Un pugno nello stomaco… tuttavia salutare

Un pugno nello stomaco… tuttavia salutare
Di Francesca Sini
Massimo Frassi è un giornalista che
da anni si occupa di diffondere la
conoscenza del sinistro fenomeno
della pedofilia. Leggere questo libro è
come ricevere un pugno nello
stomaco; fa male, ma al tempo stesso
fa bene, perché consente di venire a
conoscenza di questo mondo
sconosciuto, molto più vasto di
quanto si possa immaginare, nel
quale si nascondono delitti terribili,
ma anche ipocrisie, coperture, omertà.
Frassi racconta le storie di padri, di zii, di amici di famiglia, talvolta anche donne. Esistono addirittura
“scuole” dove le piccole vittime vengono abituate, col terrore, col ricatto, a subire ogni sorta di
violenze. Molti di questi carnefici godono a sentire le loro vittime piangere, godono a farle soffrire
o addirittura a ucciderle.
Frassi parla di quanto il fenomeno sia diffuso fra i preti, che però quando subiscono un processo
trovano un forte appoggio nei loro parrocchiani che arrivano a creare comitati per difendere il buon
nome del loro sacerdote, che, se trovato colpevole, verrà trasferito ad altra parrocchia, dove si
occuperà ancora di bambini. Del fenomeno non sono esenti né la chiesa episcopale americana, né i
testimoni di Geova né gli Amish. Anche in tutte queste comunità si tende a mettere tutto a tacere.
Il fenomeno rimane difficile da scoprire – i carnefici che arrivano a giudizio e poi a una condanna
sono una piccola percentuale – per varie ragioni: i bambini sono terrorizzati e minacciati di cose
terribili se parlassero; altre volte i colpevoli sono personaggi molto influenti, nel qual caso tutto
viene messo a tacere; spesso le vittime e le loro madri sono considerate – complice anche la stampa
– fantasiosi i bambini, ansiose le mamme. E c’è una totale omertà fra i carnefici: nel materiale
pedopornografico messo in rete, l’adulto è sempre ripreso a volto scoperto, in modo che poi non gli
verrà la voglia di pentirsi, di denunciare il fenomeno.
Le conseguenze per le vittime sono depressione, attacchi di panico, disturbi di personalità, problemi
legati alla sfera sessuale/affettiva, dipendenze da farmaci, da alcool e droghe, problemi
psicosomatici. Talvolta le vittime arrivano al suicidio, tentato o riuscito.
Ci vuole uno stomaco forte per leggere questo libro; ma, ripeto, è molto utile. Ci fa capire che ci
troviamo di fronte a un fenomeno vastissimo, diffuso in tutto il mondo, e ci aiuta a vincere la
tentazione di mettere la testa sotto la sabbia.
1) M. FRASSI, Il libro nero della pedofilia, La Zisa, Palermo 2011