PATOLOGIE DELL'ORECCHIO Vertigini - Vertigini - L'Equilibrio - Tipi di vertigine - Sintomi - Diagnosi della causa della vertigine - Problemi circolatori VERTIGINI La vertigine è un sintomo, non una malattia. Può essere definita come una sensazione di instabilità, un disorientamento in relazione alle cose che ci circondano. La sintomatologia vertiginosa può variare da una leggera sensazione di instabilità sino ad una grave e severa sensazione di capogiro. L'EQUILIBRIO L'equilibrio è il prodotto di un’interazione e coordinazione nel cervello di impulsi nervosi che provengono dall'orecchio interno, dagli occhi, dai muscoli del collo, e dai muscoli delle articolazioni degli arti. Un disturbo in una qualunque di queste parti può dare origine ad una sensazione soggettiva di vertigine o di instabilità. Disturbi di ordine generale delle varie funzioni del corpo possono dare vertigine poiché interferiscono nella coordinazione degli impulsi che arrivano al cervello. Il cervello reagendo ad impulsi anormali o incoordinati, può rispondere in modo che l'individuo abbia una falsa sensazione di movimento. L'influenza del cervello sulle ghiandole del nostro corpo, e sui muscoli, può dare origine a sudorazione fredda, sudorazione, accompagnata da nausea e vomito. TIPI DI VERTIGINE La sensazione di instabilità o disorientamento in relazione alle cose che ci circondano può essere causata da disturbi dell'orecchio, del collo, dei muscoli e delle articolazioni, degli occhi, delle connessioni nervose di queste strutture, o da una combinazione di questi disturbi. La vertigine di origine otologica La vertigine otologica deriva da alterazioni della circolazione o della pressione dei liquidi che si trovano nell'orecchio interno, o da una diretta pressione di una massa neoformata sul nervo dell'equilibrio. L'orecchio interno è composto da due porzioni: una finalizzata all'udito (coclea) ed l’altra all'equilibrio (vestibolo e canali semicircolari). Coclea, vestibolo, e canali semicircolari, sono cavità ossee che contengono liquidi che bagnano delicate strutture nervose in esse contenute. I nervi deputati alla trasmissioni degli impulsi provenienti dall’orecchio interno decorrono, insieme al nervo facciale, in un piccolo canale osseo (condotto uditivo interno), attraverso il quale tali nervi raggiungono gli spazi endocranici, e quindi il tronco cerebrale. . Qualunque alterazione della pressione, della consistenza, o della circolazione dei liquidi dell'orecchio interno può provocare una vertigine acuta, cronica, o ricorrente, con o senza sordità o sensazione soggettiva di rumori nell'orecchio (acufeni). Allo stesso modo qualunque disturbo della circolazione sanguigna in tale zona può provocare sintomi simili. La vertigine può anche essere prodotta da una iperstimolazione dei liquidi dell'orecchio interno così come avviene quando si gira velocemente su sé stessi e ci si ferma all'improvviso. Qualunque causa che interessi la funzionalità dell'orecchio interno, o delle sue connessioni centrali, può causare vertigine, sordità, ed acufeni. Tali sintomi si possono presentare singolarmente o combinati. La vertigine otologica può presentarsi come una sensazione di instabilità, di capogiro soggettivo, o di rotazione oggettiva, e nei casi più gravi con sensazione di caduta a terra. Può essere costante e continua, ma più spesso è intermittente, ed è frequentemente accentuata dai movimenti del corpo o dagli improvvisi cambiamenti di posizione. La vertigine può essere accompagnata da nausea e vomito ma non si ha mai perdita della coscienza come conseguenza della vertigine otologica. Vertigine centrale La vertigine centrale è un disturbo dell'equilibrio che deriva dal fatto che il cervello non riesce a coordinare ed interpretare correttamente gli impulsi nervosi che riceve. Un esempio di ciò è la "sensazione di navigare", o la instabilità che può talvolta accompagnare gli stress emotivi, gli stati di tensione, e l’assunzione di un’eccessiva quantità di alcool. L'insufficenza circolatoria, la disfunzione metabolica o allergica, i tumori o i traumi, possono produrre questo tipo di instabilità con o senza disturbi dell'equilibrio. Una sensazione di pressione o di pienezza, in entrambe le orecchie, è comune. Vertigine cervicale (collo) La vertigine cervicale deriva da impulsi anormali o incoordinati, che vengono inviati al cervello dai muscoli del collo. I muscoli del collo inviano costantemente impulsi ai centri dell'equilibrio del cervello che concorrono al mantenimento dell'equilibrio. Gli spasmi dei muscoli possono causare scariche nervose muscolari anormali, che possono appunto causare instabilità o vertigine. Questo spasmo può essere causato da un trauma, da artrosi, o da abnorme pressione sui nervi del collo. Vertigine da muscoli e articolazioni La vertigine legata a disturbi che interessino muscoli e articolazioni è relativamente poco comune. Qualunque disturbo della sensibilità che deriva dai muscoli e dalle articolazioni degli arti come per esempio nelle distrofie muscolari produce questo tipo di instabilità. Vertigine visiva I disturbi dei muscoli oculari o difetti di rifrazione possono causare instabilità. Un esempio di tale tipo di disturbo è quello che un individuo può avere durante la marcia se porta occhiali che appartengono ad un'altra persona. Un'altro esempio di instabilità visiva è quella sensazione che si può avere occasionalmente quando, seduti nella propria vettura, si guardano gli oggetti che passano all’esterno dell’auto. Gli occhi rispondono inviando al cervello una rapida serie di impulsi, che indicano che il corpo è in movimento rotatorio. D'altra parte, le orecchie ed il sistema di muscoli-articolazioni, inviano al cervello impulsi che indicano che il corpo non è in movimento rotatorio ma solo in movimento in avanti. Il cervello, nel ricevere tali informazioni confuse (dagli occhi che indicano movimento, dalle orecchie e dal sistema muscoli-articolazioni che indicano il contrario) invia allo stesso modo, ai vari muscoli e ghiandole, ordini confusi che possono causare sudorazione, nausea, e vomito. In tale situazione quando un individuo è seduto nel sedile di fronte e guarda in avanti, gli occhi, le orecchie, e il sistema muscoli articolazioni, lavorano in modo più uniforme, e la possibilità di avere la sensazione di mal d'auto è minore. Un disturbo visivo può essere causato da vertigini di altra origine. La incapacità intermittente di focalizzare, la difficoltà nella lettura, intermittente sensazione di appannamento visivo, possono derivare da piccoli movimenti riflessi dagli occhi (scosse). DIAGNOSI DELLA CAUSA DELLA VERTIGINE La vertigine può essere causata da qualunque disturbo a carico dell'orecchio interno, del nervo dell'equilibrio, o delle sue connessioni centrali. Può essere causata da disturbi della circolazione, dalla pressione dei liquidi dell'orecchio interno, del metabolismo, da infezioni, neuriti, medicine, traumi, o dalla presenza di una neoplasia. E' necessario talvolta eseguire un attento esame per valutare la causa della vertigine. Gli esami necessari vengono scelti al momento della visita, e possono comprendere un dettagliato esame audiometrico e vestibolare, radiografie, TAC e RMN cerebrale con contrasto, TAC ad alta risoluzione delle rocche petrose, esami del sangue, del metabolismo, e test allergometrici. Può talvolta essere necessario una visita medica generale ed una visita neurologica. Lo scopo di tale attenta valutazione è di essere certi che non è presente alcuna malattia grave o pericolosa per la vita, e di diagnosticare l'esatta sede del problema. Tutti questi esami ci danno l'indicazione per un trattamento medico o chirurgico. PROBLEMI CIRCOLATORI Qualsiasi interferenza con la circolazione delle delicate strutture dell'orecchio interno o delle loro connessioni centrali può provocare una vertigine, e talvolta anche sordità ed acufeni (sensazione soggettiva di rumore nell’orecchio). Queste modificazioni della circolazione possono essere il risultato di uno spasmo dei vasi, di una loro parziale o totale occlusione, o rottura con emorragia. · a) Spasmo: La vertigine periferica (dell'orecchio interno) causata da uno spasmo dei vasi sanguigni, si presenta in genere all'improvviso, ed è di tipo intermittente. Le cause che possono dare tale vertigine sono la fatica intellettuale e gli stress emotivi. Alcune droghe come ad esempio la caffeina (caffè e thè) e la nicotina (sigarette) possono provocare uno spasmo vascolare e dovrebbero quindi essere ridotte ed evitate. · b) Stenosi: Con l'età i vasi sanguigni diventano più spessi e più duri e ciò è dovuto ad un processo di invecchiamento conosciuto come arteriosclerosi. Tale inspessimento può causare una parziale occlusione, con una progressiva e graduale diminuzione del flusso di sangue che arriva alle strutture dell'orecchio interno. I meccanismi dell'equilibrio in genere riescono a superare tali problemi adattandosi, talvolta però si può avere una instabilità persistente. Tutto ciò può peggiorare per gli improvvisi cambiamenti di posizione come avviene quando ci si alza dal letto e si gira la testa improvvisamente. Una completa occlusione dei vasi dell'orecchio interno (trombosi), produce una vertigine acuta spesso accompagnata da vomito e nausea. I sintomi possono continuare per alcuni giorni, con una graduale diminuzione delle vertigini in un periodo che varia da alcune settimane ad alcuni mesi, quando cioè l'orecchio controlaterale sostituisce le funzioni dell'orecchio malato. · e) Emorragia: Raramente uno dei piccoli vasi dell'apparato dell'equilibrio si può rompere. Ciò può avvenire spontaneamente, per una ragione sconosciuta, o può essere la conseguenza della ipertensione, o di un trauma cranico. I sintomi sono sovrapponibili a quelli conseguenza di una stenosi del vaso. Trattamento Il trattamento della vertigine dovuta a disturbi della circolazione consiste in una terapia medica a base di anti-vertiginosi, di preparati che migliorano la circolazione (vasodilatatori), e sedativi. Un individuo con tale tipo di vertigine dovrebbe evitare le droghe che danno vasocostrizione vascolare come la caffeina (caffè , thè) e la nicotina (sigarette). Gli stress emotivi, l'insonnia, e la eccessiva fatica fisica o intellettuale, dovrebbero essere evitati il più possibile. PATOLOGIE DELL'ORECCHIO Vertigini - Vertigine di posizione benigna - (cupololitìasi) - Instabilità dovuta all'età - Infezioni - Neuriti vestibolari - Disturbi metabolici ed allergici - Traumi - Tumori (Neurinomi del nervo acustico) - Sindrome di dandy VERTIGINE DI POSIZIONE BENIGNA - (cupololitìasi) Una delle forme più' comuni di vertigine e' la vertigine di posizione parossistica benigna (VPPB). Come dice il nome, questa vertigine si manifesta con crisi parossistiche, ossia intense e brevi, della durata di qualche secondo, scatenate da una particolare posizione della testa, in genere quella che si ha estendendo la testa e ruotandola da un lato, come ad esempio quando ci si corica nel letto, quando ci si alza, o quando ci si gira nel letto. Le crisi sono tanto più' violente quanto più è rapido il movimento della testa che le provoca, e si ripetono tutte le volte che il movimento viene ripetuto. La VPPB e' definita benigna perche' dopo alcuni giorni o settimane le crisi vertiginose si attenuano e scompaiono spontaneamente. Esiste tuttavia la possibilità, come nel caso di altre malattie benigne come l'influenza o il raffreddore, che una nuova serie di crisi possa ricomparire a distanza di tempo. Si ritiene che la causa della vertigine sia il distacco di alcuni piccoli cristalli di carbonato di calcio, in pratica di microscopici sassolini, che si trovano normalmente fissati in una parte del labirinto. Una volta distaccati, in seguito ai movimenti della testa, questi sassolini (otoliti), vengono a poggiare sulla cupola di un canale semicircolare (cupololitiasi), stimolandola e provocando la vertigine. La causa del distacco degli otoliti e' in genere sconosciuta; qualche volta si riesce a stabilire che e' dovuta ad un trauma cranico, anche lieve, ad una infezione virale, come l'influenza, o a disturbi della circolazione labirintica, soprattutto nei pazienti anziani. La cura consiste in una brusca manovra fatta dal medico (manovra liberatoria) che porta alla dispersione degli otoliti. In alcuni casi la manovra deve essere ripetuta e ad essa deve seguire una ginnastica particolare. In ogni caso il paziente dovrebbe andare volontariamente a ricercare il movimento scatenante e provocare le vertigini, in modo da favorire la loro guarigione. INSTABILITA' DOVUTA ALL'ETA' Alcuni individui presentano instabilità come conseguenza dell'età. In molti casi ciò è dovuto a disturbi di circolazione a livello dei piccolissimi vasi che irrorano l'orecchio interno e i nervi dell'equilibrio. Fortunatamente questi disturbi, anche se persistono nel tempo, raramente peggiorano. La vertigine di posizione (vedi sopra) è il tipo più frequente di disturbi dell'equilibrio della vecchiaia. Questo può presentarsi anche nei giovani come conseguenza di un trauma cranico o di disturbi dell'equilibrio. La vertigine dovuta ai cambiamenti di posizione del capo è un sintomo stressante che viene spesso risolto o migliorato con esercizi vestibolari. Una instabilità temporanea nell'alzarsi dal letto la mattina non è rara nei pazienti di una certa età. Talvolta tale sensazione di instabilità può persistere per un ora o due. Alzarsi dal letto lentamente in genere minimizza tale disturbo. L'instabilità durante la deambulazione, particolarmente nel salire le scale, o camminando su una superficie irregolare, si può avere in alcuni individui più anziani. L'uso di un bastone può essere talora molto utile. INFEZIONI Sintomi L'instabilità dovuta ad una infezione dell'orecchio è in genere insidiosa e subdola. Tale instabilità può aversi con o senza disturbi dell'udito. Quando l'infezione interessa l'orecchio interno, la vertigine diventa più costante e più grave, spesso associata a nausea e vomito. Trattamento II controllo dell'infezione auricolare è assolutamente necessario per prevenire una diffusione dell'infezione alle strutture dell'orecchio interno. Se infatti ciò avvenisse, sii potrebbero avere delle serie complicazioni quali la perdita totale dell'udito nell'orecchio interessato. Se l'infezione non può essere eliminata con una terapia medica, è indicata allora la chirurgia. NEURITI VESTIBOLARI La neurite vestibolare, dovuta ad un virus, può compromettere il nervo dell'equilibrio o i centri dell'equilibrio dell’encefalo. Quando ciò avviene la funzione dell'equilibrio viene compromessa con conseguenti episodi di vertigine gravi, talvolta prolungati, seguiti da instabilità nella deambulazione, che possono durare per settimane o per mesi. Per fortuna tali disturbi diminuiscono e scompaiono nel tempo e in genere non si ripresentano. Il trattamento medico è molto utile nell'eliminare tale sintomo. Talvolta può essere necessario un intervento chirurgico. DISTURBI METABOLICI ED ALLERGICI I disturbi metabolici ed allergici possono dare vertigini, con o senza sordità. Talvolta possono provocare una sordità senza vertigini. I disturbi metabolici più importanti derivano da una funzione tiroidea diminuita, da una tolleranza allo zucchero anormale, o da allergia a sostanze inalanti o cibi. La funzionalità tiroidea e la anormale tolleranza allo zucchero vengono diagnosticate con esami del sangue (test di tolleranza al glucosio, dosaggio degli ormoni tiroidei). Il trattamento consiste nel controllo della dieta, con o senza terapia medica. Le allergie vengono diagnosticate eseguendo una serie di test cutanei con sostanze inalanti e con cibi. Il trattamento consiste nella eliminazione quando possibile degli agenti suddetti. Se non fosse possibile evitare tali agenti, allora si farà una terapia con vaccini immunitari. TRAUMI I traumi cranici talvolta possono provocare vertigini dovute ad un danno (concussione) dell'orecchio interno e dei suoi vasi sanguigni. L'instabilità è talvolta prolungata, e può essere associata o meno a ipoacusia e ad acufeni. Il trattamento consiste in una terapia con vasodilatatori, sedativi, ed antivertiginosi. I sintomi in genere scompaiono ma talvolta può essere necessario un intervento (neurectomia vestibolare). TUMORI (Neurinomi del nervo acustico) Un tumore benigno si può sviluppare a livello del nervo dell'equilibrio (nervo vestibolare) , a livello del condotto uditivo interno (CUI), e dell’angolo ponto.cerebellare (APC). Il CUI e un condotto osseo localizzato medialmente alla coclea, e attraversato dai nervi vestibolari, dal nervo cocleare, e dal nervo facciale. Attraverso tale condotto tali nervi raggiungono l’APC. L’APC è quello spazio compreso tra ponte e cervelletto, attraversato dal nervi suddetti, che dal CUI si portano al tronco encefalico. Vertigini, instabilità, ipoacusia o acufeni, possono essere i primi sintomi di una neoplasia interessante il nervo acustico . Sarà necessario, nei casi sospetti, eseguire esami audiometrici (audiometria tonale, vocale, potenziali evocati), esami vestibolari e RM encefalo con m.d.c. Se viene diagnosticata una neoformazione del CUI e APC, sarà assolutamente necessario valutare l’eventualità di un exeresi chirurgica. L’eventuale crescita tumorale può condurre a gravi complicazioni legate alla compressione sui nervi vitali adiacenti, e sul tronco encefalico e cervelletto. SINDROME DI DANDY Una perdita totale dell'organo dell'equilibrio è rara. Questa condizione quando avviene si chiama sindrome di Dandy. Ciò può verificarsi in seguito ad infezioni, traumi, o dopo rimozione di una patologia tumorale che induca ad aprire l’orecchio interno. Ciò provoca una gravissima crisi vertiginosa nel momento in cui l'individuo perde la funzione dell'organo dell'equilibrio. Le altre componenti del sistema dell'equilibrio (occhi, muscoli ed articolazioni) aiutano l'individuo a compensare la perdita della funzione dell'orecchio interno. La maggior parte delle persone dopo un certo periodo più o meno lungo stanno bene, eccetto che al buio o quando nuotano. Altri presentano oscillopsia, cioè la sensazione che gli oggetti siano in movimento (su e giù) quando li si guarda. Non esiste trattamento per la sindrome di Dandy, in quanto la maggior parte dei pazienti compensano bene e conducono una vita normale. PATOLOGIE DELL'ORECCHIO Malattia di Meniere - Sintomi - Terapia - Decompressione del sacco endolinfatico - Neurectomia vestibolare per via retrolabirintica - Labirintectomia/neurectomia vestibolare trans-labirintica - Neurectomia per via fossa cranica media La malattia di Meniere è dovuta ad una aumentata pressione di liquidi nell'orecchio interno. I liquidi dell'orecchio interno vengono continuamente prodotti e riassorbiti dal sistema circolatorio. Ogni alterazione di questo delicato meccanismo può dare una super-produzione od un iporiassorbimento dei fluidi. Questo porta ad un aumento della pressione dei liquidi (idrope) che provoca vertigine, e che può essere associata o no ad ipoacusia fluttuante ed acufeni. Fortunatamente ciò avviene in genere in un solo orecchio. Una valutazione completa è necessaria in tutti i casi di malattia di Meniere per determinare le cause della aumentata pressione dei liquidi dell'orecchio interno. Fattori circolatori, metabolici, tossici, allergici, o emotivi, possono avere un ruolo in tutti i casi di malattia di Meniere. Sintomi. La malattia di Meniere è caratterizzata da attacchi di vertigine che possono variare in durata da pochi minuti a molte ore. La sordità e gli acufeni in genere accompagnano tali attacchi. Gli attacchi di vertigine possono verificarsi all'improvviso e senza preavviso. Violente sensazioni di rotazione e di caduta, associata a nausea, vomito, e sudorazione, sono dei sintomi comuni. In genere è presente una sensazione di pressione e di orecchio pieno. Gli attacchi di vertigine possono ripresentarsi ad intervalli irregolari. Talvolta il paziente può non avere vertigini anche per anni. Se le vertigini si ripresentano, sono in genere meno gravi e di più breve durata che gli attacchi iniziali. Tra gli episodi di vertigine in genere non si ha alcun sintomo. Talvolta l'ipoacusia, gli acufeni e la sensazione di orecchio pieno o di pressione, si possono avere senza vertigini. Questo tipo di malattia di Meniere viene chiamata Idrope cocleare. Allo stesso modo, episodi di vertigine e di pressione auricolare si possono avere senza sordità e senza acufeni; questa malattia viene chiamata Idrope vestibolare. Il trattamento in entrambe le malattie è simile a quello praticato per la malattia di Meniere. TERAPIA. Buona parte dei pazienti vertiginosi che giungono alla nostra osservazione trae giovamento con il solo ausilio della terapia farmacologica eventualmente associata ad opportune tecniche riabilitative ( manovre liberatorie, ginnastica posturale ). Nei casi che non trovano giovamento da tali trattamenti ed in particolare in presenza di una MALATTIA DI MENIERE , stiamo applicando con sempre maggiore frequenza il trattamento di ablazione chimica del labirinto posteriore mediante somministrazione endotimpanica di GENTAMICINA. E' questa una metodica che, a fronte di una minima invasività, ed una degenza assai contenuta (talora effettuabile semplicemente in regime di D.H. o ambulatoriale ), consente di ottenere spesso un ottimo controllo della sintomatologia vertiginosa. E' solo in quei pazienti in cui il trattamento medico in tutte le sue forme non è in grado di garantire una soddisfacente qualità di vita, che consigliamo un approccio chirurgico; anche in questo caso, la scelta della tecnica da utilizzare è individualizzata da paziente a paziente in base all'età, alle condizioni anatomiche, ed al quadro audiometrico. Va sottolineato che tutti i trattamenti "chirurgici" sono mirati alla sola risoluzione del sintomo VERTIGINE, mentre non hanno alcuna efficacia su sintomi quali ipoacusia ed acufene. Ecco una breve discussione delle principali tecniche chirurgiche adottate per la cura della vertigine periferica intrattabile. DECOMPRESSIONE DEL SACCO ENDOLINFATICO Per la bassa percentuale di successo è stata abbandonata dalla maggiore parte dei centri. Tecnicamente si basa sulla scheletrizzazione del sacco endolinfatico, componente dell'orecchio intemo contenuto in una duplicatura della dura madre della fossa cranica posteriore, nella sua incisione, e nella successiva inserzione di un materiale plastico nel suo lume al fine di ridurre il volume di liquidi nell' orecchio interno. NEURECTOMIA VESTIBOLARE PER VIA RETROLABIRINTICA Rappresenta allo stato attuale il gold-standard del trattamento delle vertigini periferiche intrattabili con buon udito pre-operatorio. Si effettua una mastoidectomia allargata conservando il blocco labirintico sino a scheletrizzare la dura madre della fossa cranica posteriore. I tempi successivi consistono nell'apertura della dura retro-labirintica per accedere all' angolo ponto-cerebellare dove, individuato il pacchetto acustico-facciale, si effettua la sezione del nervo vestibolare con conservazione della componente uditiva. LABIRINTECTOMIA/NEURECTOMIA VESTIBOLARE TRANS-LABIRINTICA Viene riservata ai casi con udito non più utilizzabile e che non rispondono al trattamento con gentamicina. Consiste nella distruzione del labirinto posteriore per via transmastoidea. L' intervento può essere completato con la sezione del nervo vestibolare al fondo del condotto uditivo interno (neurectomia per via translabirintica). NEURECTOMIA PER VIA FOSSA CRANICA MEDIA Consiste nella sezione del nervo per via della fossa cranica media all' intemo del condotto uditivo interno, che viene raggiunto sulla sua superfìcie superiore attraverso un'apertura ossea a livello della squama temporale e la successiva retrazione del lobo temporale. Per l'alta percentuale di complicanze a carico del nervo facciale rispetto alle altre procedure, questa metodica è stata abbandonata dalla maggior parte dei centri PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE 1) Angular velocity of the slow phase in experimental and clinical lesions of the vestibular apparatus (in coll. con B. Latkowski, C. Zini, L. Oppia, L. Fois) Acta Oto-Rhino-Laryng. Belg. 29, 822, 1975. 2) Regularnosc przbiegu szykosci catowej wolnej fazy oczoplasu w doswiadczalino¬Minicznych uszkodzeniach narzadu przedsionkowego. (in coll. con B. Latkowski, C. Zini, L. Oppia, L. Fois) Otolaring. Polska, 29, 321, 1975. 3) Neurectomia vestibolare per via trans-labirintica posteriore (trans-mastoidea) (con Film super8). (in coll. con C. Zini) Atti 64° Congr. Naz. Soc. It. O.R.L., S. Margherita Lig., 1977. 4) Neurectomia vestibolare attraverso la fossa cranica media (con Film super8). (in coll. con C. Zini)Atti 64° Congr. Naz. Soc. It. O.R.L, S, Margherita Lig., 1977. 5) Dizziness after head trauma: Clinical and morphological findings. (in coll. con J. Ylikoski, T. Palva) Am. J. Otol. 3, 343, 352, 1982. 6) Vestibular neurectomy for dizziness after head trauma. A review of 28 patients. (in co1l. con J. Ylikoski) O.R.L. 45, 216-225, 1983. 7) Stato attuale della chirurgia. In "Tavola rotonda - Revisione critica della Malattia di Meniere ". (in coll. con C. Zini, A. Gandolfi) Acta Otorhinolaryng. Ital. 5, 323-327, 1985. 8) Neurectomie vestibulaire par voie retrolabyrinthique. (in coll. con C. Zini, A. Mazzoni, A. Gandolfi) Revue Laryng. 107, 237-238,1986. 9) Neurectomie vestibulaire par la voie de la fosse cerebrale moyenne. (in coll. con C. Zini, A. Mazzoni, A. Gandolfi, R. Pareschi) Revue Laryng. 107, 238-239, 1986. 10) Table Ronde "La chirurgie fonctionelle du vertige". Introduction. Revue Laryng. 107, 234-235, 1986. 11) La via retrolabirintica nella neurectomia vestibolare selettiva: una valida alternativa all'approccio della fossa cranica media? (in coll. con C. Zini, A. Gandolfi) VII Giornata di Nistagmografia Clinica, Chianciano, 10 apr., 71-75,1987. 12) Retrolabyrinthine vestibular neurectomy. (In coll. con M. Aristegui, Y. Cokkeser, E. Saleh, M. Naguib, M. Landolfi) Meniere Diseases Pathog., Pathophy., Diagn. and Treat. Proceedings of the Third Intern. Symposium Rome, Italy, October 20-23, 1993. Kugler Publicadons, Amsterdam/New York 1994.