi tratteneva a far Guerra» e malquei Criltiani Greci Cat- trattare tolici , mondo perfuali a far ciò da Boe- Principe di Antiochia. Ciò li rileva dagli Scrittori , cioè da quei, che li trovarono prefenn alle cofe ftefle , elio farti mefcriilcro , e da quei , che delìmi avevano udiri dalla Itellà coetanei i gente , che- perfonaimeme fi era trovata nell' imprel'e fatte da'Criilianì nella Prima Crociata, come an- Digilized by Google cora da altri Autori poco lontani a quei tempi. Gli Scrittori Pi funi nelle Iota Croniche > ed Morie > dicono , che quei di lor Nazione rrovavanii propriamente alla Conquida di Gerufalcinins , raccontando anche alcuna Moria di qualche particolar Miracolo a loro faccetto nell' aliai io dato alla Santa Città. Bensì t che io mi contenterò di riportar qui foltawo quello che ne ferine già il celebre Anton Ludovico Muratori Jt Negli Annali n Pifaoi (i) è fcritto , che queft'anno ftoi)9)rellò bruciata tutta i, » Kinìica , cioè una parte della Citn tà di Pifa , ove a mio credere » abitavano i Mercanti Mori , che » venivano a trafficare in quella „ Cirtà Et fhlut Ptfanus in Mie. ti *> 71 » rufalem hit cut» navìbus centina ingiuri De quo itolo Daimber. tui tfufiem Ecclejiae Archteptjco- P"s fitit Du&or,é- Domimi, qui tutic (0 Amiti ' Pìfi T. PiTRti^ùéÌH, „ tutte remporis in Hiérufalem P/i- „ trhrcba remanfit . Pol'cia nell' „ anno noo, vien qui raccontata „ la prefa di Gerufalemme XVUL „ Ka/encks Augufit. Antecipando „ i Pifani di nove meli il princìpio j, dell' anno noilro Volgare , la pre„ fa di Gerufalemme cade molto n acconciar a mente nel dì 15. di Luprelente ( 1009 ) ti glio dell' anno n ma fecondo quegli Annali li era » molto prima incamminata aqucl„ la volta 1' Armata Pifana n Altri Annali poi attribuifeoprincipalmente a i Pifani la J5 nò n gloria della conquida di Gcrufa- „ lemme, il che non „ denza , perchè niuno merita ere- di tanti Au- tori , o contemporanei > o vicini a quella rinomata imprefa ci parla de i Pifani , anzi Guglielmo di n Tiro (i) attefta, che folo verfo » n » „ la fine del prefenre anno(iooy) „ arrivo con dei foce orli Dai mberto „ Arcivefcovo di Pifa e Legato delti) JJi. IX. Cap. Xiv. Digitizsd by Google n la il quale ni anPatriarca di Gcruia- Sede Apoftolica „ che eletto , „ lemme » Fin qui il Muratori. Ann. a" II. Anno MXCIX. Oltre Guglielmo di Tiro fui propoiito medelìmo, fi può vedere anche Alberto Aquenfe Lib. VII. Cap. VI. e più ancora Fulchero Carnotenfe , il quale elTendo Cappellano di Balanino Conte di Fucila, fi trovò con eflò appunto alloraqu<tn- do lì uni verfo Valania , come più fopra fi è veduto , con Boemondo Principe di Antiochia , ove trovò Daimberto Arcivefcovo dì e gì' Italiani , c Tofcani > che fcco erano Et ingrejfus iter » Antiochia aexterata ( Balduina! ) venti anche Pila ) . Laodic'tam pio , , ubi ftipendio Viatico Clìtellis reintegrati! embine ì'unc Menjii erat No. vembri!: cumque Gibellum tranjif- fuccefferunt jenty Boammtdum in Tentoriis JUis hojpitatum ante opptdum quoddam Vatanum nominatum , affecutus efl Erat cum eo Arebiepifiopus qttidem . Pifauut cum mrkine quibuj'dam Laoàciae cis Jbique Cap. tios Daimbertus & , qui Tufianis , Italiappticuerat Pormi efpedubant Fulcb. Carn. . XX. Se per altro i Pifani non trovaronlì preferiti alla Liberazione della Città di Gerufalemme , non la- rdarono per qucfto di aver molto contribuirò ad eftendere in appreffo le conquide de i Principi Crinella Paleftina , e nella Soalla conlervazigne di quelProvincie. Che inoltre i Pifani Paefi vi abbiano avuto un ftiani da, ed la in quei Corpo di Nazione !o dimoftra il nodi Strada Pifana, che trovavali per diverfe di quelle Città , ed anla Fortezza frena di Gcrufa- me che lemme lino a noftri il nome di Coltello de giorni ritiene i Pifani > ma mi riferbo ad altro luogo di fare più par ticolar menzione della gloria Vintami de i Pifani in quelle parti 11 Curatori nel ,U0 S° P'^ feguira a dire , che anj, otr'fi'jn ciratot che kmmt. ^TsTViL - yGsegle Digili2«i b che i Veneziani arrivarono,, nel „ Porto di Joppe ( oggi Giana ) „ Citià già conquiflata inlìcnie con n Qerufalemme da i Franchi Parò è da credere, che gli aiuti ,, portati per Mare da i Popoli Ita „ ìiani giungeflcro colà (blamente > „ dappoiché Gerufalemme era ca„ dura in potere dei Collegati Ol» tramontani, Ann. d'Jt. Ab. MXCIX. Per altro nel Cap. I. del prc-^HSf*" fente Libro abbiamo veduto, che V Armara Genovefe arrivò nel Por- itmnt. ro di Giana nel tempo , che aflèdiavaii Gerufalemme da i Principi Oltramontani ; ed i Genovetì , coman r dati da. Guglielmo Ebriaco., colla corruzione, e direzione delle loro macchine militari , molto contribuirono all' acquifto della Santa Città, Copra di che li può confutare anche Guglielmo di Tiro Lib. ViliCap. IX. onde non tutti i foceorlì . , come dice il Muratori , vennero in Paleftina dopo la conquiita di Gcrufalc mme.. d' Italia jy Google Nè Genovefi furono inoltre i i foli Italiani, che coli' opera loro compariffero in quefta prima Sacri Spedizione , mentre abbiamo veduto nel T. V. Cap. XV. pag. iprt. e fecondo Guglielmo di Tiro Uè. VII. Cap. XXL che allorquando Goffredo parti colla fua Armata da Lao- dkéa vcrfo guiiato , Gerufalcmme» corteggiando la era fe- Terra , dal- Navi dei Veneziani , da quelle di Guinimero, da quelle de i Greci, e da altre Navi Genovefi ancole ra , per poter medclime efièr foccorfo dalle mediante le Vettovaglie » che quelle portavano Ma ben è vero > che le Navi e de Veneziani , e de i Genovefi , che , in tale occaiione, altro non erano , fé non di quei Legni Mercantili , i quali (lavano facendo , ed efercitando la Mercatura per la Grecia» e che perciò effon- trovaronfi do dì Perfone particolati intenderli come debbono , battimenti foldo, e noleggiali per il prelì a trafporto delle Vettovaglie) le quali loro mo- portavano dalle Ifole della Grecia per vendere all' Armata Criche fapevano elTere nella , dellini ftiana Sona Altri ii Genove (i erano compar- Antiochi! circa in il dì io. di Marzo la ni 1098. nel tempo che quelCittà era aflediara da i Criftia, e come dimofìrai nel T. V.Cap. XV. pag- 258. altro non furono ancora quelli , che Legni mercantili ; ove che l'armata di quei Genovefi, comandata da Guglielmo Ebria- co, li era partita direttamente dal- Liguria per (occorrere le armi CriiHane, ed affifierle nell imprcfa della Liberazione di Gerufalemla 1 me , come felicemente efeguirono. Se poi volemmo dar credenza s,J,f"» ad Ugolino Verino De Bios. Urb.^l'M, Fhr.z a Giovan Francesco Negri, di ntmfi. che ha fcritto fopra Ja Prima Cra "mms data, ed al Gannir rini nell' Moria delle Famiglie Umbre , e Tofcane Scrittori a noi troppo vicini per Tom. VI D lon- sì 1°. lontane Illorie j fecondo il loro diFiorentini avremmo , anche noi luogo di gloriarci di aver fatte are zioni grandi nella Conquida di Ge- rusalemme, ove, fecondo quelli Scrittori , un Paltò Pi/zi Generale de' Fiorentini mo di fua , diceiì eflère (lato Nazione , il pri- che inalberali lo Stendardo rnaggiore delle fu e Schiere Culle mura <1Ì Gerufalcmme. Portafi per confeguenza di ciò , che Goffredo volendo premiare quello generofo Campione, decorane il Crine cingendolo di Corona Murale . Inoltre) che gli concedette per Infegna la propria Arme , .formata di cinque Croci , e due gli .Delfini, e che Pazzo Pazzi per eternare ne i fuoi Pofteri la memoria di quello gloriofo fatto, depotre Lune rof- nete l'Arme fri» delle , e tre turchine in campo bianco E che finalmente alloraquando Pazzo partì di Gerufalemmc, gli deiTo fe in . dono anche tre Pietre del S. Se- polcro. Digitizad by Google Negri feguitato dal Gamur- Il rini do i, fcrive inoltre , che tornandetto Pazzo Pazzi ali» Patria uomini di fua Famiglia fecero j il gli i, fare un beliiflmio Carro trionfile » dorato, nel quale era dipinta, la „ Battaglia data alla Città Santa, e ,) la generosa azione di Pazzo Pazzi , „ di -cllere latito prima degli ahrì muro lo Stendardo, aveva confinato la Citfuo partire per la volta ,i a piantar fui i> che rà gli nel „ di Oriente, e quello Carro, bcn nedetto dal Velcovo Rinieri „ mandarono alla Porta, facendovi ,1 falir; fopra l'applaudito Capita- no , che preceduto ,t de i Tuoi dall' avanzo valorolì Soldati, e da- v gli Ordini della Città, fece il „ Trionfale ingrellò a' 16. di Lù-„ glìo , fra liero fuono di trombe, n e di voci giubbilanti ; e per l' » appunto li erano celebrate nella » Cattedrale in quel giorno le fonti tuofe Efequie di Corrado Re d' » Italia, il quale era venuto in Fi- D z ren- „ lenze per abboccarli „ telili Matilde „ Così la decorrono colla i Con- detti Scrit- tori , ma fe poi rifeontreremo i nafta più antichi Inorici * ebe minutamente ci narrano le cole della ' noftra Patria , troveremo , che elfi niente ci parlano delle prodezze di detto Pazzo Pazzi da lui fatte nella prefa di Gcrufalemme Dubito perciò , che quanto dite il Negri > o che polla eilére un dìfeorfo di bella invenzione , o che fi Ila appoggiato Copra i racconti non Tempre veridici del Popolo. Ballar dovrebbe per creder , il riflettere , ed eliminare le tue egli così parole La Corona Murale, della quaeilere flato decorato il noftro Pazzo, era quello un onore accordato dagli antichi Romani a quei valorofi Soldati , che erano i primi a falire fulle Mura delle Cirtà , che aiutavano , o che etano i primi a entrare in elle colla forza ; le dice ma quella Corona non era più in ufo a i tempi di Goffredo ; come pure era in ufo il Trionfo Minore, cioè l'Ovazionet e quando anche dovefiìmo accordare a Pazzo riè Pazzi il trionfale IngrelTo fopra un Carro, ciò non potrebbeiì chiamaOvazione , giacché facevafi queda i Romani entrando a piedi re fta o al più a Cavallo colFronte cinta di una Corona di Mirto Nè fembra probabile, che il nella Città, la Vefcovo Rinieri col popolo Fiorentino volefie concorrere a decouna Fcfta d'allegria! quale è quel- rare un trionfale Ingreflo , il giorno medefimo, che fi facevano nelCittà le pomppfe Efequie per la Morte feguita del Re Corrado giovine Principe , che per Je fue la di la angeliche affetto del virtù era aequiiìato fi 1* Popolo Fiorentino. all'Arme de i due In quanto Delfini, e delle cinque Croci, che dice lo fieno Negri aver ricevuta D 3 dal Goffredo , non credo , che debba dare nell'uni credenza , a lì legga , quanto ne dice Re dal gii iì allorché tal propoliro Ricordano Malefpini. Ancora venne { dì Francia in Ita„ Ha nel m6$.) con detto Conte „ di Angiò un Nobile Cavaliere il n ,, n ii quale era del Lignaggio de i Pazzi di Firenze, il quale aveva fatio per addietro Cavaliere il Duca di Bari; e per lo derto Duca il fopraddetro Cavaliere, elaCa„ fa de' Pazzi portano , e porrava» no l'Arnie ifchiette del de>to Un- n ii „ „ n „ „ ca di Bari, c detto Cavaliere era crefeiuto, ed allevato in Francia ed ancora in com, pagnia di Metter Adoardo di Eois. da giovane Makfp. Ricord. ÌB, fior. Cip. CLXXFIIL Ma mo iiccome le rre Num. 270 Lune rone chine denotano al dalla Città di il Negri mcdelì- per provare, che ( e le tre la Ficfnle, fiorii di Raiìàello Lune tratta tur- origine cita i'di- Borgbini Copra le Ar- Digitizsd by Google Armi delle Famiglie di Firenze da mi fa duopo credere, che ilBolognefe Scrittore non abbia let- quello to t' Autore delle Armi, dette mentre fe ciò averte fatto , veduto avrebbe, che l'Autore dì detti Difeorii non è Raiìaello Borghini , ma è' bensì Monfignor Vincenzio , ed ancor da quello Scrittore averebbe che l' Arme de i Delfini , e Croci, che oggi porrà la Nobil Famiglia Pazzi l'ebbero da i Conti di Bari , e non da Goffredo rìtm chi Confervanli anche adeiTo nella dicsnfidct noftra Chiefa di S. Biagio le tre Pie- s- Stpaicn, tre Focaie , le quali dicor.li e ^ar ^t'" /^ *? B del Santo Sepolcro, ed eflendo confi- j^/J^. derate' come tali , fono perciò annoverate fra le Reliquie di quella Chiefa , alia quale vennero donate da quei della Famiglia Pazzi, e fono fecondo il Negri , quelle modelline, che furono confegnate da Goffredo al loro antenato Pazzo Pazzi, Senza oppormi a quefta antica credenza, io dirò peraltro , che rilevato . D 4 " . il. Santo Sepolcro di Noflro Signore ò compollo di Piare Focaie , dire , nè di taPietre fe ne trovano nel lineo il non a Selce i che vogliam li compollo della fua malia. Noterò bensì un ufo , che conferva)! anche a' giorni no/tri fra Ì Pellegrini Cri- ftianidìogni KeligÌone ( che concorrono a Gerufalemme. Qj^ieiti nei tempo che vanno alla vilira del Santuario fopra il Monte Olivero (i) raccolgono varie di quelle Pierre focaie > che fparfe in quà e là trovano nella fommirà del detto Monte) porrandone poi alle loro cafe per accendere con elle il Fuoco , e per le quali hanno qualche rclitnofa conlidcrazione , ellendo Pierre di quei Luoghi, che furono illuiìraii dalla Prefenza di Noltro Signore. Io fieno altri di e le , fecondando l'efempio degli mìa brigaraj ne preli di ver le, quali confervo Tuttavia apprelfo me. di (i) Nei Del Santuario, che veto dovrò T. VII. e fopra parlarne r il Monte le parata mente * Olì. nel Digitized by Google Ne i tempi andati io fono di parere , che non iì tifane differentemente da quei Pellegrini > che andavano nella Terra Santa , di ove, tornando alle loro cafe , procura ffero di portare da quei Luoghi limili memorie , e che tanto fuccedeflc ad alcuno della Famiglia Pazzi > il quale tornato dalla Vilìta del Santo Sepolcro che così chiamava)! tal Pellegrinaggio , ne portane le dette Pietre, le quali furono confìderate, Pietre dello fteiTò Santo Sepolcro , e come per tali donate indi alla Chiefa di S. Biagio , ed ivi confervate . Fkniurì Da tali Pietre vi è un antico *' ufo , che la mattina del Sabato San- ****** io nella Chiefa di S. Biagio ertraefi il Fuoco i dal quale accefa una Cande, la, e polla in poi quella un Lampione, viene trafportata alla noflra Chiefa Cattedrale , e con eflà fi accende il Fuoco, che fervir deve confueto Rito della Benedizione al del Fuoco » praticato da Santa Chiefa nella mattina del Sabato Santo Ve- Digilized by Google 1 Venttta poi l'ora delia Meda. > che viene inla Gloria in exceljìs ; parte- Cantata, nel tempo tonata fi dal Coro una Colombina com- artificiali , (corre quefopra una corda lungo la Chiefa, e va ad accendere alcuni fuochi di artifizio , che fono accomodati in un Carro , il quale rella limato dirimpetto alla Porta maggiore della Cattedrale t e dopo avere dato ivi un f<gno di gioia collo (paro de i detti fuochi porteli il Carro medeiimo . e va a fermarli in un luogo detto il Canro de' Pazzi , qui preparati nel medeiimo altri fuochi di artifizio . viene altresì a i me- porta di razzi lla , darò fuoco. Dopo la qual funzione il detto Carro vien ricondotto nello (bn/one per efib preparato» che trovali lituato nella via detta Borgo Allegri, ove fla cuiìódito fino all'anno avvenire per fervire alla finzione medclima. Tal Carro adunque hanno voluto dire > che Cu quello, ebe fervi definii . già Digilis-ed by Google gii all'Ovazione di Pazzo Pazzi, e che fe in qualche parte avcrà mutato di forma , ciò polla eilére accaduto col variare de i tempi. Dtfiriziur Ojel Carro i che oggi vedefi , iti Ctrra !*•»« e eh; {erve alla deferirti funzione, è fermato quali a guifa di piramide, fet rtocciato fu i quattro angoli ed è poi foftenuro fopra quattro In elio vi fono efpref- grofle ruote . fe varie pitture relative alla (calata data alla Città di Gerufalerame, ed ingreflò fatto Pazzo de i Pazzi In una lunazione fuperiore , vi li all' le Armi di queiìa Famiglia , quelle ricevure dal Daca di Bari, e le altre delle tre Lune rof, e delle tre Lune turchine In cipoi del Carro veggonli divertì veggono cioè fe . ma Delfini , i quali porti colle tette all' reggono colla coda una Corona formata di varie Torri, allulìalla Corona Murale , avendo procurato in tal maniera, che facciali in detro Carro commemorazione di tutrì gli onori , che dicono aver riingiù a So cevuti Pazzo Pazzi, non Colo da Goffredo Re di Gerufalemme » come ancora dai Popolo Fiorenrino, e fopra quella volgare opinione fembra , che il più volte nominato Giovati Francefco Negri abbia lavorati i Nat». 170. e 271. della fua Moria della Crociara > ed in tal forradicati maggiormente i detti , anche colle {rampe , negli ani- ma errori mi de i meno rffi accorti. Ben' è vero , che il predetto deve aver cambiato come dì/fi di torma » ed ornamento varie volte ; e quello , che per tal funzione ufavalì nel 1640. lo trovo difegnato molto differentemente nel Carro Luca Chiari MS. usila Libraria Magliabechiana Ciaf. XXVI. In elio non fi oifervano pitture alcune * Friorifta di ed anche manca nell'altezza lo di oggi , a quelgiacché vi è di meno , ove fono prefentc- quella diflanza mente collocati i quadretti delle medeiime non mancandovi per altro le antiche , e moderne Armi del; la Famiglia Pazzi . So- ri Sopra il detto Carro del Chiaveggonfi fu i quattro angoli al- cuni legni , come fe fofìero Torce , le quali fportando in fuori fono rapprefemate in atto , come le gettaff'ero in aria de i fuochi di artifizio ed in cima, in vece della Corona Murale, vi fono divedi fcartocci, e varj ferri , ì quali foftengono una fpede di Braciere , il quale li vede rutto accefo , non faprei , fe di ro- be biruminofe a ufo di panelli , o carbone, o altra materia combuftibile , ciò che mi fa credere che quello lignificar voglia il Fuoco Benedetto, che prefo alla Cattedrale forte poi col Carro medefimo trafportato alla Cafa Pazzi, e di ove ne pofli eflèr feguitato il coftume di trasferirà il detro Carro dopo le fe fia funzioni del Duomo al Canto de* Pazzi predo le Cafe di quella Nobile Famiglia , ed ivi , come fi è vi, preparare gli altri fuochi di ar- tto tifizio . Il Carro deferittoci da Luca Chia- Chiarì fembrami anche, che abbia più analogia, con ciò) che trovali forma dal noitro lilorico Giovanni Villani intorno all'antico collume, che avevano quei Pazzi di edere i della Famiglia primi a prendere il Fuoco Benedetto n incorno ta di n centoquaranta Anni ((} per un „ loro antico nominato Pazzo , forpetfona , che ti te, e grande della „ portava maggior Faceliina, che „ „ „ nullo alrro delTe tri da il , et il primo, che pren- Fuoco Samo , e poi gli al„ Già. Vili. Ub 1. Cap. LX. lui (i) Giovinni . Villini ftrivevi h Iftorìi fai 1348. anno Ite fio , in cui egli mari, onde ellraendo da delti anni 1 j 4 S. gli anni 1411. di cui parla farebbe (rato fin dall' anno 1108. che i Pani godevano quell'onel nore. Altre Edizioni dello fteflb Villini 1 70. anni , che godevano finodsll" , C1t allora larebbe anno 1178. Luca Chiari nel filo Prioria* dice che nell'anno J640. in cui fcrìveva , dicono il , che erano detto onore erano 450. anni, che godevano ì Pani quella dignirà , iverebbero aduque, fctun.lo elfo principiato • Egeria nel1' an. no i»8tì. Digilized by Google 6l Da quefla Facellina adunque, confiderò ellere fiata qualche gran Fiaccola , credo , che colf andar, che del tempo ne venille formato un Cairo i col quale in gran pompa , e Iella andavano quei della Famiglia Pazzi a prendere i primi ii Fuoco Benedetto , il che fembra pofla arguirli altresì dal Caldano di fuoco, cima del Carro difegnato nel detto Priorilla di Luca Chiari , e dalle Torce , o Fiaccole .che vedcli in .che veggono collocate (i negli an- medelìmo Dallo fteflò Giovanni Villani Hi. I. Gap. LX. rilecirca l'anno noo. eralì già introdotto anche in Firenze quelr illelTo collume, che tuttavia lì man- goli del . vo, che tiene jn . Gerufalemme onore re per . elTere il Sacro , , quando ma di gareggia- per devozione ad e primo a prendere del il Fuoco quale parlai nel T. HI. Finalmente Negri, alloraMoria della Pri- il nella fu a Crociata parla delle può, ar- prodezze fa:- Digitized by Google Gerufalcmme fo di vedc> che ha pre, c da cattivi Scritche credeva fare a fuo fi e dal Popolo . tori tuttociò propolito da ncll' acquifto dagl* Italiani fatte ellì , , e come , è lafciato abbagliare li potraflì vedere al Num. 269. allorquando nel volere alighe 1 fofìenere )a real prefcnza de egli Pifani me , Gerufalcm- nell'acquifto di e che anzi follerò lire fullc Mura i primi a fa- di quella Città porrà col Tronci, e con tanti , ri- altri Pifani inlicme» quel Marmo, che è collocato fotto l'arco della Forrcz- za Vecchia di Livorno ove fono , fcolpite le prefenti parole . Io Co- scetto dal Colle Pisano fui il primo a montare sopra le mura di Gerusalemme Servendo ofier. vare per la nullità di quanto ivi fi trova efprefio , che quello Cofcetto da Colle Pifano » che gli Scrittori Pifani vogliono efiere fiato prefente all'acquifio di nel iogp lo Gerufalemmc trovo nelle Giovanni Villani lib. Morie di IX. Cap. LXXVL e Cap. Digitized by Google e Cap. LKXXIV. che viveva nel 131Ó. e nel .317, e che mori poi tagliato a pezzi, e gettato in Arno I* anno ij IJt CO mc nel detto L'tb.IX. Cip. CUI. non poteva adunque veduta la Tom. VI. aver luce del dì, nel io . 99 E DEL- DELLA CITTA' GERUSALEMME Dall'Elezione del Primo Patriarca Latino fino alla morte di Goffredo di Buglione. CAP. E^mwiìa, A Baidiimo,t f-\ Erivati, III. che furono in Gc- rufalemme e Boemondoj e X b Balduino, e 1' Arcivcfoovo f''Z Uetkmmt. Daimberto colle genti Iorò> e vililati i Santi Luoghi, che fono in effe i pailàrono indi nella Città di Betlemme , ove celebrarono la Solennità del Natale dì Nofrro Signore dell'anno ioo?- e di lì, terminate le Sacre Funzioni di quella Notte > dopo Meila la le celebrazione della terza ne ritornarono in Gerufa- Digitizedby Google lemme. Quam miteni cum «7 dece»- tifane objtq.ào competenti ab Epijcopts , Clerici! decantando dedu- ^ xijjemus , bora dici tenia, AJiffa quoque terna cantata , Hierofolyre ver/i fumili t'ulcb. Carnet. mum . XX. Cip. Al loro ritorno ni: fu lenuco le ebmiiun in Gcrufalem-Co»c un Concilio, nel qua- & '= l'elezione del Patriarca*^ Arnolfo i e trovato, che non era fiata Canonica, fu dimeflb da quella dignità, ed in>fuo luogo reilò fi- concordemente I' altrove nominato Daimberto Arcìvefcovo delTofcana, il quale fu confjcrato da Roberto Veletto la Città di Pira in feovo della Città di primo fio fu Rama, Patriarca il che avelie la e que- Latino, Santa Città di Gcrufa- Alloraquando il detto Daimberto venne eletto Parriarca , erano cinque meli , che per la morte di Simone era la Chiefa di Gcpalliti rufaiemme priva del fuo Paflore. E z II Digitized by Google ^atrìmm sinmit, " dett0 P ar " arca Simone, uodì ^anta v ' ra ' fi" di allorauan do i Grillimi Latini erano all' Aflcdio dì Antiochia) li era trasfe- mo t] da Gerufalemme nel)' Mola di Ciproi per toglierli dalle tirannie de rito i legnaci della Setta per raccorrà da ì Maomettana! e detia contribuzio- Criftiani di lfola d'elle caritatevoli per la confervazione de i Santi Luoghi di Gerufalemme , e per l'occorrere colle Limoline i Fedeli del fuo Gregge , che rettati erano nella Santa Città , lulingandoiì di potere anch' elio tornare nella fua Sede, ni quando i Criftiani averterò prefa detta Città ; ma Iddio difpofe la di- verfamentc , mentre nel tempo, che Crocefignati (lavano alleviando Gerufalemme , egli fo ne morì nella ftellà lfola di Cipro. Q^cfti fu il Patriarca , con cui Pietro Lremita nel Lio primo viaggio fatto a Gerufalemme , convenne di quanto dovevali trattare in Occidente per la Liberazione della Sani Santa Citta dalle mani desi' Infedeli. T. V. Cap. XV. I Cataloghi de i Patriarchi Gerofolimitani lì accordano fra di lo-J*fiJJS£ ro» che detto Simone folle l'ulti- lemme. mo Patriarca di Rito Greco , avanti , che veniflbro collocati in quella Sede i Patriarchi Latini e conven. ; gono nel numero di elfi Patriarchi, principiando da S. Iacopo Minore (il quale incominciò a governarla l'anno 34. di Noftro Signore. T. V. Cap. VI. ) fino a Sofronio , che lo fegnano per il cinquantotteiìmo Patriarca T. V. Cap. XI. Ma dopo , che la Città di Genifalemme nell'anno 63 6, di Noftro Signore ( T. V. Cap. XI. ) cadde . in potere de i Saracini , principiali vedere della dìfeordanza fra gli de i detti Cataloghi . I Bollandoti . T. Ili di Maggio , da & Iaa Scrittori copo Minore , fino al addetto Simone ne contano novantun o;c Le Qui eri nel fuo Oriens Cbriftianus ce ne fomminiltra folamente ottantotto. E 3 Con Digitized by Google £ on q UC (j 0 Patriarca Simone \ r remunero di regimare i Patriarchi Greci di Gerii Ci lemme , attenendomi in apprcllo, per quel, die lìaticcedano al profe^uimenro dì quella Kloria, a' Patriarchi di Rito Lati- Gsffrtio, * ButmoKdo - profani, fyv.jliiHrs * ' '?"> s""' - no; perciò tornerà arca Daim berrò , il - i ai noftro Patri- quale collocato , che fu nella Sede Patriarcale, Goffredo di Buglione prefe allora dal medefimo l' Invelliiura del kegno di Gcrufalcmme , e Bocmondo 1' del Invclìitura Principato di An- nodila; Praeditìo ergo Viro Dei in Sede collocalo , tam Domili s Godefridus , quam Do.niims Prì-.ceps Boeiimndus , bit Regni , Hit Priacìpatm bumilher ab eo fnfiepewnt invejliiuram Dopo Bsemcttfat IX Cap. XV. Boemondo, e Bal- Tyr. 13. di ciò ^ u no Palarono ' tlnfanoll c,*-jcrno de i' oro tara Stili ."dell* di ritornarfene ne' Stari, ondo verfo la Solenni à Epifania dell'anno 1 it.o. ac- compagnati da Goffredo, c dal Patriarca Daimòerto panarono fino al Giordano , e quivi dopo mohi abbrac- Digitized by GoogI bracciamcnti fi divifcro ; il Re, ed il Patriarca Ce ne tornarono in Gerufalsmme» e Boemondo i e Bedui- no feguirarono il loro Viaggio paffando per Tibcrìade predo il Mare di GalÌléa{T.H. Cap Vili.) Dipoi futla delira Paneade, o (ia Cefaréa di Filippo (T. llf. Cap. XI.) vennero ad Eliopoli(i) e di lì volgendo fulla Spiaggia del Mare fe ne tornarono al governo de i loro lìocmondo (a) al fuo Princi, falciando Stali Z 4 (!) FLTOPOLI, pa- cioè Citta del Sole. Dalli Guerre Sacre è chiamata an. che Malbec, ogni gli Arahi l'appellano Balhec. Qucfta Gina i limata alle radi, ci del Libano dalla parte Orientale, ed a Settentrione di Damar™, di ove è .Mante cives cinquanta miglia. Vi era in efdel fa un gran Tempio dedicato al Sole quale fé ne vt^sono i lìiperhi svanii anScrittori delle , C BOP MONDO, quello [tenounno 1100. Gabbriello di Nazione di Melotenia Città , il quale per liberarli dalle ("correrie de i Perliani, voleva, con alcune coniliiionì, rinuniiarsli quel- (i) fu in chiamato da Armena Governatore della Mefopotjmia , e Balduino (i) Contèa di Edellà. Dovendoli alTegnare al nuovo paio di Antiochia alla fua Difeerdìt J jc,, ft gj Patriarca Daimb^rro le convencvo- t td il Pa. li entrate per il fuo mantenimento trhrta . c d arc degli (labili alla Chiefa Gero foli mi tana nacquero {opra di ciò , il detto Patriarca , ed il Re de gravi diflapori i quali erano fo- fra i , ma mentre Boemondo eli he zaf; l'Eufrate, e che entrato era nella Melbpotaroia , e che già avvicinavafì al. la detta Cittì di Melotenla , fu all'alito all' improvviio da un potetiriflìmo Signore Turco chiamato Danilmano , il quale taglio a pelli una buona parte delle liie gemi, e rellò Prigioniero lo fteflò Boemondo. Liberato poi ila (juelta fthiavità, lafcià al Governo liei Principato ili AntiochiaTancredifCap.II.) ed egli andò in Pugili , e di lì in Francia , ove arrivò nel Mere di Ma.™ dell'inno 1106. di No. Aro Signore, ed ivi fpolo Cofbnia Figliuoli del Ite Filippo; palsò indi nuovamente in Puglia , e qui lafclò di vivere nel Mele di Febbraio dell'anno imi. e fu n-polto in Canotà nella Chiefa di San Sabino. (0 BALDUINO, quello lo vedremo preHo divenuto Re di Gerufalemme. la Cina fato Digitized by Google mentati per opera di alcuni malizioli , mi furono pretto ultimati , giacché Goffredo amava la pace, e buona concordia co lo lo con la i e la Guerra fopra i tjiinli non mira di eftendere Criitianì gì' Infedeli i lafciava intanto di Conquhìe. Eròe fu figlio di mix! Euftachio li. Conte di Bologna , e "s '"" di Ida di Lorena; nell'anno 1076. era Marchete di Anverfa, e poi nel 1080. Duca della Baili Lorena , come Figliuolo adottivo dì Goffredo il Gobbo. Egli fu uno de i più valoroii Capuani de i fuoi tempi , ed ebbe femprc per compagna una gran Pietà , per cui dal PopoQuell' lo , e da i le fue ìlluftre Criliiani Croccfignati venne giudicato il più meritevole Regno di Gerufalemme del Stato eletto per Ravenne condotto > couic altrove^e villo , fra acclamazioni , ed il giubbilo del Popolo ad eiTcre offerto a Dio nel Santo Sepolcro bensì per la fua grande umiltà non volle mai da che le ,- fu creato Re portare in Tcfta la Corona Reale, mentre ebbe in confolo quella fìdera/ione Corona di Spine , che nel luogo medelìmo aveva porrara Nolìro Signore. Premotus autem bumilitalis cgttfa , Corona aurea Regum more in Sanila Civitttte injignìri tiolitit UH reverentiam ea contentus : exbibeus , quam , bimani generis Reparator in eodem nfqut ad Crucis patibulum prò fallite Spiueam deportavi!. loco no/ira Tyr. Uè IX. Cip. IX. > - - Per tal motivo di non avere Goffredo voluto porrare la DiadeReale > hanno taluni metto in dubbio fé dovevano accordargli il ma < titolo di Ile , e perciò in alcuni Ca- taloghi de Re Latini di Gerufalemme pongono por Primo Re di i Balduino : ma liccomo Gonredo fu veramente eletto per Re, e per tale acclamato nella Chiefadcl Santo Sepolcro, ella e il di lui riconofeiuto dell' fuccellore dagli altri armata Crilìiana , Principi e da tutto il Po- Digirized by Google Popolo! psrciò re il i maggior par- dalla fiorici degli dato itolo di gli gi.i'amente è Rd c come [ile è conliderato. Godette bensì per poco tcnipo della fua Digniià , mentre Terprefo da grave malattia > mori finalmente in Gcrufalemme il ài, iS. ài Luglio dell' anno 1 oo. cioè un anno , e rrc giorni dopo la conquida fotta di. quella Città > man- Mitle A -, Gvffrtib. 1 candogli ancor cinque giorni per compire anche l'anno della fua EIczione. Tutte ricordarti le Ilio rie concorrono % Caràtteri GoiTrcdo per un Uomo* Caffrtda, di pietà) e pruden/.a, e di gran va- lore Guglielmo di- Tiro ce ne hi un carattere molto bello, . lafoiaro Godufrhhts ( die' egli ) Vir Religiofus , Clementi Pias, ne imeni Defirn, luslus, recedei» ab ornai malo., slahiiis in verbo ferìus , faeculì vamtates comemnens ; oratimi' bus iagis i tn aperibi/s pietati* -affir : ; h àlias , lihra/if.ire infilai , agìbili tale «j/ftale gratìofut , manjuetus » ; in emnì vìa fua commendabìiìs «Jr ZJfo fiatens . Fuit autem »)<icarpare procurai , «a *tf mediocribus maior jwnwV minor t baberetur Rabuilus Jine exemplo , ricori , & . membris falidiaribus , facie venuila , captila vus mediocrìter ; in & exercitio militari «o quafi jingularis Cap. V. CnoornV; iti Santo . tborace virili ^ <& barba fia- , armarum , omnium iudi- ujii Tyr. Lib. IX, Avuto che ebbe Goffredo il Regno di Gerusalemme, pensò non Srpelire- foto a fare delle nuove conquìde ma ebbe anche fopra degl' Infedeli, in mira di dilatare la la Religione nel- Santa Città , mentre pensò a rele Chiefe de i Fedeli, le ita u rare quali trovò in cattivo fiato ; collo- i Canonici Regolari di S. Agonei Santo Sepolcro , i quali uall' Abate avevano la poteftà Patriarca Gcrofolimiil tanoi ed aflegno loro delle ricche cò ftino niti di eleggere pre- prebende all' , e le neceflàrie abitazioni intorno di quella Chìefa Goffredo uni poi a quelli Ctt- _ t tgtr i Cavalieri del Santo Se- di? Si»tl i quali pure abitavano nel- Stfalm, nonici polcro, Io ileUo de i do la Tempio fotto l'indirizzo Canonici medelimi profellinfteffa Regola di S. Agoflino. Ordine Militare di tali Cafonoliti attribuiti varj prin- All' valieri ma nefinno de i quali ha per bafe ima buona ragione Alcuni fanno rimontare la fua origine fino a S. Iacopo Minore primo Vefcovo cipi) di Gerufalemme , dicendo , che egli ne folle l' Iftitutore ; altri poi vengono a i tempi di Collantino Magno attribuendone a lui il principio in occaiìone del ritrovamento fatto la da Santa Elena fua Madre deldi Noftro Signore a dire i che venuta Croce . Seguitano in progreflò di tà in tali tempo mano degT Cavalieri la Infedeli quafi una grande ofeorità, Santa Cit, refìafièro depredi, o in dalla quale foffero fero rilevati da Carlo Magno , mediante l'amicizia i che egli ebbe cui Aaron (T. V. Gap. Xlll.j Mennenio nella fua Ordiuum Califfo e Francefilo Opera Delirine Etjuvfirium riporrà queir* no in Statuti gli Ordine elfi ; e le Leggi di ficcomc vi fo- , ma lilorichc, varie difficoltà fono nella maggior parte ratt anzi que lialì, apocrili coniidc- Ma comun- . fembra, die tale Ordine Militare avelie piuttoflo il tuo principio da Goffredo , fobamo dopo la prefa della Città di Gerufjlenime Perla, che ebbero i Criltiani Occidentali la Terra Santa lì riti- ro il Corpo di qucil' Ordine in Ita- nella , c fermò il fito foggiorno Città di Perugia ; ma poi da Innolia cenzo Vili, vennero d'entrare i beni, l' altro Infigne ri di Rodi , riuniti tutti del medesimo alOrdine de i Cavalie- oggi di Malta. F'reftata lino a' noli ri giorni Pomicio al Guardiano Minori Ollecvantij che è alla par Breve de i cu- _ Digitized by Google cuftodia de i Luoghi Santi di Gc- rufalemme Croce di la facoltà di dare la , qucft' Ordine ad alcuna Perfona di nafcira civile, ma ciò è qualche benemerenza . L* Infogna del medclimu fono cinque Croci rofie in Campo follatilo per bianco , e rale era l' Infegna , chepori Cavalieri , avanti che Ellero riuniti co' Cavalieri Gerofolimirani. Ereirc Goffredo anche un alJ^rZ'L Collegio degli Iteflì Canonici^/ Sirnart. " Regolari di S. Agoftino nel Tempio del Signore (i) cioè in quel Tempio, che era (laro una Mofchéi fabbricata da Omàr, Secondo Califfo dei bracini (T.V.Cap. X.) e che vcdeli fino a' nollri giorni convertilo nuovamente in ufo di tavano tro Mofchéa, fu quella Piazza rufalcmrae, Tempio di di Gc- ove fu una voha il Salomone. Allegrò anle loro Abi- cora a quelli Canonici ti) Dovrò parlare iltrove di quello Tem. Digitized by Google So razioni preflb il Tempio medefimo , e gli dotò di grolle entrate. hbattiUt. tttttihi .' Allorquando io dall'Occidente il fc detto Goflrene pafsò nel- icondulfe feco Monaci Claullrali dell' Ordine di San Benedetto, i quali nel tuo Viaggio cantavano giorno i e notte le ore Canoniche , ed accudivano a i bifogni fpirituali de iCrilìiani Crocclignati ; ed a quelli fabbricò un Monaftero nella Valle di Giofafat (i) procurando loro delle buone le Parti dcgl' Infedeli varj rendite ufi Siiti Campane ìkitmmt m J ' Acciò poi i Fedeli fapeflera il tem po , in cui dovevano concorrere a " a Chiefa alla celebrazione de i Divini Ufizj duce in , il Pio Goffredo intro- Gerufalemme per la volta l'ufo delle Campane delle quali fin allora no > prima il Tuo- non era flato fentito nella Santa Città. cnim huhfcemodì Non jmii aut figlia vi- fi* Digitized by Google fa , vel audita flint ante hos dies in Alk A^it. lib- VI Cip. tìierujalem . XL Non farebbe facile voler ritrovare della Campane. la Il imprefa pretifa folo ufo il ^ rtico r v f origine dt 'iit Cemdelle /"««• medelime ci richiama ad una ini' memorabile antichità Se ne fervevano gii gli Egizi , e le fonavano . nel tempo, che celebravano FeErrufchi la Gli Antichi conobbero ancor elfi, e n'ebbero l'ufo. Ed i Romani Gentili fe ne fcrvivano per chiamare il Popolo a i Mercati , ed alle Terme alle ore del bagno San Paolino Vcfcovo dì No- C**?f" h '** s*<™ la, vogliono, che folk il primo , il quale nel lec 'lo V. le impiegalTc in ula Sacro, fervendofene per chia- lla di Oiiris. le mare alia fuaChiefa i Fedeli, qui bifognerelibe credere , E fin che que- altro non follerò, che (empiici Campanelle a mano ; mentre fo- iìe lamcruc net principio VII. Papa Tom. del Secolo Sabbiano fu quegli, che VI F lo le- collocò che ne il eftefe primo » e Tulle ne Torri ftabiiì , e V ufo nella Chiefa . 11 Rito poi di benedirle lo introduffe nell'anno 986. Papa Giovanni XIII. L'ufo delle Campane pafsò VJi Alit' Cmpant anche nella Chiefa Orientale, ma mila Cliitfe llan v [ fece zun progrcJH , e i Gred j comunemente (i ferirono del Ujiatrj» cioè Segno , che è una Tavola di legno , e dell'A'/mi^p" . cioè Ferro Santo , che battevano con un Martelletto , i quali frumenti fono collume fra i Criftiani Greci, che fon foggetti all'Impero Ottomanno, giacché i Maomettani non pofiono fotl'rire il fuono delle Campane , con (ideandole , come frumenti non degni di loro per ef- tuttavia in fcre adoprati da i Criftiani per le funzioni della loro Religione. Ed 1' oltre a ciò ne hanno interdetto ufo fra i Criftiani, che abitano ne i loro Stari, per timore, che un giorno, o l'altro il fuono delle medeli- me non ferva per dare qualche follcvazbne . il cenno di lCri- Digitized by Google Criftiani Maroniti per altro I /" quali abitano nel Monte Libano, /ansiP non fono inquietati da i Mao- campani. mcttani, hanno nelle loro Chiefe i Campanili , e le Campane i e queftct è l' unico luogo > ove io abbia fenamedelìme i e ove to fonare le della nel mia psrmanenza tempo in quelle Parti. Le Chiefe Latine, che fono a!r p Gran Signore , manca- tinti* Lielle delle Campane , mjw«i' »>» u negli Stati del no ancora permeila loro una è bensì nella de ti, go i , quale refta ne la rcfpittivi recinti de i i Campa- '* P"'°' e ChioiVri Conven- o delle Chiefe, collocata in luoballò , de i tetti: de Ì Ialiti non elevato *1 di fopr* è permeilo anche l'ufo Campanelli per, le Chic- e F z DEL- Digitized by Google DELLE ASSISE(i) DEL REGNO D I GERUSALEMME. CAP ' D^^/^O^erando /rarwt, : ^—' vernare il lenza iV. Re Goffredo, cilere retto, ed afliftito dalle Leggi , fu perciò fuo particolar peri fiero di itabilirne alcune, )e quali potclTero fervirc P er _ , CO ASSISA. Q"f!!o è un termine, theht v»rj f.pnific;'! . !(-.»-> ili) Verbo Af. eifA1 lèdere, o jlliile-e. e.l è perciò fresalo, come A<ìerob<?«. o Arfur.inn di Cioìieì [eniìre, e giudicire le Caule. Vile BOche -te: Suditi, e Coltìtmioni di uno Stato, e.l è quello il 'Olino fi:', fu :,t •• r cui sld-Sor.a in- f-Uo, l ten,(e:li le Adii» di Gctul sleali»». _ Digitized by Google per guidare con buon ordine 35 na- il nuovo Regno di Gerufalemme. Quelle furono denominate Le feente , e Buone Ufaize del Reame dì H>crufa/em. Ma il celebre nolìro Signor Dottore Giovanni Targtonì Tozzetti avendo parlato di quello Codice di Leggi Gerofolimitanc nel T. IL dell' Opera de i fuoi Viaggi per la Tofcana,- mi fervirò per dare un' idea delle medclimc Atftfe delie fue flcflè parole alle * quali aggiugnerò folranco varie note. „ Quello libro (i) adunque (cocontiene Leggi sì i, dice egli » Regno „ piiaro di il primo Re Fj Qui del le ) Gerufalemme , per coni- le quali Goffrè» do_ - 1 un Libro , che conferva» nel. laLibrerh Msgliihechìana Intitolato. LeAf. (i) parla dì fili, t Buoni Vfmztdtl R?amt di Mera, faina Impreco in Venezia nel t;]5. nella Stamperia ili Aurelio Fincio, venendo per mezzo di cflo a darci qualche contezza delle Leggi di Gerilfalemme . Quello Libro di cui f! fa menzione è Stampato in Lingua Italiana molto cor- S6 „ do Buglione, col Configlio del Patriarca di Gerufalemmc» e de* Principi, e Baroni del Rtgno c- „ „ j, lede nel lopy. Uo- (ij diverti e piena di Frati cefi Imi barbari,» , parole in dialeico Veneziano, e rome il delio Scrittore, bifogna moiio raro, menrre non ven- rotta <ii enervò anche confi'1 rrarlo cognizione „ del diligenil quale con elTo alla „ mano, fi farebbe ri riarmi 9(1 g-an fatica , più facilmente farebbe riulciio nella , e Anti, Diflèr orione XXII. ed altre ilelle , chitì Italiane „ herg. Vmg. T. II. ne neppure „ tiffimo a Muratori, r velle Allllè Sciatori b quirite (ojjiij Affile , che foilèro Di- MSS. , che mentre' follo incognito Rampate , alle occorrenze har.no fitta lirmj.re menzione (ti altre Affili- MSS. nella detta lingua Gltiloire, il che pilo lè-rvire di Dia;, flore riprova Setta fami di detto LhVo. che trovali r.<rll. Ci. Ai. XXIX. itvlin Ma; e del oliale ne tengo uni iriiabechiaua Corsia MS. ttmireno di me. () Goffredo' ebbe Luogo -dal di ij. dilli. » mini Savj» ad uHfiùrerei ér fa* ì, pere da la Gente de diverje Ter* glia io», in cui fu eletto Re, di mettere inficine varj Stalliti, i quali fodero al Governo del nuovo Rcijno Gerufalemme ma quelli dovettero adattabili 1 ili , eflérc triarca io confermaci dal Configlio del PaBaroni del Regno loltnn. , e de fine di queft' anno topo. 0 re- falla prìncipi del noe mentre Dnimberto Arcivelcovo di Fifa, che fu il Primo Patriarca Latino di Gertifalemme . non venne prometto a quella Dignità , le non dopo la l'elUvitì del Santo Natale del 1090. {Gap. III.) ne ciò poteva efTere accadato più tardi del di 6. di Gennaie uso. mentre (econdo lì Cronografia dì Fr. Stefano Lufignano di Cipro fag. 41- intervenne al detto Canuglio, che allora fu tenuto, anche Qocmonlo Principe di Antiochia, il quale parti poi di Gerufalemme per il luo Principato verlo la Fe. 7 fta dell Epifania dell anno tteffc 1100. forle furono approvate , 0 ( Cip. Ili.) E fetwfcritte tali Leggi nel Concilio mede(juio, in cui venne eletto il l'atriarca Daimberto , nella occafìone fleto , eha Goffredo, t Goemondo vollero prendere 1 . , dallo . (letto Patriarca i' Iuveflitura de i loro Staci , e .della quale fa meniigns «uflielmo di Tiro Zit. IX. Cnp. XC. „ re , che erano ì) , le ujtmze Se le „ loro Già , e tuttodì) , che quelli , li „ quali eklfc a quei'') effetto ban„ no „ „ „ paffuto faper' é* apprendere, el fcceno metter in firiptis (l) e di(rendere di Giova/mi Iberno Cente del Zaffo; (i) poi e approvato dal „ Dieta del il Codice fu Re , c dalla Rc^no. „ Fu- (i) Afi. itili Bibl. Mattiti. Csp. I. perdila <klla Sima Città , fezulta, come altrove vedremoi nel 1187. furono lìnarrite anche le Aflii Fatte dal ti) Dono la Re Goffredo; imi Ij 'li me no fermami elle ebbe poi la Corre ili Cerala lem me , li fui Reiidema in San Giovai) d' Acri, lo Sialo feguiifl ad elère Eni e nato de iti'Aó, come quando ca, che avevafi per ba(è le Aflifc fcritfe lui el'llevitio le di quelle, e li pie. Al- quale po- dn Goffredo. Giovanili I beli no nobililfimo Signorsì che viveva verfo la meli 'lei Secolo Xlll. prevedde, ebe (busta un Codice di Leggi Icricte, e fcritte con mcmlo do. Digitized by Google „ Furono con ii Corti Secolari levano col che- quelle , 89 elio ftabilitc due una chiamata Vi Al- tempo perderli fra Potori mpoche ricordwe , che avei vano degli Antichi Suturi di Gerulalemme raccolte pereti tutte le Scritture che irovsvnnli fondite lui piede delle Antiche Affli, e Bornie Vfnxt Ai HitraflltUt, e col conlìglio del Re, e de i Principi , e de' Gironi ilei Regno tie com. 'pore un nuovo Codice, il quale in appreso fu di gran pelo , e autogiri , giacché fueonliderato, come le Affile mede, (ime di Goffredo, e come tali, lo Beffo Giovanni [belino le intitolò, come fi può vedere nella prma Rubrica del Lì. bro delle Affile dell' altri Corre , ove così principia . In Sacro Putrii fkmbii Magna Virtute Filli, Spirimi Sinfli Grati., .- Amen fa , . & fiilem h Minia Qol fi Libre Ae Afione ofanze del Reame Ai Hltru, ir meffe in Sirlpfr* per orAhate Duca Goltifreio Ae Bollirne , die di fiorii per comari attorèi fa eletti a Re , Signor Ari Aetto Reame , per orAine Ael Patriarca Ae Hierofalrm , che allora fa prima eletto, per ei tonforate, Principi Bafigli Ae li altri Re , roni , the firn fiati di poi el Deca Gatti/re do. ti & & & & & & Quello (Uffa Codice compilato da Gio. Digitized by Google j , , AIt*G>tte, della quale il Remideiùno era Governatore , e Gin- vanni Ibelino , fu . poi quello, che più di eli, Giovanni Ibelino per principile Autore, perciò n eli" Indice Corra deli Affile (Idi* Alta ii nome del loro pili diftinio.Au- conolcendone il 1 de' Capitoli .palerò ior in n.k--i re'-:v.ini n-i'<;e Pus le II"- bri.bt del Libra de li Affi de l'Atta arte dil Riami de Uìtrtfatta in Plsdenntl j,.'-.; in di li:;.;i.i , enupc-lìo per il fi,r va fi» toir de Ibilhf Punì del Z«ff» , Akiltna* SiS «cr de Udini. Nel Codice Diplomatico del Sacro Or. dine Gero fol imitano lotto l'anno ilio, evvj mia Oria t'atra dui "predetto .Giovani Ibelino, colla quale 4ona agli 01r. ,vi c;;irlici ViiliE/iji con alcune eo -.Lr.i, Gre.» è in Un gin & ;-,i 1., .Gju.vììi;, e Digitized.by Google „ dice , davanti al quale fi giudica„ vano tutte le Catifc vertenti fra n U Coroni , i Principi , ed i Ba- » ronì d:l Regno sì Eccleliaftid „ che Secolari , fra un Barone, e 1* aliro, e fra un Barone, e M Suddiii, ,, conquida Crilliani, » e Liijii (i) fatta dì quei fu i fuoi poiché la Paeiì da fuddivifa in i Feudi „ Militari-, fra gii Ufiziali dell' ti ma'a Ar- . » In quella prima Parte inti» tolara Alta Carte il trovano coh fe curioiìflìme , e che poilbno da- L gaitément en fitprtnrì btrìtag* it tal frtrt G^llsami di Cbaffinu Surf bmarabls Moillrt de la Stinte Mnìfin di f Opical dt Saint loban di Ibtrufùiem , ir « vofirt Ctvent if a mS , torzt Cijaus tn ma Seignerit d' Rj'ahnt Crfl /.'//./-Jfl'f &t. () Lidi. Sono coloro, ivtuno po di efie t* remloii oblìi go in rem- Guerra di >lfill*re, e porisr iòcquel Principe, o Signore il cui rkon Dicevano i loro Fendi. corfo Digitized by Google 91 re gran „ „ „ tome per intendere e , fpiegare certi uli anche dell' ltane i baffi Secoli , e maflìme i Feudi, Ranghi, Diritti, lia „ ciré' a „ „ „ e Privilegi divertì de* Feudatarj e le contribuzioni, e fazioni loro in cali di Guerre : e notili che davanti a quella Carte , quali „ „ lite li decideva per mezzo dì Duelli con condizioni veramente „ ftrane „ ogni . „ La feconda Cbrte ftabiiita da „ Gottofredo, era chiamata Della (i) » Bargella „ o del Vifioutado, prefedeva un Vifconte alla quale „ eletto dal Ke , davanri acui lì por„ tavano le Caafe vertenti fra i Borgeli (2) ,, , non cioè Signori di » Feu- CORTE DF.LLA (1) quella , re desìi BORGESIA che prefedeva Abitanti della . Era parte maggioCitta. alte lìOKGHESI.chele Anì'e dicono DORGrSI vano quei, the coflìtuivaiio il Cor. (1) . pt> .iella cosi chiamati per deriva, lermiue Borgefia fopr» lpi«« Cini zione dal gate, , Digilized by Google „ Feudo , nè Cavalieri , ne Solda„ ti ; ma , o Mercanti liberi , e fran- „ chi (*) , „ Giacobini „ o Sudditi Soriani (*) (*), Grifoni (*), Sara- Cini (*), c Schiavi {*). MERCANTI liberi, e. franchi. Per taintendere gli Europe ! principalmente, e poi ogni altra Nazione, alla quale folle fiata accordata la libertà in quelle Parti, ancoreli commerciare ché follerò di varie S-'tre, e dì varie (*) li debhoulì Religioni (•) SORIANI. tiri abitanti gli errori di Quelli erano nella Socia, Eutichio , ma Cristiani Eree leguiravano prefentementc ili loro loro Cattolici. Tali Crìftiani ricorlero noi ai piedi del di Genilalemme richiedendolo di effecondo le loro ufanze, e ciò venne loro accordato, Salvi per le ir.olciflimi Re fere governati rtlle di flebili, le gasi wlfi , the fafero placitate, e ttrmnatt in prefentia f«a (cioè del Re) e del fio rifarne. Afa tri. 1. Gip. IV. C) GIACOBINI, cora mente quelli fi o Giaco Crifliani trovano fra Ei i di loro Cattolici, Digitized by Google **„ .n (•) per Si attiravano eflc caufe o pro- lo più verbalmente > GIUFON'l Greci dell' Imde i quali molti pero iti motivo Erano . coti qiiefti CoOsniinopoli dì , devoiione vcrlb i ghi , e che dovevano edervi occafionc de 1 progredì farti rti, e nella Medina dalle Luo- Santi paflati nella in So- A-mi Criftiir». SAS ACINI. (•) In più luoghi ho yìà parPopolo , e particolarmente forco il nome generiil. Cap, [. Arabi. Querli erano o Turchi, a Saracini, o di altre Sette Maomettane ri- lalo di quello nel le (•] T. di SCHIAVI. nelle mani de i Criftiani Occidentali is occalione delle varie guerre, che facevano in quàein là per la Paleltina , e per Soriii mentre quei Maomettani, che fi erano a(V-srt:i;i a.* ì.cit-ì , ed al Governo de i Principi Occidentali , erano già U confiderai! come Sudditi. Come li può vedere, anche da varj luoghi delle «elfo Aflife , erano (ottopodi alle tnedefime anche gii Armeni, ivi fpede volte nominati Erminii come pure gli Eh'éi, e Sammaritaiii , volendo con ciò d-u-intruere gli Eb-éi della Giudèa, c de iPacli circonvicini a Gcrufalemme da quei, che abitavano nella Samaria, i quali Digitized by Google 9* „ duzione nj ,> ed , di Scritture, e Teiìimoalcune col Ducilo Le . „ prove lì facevano o coli' immer„ fione del Reo nell'acqua, o col » portare in mano una verga di fer„ ro rovente &c. e le pene vi fono ,) comminate o pecunarie , o affllt» rive , mi d' una crudeltà moftruo- „ fa > anche per i -delitti , che ora „ non farebbero tali » n L' Originale autentico di que„ (te tirane Leggi lì cultodiva nella . „ Chicfa del Santo Sepolcro di Gc„ rufalemme con molta formali„ tà(0- In clFe 4S*fi deU" Borge- quali lÓno inoltre divifi fra di loro, anche in materia di Religione, come dimoerai rei T. If. Gap. I. Le AITile di Gerufalemme, cioè quelle che furono poi finarrite colla perdita di Gerulalemnie, erano chiamate Scritture del Sepolcro, perchè erano cu!iodite nel Santo Sepolcro entro una Calla, e dovendole conlitltare non v'intervenivano sii' aperture della medefima meno di nove Ferrane, dovendoli trovare prelente il Re , o qualche Uomo Glande della (tu (i) „ fia poi» vi è un „ veramente moitruofe » e che fan„ no conofecre la dura condizione infinità di cofe „ di quei -, redi „ „ (empi certi aboliti col U li , j e la prima o Statuii in tratto de origjIcilia o (scoli i tutta\'ia fuiliilenti. „ Perduto) che ebbero i Cri- conGerufalemfcritre in. Lin„ g,ia,e Carattere GaaJoife (i) con- „.ftiani loro per la , „ dotta i il Regno „ me, quelle Ajjtfe cattiva di Corte, due Signor! Fni.f a«ri , «Patriarca, o il Priore de! Santo Sepolcro in Tuo luogo, due Cronici, ed Gerufalemmei e Giuriti il Vifeonte di Corte de deilj i Bo-gelì i Erànn fcritte quelle Affili ciafcheduna Sparatamente a lettere mnulcoie, e 1» Srima lettera del Principili era miniata 0-0, * tutti i Tiio'.i de Cap foli erano ferini in caiatteri roflì , (d in c Michel un foglio vi era il Sigillo, ed il légno del Re, quello del Patritrei, equillo dei Vi' i feontc GeruMlcmme . Afi. Le ASilSH, che furono fatte Cif. (jj fi edo di W. , lib. . ! : da Gof- e the conietvavanft nei StfUtf Se- », tinovarono td etere óflòmte nel VL „ Rc- G firn. pokro, e tutte quelle Leggi, che furo. dì'MMisr liti Kc. e che ic-v.v .no per pno di Cerai il e.-n ine , Ijrnnu ferine Lirjua Latina. Mi nel MVe li Febbra- m ìo n;o. fu tenuto propolito io Atti ilal Signore li Ai. ir de.la manieri ili te. neri", per mettere in Scritturi Francete le itimande > e le rìipoltc , et ogni altro , che e-a fatto odi' Alti torte, e nella RalTj Cc-te, e ili qui p-eie piede, die Lingua dette AIGfe formio poi ternate (iaalai.'e. o Frantele aitici . In pr og re (lo di tempo, jlioraqitanilo I' IloladiCipro era in potere dei Veneziani , continovavano ad oflervarlì ivi le Legni Gerolbiimitane , che vi erano gii Ila. la trasferite dal He Guido de Lulìgnani iino dall'Anno no;, feri tee. in Lingua m Gauloilè, ma Lingua non efieiido grande incomodo, cai iute. fé non con fu de. tcrminaro, che quelle follerò mefié in Italiana, e Traduttore di elle , come li può vedere nel delie dette Allile, che poi furono (lampa te in Vcneiia nel 1555. il quale cosi termina „ le Affile de l'Alta Carte del Regno di Hierulàlero , ci Cyprò, tradotte de frantele in Lingua ItaDucal liana d'Ordine de la Serenilum ia Lingua Florio Buftron primo Libro „ 1, „ ,1 Digitized by Google „ Regno di Cipro (2) retato inma» no » Siniioria de Vcnciia, per me Plorio Rii, cofI comandalo da li Clarifiimi Signori Rettori ili quello Regno di Cyprò, come Nodaro de li Magnifici De- „ putati a ,, „ Aron 1, Olì la detta Traduzione. fino dell' Anno 14HC in cui ì Ve- Uberamente Cipro, avevano deliberato, neziani amminiltravano quafi il Regno di e ordinata, che t Conti, e i Libri della. Beai Camera non dovettero efiere più tenuti , come era dato fino allora , in Lingua Francete , ma in Lingua Italiana . Betulla Traduzione delle dette Affile del Regno dì Gcrulalcmmc , e di Cipro fu decretata falcamo nel 1551.1 e fi vedde poi .tradotta e (lampara nel 1535. (1) Colle Legs;i, 0 Affile di Gerufalemme fu governato non Iblo il Regno lìerolblimitano, ma anche il Principato di Antiochia , e turri quei Paefi , che dipen. devano in qualche maniera dello Stato di Gerufalemme , e furono oflèrvste anche dopo la pentita della Santa Citta, allo, raquando U Corte H Itahilì in San Giovali d' Acri. Guido di Lufignano avendo ceduta la Corona e il Titolo di Re di Gerulàlemme a Enrico di Campagna Nipote di Riccarda Re d'Inghilterra, e in contraccambio avendo comprata dallo , ftell'o Riccardo l' Ifola di Cipro , nelf Digilizad by ari. Google 99 n no a i Crilliani , c poi venuto in n Dominio della Se re ni ili ma Rc„ pubblica di Venezia , ed il Co„ dice autentico ii confervavi nel „ Teforo di Santa Madre Chiefa di Nicosia (i) . G „Col i no ligi, fi trasferì gno , e porta leco in quel nuovo Re. le Leggi Gerolòlimitane, e con effe fu governato. Ma nel 1574- in cui venne Pamagofta in potere i Gcnovefi allora queita tìctà Fa go, vernata fecondo gli Statuti Geuovcfi', e ft^uità ad eller retta così, anche dopo 1* ite " Anno di li! como 1464. in cui fu riprela Famagolia a ii i la ilerta Cic- Re Gia- Genove!! dal Haltardo. Venuto indi tutto Regno ii di Cipro in libero poiièlib de i Veneziani , che fu l'Anno 1480. uno de i patti fatti co i Nobili di quell'Itela , fu quello di leguitare ad eflere governati a tenore dello Gerufalemme Anno i}69. Regnando Affile di (i> Neil' Re . in Cipro il Pierino, fuicellòre del Re Pietro, fuledi.i Cavalieri del Re- rono deputati gno a raccorre Aililé, il Tt'ito piìì editto dulie che erano Hate già icritte dil Giaffa , e quello confrontarlo , « oor-reuierlj , ed 1 f iti ug nervi le Ordinaiioni, die erano Ita te fatte dipoi, e Conce di „ Col tratto del ro non folo tempo ini praticabili fi refe- quelle Leggi, ma anche in intelligibili a i Governanti , e Jufdicenti mandarvi dalla Repubblica , ed a i Ciprìotti medelir.ii , donde ne fbguìrano difordini grandi „ Quindi il Doge Maria Grirti nel dì 2. di Marzo 1531. or- dinò a Franec(eo ISragadino Luogotenente di Cipro , ed a i fnoi Conliglieri , che f aceflcro tradurre dal Franccfe in Italiano le medelime Alfife-, e mandallcro la traduzione al Supremo Conlìglio de' X. c Giunta , per edere approvata , e fatta (lampare • Marco il detto Libro cocorretto nel Tcforo della Ghiera Catdi Nicola dentro una Caffi in coiiGuardia di quattro Uomini Ligii trniii-iuta to' loro bulli, ed in cafo di qualche difficolta , che Cade bilbgnatodi dovevano eflere preléiiti all' co ni ali arie detti quattro Uoapertura della Citta mini LiS ii, avuton.- peraltro il prevsuu- ciò fatto, fu ilepolìiato sì tedrale , , i vo conlenfo del Re. Digitized by Googlt 101 „ Antonio Trcvifano fucceflore del Bragidino deputò nel di ai. Mag- j, gio 1531. a far qaclh Traduzione Giovanili Conte di Tripoli» », FranccLo Atiar, e Aloyfe Cor- » ter. i» « Quelli Deputati raccoITero, Primo 4iunci poterono avere efemplari delle Afife.ll. Le Pladeanti del Vifioutado » Libro , che contencv» le Regola delle Contrattazioni tra particolari. III. Girardo di Monreale Giocatore, o Comcntatore delle Affife dell' Alta Or- »> n n „ ,» i n „ IV. Il Lóro de' Crfs figniti, e Semenze fané in Acri , mentre li „ tenne li la Corte, dopo la per,» dita di Gerufalcmme. W.Ln ForLibro comporto ti ma dì Litigare „ dal Cavaliere Meiìér Filippo di », Navarra (i) „ . », G_2 » Da NA VARRÀ vicn FILIPPO DI . Quelli lodato dui Giblet nella Storia de i Lufiguani Lìb. II. per un Uomo d' infigne Nafcica, ricco, ftientifico, e di farrti co- (i) Digitized by Google Da ,. tutti qnefti Libri effi tre „ Deputati compilarono quello delle M Ajffe , e Buone O/anze del Reame „ di hTierufakm > e di Cipro in catti„ va Lingua Italiana , pieno di Fran„ ce lìfroi antichi , e lo presentarono „ a i Clariflimi, ed Excelicntiffimi „ kcttorìdcl Regno diCipro, in da„ ta Lcucofix Cypri die ai. lauti IS3'„ da' quali fu mandato a Venezia Coniiglio dc'X. e Giunta, ìl Saviamente confederando, „ al ,i quale „ olie dira molte .lolle lo indirizzò Zeno, cine interi queft' polio delle dì quelle Ajftje non GoruMemme. E-li a Giovanni [belino Come "di Ai Giaffa, ed il qu.il Come Al1i:o Onera A Bile ai "el tihro ila elfo dell' Alti Corre, comcome Digiiized by Google erano più odbmbili, nel dì io. Aprile 1535. con tuo Decreto affolvc i Cipriotti dall' ollcrvanza quelle Rubriche , nelle Teiìimonj prodotti in Giual Ducilo di tutte quali i dizio venivano obbligati G + DEL- DELLA CITTA' D I GERUSALEMME Secondo Re LaGerusalemme Baldumo I., Dall' Elezione del tino di fino alla dì luì morie. CAP. !0«o che fu V. il Re Goffre- do venne chiamato al Regno Gcrofolimìrano BaiConte di Edella fratello di , ; "di ciò per fecondare le ultime Volizioni del vero per coiwijiìf) dì quei nerali delle n Contt Garniti-of erano Re medclimo Milìzie rettati in Intanto il , o iìvpochi Ge- Crilliane, che Gerufalemme Conte Garniero di Gre7, t parente dello fteffo Balduino, della Rocca della Ji'cerlft P rcfc U, pofàth Cicimpiffiffa 105 Cittì a nome del nuovo Re; ma morto in capo a cinque giorni , ne foitennero il poifefGuardie, alle quali era iìata affteflò Conte Garniero. Il Patriarci Daimhsrto', fen- /; p,, Jr;„. tendo le difpolìzioni prefe per l'e-« arca di quelli ellendo fo le fidata dallo 1 legione del nuovo Re, e vedendo, J, che la Rocca era tenuta a nome dcl^^y,,^ medeiimo , pretefe , che il Re Gof- fredo avelie fatta Crede del Regno Chicfa Gcroiòlimitana ; e per- la ciò domandò non folo la relHtuzio- ne della fuddetta Rocca l' , come anche della ftcflà Santa Città InvclUtura con tutte le fue appartenenze . Ma vedendo la pertinacia di .quei» che cuftodivano fcrivere a Fortezza , pensò a Boemondo Principe di la Antiochia una preilàn te lettera riferitaci da Guglielmo di Tiro nel Liù.X. Cap. IV. colla quale gli adduce le fue ragioni , chiedendogli nel tem- po fteilo la di lui aiììftenza ne non fi nire mai fa al , che ; tal lettera Principe febbeperve- Boemondo Digitized by Google ioiS tempo eri appunto Melo, Città dille Mefoporamia , da un Signore Turco chiamato Da- giacché in quel Irato fatto Prigioniere prellò tenia nifmanp Balduino frattanto avendo ceBalduina trAe la Coa. iato ii Dominio della Contèa di ^J^/Edena ad un altro Balduina, detto ^ or S° duino dèi Borgo, > parente di Ottobre iioo. , patti da Edelìa il dì }. verfo, Gcrufalemme Baldaìm fta Cammino facendo lungo la CoMarittima della Soria ebbe dc- GtrVfJ" gl*™Contri con gl'Infedeli, i quali iemmt. avendoli fuperati , e vinti pervenne in Giafià» di ove partito arrivò in Gernfctemme circa il dì tt. di Novembre dei detto anno 1 100. e quivi con eftrcma allegrezza , e giub- Dàimbtno fi ritim "'JtiMmft Sion . bilo fu incontrato dai Clero, e dal Popolo. II Patriarca Daimberto vedenj0 , c )e | c cofe notl andavano a femn ^- % del,e ^ue Drame » e temendo anche 1' arrivo di Balduino , prima che quelli folle pervenuto in Geru[ i 6- Digitized by Google fatemme fi > era già ritirato noli* Chiefa del Monte Sion (i) onde li trovò preferite all'entratura non nuovo Re. del ^ Ellcndolì Balduino trattenuto a ;SB B fei giorni nella Santa Città per pavtt dì prendere un poco di ripofo , e dol,mme po aver dato fefto a varj affari fe ne pini , e andò feorrendo divedi Paelì nemici della Paleftina > ma in tale occatione, non avendo potuto concludere nulla di conlidcrabile verfo Gerufdemme , ove il di li. 'di Dicembre noo. Era dìfdicevol cofa , che il Ca- /*'«<""do-g*'^*'^, ritornò entrò della Chiefa Gerofolimitana po velie refìar cosi dtvifo col Re» per-., ciò coli* opera di alcuni Illuftri Perfonaggii furono riconciliati gli anied il giorno di Natale del 1 100. mi (2) ; tutti i Grandi del Regno , e mol- Parlerà altrove (li quella Chief] (1) Notiti , che Fukherio Carnoienfe Cap. XXIV. pone , che Balduino , di cui egli eri Cappellano, fone incoronalo l'anno noi. mi ciò procede, perchè quefto li) Scrii- molto Popoli; eTcrjJo concorfi alla Celebrazione di quella Solennità in Betlemme, dal Patriarca ivi Daim- berto tu confacrato ed incoronato I. per Re di Gerufalemmc. feguì nella Baliliea di Mafia di lìetlcmme deferitta nel T. IV. Cap. 111. Ealduino Tal funzione S. Oocito Cu il primo Re Latino Gcrulalemme , che folle incoronato, giacché, come altrove lì è veduto, Coffredo psrunfinedi pietà non volle mai ricévere la Corona . di Correndo l'anno noi, r. '- già era fiata fra il Re , ed lì fu- il Pa- triar- rio nel combino cslò fiiddctto il :k'jli Anni, leguira Cirnorenfc.ed altri nel Scrit- tati fruii Icorti [oro lunno continovato ad Bucinare quoìli) farro lotto lo ileflò snno noi. coino scadde anche a me mi nedelìmo tifi T. IV. Cap. III. computando yli anni fecondo Io ftil co. 0"6 S di Natile dtlranno^oo.' marca Daimberto , il quale veniva acculato di varie colpe j per cui ne nacque grande fcom piglio anche fra tali il Clero; onde il Patriarca in contingenze lafciò Santa Città la , e lì ritirò in Antiochia , ove fu accolto d» Tancredi i che era all' ani- mi ni (trazione mediante di Principato! t[tiel prigionia del Principe la Boemondo L'anno dopo n *a fu redimito nel- Sede Patriarcale, ma di lì a poco venne deporto da quella in un Concilio tenutoli in e mia lem me Chiefa del Santo Sepolcro nel quale fu convinto di quanto era f IX. flato accufato. Aib. i«- Ub. la Tua t ™£ £em ~ de pjh. G nella A Cap. XVI. Dopo di ciò i Daimberto nuovamente abbandonata D„;m j,rM Santa Cit-/,,,/^ in Asla ««*<"« ' > fe ne ritornò in Antiochia ; quivi " trattenendoli, venne rifeattato Hoc- ti mondo - mani del Turco Danifmano, ed edendo l'anno- 1104. fe ne parti con elfo dalla Soria ; dalle Boemondo pafsò in Francia , e Dairabcr- Digitized by Google andò 3 Roma a piedi Papa Pafquale 11. per querelarli domandar giullizia delle l'offèrte berto giurie in Rumi trattenuto . di e , in- . Giunto Daimberto Daìmbtrto da -quale attendeva rufalcmme veni/Te a , fu quel Pontefice) il qualcheduno da Ge- ove aveva , Roma colà fcritto < acciò a gitifìificare le ac- cufe date a Daimberto, bensì non comparve alcuno, ed il Papa giudiDaimberto candolo innocente , lo rinviò alla muore in fua Sede Gerofolimitana ma nel iuo Mtffma. ritorno, cffendo forprelò da grave ; malattia » morì in Melimi il di 16. di Giugno 1107. Tyr. IH. XI Cap.IF. Notizie Jet r«mr(i fatta Quello Daimberto, di cui li è menzione , fecondo gli Scrit- Oamtcrtf.tan Pifani, traile Ì fuoi natali nella Città di Pifa dall' Maitre Profapia Lanfranclii Nel 1088 fu fatto Vefcovo di Pila , e godendo di quella . dignità no al II. Re icfice » fu mandato da Papa UrbaLegato Apolìolico in Spagna Alfonfo VI. Dallo flc/fa Ponnel joys.fu promof- Urbano Digitizsd by Googll fb al grado Arcivefcovale, e queiti fu il primo Arcivefcovo, cheaveflè la noftra Città di Fifa , come lo fu poi anche il primo Patriarca Latino della Chiefa di Gcruiàlemme già veduto come , abbiamo Da diverli liVorici » che hanno avuta occalione di parlare di quefto Patriarca, è (tato fatto altresì vario varie api"'*"" "'- p^ ' " n £fl carattere di detto Prelato, a leu ni Da ^irta ce lo hanno cfpofto quii Uomo virtuofo, c pio Ecclcii-ilìico, altrifembra j che abbiano dato nell' eccello nel rapprefentarcelo tutto all' oppofto . Ben è vero , che anche fra ; la diverlìtà dei fentimenti li , può rilevare, che egli non mancane di una grande ambizione di pofledere, di regnare, e di comandare. 11 Re Balduino trovandoli al lìMaha pofleno del nuovo Regno, dopo a- pfiptolirt ver darò ordine a varie cofe nella 'Jicy^l SanraCirrà, pafsò colle fu e Truppe oltre il Fiume Giordano ne Contrada i Paell fuga gli degli Arabi, ove mette in abitanti di quella , i qiiali cui col ritirarli Deferro nelle ultime parti del in potere di , e con elle iafeiarono , Jklduino le loro Tende molte Donne co' loro Figlioletti i i quali il Re usò tutta l'umanità. In tale occalionc fece inoltre ricca preda di Beiliame di varia fpecie > io che anch' oggi è la principal ricchezza di quei popoli verfo una Arabi Balduina!. intanto Gcnovcfi, ed i i Pi- i quali fin allora erano Itati colle loro Flotte a (vernare nel Pot- fani, rò di Laodicéa Marzo fe di , panarono nel di quell'anno Me- noi. in a far la Pafqua j e andarono Gerufalcmme, di ove) dopoque- Gialla in Jla Solennità, partitono unitamente col Re , il quale coli' opera loropafsò ali'acquifìo della Città di Afsùr, che venne allora in libero po- Re tere del Cap. LIV. Atauljlodi Cefirca di Da \ e & . Alb. Jqu. Lib. VÌI. LV. Afsùr pufsò Balduino col- Truppe niedelìme all'ìmprefa c- di cir- Digitized by Google e circa la Fella della Pentecofte del- " medelimo noi. fu la Cittì . Balduino fi trattenne nella conquida t a Città fino alla l'anni» preti d' aflàlto Fella di San EITendo Giovan Batitta Gerufalemme in ven- , ne a fua certa notizia , che gli Efi difponevano per venire giziani nella lliani le , Paladina a difturbare i Crionde Balduino roclle infieme fue lemme i Truppe e andò titicata quella > parti di in Gialfa Piazza , , Battagli» ™ gli ^aai. Gerufaove for- andò ad ac- camparli nelle Pianure , che fono fra Lidda , e Rama , e fentendo , che 1' efercito nemico li avvicinava , andò incontro al medelimo > col quale valorofamente azzuffatoli , ne riportò la più compita vittoria Ciò accadde il di 7. di Settembre noi. a ora di Vefpro della futura Fcftività della Nafcira della Madonna . All'. Aqu. Ub. VII Cap. LXIII. Cap. LXVII. Tyr. Ub. X. Cap. XVll. fitleh. Carnai. Cap. XXVI. Tom. VI. 11 . & & H Digitized by Google eiorno confccmivo al fud11 e~. _: min il TI» verlo v*rfn detto fatto, ritornando il Re Cirri ebbe un in, pretto U un altro corpo di EgiGiaffa contrò con ziani , i c fu-ati le quali furono altresì dilperii di Ipoe jklduino ricco , nemiche entrò finalmente fra del Popolo nella glie acclamazioni Città fuddetta tanti della mi f,lti£ri»i e rantolati gli abi, indi li retti- , medclima Gerufalemme. L'anno noo. fi era" portati ed in fpecie dalla Lombarda ,i a Frane» e dalGermania de i numerofi Eterei» in dall'Italia) db come pure , ^ TideWì p/gin» in la del-. alla volta fa pelle-Tini Criiìiani " in Terra Sama Arrivati queih palvari tempi in Coftantinqpoli , arono quindi dall' Europa nell Aove lì unirono tutti, e verfo T'rrtsnr.^ . lìa, la dell Solennità della Pemecofte fT^i !n mirri! di quei!' Ffsrciro fu allora dcllinato Raimondo Conte di Tolofa , clic appunto in quelli tempi trovavaiì in C Ila n duopoli panato colà dalla Sona (Cap. II. pag, jrf.) Siccome tali Eferciti erano comporti di gente vagabonda) di vario e varia condizione e non , erano guidati con una particolar di- Itilo , fciplinat nel viaggia inelle mille iniquità > avevano comed eccelli , e particolarmente pattando per l' Ungheria , e p;r la Bulgaria . Ciò aveva indorto l' Imperatore di Coftanlinopoli Aleflìo Couineno a folle- citarc la loro partenza ti da i Tuoi StaEuropa ,c panare neli' Alìaj li fu probabilmente il motiche mal coniigliò lo flcflò Ad' infinuare a i Turchi dell* dì e tale vo , Icllìo Alia Minore di dare addano a quelli popoli Occidentali i verfo i quali per altro > addoperando l' imperatore Orientale, la folita Greca finzione» uiate aveva per 1' avanti molte afféttuofe dimoi! razioni US Comunque fiafi , quello Corpo cosi divifo per fé fieno per non li, vere quali alcuna difciplina, fu attaccato in varie occalioni da i Turchi , da i quali ne fu fatta crudele e numcrofa ftrage . Finalmente dopo molti itenti,.e dopo molte faticofe marce arrivarono gli avanzi di quelli infelici Pellegrini in Ani primi del Mefe di Mar20 1102. ed ivi furono bene accoltiochia fu ti da Tancredi , Amminiftrarore di quel PnncipatofCap. Il.pag. l8 .e Cap. 111. pag. 72,) di e (Ii Parte laiciare Pellegrini nel Antiochia, prefero la via dì Marc imbarcandoli fopra le Navi e parte feguitarono il loro viaggio per , e tanto gli uni , che gli altri fi ritrovarono alla Città di Tortola (1) la quale Terra efpugnarono , eia 3> 7 confegnarono a Raimonda Conte di Tolofa loro Generaliflimo » il quale ne prefe il portello , e lafciò allora » con difpiàcere dei Pellegrini di fcortarli più oltre. Il Re contezza Pellegrini fo Barati genti ma i di Balduino avendo avuta dell' avvicinar fi , • di detti andò a rifcontrarli veroccupando egli colle fuc , che vi fono priarrivare a detta Città , per- palli ftrecti abitanti di Barati > e di Seida , di Tiro , e di Acri , quattro Girtà Marittime , le quali erano turravia Cotto l'ubbidienza degl'Infedeli. Pervenne finalmente quello defatigato E fere ito di Pellegrini nella Città di Giaffa quindici giorni avanPafqua Qyì fi trattennero otto giorni, ed il giorno della Dometi la . fi 3 quelle pini. Digitized by Google UH nica delle Palme partirono per Gerufalemme , ove arrivarono feliccmente , e qui celebrarono la Pafqua di Rcfùrrezione dell'anno 1102. Verfo la Pentecofte dell'anno Battaglia eoa ì Sart. ftelTo i Saracini di Egitto i imitarsi . quei di Afcalona vennero Campagne 1 che fono la Città di Rama ; Balduino con poca gente, e troppo fidandonelle fue forze» andò incontroai mente con a devaftare le vcrib li e fuperato dal numero 1 loro gli convenne quella volta reflar perditore , ed egli ritirarli nel medelimi Cartello di Ramaj di dove fuggia- feamente pafsò ad Afsùr , e indi in » ove riunite le genti del fuo attaccare il nemi- Giaffa Regno tornò ad co , e ne riporrò vittoria . Gli abitanti di Tolemaide , o Acri , gente Infedele , inraibdivano continovamente i Pellegrini che panavano per andare alla Santa Città . Il Re molto irtitaro contro de i medelimi, fui principio della Primavera dell' anno 1 1 03 . li portò Afcdli di Acri , fia Digitized by Google te all' attedio di quella Città , per allora dovette abbandonarlo Ma V aiuto de i ma . . l'anno appreffo U04. colFlotte delle Genove!! 1' de alTcdiò i Pifanì , , p"^,. e nuovamen- te 1 e venne in fuo potere quella Città il giorno dell' Afcenfionc del- l'anno mede limo Con quali condizioni fi arren- Tolemaide alle armi Gefi può oflèrvare in Alberto Aquenfe Liù. IX. Cap. XXVHL ove fi potrà ancor vedere) come furono poco oucrvatori de i patti i Genoveli , ed i Pifani Gli Afcaloniti erano Uomini A**^*»' inquieti, i quali procuravano tutti i jjjj™" ('J mezzi di tener Tempre in allarme i campagne Criftiani ; tornarono perciò a repliGiaff* derti allora rofolimirane care le loro incurfioni nelle gne di Giaffa < che fu circa Campail di 14. anno 1 104. e qui riportarono fopra i Criftiani qualche vantaggio. Il dì li. dello ftef- di Settembre dell' fo Mefe niedefimo nelle di Cefaréa di Palestina, fecero Campagne il Digitized by Google furono ivi meno fortunati i mentre il Re Balduino occorfo con- ma tro di loro) vennero da eflò refpinti , c obbligati a fcappare ne i confini di Afcalona Eflì ViitorU fipn ì ***«»' Cridiani fto tornirono a fu Ila fine noó. e del danni de i Mefc di avanzavano li i Agoverfo volere attediare quella Città, nella quale trovava!! allora il lì e Balduino, ma egli ufeito dalGiafFa per la Città colla fua gente) andò ad incontrare il nemico nelle campagne preflb Ibelino (Cap- II. pag. 12.) ove ebbe vittoria, e 1* anno appretto 1107. nel tempo di Primavera battè di nuovo quei popoli in- fedeli, e devaiìò le loro PtHfgrinì vtigmo in &ì**t. ' Campagna prclìò Afcalona , di dove fe ne ritornò in Gerufalemme con molta preda , parricolarmenre di Beltiamc In quello medelimo anno 1107. arrivò in Giaiià m' Armata la quale condu(re Navale , de Pellegrini Cri- Alani dalla Danimarca terra, e dalla , dall' Inghil- Fiandra. Pattarono que- Digitizsd by Google quelli in ra loro Gerufalemmc il Re Seida diare , e coli' ope- aveva penfato di ma , atte- gli -abitanti di fi comprarono per alcon un generofo sbotdenaro ; i Pellegrini fe ne ri- quella Città lora la pace to di tornarono poi a i loro Paefi , ed il Re pafsò in Tiberiade ; ed eflendo Mefe di Novembre dell' anno medesimo 197. fe ne venne in Giafdi ove melTe in moto per anfa il 1 li j dare ali' inutile il di Afcalona ma con i fuoi , e che per allora era attedio dopo tenuto concludendo ; configlio , tentare di prendere quel- la Città troppo ben guardata , fe ne tornò in Gerufalemme Poco dopo fi portò il Re di nuovo in Tiberiade > ove rrovofli per la Fetta del Natale di queft'anno, e venne poi in Tolemaide > di ove li trasferì contro alcuni Turchi ì che tentavano di andare ad affediare Tiberiade , ma le cofe retta- n ri hai- " rono accomodate ; i Turchi fe ne partirono da quelle Contrade , e Bal- Digitized by Google duino fi in trasferì Betlemme alla Fella dell' Epifania del 1108. Fece poi un giro per varie Città del Re- gno i ed io eflendo mefe di Febbra- il Gcrufalemme reftirul in fi , e di qui pafsò oltre il Giordano, ove vinfc alcuni Turchi, ed Arabi, che infettavano quelle Campagne e tornò alla Regia Era Balduino in de fellamente in moto per laconfervazione , e per il . bene del Regno fe ; non un piccolo nuovamente partì tà , e pafsò in non aveva prefo ripofo , quando dalla Santa CitGiaffa, e di lì in Acri; ed appro (limandoli la Pafqua di Refurrezionc tornò per la celebrazione di ella in Gerufalcmme orto giorni venne di nuovo Dopo in Acri, di ove pafsò poi in Tibe, tenendo in tal guifa in conriade tinovo timore nendo ... 'a gì' Infedeli , preve- colla vigilanza le loro inlidie. Sentendo ZXVÌtì™ i Saracini di Afcalo- lontananza del Re vennero fare delle feorreric nelle a Campagne di Digitized by Google di fa. la Rama) e fino ad attediar! GiafRicevuta il Re tal nuova lafciò Città di Acri» ove fi era trasfedopo aver dì nuovo lafciata , rito Tiberiade , ma arrivato in Giana trovò , che il Prelidio Criitiano aveva già me ili in fuga gì' Infedeli, onde dopo quattro giorni fe ne tornò in Gerufalemme , di ove gli convenne ben preflo ufcire per rcfpignere dalle ltciTe Terre della Santa Città i Saracini di Afcalona» alcuni de i quali poco dopo ardirono di trasferirli tentare fino a dio della Città medelìma no lì > l' ma atte- furo- peraltro ben prefto battuti» *di fcacciati Neil* Autunno di queft' anno si unta 1108. Balduina, che bramava fem- l a$'?'f s" pre di dilatare il Regno Gerofoli- ' mirano, mede infieme un'Armata per Terrai e una per Mare, e coli' ' atura de i Pifani , de i Genovefi , de i Veneziani , e degli Amalfitani , pafsò all' attedio della Città di Scida lia l' antica Sidon , ma gli con- o ven- Digrlrzed by Google venne abbandonare per allora quelli imprefe, per i gran foccorlì , che riceverono gl' Infedeli dal Califfo di Egitto ; ed in quell' attedio il Re iacrificò non poca gente , e perle anche degli illuilri Capitani Non Prtja dì Trifali. andò così per la Città di Sona 1' anno confecutivo mentre Balduino coli' armi alla fe ne refe padrone il dì 10. j e la contegno a Berran- Tripoli di 1 109. mano Giugno di no figliuolo Raimondo Conte di dì Tolofa (il il quale la ricevette in Feudo col titolo di Contèa quella intraprefa molto contribui. rono , cbitfa di Pifani XI , ed i A Genovefi Alh, Cap. Xttt. tempo che Balduino penfaavanzamenti del fuo Regno» j>f c i vl aS'' ért'ita'in Vifio:-ada i Al». Uh. . rion lafciava di mira anche l' onore deifi) Raimondo Conte di cofpicuo, ftoria morto 1 ho cui di Tolofa, nel corfó di Soggettò queft' I- fatto varie volte meniione , eri mete di Febbraio 1105. vicino nel Tripoli nel PrefidtO grino , Cartello da ira flato fepol».. effit di Monte Pelle- fabbricato, *1it> Digitized by Google della Chiefa . me» 125 perciò Città di Betlem- Con fiderai! do alla nobiltà della volle erìgere quella Chiefa in Vcfcovado , tra flato fc giacché lino allora non non un femplice Prio- rato ( T. IV. Cap. I. e ciò potetJ te effettuarlo l'anno imo. col confenfo del Clero Gerofolimirano > e approvazione del Pontefice Pafquale IL Nei primi del Mcfe di Dicem- coli' bre dello (lefib anno ino. J fu affé- Barati, diata la Città di Barati (1) la quale foftenne l' attedio per più mefi , men- I' anno dopo , poco avanti la Fella tre fu prefa folranto cioè il mi. della Pentecofte Anche in queifa azione i Pifani molto li fegnalarono coli' opera loro A/è. Aqa. Uè. XI. . . Cap. XHII. Dopo di il Re uìBJifrm v* trattenne nel- ùjèturfi J , e fui "s "" ' ciò tornò Gerufalemme , ove fi * la Solennità della Pentecofte primo poi del Mefe di Giugno parxì (i) Bardti. Di qncfta Città dovrò altrove fare long) mtniione. Digitized by Google per andare a ti dalla Santa Città dar foccorfo al fuo Cugino Beduino del Borgo Conte di Edetia , il quale era afiediato da i Turchi nella licita Capitale , ma quelli , nel fentire>che fi approflimava il Re Balduino, lardarono libera l-'dcila > ed il Conte ebbe luogo di andare a ritcontrare » ed abbracciare il Re fuo Cugino Nel rempo che in queft' an. . b'ó'vegiia" 0 "«'il Re Balduino trovavaiì Tnta s. nella Mefopotamta dal Cugino Bai. . , duino , arrivò dalla Norvegia in Terra Santa una grolla Armati Navale di quei Popoli , Conduttore della quale fu Magno , fratello di A- lào IV. Re di Nqrvegia Quella Flotta erano già due anni, che era . partita dalla . . Norvegia ter Regis de Norvegia . > Interta praMagna' io- mine , in plurimo apparata i in multa armatura , in manti robufla , in Bttzis quadraginta , in decem millibus virorttm pngtiatorum per bieit- nium in circuiti* Jpacioji Marii a Re. Digilized by Google I2 7 Regno /no enavigans , in Porta A- anchoram integri* borii dici-, ac natii* fixif.t ut vide-, ) fi aliquì viri a Gvitate Terra , jidlouìs Cìvitatis rei Muri /fòt occarrereiit , cui» quibus ex industria , aiti eventu aliquod vel cenameli iuiret . latilo comprfffìs re ttudentibus ( Joppe , Seti & Afe a Ioniti s fi- minime prodipalerà die lapbet , appiicuit ) i dejìdtrio di in lerufalem. Alb. Aqu. adora»Liù. XI. XXVL Cg$. Verfo il Mcfe di Agorto di detto anno arrivarono in Sona , anche tre navi di Fiandra , lo quali conduflero parimente de i Pellegrini per vilirare i Santi Luoghi di Gerufalcmmc Accadde nell' anno metlelimo Afiofahi che i Saracini di Afcalona , vedendo» che il Re faceva lunga dimora iimm ,~. fuori nuovo della Paleftina l'aiTedio tentarono di diGcru(aiewme>nn furano battuti valorofanventc da i Criftìani , che erano rettati alla cuftodia della. Città, c vennero re"'" ' '."oi"' h^'IvJ.fpÌB-,' 128 foimi ne Acpiifit d' S" d"' i confini delle loro Terre Re Balduìno toril Intanto nando Mefopotamia dalla e fen- , tendo l' arrivo della predetta Flotta Norvegia, andò in Giada, ove era ancorata , e abboccatoli conefemenpaftc col Conduttore Magno, fe ne sò poi con gli altri Norvegj inGerufalemme e dì lì andarono al Fiu, me Giordano , di ove tornati, e convenuti infiemeil Rei ed il Conduttore Norvegio di unirli a i danpartirono ni degl'Infedeli, Te ne perciò dalla Santa Città per andato ill'Imprefa di Seida (0 , Città , che Saracini era tuttavia in potere de Ì Stretta pertanto d' attedio la Città dalle Truppe del Re Baldidalla parte dì Terra ; e dalla Flot- no Mare , dopo tei i Norvcgi per fettimane di alìedio cadde finalmen- ta de te in del mano de Mefe di i Criftiani Dicembre il mi. a i.giorno di San Tommafodl dì io. e il di Re par- Smn*. Ant ca"Sìdon,'dd5-qU«le dovrò altrove parlarne » lune 0 ' (1) r Digilized by GoOgl^. da quella Città dopo averla prelidiata f e fi trasferì in Gerufalenicelebrò la proflìma Feftà del Santo Natale . Alb. Aqu. Uh. XI. ti me, ove Cap. XXXK Il Governatore Saracino di AAfct!nìlì Icalona, avendo concepita una gran-/ «W™ « de idèa del Re Balduino , che ogni fla ''*'«o giorno rendeva)! più riÉpetrabile per fue gloriate lmprcfe, folle per qualche affètto da ciò concepito ver- le fo di eflbt anno 1 1 1 2. o iivvero per timore , l'trattò di rimettere nello ftefla di Afca- di Ini mani la Città Jona , al quale effètto mlàlemnie li portò a tenerne trattato accettata l'offèrta mandò le fue in . Ge- Il Re- Trup- pe a prendere il poffsflo della Città , e. gli Afcalonki fonza alcuno flrepito mo fi foitomencto di buon ani- a quella legge-. Nel tempo, che la Città dir^w™,. Aicaiona trovavaiì cosi confegnata "°icripoteftà del Re^'*"' *"* dagl' Infedeli alla fclduino, e che egli godeva qualche poco di tranquillità in. GermaTom. VI. l 1^. Digitizsd by Google ilo lemme , gli venne un' imbafciata da Balduina del Borgo Conte di Edefla , colla quale gli dava contezza di un numerolimmo Efercito di Turchi » che era andato ad attediare Turbefcello t Fortezza di qua dall' Eufrate Pani Aft*t«n* per salini', ' il Re di Gerafalemma il Cugino andare a foccorrere di Edeflà , ma in quello mentre gli arrivò altra nuova , come ii Conte Calino di Egitto era venuto con Eolia Armata per recuperare Altana e reftituirla al fuo dominio ; onde fe ne pafsò ver fa Afcalona * ma trovo , cne la Città età già tor, nata in mano del Signore di Egitto , che era (rato ammazzato il Governatore Saracino , e che era flato metta 3 ni di fpada il Pielìdio Crifiiano e vedendo Balduina di non enere allora in grada di rimettere ; colla forza quella Città in fuo potere » tornò in Gerufalemme Lafciarono intanto wrjs Ai- auedio di Turbefcello thibta . > i Turchi 1" c padrona. ver* itized by Google I3i verfo Antiochia , ma uniteli le for- se di quei Principi Gridimi , e con effe anche quelle del Re Balduino andarono verfo Cefaréadi Filippo, ove era accampato V Efercito de i Turchi, co' quali il giorno di San Michele, cioè il di ap.di Settembre ma. vennero alle mani, bensì con ril fortuna j onde vedendo i Tur,di non potere acquiftare Antio, loro principale feopo , abbanquell' improfa , e fe ne ritornaronq alle loro cafe Hettava tuttavia in mano de i chia donarono Cina di Tiro , oggi Sur T. Gap. XIL ) la quale era anche molto mole-ila a i Cri/liani, per danni , che ne foflrivano dagli Abir «tori di effa oer Mare e per Terra onde col Conliglio. non meno Secavate « che Eccleliaftico di GcrufaSancini. la ( E 1 4 i hwnme fu deliberato dal Re Balduino di tentare 1* attedio di quella Città una volta tanto celebre, ma che trovava» già decaduta dall'antico filo luttro. I 2 SÌ Digitized by Google Si le partii Truppe fine di adunque dalla il Re col- Santa Città fulla 1113, Novembre dell'anno ed arrivato fotto la detta Città di Tiro 1 pofc 1' attedio alla medcfima ; ma avendo trovata dalla pane degli attediati Ma, una collante, e valorofa di- fciolfe quell' attedio la Dome- nica di Paffìone dell'anno 11I4. e tornò in Gerafalemme la Domeni- ca delle Palme In 9 uefto medefima anno Ce ne t'Iteti' %»bf, pafsb Balduino con alquante Trnp» pc nell' Arabia , ed ivi fece de i graffi borrini , ed acquifti Copra gli Arabi di quelle Parti , e lpogliò una ricca Carovana di Mercanti Arabi , e diftribuito tutto l' acquino frai fuoi tornò in Gerufalemme , conducendo feco moiri fchiavi. I Turchi, i quali non meno» Soldati Tunbìh Siri*, che i Saracini , vedevano di mal occhio gli avanzamenti de i Criftiani in quelle Pani dell' Oriente , vennero con un formidabile Efercito dalla Perii» lino in Damafco; pafla- Digilized by Google IJJ fono di coli preilb riadc . il Lago di Tibcc per tre meli occuparono lo Rive del Giordano. vigilantiilìmo Il fentito colà l' Re arrivo loro Balduino , riunite lo forze del fuo Regno , fe ne pani da Tolemaide , ove era venuto per feorun numero di Pellegrini , cho tare tornavano in Occidente alle loro i e di lì pafsò ad attaccare il cafe Nemico , che fu il dì 19. di Giu- ti 14. un in quefla azione reiterano fcccombenti le Truppe Gerofol imitane Vennero frattanto a gno . Balduino de nuovi rinforzi da An• e da Tripoli , e difponavaii a dare un' altra Battaglia agi' Intiochia fedeli, i quali penetrata l'intenzio- '' *"' ne di Balduino , forprefi dal timo, lafciarono quelle Contrade , e palarono neU! Alia Minore , e il Re reitituì in Tolemaide, Nel tempo, che egli era occu- Afiatctltl pato nelle Frontiere di Tiberiade «Sf'&«*<> contro i Turchi, gli Azioniti dito avevano andar di bel nuovo^»"'. re fi J 3 ad Digitized by Google 114 ad Gcrufalemme attediar . Quri di dentro non avendo forze, filiticicnti i per elTere tatti i Prclidj in Campagna difcfe Rei procurarono col occalìone quelt' i di ftarfene in fulle nè vollero mai azzardare al- cuna fonila ritornai gli ; ma ii Re Afcaloniti ellendo di abbandona- rono ben predo quell' allodio . y. Nell'anno confecutivo iiis. 1 Mirica \«Z" ' ' Baldoirw pafsò il Giordano , ed entrò neh" Arabia , ove fabbricò il Gattello Sobal , chiamato altrimenti Monte Reale e fatta quella Fortezza s' impadronì di un gran tratto di fertile Parie // In tale occalìone procurò inolRt f* eia. tre di popolare la Città di Gerufa- iimmt, lemme, la quale era foorta di abi- perciò da quella Parte dell' ; Arabia invirò moiri Criftiani, *he fono le dure condizioni degT Infedeli , ed a quelli CoIoni accordò molti privilegi tanti colà abitavano Digitized by Google vile in Tiro i di ove fi trasferì fotto Tolenuidc con intenzione di far- ne uno tiretto quella Città a afledio i , e ritogliere Criltiani > ma no valorofàmcnte fugati per dalle Flotte Criltiane. Un Signore t'ara- Marc Turco ciwmwoTurtii vn- 6. g»™ m >fi porta infieme una poderofa Armata f AniieebU. pani dal Corozàn , Provincia della jégJJ Perlia , per paflare a i danni della per nome Burgoldo l'anno 1 1 Città di Antiochia , e de i Crillianì. 11 Re Balduina» fempre pronto a rintuzzare i progrclìì degl' Infedeli . fc ne pani colle fue Truppe da Gerufalemme per andare a loccorre« la Città di Antiochia ; ma appena il Turco Burgoldo penetrò, che Balduino gli andava incontro) abbandonò queir ìmprefa ritornando nella fua Provincia ed il Re lì redimi in Gerufalemme Verfo l'Autunno di quello me, defimo anno mS. il Re Balduino avido di cofe fempre nuove , fc ne paisò lino al Monte Sinai, c di lì al 1 4 Mar B*ii*ì*» J'fa Mar Rodò (i). In tale occalìone non ebbe altro di mira , fe non di fcoprire fc poteva fare qualche gloriola imprcfa anche nell' Egitto Per coniglio de i fuoì poco fi Trattenne in quel Paefe nemico , fece adunque ritorno verfo il fuo Regno i e quantunque averte feco .poca gente > non mancò di ardire nel partire per le Terre de i Saracini di Afcalona , di far loro de i danni, e rorre a i medeiìmi del Bestiame , Tcnendofene felicemente nella Santa Città.. .Ver- . (i)SINAI Mowe preflb Mar Rotto Quello Monte chiamali anche Oreb, qunntunque e 1'Oreb, ed il Sinai fieno ilue cine diverte di una Montagna medeli. . ma la , quale ora chiamili i ftcflì dne nomi Cap. fto . lucra infieme ed ara Sinai , come pure con gli la chiama anche li Sieri Oreb Scrittura ' il . Emd. Cap. XIX ver. nW , Ili- ver. i, »o. tri. E' memor.1 bile Luogo perchè fu ivi ove if que- Dio dette l« Legge i . Gli Arabi chiamano ori queflo Monte Gibel. Muli. eioèMonu, gna di Moit . k i . . Digitized by Google Verfo poi ivi , in infermo cadde malattia il andò del 1117. ma Mere di Marzo Tolemaide , ed di una grave dalla quale per alerò M li riebbe Egli non fapeva Tiro non la Città di foffrire , che Fabbrica doverte veni- re in fuo potere. Per meglio ren-, l'iTn. tarne l'imprefa fece fabbricare in quello anno 1117. un Cartello fuor di Tiro , del quale parlai nel T. II, Cap. XIV. che oggi chiamali Scan- derùn (1) dal nome Alcflàndro di Magno 1 giacché egli fu il primo j che ivi fabbricane un Cartello ; e Ealduino poi fabbricò il fuo nel luogo modellino; ma non per quello potetre egli merrerc fono il fuo dominio quella Città , elfcndo dal Cielo riferbaro queir acquirto al Re fuo Succeflbre. Sentendo BaHumo il gran fin J**™'?' ftidio , che feguiravano ad apportaggf,," (i) Scinder leffandro, deròn , in di the e lingua Araba vuol dire ove deriva il il A- nome S«n- fuo diminutivo . , Digitized by Google IJ8 rea i Criftiani mente quei pensò, che i Saracini , particolar- della parte di Egitto il miglior compenfoper meno ìuperbi, e infoienquello dì (correre fpeilò per , ed ivi andare a tro- rendergli ti , folle Terre le loro continuamente occupati a ftarfene fullc difefe Mene intanto infieme un corpo varli) c tenerli delle migliori Truppe del Regno ed sdendo promma la Primavera dell'anno 1118. pani di Gerulalenune c dopo undici giorni arrial fiume Nilo (1) ove dopo aver prefo qualche ripofo levò 1' , vò Accampamento > e Città del Egitto Bailo andò verfo una , chiamata Faramia (i). Qui arrivato prefe la detta Cit- tà lenza aver trovata alcuna refiften- NILO. Gr.11 Fiume dell' Egitto, che gli Arabi chiamano Ahwhi FARAMIA. Cini jntica tÌ cino al Mar Mediterraneo, e non lontana dalle Bocche del Nilo eri chiamata più «ntic.i- (1) (1) : Digitized by Google i3 p ftenza, ed eri anzi fiata abbandona* u da. Santoni i Non avendo peraltro Kc tbrze (ufficienti per porer tentare alice imprefe in quelle Parti) dette fuoco alla Città acquiilata,ed atterratene le mura , Te ne partì col pentìcro di tornare nei fuo Regno, il contento di aver refa manifcfta la fua virtù anche in Egitto. Ma egli nel ritorno > che faceva verfo Gc- rufalemme , forprefo nella Città di Laris (i) da grave malattìa , ivi ic ne mori nel mefe di Marzo dell' anno 1118. con diremo cordoglio geme. Fu fparato il di lui Corpo da Addone Cuoco dello fteflb Re Alb. di tutta la fua . , o Sepolcro di BaiCorpo poi imbalfamato Addone ) e legato in una cioè la Pietra duino. dallo 11 lìcito M Mer[s r< Bai- Aqu. Ub. IX. Qtp. XXVll e le Vi- **» fccre furono fotterratei e lafciate in un luogo , che ancor oggi chiamali dagli Arabi Hegiarat - Barduil pelle e ricoperto di tappeti fu condotto in Gerufalemmc , ove entrò giorno della Domenica delle Pal( T. III. Cap. V. J cioè il di 16. Marzo 111S. e fu fepolto net al fuo di Buglione > i quali Sepolcri 1 come altrove depriil me di Monte Calvario dirimpetto Fratello Goffredo verò, fi veggono fino a'noftri gior- ni. Fu. Balduino un Re molto glo- riofo. e indefeflè furono le fue fatiche per dilatare i confini del Re- gno di Gecufklemme moftrano statatoti* chìtja di di Dopo come , le rante fue Io di- Imprefe morte del Patriarca Gerusalemme Daimberto ( fegui- Otrufiitm-ta, la come più fopra li è veduta in 1107.) Papa PatZA Me^wU'-nnQ mandò per Legato ApoRigm di Baiduim 1. II. ftolico in Gerufalemme Gibelino Arcivefcovo di Arli , ove giunto nell'anno fieno 1107. convocò un Concilio , nel quale fu depollo da quella Sede Patriarcale Ebremaro, che era flato intrufo in tal dijani- Digitized by gnita, allorquando fu {cacciato Daimbeno legittimo Pallore di offa Venne ìndi eletto canonica. mente lo ftcflò Gibelino, morì poi nel il quale mi. In quello medefimo anno fapu- Consilia di la Carcera-G*™/*""»zione del Pontefice Pafquale li. ordinata dall' Imperatore Enrico IV. mm,f( Conone Legato Apoflolico tenne un e ImperaConcilio nella Città di Gerufalem- ,rr* &"»la fi anche in Paleftina ^' quei Vcfcovi * , ove co' voti di il detto Enrico IV. Nella vacante Sede Gerofoli- Arnolfo, mitana per la morte dì Gibelino , Ttn» Pama. fu colli- "' Brc ' tii primi dell'anno tuito terzo Patriarca Latino dèlia mcdefìma Arnolfo > quello Hello > che aveva tenuta fuori delle buone * me fcomunicò regole quella dignità avanti la canonica elezione del primo Patriarca Latino Daimberto Ma pervenute a Roma molte accufe contro del medefimo, Papa Pafquale li. mandò in Soria per Legato Apo. flolico il Vefcovo di Orangc, Uo- Digitized by Google mo di pietà grande » il quale , eiTendo '* anno 11 S- adunò in GerufalemConcilia di Giri/!iitm. me un Concilio* in cui intervenne uri qui. nero rutti i Vercovi del Regno» i'fi<l'P*ft''ove fu citato Arnolfo) ed in puniM ArloWi". z 'one delle mc c "lpei con autorità della Seda Apoltolica * venne de» pollo dalla Sede PatriarcaleArnolfo Arnolfo dopo di ciò fa ne paf» Roma, ed ivi co" Gioì intrighi trincale', g" àiGà potere onenere di ellere redimito nuovamente alla fua Sede* alla quale tornò . e ville lino al mefe di Aprile dell' anno 1 1 18. Guglielmo di Tiro per tutto , ove gli occorre parlare di quello Prelato» ta di elfo un peffimo ritratto « corno li può vedere confutando il Lii. XI Cap. rìa della XV. e XXV- della fua Guerra Sacra ' Mo- DEL- Digilized by Google DELLA CITTA' GERUSALEMME Re Latidi ella Balduirao 11., fino alla Dall'Elezione del Terzo no di Ini mone. CAP. VI. tddla nel) anno 1118. venera- cw« & dafene dalla fua Contèa ira Ge- fifrjp ««. rufalemme per ivi celebrare la Pa-*J™ Gm" mt ' fqna, cammina facendo» ebbe avvifo della morte del Tao Cugino il Re Balduina I. Profegul nulladimeno il fuo viaggio , ed arrivò in Ge- ™ rufalemnie la Domenica delle Palme dello fletto anno , nel tempo « che dall' altra banda della Cirri faceva l'ingreflo il Corpo del de- funto Re . La 144 combinazione ^?*«E aJtora * di trovarli in GerufaClero, ed i Ma- 1 uc|fo Principe lemme determinò Regno gnati del mente all' il di venire prontaelezione di un nuovo Re pedona di Balduino mede'iquale nella proflìma Pafqua di Refurrezione venne acclamato, ed eletto per tale , e poco dopo fu unto » confacrato , ed incoronato nella Chiefa del Santo Sepolcro da Arnolfo Patriarca , che era tuttavia vivente , ma infermo nella mo il » Venuto Re il giorno ftabiliro ricevè nel Tuo Palazzo il , il giura* mento di fedeltà da tutti i Nobili Regno , e vennero a tendergli del omaggio anche Città , i ed allora Deputati di quelle Balduino rilafciò. Contèa di Edefla al fuo Cugino Iofcelino il Grande . Principe di Tiberiade (T. V. Cap. XIV.) Vcrfo 1' Eftate del medefimo la tMf» dì e ff'.'"™ '"anno in cui fu eletto JwS&l» « « il Re Baldui- Califfo di Egitto unito coi- fiArmataM forze de i Saracini di Damato »van- fi avanzò con un numerofifEmó Efercito fino in Afcalóna . Il Re a tal nuova mede inficine le fue Truppe i alle quali unite quelle del Principato di Antiochia e quelle della Contèa di Tripoli fi melTe in marcia andando incon- Nemico, ma temendo l'uno dell' altro dopo eflèrii dati per lo tro al i del timore , gli Egiz) fi ritirarono nel Paefe loro » ed il Re Balduino ritornò nella Santa Città L'anno appretto ino. ebbe IaC Gerufalemme il fi- ^mofo Ordine Cavallerefco de' Ca- 3' Cai origine in Templari , Inftitntori del quale furono Ugone de' Pagani , a Goffredo di Sant' Omèr » con altri fette Compagni , ed ottennero allovalicri ra l'approvazione del loro Inflituto da Gormondo j quarto Patriarca LaGerufalemme. Fu indi confermato il detto Ordine da Papa Onorio Ifc l' anno 1 1 18. nel Concilio di Troia > ed in tino di Tom. VI K elfo , venne eflò preferii ta la ofiervarii da allegrato 1' Regola da Cavalieri, e fu loro, i abito , che dovevano vedi re Furono chiamati Cavalieri Templari perchè ebbero loro principio) e le loro abitazioni in Ge, il rufalemme predò il Tempio del Signore (0, ed i loro fuddetti Iftiturori , ii crede , che altro non foffcro , Te non Cavalieri dell' altro Infigne Ordine degli Spedalieri di. San Giovanni, oggi Cavalieri di Malta Quantunque quell'Ordine, non Stftnfm* itte tw;«niancaue di rendere in appreflò dei . dulia- fegnalatifervizialCriftianeiimo pla " • tro gl" Infedeli , Re di con-r nulladìmeno FilipFrancia nel 1307. po il Bello Fu il primo, che ne promovete foppreilìonc zione , ad fo Filippo no del ma V , intera la, dilu- iniinuazionc dello iief, venne (labilità 1' an- 13 11. nel Concilio di "Vienna Deltìnato, al quale prefedeva () Dottò siero ve putire di qatft» Tempio. Digitized by Google il Pontefice Clemente V. Bensì la Bolla fa pubblicata foltanto nel mele di Alaggio dell' anno apprellò 1JI2. I motivi di querta fopprcflìonQ furono fondati fopra varie ignomìniofe , ed orrende accufe date a i Cavalieri componenti quell' llluftre Milizia , fe veramente alcuni di E effi furono perverfi , il gaftigo per lì eltefe crudelmente fopra tutCorpo ; ma i loro maggiori altro to il furono forfè le immenfc ricchezze, che pofTedcvaria . .. 11. medcfimo anno tuo. nel tempo, che il Re Balduino trovavafi verfo il. Giordano, ove era andato per frenare le infolenze di delitti ' al- a <* - cuni Infedeli di Damafco , fa ricercato da Ruggieri Principe di Antiochia , acciò andane a dargli pronto fòccorfo contro Gazi patentini-- mo Principe Turco,, col quale unito Doldechìno Principe di Mlafco H , era Dai e Debéi Signore di una. Tri* di Arabi. . ... . Digitized by Google Immediatamente Balduino lail Giordano fciò ogni imprefa verfo e pafsò colle Truppe in Antiochia) conducendo feco il Patriarca di Geruralemmo col Legno della Santa il Vefcovo di Cefaréa di Palellina , ed il Conte di Tripoli ; ma trovò , che il Principe Ruggieri «faro contro i Turchi era flato da elfi disfatto, e che egli medeiìmo valorofamenre combattendo , vi aveva lafciata la vita : ciò fegul pref- Croce, fo Cartello di Artafia il , f T. V. XV. ) Cap. Balduino non volle lafciarc inflaidWw àsmanda vendicara la morre di Ruggieri , on' P' At #'Z E&ffa. elI ondo in Antiochia fece fapeEdefli, che pre- r $ ai Criftiani di occorreiTero con delle Truppe di foccorro per battere l'orgoglio fio de i Turchi, che troppo frequentemente inquietavano i Criftiani SSSs tfi Gasi, UnÌK . k omno attaccò . chi , T7n»> a R= valorofamente i Bai- Tur- che erano accampati prefló il Cartello Sardano lontano ventiquattro Digitized by Google rro miglia da Antiochia di , e il dì 14. Agoilo 1119. ne riportò piena vitavendo disfarro, e fugato 1' toria Turco Dopoqnefto Efercito fatto, il Re fe ne n Rf ritornò in Antiochia , e rimandò unil i„ parte della fua genre in Gerufalem- AitMié. me , e con efla il Legno della Santa Croce , che Ceco aveva portato partendo dalla Santa Città, Con elfo entrarono in Gerufalemme il di 14. di Serrembre imo. cioè il giorno medelimo della Fella dell' Efalrazione tationis eittt . Et die qua Exat- Fejìivitatem celebra- bant , fieut Eraelius de Perfide Imperator Viftor eam reportavit » cum ea Urbem SanBam laetantes intraierunt , & cum gaudio ineffabili Bi qui ineram fujceperunt Cam. Cap. . cun- Fulcb. XLVL Trattenendoli il Re in Andon Rt chia , procurò di confolare , e fol- refi* in levare quell'afflitta Città , la quale AatMia. troppo al vivo tifenriva la perdita di ben fopra fettemila de i fuoi K 3 Cit- Cittadini, morti iniìcme col loro Principe Ruggieri (i) nella battaglia di Artalia, prefc indi 1' amminiftrazione di quel Principato , c tor- nò mS fl ! in Gerofalcmme » di ove pafsò in Betlemme a folennùzare h Fdìadel Nataledi quell'anno 1 1 19. L'anno appreiib 1120. Baldui«f«"o da qualunque dazio il Grano, l'Orzo, e i Legumi, che panavano andando » e venendo dalle Porte di Gerufalemme, e tal grazia la concene non folo a i Crilìiani, ma anche a i Saracini indì- TU,r!i no mi fa BfSB<, ptt ftincamente, colla libertà di poter , e a chi vendere dove volevano fi) Quello Ruggieri, chiamato Principe di Antiochia, altro veramente non era, che Ammiri! Aratore (Il quel Principato per 11 minoriti del I e jr[, t n 0 Erede lioEmcmdo i il , Giovane. Anche Tancredi avuta l' illefl'i di quei tempi., ne 1 Governatici , elle amujiniltraiione, annoverai fra ti jdlia , ma ciò deve talvolta i e gii i lì aveva vede Principi dì Ali- attribuirli all' ufi, quali coffumava, che pren- Amminiltrarori il titolo di quel Pupillo , degli afdel quale avevin tur*. , devo fari Digitize^yGoogle volevano fenza alcun impedimento e liberò loro, anche da altri diritti , e rendendo in tal forma Città doviziofa , lì acquiiiò l'a- e gabelle la nimo lo di tutti, che rifpettavano XUX. 1 i l'amavano, e Fulcb. Cam. Cap. Tyr. Lib. XII. Cap. XV. 1 urchi tornavano nuovamen. & te in quell'anno re 1 >. Criiìiant dalla ad inquieta-' rte di j chia ; ma il Re Balduino , Antio- eflendo il mefe di Giugno , prendendo al ("olicompagnia il Legno della Sinta Croce, s'incamminò colle lue Truppe alla volta di Antiochia ; allora i Turchi temendo l' arrivo del to in fui Le fi ritirarono verfo K lli Alwpo, Aleppo fi), e pri- 4 Citta della Soria , lontana tre da A ledili dritta Porto di Msre . IT. V. Cap. XV.] 1 Turchi, e gli Alabi la denominano Haleb . Vogliono ilCini, che foflequefta t antica K'trtpoltt. Guglielmo Leibnizio in una lettera da e(To lewra al noirro celebre Antonio Magliahedii la chiama Calybon ( T. II. Cip. 1.). Il (entimema per altro più comune è , che giorni BaUui») Antiaibt* • e prima di arrivare a quella Città morì di un accidente dì apoplefeia il loro Principe Gazi. Veniva nel tempo mede limo un che Aleppo folle l'antica Citta di Birroni, e lo confermino Niceta, Niceforo Callido , Zonara , ed altri , e I' HoMenio è dello fleflb fentìmento. Si elercìta in quella Citta un gran Commercio, e vi fono degli Stabilimenti Mercantili Europei, cioè degl' Ingleli dei FranceG , degli Olandefi e de^l' Italiani. Ella h governata da un Baftà Turco per la parte della Porta Ottomarnia E' particolare , che in detta Cittì ognuno viene attaccato da un male, 3 quale chiamali comunemente Mule H A, ? del Pa'efe, •i rè i Foreflieri ! ed è comune due felì! E' quello me a i di una bolla, la quale viene in qualche parte del corpo , e per un anno continovi . quale eltendefi quanto la circonfereria dì una moneta di dieci paoli , qualche volta minore, ma altre volte ancheaaggiorc Io palTato è ftata per lo più at- un Corpo di Turchi in foccorfo Gazi , il Re s' inmedefimo > e venne a dell' Eferciro di contrò col battaglia, l'elito dellaqualc, dopo eflè- tribuira tal malattii alla rottiglieli! dell' Aleppo , mi le ulti jie oflervariohanno fatto determinare quella gente comunemente, che ciù derivi piutrofto dalle acque ; ed io fio conolciuaria di ni a credere te delle Feribile dire nel tempo t le quali eflendofi del loro prefoggionio coli di non bere mai dell'acqua pura, oppure berla corca , o lenitati , efièr a lo. ro lèrvico per reftar liberi da quell'in-' comodo Altre Perfone avendo Fatto difFerentemente, quantunque fi fiano trattenute in detta Cittì per pochi giorni, o prima, o poi hanno avuto il male medefimo, il quale fi (copre anche in capo ad un anno, che uno fia in delta Cittì, « che ne fia partito Una febbre, o due danno l'Indizia di quello male, la cura poi e femplice tenendovi l'opra una foglia dì Ellera con un cerotto, il quale tira Tempre a fuppurazione per il corlò dell'anno; non Iona neceflàri alcuni particolari riguardi > e doil corpo umano gode per Io j io lungamente perfetta filate. po quefto male «nere flato alquanto incerto, fi difavorevole alle Armi Criftiane , ed i Turchi fi ritirarono in chiarò Pcrlia Il Re venne in Antiochia» tempo per qualche per proteggerla colla fila, prefenza ove ehi fi , trattenne ma frarranro ce PrmoGma r l' rimandò in Ge- Sanra Croce, ove feingreffo di ricorno il dì 20. di rufalemme la Ottobre ino, L' In gne Ordine Gerofolimifi Maftn ranoj o fia de i Cavalieri oggi di OrJhf Milra » come fi vedde nel T. V. Jrir tonfili. c ap xiV ebbe già i fuoì principi fino dell'anno 1048. di Noltro Signore Quando poi Goffredo di Buglione nel 1090. prefe la Santa Città , trovò , che Retrore di quello In_ . era un certo Gherardo ReUomo. Quelli mori nel1 no. e ad elfo fucc effe Raimondo del Poggio , che fu il primo » che dalie il titolo di Gran Maflro. . I Daftiriiro ligiofiffimo l'anno ' . Digitized BV~X3oÓgIè conlìderando le ****»» I Damafcéni continove fatiche» alle quali erano uga -,aa f fottopolti i Crilliani , crederono di majitui riufeire più facilmente ne i loro at-. lì unirono perciò con altri Infedeli dell' Arabia , e panarono verfo Tiberiade devaftandone le circonvicine Campagne ; ma Balduina non lì perdeva d' animo , onde Bef- . tentati, fo inficine un rìfpetrabiie Truppe, il dì 5. di Luglio quali dò contro di elfi, Corpo 1 di 111. an- i fenrende* l'arrivo del Re, e dell' Eferciro Criftiano , !i dettero immediatamen- te ad una precipitofa fuga. Baiduino non volle, che {lata inutile la so il Giordano fua . mona onde , e pole l' folle Doldechi- (1) GiABUA , Cittì oltre la riva del Mar di Tiberiade poco dittante dalle fnonde del Fiume Giordano è li Cirri, di Geràia, condeiuta nelle Ssere Carte, giacché fu ivi ove Noftro Signore liberò due Indemoniati, gli Spirili maligni de i qmli andarono in un branco di Porti, ,• ^"'i paf- cafiiU* attedio al Cartello di Giarra (i), che quella c che Gwm di »5<S chino Principe di Damafco vi aveva fatto fabbricare 1' anno avanti finalmente lo prefe , e Io dilìrufle mentre per guardarlo era necefEra quefto iaria troppa Gente . Cartello fabbricato di pietre riquadrate nella parte fuperìore delle Cirri di Giarra In quella fpedìzione confuniò il Re tutta la fine del. l' Il anno Re nsr- si fufeitarono a Ealduino del- C inquietudini Ie "ptlzi7 mi. anche nel proprio Regno, mentre nell'anno 1121. ef- Cantt Ai Trifttì.t fendo in fi ftiifi- ji retto ' Conte a Tolcmaide, fi vedde co- marciare contro Ponzio il quale non vo, di Trìpoli leva prertargii omaggio « il che non aveva recufato di fare Berranno fno Padre ; ma giunto il Re predò Tripoli le cofe furono accomodate a- pJfa'm Antiochia , jnichevo! niente Da Tripoli pafso Balduino vcrAntiochia, ove fu domandatoli fuo Cafieth e Stri»»», g fuo foccorfo contro i Torchi , che loro folito facevano delle fcoral rerle preflb quelle Terre ; da An(i me ile in marcia verfo Cartello Sardino , il quale era afi Turchi , ma fu da elfi bensì abbandonato, fobico, che Cepperò , che fi avvicinava il Re , il quale non effendo potuto venire a un fatto d'armi co i nemici, fe ne ritornò in Antiochia 1 Turchi appena fenato , che tiochia poi il fediato da il Re fi era allontanato i ritorna- rono verfo il Cartello Sardino , ma furono di nuovo mefli in fuga i ed il Re parti allora di Antiochia col Legno della Santa Croce , che Tempre conduceva feco allorquando marciava contro i Nemici, e con eflo fe ne tornò in Tripoli. Eflèndo qui , rimandò in Geriifalemme la detta Santa Croce, ove giunte il dì so. di Settembre 1112. Balduino poi fe ne ritornò, in Antiochia, giacché vedeva , che quelle Parti richiedevano la fua Reale aififtenza Digilized by Google La Contea Jwto natfaìno. dot" >n quelli da i Nemici, di Edeflà trovan- tempi molto defolata volle il Re andare ir* quella parte luiìngandoiì calla Tua prefenza d' incutere timore ne i Nemici) ed allontanarli quella parte Aveva tato il . il Re anche da già pat- Fiume Eufrare, quando fu nel tempo di ripofet da forprefo Balac Generale del Principe di AIcppo , e da erto fu condotto prigioniero in un Cartello chiamato Kartapéta (1) e fu metto in catene appretto lofcelino Conte, di E, il quale incautamente era ca- defta etto nelle mani del GeBalac poco tempo avanti j UKtociò accadde nell'anno 1123. duto ancor nerale vntàani b s»ri*. anno antecedente , cioè il 11 12. era partita una grotta Armata Navale di Venezia comandata dal . . ; loro Kaht A» b'ta , cosi cosi ih U chiami Fulck. Cir~ «et. Gap. LUI. , ed il II Tirio Is la diceQuar' nplert Lib. XII- Cap. XVII. Il Sanato poi V ippdU Quir» Petra Lii. IH. F*r. VI. Cip, X. (l) • Digilized by Google loro Doge Domenica Michele inviata lìftere , e era verfo la Soriaper af- fi gli de i Criftiani in ove giunte L' anno con- affari quelle Parti fecutivo , ni}. Pervenuta in Gerufalemme la Ettàose £ nuova, che detta Armata era già «b aovtr. ne i Mari della Soria, fa penfata "" di tenere un Configlia in Tolemaims t de per determinare varie cofePrima di tutto venne coilituito un Governatore al Regno di Gerufa'. lemme i durante la Baldnino Cadde . Prigionia del la lecita Re l'opra Euilachio Garniero , Uomo nobilitino i e di gran probità , il quale pofledeva allora a titolo di Signoria di Seida , e quella di Cefaréa di Palestina, n U Città Era già la metà di Maggio di Armata E">"detto armo 1113. quando venne no* timi «he i Saracìni dell'Egitto cj.P* 0**'' ratio venuti verfo Afcalóna con on. grolla Efcroito per terra. Aveva-: no anche una grolla Armata per Mare , e con quella il avvicinarono aGiaf- Digitized by Google i6o a Giaffa la , e pofcro l' Alledio a quel- Cinà Fu tenuto configlio di Guerra Tolemaide , ove fu conclufo di una Spronara , o fia piccolo) e leggiero Battimento a dare all' Armata de i Veneziani che era ne i Mari della Soria di venire prcfto in foccorfo della Terra Santa. r ~ -g - /; P 0 ^ e " ° fu mcu ° un Gorpo di Truppe > il quaforata JH^Kma affedh. le venne fpedito verfo Giaffa, che già da cinque giorni era attediata, e battuta dall' Armata Navale ; ma i Saracini l'emendo , che lì avvicinavano contro le Truppe Criftiane » rimbarcarono tutte le loro macchine militari, e fofpefero l' Allòdio. Un Efercito più poderofa fa in fpedire avvifo wm m meflb in piedi per battere i Saracini, che dalla parte di Afcalóna volevano venire ad invadere il Regno; furono perciò unire le forze del Regno, e con effe partirono verfo Rama , avendo fecondo il pio co- Digitized by Google fiume» condotto nell' Efercito Santo Legno della Croce il azzutfàrono gli Eferciti prof- Si Azòto (i) e riportarono i Cri- & ftimi compiuta vittoria; avvenne ciò nel radè di Giugno 1113. fo e fu dopo ricondotta in la £f tt Santa Croce Gerusalemme fentendo , che l' Armata Veneziana aveva dato fon-^JJJ*^ do nel Porto di Tolemaide , fu io- Vnttitmi ro fpeditO) avvertendoli, che fe li « Siria. fonerò trasferiti veifo Giana sverebbero potuto incontrarli colla Flotta de i Saracini , i quali avevano falciato 1' Attedi» di quella Città, e così fecero, ed incontratili . colla Flotta nemica ottennero vietoria l'opra di quella . Seguitando poi più avanti il loro corfo verfo Tom. VI. L AfcaCriftiani I . (1) Azoto. mari dittante E' Giaffa verfo verni Meiiogiorno Atzùd, e altro miglia da Adelfo chia. non ì, che un . niìfero Villaggio dittante circa tre miglia dal Mare. Fu quefra Citta alTegnaia alla ma rimare per molta , Tribù dì Giuda Mono io mano de i Fililtéi . " . Aleatoria s'imbatterono in un altra Flotta di Battimenti Saracini » che alcuni, carichi di legname da comacchine militari , e altri ftruirc con ricco carico di mercanzie, li impoflèflàrono di tutto, e colla preda nemica ritornarono nel Porto di Tolemaide * B" ... . ' Dopo quello fatto morì Enfiachio Carniera Governatore del Re-. Gerofolimitano , e fu » lui, folli tuito Guglielmo de Buris Signor? di Tiberiade , Uomo , come Gugtitimi " 1- „2££gnq fdimmi. ' Guglielmo di Tiro, Magniper omnia commetidabilh fieus , dice Tyberiadeujis Dominiti lié. . XII. Cap. XXL met ^ di Agofto \ n ™? n ° Fjfcp a- di queft'anno 1123. alcuni Armeitrtn iUi- ni di Edeffa fintili Venditori di mer- UCnu.A 1 "' '"ft" ' 0 come a ' tr ^ d' cono < veftitida poveri Monaci » s' inrroduffero nel Cartello di Kartapeta t ove da Balac erano ritenuti prigioni il Gèrufalemme, e lofceiino di Edeffa . Redi Conte Introdotti dentro fopraffece- Digirized by Google JS 3 fecero le poche Guardie , che vi e* Tino alla cuiiodia del medéiimo * le lucifero > e li refero padroni del Cartello. lófcelino fe ne fuggii e Balduina rimate in pofieflb del Cartello co' pochi Armeni Iofcelino dopo molti ftenti , e ia ts iUa f pericoli , coli' affluenza di un Palla- "th-t ne re Armeno li condufle nel fuo GarS*#*%',, 1 ***'»" Hello di Turbefcelio ; pafsb indi fa Antiochia , e di lì Gerufalem- in me a rendere grazie a Dio di averlo liberata da quella prigionia > per cui appefe nella Cappella del Mante Calvario i Ceppi di ferro » da i quali era flato avvinto * e che feco- aveva portati) e ciò in memoria della Tua prigionia > e ne appefe nel luogo mede lìmo anche un paio d'argento in memoria della fu a liberazione . Comes fejiinanter ( e Tttrbefcelfo) iva Anttùch'tam* deh'tne Hierufalem ; redditi* Mie Deo-gratiarmn laudibus , oétu/ii geminai compedes apud fe allasas r quai in Monte devote pependit Catvarìae ad viemoriam La & ad glor'utm videlicet captimi* y unae qutdem riata fuae lìberationìs ferreae , alterae vero argentane .- Efinito Fulcb. Carnet. Cap. LUI Dopo tre giorni partì Iofceli- Gcrufalemme feguitando la aiftiamfi anifte per Santa Croce . la quale era portata a T "poli i ove dovevalì unire V E. Kartatt* "'*'"* "fercito GerofoUmitano per andare no di verfo Karrapeta per portare foccorfo al Re Balduino , il quale flava tuttavia fortificato in quel Gattello, ma che ivi non era troppo ficuro per efler circondato da Ì Nemici, c perchè non aveva forze badanti per foflenerfi lungamente nel poffefla del u st ì frtfo nei Oifitih, medclìmo Pallaio poi V Efercito in Antiochia fi unirono al mede fimo altro Truppe di quel Principato, e fi in marcia; ma arrivate a Turbefcello, feppero, che il Cartello di Kartapeta era flato di nuovo prefo da i Turchi, che erano " 'menerò Mff ilari trucidati allora lo i Crifliani , avevano guardato che fino e che , Digitized by Gooa il Re era flato condotto prigioniero nella Cittì di Carra. (i) Ciò fentito mutarono coniglio , e fi trasferirono fotto la Città di AleppO) de vallando quei con- torni ma ivi lì trattennero Ibltanto quattro giorni) e nulla conclu- dendo t lafciatono quel luogo, lofcelino Conte fi trattenne nelle Cam- Lj P»- (i)C*tti*. Cittì delta Mefopotamia oltre il Fiume Eufrate da cui i dittante iettanti miglia verfo Oriente. Quella Cini e cognita nelle Sacre Carte per eflere Hata Patria di Labana, di Bebecca Maglie d' Ifacco, e- di Rachel e dì Lia Mogli di Giacobbe , e quivi la maggior parte natali code i Tuoi Figliuoli ebbero me vi aveva avuta la tomfca Thare Padre del Patriarca AbiamotJ^B. Cap. XI. •air. ti. ir p. Cap. XXIV. vtr. a». , , i ; & Cip. XXIX. vtr. 6. Quella Citta e chiamata nelle Sacre Carte Haram , preferitemene gli Arabi l'appellino Charan, e gli Europii Heren > Citta altresì finwra , perchè fu qui ove fi lìeflb » Hi dopo la diifatta riceTroppe Romane, e lo ritirò Graffo vuta da i Patti le Crino poco morte Imi. di lì J*ltr. dìftante ritrova fUt. III. Caf. XI. i66 pagne te di Annodila) ed il rimanenandò verfo Tolepallarono il Fiume dell' Efcrcitd niaide , di ove Giordano: bia fecero entrati quivi nell'Ara- una fanguinoia ftrage di e con ricco bottino vennero in Tiberiade, e di lì fa ne tornarono in Gerusalemme ( riponendo la Sanra Croce nel foliio luogo Pertanto -Domenico Michele L Conduttore dell'Armata Navale VeBttltmm» . nezìana , con altri del filo feguito Saracini , . era pallàio in Betlemme a far la Fella del Natale di quello corrente anno 1123. Venuro indi in Gerufalemuic fu detcrminato da quel Conliglio di andare all' imprefa della Città di Tiro , e di valerli in quell'imporrante affare dell'opera, e delle forze da Tirttaz* SÌ partirono i Veneziani adunque le Trup- pti regi- pe da Gerufalemmc, edinfiemecol '""""'"'Patriarca, portando fec» il Legno della Santa Croce , vennero in ToIcmiide . Qiiì fi unirono ad effe al-ire ...^ . ' Digiti ! tre fòrze del Regno, ed eflèndb convenuti quei Generali di attediare la Città per Mare t e per Terra li metterò in marcia dà Tolemaide il di 15. di Febbraio 1124, e andarodirettamente a porre in pratica no le loro militari deliberazioni. Gli Afcalonlti, fen tèndo talidì- santini de i Criflianì, approfitta- aeileCtm. tono immediatamente' della lama- 9*£" "* Truppe da Gerufalemme » e vennero riellé Campagne preffo U Santa Città , ma furono metti in fuga da quei, che erano allacu(lodia della medefimai giacche non mancarono di coraggio per ufdre -fpofizioni nanza' delle dalla Città j ed infeguirli per qual- che pìccolo tratto di paefe j non volendo azzardarli di più per ettère fcirlì di leria , la numero* quatti era e fenza caval- fuori dì Gerii- falemme In tanto a Tiro fi cohtinotfàva Attedio, e la Città eraltretta per 7irQ . per Terra, In quello mentre da Medino Conte dì Edefla fu Àfietìm - i* Mare ,,..e L 4 - - - man- """><"« Digitjz^by Google t6$ mandato colà non meno , Gerufalerame un Efprcllò che a qua- , , il le poetava la nuova , che coli' aiuto di Dio j era riufeito al Concon una grande ftrage di nemici , e che gli era {tata portata la tetta dello Hello Ba- te di battere Balac lac ; loggiugnendo che tal fatto era feguito verfo lerapoltm (1) circa dì io. di il Maggio 1134. I Cri- IbUàMliM. Dice il Cam stenle Cap. IV. che il Volgo la chiamava anche Murabeth . Quella è quella ftellh Citta , che il Tìrio chiama in piò luoghi Tulupan, Cittì di quà dall'Eufrate vicino a Tur. (1) beìcetlo E' flato come detto da qualche Scrittore ili a fi , c che ìtrilche oggi chinil Carnoten- altrove ho fatto vedere, pulìi folte quelli Cittì A leppo , ma , fecondo fe, ciò non potrebbe edere , giacché egli nel Cap. IV. Ipecilica , che Balac !ì partì per andare ad affigliare leu( Balac 1 cg rifili ab Urbi Ka. lypto, menti Maio intranet (1114.) «"» gainqvt milibus militimi, p t ditumit" fiptlm milibus perrcnit ItrdfrBm , qaam di Aleppo polim . Qui Vrbtm Mumbtth Cara. Cap. IV. K&W HbW , . «* J, j Digitized-byti I Crifriani per meglio battere la Città di Tiro avevano fatta una macchina di legno > colla quale facevano del danno grandilfimo agli' perciò quei di dentro il ; attediati di 2z. di Maggio narono ad una 1 124. fi determi- furiofa fortita nella quale riufeì loro di forprendere la detta macchina» e d'incendiarla. Ma tuttociò non fervi per far perdere di coraggio i Criiliani , i quali coli' ideilo impegno , e valore con- "' tinovarono quell'Afelio. Dall'altra parte gli Afcaloniti , Afiii—lii fa pendo quanto poca gente era in vtrfi Gerufalenime > che non potè- Otmfava lafciare la cuftodia della mede- tmm ' lima per correre altrove , fi fparfero per le Campagne vicine alla medefima , ove fecero de i danni conAdorabili a' Criiliani , che abitavano per quei Villaggi II , ; (t) In il Principe di Damato (1) fenten- Tiro aveva poterti per Prìncipe di Damata) 1* terza parte a cui era fot* # tendo frattanto il pericolo, in cui fi trovava la Città di Tiro, mediatile 1' oftinato Allòdio ; e conlidcran'do quanto di male potevano affettarli gli abitatori veniva Criiliani quella Città colla di e ila , fe da i finalmente prefa forza , entrò in trattato, perchè la mcdelima folle con alcuni patti a i Criftiani che venne finalmente conclufo,e fu confegnata allo Armi Criftiane il dì 7. di Luglio 1124. Fulcb. Carn. reta il cap. un. Dopo quello fatto furono confegnate due parti della Città al ReDominio , e l'alita parte fu con* a i Veneziani per i fegnalari gio cella fervìzi, che preftati avevano alla -Terra Santa coli' aver contribuito all'acquìfto della detta Città di Tiro Ciò flabilico fe n» ritornò il ' - Patriarca dì Gerufalemme nella San- e fo ivi-riponata-U San- ta Città, "*'' _ -- ' ta - lOnciift dal Califfo di Egitto, a quale ri. 'le altre due Parti. SJirnt. tu*, ai, p-r. ri- c*p. xii. trucia net fe Qigitized (jyjGoOgk. ta Croce, che venne accolta con diremo giubbilo , e con gran venerazione dal Clero, e dal Popolo. Fittch. Cam. Cap. IVI. In varj luoghi di quella Morta , coftumt di avendo fatta menzione della Santa psrturi ia . . . Criltiani dì Paleftina nelle Armate , allorquando andavano a combattere contro in acconcio rquando i Saracmi, tornerà qui ricordare, che allo- il nel Elena trovò in 3 16. di Criilo Sant' Gerufalemme la Cro- ce di Noft.ro Signore , parte ne lardò nella Santa Città , avendo trail rimanente in Roma, co- fportato me vedde nel T. V. Cap. VI. Quella parte, che reftò in Gerufalemme fu lardata in. cuftodia al Vefcovodel luogo, il quale ne dava poi la cura a uno del Clero conoIciato di maggior probità , e fanti* tà , li il quale acquiftò in appretto il Cuftode della Croce , per titolo di cui teneva apprettò di fc la chiave della Cana ove > era «polla , alla qual Ca- Digitized^by Google Carica era annoila l' a e gli altri > i incumbenza di Pellegrini quel Sacro inoltrare Teforo Luoghi Santi della Città. Bensì) che per vedere il Santo Legno vi voleva il confenfo del Vefcovo > né ad ogni ceto di Perfone era facile ottenerlo Potevano i Fedeli appagare per altro le loro devote brame nella Feda dell' Efal. tazione a , mezza Quaresima j c nel tempo Pafquaia, ed allora era moArata al Popolo non dal folito Cuftodc i ma dallo fteflò Vefcovo della Santa Città manza in ; feguitò tal cofìu- Gcrufalemme fin tanto , che l' Imperatore Eraclio vedendo quella Città pro/lìma a cadere nelle mani de i Saradni , come fegui nel 6}6. di Nofìro Signore (Tom. V. Cap. XI.) pensò a levare il Santo Legno di Gerufalerame , c a trasportarlo nopoli , come fece, in Coftanti- . mafero nella Santa Città : , è . molto pro- Digitized by Google 1 che non voleflèro rollar privi almeno di ima porzione della Vera Croce; in qualunque maniera l' ortenedcroj è certo , che trovavaiì predo di loro allorquando 1; armi de i Criftiani s'incamminarono alla Conquifta della Terra Santa, ma temendo quei Fedeli, che probabile , lìnilìro evento non camano de i Saracini, 1* avein un luogo appartato nella Chiefà della Refurrezione * eiTendo cognito il ripoiliglio fbltanto ad alcuni Conquidati poi nel 1099. da Goffredo di Buglione la Santa Citta > per opera di un Ctiltiano Soriano * che era confapevole , ove foilè ce- per qualche dette in vano nafcofta lato il Santo Legno , fu allora ritrovato, e ripoflo in una Calla d' argento , e onorificamente collocato nel Tempio, del Signore. Tyr. Uè- IX. Cap. IV. Quella porzione adunque della Santa Croce era quella , che conduceyafi neJl' Efercito Criftiana in oc- Digitized by Google occaiione di andare con gì' Infedeli. a combattere L' incuto benza di appoggiata che godette, effere allora portata era ad un Eccidi attico qualche dignità ; fe ne vede incaricato il Vefcovo di Gefaréa di Pilotina Fulfb. Carnai. Cap; XLVI. altre volte un Abate Tyr. Lib. X. Cap, XVII. ed Alberto Betlemme (i). Vefcovo di Tyr. Ub. XXL Gap. XXII. ahh. m- co ratodtiia Pi ighnia Mono, già come fi diflc, il Tur- Balac, il Re Balduino li. avendo già fotferta una prigionia di circa un anno » e mezzo , finalmente nel Mefe di Agofto del 1124. fo> liberato dalla medefrma colla pro- menadi pagare, per fuo rifcatto centomila Michaelati , o Michelom (1) e fino colò Brìliiijero, nel Suddetto Lib. XXT. al Cap. XXII. ove dice Alberati Mere- aita Efifìopm, deve leggerli Aibtrfi Bttbf imita Epifiopai. (=) tiueftì en un* Mone» d' Oro '«.ric.. '7S e fino a tanto, che foiTe quella pagati lafciò Balduina degli Ortaggi e così liberato dalle mani dei Tur- chi andò in Antiochia, j Di lì li portò all'A/Ièdiodi A- BaUlli „, leppo i Citta non troppo ben forti- va eie .-. ficata, col peniiero, che anguftian- "f"1'" dola avrebbe in tal forma levato da i Turchi della medelìma , di alme- no delle grohe contribuzioni, le fervile per re* dimere gli Ortaggi da effo lafdati in Carrai o almeno voleva dare del. timore , acciò lo ftcfto Principe di quali farebbero poi Aleppo perdane a far lafciare in libertà gli Ortaggi medelìmi. Mafen- " .S"1-1 pronta di uno de i Micheli" Imperatori Greci di Coftsntraopdi , la quale aveva corlò in Gerufalemme in Commercio. Ta. li Monete da altri Scrittori chiamar.!! anche Mìchalari, e Michelàti. tatti nomi, che derivano da Michele, come Manuditi , «tir» moneta d' Oro di Collanti- ' ' i TOpoli, derivavano, dal nome di Manuel . Quelle forti di Monete erano generica- ne amico ' 1 della-Ciai di Coftawmopoli.. Digitized by Google tendo , che veniva un gradò foc- corfb per quella Città i ne lafciò Balduino la meditata imprefa , e li reftituì in Antiochia, di dove tornò finalmente in Gerusalemme alla Aia Refidenza , ove fu accolto dal Clero , e dal Popolo fra gli evviva di allegrezza > che facevano rifonare nel rivedere il loro Signore. Battigli* Nell'anno appretto 112;. il Turco Borfechino potenriflìmo Si. •TSwéw. gnore , inficine . con Doldechino Principe di Damafco , penfarono di venirfene a i danni de i Criftiarii , inviati fi eran già verfo Antiochia, allorché venuto ciò a notizia del Re di Gerufalernrae , egli infienie col Conte di Tripoli ,.e loro genti accorfero Cubito in aiuto di quel Principato. elfi Panarono oltre , e fi unì con anche il Conte di Edeflà colle , e giunti predò il Caftel- fue forze Io Arat (1) AÌ-xat (1) trovarono i Nemici co' . E' lo (teda che il «Ntof Digilized by Google co' quali venuti alle na mani, dopo li- iìeriffima) e fanguinofa battaglia reltò distatto J'Efercito Turco, gli avanzi del quale lì dettero ad una disordinata f uga , per cui venne in potere de i Criftiani un grolla bottino, parte dei quale il Re lo im- ' - piegò fubito per ritrattare quegli Ortaggi, che egli aveva tatuati in Carra Dopo quefta Segnalata vittoria, BRrfiA. tornandotene il Re verfo- Gerufa- ^g'",,^ lemme fabbricò in quello medelimo maviaia anno il fortifTimo Cartello di Glaviano , che è in un Monte fopra la Città di Baruri. Doldcchino Signore di Damafeo, dopo la foltèrta disfatta , ncerf caro aveva da Balduino «ni tregua , ,„ mt &fi' la quale gli fu accordata per un da- ma '<•* to tempo ; ma Spirato quello, il RfeP»W"'*""«mefie imìeme Un Efercito, li por-' lò fino ne i contorni di Damalco, Tom. VI. ed - ^™^* - M ùnti nominato dagli Scrittori delle Guerre Sacre, e da me rammentato nel T. V." Cap. XV. Digitizsd by Google 7 S ed ivi quelle devaftò quei luoghi , c lafciò Contrade, dopo avere acqua- ttate grandi ricchezze fenza riceverne alcun danno Vennero Tr ppt F.'iziane .'; poi dall'Egitto delle nuove Truppe ad Afcalóna per in Ajtaiina. rifoare for- più quella Città. 11 Ite. Balduino, a fomiglianza del fuo ariteceilòrc, procurava di tener fem,prc in agitazione i Popoli Saracini; perciò fentito l'arrivo di darre nuove Truppe in Afcalóna , linfe di an.dare a depredare per quelle Campagne ; intanto ne .attirò a battaglia qualche partita di loro , de quali di : i alcuni recarono ucci/i rono farti , fchiavi. ed altri fu- ,i 'anno nari, alloraquando Balduino mclfe inlìeme Djwi/icun rifpettabile Efercito, per paflire verfo Damafco ; ma per ingan- nare gì' Infedeli di quanto medirava veramente di fare , morirò colle fue marce di andare verfo l'Ema- indi cambiata direzione', ; colmeggiando ÌSt Giordano , fe ne gitto Digitized by Googlt i7i> venne per la Valle di Save { T. IIL Cap. XI. J nella Pianura di Efdrelon fT. IL Cap. IX.) e (i attenvicino al Lago di Tibcriade,- dò ove un ramo del Torrente Cifon. (T. IL Cap. IL e IX.) entra colle lue ne acque nel detto Lago. Venun luogo chiamato Saove abitavano de i Cri- di là ad lóme fliani (1) , e dì il . (1) tn WMF . Ma . Gennaio di palsò a Mcrgifafar (iuefto da GuirlielmQ XVIII porrebbe di 16. 1 (2) lu„go Efco.ì ' chiana Tiro Lib. XIII. Cip. IH io il liorga di efiere Sulyme , di cui paria Giulep-je Flavio nel-, ' liiaVita, fituato nella Gaulouìtide , Regione Orientale al Lago di Tiberini*, li M oqn"t e e Libaiio r°e per 11 quale dovevi Balduino and.indo vefló Damàfco. MtRoiJAfAi . Luogo vicino a Dami, ove Guglielmo di Tiro Lib. Xlll._ XVIII. due, che léguiue la Converfionc di San Violo, e ia fteiTo fcrijie anche Marino Sanato nel Lib. III. Par. VI. Cap. XIIL ove per altro chiami il detto luogo Megifaphar, «d altrove Mei. disfar Ipello cambiindo uuefto lAotiéo i Nomi da quello che tono Itati fcritii più comunemente dai'li altri Scriirori.. pafl'are (ij ieo, Cap. ' Digitized by Google Battaglia '. 'étfbfw Elfendo cati i quivi due giorni furono poi attac- flati con tutta 1 u « te ' Criftiani dalle Truppe Dol- di deehino Principe di Daruafco > col quale ebbero una fanguinofa battaglia » nella quale renarono focconiRe derie an11 benti gì' Infedeli che in quella occalione le maggiori prove del fuu valore > e coraggio , . e rendendo a Dio grazie vuta vittoria fe falemme gloria , della rice- ne tornò in GeruTruppe pieno di colle fue . prtfa di Dopo di ciò Ponzio Conte di Rtfiti*. Tripoli volendo aggiugnere alla Tua Contèa la Città di Rafànéa (i) eh* era in mano degl'Infedeli» ricercò l'aiuto del Re di Gerufalemme , il quale occorfo colle fue genti , fu prefa dopo diciotto giorni di afìedio gli ultimi di Marzo del 1126. Fat(1) Rafane'a. Quella Cina era a Settentrione di Tripoli, da elio lontana circa fell'anca miglia, e tettava a Oriente di Torcofa (T. V. Gap. XV.) che le era di- ttante ventidue miglia; difìruLta . prefentcmmie i. - ized by Google )8i Farra quella imprefa, Balduino fe ne tornò in Gerufalcmmei ove pompa lennizzò con molta Ib- Fella la della proffima Pafqua. Pafsò poi il Re dalla Santa /; Re va Città in Tiro, ove non era ancora ;» li™, flato, da che ttovavali quella Città in potere de iCrilHani. Mentre qui trartenevalì > ricevè Kfpreili dalla g*. parte di Antiochia, che lo richie- fidino. devano proni aliente quelle Parti) per aflutere quel Principato* che veniva minacciato dai Turco Bor(èchino, il quale fen tendo, che fi avvicinava il Re, li ritirò nelle fue Terre , ove di lì a poco fu ammazzato da i Cuoi domeftici. Neil' Autunno di quefl' Anno BkmmA m imi. Boemondo li. venne dalla il Gievaa* Puglia a prendere il pollèflo del fuo v '"". Principato di Antiochia, al quale fi appaneneva, come Figlio mondo \. già Principe T. V. Cap. Cap. III. pag. 7 1 Città ( XV. dì di "* Boe- quella e in que- llo } Balduino nel metterlo in portello di quello fatato Digitized by Google i dette per Moglie Adelaide, fua gli Secondogenita; cdopo di ciò iì reltituì in Gerufaìemme Nell'Anno conlècutiTO 1127. Primavera arrivò dall' Oe- Figlia il Re FimContt di Angiì circa la v'mu 10 Stiìti cidente in Terra pianta Ko!co, G011te ^' dal ^"S'ò' Re degli colà 'tato col confenfo del altri Principi. chiamato Clero, e Approdò in Toleroaide, ed ivi dopo cinquanra il Re Bilduino gli dette m giorni Moglie, fecondo il convenuto) Me- lifcnda fua Primogenita , allègnando- dote la Città di Tiro, e quelAcri, 0 lia Toìemaide. Folco molto iì accattivò Ij benevolenza del Re, giacché procurò fempredi fecondarlo fenza allettatone e di ertérgli obbediente, come le folic un Aio Figlio. Vgait Ugo de' Pagani Primo Gran Maftr-° dell'Ordina de i Templari, uÀT'ì; eri trasferito in Occidente a OtadtBit. c ^ e cercare da i Principi Cril'tiani dtgli aiuti per la confervazionc della Terle in la di ' ra Santa, tornò in Paleitina l'an- no Digitized by Google ( no a3. 1 1 sente j e Ceco condufle molta . 11 Re fi rallegrò de i ricevuti^' Jjjgj foccorlìj per cui nell'anno confc* Odiaci», cucivo 1129. deliberò di andare ad allediare Damafco , unitamente con Folco Conte di Angiò fuo Genero» -ol Conte oi Antiochia) EdeiTa di Tripoli, col Principe e col Conte di . Mena perciò infieme una poderofa Armata li melTero in marcia e andarono a far Piazza d' arme a Mergifafar , luogo ove fulla > fine del iij.-;. i Criftiani ì avevano già riportata gloriofa vittoria fopra gl'Infedeli. old echi no Principe di D Dama- i Crifimm feoi venuto in cognizione dell' *&'i*j/o ii-> rivo in Mergifafar delle Truppe Criftiane, feppe altresì» che per 1' avidità della preda i vi era in qucll' Efercito poca ordinanza » e fparfilì erano i Soldati in qui , e là per la Campagna ; onde approfittandoli della loro feparazione M 4 , gli forprefe colle Aie Truppe, c mettendo fra i CrìIliani un gran difordine , gli accadde di poter fare di elfi anche una grande ilrage, mettendo in fuga il rimanente dell' Efercito ; onde redelufe le fperanze del fiate pra 1' alì'edio Damafco di , Re fo- fe ne tornarono quei Principi ciafeheduno ne i loro Stati Accadde quella . rotta il dì 6. non nel Mefe come fegna il Gennaio 1129. e Gennaio 11 30. Ti rio Ub. XIII. di Cap. XVI. Dopo quello fatto così fvantaggiofo alle Armi Crilliane, elfendo l'anno iijo. Rodoano potentiiTimo Turco, di Aleppo» Signore fulle Terre del Principato di Antiochia. Boemondo II. volendo fcacciare da quelle Parti un sì potente Nemico, andò incontro al medclimo nella Cilicia , og- venne gi Caramania , e pofe ì fuoi alloggiamenti in una Pianura denominata il Prato de Ì Pali j * Fratta» Pai- Digitized by Google >8S fiorum fi) Tyr. Lib XIII. Cap. XVII. qui trattenendoli, fu colto all' Ma ìmprovvifo da una moltitudine grande di nemici, co'quali, il Giovane Principe coraggiofamente difendendoli vi lafciò la vita , II molto Popolo afflitto . di Antiochia per la redo morte del tuo BalJuka '". Principe, nel cui valore, e nella Al"" lb "'cui giovanezza molto aveva contidato per godere una lunga pace , e tranquillità . Ma in tanta afflizione dato luogo al conlìglio , fu determinato di chiamare da Gerusalemme il Re Balduina, il in loro foccorfo quale fubito s'incamminò verfo Antiochia per difendere quello Stato da ogni ulteriore attentato di Ro- doino Giunto che fa pertanto preflb ve lv7fi Bttmmdo la //. fi <*- Quella Piannra È preflb t'amici Citta J?{tóptt<i di Anaiarbo, che fu poi detti Qe/*rca (i) Mgufia Tìrio in onore di Li», r/f Cap. Cefare Auguito II. [a , . il chiama Ana- Digitized by Google i8(S Antiochia, trovò, che la Città di Adelaide fua dell' uccifo Principe Dominio il clic di Figliuola Vedova > , fi era ufurpata quel Principaro , e iri pofleuo, perelTerne (ottenuta era anche ricorfa ad un potente Signore Turco chiamato Sanguino , ma 1' Inviato della Vedova Princi- pelli cadde in potere del Re filo Padre , e la fua fpedizione non ebbe enètto. Adelaide contrailo al Re anche l' ingrellò nella Città ma egli ; introdottoli dentro ella , lì ritirò nel Cartello. Inrerpoltafi per altro mediazione di alcuni prudenti e faggi Signori fu pacificata !a Ficol Padre, e il Re confermò ali medelìma la padronanza fopra la glia la Cina di Laodkéa Gabulòn fT. V. Gap. XV.) , e fopra quel- la di il Re già conin conto di dote a Boc fuo defunto marito. Balduino, remendo la maligni, fi fece ,pW- le q-iati Città aveva gegnare mondo r '_ tà della fua FiglwoJa . fU-. Digitized by Google flare giuramento di fedeltà da! Popoe da Principali dello Srato, che vivente egli, e dopo la fu a mirre ancora con le rvcrebbero quel Principato all' Orfanella Coftanza fua Nipote» Figlia di Adelaide, e del fu Tuo Genero Boemondo li. ElelTe poi quelli, che dovevano avere il Governo dello Stato , ed accomodate in tal fotma le cofe del mede limo , fe ne ritornò nella Santa Cirrà, ove lo richiamavano le proprie cure ; mi per poco più Iddio aveva difpofto , che feguitar dovef- Jo, fe a i reggere gli aliaci del Regno Gerofolimitano Ed in vero eficndo in Gecufa- Morte At lemme cadde Balduino in una gra- «' n*!dui~ ve malattia Pensò allora a fpoDignità Reale, perciò col eonfenfo dei Primari del Regno, del Patriarca, e del Clero rinunziò la Corona a Folco Conte . gliarii della Angiò, fuo Genero, ed a Melinda .fua Figlia , Moglie dello fteflò Conte. di "* Prefe indi l'Abito de nici Regolari del e (i njt. Caratttre i Cano- Santo Sepolcro, ritirò nelle loro abitazioni ve venne a morte e approdò hi gli il fepolro altri Re > o- dì li. Agofto Calvario nel fuoi Prede- Baldnino II. fu un Principe efp^rto nell'Arte Militare, e perciò molto guerriero, e politico ancora ; accoppiò a tali qualità l'effendi uomo molto Religiofo, timorato di Dio» ed elcmoiiniero Era di alta fìatura , di barba rada > ma. lunga, di beli' afpetto , e di forte compleiììone ; ma ecco quale è la defcri/.ione , che ci fa delle qualità del Corpo, e dell'animo di quefto Re, Guglielmo di Tiro. Dieitur miteni forma fuijfe confpkuus ; corpore procerus ; f'acie venufta ; captilo raro , flavo eanis mixte ; barbarli labens raram , [ed tamen ufque in & peùus den.ijfam ; colore vivido quantum attas Ma patiebatur, ; babilii ad ujum armorum , rofeo & Digilized by Google eqttis regett£s aptifftmus; rei mili- tar'! multai» babens experinitiam ; in ogenibs Ji/is providtts ; in expe~ ditiouibus foelix ; in operibtts pius , & Siemens , mifiricors , religiojus , in arationibus iugis > t'tmens Denis ita ut calhs in marnimi baberet . gègenibus prò affliBìonis naflexioms frequeutia ; ìmpìger » licei Senior , quoties eum vacabant Re; , & Tyr. Lib. XII. Cap. JV. gni negocia Morì già il Patriarca Arnolfo mentre aveva &r>/«/rm1118. principiaro a gravemente ammalarli me nei dopo la morte del Re Balduina I. «^» *» a cui non fopravvifle fe non rrc/jj^j//; feitimane ebbe luogo p^rò , come lì è rifto , quantunque infermo > di confacrare , ed ugnerò per Re di Gerufalemme Balduino 11. Alb.Aqu. nell'anno : Hi. XII. Cap. XXIX. & XXX. Ad Arnolfo fucceiie nella Se- £''™p°. de Patriarcale di Gerufalemme Gor- "riana immondo di Nazione Francefc; nel tino di Gt. tempo del di cui Governo abber*/"™""' principio l' inligne Ordine de ìGa» ioo Templari valteri , come dilli già a fuo luogo Quello Patriarca nel i uz. confacrò in Gerufalemme.. Odo , Primo Arcivefcovo Latino, di Tiro , la creazione dei qualfe , e fua moire accadde , prima che la Città di Tiro venilTe in potere dei U Criliiani Va& . : ; Do.P° V «9 ui fto Città di Gi'ofjimì- delia 'l'ira farro nel dalle 1 114. ArmiCri- taaa, r r Illa ne , nacquero delle contefe fra A*ÙMbtini\.± chiefa dì Gerufalemme, e quel- Antiochia intorno al polieifo Chiefa di Tiro, mentre il Antiocheno diceva peril poflèflò a lui-, perchè tempo de i Greci la Cliieia dì Tiro era fottopofla a quella dì An- la di della Patriarca venitene a tiochia . Patriarca Il provò elfo Gero fot imita no dall' altra parte, fpettare per PonreSci privilegio , come fono Urbano Chiaronionie de i ad Romani era ilaro coftituìto nel Concilio di c che ciò era (lato 11. , con- Digitized by Google confermato nel 1098 nel Concilio Antiocheno, e che corroborati erano flati i privile^; mcdelimi da Papa Pafquale li. Tulcb. Cam. IVI. Caj>. Morì poi anno do nell fletto tenfe il Patriarca 1 j 1 28. e Gormonanno noli' stefta* p«" Camo- p <"'" r " venne Canonico Regolare Cretto Patriarca fufeitò delle vore Stefano eletto pretenlioni fopra il Regno, in fa- della Chiefa Gcrofolimitana ; non potevano piacere al Re Balduino 11. onde ne nacque fra ed il Patriarca delle gravi quelle quelli, turbolenze -, retarono per altro preIlo ultimate , mentre Stefano non fopravviue nella fua dignità , fe non due anni. Ed offendo l'anno 113°- fu G„ntlmt medeiìmo, Guglielmo foflituito al di; Fiandra , clic era Priore del to Sepolcro. . - e . - San- - DEL- jijìo Patriarci. DELLA CITTA' D I GERUSALEMME Sotto il Re Regno di Folco Latino di di lui elfo T^VOlco Conte S™«°'Xj ri Rf F"ht, < . po no gno l Quarto VII. di Angiò, eMe- lifenda fua Moglie JL *//< Mt'ufnSo , fino alla , morte CAP. a nlorr e del j poco do- Re Baldui- Corona del ReGerufalcmmc » e la funzio- ricevettero la di ne Tcguì nella Chiefa del Santo Sepolcro il giorno dell' Efaltazione della Santa Croce cioè il dì 14. di Settembre 113 1. , Qs" Non <S ****** ta 727 iti Rt al era Folco appena atriva- Trono , che a richieda de i gU convenne Primati di Antiochia « r- Digitizsd by Google I9t correre colà per impedire le rinnovazioni , che tentava di fare in quel Principato 1' ambiziofa , ed inquieta donna Adelaide , Vedova del Principe Boemondo II. la quale di nuovo afpirava a renderli ailòlura Padrona di quello Staro in pregiudizio della Erede Coftanza riraro dal fuo partito Signori tenti dì Edellà , e quelt' ultimo , il , fra i , ed aveva anche de i po- quali Conte il Conte di Tripoli arrivato il Re in , c Ba- negò anche il paflò per le fue Terre > per la qua! cofa Folco s' imbarcò , e pafsò per Mare al Porto San Simeone ( T. V. Cap. XV. ) e di lì venne in Antiochia fuperanru-i do > gli tutti gli oftacoli Quì giunto fu ricevuto con tutta R R' ia divozione da i primari Signori Volle poi frenare 1 orgoglio del Conte gia , di Tripoli, per cui prciTo ar- Ru- Terra non lontana da Antio- chia» lo artaccò colle fue Truppe» e lo battè facendo molti prigionieri che mandò Tom. VI. , legati in N Antiochia. Ma Digitized by Google Ma interpoltifi in quelle Uomini alcuni no favji elfi difterenze riconciliaro- Re col Conte. Dopo di ciò fu il cofc pcnfato alle del Principato di Antiochia , le quali relìarono tranquille , e porte in buon ordine , ed il Re per meglio ailicurarfene retto in quello Stato q'.i alche tempo; ne lafciò poi cura di elfo a Rinaldo , derro Manfuer, e cornò in Gerufalemme, Mentre che il Re trovavaG la Jm?h /iuit&ii, W attento Regno , gli al Governo delfuo come un venne notizia , numero dì Turchi, venuti fino dal Seno Perlìco , avevano già pattato l'Eufrate, eli erano acgreffiflìmo campati Terre di Antiochia . Partì Folco immediatamente a ptOmttffs di Tripoli quella volta , ma effendo giunto a filile ibìtàtfat- Seida, gli andò quivi incontro la Prfiiiat -Contena di Tripoli, la quale Io ricercò di fpccorfo contro il Turco Sanguino, Signore di Aleppo, che aveva allèdiato Ponzio fuo Marito 1-9? Monte Ferrando nel Cartello di Re 11 toli allorquando penetraSanguino > fi ritirò da > ciò da quell' afledio Alcppo il verfo (ij i era dii'poito a compiacere la Cornelia e , in tettimi ti . Re fuo cammino // Re frt. Antiochia, e qui ri n forza tofit™. v " r" A ""~ profeguì il Truppe andò a trovare i Turchi, che erano accampati pretto Caniitreve , luogo vicino ad A leppo di . Quantunque grande folle il numero degl' Infedeli , nulladimeno ellendo fenza un Capo particolare, che gli guidalTc, fu facile alle Truppe Gerofolimitane di batterli, e di difperderli un , e di fare oltre graffo bottino. In quefto mentre il di ciò Patriarca , _ i Grandi della Città di Gerufau rendere più libero A paflàggio a i Pellegrini verfo la Santa Citta contro le feorrerìe de ed lemme , volendo il (i) Monti FE«»*Nno , o Cartello di F'onrìera fri i», e li Monferrtnte il Principilo di Conni* di Tripoli. Digitized by Google j Baraci™ di Afcalóna i fabbricarono ne i contorni di Afcalóna mcdefima un Caftcìlo, clic chiamaro- no Arnaldo it Ri mraa in Ctruft. in (immt. (i).. Intanto il Re, che trattenevaiì Antiochia per dare un miglior quel Principato, fefto alle cofe di convenne prima partire di co , i Principali di quella Citta di trova- un marito alla fanciulla Colianza , Erede univerfale di quel Prin- re cipato la fcelta ; mondo cadde fopra Rai- d' Acjuiiania , glielmo Conte di Poitiers rono fpedi ri ghilterra _._ , frtuR t r il . ', . gli a cui fu- , Angariatori in In- giacche trovavali a quel- la Corte, richiamandolo in Sorja. Dare il Re tali difyolizioni fe ne pafsù in Gerufalemme Tornato che fu alla fua Ke- c<mtè fidenza, A Gtigs i Gu- Figlio di fi fufeitarono de difgufti fra lui , ed i gravi Ugone Conte di Giaf(i) Castello AnNALno. del Monte Baia Situato alle fri- Mare vicino Strida Maefìra, che da Afealdn» duce a Rama , e a Liddi. tte al folla con- Digitized by Google Giaffa i il quale veniva acculato di aver tramate dell' inlìdie contro la vita del Re ; egli ne dette maggior fofpetto fporfi al allorquando ricusò di ecimento delle armi, barba- ro mezzo, con cui in quei tempi credevali di giultifìcare l' Innocenza, onde venne condannato di felSembrò , che detto Ugone lonia . aggiungeflè delitro a delitto, edendoli collegato co i Saracini di Afcalóna contro il Regno Gerofoli- raitano, per cui venne tornato in Giaffa ivi attediato Ma vendo dal Re Principali del i in conlì de razione , Regno ache non erano dì piccolo fcandolo tali differenze fra i Criftiani , che unanimi dovevano foftenerc gì' intereili della Terra Santa , s' interpofero per un accomodamento , al quale il Re condefeefe , con che il Conte lì allontanali anni Ma dalla in Pale/lina quello mentre per tre tratte- nendofì in Gerufalemme , venne ara- N , ™- vemente ferito da un Ibi darò Britrone. Folco molto s' irritò di quella malnata refoluzione, mentre veniva egli incolpato , come promotore di quell' attentato gìuftificò ben- (ì ; sì j mediante la confelBonc del faldato > il quale allieti rò i che di fua propria volontà era flato l'pinto a voler togliere la vita dendo una cofa graia dì fare al Conte , cre- Re. al Rifanato intanto Ugone dalla ferirà > navigò in Puglia , ricevuta ove da Ruggieri Re di Sicilia gli fu sdegnata in dono la Contèa di Gare qui tinalmcnrc morì, fen- gano, zj più tornare in Paleliina. Ajfttio, <£ Panèé * Nel rempo, che pa flava no tali co ^e ' n Gerufalemme > erténdo l'an'no andò 1 1 3 2. il Principe all'allodio della di Damafco Cina dì Pa- aéì (t). ICrifliani abitatori di [>PaM(-a. . OIW> Alrrinie-ti po (T. III. Temila ni Csp XI.) no rie i Queft.i Olitimi di ella Filip- Cini er« nella pri- ma fpediiione desìi OccMcntsIi in Ten» Sin», e dopo edere dal» di i me<leO- Digitized bji Google 1 l 99 fubìro all' afliltenza def ma prima , che la Santa Città ; r:eiTc dare alcun foccorfo, fu prePanéa da i nemici Fu poi tatti rregua con quei di Damafco , e recarono liberi i Crilrìani , che in et-.a erano (tari fatti Schiavi, Venne intanto in Antiochia Raimonifr Faimondo Figlio del Conte di Poi- d' A9"' a ricorfero Re eprefe per moglie , come era convenuto , Coftanza * erede di riers, flato XZihai* Principato tjael Gli Atcalóniti erano quei némìci più vicini a mi non Gcrufckn™», ch=/^;f npofo o quella lalciavano in „i,rmenii Capitale, oi fuoi contorni, fempre/T^tr/i'nw >iù li >er le fieri, e Campagne erano inquietudine a 'ii te iò rendevano il , Re che mf perii di coiltino- Cri/tiani On- . col fuo Conliglio delibeil miglior N ne loro i feofrendo , compenfo per fre- 4 e riacqoifrati , finalmente veninteramente nel 11*7. Torto tolti ih Re^no di Almerico, di Notanti"» Sonore TurooV -. . 1 - Digitized by Google il loro ardire fofTc quello di eontinnvare a fare de i Forti intorno alla Città di A (caloria, e ben prefidiarli. Fu perciò nell'anno 1133. frenare fabbricato un altro Cartello , che venne chiamato Bcrfabéa . o altrimenti BegebelinO) e la cuiìodia di elfo fu Muore data Cavalieri Ofpitalarj. ai Ponzio Conte di Tripoli il 7wò'r'* vaco '*1 nell'anno dopo > cioè 1 tro- 134. for- Pellegrino (i)ìn un fatto l'J j*ic'iL xo Monte il Figlio, d* armi contro Bezcuge Generalo del Principe di Damafco > cadde fuo prigioniero , e feoperto poi ad eflo per il Conte di Tripoli , gli fu tafuccelìc a lui nella gliata la teda Contèa Raimondo fuo Figlio » il ?uale prete afpra vendetta fopra i opoli del Monte Libano , confiderà ti colpevoli della morte del Con: te fuo Padre Il (1) Monti Peli,hg*iNo Cartello poco «IICina ili Tripoli lìtuato in fabbricato dal Conte di To- rtatice dalla Colle. Fu loft; in quello a pag. . 124, __ _ nirjil bpfl | w Ci»)j J t | ( *5 11 Turco Sanguino valendoli deloccafìone di alcune ferie differenze Rimondo l' infone fra l' Imperatore di Collantinopoli Giovanni Comneno > e Raimondo Principe di Antiochia , era andato ad aflediare il Calvello di Monte Ferrando onde Raimondo Conte dì Tripoli richiefe con mol- Cùntt ili Trifali ; ta premura I' aflìftcnza del Re , il quale accorfe di buon animo ; ma o folle per malizia de i Conduttori , o pure a cafo , le Truppe del Re fi trovarono ridotte per catti villini e ftrade e » montuofe , ove vennero difordinara mente attaccate da queldi Sanguino . In quell' azione morti molti Grill: iani e reftb prigioniero lo fteflb Conte ; ed il Re dandofi ad una precipitole vi rimafero fa fuga fi ritirò nel Caftello di Mon- te Ferrando , ove fu tiretto da Sanguino Trovandoli Folco in tale fiato, . ricorfe a f ' cipe di della i Ci "(* domandar foccotfo al Prin- ^Tri'.' Anriochia , al Conte di E- al Patriarca di Gerufalein-. me, me c a . Regno , fuo difpofero per Prìmarj Signori del i i portargli quali lutei il fi domandato aiuto Bezegge Generale del Princi- "Zlil pe topHhja , la di approfittandoli dcl- Damafco prigionia del Ite , e perciò dello , in cui trovavali il Re- fcompiglio gno di Gerufalemme , pafsò fan* ptovvifanienre nelle Terre del Regno mcdelìmo , e penetrò fino a Napulofa ( T. V. Cap. L e in quela quale non ellendo fortificata gli fu focile d' introdurli iz.) llo pag. in efla , e di darle il Tacco > metten- do il rimanente a fuoco , e fangue ; dopo di che contento di un'azione piurtofto da aflalTìno rato foldato , fue adiacenze , che da ono, e lafcìò quella Città colla velocità mede- faxa; colla quale vi li era condotto Intanto il Turco Sanguino fcntendo i che in foccorfo del Re FolOT venivano delle ti fpettabili forze » - // Re t!b*. rflio rfW Caflt/h di *™"/""par roggio fciò collo andar (te Ilo Re, e lo la- lifcerodal Cartello; fo in libertà il Conte Baf- di Tripoli, e tut- tutti gli altri prigionieri fatti nella pattata , JOJ che aveva occaiione. B *tt»wé ottenuta libera- Ì9 c „„_ _ 11 Re dopo l' ne venne in Gerufalem- fiiimme me; ed il Principe di Antiochia, che era andato in foccorfo del Re , fe ne tornò al fuo Principato) ove Io richiamavano gli affari fuoi contro Giovanni Comncno , che aveva ZÌone fe attediata la Città loro, rcftù , ma Raimondo . pacìlìcati fra tranquillo nel fuo Principato, e l'Imperatore, offendo già la ftagione avanzata , pafsò a (Vernare in Tarfo (T. V. Cap. XV.) Nel tempo, che in Antiochia " Rf *#• '°' ' feguivano tali cofe fra l' Imperatore d! u „ di Coftantinopoli , e il Principe Rai- enfiala mondo, il Re approfittandoli de i *U" >t valorofi , e nobili Soldati , che feco aveva condotti dall' Occidente Teodorico Conte di Fiandra giunto in quei giorni per devozione in Terra Santa, pafsò oltre il Fiume Gior- dano all' attedio di un Cartello , che con dan- era guardato dagl'Infedeli no de i Criftianì del, Rejgno, ; nella qua- » quale imprefa riufeì felicemente, ed Cartello venne colla forza nelle il fue mani. / CriflU*ì fono battati preflò Ttems . Ecco di movo 1 Samcini di Afcalóna fempre pronti a difturbarc j Criftiani Prevalendoli quefto in- . q U eto Popolo dell' occalione , che le Truppe Gerofoliniirane erano oltre il Fiume Giordano , li avanzarono fino a Thecua (T. IV. CaaXlIL) j la , pochi . I erano nella San- fa echeggiarono quale foldati che reiìari ta Città, proctirarono di colà infeguirli, e gP Infedeli , all' awifo dell' approflìmarli di quelli, lafciaronola Città di Thecua, eli dettero a fugpoi riunitili , e trovati al; ma lora i Criitiani , che a motivo di far bottino fe ne ftavano difordinati, dettero loro add.illò, gli batterono , e pofero il relhnre in fuga Saracmi della ricevuta vitAlleano* c ' dt i Cri. toria tornarono in Afcalóna. fiUni n Il potentiflìmo Turco Sanguino * meiiitan do Tempre nuove imRtHT' ptefe, entrò nel Paefe di Dama.S.'»£BÌl)g. fcOj gire ' Ln' fco , per cui i Damafceni domandarono l'aiuto de i Criftiani di Geru- falemmc , ed il Re concene loro quanto richiedevano , con alcune condizioni , fra le quali vi era quella della reftiruzione di Pania , fia- ta acquiltata gli anni addietro da i Damafceni fopra i Criftiani , la qual Città trovavafi allora venuta in potere di Sanguino comune nemico per tradimento dello fieno Governatore alla cuftodia , che era ftaro porto medefima» dal della Principe di Damafco Confidava molto Sanguino nel- anga -„ g a per cui coraggiofa- ùfiia r , fue forza le mente avanzava!! contro il nemico , *** fiP r* Temendo poi , che alle Truppe ' ?™' di Damafco fi erano unite, e alleate anche quelle del Regno di Gcrufalemme , molto ebbe allora da ina temere , e ftimò miglior configlio dì abbandonare la meditata imprefa , onde non credendoli troppo ficuro di un felice evento , fi dette alia fuga in tempo, fenza che feguifle azione alcuna. Allora quei di Daraafco pera- * JW*. dempirc «rio il Re di Gerufalemmcaile promette» unirono le proprio Truppe a quelle del Re medefimo ) e inlìcme a quelle dei Principe di Antiochia , e a quelle del Conte di Tripoli t che furono chiamatein toccarlo > lì trasferirono all' atte- dio di Panéa, la quaìe venne finalmente in loro potere con delle difcrere condizioni , e fu reftituita a i Criiliani foddisfattiffinii della lin- fede loro mantenuta dal Generale del Principe di Damafco. cerà Ut* tant M^mm*. * Fu eletto frattanto Vefcovodi uella Città Adamo Arcidiacono t e per il temporale fu confegnata a Ranieri di Èras , ai quale era Itati tolta gli anni avanti , ed il Re fi reftirul alla Santa Città . <l di Acri Un ^'H'/j. o£? re , Saracino poi nobile Signoe Coppiere del Re Folco . aven- do avuro in Fcudo un tratto di Ter" Fiume Giordano , del ra di là dal quale ne erano flati privati per i loro cattivi portamenti Romano del Poggio , c Ridolfo Tuo figlio , fabbricò un Cartello chiamato Crach (1) Gii fpiriti torbidi Afca- EStfctf degli loniti era neceflario di tenerli ìi feni- afttiio d1 fi*lm*. prc più riftretti ne i limiti delle Ioio Terre ; perciò il Re Folco nell* anno J137. deliberò di fabbricare pretto alla Città di Afcalóna un al- tro Cartello Fu pertanto quello, coftrutro nel luogo, ove fu la Cir. , Patria del Gigante GoDetto Cartello venne poi chia- tà di Getti lia. mato Ibelino, e come altrove fi è veduto fu dato in confegna a Ballano il vecchio nobil Signore, il quale co' fuoi Difccndenti prete in appretto il cognome d' ibelino dal no- Mar Morto, giorno fra Levante, e Mezzo- . Digitized by Google nome del predetto Cartello fo è queiìo mato un • Adef- groffo villaggio chia- dagli Arabi lcbna L'anno dopo, cioè il 1138. medclìme, per cui tu Bhnté fabbricato il Cartello d' Ibelino , fa Gnwdia. e(j;^ C3ro arlv;ora quello di Bianca Guardia, pocodirtame da quello d* Ibelino 1 i quali, inlieme coli' altro Cartello fabbricato avanti , e chiamato Begebeiino , e quello di Rinaldo , venivano a cignere meglio la Città di Afcalóna , e ad impedire le troppo frequenti feorrerie de i EJifajtit Cajitlb di per le ragioni Saracini Gìtvnm Comntnt wii in Sorìa. Erano feoriì pochi anni da che '* Imperatore Giovanni Comneno aveva falciata la Soria, allorquando v i tornò con un potentiiTimo EferSi accampò vicino ad Antio- cito . chia e qui chiefe il mantenimento de i patti fatti col Principe Raimongli anni addietro , cioè di corifegnargli ad ogni fua richierta , la Cifra , ed i luoghi forti , e di dargli do nelle mani tutte le monizioni) ma Digitized by Google tatto gli fa negato per il che lì ritirò molto fdegnato a (Vernare nella Corta Marittima della Cilicia. Luimgavafi per altro , che nella . £ /mpfr4 Primavera in qualche torma avreb- «,-s Gii. be ottenuta la Città di Antiochia Cotmtvo m malgrado il volere di quei Cittadi, _ ni ; intanto principiò dall' ideare ftrattagemma . Moftrò quelli dcliderio di andare a vilìtare i uno ma Gerii/a. Itmrn*. egli ; vettovaglie , non era grado di in riceverlo con quei numerofi Eferciti , Sua che folcva marciare ; la Maeflà accordandogli bensì di panare nella Santa Città a foddisfare alla fui devozione > quando fi folle conten- tato di condurre fcco foltanto diecimila perfone di feguito Tom. VI. O £ R'J"% BK ^atl ;„ gran Santi di Gcrufalemmc , per cui ne l'occorrente al Re Folco, li accorfe della fottìgliezza Greca adunò perciò il Tuo Coniglio » ove fu detetminato di rifponche acccrtifdere all' Imperatore fima farebbe Hata la fna vilita, ma che elléndo il Regno in penuria di Luoghi fcrifle L'Ini- 2IO L' Imperatore moftrò , che tanto poca gente difdiceffero al fuo decoro , onde ringraziò gentilmente il Re . ed ebbe la politica di dare de i ricchiifimi a preferiti gì' Inviati del Re Folco , che erano il Vefcovo di Betlemme » 1' Abate del Tempio del Signore , e il Cartellano della Rocca di Gcrufalemme Imperatore manoccaiione per entrare Vedendoli cata quella I* con un numerofo Efercito, andava trattenendoli con diJìnvoltura verfo Tarfo di Cilieia» penfando fra fe dì paiìàre poi in nella Scria Sorta neir Eftate > e fare ivi qualche memorabile imprefa Ma nella mavera medcfima dell' anno 1 . offendo a caccia per i Pri14.3. bofehi vici- no a Tarfo j lì feri accidentalmente con una freccia avvelenata , per cui il di 8. del Mefe di Aprile dell'Anno ileffo morì preffo Anazarbo lieia , Città antichiffima della Ci- . Tro- Digitized by Google Trovavafi il Re Folco, inlìe-*0 '" *' Regina Melifenda fui Mo-* f F"'i " Acri , o li» Tolcraaide , alloufci.un giorno fuori per me colla glie in rquando ricrearli colla campagne; ma Caccia egli per quelle rrovò. la fua morte, ove appunro credeva di trovare un follievo al ilio corpo > giacché correndo dierro ad una Lepre, cadde il Cavallo fopra cui egli era , e barrendo colla iella fui pomo della fella, fu. tale la percofla rita , fe fe , e la fe- che ricevè , che non fopravvif- non tre giorni . . , Fu poi portato il fuo Corpo con funebre pompa in Gerufalemme , ove fu fepolto apprelló gli altri Re fuoi anteceflbri nel Monte Calvario nella parte deflra.alì' entrar dentro pretto la porta. Tyv. JÀb. XV, Cap. XXVll. In quanto all' anno della fua^»™ » ««' '' Re morte, il Tirio dice, che accadane F°' °il di 13. di .Novembre u+i. l'undecimo anno del fuo Regno . Idièas Novenibris anno ab Imsrnatione Do- O 1 mini Digitized by Google mìni millejtmo centefimo fuadrsgefimo fecundo » Regni vero anno undecima , defic'tens > in jeneàme bona ulthnum iiem claufit . Tyr. Lio. XV. Cap. XXVII. Il fentimento di detto Scrittore viene untvcrfalmente feguitato di ma pure la morte Folco non accadde fe non l'anno 1144. In prova di ciò abbiamo primieramente nel Codice Diplomatico della Sacra Religione de i Cavalieri di Malta un Diploma , in cui l'anno 1149.6 fegnato per l'anno quinto del Regno di Balduino Zìi. il quale Iticceffe immediatamente al Padre , onde quello doveva eflère morto l' anno 1 144. Inoltre che la morte del Re Folco fuccedefle piutrofto nel 1 144. che in altro tempo, può riletutti gì' Inorici del detto ; Re varli dallo ftcflb Tirio Lib. la XVI , il no de i v quale nel Cap. IV. racconta morte del Re Folco, e zione di Balduino , che fra la crea- venute in maBarbari la Città di Edena III. la Digitized by Google la perdita della qual Città accadde l'anno 1144. T. V. Cap. XIV. Servirà finalmente dì fapere che nel raccontare il detto Ilìorico Tìrio i" fatti accaduti circa quelli tempi, è molto folpetro di efatrezza Cronologica , come fi può offervarne una riprova , allorquando nel Ub. XV. Cap. XXJIJ. fegna la morte dell' Imperatore Giovanni Comneno all'anno nj8.(i)ed il venrefi- mo do Regno , quanche regnò foltanto ven, e pochi meli , e mo- fettimo del fuo è certo , tiquattro anni ri il di 8. di Aprile Tornando quelli al Uomo 1 - 14}. Re Folco, fa'àiwiw' di mediocre ftatura, éoùitt A/odi pelame raffi), era di cuor lincerò, umano, e affabile, mifericordio- Oj fo, anno n)8. £ quello, che trovali Ce. gnato comunemente nelle Edizioni dell' Iflorie di Guglielmo di Tiro; ma per a g. giugnere errori 3 errori nell' Ifioria dello rterto Tirio , che trovali nella collezione (1) L' degli Scrittori delle Guerre Sacre , inti. tolata tkflé Dti fir Frantoi vedefi notato rannonj7. onde ciò merita correzione. «4 fó c liberile , liei fare elcmoiìnc ì fu uomo efcrcitato nell' armi, e pazieiuiiììmo nelle fatiche: ma contali poi i che folle di deboliflima memoria a fegno tale di non conofeere di li a poco quelle (Ielle portone che poco avanti aveva benerìfcace. Tyr. Lib. XIF. Cap. I. Stata della CbMé Ge. 'Sfirn il Ki-jjjo Jet Be i'«Ui> . In tutto del Re Fo]c0) il la tempo del Reijno Chjcfa Gerofolimi- cana non ebbe altro Patriarca fe non Guglielmo di Fiandra, il quale , come ii vedde nello feorfo Capitolo , era già flato eletto l'anno 1130. fotto il Regno di Bai duino II: hnrtma eh il L'anno confecutivo 1 13.1. il Regimi' 'i- d" Settembre incoronò il Re Folco, e la Regina Melifenda nella Chiefadet Santo Sepolcro; el'iftcffo Patriarca fu quegli, che dette poi fepoltura allo fleilò Re Folco Md'fe»<l*. . JvótZà nel luogo reedelimo, ove tredici impedire, ni avanti gli aveva polla in e Arci Corona Rcalev an- capo la che Qs el, ° Patriarca impedir vieva a Fulcherio , eletto nel 1133- all' ' (api Digirized by Google Arcìvefcovado di Tiro , di trasferirli Roma per ricevere il Pallio dalle del Papa ad imitazione del fuo a mani predecclfore ma ; Guglielmo non > e tutti i mezzi da elfo tenuti per impedire a Fulcherio quella gita» arrivarono alle orecchie di Papa Innocenzio II. per rìufcì nel fuo intento cui quello Pontefice ferine al Patri- arca medefimo una lettera , nella quale (i lamentava con elfo delia all' Arcivcfcovo di avvertendolo nel tempo , renitenza fatta Tiro Jlelfo dere , al che renderle , e facefle rendetto Arcìvefcovo la dovuta giultizia Tornato Fulctierio da Roma in CbUfn di Sorla ebbe ordine colà dal detto In- Tir " p"">* nocenzio , che la Chiefa di Tiro ren. *J£ deflè ubbidienza alla Chiefa Patri ar- ctr*facale di Gerufalemme; giacché anri- itmmr. £ camenre era foggetta a quella di Antiochia , per la quale alienazione da una Chiefa Parriarcale all'altra, gii fino dell' anno 1114. vi erano O 4 fìa- fiate altre difpute , come fi. è vedu- to nel pattato Capitolo. Ordinò in olire Innoccnzio II. che 1' Arcivefcovo di Tiro avelie il primo pollo appretto il Patriarca di Gerufalcmme , come lo aveva avuto col Patriarca di Antiochia) prima , che la Città di Tiro vernile in i Principi Occidentali. Il Breve d' Innocenzio fu indirizzato a Guglielmo Patriarca di Geru- mano de falemme Liù. Ottilia di , e vedetì appretto il 1 irio XJf- Cap. XII. Quello mede/imo Patriarca Gu- Mt'mbit glielmo intervenne al Concilio Antiochiano del 1142. inlieme con Al- dti 1141. berico Vefcovo di Oftia Legato in Soda Sede, e con molti altri Arcivefcovi, e Vcfcovi ; ed in quella Adunanza fu deporto Ridolfo Patriarca di Antiochia, elìcndo Jlato condannato per Simonia. Dedìcazimt Dopo di cib il detto Legato della Santa , ^P0 ^0' 180 » et* 'I Patriarca Gero- f Iimitano fe n = rornarono nella ,/f / P sigwe. Santa Città j e correndo l'anno n+j. ™mph nel Digitized by 1 nel terzo giorno di Pafqua di Rcfurrezione, col concorfo di molli altri Prelati , e nobili Signori , lo fteffo Alberico foce la Dedicazione del Tempio del Signore fi) Dopo la celebrazione di que- aatiih , fu tenuto un Conci- Qtmfiit J Santa Città , e precifamenre "* Solennità fta lio nella * Chieiadel Monte Sion(i)nel nella quale venne trattato di ciò , che pareva convenire alle circoftanze di quei tempi , e nel tempo medelìmo tenne propofito degli errori de' Crtfh'ani Armeni , e furono cor. li rette cofe. varie completa , Epifiopit , Qua celebrìtate convocatis Jrcbiepifcopis , & alia Ecclefiarum Prue- latìs una cum Domino Patriarcba Coimhum eeUèravit {Albericus Le, & gatus Apoftolicus) in Primitiva , Ecclefiarum Maire San3a8yon, traHans ibi cum eis de bis , quat infialiti ' tem{%) A Tuo luogo dovrò fare /jiecial menzio- ne di quella Chiefa (:) Dovrà "il parlare altrove di quella Cliiefj particolare " 4i " i(8 tempori videbantur convenire. Cui Synodo imerfuit Maximus Armento' rum Pontifex , imo omnium Epifioporum Cappadocìae , Mettine , Perfidis tartufine Ameuiae Priiicept, & DoÙor eximìus qui CathoUeus dicitur Cum hoc etiam de Videi articulis in gutòus a noliis diffemtre vi, . , detur popola* eìus , habitus ei7 tra, èr ex parte eius promiffa eli in multis correilio Tyr. Lib. XV. Cap. XVIII. Dopo di ciò il Legalo Alberico andò in San Gìovan d' Acri ove s' imbarcò , e tornò a Roma flatus . DEL- Digitized by Google DELLA CITTA' GERUSALEMME Sotto il Regno Baidnino 1IL di Quinto Re Latino di elfo, alla dì lui morte CAP. DUe figliuoli fino Vili. laCcio dopo di Balduina fe it defunto Re FoIgo > 1' uno chiamato Balduina , c Almerico, ambedue nati dalla Regina Melifenda Balduino frattanto fu quegli che fuccene al Padre nel Regm Gerofolimitano i e il dì 25. di Di III. Re di l'altro . cembre dell'anno 1144. fu conia craro , e incoronato nella del Santo Sepolcro per le Chicfa mani di Gu- Digitized by Google Guglielmo Patriarca Santa della Città La fi- ina jukiìfiìiia ^ 3 e ^en ^° C S'' P cr a ' tro GÌOvinetto» giacché non aveva fc non gavtrn* circa tre luftri , nel tempo della di Regna. \ n [ minorità fu governato il Regno ii con fonimi integrità > e prudenza dilla Regina Madre, donna di gran laviczza , pia , e religiofa . In quello medelimo anno 11+4. Sanguino prend, e in qucll' intervallo di tempo , che Edtjfa . cor fc fca i a mor[e del Re Folco , e l'incoronazione di Balduino lll.il potentiflìmo Turco Sanguino attediò la Città di Edcilà, della quale ne era allora Conte lofcelino IL In tale flato di cofc furono domandati dal Conte i necellkrj aiuti al Principe di Antiochia » il quale elTendo fuo fegreto nemico , traccheggiò a foccorrerlo » e perciò ven- ne poi egli , molro incolpato della perdita di quella Città La Regina Melifenda non mancò di far partire le fue Truppe per dare foccorfo a quella Cirtà > e per affitterò lolcelino , ma non giunfero tempo , e quel!' ili uft re Città fu prefa dagl'Infedeli, i quali commeflero ogni eccello contro gli abiin mcdelima tanti della . La prima imprefa fu di pattare nel di Balduino n Rl tc- 145. oltre il Gior- pifi* un recuperare un Cartello , Cajltih 1 dano per che i Turchi coli' aiuto , e favore della gente del Paefe avevano tolto a Crifliani i CaMlo Era detto giofa iìtuazionc to re quella ed avendolo afledia- pensò , inutilmente per devalla- il Campagna dal tagliare de , e tormentato , varj giorni , e in vantag- Re di col principiare bruciare gli Ulivi erano abbondanti^ mi quei contorni, ed erano quelli l'unica ftilfiftenza degli abitanti di quei quali i Paefi. Principiava!! a dare efecuzione comando, allorché i Paefani , che confegnato avevano quel Cartello i Turchi , penfarono loro medeal a fimi a rimetterlo nuovamente nelle q^/J, "" "'' mani» e in potere dei Criftiani, co- feguì, e il Re dopo averlo prefidiatoi e fornito di vettovaglie fe me ne tornò ^n jr propojla si Ri f impi-eja £ liofirt. in Gcrufalcmme Nobile Signore di Dama- feo nominato Tantais , cllbndo ve- nuto in gravi dilTapori col Princìpi: p anìa fC0) (j trasferì in Gcrufaa ritrovare il Re Balduino* lcmme e la Regina Melifenda , a quali of- i ferì, colla prometfà di alcune con- di dare in loro potere la Città di Bofìra (i) della quale egli dizioni, (iJPoStka, Cicca tori . in Arabo BulTarcih . Quelli delinquale f.inno parola gli Scric, delle Guerre Sacre, Traconitide in pofta è quella matruior nelin ponione della Tribù dì Miriade limata di là dal Giordano. Non bifoijna perciò confon- derla eoli' altra Città di egual rome, o nlmmenci derra Uolar , che rollava nella Tribù di Ruben. DtHt. Cop.iT. vtr. 44. bj*i Cip. XX- vtr. 8. Il Padre Calme t nel Tuo Dizionario Biblico, dice , che alcuni Geografi moltipli- cano le Cini di Boll™ olire non vedo ntppur io la 1111 la neccllità nteeilìr-à J ili Digitized by Google 22} era Governatore , infieme col Ca- rrello di Sclcath fi). Adunato il Configlio in Geru- falemme fu deliberato che fi dovene abbracciare Ja proporzione di Tantais, onde metto infieme l'Efercito , e prefo in compagnia il Legno della Santa Croce > il Re fi _ partì dalla banra Città , e fi trasfe- rir (altare li Cirri di Adriia , o Ediài dalla Tribù di ManafTe in quelli di Ruben per collocarla appretto Boftra , o Bolòr Cina come lo della licito Tribù di Ruben, Calmct raccoglie da Eudetta La Cicli per altro di Bottra , che il Nobile Tantais offeriva a Ual.iuino III. conlidcrando la liquazione del Caltéllo di Salcsth , e della Città di Adraco , che è ì' ifletfi di £ l-ii. della quale dovrò par. Iure poco più a. ami, inclinerei a credere , che fo(!c I irteli , che la Città di Bafin limata nella Tr.bù di Manallé di la 1 dal Giordano , della quale parlali nf.\t S'cre Carie. hi»t Cep. hX. ve.. 11. Sm.cath, oSelcha. tra anticamente una Una della Tr.bù .li Marine li lì Ciar la. >o fo i condri Settent rionali delFaefe di Uafan. Dft. Cip. Iti. Dir. .0. (il dal ri a Tibcriade alloggiamenti , ove furono fatti gli Pattato indi il Fiume Giordafinalmente tramezzo a molte , nemici, e grandi ftentì arrivò coli' efercito pretto un luogo chiamato anticamente Adrato(i). Qnì foiltirono i Criftiani de i nuovi travagli Arrivarono finalmente a villa della Città di Boftra molto defatigati, e mentre fi no inlìdic di . trattenevano negli alloggiamenti che fatti avevano prello la medelì- ma , venne uno fermamente dalla Città , il quale domandò di cfTcre introdotto all'udienza del Re, ove giunto , e trovatolo col nobil Damafeeno Tantais , lignificò loro , che la {]) Aurato . delle fiuerrc Chiamati dipoi al tempo Sacre, Cittì di Bernardo nftjmpes Tyr. Lib. XVI. Cap. X. lonventicinque miglia da lioftra verte Mezf.og ionio E'quefca la Città di Fdrdi, ed apps<V tenne alla Tribù di Manafle di !1 dal Giprdaiio, hfuc C-p. XIII. ver- 31- lidi' tana Digilized by Google trovava!! in mano de ì mandati dal Principe di Daa i quali era fiata congegna- Cirtà la faldati mafeo . ta dalla moglie dello fteflò Tantais che Ì fari della Daniafceni li Rocca > erano impouetV che avevano e > .(cacciato dalla Città tutto il Popolo , che portile enere di fofpetta de- vozione al Principe di Damafco Difperando perciò l' Efercito Criftisno della conquida , e polle ib t' imprtfi * B°^ r* v " " vm>n , lafciarono quel Paefe ,' e dopo avere fopportare deleftreme fatiche , che ne ftupivano ftefli nemici > arrivarono a Gadara fi) e dipoi a Tiberiade, ove molti foldari li divilero » tornando alle loro guarnigioni Venuto poi il Re in Gerufalemme fu ripofta la Santa Croce nel foliro fuo luogo, e tutti furono lieti di rivedere il della Citrà di Boftra ' l' gli . Tom. VI. P Cadmia. Antica, (l) fu il Lago tile del di lì . loro e celebre Cittì preC dì Tiberiade nella parte Orienin quel tratto di Paelè , medelimo che formava dal la Mezza Tribù Fiume Giordano. di ManafFe Digitized by Google loro Principe, della falvezza del quale erano giunte poco avanti delle notizie molto dubbie Dopo la perdita fatta da Ì CriItiani della Città di Edcfla , molto reftarono inferiori , e debilitate le forze loro in Oriente Fu perciò di nuovo predicata in Occidente la Crociata , per cui modi dalle zelan-, . ti Prediche di San Bernardo , fi raof- fero da loro Stati in foccorfo della Terra Santa il Re di Francia Lodovico VII. e Roberto Conte di Dreux fratello dello fleffo Re , e I' Imperatore Corrado III. con Enrico fuo fratello , e molti altri Principi , e gran Signori, e Prelati, sì della Francia , che della Germania S. Bernardo era flato deftinato per avere il coniando generale di tutta l' Armata ; ma egli col confenfo di Papa Eugenio III. a motivo della fua deboliilinia compleffione, ricusò tale incarico, e li difpensò anche di paflare nella Pa- Digitized by Google Nell'anno pertanto 1147. ft^'AV"moflèro quefti Potentati co' lotoj^''' 1 numerofifiimi Eferciri alla volta del-™ fr,t"l p Ja Terra Santa. L'Imperatore Cor- *"* T,tr* rado era» fecondo le' convenzioni pallàto già alla volta di Coftantinopoli fin di verfo la fine del Mefe di Maggio con nn' Armata delle più numetofc eflèndo compatta di l'et- tanramila Corazzieri re i , fenza conta- Cavalli leggieri, e i dì fettantamila Cavalli, forte quella del Re Pedoni. fi E dice, che di Francia. Arrivato Corrado in Coftanv™?'0 ' tinopoli fu accolto dall' Impera tore"^"i. Manuel Comneno fuo Cognato con mptti. mille dimollrazioni di affètto , e di ftima, ma a chi non p nota la fedo ' Greca ? Manuello medefiino fu que, che fe l' intefe fegretamente co' Turchi dell' Afia Minore , acciì» pacando i Crociati per quelle Terre gli ' ' o-tfoàto ' fonerò battuti, e difperfi. &c«-rm&> BBJ Nè le fue cure andarono a vuo- to , mentre marciando Corrado col Digilizad by Google 115 fao Efercito per l'Alia Minore i le Guide , che per (corta del cammino gli erano ftate date da Mannello, lo fecero a bella polla traviare per laoghi deferti ( e mal ficuri ove potentini ma armas' imbattè in una ta Turca . Le Truppe di Corra- eflènda deboli di forze per le , fatiche l'offèrte per malìzia de i conduttori in quel difaftrofo viaggio» furono rotte facilmente da i 1 tirchi , e queir innumerabile Efercito di Criftiani reftò ridotto alla deci- do ma parte « la quale andò a riunirli colle Truppe Franceli . che effe pure giunte col loro Re in Coftantinopoli , ed al folito bene accolte dal Comneno, erano poi pallate nett* Alia Minore , ed avevano il loro Accampamento predò Nicéa. T. V. Gap. carraia Mia ìh 1 «wH ' " a ndò cia » XV. Lo fteflò Imperatore Corrado il Re di Franfe ne tor, ivi a ritrovare con cui abboccatoli no poi in Coftantinopoli , ove 1' IrnOrientate non lafcio di competatore Digitized by Google compaflionarlo e di Seguitare a far- , gli delle particolari finezze. Paflàto Corrado in quella Capitale ia rigida ihgione dell' Inver- no, fu poi i'a eflèndo la _, " approdò felicemente in Tolemaide e di li pafsò in Gerufalemtne 1 ove fu accolto dal Re Balduìno , e dal Patriarca fra le acclamazioni di turco il Popolo Il . condurre dallo ftef- Co/£m«*™Nava-/' 0'''0 TrrS"""' Terra Santa , ed Primavera dell'anno 1 148. tatto Comneno con una Armata le alla volta della Re Francia di Lodovico , all' \m- m fatto accorto del fucceflb " f> „%" peratore Corrado , viaggiando per e Afi* l'Alia Minore tenne diverta ftrada, Mimrt, Giunto al Fiume Meandro , oggi Madre Natòlia, trovò nella i Turchi , che volevano opporli al fuo paflaggio; ma nella parte oppofta le Truppe del Re trovato il guado panarono oltre il medeiimo , e fi azzuflàron co' nemici , fopra de i quaottennero una gloriofa Vittoria , e li fi arricchirono di un grotto bottino. uJ T so rane , cammino Afta dotto Minore. ^ om nr/i' non ebbero in mentre feguirando ii loro vedde queir.' Eferc ito ri- L'iftefla fontina xt% f'^^^yi. appreflb li fra ; ( la e quivi Grettezza di alcuni venne attaccato dai Turchi , i quali cogniti appieno de luoghi t ove combattevano » menerò in grande fcompiglio iCriftiani, i de' quali moltiflimi renarono uccifì, e molti altri Furono fatti prigionièri ; quei poi , che potettero fcampare dalle loro mani , fi dettero ad una pre- cipitofa fuga t - Rl Si riunirono finalmente gli adi quello defolato EfercitOi il quale giunto a Sa t alia (i) feguiiò il FEfinin vanzi /«» Hcic Afa ^'=»- v i a ggio per terra; ma il Re ivi s' - tv paffuto m_ SatalIì , che enti chiamali ancor oggi, ed è lunata fui Mare in un Golfo, che porta lo Beffo nome. Era quella l* antica Cina ili Aitali) nella Pamphilià , Ove gli Apolidi San Paolo; e San Barnaba vi predicarono il Vangelo À3- Apo(!i Cip. XIV. vir. 24. Della Pimphilil ne è ora parte quella Provincia dell' Alia minore, che i Turchi chiamano Caral- (i) Digitized Google imbarcò , e con felice navigazione approdò a Porto Simeone. Di lì venne in Antiochia » ove fu accollo onorevolmente da Raimondo Prin1 cipe di quella Città Intanto , anche l' Efercito arrivi» a Selcucia (i) una porzione del quale li incamminò verfo la Pateftina feguitando a tener la via di Terra , l' altra s' imbarcò panando al fuo e Mare . Ancora il Re dcflino per Francia , Lodovico partito finalmente di di An- tiochiagiunfeinGerufalemmeincon- arr ; va ,*„ con gli fteflì onori , che era (la- tonfatrato to p + ttmmt. Seleucia Cittì della Soda, didima al. Fu trimenti col nome di Sf/««* quelli fabbricata di Seleuco Nicatore. Era la medefim» limata preiìb al Porto San Simeone, chiamato oggi dagli Arshì Seldin T. V. Cap. XV. inclinando io a credere, che Soldin medefimo lia l'antica Seleucia , giacché quella Città era fui fi) PW« Mare, o almeno mo, mentre iare in Cipro Sa a Barnaba . qui vicina al medefiimbarcarono per pigSan Paolo , e liL ver- +• aitai i' gli Apolloli Alt. Affi' Cat- % Digilized by Google _ to ricevuto in quella Capitale i'imperator Corrado che ebbe ciafeun Soddisfatto propria devozione nelTtjlmtiA .Principe alla la vifìta dei Santi Luoghi di Gcmfalemme, fu intimato di tenerli nel.. la Città di Tolemaide un General Congreflb , al quale intervennero il Re Balduino, la Regina Mclifenda fua Madre , il Patriarca della Santa Città , l' Imperatore Corrado , e Lodovico Re di Francia con una quantità grande di altri llluflri Perfonaggi, tanto Secolari , che Ecdelìaftici, fra i T. Il.Cap. quali II. vi , come 11 accennai nel trovò anche Gui- Bellagi noftro Fiorentino Cardinale di Santa Chiefa del Titolo di San Grifogono , Legato della Sede do Apoftolica in Oriente. In quella Generale Adunanza zknt pir fu trattato , e deliberato l' AlTedio della Città di Damafco (i). Si po- Drlittra- fil Damasco. Amie h illima ili , e celebre Cit- della Sor!a= oragli Arabi ScUm . U chiamano ««- Digitized by Google fero perciò in marcia il di 25- di Maggio 114S. e preceduti dal SanLegno della Croce pervennero to Città di Tiberiade » e tenendo il Lido di quel Lago giunterò po' alla lungo Queft*. Città è loggetta all' Impero Ottominno fin dall'inno 151CÌ. in cui Soltan Sellino I> la eonquiflò ibpra Ì Mamelucchi di Egitto , che ne godevano allora il pottèflo. E' rimarcabile una notizia riguardante quella Cittì , che ultimamente ci ha (bm- minillrsta ili il Sig. Domenico Maria Min- eruditismo Scrittore delle cole della noflxa . Egli nel T. XXII. della celebre Opera de 1 Sigilli", iti aggiunta dell' illuuraiione di uno di sili allo Spedale degl' Innocenti Patria fu a appartenente ragguache uno de i primi Bambini, che 1 condotto a quello Spedale* dopo l di quella glia , folle Cina di Firenze , ci gliuolo ili una cofpìcua Pedona, che era grande autorità nel Governo di Firenze, per cui dagli Scrittori ne È taciuto il nome della Famiglia. Quello Lorenzo pertanto fatto adulto e panato in Oriente fi trovA poi Schiavo del Signore , che allora governava 1» Città di Damafco. Qaefti difendo flato allora di iJ4 poi a CefaciSa di Filippo i e di 11 pattarono nel Paefe di Damafco, ponendo i luro Accampamenti al Cartello Dora.non lontano dalla Città di Damafco dalla patte di Occi- den- avvelenaro , ebbe li forte di eflèrne guarito dal detto Loreiiio, in ricompenfa di che alla fua morte lo lafciò Erede del Governo di quella Citta. Il detto no Uro Fiorentino pertanto Fabbricò in Cina di Damafco un Caftello, gli angoli del quale gli orno colle Armi del. ella la nclìra Citta di Firente facendovi fcol. pire il GigLio, e i Leoni, come Ci offerta iìnaa'noftri giorni, anche in virie altre Torri , che circondano le mura di quella Cittì » Damafco è anche giorni noftri delle più cofpicuc Città dell' Impero Una Ot- tomsnno ; ella è di populaiione grande , giacché gli abitami di effa , comprelìvi Borghi, li conta che fiano fopra cin- i quecentomda Vaftìflimo è il Tuo Commercio. E' ÓWiofa di turtociè, che È neceflario alla vita dell'Uomo, ed ameniflìma è la fua fituaiione. E fino di i tempi de Profeti era chiamati, Cittì commendabile, luogo di delÌ7Ìs, e cafj . i del piacere, Oerem. Cap. * Anni Cap. I. XUX. vfr.ij. per. s- Digitized by Google \ dente » glia- . , le i5 . non quattro , o cinque mi- Indirizzarono indi la loro3 cW«- Alla detta Città ; divi-,!' ' e armata. Efercito in tre diihccail primo era comandato dal marcia verfo derido l' menti Balduìno di Gerufalemme , il fecondo da Lodovico Re di Francia , ed il terzo dall' Imperatore Corrado: Le armi Crith'anc t'operarono ICr ;a;„; coraggiofamente i primi oftacoli , che fittrtn i trovarono fra gli Orti> che fono i primi tfitOccidente ; e a Settentrione della Città , ove gl* Infedeli lì èrano fat', Re ti forti fra gii alberi tezza delle lìrade Orti mede fimi : , , e fra la Gret- che dividono Ebbero un altro incontro fponde del Fiume lo la gli alle ftp-rum che feorre pref- fi"" quello pure fa nemici dandoti alla medefimai , a • ma fuperatoi ed i fuga furono contenti di poterti ricoverare nella 11 dia Città in quella ; Digrlized by Google ronu vicino alle Mura fra Occidente, c Settentrione, principiando le loro operazioni , nelle q-jali erano molto avanzati, e già i Cittadini di quella principiavano a difperare delloro divezza la Giunte finalmenre Je cofe a un era per cai che la Città P° tere de!!e arn " d 1 Cri " li jhfiitans .termine aipIX Ae ^ m ftiani , alcuni Primari Signori del Regno dì Gerufalemmc feppero fraudolcnteinenre perfuadere i Capi dell' Armata Crillianaalevare l'AfCedio da quella parre della Città) e rrafportarlo nella parte oppofta , cioè all'Oriente, e all'Andro* dicendo, che da quella binda le Mura erano ad lì ci • e facili , facilmente pronper- non fupponendoli di avea Armata de Tradi- ne " a P co P r parttof tor ' F$*' , deboli con maggior falciarono SÌ S mn^ m"ìu te più acquiltariì icrifliatii •""'""'^''fiiadere sì alta i ' sfera , gli alloggiamenti nella parte oppoita onde (i . levati di trasferirono Ma trovarono ivi Digitized by Google una gran penuria di acqua dalla quale godevano prima ; o privi furono i foldati di quei vantaggi che ivi , , loro fom mi ni Aravano l'abbondante quantità degli Orli , che erano a Occidente - Le Mura fi effe da quella ban- Uvmn r daj non le trovarono cosi facili al- "JT"1'" * "" '" hi conquida, come erano loro fiate '^r r ^ l - raDprefenrate . Intanto i loro anti- umnu. chi alloggiamenti furono occupati dagl' Infedeli , i quali ivi fi fortifi- carono Dall' altra parte principiando a mancare nell'Armata Criftiana le vettovaglie * ed ogni altro ne. ceffario far comodo» e difperando di maggiori progrefli conrro Dafurono coftrerti i Principi ; lied io % a lafciare queir mafco A Criftiani e a tornartene in Geni tal emme Fin da quei tempi furono 7^-0fi"*?' fi. rie le opinioni inrorno al motivo di ^J^'JJf „ quefto tradimento Fu detto , che i macil ero fol imita no cripti», Signori del Regno procurafléro quell'inganno per invi. G dia Digitized by Google dia di Teodorìco Conte di Fiandra , il quale venuto in Terra Santa folta nto ùltimamente col Re di Francia , aveva già fatto un maneggiato per aver egli il dominio di Damafco quando , foflè flato con- quiitaro. Altra opinione fii , che i nefi comprailero quello tradimento con delle generofe fomme di danaro sborfate a tempo a quei Signori Ci e ro foli mi tari Finalmente vi fu chi dirti , che motore di tutto quelV inganno ne mici i ione flato Raimondo Principe di Antiochia' per odio, che portava al Re di Francia , Jtn di allorquando , panando di Antiochia trattenerli mi a ,' non volle ivi ed aiutarlo colle fue ar* i confini del fuo Prin- dilatare cipato. In folt a n za qualunque folle motivo di sì condannabile inganè certo, che i traditori erano nelle/Truppe' del 'Re Balduino 11L il no, il quale per altro quanto erafi non era feiente di fegretamente macchi- , Digilized by Google nato dagli flefli Grandi del fuo Regno \! Imperatore Corrado avendo _ , veduto V elico infelice di quella im- „rnd ia prcia , e conliderando in qual ma- OccidtHtr nìera erano fiate delufele fue Truppe, e quelle del Re di Francia, prete congedo dallo fteflò Re Lo. dovico VII. e dal Re Balduino , e imbarcò , facendo vela alla volta Acaìa , ove giunto lì abboccò col fuo Cognato (' Imperatore Ma- s' dell' nuel in Comneno ritornandotene poi Germania 11 Re Lodovico trattenne nel- fi /; ** * Santa Città fin dopo la Pafqua dell' anno 1 1+9. ove vedendo di non omìAmupoter euere utile di più a i vantaggi della Terra Santa , s' imbarcò in la Tolemaide, e dopo tornò ancor egli ne altra foddisfazione , i varie vicende fuoi Stati fenz' fe non di aver i Santi Luoghi; refìò bensì fcolpita nel cuore ad etto, e all'Im- vìfirati peratore Corrado una fvantaggiofc opinione de i Popoli £rifliani della Digitized by Google Sona» c particolarmente de di del Regno i Gran- di Gerufalemme.Porentiflimo Turco San- 11 guino Signore di Aleppo , e di cui ho più volte fatta menzione» moNo- r ì i n queft'anno 1149.» ed a lui faccene il fuo Figliuolo maggiore Sangtii'i , t gii fai. cede Mnmfa] pnft Norandino, o Nurrcdino. nuovo Principe Tur- Quello che ereditato aveva il valore , del Padre, vedendo la debolezza grande de j Criftiani Occidentali in quelle parti dell' Oriente , particolarmente dopo 1' infelice imprefa della Città di Damifco, pensò di occupare Antiochia 1 per cui li a- co dì "".t".' '*""J£ *"1 - vanzò colle fue Truppe a quella volta 11 Po'* ti P" nc 'P e Raimondo HcìmòiloM^ troppo fidan- nel proprio valore vol- le andare intrepidamente contro le armi Turche , ma i di lui Soldati inferiori di numero , non potettero nemiche, onde «filiere alle forze fegu) di e effi una fanguinofa Raimondo medefimo ftrage vi lafciò la Digirized by Google vita . Accadde le facto il di qucfto 29. deplorabi- Giugno' 1' all' no 1149.(1). Fece indi Norandino mille »"**»» danni nelle Terre del Principato V7WtT Antiochiano , e feorfe colle lue iti prn . Truppe fino al Cartello di Q_ Tom. Vi. (1) I] Tirio , fpeflb difeorde Harench o A- negli inni , • , e KjimonJo %ga\ nella Felli di S. Pietro.e Paolo Udì 17. di Giugno 1148.OCdi . amo ab Incarnatici!/ Domini tnititfmo ctntifimo qaaihagrfimo 0cittì anno ttrthdrcìmt tifai tfi atttem Savo, Principatti JHtnfe lunh , vigtfima fiptima étt MenJft, die Frfto SanSomm Apofielarum Petti , ir fault. Tyr. Ubigli. Cap. IX. Ma la Fedi di quelli Santi Apoftoli , i Greci , ed i Latini V hanno Tempre celebrata il di io. di detto Mele. In quanto poi alla differenza dell'anno, ficcome fecondo gii Scrittori Ambi , nelle colè lo- ro degni di maggior fede, legnano ctye Norandino fiicceHe al Padre Sanguino l* anno 544. dell'Egira, che corrilponde 1 gli anni di N'offro Signore "49> per. ciò non poteva efTo fatto eftet lèguito in addietro , giacché Norandino non venne falle Terre di Antiochia, Te non dopo morie del Padre, che legni nel ms- li Digitized by Google 0 Arech , Antiochia glia ; che non era dittante da fe non circa dodici mi, e lo preiidiò con buo- > lo prefe na guarnigione 11 Re d ' Gerusalemme fenten- rm,ì»v ptHi do in Awitihi* il pericolo , in cui trovavali tut- to ji p ae fe di Antiochia . pafsò in quella Città a confinare la Vedova Principefla Coftanza , e i Cittadini . quali lo ricevettero con eftremq giubbilo , fperando , che la fua prelenza in quelle Par» averebbe in1 cuflo timore ne i nemici 11 primo penderò del Re fu di fare adunare quanra genie potevati , coli' idea di . riprendere il Gattello di Harench , che pafsò ad ailedjarlo • ma eflendo troppo ben prelìdiato , e vedendo che a fuoi lungamente potevano eflere anche penderò» e fi rei trattenerli ivi sforzi inutili) Jafcioqucl fticul in // S'ibm fhoni, paffk Antiochia Nel tempo medeiimo il SoldanoMd'lconiofT. V. Cap.XV.) mila Xur- At'fiP'"- . i (i) Solcano, ^ueflo i unTitolo. che »p- Digitized by Google Turco attarli cui ti lì di gran potere , volle appiancor eflb dell' agitazione , in trovavano i Criiìiani per tan- finiftri accidenti , pafsò perciò Alia Minore verfo la Mefopotamia,conquifiò vari Cartelli, e andò poi a porre V afiedio a Tmbefcello , Fortezza della Contèa Edefla, ove fe ne flava il Conte lodall' # fcelino II. dopo la perdita della Cit- tà di Edefla. "' ... ... • Il Re Baldtiino per impedire, jÉjZ* " che anche quello nuovo nemico non d*) a Tii<, racefle maggiori progreffi , mandò a Cartello Hafarth: gli fortificare il fu facile di allora condefcendere il Soldanp d' Iconio ad un -• accomodamento, perii quale 'fofee--'^'"1 1 Imo refe al detto Soldaho rutti gli fchiavi Turchi , che aveva fatti fuile di lui Terre , e di più gli donò far ' ' Q-» preflb i Califfi ? Ar- valeva Generaliffimti delle Armii. Ma fu in appreso prelò arche per Tijolo-di Sovranità , -come è qui (opra iliaco verfo il Soldino d'Iconio. " " . Armamento di dodici Cavalieri , o fodero piuttofto gli ornamenti i i finimenti , c l'armatore di dodici Cavalli. Se ne andò poi il Soldanoie liberato afTedio Tflo di lì Conte il pafsb > nel la Iofcelino da quell" il Cartello trasferì in fi graziare per il giorno medeiidi Hafarrh , e Antiochi» a rin- Re dell' opera Tua liberazione prefittagli . Trattenutoli Balduino in Anuitmwt. 'iochla quel tempo, che poteva cffere ncceffario a mettere in tranquillità gli a/Fari di quel Principato, ritornò in mrttùi «w Gerufalemme Regno n Conte alla cura del fuo di EdeiTa poco fb- mentre l'anno II' pravviflea tali fatti, 1150. nel pattare una notte fegretaménte in Antiochia , ove era flato chiamato da quel Patriarca, e non fe non un fuo fervito- avendo feco re, fu colto all' improvvifo da alcuni Ludroni, e venne condotto m Aleppo , oye fra le afflizioni dell' Digitized by Google animo e , i tormenti del corpo fini la fua vita Gli Storici ci hanno lafciato poco buon nume di quello Principe Il Tirio lo chiama vir fupinus a patria degener bendiate yfirdibus af. fiuens libidine , dijfoluttts , fpretis permeiofa fequens. TyrXVII. Cap. XI Trovandoli il Regno dì Geru- » R*f"~ MG4za t in qualche ripofo , il Re '^ meìioribits lib. ' falenime Bildiiino reftaurò in parte la Città Gaza (i) e di fortificò la , elTendonc ±_ Q_3 Gai* Era quelli Città una delle cm* qa« Satrapie de i Fili (lèi e toccò in torre alla Tribù di Giuda IoJ~. Cip. XV. -ut. 47. E' li mede ima molto ri mine mata (i) . , . Belle Sacre Carte . Santone Giudice, eLiberMore del Popolo di Pio trovatori qui rinculalo di i di notte tempo tolfe le Porte di , quella Città , e caricandoli le mede-lime co'iuoi itipiri, e ferrature ("opra le proprie fpalle le portò nella fommìtà del Fiiiftéi M. , Vicino Moute. Cap. XVI.vtr. j.Per tradimento di Dalidi , venuto poi nelle mani de i Filiflei, effi gli levarono gli lo conduKero qui, ove lo forto- «chi, e Digilized by Google %4à Mura allora fniantcllate le di abitanti i i L' og- " a i „ . . i e priva dette poi la cuilodia dela i Cavalieri Templari! mede lima la •v tìiiivt i Filili., Mi Gaza Tempio del Loro Dio Uaeon ; lo fecero qui con dime per fervir loro di [ratinilo, e di divertirne imo t la qual tola ivendo' egli filffétta per qualche tempo, fi appoggiò poi alle Coloni*, che ttggenano il Tempio i ed invocato il Signore, perche gli relìituiflé la fui priftina tafli, abbraccia due delle medeìime le it olii-, e fattole cader* cagionò fa rovina di tutio il Tempio , ove mori egli con molti Fililtei , ed il nomerò loro Tu ti. le, che la Santa Scrittura fi efprime , che Santone aveva uccili più Filiftéi aio. rendo, che non «veva Fano nel tempo di fua vita. Mutui; Mulhfytt pioni mtrfnìt qt'.vn e»H vitti tctiJrrét. lu- Cip- Xfl ver. ?«• Gaia de i noftri giorni è pluttofto un grolTo Boigo divifo in due pani, uni fu. tili. Giura, ed ha .periore, ove è il non» fonato lleflb 11 il e diltint. dagli Arabi patte fu- Cartello, ma fé parata mente altra parte inferiore prefa col nome di 1' , Ha- Digitized by Google L'aggettò dì tale imprefa fu flringere la Cittì di Afcalona anche dalla parte di Mezzogiorno banda le rollava la detta Città di Gaza. I Criltiani Occidentali aveva- uiWirmt no già perfo la Contèa di Edefià, infintfr» e il Principato di Antiochia era J **! * /j s' * fpeflò in preda de i nemici Il Redi dalia qual ji . gno poi di Gernfalemme , confide- raro in particolare, era tranquillo; allorquando fi rifvegliò nel Re Balduina HI. l'ambizione di regnare folo , cioè di levarli dalla iog- gezione di Melifenda Tua Madre , la quale feguirava a governare infìeme con cilo. Per fcaniare in tali circottanze ogni lunetta confeguenza , venne conclufo i che il Regno folle diviSoì fialduino prefe per Tua porzione le Città di Tiro» e d'Acri,, e le altre Città polle a i Lidi del Mare con tutte le Terre di loro appartenenza i ed alla Madre rilafciò la Città di Gerufakmmc , e la Città di CU Na- Digitized by Google Napulofc Capirale della Samaria, o di quel Paefe , che oggi dalla medefima chiamali Napulocon tutte le Terre , umilmente ili Città fa di loro appartenenza Per poco tempo per altro tettarono le cofe in tal guifa , mentre il Re ftimolaro , e configliato da alcuni Primarj Signori del Regno * pretefe di fpogliare la Madre di quanro le aveva concedo ler egli eflère l' afiòluto , e di voPadrone del Regno. La Regina ricevuto un tale avvilo jteftò piuttofto forprefa, che maravigliata , onde lafciò immediatamente il foggiorno di Napulofa , ove fi era riabilita » e pafsò in Gerufalemme Balduino intanto andò a Napulofa i e l' all'oggetti) alla di lui ubbidjenza , indi pafsò oltre , e li conclude fotto la Santa Città , ove attediò la Madre , la quale fi ritiro nella Fortezza I Cittadini di Gerusalemme non Digitized by Google non volendo incorrere nella disgra- diBalduinojgli aprirono zia le Por- te i ove egli entrò colla fua gente colla quale andò Corro la Fortezza per impedire qualunque foccorfo alRegina Madre» non mancò Baiduino di fare intorno della Fortezla za, anche delle maggiori oflilità, e per varj giorni fu combattuto con quei che erano alla cuftodia della mede lima , . Re 11 nè di vere 11 la era decifo fu Ila fua idea, fi farebbe partito fenza aFortezza nelle mani, on- de alcuni Signori zo menerò lì e tratrarono la pace , fu conclufa , con che nunzialfe la Città di al Re fuo figlio , di mez- la quale Regina la ri- Gcrufalcmme contentandoli el- Napulofa * come feforma tornò la tran- la di ritirarli in gul , e in tal quillità nel Regno , e nella Cittì. Il Santa — S! Re che vedeva ido il il , . ?»«/ dar M> » *"* Princip»-** iiuiuh che Tempre # tinti*- Digitized by Google pre non poteva efière lì preferite in pregiudizio degli affari del fuo Regno i pensò i trovandoli in Antio, di proporre alla Vedova Princhia Coftanza varj nobilillìmi paracciò ella Itegliene quello che piaceva , e li rimaritane , ma volle accettarne alcuno. Balduirio conofeendo > che , giacché cipefla titi * più le ella non Onde nulla vi èra da concludere la Donna era occupata da qualche altro incognito amore(i) lafciòqucl Pista* Da # tdt ci Antiochia pafsb Tri- in polì per procurare 1' accomodamento di alcune differenze , che erano infarto fra il Conte Raimondo la Contefli Odierna fu» moglie ; trovavali ivi anthe la Regina Melifenda i 1» quale veden- di Tripoli, e do» (i) Coltimi PrincipefTa di Antiochi» Vedova del Principe Riimondo ricusò •Ilori qualunque nobile partito di rimaritarli, per l'ufferio, che portivi a Rinaldo da Ciftigtione femptive Soldato che /poto poi nei uff ' Digilized by Google ìfl do » che non era flato poflìbile di riunire gli animi, prefe feco la Conlena per condurla in Napulofa , ove foggiornava. Conte Raimondo per altro non mancò in tale occasione di anli dare ad accompagnarle per qualche tratto di itrada fuòri della Città, ma facendo ritorno fu còlto dagli fra il Foflò , e le Mura della Città di Tripoli) ove fu barba- aflailini ilella ramente uccilo Balduino , che era in Città , feri- tilo il funefto cafo, fece tornare addietro la Regina, e la Cornetta; e data onorevole fepoltura al corpo dell' eftinto Conte rare fedeltà a fece indi giu- ; Fcudararj d! confermare quello Srato alla Vedova Contelìà , e al Giovinetto Raimon- do tutti figlio dell' eftinto di ciò lafeiò la ed inficine colla verio il fuo i Conte Città di Madra Regno . ; dopo Tripoli* s" inftradò Y ,. . fr'7„só". Correva l'anno 1151. allora- Al R,gB , il R* con buona parte del- <? fi '™- quando lue genti irovavafi in le NapuloCl. Nel tempo mede fimo quattro Signori Turchi , i quali dicevano > che a lo- perveniva la Città di Gerufaper titolo di Eredità , mederò infieme un poderofo elerci to per venire all'acquiUo della medelìma Andarono intanto a Dani ileo, ove quel Principe procurò di di (Iliade r li dal renrare queir imprefa , coinè cofa dì dubbio evento. Nulladirneno > fenza farcafo di tali avvertimenti) (labili nella loro rifoluzìone , vennero avanti , e panaro fi lemme to il Fiume Giordano s'incammina- rono verfo la Santa Città , ed arrivarono finalmente a porre il loro campo fui Monte Olivcto . Ciò melTe lione i in grande appren- e cofternazione gli abitanti di Gerufalemme , che vedevano il nemico dalle ftrade , e piazze della ftefla Città , e più fi trovarono dubbiofi i e incerti della lor forte , confiderando , che la maggior parte della gente d' arme era a Napulofc Digitized by Google ove per altro Spedirono occorrenti notizie Cubito le Frattanto rimedi dal loro pritimore» ponendo ogni fiducia in mo Dio fi Trovarono con tanto coraggio da ufcire dalla Città , e di andare ad affrontare il nemico riufci; rono così felicemente nella loro re- che non Colo lo sloggia, ma di più per le difficili j e che conducono , t facendone di effi una continova rtrage , la quale fu magfoluzionc , rono dal Monte Olivero lo infegti irono montuoie ftrade verfo Gerico allorquando fuggendo lì > trovarono di fronte anche il Re Balduino > il quale partito di Napulofa colle fué genti fe ne veniva a giore dar foccorfo alla Santa Città Trovandoli i Turchi in tale fi- liazione .convenne loro difordinarlì interamente , e fuggire in qua , e in là , e per ogni dove trovarono la morte , per il che pochillimi furono quelli; che tornarono alle loro cafe . Accadde quefto vittoriofo ' fatto delle irmi Criflian* il dì 31. di Novembre dell'anno 11 52. La ricevuta vittoria dette mo a i prefa ani- l' imAfcalona , Città la quale aveva faputo reiìftere con, e ebe tuttavia roil dominio de i Califfi, CriJtiani per tentare di fin allora tro le loro forze llava fotto di Egitto. Re , meflè che ebbe infieme Truppe , prefo il Legno Santa Croce, s'incamminò» 11 tutte le fue della , e con gli altri più cofpicui Pcrionaggi del Regno al- col Patriarca la volta di Afcalona> e il dì 15. di Gennaio 1153. pofero 1' Afledfc a Mare , e per Terra Erano già due meli, chciCriquando quella Città per , «ftìani flringevano Afcalona, arrivarono conforme al folirp alla de i Santi Luoghi molti PelOccidente, i quali dopo Pafqua, che celebrarono in Gerufalemme, volendo tornare a i lo- vifita legrini di la ro Paclì sferirono , d' ordine del Re li tra- ancora. quefti all'Attedio Digitized by Google di Afcalona, per cni l'Eferciio lì fece più forte Gli Afcaloniti , ebe andavano perdendo le fperanze di poter più reggere qnell^ Cittì, furono riconfortati Mefe di Giuuna Flotta Na- nel profliniq gno dall'arrivo di vale > che portò loro degli aiuti dalla parte del Calino di Egitto fenza che le porcile effere impedito 1' infreno nel Porto , giacché cflendo maggiori le forze Egiziane , vollero i Legni Criitiani non tarli colle lito loro cimen- piccole forze all'o- troppo incerto di un'attacco navale Nel tempo , che V Attedio di Afcalona continovavafi Nanntiht , Norandinn i™<* Signore di Aleppo pafsb all' impreCittà di Damafco-, la quaprefe colla forza, (cacciandone il ^"'J"- fa della le Principe A' Criftiani non piacque troppo, che quella Città venifie in potere di un Signore sì potente , in luogo di un Principe debole , edefche prima . femminato , vi era , ma Digitized by Coogk L' imprefa dì Aleatoria > gli ritenne da ogni altro peniiero. dopo quella Città Intanto a- Attedio ver folletto un rigorolb lì arrefe alle Ardi cicca fei meli mi Crifliane il dì n. dì Agolìo , ti 53.(1) concedendo Afcalo- agli niti (1) Eccoci qui a i Col'ui sbagli di Cionologi3 . In ogni Edizione deiTirio , troviti che li teli di Afcalom fcguiffe il di u. di Apollo' 11 54. hfnno ièguitato , do atientstrrenie molli e Scrittori io roa pei alerò ofler vali- li Tua Iflorìa dal C*p. XX. il Ctp. XXX del £i*. XML fi veerrore mentre nel Cip. XX. 1' Andri Anno [X. del Rena 1 1 JJ. lo chiami gno di Bslduino HI- « 1* Anno 1 1 54. I* l' ; I' Anno X. dei Regno qual inno farà flato Tuo Regno il HiJ. ? ( Di. , adunque del morirai nella line dello torlo Capitolo il vero anno in cui principiò 1 regnare Bai. duìno III. ) Di più 1' Attedio di Afcalona non Teguitò , che circa Tei Meli di tem- no onde fatto nel Io fteflò flato l' acquifto doveva ellere 115], poiché dil Caf. XXI. dei. Ut. XVII. del Tirìo roedcllmoli può penifGmo congetturare che poCini X A*»'™"' netlpro l'AITedio alla Digitized by Google, niti i ?5? che potettero ufcire colle loco donne > e figliuoli , e roba ; e la Cit- tà congegnata che fu ai Re , quelli ne conceUe il dominio al fuo Fra, tello Almerico Conte Accadde circa l'anno non di Giaffa. in quelli tempi cioè n Re rtm. 1155. un fatto, che t* >\f***, Criftìani^"" troppo onore a fa i R Tom. VI. del A?i'bY't ' Tonti . dì 15. Gennaio , il qua! giorno per altro , fecondo la maniera dì conlare del (utravia fieli' anno tifi, non principia in quello luogo , come altrove a contare 1' Anno Te non il Tino, cadeva giacche d>l dì dì Marzo, la qual confusone Epoche fece dire anche di Errori, e di Padre Paoli Cai. Dipi. pag. 444. che Cittì di Afcalona folle acquìftara il dì 11. di Agodo it S i. e che vi lì Sofferà al la portati all'Allego fino dell'antecedente il che neppure torna a marmentre, come fi è oltervato pote- Febbraio tello! , rò i Crilìiani il loro Campo lòtto AlcaIona il di is- Gennaio tnu Urirm pratHBim filitìbm tuffimi «Seva Kalindtit tebraarii tafiramifti fair. Tyr. Uh. XVII. Cap. XXI. Involto fra tanti vati' pareri caddi io pure { in quelto a pag.ij.J : ad allenare la prefldi Aftalona il di la. di Febbraio ii;x. Digitized by Google Regno del va Re il Gerufalemme di concerto . Ave- sbotto di colto i un dato prezzo , ad alcuni Arabi e Turchi , di quei > che abitano in qua , < e là (biro le late il loro tende , di poter palco- Belhame ne Panca della Città di > i contorni e particolar- mente ne i Bofchi circonvicini. Vennero al folito in queir an- no, e condotto avevano feco a confueti pafcoli i una quantità mag- giore di Beftiame , fra il quale erano de ibellillìmi Cavalli vi Alcune avare , e intere fìat e J»erfone del Configlio del Re approfittarono appunto di quella occalione . eperfualéro Balduino, che egli non era tenuto a mantenete la parola data agli Infedeli. f u perciò rotto il giuramento» e andando i Criitiani a forprendere Arabi , e quei Turchi , che quegli fulla parola del curi a paiolate la il i Re fc ne ftjvano fine fu da elfi uccìfa maggior part efuggirono 3 li altri t ed Beftiame cadde tutto in potere de i Criftian] provate mi , elfi gailigo il fletterò poco a dì quella azione. Norandino divenuto già Prin- Pantaleo > pafsò all'aflèdio A!r.jlt di Filippo a pisi*. , o (ia Cefaréa ne era allora Signore Anfredo di Torone, Grande Scudiere cipe di di Panéa , della quale Regno , non poter da del il quale vedendo di fc folo far renitenza a Norandino, conceflè perciò, col con. fenfodcl Re, la mera della Città ai Cavalieri Ofpitalari , i quali Gradarono verfo la Città molte vettovaglie mini, > c ma un groiìò rinforzo di uocaddero quelli nelle for- i nemici ,da i quali molti ne furono nccilì , e altri fatti anche tutre le provvi- ze fuperiori de prigionieri, e vennero nelle mani dì Noran- lioni dino , valieri per il qual fortuito cafo non vollero i Ca- faper altro della Città di Panca a loro , e la redimirono al Grande Scudiero Intanto Norandino flrinfe magparte della aflègnata R a gior- _ giorjHcnte la Citrà , e refofi gii pa : drone della medefìma aveva coftretti gli abitanti a rifugiarli nella tortezza, ove gli aveva ridotti all'ultima difperazione ; allorquando pervenute tali nuove al Re Balduino, Uni quelli le Truppe del Regno e andò verfo Panéa ma Norandino non , ; volendo cimentarli ad una battaglia col medefimo Cartello , Jafciò > l' aifedio del avendo prima dato fuoco alla Città; e fpianarene le mura del- niedefima, lì ritirò fu i confini di quelle Terre per attendere altrove 1* occafìone più lìcura di battere le la Truppe Crifiiane. Confolò Re il gli afflitti abi- tami di quella Città , della quale ordinò la riedificazione, avendo perda ogni banda per follecitarne il riordinamento , prefìdiò poi il Cartello con buociò richiamati gli Artefici na guarnigione , e mefia la dovizia delle vettovaglie nella Città pensò a partirfene lafciando ivi tutra la gente , che aveva a piedi Digitizad by Google Prefa incanto feco tutta li Ca- n *' » fr di panare ' '" " , deliberato aveva ' v al 1 eria a Tìberiade , e tenendo il Tuo canimino verfo la volta di Mezzogior- no arrivò al Lago di Melcha(i)ovo fece gli alloggiamenti; Pervenutane la nuova a Norandìno , fi avanzò quefti vcrfo il Fiume Giordano i e lo palsò fegretamente in quel luogo i che chiamai» il Guado di Giacobbe (il. , . Melcha (i) . r. n_ 3 Quello Ligo refi a a Ponente di quello ili Tiberiade.di dorè e diftanle circa venti miglia; beoti che il Lago Metcha non è lo ItelTo.che la Padule Cendevia come turino pretelb alcuni Scrittori, mentre quella, ds dove ha origine il Fiume Belus Plm. UH. V. Ca. Pie. IX, rimane ver (b il Carmelo(T. II. Gap. III. e Cip. IX.)ed è lontana da Tiberiade circa trenta miglia Guado di Giacobbe, ed in AraboCiir Iaacub, cioì Ponte di Giacobbe, il quale rimane fra il Lago di Maron, e quello di Tiberiade, in quella parte del Giordano che chiamali Minor Giordana (T. III. Gap. XI.)Qul appreuo rifu poi fabbricato un Cartello, che portò lo Sttt, (i) lo nome di Guado dì Giacobbe Digilized by Google i6l 11 Re la mattina cónfeemiva i fenza timore alcuno levò le tende dal Lago di Melcha , e fi poie in marcia per continovare il fuo camverfo Tiberiadei allorché iì trovò forprefo da i nemici. Procurò di oppor/ì alle forze dei medeiinii , e di far fronte con tutto quel coraggio , che gli permetteva il nu- mino mero inferiore de le circoftanze di prefa, i fuoi Soldati una inafpetrata ma non potendo più , e for- reliile- all' Ìmpeto nemico , fi dette alla fuga , ed ebbe tempo di rititarfi nel Cartello di Saffèr (t) eflcndo fiate difperfe le fuc Truppe, e molti co- re fpkui Perfonaggi caddero prigionieri, nelle mani del Turco Norandino. (ì) Sa»fet. Ciftcllo d; i Cavalieri Tem- plari. fc' comune opinione, che queir» Sacre Cario per l'alTedio pollo Sila roedefima da Oloferne Generale di Nabochodonofor Re di Babilonia, dal quale fu liberati mediante la morrò darà allo flellò Olofisin» di Giuditta Li*. Mici Digitized SuccelTe quello fatto Giugno 1 il dì io. di 156. Il Re fentendopoì quelle Contrade lìbere dal nemico lafciò il Cali e ilo di Salice , e con quei pochi , che avevano avuto luogo di ritirarli feco, pafsò in Acri, ove fu accolto con molta allegrezza. Norandino conlìderando 1 che V Efercito Criftiano doveva effere indebolito 1 tornò dì nuovo all' alle* dio di Panca itrignendola a fegno tale, che l'aveva quafi ridotta nella trifta lituazione di prima - Ma avvilitone il Re Balduino , queftì man- dò dal Cubito a domandare i foccorit Principe di Antiochia, e dal di Tripoli , e adunate ancor Conte egli le fue Truppe, fi incamminaro- no alla volta di Panca , e ti rifeontrarono tutti a Caftel Nuovo in un luogo chiamato Nera - Guardia , di dove potevano vedere la vicina Città aflédìata Tyr. Uè. XVIII. Cap. Ma Notandino , fentendo la moda dei Criftiani, e che già fi avvicinava4 XK R *P vano al folito lafciò i c Staio tà Tn&rtn fi libera là Cit- ritirò tulio frontiere del Arrivò ' in quello tempo Tuo in Ba- con/* di ruti Teodorico Conte di Fiandra i Fiandra che altre volte era venuto in Ter- il'%"ts ' £ Imfrtfi r.ef*vi. ra 153,113 ' fo P r* U di cui conli S lio molto contavano quei di Gcrufi- lemme. Fu intanto — -.- i : deliberato di pori D...r» „„,„;,.„. ,1 Conte di Tripoli li avanzarono verta Antiochia) ove unita là gente loro a quella di Rinajdo Prìncipe di Tóros Antiochia, ed a quella Principe di Armenia , che venne ad accompagnarti con efli, pattarono di O tonall'imprcfa di Cefaréa full' te (i) 'la quale attediarono, e prefero per forza, ma non venne in loro potere il Cartello, e ciò a motivo di alcune diflenlioni inforte fra il Principe di Antiochia i c il Confui Fiume Oronte, oggi taT. V. Cap. XV. dì CiiAi^A riffi ts di Fiandra , onde contenti delle ricche fpoglie acquiftatc nella Città i la lardarono in abbandono , e fene tornarono in Antiochia. Sotto il Re Folco, come a fuo R; luogo lì èviito,erali acquietato dai «a Cafieiu un Cartello oltre il Gior- ol "s * n "" dl"">(i) ìndi tornò quello in potè- Crilliani dano re degi' Infedeli per negligenza» e poca cura del Prefidio Criftiano Nel tempo poi, che il Re Baiduirto III. trovavali in Antiochia, per opera della Regina Melifenda , c parBalduino dell' Itola . a cui il Re parrendo aveva lanciata la cura del Regno , venne di bel nuovo in porTelTo de i Criftiani » e cib fu nell'anno 1157MI' a!,,, b.nd. il Re , che A tuttavia trovavali in Antiochia, au cajltll* portò Con gli altri Principi all' af-iiff*r«rf* ticolarmente di fe- chiamato d»gU ti) Queflo Cartello vien Scrittoti delle Guerre Sacre, Spelo nei, Por-:, teua di gran con fiderò?.™ e di là rial Fiume Giocano. Tyr, L.b. XV. Cip. IT. Kb. XVIII. Cip. XIX. Ut. XXII. Cap. XXI. Digitized by Google 266 Harench fedio del CaUello di no ad Antiochia! sto gli vici- già flato conqui- Noranvann ne ave- anni addietro da dino> e che allora in va Balduina tentato il riacquifto Fu quella volta più felice , mentre dopo averlo alTediato, venne indi in fuo potere , e lo contegno al Principe di Antiochia , a cui perveniva. Lafciò poi il Re quelle Contrade » ed accompagnato dal Conte di Tripoli, che lafciò nel fuo fuo Rej fe ne tornò egli nel gno inlieme con Teodorico Conte di Fiandra. Stato Venuto Mmufoi bfttute c°'**™'' . , - me, il e guarito il Re in Gerufalem- Turco Norandino da una P Er (:olofa malattia, che lo aveva allalito , elìèndo 1' Eftatc dell' anno 1158. li portò queili improvvifamente all'allòdio del CaUello Sueta , limato nella parte Orientale del Lago di Tiberiade. Il Re ed il Conte di Fiandra pretto occorfero ' Truppe. Norandino fentito,cheilRefi colà colie loro ap- Digilizeò bj ppproifimava le Tue forze i6 7 venne incontro colBalduino a tale avvi- gli , fu i fatta orazione davanti ii Legno Croce , che era portala da Pietro Arcivefcovo di Tiro, prefemò la Battaglia alle armi di Norandino > e dopo un fiero comdella Santa i dichiarò la Vittoria in faCriftiani Accadde que" fio felice fucceflb il dì is. di Luglio 1158. Pafsò Ìndi Balduino fotto l'alfediaro Cartello, e refolo li- battere vore de il i . bero* lo prelìdiò con buone forze > e tornò in Gerufalemrae lieto della ricevuta vittoria Arrivò nel di quell'anno Tiro ratore Mefe di Settembre 1158. nel . merofa poi Tt»it»a dui' Porro dìMpotr Teodora Nipote deirimpa- 7"*^*' Manuel Comneno deftinata s ™jJ fi Re Balduino , e con nu- Btl&m compagnia giunfe , e nobil Gcrufalemme , ove furono fpofa del in le folenni cerimonie delle Nozze da Almerico Patriarca di Antiochia , e da eflò fu incoronata Regina t giacche Almerico nuovo fatte Pa-. Patriarca della Santa Cini dopo la morte di Fulcherio non era runa via entrato in poifelfo di quella Sede La Dote, che Dst, chi parti 7>»-Re ittt. più dette Teodora al Balduino fu di cenromili Ip'erc diecimila ne dette di l' Imperatore per fu a liberalità V iniieme con uh nobile corredo > che fu valutato altri quarantamila Iperperi, promettendo il Re Balduino, che dopo la di lui morte ella averebbe avuta in donoyfua vitadurani la Città di Acri con tutte le fue te dependenze dizi'one Etmftr»"nluì ci. liti*, . e ciò fenz' altra contra- .• Sul]a fim, del corrente ann6 Manuello pafsò ' 1 58. I" Imperaror nella Cilicta a reprimere le ufurpache Toros Principe degli Armeni aveva fatte folle Terre dell' Imperio refendo poi giunto l'Imperazioni , tore (i) TreipERo. Moneta d'oro «militilo àegV Imperatori dì Coffsntinopoli* la foro Tilati «« di cir« ano Zecchino. Digitized by Google Mamiilra , oggi Moplucltia Rinaldo Principe di Antiochia temendo t che Manuello non volefle fori: in venire avanti a prendere vendetta fopra il fuo Principato per i danni , e tirannie da elfo Rinaldo tifate negli anni addietro neJT Ifola di Cipro , appartenente all' Impero di Coftanrinopolii' andò perciò a ritrovarlo , e tutto timore gli do- mandò perdono in una maniera umile forfè anche troppo Tyr. Ub. conciliarono , e XVUI- iì ri- Caf- XXIII. Il Re di no Cernendo l' Gerufalemme Balduiavvicinarli 0i/rfl,i„ dell'Impera* * Mu- ratore in quelle Parti , lafciò la cu-f"»™'*" ra del Regno al Conte di Fiandra, partì di Gerufalemme, e andò a ritrovarlo » dal quale fa bene accol- trattenne con effo dieci gioranche la pace , ne i quali trattò fra elio , e il Principe Toros . indi dopò efière (lato nobilmente rega- lo ni ,- lato lì fi licenziarono i ed il Re venne in Antiochia . L'Im- L' Imperatore celebrata dipoi h Pafqua dell'anno 1159. nella Cili'Ìu'au" ci* P>fsÌ) verfo Antiochia . ove arrìvaro andarono incontro al medefimo il Patriarca > il Re Balduino,il Principe Rinaldo, e tutti gli altri Grandi del Regno , e del Principato medelimo , e con gran pompa , e BélAiw magnificenza lo introduflèro in Città. divcrQfiì trattenendoli , per volta le ore oziofe.era foli- fi ruppi tiro tal b '-"' B " Caccia, alla quale lo accompagnava il Re. In una limile occasione accadde , che Baiduino cadendo, da Cavallo fi rompefie un braccio; l'Imperatore mol- -to divertirli alla to dolente di queir infortunio , dice l'Uterino Tirio, che con forpre- ognuno, (montato da cavallo fi mene a fare le funzio- fa di egli freno Chirurgo , il che fu giudicato Greci , che folle un troppo abImperatore , ed una co- ni di da i ballarli dell' fa indegna della fua grandezza . Cbi- rurgicorum imflens {h»peTator)oJficium, - fiexo aule eum genie- tax' atiam Digilized by Google pliant tiiius de Popttìaribus operar* mìniftrabat diiìgeutem , ita ut cum in* Ugnatane Siuperent & mìrareniur & & Aiigufialem negligens dignìtatem , tius Priticipes Confanguiiiei , , qutd Maieftatis oblìtus Imperatoria?., > Regi fi exhiberet ita devotum mi/iarem, quod eùam eorum cui/ibet videretur ìndignum. Tyr. Lib. XVIII. Gap. XXV. La maraviglia , che fece a i Greci di vedere ufare dall' Imperatore un tal plaufibile atto di umanità verfo Balduino Re > ad altro non può attribuirli fe non al fatto , ed alla fuperbia Greca; ogni altro Popolo fuori della barbarie, in cui a gran palio fi erano avanzati i Greci > averebbe regiftrato quefto fatto frale memorie Inminofe della vita di un Sovrano, e non mancano nelle I(ìorie limili efempi, che hanno me* . ritaro l'elogio degli Scrittori Riacquiftara ftina falute fi il Re la . ' Già pri- difpofe a partire di An- liochia infieme coli' Imperatore per tlmur». \ , u Rt ?**•>, W» Digitized by Google andare verfo da Norandino Aleppo a richiedere Belrrando Conte di , Sani' Egidio Figliuolo naturale dell' Imperatore) quale trovavaii il pri- gioniere in detta Città Norandino reftirui ancora > non volendo forze de mentarli colle ci- Criftiani i Conte con altri Prigioni dopo di che tornò Manuel- il , Io in Coilantinopoli , ed il Re Bali duino in Gerufalcmme. Laiciste I' Imperatore quelle Bat&hn v-L Kttìt P acl ' * Norandino entrò nel Pacfe T«« iì del Soldano d'Iconio. Il Re diGeD.imi'fcs. rufalemmc valendoli della lontananza delle Truppe Turche ,pafsò nel mene il tut- Paefc di Damafco , ove i e fiamma • to a fuoco Il Governarorc di Damafcoi che ivi era (laro lafciaro da Norandino in tempo della fua aflenza f ftimò meglio in quelle circoftanzo di ricercare dal Re una tregua di tre sborfo di una ragionevol danaro Ma , ed otrenne fpirato il il tempo Meli collo fomma di fuo intento della tregua . tor- Digitized by G torni ove dopa Re nel Paefe nemico, di il rettimi nella Santa Città fpianari varj Caftelli , e fatti molti Prigionieri In quello mcdelimo anno 1159. B Pr!llc;H Rinaldo Principe di Antiochia andò stinau* a depredare in quel Paefe , che fu /"*'« pri. già della Contèa occalione un no ricco di Edefla: in tale gli riufeì !""«*• mettere jnlìeme bouinp , ma nel fuo ritorMagcdino Generale fu colto da di Norandino, e fu condotto prigioniere in A leppo* ciò avvenne il di 33. di Novembre dell' anno fuddetto Gli Antìpchiani trovatili fcnza il loro Principe, e temendo qualche danno nel Regno ricorfero %SSf domandare l' affiftenza al Gerufalemme , il quale pafso * al foliro a Re di in Antiochia Popoli , ' ove riconfortati quei e méflì in buon ordìnp i ne* , gozj di quel Principato fi reftituì nel fuo Regno. Correndo l'anno ti io giunGerufalemme fero al Re Tom. VI dmbifiim. Amba- in fciatori dalla parte dell' Iniperarore S Ma- a ""L «' fi». Digitized by Google Manuel Comneno domandandogli per una Spofa , rimettendo in due fanciulle) cioè elio lui la fcelta fra fra AI eli fenda Sorella del Conte di Tripoli, e Maria Figliuola di Rai- mondo già Principe di Antiochia . Balduino , a cui era rimclfa la libertà della fcelta, propofe la fan- ciulla Ai difenda , la quale, accettata dagli Ambafciatori, andava con gran- mettendoli all'ordine diofe per parare in Cottami nopolt , e già il Conte di Tripoli aveva fatte fabbricare dodici Galere per accompagnare la forella all'Imperatore. foefe Venne a morte in queft' anno Raimondo del Poggio , primo che *)*£_ufafre il Titolo di Gran Maeftro del' Ordine Gerofolimitano , e fu tana, eletto in fuo luogo Augerio di Bai- jHtrtt iil Primo 0. ' rifilimi- ^ den,o Balben. Era . già - '.' venuto ' l' anno urli. ed era compito l' anno , che trattato era il Matrimonio della PrincL*'/">'* pefTa Melifenda, allorquando veSSZ m7. dendo Balduino tanta irrefoluzjone oaltifimi** trovata u Mmtib - Digitized by Google dalla parte degli AmbaCcktori dell* Imperatore , che tuttavia fi trattenevano in Tripoli> volle lui medelìmo feoprire l' animo Imperiale , per cui fpedì un Ambafciatoré in Coftantinopoli , di ove tornò colli, rifpoiìa , che Manuello non reftava foddisfatto di quel Matrimonio Gli Ambafciatori Imperiali ve- QiuMifi dendo di eilère oramai feopèrto ian-i '''Mairiche dal Re , quello , che loro mede-.^J/" finii forfè fapevano, e temendo ml /UtiniU. tempo fieno il rifenrimenrodcl Con-' te di Tripoli s'imbarcarono .dicendo* di panare alla volta "dell' Ifola di Ci-, 1 prò ; ma in quella vece andarono in> Antiochia i ove di lì a poco giunto il Re Balduina per rivedere gli quel Principato » trovo gli' Arabafciatori , che (lavano trattan» affari di do il Matrimonio con Maria della Principeflà Principe Coitami , e ":';< Raimondo. ' ; figlia del fii 'r 'r-'r lo trattauero fegreramèrire fénza-a^ verna fatta yarte S i al Re * fupponen- , , , : nendolo fdegnato per l'oflèfa ricevuta nel rifiuto di Melifcnda da effo propofta , nulladìmeno contribuì ancor eflo alla conclusone , e ulti- mazione di quel trattato t e la Principerà Maria imbarcata finalmente in Porto San Simeone pafcò in Cofiantinopoii. Trattenendoli il Re in Antioc '1 ' a 1 c vo' cn ^0 provvedere alia li'pn&'di firn, curezza di quella Città fabbricò , o FttMtafi un Carello, che il Ponte di Ferro il quale è Fiume Oro me lontano cinque, o miglia da Antiochia, e venne denominato , il Cartello Ponte di piurrofto reflaurò guardava , lui fei '* Ferro..;.. '.' •jtetrJW- m la Rigi»t l il Doi»-l«nM» e penofa n il di n. malat- di Settembre di quelt mori in Gernfalemme la Regina Melifends Madre del Re, Dònna compianta da ogniùno per Mtlijnd* anno ii(Si. . prudenza; il Re, che trovava»" in Antiochia Scurendo la Motte della Madre dette le più vive dimoftraziora ài dola fua pietà, faviezza, e lore Quella virtuofa Donna fu fé» polra nella Ciucia della Madonna . nella Valle di Giofafat Poco no all' foprayvilTe eftmta tuttavia la fu a lì il Re Baldui-j^ Al Genitrice. Facendo r, BmIM. dimora fortopofe ad una in Antiochia purga , coma ** fff? era folito di fare ogni anno. Gli fu- rono in quella occafione ComminiArate delle pìllole da un Giudèo per nome Baracche era Medico del Con* tedi Tripoli nuda quel giorno , che ; prete quel medicamento gli fi addofsò una febbre lenta accompagnata da un gran nulli) di ventre , e li convertì poi in febbre Etica i onde fentendofi ogni giorno venir meno lafciò ta Città di Antiochia* e pafsò in Tripoli , ove fi trattenne molti giorni fenza alcun miglioramento ; di qui fi fece portare in Baruti , ma non potendo più refiilere alla forza del male , finalmente mori il dì io. di Febbraio l'art no 11*1. non fenza fofpetto di ve» Sì le- Digitizatì by Google leno, nella fua florida età dì circa (remadue anni il Tirìo j che quei Prinavevano alloca molla più fii Medici Giudèi , Sammari- Offerva af'ÀTririi"?' ducia ne . tani i Saracini e Soriani » , di quella i loro Medici La^ tini, e che imprudentemente fi mettevano nelle mani di quelli i ancorché follerò più che ignoranti nella Tifica. Tyr. Ub. XVUl Cip. XXXIV. non svenerò ne Il celebre noftro fcrittore Sig. Dottore Giovanni Targioni zetti nel T. Il.pag. 19S. de Tozi fuoi la Tofcaiu > a propolìro 1 che dall' diète Medici di quelle Parti della SoPalcftina o Soriani , o ( e della Greci o Ebrèi , o Arabi erano dalle Leggi Gerofolimitane trattati barbaramenre ; e ciò per eflbre tenuti in freno, a qua! propolìto riporta una Rubrica delle Afiìfe di GcrufaIemrae,che ha per titolo. De lì fiJici, che meditano lì Amatati* dai' Viaggi per di ciò fa rcllettere i tià 1 doli medicine , Siropi , & altri co- Digitized by Google quali mori/io fitti 179 per «ala cura Ck^. 11 8- ove li offerva , che fecondo quelle Leggi > fe per maU cura del Medico moriva uno Schiavo > o una Schiava egli era tenuto di restituire al Padrone un altro Schiavo, o Avvero a sborfarne il prezzai che cattava. Se poi 1' Uomo . o la Donna mal curata i e perciò morta rotte fiata pedona Libera , allora ordinava la legge, che il Medico dovefTe ettere primi fruttato conducendolo per; la Terra, ove fotte feguiro il fatto* e che di poi dovette ellere impicca, e tutte le fue facoltà dovevano to e fiere devolute al Signore del Luogo. Ma torniamo al defunto Re S/jotitr* Balduino, il Corpo del quale con^'B*'*'»* pompa fu da Baruti trasfeGerufalemme fpendendo nel folenne rito in viaggio lo fpazio di otto giorni ; giunto nella Santa Città fu fecon- do il fepolto folito predecefiorì , appretto , il come i fuoi Monte CalC li Re„di Gerufalemnie Balchi- S 4 no 7"r" Uiètmnt Digilized no Uomo di alta ftarura i vecorpo , e di capello biondo fu Iti. nuii o di di grata, e amabil prefenza. Alle prerogative del corpo non erano inferiori tre ebbe quelle dell' animo , menun vivace ingegno, ed un naturale profluvio di parole , per cui graniamo li rendeva ad ognuno non mancando per altro di poca quando la prudenza lo richiedeva Fu mifericordiofo * e li- parlare , - ed ebbe femore a cuore 1* onore della Chiefa , il che lo porrò berale , a venerare le Coftituzìoni Ecilelia- ftiche, e in ogni tempo feppe tifpectare i Religioni Fu fobrio nel bere, e nel mangiare, aiuòle belle lettere, e i Letterati , co' quali molto lì compiaceva di trattenerli. Amantiilimo era delle Iitorie antiche > e volentieri leggeva le vite de i Re , e degli ottimi Principi Ma a tante virtù , che più diffiifamente vt ino raccontare dal Tirìo W. XPL Caf. I & IT. non Digitized by Col mancò di eflém accompagnati al- cuni vizj i mentre mollo lì compiacque de i giuochi di fortuna ? e nella prima gioventù non lafcìb anche di fecondare qualche fuapafiione per le donne; bensì, che nel crefeere degli anni fecero in elio maggiore impreflìorie le virtù , le quali abbracciò, con defedare il vizio i e le debolezze della gioventù La fua perdita venne general- J^yl mente compiantai e le Morie ci conoi che mai fi vedde maggior muttemmorte quanto Principe. Gli (Velli nemici avevano concepita una idea grande di Balduino, e feppero compatire £ l' eftremo pianto de i Criftiani Norandino medelimo t configliaro da i fuoi a valerli del contrattempo meftizia di per la , quello . di tanta meftizia Paefe Criftiano per feorrere fui non , volle aderire dicendo , che Infognava aver compaflìone del giufto cordoglio deiCriftiani, giacchèavevano parto ua Principe » che il lìalle loro iftanze , i> J affa mile non aveva il Mondo . Campatiendum eli, bumani inàulgentorum dolori : so quid Principem .amifirmit % quaìem reliquis non habet orbis . Tyr- liò. XVUl. dum. jufto . Cap. Bombila cbirb pi- fe (t 0 b* fattoli Regae Al B' nmé"'.Q ni. ' XXXIV. V.veva tuttavia Guglielmo I. Patriarca Latino di Geruiaallorquando afcefe al So' emme gho Reale Balduìno ilelTo fu arca il III. anzi egli quegli, che lo incoronò 1' morì poi querto Patri- anno lf++ . di 17. di Settembre 114.?. A "' e| nto Guglielmo t' dì i;ruttarlo , Settimi' di Gennaio 114S. fuccefle nellaScratrui-i* de Patriarcale di Gerufalemme Ful' il e fiorici , quello nella , che nel pallaio Capitolo vedemmo edere andato a Roma a ricevere il Pallio dal Pon- tefice lnnoccnzio II. allorquando fu eletto alla detta Chiefa di Tiro. Quelto Patriarca nel 1148. ricevè in Gerufalemme 1* Imperator Corrado , ed il Re di Francia Lodovico VII. L'anno (lofio intervenne al Congreffo di Tolemaide. nel qua- Digrtized by Google quale. fu mato » trattato imprefa , l' Da- acquifto di che poi ebbe meli' . Pafsò an- infelice fine già defcritco all' che quello Patriarca nel i Città di Afcalona , la quale nell' anno medefinio fu ™lo- attedio della riofamente conquiftata. Governando Santa Città lo la fìcflo Chic Ci della Fulcherio , 1" fi rifugiò in Gerufalemme il Patriarca di Antiochia Almerico per fuggire dalle perfecuzioni di Rinaldo da Cartiglione Principe di Antiochia , fi fermò quivi qualche tempo eifendo ben vifto » e anno 1154. mirato onorificamente dal Re Bai- duino , e dalla Regina Melifenda Sotto quefto medefimo Patriarca nacquero de t torbidi nella Cincia me Gero foli mira n a fufeitati confor- il Tirio Db. XVIII Cap. III. da i Cavalieri Ofpitalarj , i quali fecondo elio > principiarono a mole- dice fiare la giurifdizione Patriarcale perchè non volevano più pagare le. Decime delle Poflélfioni , che per, Digitized by Google qualunque ragione cadeffero in loro ; perchè ricevevano gii (comunicati* e gl'interdetti alla celebrazio- ne dei Divini Ufizi,fenza negare loro i Sacramenti , e la Sepoltura ne j luoghi Sacri, con molte altre cote, tutte contro quell'In (igne Ordine per cui il Bolio T. I. pag. 1^7. i fembra , che guidamente abbia rilevato, che ilTirio in quello luogo la difeorra più da Prelato Orientale, che da litorico , aggravando di trop- po gli Ofpitalarj Fnlcherio determinò perciò dr panare in Italia a i piedi di Papa Adrìano IV. pet portare ifuoi lamentat fiti contro i detti Cavalieri ne l'anno 1155- con divertì Prelati della Soria, c della Palcftina pan! dalla (uà Sede alla volta dell' Italia , di A Giunfe a Otranto nel Regno Napoli , ove s' imbarcò nuova- mente , parti verfo vare quali il Ancona e pafsò in Roma , , di lì li fperando di troquale» , il Pa- Papa a Narni sfoggine l'incontro del Digitized by Google af5 marca Gerofblimitano era > parti- to da quella Città ; Giunto il Patriarca a Roma , Teppe , che ìl Papa era pattato a Ferento» ove final- abboccò con eflb , rua non tu troppo bene accolto ; finalinenre dopo elleriì Fukherio abboccato Varie volte col Papa, o non riuicendo nel fuo intento , riguardo al reclamo contro gli Orpitalarj, prefe licenza , e co' fuoì Prelati fe ne tornò in PalelHna con peggiori condizioni di quando ne era partito Mòri poi mente il . in Gerufalemme quello Novembre Dopo Fulcherio dì 2o.di Patriarca il 1157fu eletro Pa- Attuto» Almerico Priore della Cbie- 0««<> p " r -,"" Santo Sepolcro di nazione Francefe. Il favore della Regina Melifenda , e quello di Sibilla Con- triarca fa del tefla di Fiandra, forella del Re Bai- duino molto contribuì a tàrgllattenere quella dignità ; fi trovarono per altro alcuni Prelati , che fi oppoterò a fu quell'elezione, e perciò mandato a Ronu Federigo Ve- fcovo di Acri per ottenere dal Pa- pa la relbluzione di quelle differenze Non prefe perciò fiibiro il pof- Sede Patriarcale i e non lo aveva ancor prefo nel mefe di Settembre 1 1 58. allorché Balduino fposò Teodora Nipote dell' Imperatore Manuel Coroneno , mentre , come gii fi vedde, fu per tal motivo incofeflò della , ronata dal Patriarca di Antiochia attendendoli , che veniffis da Roma 1' approvazione dell'eletto Almerico, come fegul di lì a poco col ritorno del fuddetto Vefcovo di Acri L'anno utìo. giunfe in Sori* Giovanni Prete Cardinale del TiroIo di S. Giovanni , , e Paolo Legato mandato dal Papa A- leffàndrolll. Quello Porporato pre- Apoflolico fe terra con alcuni Legni Gcnoveii nel Porto di Biblo , oggi Gebail T. V. Cap. XV. La divisone ( che nata era in Occidente per l'elezione di Papa Aleflàndro III. d' Antipapa Virtofe fi era eftefa in breve tempo £ n " in Digitized by Google in Oriente i ove fe quei Prelati non per Alelìànfi erano, dichiarati ni dco, nè per Vittore erano peraltro pcrpleflì nel dover riconoicere per Ciudi, o 1' legittimo Pittore della uno , o 1' altro. 11 Cardinale, che aveva già preveduto, che non larebbe ftaro liberamente introdotto nel Regnocol Titolo di Legato , ne fcrilie perciò al Re ricercandolo della fua intenzione , da cui gli fu ribollo, che non fi avanzalle più oltre nel Regno fino a tanto , che non ii avene più matura deliberazione co' Prelati , e co' Principi del Regno. Fu a tal riflelfo convocato un Concilio in Nazaret, ove intervenne Almerico Patriarca della Santa Città , tutti Ì Prelati del Regno , e alcuni Princìpi , ove dopò varj dibattimenti , come fuole avvenire in Umili circottanze, furono riuniti i diverfi pareri , e fu conclufo , che Aleflàndro III. dovette riconofeertì per il vero Pattare della Chiefa Cat- Cattolica Romana » per cui venne accolto il Cardinale Giovanni , e riconoiciuto per Legalo del mede- limo. Cntufim di queflt T. VI- Da' «m P° » in «« J * Ci »à di Gerufalemme pafsò in potere de t CriaUnì Occidentali , cioè dai di i j. topo, di di J-uglio Noiiro Signo- te lino all'anno 1162. nel quale ter- mina il prefente Volume 1 regnarono nella Santa Cina cinque Re Lae quella ChicCa Patriarcale fu governata da otto Patriarchi lìmilmente di Rito Latino tini , Tomo vedremo cominovata degli uni , c ìftll' appretto la Serie degli altri fino al 11S7. anno di eterno rammarico per la perdita fatta i Criftiani della Santa Città , nel libero pofleflo della quale inai più tornarono Alla morte fcritto pi ava Re dell' ultimo de- Ba.ldutno IIL a vedere , fi princi- che gli affari de i e andavano incontro Criitiani Occidentali nella boriai pelU Paleftina il- Digitized by Google alla decadenza. loro Regno II di Gerufalemme coniiderato la ' in tutta eftenfione era divifo già in fna quattro parti , cioè in quello , che chiamava!! propriamente il Regno di Gerufalemme, nella Contea di Edefla > nel Principato di Antiochia , e nella Contèa di Tripoli Or di quelle quattro parti gli anni addietro, era tornata in potere degl* Infedeli fa: ed dopo il la efpofto , , Contèa trovava!! di Edef- Contèa maggiormente de i nemici alle incurfioni La Città ancor la Principato di Antiochia, perdita della detta di Edellà e/Ta ad di Damafco principiò efiere di gran fugge- zione al Regno di Gerufalemme, alloraqtiando , dopo ellere fiata governata da un Principe debole , ed cflèmminato , era- venuta in potere di Norandino , Signore Turco , il quale non ignorava l' arte della guerra, uomo intraprendente, e coraggìofo Finalmente, nel proprio ReTarn- vi T gno Digitized by Google gno , troppo pìccolo per ranti Prin- cipi j Fcudatarj , e Perfori.; di colpi- cua nafeita , e dignità , e dove il buon coftume troppo non trionfava , fi accefero i motivi , che a gran condurrò alla fua total rovina Regno modellino come meglio fi palli il , vedrà nel feguenre Volume, FINE DEL SESTO TOMO, ' IN- Bigilizix INDICE EICÀPITOLI. Che contiene il E Sedo MATERIE Tomo di quelli Viaggi capitolo i. 'lave CHfiianà torni di («/( . di. teff e i„ de i C «ne» "fi I G-ifiiam fi iifpmgmt ptr-im rapi- ti alla Città ' AJpiitt iati ella Otti. Pr.fr dell* Chti, di Tckja entra Vinte I Sameipii ' f, riurmi, anter ;:ci:.! egli Roti,-, in r nel- la thfibia Digitized by Google pag. Si di feflt- Hit tofe dilla Città . Filtro Erimita ringreziito da i Cri/I inni dilli Città. Nettafi li Città da' Corpi MirtiQuei dilla Unsi fi arrendane . Sputa dilla pnjà dì Gertfalemu CiOfodi Esitai quandi fu prifa CAPITOLO . 1 i i i i la S. II. DELLA CITTA DI GERUS ALEMME DOPO LA CONQUISTA FATTANE DA PRINCIPI CRISTIANI, FINO ALL' ARRIVO IN ESSA DI BOEMO NDO PRINCIPE 1 \ I DI ANTIOCHIA, DI BALDUI- NO CONTE I DI EDhSSA, E DE PISANI CROCESIGNATI COL LORO ARCIVESCOVO DA1M11EUTO 17, . Adunanza per 1' elezioni dil // Cliro fi appone. // di Tchja rilafiie minia 17, la Retta dì ip, . Ctitfo di Egitti fpigne (ìofrcdv Re. 18. Cwt Oervfa Inumi Filfit elezione di Arnolfo in Il le Patriarca, ib. fui forze contro eli Egizi. 1'. Vi'tiglia di Afialona. Goffredo tenta 1' atanijlo delia Citta dì Ajcahna. ij. Digilized ti Cm* jì Tohft Dmoiberca ji ritira I I affidi* dall' a jjè die di Lio - Princìpi fi pacificanti a Prìncipi tójHtol pitti Ojjtrytziant fopra la f atrive èt i Piftini Gimftltmme -41. M Vcntziani ma Hjj* all' aiavifio Grraltirmme. 46. 4£i Gtnovrfi all' icrjuìfit dì Gtrufalertnr : SI Passi gjgj <HÌ"flu <>' 0*. M* Digltized by Google Pinr dìcnf ci; „ M S- ,1,1 S'pollr ;' ,,„„..,„ .9. 1 Cirro WS' l~. flfj Fuoco éti R»fo *J l&W. 18. . 5S»- 6,. CAPITOLO DI-I f, DO III. TITTA DI riRRUS ALE M A 1 M. DI BIIfiUONB. Ko,W™, eDahnbit , fair,. fJ.v.:-.v;,.r,-,-w, v.o •„ - Betlewmt. 65. ri£h« C..;»,,», At Patri* rea Dati. N,.-eì-ie iwf.td-j X klIBrt il Botmmb. Goxfalewmr. P,.„mcn,U e , 6S. Patriarca Sementi. ili Ff.u-i.u- chi t Balduina Dil,„.d,r fri prendano f rinv- /or, Stati , il Re , io- . Umana al (7 Ptffr Cover. «rea. Zwj.vt 71. G-fT'C/ta Buglioni. M-rte Hi Cff.-rfa . Ceratura è Otffi-tA. Cinomi! HA Svito Sepolcro . 71- Calieri lumina 7719- rfrf ;; fi S«*M tempi, Sffn.iro del Sigmt i. Digilized by 7^ 75- 76- Google Minati BtftiJitliM Ut» Mtt Campate Alia d-Ile ufi Campane ,» m/i pi E . So- . UimUlemmi ,n So. . Campane. S«ri 3i. tu VJi dilli Campane alila Cbitfa Orili. fi-, I Marmiti iti henna Libanti li Cam. P*nt. Ctirjt ttlr Si- Utili la Levanti Campanili! ojjm 83. . CAPITOLO DEL DELLE GERUSALEMME ASSISE Delle Leggi di le pic- IV. Ri:G\-Q DI . Gim/aiimmi CAPITOLO 84. V. DELLA CITTA* DI GEHO^ALEM MR DALL1ELMIQXB Ubi. SKCONDO'RE LATI VPDI GbRt/ALLA UI LUI MORTE Saldami finte il bdtflj tbiamnlt ci Rtgm> di <ier«laltmme 11 Comi Qmmttn f m foJjejfa itU* Rat, ,,".1^Z'':Z"i; itila S. Cuti. M, t 1 1-4 J ;. Bèi. -_ Digilized by Google Balbino etiti* Canili daino dtl Borgo * li FJetfa Brìi, pag. . cri. 06. Daimbrru grftirà Bildrnna parti di a Pittimi «tlla Ciitfa UlMon. 06. I07. Gtrufaltmm. H DaìiKbtrta riti a dalla fifl. Il purista oafefom Datmbcrta ikpoflt puffi in Antiochia POI . a Soma Tìaimbtrto in D4 09. Remi . Natisit del V.itriarca Daimbtt Vari! opinioni intorno al P Daimbmo Balduina paga Bal&ìm I. Ainmflo di nitri il Olar. Piani prnlt Afsùr Cttart* di Palejlmn ani Battasi'* Si' *£' ftUrtriitì ballami, FramttJ, , ni. "ì- . t P'ffa*, i" Tt.rn Santa. Battaglia con . Sortemi . "8. s. Affili, di Acri Acniprtfo. Htar&ma di i di Ciafa. 15>. Saractnl ut Ut Campagne 'y. Vittoria foprai Saracini. Pilltgnm vtngrmo in T, S. dall' Ceti- li Ri batta aleuti Turchi Affieniti fono battati. i Digltized by Google Si t*M Pre/a (H,f, F pig. ti). 1:4. affiti» di Stilla. ItoJ«A. di di /n iferiefliBK V*}it- tu. Affid.o.f aeaaiSedì Barati. fl*;,*»™ >« .n joiaip del luoCtigmo. Navi di 1:5. Fiandra in Savia Azioniti afiidiano d, Sfida All'Ilo Aliabmiti 6 d*»™ lardi unirà 1 1:1. Oerufilemm, .17. . Ili, a Èm! dui no Ma Crijtiaat • 19. Mejupo1:9. A/calma 'tarma in potere it i Saralìai I 1"arili vengano MTfv Anttacbia . . Affidi* di Tiro . ilaldmao baile gli Arabi JJO. 1 jo. IJI. 'il- . Aftahniti ajftdiaao su' altra volta Ce. t>Fabbrica di Mùnti Reale . 11 Re popola Gerusalemme Alitalo ai iilema.de tentato da IÌ4- 1«. 1 Sa 114. Turchi vengono ver/o AnthiLia , e fino 1 fugati . j. Baldaiao paga al Mar Rogo. S1 J Malatlia del Re M7. Fabbrica un Cajlell, vicino a Tiro 'VSpedizione del Re ta Bgitto M7'3?. Morte del Re /Saldarne L Stata della Cbttja di Gerajalemme nel tempo del Regno di Vaiolino J. -CtniijM di Gerii falcmmt , fa 011 venni fiafiiKKato l- Imperatore Èxr/u i . Digilized by Google DELLA CITTA' DI GERUSALEMME DALL' ELEZIONE DEL TI; II- DUINO II., FINO ALLA MORTE Beliamo Conte di- EdtRa v.iii flltmme. Elezione del Re Haldmina II. Cali/fo di Emetti Jtrtfr Omise DI LU( 45in Otru• - 144> mette interne una pa- Armati. l.j-t- - dei Cavalieri Templari. MS- SappreJ/ione dell' Ordine de iTimpiar,. Morte di Kagfim Principe /li An- 147. Baldnina domanda ielle Truppe da E- deffa. Balduina vittoriofo di Gazi Re torna in Ant'iicliia. 149. ' » 149. 11 Re rejla in Antiochia.Baiatimi concede delle liberti itti fio Re1 jo. gna per il Balduina torna verfo Antiacbia Il ' Munii Balduina mette in f*[* i Diw/fi' 'Jf' Digiiized by Google BaUblta prtit.ìt il Céftrlh fi G'ttrra '55. He marcia centra Pinzi» Conte di Tri. fi pili,* fi pacificano. tfà. Balduina di Trifali paga tu Astiatile, * pai ni Caglila Sari/usa . I cS. Prigionia Uri-Ut t' Vt*ta*ni in Saria . £l-t,kit di an Gevtmalort di Gtrofa- A Ar*«t* Egizi* Oh fa liberata Battaglili ili contro Giaffa . tUir affé*», itìtì. Ibi. Azòto. ria. l6t, Gtm. Guglielmo dt Batti Governatore di hfmm*. li Centi di Ed.-ffa latrate dalla Prieio- Jnfirliuo barti, $ rilira nel Cantila di Turtei. . CJiftito Crifiiana fi mgljtr ptr andari a Il Re e prtfa nel CafitUe Kartepet*. Partenza ptr Serali/il 1- afiedia iti Cam pai; et nelle Tira di 166. . Girala- lemme. Stinta raffittì.* Tira. - lajteiiaa vince lil. .6). («7. Balte. Aftaloniti verfi Gerusalemme - ... Uefa di Tira. Cattarne di portare la Santa Onte Efercito B nell' 17 1. . Re Balduina tifatalo dalla Pngio ma. Digilized by Google )0S E»"-*' va alf igeala *" Altpf» . 0 Ri fM»ia ti Cafiatk di (UiuìtM. TttpiK i NnWH dilla midtfima ita i;ì'77- . J77- UslHcib.no Truffi bg.zian in Mali,*. «e va vtrf, OjtWw. Untar/'* 10» Dsldtttr.»». Pre/i di Raf""'" - 178. i Il Il Ri va filco contro llerftctiao Cernie di 1S1. . An?iÒ vieni Terra In Santa de- Pausai torva di Occidente. Re penta di affidali Damajca. Vfo // J Cnji.am ha battati da 7 «. 1U. ila. DtUtttim. va in Antiochia. Adelaide Vedova di Doemmida 181. 181. Sf, iS). ili. lìaldnine II- fi «fir- i! S pi r! trimeìptt*,. "H7Morti del Ri Raldo.no fi»«. Caiatttrt dti Rt BaMaima If. Stato dclU Otifi d. ninfale**,! ni, ,SP tempo Jet Regio di Baldv.no II. Latine & Cornando quarto !:- ....... (ftp. Otrufalemmi . . - Sterno finto Patriarca OngUiimo fìp. Patriarca . IVun. Digltized by Cooj CAPITOLO VII. DELLA CITTA' DI GERUSALEM MF SfìTTO IL REGNO DI EflEt SO DI f.O, QUARTO RE LA - l'I MORTE. T"K- '9'' il'l ,-.J imo fi?» del Ultifenda. * 9*. II Rt tona La Cootip Il / n ti*- **»*« Ri Re arrivi Il Ut I,!.o, enfia rè Antittiit m di Ambtti* Trifali l?4< chiede fitnrfi Re enfiti,* Off' AaliotiÌ4. J>, .; C-pr„ • 'J5. I. Re io™ ,n Ùi^nf.m fra Qmlalnmt. il R, , e il tonti d, Afri»* freìa tf! Pa*t., AhR/iinondo Al Aquilana viene ipp. thtiia. Favorita ili Berfabi* , altrimenti Bige- n 199. Muore , e gli fiut100. Re in aiata dì Raimonda Court di MI. Tripoli. Sonor/o domandati dal Re . tot. ile il il Conte di Tripoli Figlie. Il Besenge fitlbrggia Nafalofi, Difll tizBd by Google Il Il B Re liberate Re torna d'ai H Ut tQeiia, li Giordana. Caftli* il Monte Fer. mm JO). e . Gì rufale t fremile naCa/lelio olire iOl. lerÌ#U*i f*o tettiti in» ict. Tbetu.. M4> Sanguina Ijjda r idea /opra i DumaJ0(. 106. Acanif» di Pania. Il Re torna in Qer*filtMMf, li*. f /beltà*. Edificali H C*lltllo EHifimg il Catella di Bianca Oi/ard-a l' . 107. :cH, Imperarne Gin. Cemnito domatila ai Re di andare in Gerujaitmme Morte Sei Re Felle. Anno in cai morì il «e Fallo. Hi. ttt»' } Carattere dei Re Folio. Steli dell' Ctiefi arrofilimit*** fili» 114. •1 Rlqne del He Folco . Interna il Re fW« . e la R/eiaa Meli114. fenda . Jl Painerié voleva impedire , tte r Ar114tivefiov, di Tiro pajjnf" * die/a di Tiro fattofaji* é quella di Gt- & nò. Cmttìit Antiochia del 1141Dedieasieae im tìerufiltmme del Tempie ,16. aei Sif-re. 117. Cnciiie di Otrwfaltmme iti 1143CA- Digilized by Google CAPITOLO BELLA CITTA' Vili. DI GEIIUSALEM- 1MJINO \T7 I /,\ IH. !-. QUINTO UE LATIFINO ALLA~TJI .SA. non yj ,7/ l i . He di Gernjalemme un Csfielli oltre i . dar. II Re V Imperatore , e il Re di Frónti» par tana alla vai'» dell» Terra Senta. ttjiiijia il CnraAt arriva Cjgrtg» j in O&antinapali . Ccrrado rnevt un» R'"> «t!f A/in minore. Caftantinipoli Cirri da ~ MM &rrj«b pafia da Coflantintpoli in , ra Sani». Il Re ili Frinii» marti» per V AJia Tir M del Re di Francia fine ntl nell'Agi Minare, Re-, ei'EjirthtjyadMie.AJU Miai il Truppe il (sfinita nella Siria Digltizad by Google a ri in ifr* tCrlfitani mettono gii nlloggìin. la patir oppofia . Levimi r sfittili t t e , torna*» traditoti in a dell' mdko tenftdì occupare , e 'l'I frinùpt Raìm—do idi*, ferra per le Terr, Bai daino B pafi Snidano Marte Re Il dal W Mejopo- /conio pafit nella Rt b$*ìU* Gaza njmtt fra II. gwga Vijferemzt a . . .~ì . il Rr) e . WS*' Digilized by Google Marie Raimonda C-mu di Ili 7 ripulì. Orz» Ak*d:-, ih i'.-li- ìj^/oTja . Re rompe raln Il e , Ajiedia d, Ce- lì4 . . Afri-*. . ' // »f+ 1 patti latti forthì. 1 *«• Mt. PtKta. Rr ritifiSta Pania. iti w Il Ri- mina di natia. affililo Surla i6a. =6.. peritata. -.o 1 . il Uremb Gior. . ito. ittita, Teodora Nipote io Dote de/I' Impei atore Minine!- Spafa di tì*IM,,o ibe parth Tendala. >ft7. . Balduina va a templimenta re Baldutnt Ji ruppe 00 in £' Imperatori , e il Re leppo Mi lineila vi '( iCj!, 170, 2; v„fi a »7>. nelle Tir, jc. Il . ai . Balduina peflà . t tS*. 164. . Impreja ili Cefu'ra filT Orante Utaeq&fiafi en Cajlello oltre Prmttpe Rinaldi fatte priftowiirt. Re v* if Antiatkit 17=. 'li'/i- Digliized by Google m Maxtitl Comuni* al Ré. »7}. Marti dil Prima Gran Muftì* dtlf Or AmbtjiiatUTi dine Girofatìmttaa* »7* . Kan t approvata da Minati!* la feriti drlh tumulti Mtltjtnàa. 1/4. Cntlmitjt il Matrimonia an Maria c Attutii*. 'TU 17 fi. Mtrtt Aida Ragna Mimimi* Marti iti Ut Balduina HI. Ojjervaziani Tuia. .7 . 4 ^77- M 178. Stpiltura di Balduina . Caratteri del Hi Balduina III. di Balduina fa gmralmcnt ì,9- La Mftì itb Stati della Cb'ttfa BtrtfiiimittMM. falla 1.1-, Fulctrri*. Settimi Patriarca Latin. Alme-nt* Qttav* Patriarca Tjlima XSi. CtMCiafiw in. dì aui/Ia T. CI. - fine DKLl' I N DI Ct BEL slS'I'O tomo. FIRENZE MDCCLXXII. nella stamperia di s. a. per Gaetano Cambias i Con Licenza OO ile' k. Superiori- Drgltizad by Google 1 Digitizsd by Google Digitized by Google 58 Digitized by Google Digitized by Google