Osservando la sabbia che bolliva nelle Sorgive basse, arriva un

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Racconto spontaneo di bambini e bambine della sezione “E”, palloncino Giallo, in seguito a un percorso a piedi per i
corsi d’acqua del paese, accompagnati da Lucia del comitato fossi di Montorio.
Venerdì 13 aprile, siamo usciti dalla scuola e siamo andati sulla salita e ci siamo fermati sul ponte che passa
sopra al fosso Squaranto che serve per fare passare l’acqua per non allagare la città. Non c’era l’acqua.
Arrivati alla pista di pattinaggio, ci siamo fermati a fare un esperimento: Lucia aveva una bottiglietta d’acqua
che versava sopra alla spugna e andava giù e faceva un laghetto. La spugna è permeabile e faceva passare
l’acqua e sotto c’era la plastilina che non faceva passare l’acqua perché è impermeabile e alla fine si fermava
nel “lago”.
Siamo arrivati su un ponticello di legno e abbiamo osservato due fossi; un fosso lento lento, si chiama
Murara, e l’altro Zenobria dove l’acqua corre più veloce. Sotto l’acqua della Murara c’era una pianta con dei
piccoli fiori bianchi che sbocciando “venivano su”. Nella Zenobria abbiamo potuto lanciare i sassolini
nell’acqua come Jaipur che faceva un concerto con i suoni dei sassi che cadevano nell’acqua. In fondo alla
stradina ci siamo fermati vicino alla scaletta, dove le donne, tanto tempo fa quando non c’erano le lavatrici,
lavavano i panni nell’acqua del fosso.
Osservando la sabbia che bolliva nelle Sorgive basse, arriva un cigno che andava sotto il ponte e
dopo ritornava e poi ci siamo accorti che lì vicino al cigno, c’era una famiglia di anatre con la
mamma e tanti anatroccoli neri e marroni e uno giallo. Si rincorrevano. Siamo arrivati al Fontanon e
c’erano le anatre femmine di colore nero e giallino, e i maschi che si chiamano germani con il collo
e la testa verde. Un’anatra piccola aveva preso un boccone di pane che aveva gettato una signora
nell’acqua, e l’oca bianca grande la beccava perché glielo voleva prendere. Lontano in fondo al
Fontanon c’era un airone. Abbiamo cercato due trote che abitano lì, ma non le abbiamo viste.
Siamo arrivati alle cascate, una piccola, dove lavavano i vestiti, e una grande dove c’erano tre
bottiglie di plastica nell’acqua perché tre “sporcaccioni inquinatori” le hanno buttate. Quando
l’acqua veniva giù dalla cascata, era bianca perché faceva la schiuma d’acqua.
Ci siamo spostati verso gli alberi Pioppi e abbiamo osservato che i gambi delle foglie sono piatti e
fanno un bel suono quando c’è vento. Eravamo un po’ disturbati dal suono dell’acqua della cascata.
Dopo che abbiamo ascoltato il suono delle foglie, ci siamo specchiati nell’acqua della pozzanghera,
dove insieme alle nostre facce si specchiava anche il sole. Abbiamo anche pestato nel fango. Siamo
tornati a scuola perché ormai era ora di pranzo.
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